SIGNORI

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L'ex attaccante azzurro da poche settimane è passato dietro la scrivania: ora fa il mercato per la Ternana. C'è il suo zampino dietro la cessione di Jimenez all'Inter

Beppe Signori, 40 anni, ha lasciato il calcio nel 2007. Ap

Beppe Signori, 40 anni, ha lasciato il calcio nel 2007. Ap

MILANO, 21 luglio 2008 - Signori si nasce, dirigente si diventa. Magari senza averlo programmato e solo perché si è presentata l’occasione giusta. "Ero partito con altri interessi: l’anno scorso ho preso il patentino a Coverciano, l’idea era quella di allenare. Ma a maggio sono stato contattato dalla Ternana, che aveva bisogno di uno che sapesse di calcio". Così Beppe Signori racconta come è diventato consulente del club umbro. Del resto all’ex bomber le nuove sfide sono sempre piaciute, come testimoniano le avventure di fine carriera in Grecia (all’Irakli) e Ungheria (Sopron).

Ma perché proprio Terni e la Ternana?

"Di solito un debuttante, in qualsiasi ruolo, ha dei vincoli. Io invece ho avuto carta bianca: questa prospettiva è stata il motivo scatenante, quello che mi ha convinto ad accettare. E devo dire che questo nuovo ruolo mi piace, l’ho preso con molto entusiasmo. La maggior parte del tempo la passo e la passerò con la squadra".

Qualche difficoltà però l’ha avuta...

"Beh, non è semplice passare dietro una scrivania. Ho smesso di giocare un anno fa, ma mentalmente è difficile calarsi nella nuova realtà".

Anche perché per i suoi giocatori è ancora il Signori della Nazionale.

"Mi vedono così e vanno un po’ in soggezione, ma li capisco: mi capitò lo stesso la prima volta che da giovane incontrai Beccalossi, il mio idolo...".

E sul mercato che difficoltà ha incontrato?

"Il problema maggiore sono le nuove regole della Lega Pro: i numeri in rosa da rispettare ci hanno frenato, anche perché prima dell’estate erano già stati rinnovati sette contratti".

Intanto ha già chiuso un grande affare.

"Sì, Jimenez. Siamo contenti: abbiamo preso bei soldi, il ragazzo si è sistemato e abbiamo iniziato una collaborazione importante con l’Inter".

Ma ha anche incassato qualche rifiuto.

"Abbiamo una lista di obiettivi. Ci piaceva Temelin della Cremonese, hanno detto che non si muove. Abbiamo cercato anche De Giorgio della Cavese: gli abbiamo fatto un’offerta molto interessante, niente da fare. Ma i colpi arriveranno: la squadra è incompleta per l’obiettivo che abbiamo".

Che sarebbe?

"Vincere non si può dire, ma essere protagonisti sì. E per riuscirci non bastano i nomi: servono le motivazioni. La Ternana arriva da due anni difficili. La scorsa stagione ha chiuso l’andata a 12 punti, poi è rimasta imbattuta nelle ultime 10 giornate: è evidente che dobbiamo cambiare mentalità".

Chi più di uno che ha avuto Sacchi e Zeman può riuscirci...

"Io un consiglio lo do sempre volentieri. Ma a proposito di allenatori, anche il nostro tecnico Giorgini è bravo, uno dei più preparati della categoria".

Alex Frosio

[Ma 'ndo vai ma 'ndo corri 97]

Ehm... non ci potrebbe fare signori da punta?