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ternano_84

la colpa è sempre dei tifosi vero?

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Tifosi, state in guardia

04.01.2009 03.43 di Marco Liguori articolo letto 4147 volte

Oggi non racconto di calcio, ma di un fatto di cui potrebbero essere vittime i tifosi nelle loro trasferte. Parliamo dei disservizi di Trenitalia: non quelli relativi ai treni locali, che colpiscono ripetutamente i poveri pendolari di tante zone d'Italia. Ci riferiamo all'Intercity Plus 538, diretto da Napoli Centrale a Ventimiglia, su cui viaggiavamo domenica 28 dicembre 2008. Fortunatamente dovevamo scendere alcune fermate prima: per la precisione a Savona.

Il nostro arrivo alle ore 13 nella stazione del capoluogo partenopeo, in una giornata fredda e piovosa (più da clima milanese che da paese "d'o sole e d'o mare"), rivela l'inadeguatezza del convoglio su cui avremmo dovuto trascorrere ben otto ore. Le carrozze di prima classe presentavano nell'aspetto esterno i segni del loro onorato e glorioso servizio: guarnizioni delle finestre lacere, vetri sporchi e vernice intaccata dagli agenti atmosferici. Proseguendo verso la seconda classe, notavamo vagoni completamente sporchi all'esterno, con presenza di ruggine su alcune fiancate. Saliti sulla carrozza numero 10, constatavamo che i sedili del nostro scompartimento erano anneriti in più punti: segno che non vedevano da tanto tempo gli aspirapolveri e gli stracci degli addetti alle pulizie. In compenso, era almeno stato svuotato il contenitore dei rifiuti.

La nostra "odisse ed ea" (per dirla con Totò) si inizia con il ritardo nella partenza, che sarebbe dovuta avvenire alle 13,24: il convoglio invece parte alle 13,36. Dopo alcuni minuti, sia noi, sia i nostri compagni di viaggio ci accorgiamo che nel nostro scompartimento fa molto freddo, nello stesso modo di prima della partenza. Chiediamo spiegazioni al capotreno: ci dice che l'impianto di riscaldamento della carrozza 10 «fa i capricci» e che il problema sarebbe stato sottoposto a un elettricista alla fermata di Roma Termini, di durata pari a 15 minuti circa. Insomma, tutti battevano i denti come i dannati immersi nel ghiaccio della Giudecca di dantesca memoria.

Arrivati nella capitale sale a bordo un altro capotreno, al quale ripetiamo l'impellenza della risoluzione del nostro problema, considerata la gelida e piovosa giornata invernale. Egli ci rassicura sulla prontezza dell'intervento. Intanto il convoglio parte in orario (ore 15,50), ma il gelo nello scompartimento continua ad attanagliare tutti noi poveri passeggeri. Sopratutto quelli come noi che erano seduti di fianco al finestrino: eravamo i "peccatori" meritevoli dei più aspri e duri castighi, visto che ci affliggeva l'aria gelida che usciva dalle feritoie del condizionatore non funzionante, proveniente dall'esterno. Per ovviare a ciò, abbiamo coperto le bocche dell'impianto con fogli di giornale. A questo bisogna aggiungere che il treno era partito da Napoli senza sapone e carta igienica nei bagni, almeno nella nostra carrozza. Le condizioni delle toilette lasciavano alquanto a desiderare.

Visto che il problema non era stato risolto, siamo andati dal capotreno, facendogli notare che «non era possibile proseguire il viaggio in queste condizioni». Il responsabile di Trenitalia rispondeva che «non posso farci nulla, non posso neppure spostarvi in altre carrozze poiché il treno è pieno: posso soltanto segnalare il problema». Abbiamo proseguito nella nostra civile, ma ferma protesta: «qui nessuno è responsabile dei controlli sui vagoni, nè lei, nè i suoi superiori, nè il consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato. Però noi passeggeri abbiamo pagato, ma non per viaggiare in queste condizioni». Dopo queste nostre affermazioni, il capotreno ha segnato dietro tutti i biglietti degli occupanti della carrozza 10 la dicitura "riscaldamento non funzionante" seguita dal suo numero di matricola. In questo modo potremmo ottenere un bonus per questo spiacevole inconveniente. Ma non è finita qui: il treno è arrivato a Savona alle 22,15, con oltre 30 minuti di ritardo sull'0rario previsto (ore 21,42). Il tutto pagato alla "modica" somma di 45,20 euro: tradotto nel vecchio conio, poco più di 87.500 lire.

A questo punto, visto che nelle Ferrovie vige il principio "i' mi sobbarco" di petrarchesca memoria, in base al quale nessuno è responsabile rivolgiamo comunque le seguenti domande. Le rivolgiamo anche al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in qualità di titolare del dicastero azionista unico del gruppo Fs.

1) Chi ha la responsabilità del controllo qualità sui convogli prima della partenza?

2) Viene davvero effettuata una verifica sugli impianti elettrici e di altro tipo?

3) A chi è affidato il servizio di pulizia, che dovrebbe essere svolto prima di ogni viaggio?

4) Può partire un treno in pieno inverno con un guasto all'impianto di riscaldamento e condizioni igieniche precarie? Un esercizio commerciale viene chiuso per molto meno.

5) Chi risponde delle eventuali malattie da raffreddamento contratte dai passeggeri lungo il percorso? Forse la risposta sta nel titolo di un film degli anni '80: «Mi faccia causa».

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oramai lo sanno tutti come sono andati i fatti di roma con i napoletani...... :ph34r:

i tifosi sono la parte sana del calcio,tutto il resto mi fa schifo.....almeno io la penso cosi.

voi come la pensate? ;)

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LAsciando perdere i tifosi, per quanto riguarda l' orario, 33 minuti di ritardo per un viaggio di oltre 1000 chilometri (21 considerando che è partito da Napoli con 12' di ritardo) non sono nulla.

Per gli altri disservizi, purtroppo lo stato dei nostri treni è tale da far abituare gli utenti alle peggiori nefandezze.

Bene hanno fatto i signori in questione a protestare.

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LAsciando perdere i tifosi, per quanto riguarda l' orario, 33 minuti di ritardo per un viaggio di oltre 1000 chilometri (21 considerando che è partito da Napoli con 12' di ritardo) non sono nulla.

Per gli altri disservizi, purtroppo lo stato dei nostri treni è tale da far abituare gli utenti alle peggiori nefandezze.

Bene hanno fatto i signori in questione a protestare.

1543004[/snapback]

sono d'accordo con te.

a me succede ogni tanto di prendere qualche treno e devo dire che lo stato degli stessi è vergognoso.

zozzi, scomodi e in ritardo.

Modificato da toscanu

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Di tifosi ne possiamo parlare come persone messe sempre immezzo a fatti negativi ma di feccia, come quella napoletana a roma nn credo che abbia giustificazioni valide x quel che hanno combinato.

per quanto riguarda ritardi e condizioni precarie dei vagoni...beh quelle sono all'ordine del giorno.

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Di tifosi ne possiamo parlare come persone messe sempre immezzo a fatti negativi ma di feccia, come quella napoletana a roma nn credo che abbia giustificazioni valide x quel che hanno combinato.

per quanto riguarda ritardi e condizioni precarie dei vagoni...beh quelle sono all'ordine del giorno.

1543007[/snapback]

quoto.

Modificato da toscanu

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io non giustifico i napoletani o nessuno(parlo da semplice tifoso),ci mancherebbe,però tante cose sono state montate dai giornalisti o quant'altro........chi vuol capire capisca....i treni(alcuni) cascano a pezzi già de suo,troppo semplice sparare sempre fango sui tifosi....

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Di tifosi ne possiamo parlare come persone messe sempre immezzo a fatti negativi ma di feccia, come quella napoletana a roma nn credo che abbia giustificazioni valide x quel che hanno combinato.

per quanto riguarda ritardi e condizioni precarie dei vagoni...beh quelle sono all'ordine del giorno.

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:quoto:

 

e aggiungo: i tifosi lu treno lu pijano due volte al mese massimo...

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Di tifosi ne possiamo parlare come persone messe sempre immezzo a fatti negativi ma di feccia, come quella napoletana a roma nn credo che abbia giustificazioni valide x quel che hanno combinato.

per quanto riguarda ritardi e condizioni precarie dei vagoni...beh quelle sono all'ordine del giorno.

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:quoto:

 

e aggiungo: i tifosi lu treno lu pijano due volte al mese massimo...

1543078[/snapback]

dipende di quali tifosi parli ;)

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Tifosi, state in guardia

04.01.2009 03.43 di Marco Liguori  articolo letto 4147 volte

Oggi non racconto di calcio, ma di un fatto di cui potrebbero essere vittime i tifosi nelle loro trasferte. Parliamo dei disservizi di Trenitalia: non quelli relativi ai treni locali, che colpiscono ripetutamente i poveri pendolari di tante zone d'Italia. Ci riferiamo all'Intercity Plus 538, diretto da Napoli Centrale a Ventimiglia, su cui viaggiavamo domenica 28 dicembre 2008. Fortunatamente dovevamo scendere alcune fermate prima: per la precisione a Savona.

Il nostro arrivo alle ore 13 nella stazione del capoluogo partenopeo, in una giornata fredda e piovosa (più da clima milanese che da paese "d'o sole e d'o mare"), rivela l'inadeguatezza del convoglio su cui avremmo dovuto trascorrere ben otto ore. Le carrozze di prima classe presentavano nell'aspetto esterno i segni del loro onorato e glorioso servizio: guarnizioni delle finestre lacere, vetri sporchi e vernice intaccata dagli agenti atmosferici. Proseguendo verso la seconda classe, notavamo vagoni completamente sporchi all'esterno, con presenza di ruggine su alcune fiancate. Saliti sulla carrozza numero 10, constatavamo che i sedili del nostro scompartimento erano anneriti in più punti: segno che non vedevano da tanto tempo gli aspirapolveri e gli stracci degli addetti alle pulizie. In compenso, era almeno stato svuotato il contenitore dei rifiuti.

La nostra "odisse ed ea" (per dirla con Totò) si inizia con il ritardo nella partenza, che sarebbe dovuta avvenire alle 13,24: il convoglio invece parte alle 13,36. Dopo alcuni minuti, sia noi, sia i nostri compagni di viaggio ci accorgiamo che nel nostro scompartimento fa molto freddo, nello stesso modo di prima della partenza. Chiediamo spiegazioni al capotreno: ci dice che l'impianto di riscaldamento della carrozza 10 «fa i capricci» e che il problema sarebbe stato sottoposto a un elettricista alla fermata di Roma Termini, di durata pari a 15 minuti circa. Insomma, tutti battevano i denti come i dannati immersi nel ghiaccio della Giudecca di dantesca memoria.

Arrivati nella capitale sale a bordo un altro capotreno, al quale ripetiamo l'impellenza della risoluzione del nostro problema, considerata la gelida e piovosa giornata invernale. Egli ci rassicura sulla prontezza dell'intervento. Intanto il convoglio parte in orario (ore 15,50), ma il gelo nello scompartimento continua ad attanagliare tutti noi poveri passeggeri. Sopratutto quelli come noi che erano seduti di fianco al finestrino: eravamo i "peccatori" meritevoli dei più aspri e duri castighi, visto che ci affliggeva l'aria gelida che usciva dalle feritoie del condizionatore non funzionante, proveniente dall'esterno. Per ovviare a ciò, abbiamo coperto le bocche dell'impianto con fogli di giornale. A questo bisogna aggiungere che il treno era partito da Napoli senza sapone e carta igienica nei bagni, almeno nella nostra carrozza. Le condizioni delle toilette lasciavano alquanto a desiderare.

Visto che il problema non era stato risolto, siamo andati dal capotreno, facendogli notare che «non era possibile proseguire il viaggio in queste condizioni». Il responsabile di Trenitalia rispondeva che «non posso farci nulla, non posso neppure spostarvi in altre carrozze poiché il treno è pieno: posso soltanto segnalare il problema». Abbiamo proseguito nella nostra civile, ma ferma protesta: «qui nessuno è responsabile dei controlli sui vagoni, nè lei, nè i suoi superiori, nè il consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato. Però noi passeggeri abbiamo pagato, ma non per viaggiare in queste condizioni». Dopo queste nostre affermazioni, il capotreno ha segnato dietro tutti i biglietti degli occupanti della carrozza 10 la dicitura "riscaldamento non funzionante" seguita dal suo numero di matricola. In questo modo potremmo ottenere un bonus per questo spiacevole inconveniente. Ma non è finita qui: il treno è arrivato a Savona alle 22,15, con oltre 30 minuti di ritardo sull'0rario previsto (ore 21,42). Il tutto pagato alla "modica" somma di 45,20 euro: tradotto nel vecchio conio, poco più di 87.500 lire.

A questo punto, visto che nelle Ferrovie vige il principio "i' mi sobbarco" di petrarchesca memoria, in base al quale nessuno è responsabile rivolgiamo comunque le seguenti domande. Le rivolgiamo anche al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in qualità di titolare del dicastero azionista unico del gruppo Fs.

1) Chi ha la responsabilità del controllo qualità sui convogli prima della partenza?

2) Viene davvero effettuata una verifica sugli impianti elettrici e di altro tipo?

3) A chi è affidato il servizio di pulizia, che dovrebbe essere svolto prima di ogni viaggio?

4) Può partire un treno in pieno inverno con un guasto all'impianto di riscaldamento e condizioni igieniche precarie? Un esercizio commerciale viene chiuso per molto meno.

5) Chi risponde delle eventuali malattie da raffreddamento contratte dai passeggeri lungo il percorso? Forse la risposta sta nel titolo di un film degli anni '80: «Mi faccia causa».

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il capotreno ha fatto il suo lavoro, evidentemente il problema non era risolvibile da lui e a Termini non è potuto arrivare nessuno a risolvere... le carrozze che usano per gli IC (le Z) non credo si arruggniscano così facilmente, mi pare siano addirittura in lega... gli effetti "di battaglia" sono causati dalla pellicolatura fatta a cazzo di cane (anzichè verniciare) che crea l'effetto "carrozza orribile da vedere", scrostata e malandata... Se i treni venissero verniciati (e non in quel colore di merda che hanno magari, blu verde e bianco so colori ospedalieri) e non pellicolati il problema non si porrebbe. Se ci fossero delle parti pellicolate, ma pellicolate bene bene, il problema non si porrebbe... ma ovviamente trenitalia fa mangiare le ditte che si prendono gli appalti per fare questi lavori di merda... non è raro vedere pellicolature fatte di recente che già si perdono...

Non esiste un controllo qualità a inizio corsa... basterebbero due cose che in italietta non avverranno mai... ovvero le ferrovie che tornano quelle di quando erano Statali, e gli italiani persone civili. Le Ferrovie dello Stato avevano un altro modo di vedere le cose, e l'immagine del mezzo, dei rotabili, ne faceva parte... per mantenerle statali bastava controllare le spese pazze, evitare che i sindacati facessero assumere personale oltre la necessità per far entrare tutti i loro amichetti raccomandati, evitassero di stipulare accordi per i quali hai diritto al taxi per farti 15 minuti a piedi (dal deposito di San Lorenzo a Termini), evitare di stipulare contratti onerosi e folli come quelli per gli etr500, che tra tangenti e contratti del tipo "un posacenere di ricambio 50000 lire" hanno svenato l'azienda... e qui ovviamente si interseca con la vera problematica, ovvero la civiltà e l'onestà dell'italiano... bello fare il furbo, intascare soldi, tangenti... e non pensare al bene della collettività! E l'atteggiamento menefreghista e da furbo è lo stesso di chi sale in treno e trasforma gli scompartimenti in accampamenti per zingari, tra piedi sui sedili, pranzi luculliani sulla tappezzeria.... i treni cari miei non si sporcano da soli, e se si ombra un sedile, se si macchia delle schifezze con le quali li sporchiamo, puoi pulire quanto vuoi, ma la macchia resta... e per toglierla devi cambiare la tappezzeria al sedile... moltiplicato per tutti i sedili che tutti i giorni l'italiano zozzone che però rompe i coglioni al prossimo sporca... fatevi due conti... vale la pena? No purtroppo, il sedile lo tieni zozzo, e ringrazi la civiltà di coloro con cui stecchi l'aria che respiri e la matita con cui vai a votare... Comunque tranquilli, i treni "brutti sporchi e in ritardo" piano piano spariranno dalle mani di trenitaglia che, dalla ardente voce del grande maurone moretti (che, a detta sua, si è trovato per caso a fare il sindacalsta), punta solo alla "frezzarossa"... io ci faccio caso perchè é mio interesse personale, ma la grande regia di RFI, che "gestisce la circolazione" fa di tutto per metterla al culo di espressi e intercity, per disincentivarne l'uso... "prendete la frezzarossa" è il motto! e se la frezzarossa non ferma sotto casa tua? prendi l'aereo o il pullman o la macchina! Comunque, se da un lato trenitalia fa di tutto per rendersi ridicola, da un lato c'è da sempre, in italia, una certa onda di pensiero, spinto dalla geniale mente delle loggie di potere che spingono verso Eni, Fiat e compagnia bella, per la quale il treno è sempre quella cosa brutta, ritardataria e puzzolente... mentre le code sull'A1 sono salutari e ben raccomandate da tutti... per la cronaca, un treno in ritardo, un treno soppresso, un treno con problemi c'è sempre, ma parliamo di una percentuale non alta alta... purtroppo è tutto gestito male.. perchè se da una parte c'è la loro "frezzarossa" dall'altra ci sono altri treni per i quali moretti non vuole fare più niente... per i pendolari ha detto "ci devono pensare le regioni", per gli altri treni a lunga percorrenza addirittura ci deve pensare il governo... così a loro non gliene frega niente se il treno 1910 parte con +60 da napoli per sovraffollamento... lo sapevano che in questo periodo accade, ma NON mettono di loro spontanea volontà delle carrozze in più... prima devono succedere i casini, e poi, a volte, pongono rimedio... perchè il treno 595 che l'8 dicembre non riusciva a partire da Bologna sempre per sovraffollamento è rimasto quello che era, senza rinforzi...

 

La cosa brutta di essere appassionati di questo mezzo "sporco brutto e in ritardo" è che si è consapevoli non solo dei problemi, ma anche dei motivi... e i motivi sono tutti risolvibili se ci fossero persone capaci e competenti a comandare... ma non è così. La cosa ancora peggiore è quando, da bravo appassionato, ti rechi a Vienna, a Monaco, a Berlino, a Bruxelles, a Barcellona... e vedi cose "turche" a livello ferroviario... anche lì capitano i disagi, ma la gestione, l'idea di servizio pubblico, esiste...

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