Vai al contenuto
Ma 'ndo vai ma 'ndo corri

Crocifissi in aula e abel smith

Messaggi raccomandati

ecco... la tua scala dei valori per me e' semplicemente inaccettabile. Perche' tu poni sempre una persona fuori dai tuoi schemi.  ;)

Non sono io che pongo "qualcuno" fuori dai MIEI "schemi": è questo "qualcuno" che si pone da solo fuori dagli "schemi", cioè dalle regole, della democrazia e del pluralismo... ;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ecco uno che parla un pò meglio di me (e di molti altri).

 

Giustizia talebana

 

 

 

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Ci risiamo anche quest’anno, come in quelli passati e – tanto più – in quelli a venire: in Italia gruppi di musulmani talebanizzati, con l’aiuto di semplici anime cristiane e, questa volta, anche della sentenza di un giudice avventuroso, chiedono che venga tolto il crocefisso dalle aule scolastiche, in quanto discriminatorio per la loro fede.

 

Negli anni Settanta anche io mi battevo, da laicissimo quale ero e sono, perché il crocefisso venisse tolto da tutti gli edifici pubblici, in particolare dalle scuole. Non rinnego le posizioni di allora, ma la coerenza sempre e comunque è roba che riguarda chi non ha il senso della storia e delle grandi trasformazioni socioculturali. Trent’anni fa togliere il crocefisso significava volere una maggiore, e necessaria, laicità dello Stato.

 

Oggi dobbiamo affrontare un problema più grave: siamo all’inizio – appena all’inizio – di un’invasione mussulmana, pacifica e anche commovente sotto le spoglie di emigrazione, nient’affatto pacifica sotto le spoglie di un aggressività religiosa “naturale” della quale il terrorismo è soltanto il culmine.

 

Appena un anno fa il fanatico musulmano italiano Adel Smith ebbe un memorabile scontro televisivo e fisico con Carlo Pelanda dopo aver chiesto di togliere il crocifisso dalle aule, perché quel “cadaverino”, spaventerebbe i bambini islamici. Smith e tanti suoi correligionari sono troppo fanatici per ricordare loro che circa quindici anni fa Salman Rushdie scrisse a proposito del Corano assai meno di quanto Smith dica del crocifisso, e che le autorità religioso-politiche dell’Iran stabilirono essere dovere di ogni buon musulmano uccidere lo scrittore: il quale, infatti deve ancora vivere nascosto e protetto. Ancora l’anno scorso furono gli islamici della Nigeria a massacrare oltre 250 cristiani loro concittadini, devastando le chiese, perché una giornalista si era permessa addirittura di scrivere che Maometto sarebbe stato felice di scegliere una moglie fra le bellezze di Miss Mondo: chissà perché, poi, essendo noto anche ai sassi del deserto che a Maometto non dispiaceva scegliere qualche nuova moglie fra ragazze belle e ultragiovani.

 

A me, non credente, quel “cadaverino”, che lo stesso Maometto definisce grande profeta, pare il più straordinario individuo mai apparso sulla terra, il cui pensiero è alla base dello sviluppo dell’uomo moderno. La sua grandezza è di avere preso un testo come l’Antico Testamento – arcaico già 2000 anni fa, in cui il sacro prevale sull’uomo – e di averlo ribaltato. Basta citare solo una frase: non l’uomo è fatto per il sabato, ma il sabato è fatto per l’uomo. Nell’islamismo l’uomo è ancora fatto per il Venerdì e per il Ramadan. Non basta? Cristo dà dignità alla donna, che l’Antico Testamento considera un essere inferiore, e proibisce che la Maddalena venga lapidata, come invece suggeriscono Corano e Antico Testamento. Il quale è un testo che il cristianesimo ha in parte inglobato e in gran parte superato. La maggioranza degli ebrei, a parte pochissimi integralisti, oggi sa bene che l’Antico Testamento va interpretato e, pur non accettando il Vangelo, da molti secoli non lapida più nessuno ecc. Non è così invece per moltissimi musulmani, per i quali il Corano è rimasto fermo all’Antico Testamento, del quale è, se possibile, ancora più arcaico perché scritto per un popolo belluino e allora semi-isolato dal mondo.

 

A lume di logica, non di fede, penso: è vero che ai musulmani venuti in Italia il crocifisso nelle scuole dà tanto fastidio da temere per lo sviluppo psichico dei loro bambini? Se il problema è così grave, non vengano in Italia e nei Paesi cristiani, che non sono detti “cristiani” a caso: quel “cadaverino” è uno dei simboli e dei massimi valori della nostra civiltà, anche se in suo nome si sono fatte, e a volte ancora si fanno, cose che su quella croce lo farebbero torcere di altro dolore.

 

I musulmani basano la loro cultura, la loro civiltà, le loro leggi, la loro vita, su una religione immobile quanto decisa a imporsi. Noi la dobbiamo e vogliamo rispettare, fino a dove è giusto, ma è evidente che un pericoloso islamismo fanatizzato usa imporre la propria cultura, la propria civiltà, le proprie leggi, le proprie abitudini: che a noi – spesso e non a torto – appaiono aberranti.

 

Dunque potremo ridiscutere se togliere o meno il crocifisso dalle scuole il giorno in cui avremo risolto il problema dell’invasione e dell’invadenza musulmana. Oggi è un simbolo che, anche per un laico, per un non credente, significa la difesa da una religione infinitamente meno “laica” di quella cattolica.

 

Dicevo che alcuni italiani, in buona fede contrari al crocifisso, ne fanno una questione di libertà religiosa e si appellano magari all’articolo della Costituzione che riconosce l’uguaglianza delle fedi o all’articolo 19 che tratta della libertà di professare la propria fede. Ma è chiaro che anche a questa libertà c’è un limite dettato dal buonsenso , prima ancora che dalle leggi: e se, putacaso qualcuno volesse praticare anche da noi una religione per la quale le donne vengono condannate a morte dal marito in caso di adulterio e fustigate per la più piccola mancanza, come non portare il chador? Il crocefisso è un simbolo, un segno potente: oggi, 2003 secondo il calendario cristiano, che non a caso è diverso da quello musulmano, significa anche che – da noi – tutto ciò non può e non deve accadere. I cattolici praticanti – quelli che vanno con regolarità in chiesa – sono ormai una minoranza. Però una percentuale enorme di studenti sceglie di frequentare l’ora di religione, come è quasi totalitaria la percentuale di genitori che decide di battezzare i figli, anche se poi faranno tutt’altro che avviarli a un’educazione davvero cattolica.

 

Insomma, gran parte della nostra cultura e della nostra società sono fondate sul cristianesimo e tutti noi – credenti o no – non possiamo non dirci cristiani. Prima difendiamo il crocifisso nelle aule, poi decidiamo se è il caso o meno di concedere il voto amministrativo agli extracomunitari.

 

Giordano Bruno Guerri

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E ancora:

Anche il giudice si mette il velo

 

 

 

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Due milioni di italiani telespettatori ed evidentemente nessun magistrato dinanzi ai teleschermi. Peccato. Lunedì sera i magistrati italiani dovevano essere tutti negli uffici, alle prese con peculati e bancarotte, pubblica amministrazione, e politici, tanti politici. Forse stavano progettando nuove perquisizioni alla sede di questo o quel giornale, inviando avvisi di garanzia a direttori e cronisti. Comprendeteli: non avevano tempo per la tv e “Porta a porta”, per il terrorismo islamico, per un uomo, un Imam, che è comparso sui teleschermi e come se nulla fosse ha inneggiato a Bin Laden e alla guerra santa, ha accusato gli italiani complici di Bush, ha giustificato l’abbattimento delle Torri Gemelle, ha detto che siamo nel mirino, che Al Quaeda ci punirà, che lo sceicco del terrore, quando promette, mantiene le sue promesse.

 

Si chiama Abdulkadir Tall Mamour questo signore che è l’Imam di Carmagnola. E Carmagnola è una cittadina con poco più di ventimila abitanti ad una trentina di chilometri da Torino. Non siamo in Afghanistan o in qualche sperduto Paese dove la legge è un optional e i reati una variabile dipendente di qualche dittatore. Italia, tv di Stato, primo canale, con Bruno Vespa, bravo ed esperto conduttore, che prende le distanze e Alfredo Mantovano, deputato ed egli stesso magistrato, uno che sa, che se ne intende. Ed Enzo Bianco, presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti, lo ha ripetuto. E Livia Turco, diessina, si è accodata. E non un solo magistrato, almeno fino a questo momento, ha sentito il dovere, dovere di tutore della legge infranta pubblicamente dinanzi a milioni di italiani, di procedere contro l’Imam di Carmagnola.

 

Strano Paese, l’Italia, strano e ingiusto. Un vecchietto di 79 anni viene indagato perché ha abbandonato una decina di volantini in una cabina telefonica. Parlano della Resistenza e del Duce, i volantini, di una mattanza portata a termine da una parte e dall’altra, e di storici che per anni ci hanno raccontato solo un aspetto della verità. E il vecchietto finisce nei guai per apologia del fascismo. Un quotidiano, per la precisione Il Giornale, pubblica una lunga inchiesta sull’affare Telekom Serbia, che forse non è andata proprio come Il Giornale ha raccontato, ma che sicuramente è un immenso scandalo come Il Giornale – e anche noi di Libero – abbiamo scritto. E per sette ore la redazione romana di quel quotidiano è stata messa sottosopra per ordine della magistratura, dieci faldoni sono stati sequestrati, un computer è stato clonato e sigillato.. Un Imam brinda in tv alla vittoria di Bin Laden e al massacro delle Torri Gemelle. E l’Imam è ancora lì, libero di continuare a sparlare pericolosamente. “Minacce con finalità di terrorismo”, potrebbe essere questo il reato di cui si è macchiato, reato pubblico per perseguire il quale non c’è bisogno di alcuna denuncia. E nessuno si è mosso. Evidentemente, in questo Paese, un vecchietto nostalgico è più pericoloso di un’organizzazione terroristica internazionale, un giornale più dannoso di una banda di assassini. Abbiamo perso, e non per colpa nostra, il senso della giustizia e della misura. Vediamo i colpevoli laddove non esistono, e i possibili colpevoli che abbiamo sotto gli occhi non li degniamo neppure di uno sguardo. Questo è un Paese paranoico, delirio cronico di pseudopacifismo. A furia di girotondi e manifestazioni, qualcuno si è convinto che la vera giustizia è proprio questa qui, e che essere pacifisti significa anche essere presi a calci nel sedere, essere minacciati in casa.

 

No, quest’aberrazione la lasciamo volentieri ai girotondini, ai Verdi, alla sinistra che per anni ha visto uno e soltanto un imputato. Svegliatevi, magistrati, lasciate stare i vecchietti, inquisite l’Imam di Bin Laden. Forse è un compito un po’ gravoso. Forse davvero la sera non avete il tempo di vedere la tv. Ma fatelo. Personalmente, siamo stufi di ladri che finiscono in carcere per aver rubato la classica mela. E siamo anche convinti che qualche magistrato vero, in questo Paese, ancora esista. Svegliatevi. Bin Laden e i suoi compari – e diciamo un’ovvietà che in Italia tanto ovvia purtroppo non sembra – non sono tipi che vanno presi sottogamba.

 

Vittorio Feltri

 

 

Sempre convinti della "pulizia" dei magistrati di casa nostra???

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Giordano Bruno Guerri e Vittorio Feltri....... me basta legge le firme per sapere che non leggerò nulla di quanto ci sta scritto sopra  :P

Senti, le fette di quale prosciutto usi per metterle davanti l'occhi?? Crudo ???? Cotto??? Parmacotto???? S.Daniele????? Parma?????

 

No, me sa che tu usi fette di salmone del volga (chiaramente comunista).

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Giordano Bruno Guerri e Vittorio Feltri....... me basta legge le firme per sapere che non leggerò nulla di quanto ci sta scritto sopra  :P

Se questo è il tuo modo di "parlare in maniera costruttiva" di politica non posso che GIOIRE del tuo tirarti fuori, congratularmi con te della scelta fatta al grido di "uno de meno" e cordialmente contraccambiare il tuo ultimo saluto con un FATTE DANCULO!

 

Ciao

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.