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Bluesbrother

PREMIER LEAGUE

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Wenger può giustamente non piacere ma dargli dellincompetente mi pare assurdo.

LArsenal si è AUTO FINANZIATO grazie al lavoro di Wenger come manager oltre che come allenatore.

Non aveva dietro emiri o milionari americani.

 

Altri presunti allenatori fenomeni ( special) fanno la lista della spesa con acquisti milionari e poi non vincono per quanto spendono non legandosi mai a un club ma girando dal migliore offerente.

Io non do dell'incapace a nessuno,è lui con i risultati che lo dimostra,per carità sarà il nonno dell'Arsenal avrà fatto tutto quello ti pare però...

Ha preso lacazatte e fatto fuori giroud che gli ha tirato la carretta per un po...Sanchez non rinnova..a giugno va via da svincolato...ozil..sta lili...io credo che qualche problema lui lo crei..anche perché gli americani i soldi li hanno cacciati per ozil..Sanchez. .xchaka..e lo stesso lacazatte per ultimo..quindi..non sono stati spesi bene...mica è colpa di altri se li spendono,non so perché lui sia rimasto sempre su quella panchina..e non l'abbiano mai cacciato.

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Io non do dell'incapace a nessuno,è lui con i risultati che lo dimostra,per carità sarà il nonno dell'Arsenal avrà fatto tutto quello ti pare però...

Ha preso lacazatte e fatto fuori giroud che gli ha tirato la carretta per un po...Sanchez non rinnova..a giugno va via da svincolato...ozil..sta lili...io credo che qualche problema lui lo crei..anche perché gli americani i soldi li hanno cacciati per ozil..Sanchez. .xchaka..e lo stesso lacazatte per ultimo..quindi..non sono stati spesi bene...mica è colpa di altri se li spendono,non so perché lui sia rimasto sempre su quella panchina..e non l'abbiano mai cacciato.

Non lhanno ancora cacciato ( ma un giorno chiaramente o lo cacceranno o andrà via) perché lui ha creato questo Arsenal, società ricca e sana.

Prima era una mediocre squadra di Premier League.

Ti metto un copia/incolla da Wikipedia

 

 

Arsène Charles Ernest Wenger, noto semplicemente come Arsène Wenger (Strasburgo, 22 ottobre 1949), è un allenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista, attualmente alla guida tecnica dell'Arsenal.

 

Dal 1º ottobre 1996 è l'allenatore dell'Arsenal, di cui è il tecnico più longevo e vincente di tutti i tempi.[1] Il 5 marzo 2016, in seguito alle dimissioni di Ronnie McFall da manager del Portadown, Wenger è diventato l'allenatore di club ancora in attività più a lungo legato alla stessa squadra.

 

È uno dei due allenatori non britannici, insieme all'italiano Carlo Ancelotti, ad aver centrato il double, ovvero ad aver vinto la Premier League e la FA Cup nella medesima stagione sportiva (1997-1998 e 2001-2002), e l'allenatore che ha vinto più volte, sette, la FA Cup.[2] Nell'annata 2003-2004 è diventato il primo e, ad oggi, unico allenatore nella storia del campionato inglese a concludere il torneo senza perdere neanche una partita. Nel 2010 è stato eletto Allenatore del decennio dall'IFFHS.[3]

 

Laureato in ingegneria all'Università di Strasburgo (Francia), ha una laurea specialistica in economia.[4] Parla fluentemente francese, tedesco ed inglese, ma ha anche una buona conoscenza di base di italiano, spagnolo e giapponese.[5] Ha la fama di essere un grande scopritore di talenti e di saper valorizzare i calciatori al massimo; nel 1988, ad esempio, portò al Monaco l'attaccante liberiano George Weah, che in seguito vinse il FIFA World Player of the Year (1995) ed il Pallone d'Oro (1995) con la maglia del Milan. Durante la sua carriera all'Arsenal, Wenger ha messo sotto contratto calciatori giovani e relativamente sconosciuti, tra cui Patrick Vieira, Nicolas Anelka, Cesc Fàbregas, Kolo Touré, Robin van Persie ed Emmanuel Eboué, trasformandoli tutti in atleti di caratura mondiale. In particolare la difesa, che nella stagione 2005-2006 stabilì un nuovo record di imbattibilità nella fase finale della Champions League (10 partite senza subire gol),[6][7] era costata in tutto solo cinque milioni di euro.

 

A titolo statistico, Wenger è l'unico allenatore al mondo ad avere perso le finali delle tre maggiori competizioni UEFA per club: la Coppa delle Coppe (stagione 1991-1992, con il Monaco), la Coppa UEFA/Europa League (stagione 1999-2000, con l'Arsenal) e la Coppa dei Campioni/Champions League (stagione 2005-2006, con l'Arsenal).

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Non lhanno ancora cacciato ( ma un giorno chiaramente o lo cacceranno o andrà via) perché lui ha creato questo Arsenal, società ricca e sana.

Prima era una mediocre squadra di Premier League.

Ti metto un copia/incolla da Wikipedia

 

 

Arsène Charles Ernest Wenger, noto semplicemente come Arsène Wenger (Strasburgo, 22 ottobre 1949), è un allenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista, attualmente alla guida tecnica dell'Arsenal.

 

Dal 1º ottobre 1996 è l'allenatore dell'Arsenal, di cui è il tecnico più longevo e vincente di tutti i tempi.[1] Il 5 marzo 2016, in seguito alle dimissioni di Ronnie McFall da manager del Portadown, Wenger è diventato l'allenatore di club ancora in attività più a lungo legato alla stessa squadra.

 

È uno dei due allenatori non britannici, insieme all'italiano Carlo Ancelotti, ad aver centrato il double, ovvero ad aver vinto la Premier League e la FA Cup nella medesima stagione sportiva (1997-1998 e 2001-2002), e l'allenatore che ha vinto più volte, sette, la FA Cup.[2] Nell'annata 2003-2004 è diventato il primo e, ad oggi, unico allenatore nella storia del campionato inglese a concludere il torneo senza perdere neanche una partita. Nel 2010 è stato eletto Allenatore del decennio dall'IFFHS.[3]

 

Laureato in ingegneria all'Università di Strasburgo (Francia), ha una laurea specialistica in economia.[4] Parla fluentemente francese, tedesco ed inglese, ma ha anche una buona conoscenza di base di italiano, spagnolo e giapponese.[5] Ha la fama di essere un grande scopritore di talenti e di saper valorizzare i calciatori al massimo; nel 1988, ad esempio, portò al Monaco l'attaccante liberiano George Weah, che in seguito vinse il FIFA World Player of the Year (1995) ed il Pallone d'Oro (1995) con la maglia del Milan. Durante la sua carriera all'Arsenal, Wenger ha messo sotto contratto calciatori giovani e relativamente sconosciuti, tra cui Patrick Vieira, Nicolas Anelka, Cesc Fàbregas, Kolo Touré, Robin van Persie ed Emmanuel Eboué, trasformandoli tutti in atleti di caratura mondiale. In particolare la difesa, che nella stagione 2005-2006 stabilì un nuovo record di imbattibilità nella fase finale della Champions League (10 partite senza subire gol),[6][7] era costata in tutto solo cinque milioni di euro.

 

A titolo statistico, Wenger è l'unico allenatore al mondo ad avere perso le finali delle tre maggiori competizioni UEFA per club: la Coppa delle Coppe (stagione 1991-1992, con il Monaco), la Coppa UEFA/Europa League (stagione 1999-2000, con l'Arsenal) e la Coppa dei Campioni/Champions League (stagione 2005-2006, con l'Arsenal).

Ho capito,nulla cambia sul mio giudizio,fuori dalla coppa di lega con l'altra decaduta che gioca in serie b,il nottingham,ma come si fa?

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Ho capito,nulla cambia sul mio giudizio,fuori dalla coppa di lega con l'altra decaduta che gioca in serie b,il nottingham,ma come si fa?

Padrone di avere un tuo giudizio, ci mancherebbe 😀.

Anche in casa Arsenal adesso è molto criticato.

 

Io dico che se nel calcio ci fossero 10 Wenger si avrebbe un altro livello di programmazione.

Leggi lintervista a Hornby su Wenger.

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Padrone di avere un tuo giudizio, ci mancherebbe 😀.

Anche in casa Arsenal adesso è molto criticato.

 

Io dico che se nel calcio ci fossero 10 Wenger si avrebbe un altro livello di programmazione.

Leggi lintervista a Hornby su Wenger.

http://www.espn.com/soccer/club/arsenal/359/blog/post/2946528/arsene-wenger-20-year-anniversary-with-arsenal-tribute-by-nick-hornby

 

 

Arsene Wenger's early success at Arsenal excuses his years of failure

 

 

On the occasion of Arsene Wenger's 20th anniversary as Arsenal manager, ESPN FC asked Nick Hornby, English novelist and screenwriter best known for his seminal football memoir "Fever Pitch," to write about the occasion and the Frenchman's tenure.

 

After Arsenal's first home game of the 1996 season, a dull, routine 2-0 win over West Ham, I went to a pub a few minutes' walk from Highbury with a group of fellow season-ticket holders. It was a hot day, and we were thirsty, and there was a lot to talk about.

 

Arsenal had started the season manager-less: Bruce Rioch had been sacked during the summer, suddenly and strangely, after a single season. Arsenal is not a club that changes managers often. At that point, I'd been watching Arsenal for over a quarter of a century and had only known five, four of whom had been employed by the club in some other capacity before taking the job. (Rioch was the exception.)

 

There was a lot of newspaper talk -- the only kind of talk, back then -- about other outsiders replacing Rioch, notably Terry Venables and Johan Cruyff. Arsenal fans would have been delighted with either. But a third name was being mentioned, too, the French manager of Japanese club Nagoya Grampus Eight, Arsene Wenger. His was the least glamorous name on the list, and because Arsenal consistently took the least glamorous option, my pub friends and I feared that he'd be the one appointed.

 

 

A couple of days before that West Ham game, two suspiciously French players arrived at the club. We wanted glamorous signings, as well as a glamorous manager. We got Remi Garde and a teenager called Patrick Vieira instead. It seemed as though the Frenchman was on his way, slowly, from Japan.

 

Just as we were about to leave the Compton Arms, the then Arsenal striker Ian Wright walked in with two or three squad players. He seemed inexplicably surprised to see a group of Arsenal fans in a pub on Highbury Corner less than an hour after the final whistle of a home game -- he'd come out for a quiet drink. But he chatted to us anyway.

 

No, the players didn't yet know who was going to take over (Wright had fallen out with Rioch and had put in a transfer request earlier in the year, so he was happy); yes, he'd met the new players. "The kid, Vieira ... He's big," Wright said. When we saw Vieira play for the first time the following month, it was hard not to hear in Wright's observation an echo of that great line from Jaws: "You're gonna need a bigger boat." Vieira came on as a substitute against Sheffield Wednesday, turned the game around and changed the entire scale of the game Arsenal played. Arsenal's game got faster -- Nicolas Anelka and Marc Overmars were leading the attack the following season -- the players got fitter, and a new brand was born.

 

Before Wenger, Arsenal football was an offside trap and a 1-0 win; after Wenger, it became the opposite, in both great, and, later, not-so-great ways. (Four-four draws, 6-5 wins ... some of Arsenal's scores in the last few years seem to have been borrowed from a different sport altogether.)

 

He banned Mars bars from the training ground, and broccoli appeared on the menu. August 1996 may have been the last time that an Arsenal player could have been found in a Highbury pub straight after the game. Eighteen months after his appointment, he won his first Double.

 

Wenger's time in charge at Arsenal can be divided into three distinct phases. Phase 1, the Highbury years, lasted a decade, and was an overwhelming success: three Championships, four FA Cups, three other finals (including a long-overdue appearance for the club in a Champions League final), and five runners-up places in the Premier League. The only frustration is that between 2002 and 2004, the team should have won more. Any conversation about the Invincibles season, 38 league games unbeaten, quickly turns to the night in April 2004 when Chelsea came to Highbury and put Arsenal, surely the best team in Europe at the time, out of the Champions League and a semifinal against Monaco.

 

Phase 1 was so good that it changed Arsenal fans' relationship with the club, and possibly even with football, forever. Two years before Wenger's arrival, a very limited team won a European trophy through sheer willpower, denying a Parma team containing Gianfranco Zola, Faustino Asprilla and Tomas Brolin by getting in their way; the fans that night in Copenhagen were fervent, participatory. Now the football was effortlessly enthralling, the victories comfortable, especially at home. We sat back and waited for Thierry Henry, Robert Pires and Dennis Bergkamp to do their stuff, and the stuff they did was extraordinary. It wasn't like going to a game at all; it was like watching Cirque du Soleil, all dazzle and tricks. No participation was needed.

 

Phase 2 grew out of the success of Phase 1. It had been easy to buy a season ticket before Wenger's arrival. You just turned up to the box office a few days before the season started and handed over your money. Highbury was rarely full, even with the post-Hillsborough reduced capacity. Now it was nowhere near big enough, and the club set about building a brand-new stadium a few hundred yards from the old one. The only problem was that in order to build a new stadium, the club had to sell everyone who had drawn crowds to the old one. Such was the myth of Wenger, though, that he sold the new one out too. We'd never heard of Vieira or Emmanuel Petit or Fredrik Ljungberg or Cesc Fabregas before Wenger paid very little for them; so what if we'd never heard of Eduardo or Lukasz Fabianski or Alex Song? They were bound to be brilliant.

 

Wenger's response to straitened financial circumstances was a bold one: He set about acquiring the best young players in the world. He would nurture them, and they would grow together, and they would become world-beaters. What he was to discover, however, was that the best 16-year-olds in the world do not always become the best 21-year-olds in the world. Cesc Fabregas did, of course. But Theo Walcott is still a mystery, Nicklas Bendtner seemed more interested in sponsored underwear and nights out than football, Philippe Senderos was a nervous breakdown waiting to happen, and Denilson, the captain of Brazil's youth team, stayed his 16-year-old self. Jack Wilshere's career, like Abou Diaby's, has been wrecked by injury. Robin van Persie and Fabregas got tired of waiting for reinforcements and left. And Wenger had new problems to face, notably Chelsea's new owner Roman Abramovich and, later, Manchester City's Sheikh Mansour. Only Manchester United, the most valuable club in the UK, could compete financially with them.

 

Meanwhile, the expectation of Arsenal fans had increased enormously -- not just because we had become used to watching Henry and Bergkamp, but because we were paying more than any fans in the world to watch our club. Until the 1990s, admission prices were never an issue. Football was cheap, and though your team might make you angry and miserable, you couldn't really claim that they were ripping you off. God bless Manuel Almunia, but he didn't offer value for money; season after season, the keeper seemed to confirm the impression that we were paying for the future rather than the present.

 

A football club isn't the National Health Service, however, something fans are prepared to invest in for the sake of our children. We want results, and entertainment, now. In August 2011, a woeful performance by a grotesquely inexperienced team resulted in an 8-2 loss at Old Trafford. Carl Jenkinson, Johan Djourou and Armand Traore were playing in the back four. It wasn't just the scale of the defeat that caused such misery; every single Arsenal fan knew before the game that the team would lose by at least five goals.

 

Phase 3 began when Wenger paid a reported £42.4m for Mesut Ozil in 2013. Alexis Sanchez came the following season. Suddenly, it appeared as though we had seen the last of Austerity Arsenal, and consequently it is this third phase, a failure despite two FA Cups, that has provoked the fans the most. There have been other thrashings, at Liverpool and City and Chelsea, and every season Arsenal has lost the first knockout round of the Champions League, thus saving fans from even worse defeats in the next round.

 

If there is money, why not spend some of it on a central defence? Or a holding midfielder? Or a new striker? Why the obsession with small, skillful midfield players who get repeatedly beaten up by any team with muscle, whether that team is Stoke City or Bayern Munich? The careful management of Phase 2 was beginning to look like eccentricity, and the time it took Wenger to address obvious weaknesses -- a new goalkeeper one year, a central defender the next -- suggested a manager who knew that the job was his until he decided otherwise.

 

This looks as though it might be Wenger's last season. He has bought a new striker, a couple of central defenders, and some height and power in midfield. It would be wonderful if this extraordinary, brilliant, frustrating, intelligent, likeable, perverse man left with a major trophy. It's hard to imagine, though, despite Leicester's miracle season, that the Premier League will be anything but a dustup between Jose Mourinho and Pep Guardiola, and it's even harder to see this Arsenal team beating Bayern or Real Madrid or Barcelona over two legs.

 

I have now been watching Arsenal for nearly half a century, and I've only seen six managers. (By comparison, Spurs have had 19 over the same period.) Arsene Wenger was -- still is, I should say, while I'm still alive and he's still there -- the best of my lifetime, no doubt about it. And the memory of that fantastic first decade, of the players, the trophies, and the football, is so intense that Phases 2 and 3 will soon be forgotten after he has gone. It is a backhanded tribute to the man, but a tribute nonetheless, that 10 years of failure will be forgiven so quickly.

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Amico wenger ma vettela a pia n culo te e la Londra che non ti caccia via,245 euro m'hai fatto perde ieri..

Modificato da ternano_84

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Meraviglioso Link per pronunciare correttamente Pierre-Emerick Aubameyang

 

 

https://www.express.co.uk/sport/football/912131/Arsenal-Transfer-News-How-Pronounce-Pierre-Emerick-Aubameyang-Name

 

 

Arsenal transfer news: How to pronounce Pierre-Emerick Aubameyang

 

PIERRE-EMERICK AUBAMEYANG is on the brink of joining Arsenal so it’s time to brush up on how to pronounce the Gabon international’s name.

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Il Tottenham ha disintegrato il Manchester United dello Special One.Fra 2 settimane sarà dura.

 

 

Guardiola è arrivato a 305 milioni di € per sei difensori:

 

Laporte 65milioni di €

Walker 57milioni di €

Ederson 40 milioni di €

Danilo 30 milioni di €

 

Lo scorso anno Stones 55 milioni di €

 

Pep è un grande però mamma mia quanto fa spendere.

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Premier, Benitez batte Mourinho: il Manchester United scivola a -16 dal City

Un altro k.o. per i Red Devils, che perdono 1-0 in casa del Newcastle: Guardiola ha la conferma quasi definitiva della conquista del titolo

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Premier, Benitez batte Mourinho: il Manchester United scivola a -16 dal City

Un altro k.o. per i Red Devils, che perdono 1-0 in casa del Newcastle: Guardiola ha la conferma quasi definitiva della conquista del titolo

Per caso,ho visto la sintesi su sky..ieri proprio giornata no,lo utd l'asfaltati in tutti i sensi,il loro portiere parato tutto,quando non c'era il portiere paravano i difensori sulla linea...mi sembrava un remake di ternana-entella..

Loro un tiro un goal..

Partita pazzesca.

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«Pogba non è un grande calciatore». E anche Mourinho lo "scarica"© Getty Images

Dopo il ko interno col Newcastle il francese è stato aspramente criticato dal tecnico. Lapidario Souness: «Corre dietro al pallone, a 24 anni non ha ancora capito come si fa il regista»

 

 

MANCHESTER - Sembra finito l'amore a Manchester tra José Mourinho e Paul Pogba. Dopo i pesanti rimbrotti riservati al 24enne francese durante il match di inizio febbraio contro il Tottenham, dopo il recente ko sul campo del Newcastle lo 'Special One' è tornato a puntare il dito contro il centrocampista che nell'estate del 2016 è stato pagato 105 milioni diventando l'acquisto più caro della storia del Manchester United.

 

«Perché l'ho sostituito? Avevo bisogno di qualcuno che facesse bene le cose semplici», è stato il commento lapidario del portoghese ai giornalisti che gli chiedevano un giudizio sulla prestazione dell'ex bianconero che proprio lui aveva voluto portare a tutti i costi all'Old Trafford.

 

 

SOUNESS IN TACKLE - Ancora più severo il giudizio di Graeme Souness: «Paul Pogba è capace di grandi cose ma è molto lontano dall'essere un grande calciatore - ha scritto lo scozzese, leggenda del Liverpool, nel suo editoriale sulle pagine del 'Sunday Times' -. Non è uno in grado di prendersi le responsabilità che spettano a un regista. Ha 24 anni ed è stato pagato 89 milioni di sterline ma ancora non ha capito cosa viene chiesto a un calciatore che gioca nella sua posizione. Gioca come uno studente che corre dietro al pallone».

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Non credo che Pogba sia un regista, o sbaglio?

È una mezzala e non un regista ( che infatti alla Juventus era Pirlo ).

Sicuramente da un giocatore pagato con quelle cifre al Manchester United si aspettavano uno in grado di prendere per mano la squadra e portarla non a -16 come adesso dal City.

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Mio caro wenger...lei pensa che il suo ciclo sia finito all'Arsenal? Oppure deve fare altre figure di merda.

Lo spogliatoio è frantumato, la tifoseria divisa.

Credo che stavolta sia veramente arrivato a capolinea.

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Malissimo Mou!

I suoi trofei lo incoronano grande allenatore ma i suoi atteggiamenti sono antisportivi, sempre a cercare la rissa, a rispondere con provocazioni alle provocazioni.

Al Manchester United non riescono ancora a uscire pienamente dallera Ferguson.

Lui questanno ha fatto spendere 350 milioni di per stare a 16 punti dal Manchester City e per uscire dalla Champions con il Siviglia che con tutto il rispetto è una outsider.

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I suoi trofei lo incoronano grande allenatore ma i suoi atteggiamenti sono antisportivi, sempre a cercare la rissa, a rispondere con provocazioni alle provocazioni.

Al Manchester United non riescono ancora a uscire pienamente dallera Ferguson.

Lui questanno ha fatto spendere 350 milioni di per stare a 16 punti dal Manchester City e per uscire dalla Champions con il Siviglia che con tutto il rispetto è una outsider.

Straquoto! Sara pure vincente,ma e' l'anticalcio

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Mourinho è un favoloso showman.

Vabbe, non esageriamo! A me , come allenatore non piace, pero sa motivare i suoi giocatori come pochi! E nella sua carriera ha vinto tanto, pero vedere giocare le sue squadre......e' tutto meno che spettacolo!

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Vabbe, non esageriamo! A me , come allenatore non piace, pero sa motivare i suoi giocatori come pochi! E nella sua carriera ha vinto tanto, pero vedere giocare le sue squadre......e' tutto meno che spettacolo!

Al Real Madrid non ne potevano , si era presentato facendo la guerra a Casillas.

Poi aveva spaccato la Nazionale mettendo contro Ramos e Pique.

Al Chelsea e Inter sicuramente aveva i più fedeli.

Al Manchester United credo non abbia motivato troppo.

Sono diversi giorni che è in guerra con De Boer.

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I suoi trofei lo incoronano grande allenatore ma i suoi atteggiamenti sono antisportivi, sempre a cercare la rissa, a rispondere con provocazioni alle provocazioni.

Al Manchester United non riescono ancora a uscire pienamente dallera Ferguson.

Lui questanno ha fatto spendere 350 milioni di per stare a 16 punti dal Manchester City e per uscire dalla Champions con il Siviglia che con tutto il rispetto è una outsider.

Ti rispondo un po su tutto,il problema è questo campionato,lo scorso torneo ha vinto la supercoppa d'Inghilterra e l'europa league,quest'anno amaramente è in corsa solo per fcup che in Inghilterra conta molto,però con la squadra di cui disponi devi fare di più molto di più, anche se il city è nettamente più forte.

È un vincente,chi lo giudica e ha vinto il torneo di briscola mi fa solo ridere,è un personaggio si sa,può piacere e non piacere,ma è un vincente è quello che conta..poi ovvio che non si può vincere sempre...

Sulla polemica nella nazionale spagnola c'era fino a poco tempo fa,anche quando il Mou non c'era più anche se era stato lui ad accendere la miccia.

Su de boor invece è stato l'olandese ad iniziare giudicando il minutaggio di rashford....

Con conte invece è andata in scena una cosa molto brutta sinceramente...anche se l'ultima partita si sono stretti la mano.

Stagione deludente si,ma rimane un vincente...chi di trofei...chi di chiacchiere...

Modificato da ternano_84

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Ripeto: il CV lo mette fra gli allenatori top.

In realtà anche in Premier vista la mole di investimenti e i nomi si pensava a un dualismo Guardiola- Mourinho.

In realtà non cè stata sfida.

Guardiola ha dato un impronta e adesso il M City è una delle squadre da evitare anche in Champions.

Il M Utd è una realtà il cui allenatore pensa solo alla dialettica, a rispondere a destra e sinistra.

Sono lì entrambi da due anni ed entrambi hanno richiesto forti investimenti per fare cosa?

Lo scorso anno il M Utd ha dovuto puntare allEuropa L perché altrimenti da quinta sarebbe stata fuori dalla Champions.

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