Vai al contenuto
lupaster

CASO TERNANA

Messaggi raccomandati

DA UN ARTICOLO PRESO DAL SITO INTERNET WWW.TUTTOMERCATOWEB.COM

DATATO 02.12.2006

 

CASO TERNANA: QUANDO LA BARZELLETTA NON FA PIU' RIDERE

 

DI Gennaro D'Ambrosio

 

Paradossale, grotttesco, assurdo. Spulciando i siti che parlano di Ternana, da qualche mese a questa parte, gli aggettivi fioccano, e sono sempre sopra le righe. Una squadra quella rossoverde, salita ultimamente agli onori delle cronache per fatti tutt'altro che positivi. Peccato, perche' in questa cittadina umbra di 100.000 abitanti, alla quale sono legato per motivi sia affettivi che geografici, le "Fere" (letteralmente "bestie feroci", e' il nome con cui viene simpaticamente ribattezzata la squadra) sono sempre state un chiodo fisso. Uno svago per distrarsi dal lavoro in acciaieria, uno scacciapensieri ora che le acciaierie vivono un momento di forte crisi. Insomma, da sempre una vita parallela, un altro mondo. Un mondo nel quale, nel 2004, irrompe il sig. Edoardo Longarini, che rinnova lo stereotipo del presidente vulcanico e, a volte, un po' scorbutico. Solo che lui esagera, in due anni riesce a litigare praticamente con tutti- allenatori, direttori sportivi, istituzioni locali, tifosi e giornalisti-, a far deprezzare i giocatori piu' forti presenti in rosa, e soprattutto a ottenere risultati sul campo non degni del blasone rossoverde. Indue anni si passa dalla vetta al fondo della serie b, nel maggio 2006, la Ternana retrocede in C1. Il presidente Longarini, sordo alle richieste dei piu' talentuosi di cambiare aria ( vedi Candreva, Jimenez, Kharja...), blinda il parco giocatori e si chiude a riccio. Inizia la fase "demenziale" della sua avventura. Il Comune di Terni, chiamato a salvaguardare la citta'(che e' bene ricordarlo, e' linfa insostituibile per le proprie espressioni sportive) inizia un tira e molla circa la concessione dello stadio. In realta' le istituzioni non riescono a comprendere l'assenza di un piano societario, e l'irreperibilita' dei referenti della societa' stessa. Da segnalare un episodio emblematico: in un comunicato stampa, la societa' (ci si augura per errore) scrive come se tnulla fosse che Terni e' in provincia di Perugia. Apriti cielo. Intanto i giocatori piu' forti, seppure tenuti in rosa, vengono messi a margine e non schierati, probabilmente per punire la loro voglia di "evadere". L'organigramma societario si fa quantomai confuso, e la conduzione tecnica va' di pari passo: attualmente pare- dubbio il lecito, giacche' la Ternana si allena in localita' segrete, e a quanto pare senza l'abbigliamento ufficiale- che funga da allenatore Francesco Giorgini, non tesserabile e infatti non tesserato. A molti sembra quasi che la societa' operi per fare del male a se' stessa, o alla citta' o a chissa' chi altro. Un tentativo di autolesionismo personalmente riscontrato prima d'ora a livello nazionale. Che poi, finche' si rimane sul piano sportivo, da esterni si puo' essere allarmati fino ad un certo punto Ma l'aver manomesso il rapporto con la stampa...questo e' davvero troppo. Il signor Longarini, infatti, forse attratto da certe vetuste teorie in fatto di comunicazione, ha deciso di fare in proprio: tre anni fa' e' stata fondata una radio ufficiale, definita dai piu' morbidi "emittente di regime". Recentemente, poi, infastidito dai cronisti del Corriere dell'Umbria, accusati di parlare (inspiegabilmente?) male della societa', ha indetto un silenzio stampa mirato soltanto nei confronti di quella testata. Roba che neanche Franz Beckenbauer, il quale si rifiutava di parlare con la prestigiosa Suddeuttche Zeitung definendo "banditi" i suoi redattori. L'ultima mossa del sig. Longarini- che, per inciso, di professione fa l'editore- e' stata quella di intimidire sempre il Corriere dell'Umbria, chiedendo alla testata un risarcimento danni di 60 milioni di euro per aver arrecato danni alla sua immagine. Qui si smette di sorridere, si diventa seri. La barzelletta oltrepassa la soglia, e si fa pericolosa. Per un atto di tale gravita' ci sarebbe da scendere in piazza: a Terni, c'e' da giurarci qualcuno lo fara' Per chi come me ha l'onere e l'onore di scrivere per una testata ancora indipendente, credo sia doveroso quantomeno esprimere massima solidarieta' ai colleghi del Corriere, ma con la ferma convinzione che l'epoca dei bavagli e' finita da qualche decennio. "Adda passà 'a nuttata" diceva il grande De Filippo. Intanto, vediamo quali saranno le prossime mosse di questa "società da avanspettacolo". Cosi' la defini Claudio Lotito, appena qualche mese fà. Precisazione doverosa: non vorrei che il ciclone Longarini si abbattesse anche su di me... :angry:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite
Questa discussione è chiusa.

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.