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unoffiC1Bl esposito

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  1. unoffiC1Bl esposito

    Domenico Migliucci ed i risultati ufficiali

    Se vi ricordate Domenico Migliucci fu il primo Presidente in un intervista a dividere il risultato ufficialeda quello non ufficiale. dopo un rocambolesco Perugia Ternana 1 a 1 (D'amico e Nofri) al giornalista che gli chiedeva del pareggio rispose che la Ternana aveva vinto meritatamente e che il gol di Nofri riguardava solo loro della carta stampata. Per lui insomma il risultato era rimasto l'1 a 0. Veramente un grande innovatore. Non lo dimenticheremo mai
  2. unoffiC1Bl esposito

    Scherma corsi gratuiti per i nati nel '99 e 2000

    E' iniziato il corso in questi giorni e già si è iscritta un sacco di gente (e' gratis!). Per info 0744404411 dopo le 15. 30 o direttamente al circolo
  3. unoffiC1Bl esposito

    TORNATE AI FORNELLI, TROIE

    La scritta apparsa sul solito lenzuolo a Borgo Rivo con la S di superman. Ne parlano tutti è il tormentone dell'estate.
  4. unoffiC1Bl esposito

    EPISODI STORICI (ANNI 70/80) PER I TIFOSI ROSSOVERDI

    Dal mio topi avete organizzato una vera e propria sezione a parte.... copioni!
  5. unoffiC1Bl esposito

    Stasera 26.08.08 GLi altoforno

    Gusto per segnalare agli appassionati
  6. unoffiC1Bl esposito

    Stasera 26.08.08 GLi altoforno

    sarà...........ma guarda che ieri ce saranno state minimo 3000 persone 1452146[/snapback] io so solo che la piazza era zeppa,380 coperti a cena,2000 suppli e 8 fusti de birra venduti a mezzanotte e mezza............ 1452155[/snapback] I suppli' erano buoni. complimenti. Comunque c'era mezzo forum...
  7. unoffiC1Bl esposito

    Stasera 26.08.08 GLi altoforno

    Non te fini' li suppli' pero'
  8. unoffiC1Bl esposito

    Stasera 26.08.08 GLi altoforno

    come ti riconosciamo? 1451392[/snapback] c'ho l'alone rosa ..... a parte gli scherzi tu quando arrivi li allo stand (che sta in passeggiata) chiedi di Alessandro del forum e m'artrovi subito 1451420[/snapback] ma che contrada sei?
  9. unoffiC1Bl esposito

    Stasera 26.08.08 GLi altoforno

    come ti riconosciamo?
  10. unoffiC1Bl esposito

    MA TUTTI A BERNA LI MANNANO!

    Per me Donadoni non lu magna lu dolce co la marmellata (n.b. la Sacher) Ma tutti a Berna li mannano (riferito ad arbitri ed allenatori) Tra mbo' Cassano pija foco (lungo riscaldamento) Arieccoli Buffo' (dopo il terzo gol quando gli olandesi attaccavano) Non ce vojono anna' su (ai quarti di finale) Apposto! (quando Toni ha tirato alto). Segnaliii (sul fuorigioco) Ma leva stu pistamintuccia (Di Natale o Camoranesi)
  11. unoffiC1Bl esposito

    MA TUTTI A BERNA LI MANNANO!

    Lu ternano sta a cerca lu numero de Peter Fröjdfeldt (l'arbitro) pe telfonaje a casa e insultallo
  12. unoffiC1Bl esposito

    MA TUTTI A BERNA LI MANNANO!

    Dice che con l'olandesi ce stavano anche du macchine del Perugia ed una di Salerno
  13. unoffiC1Bl esposito

    MA TUTTI A BERNA LI MANNANO!

    Dice che hanno visto Guerini al bar Pazzimearaglien di Baden
  14. unoffiC1Bl esposito

    Mi manca l'aria di mare

    Che nostalgia
  15. unoffiC1Bl esposito

    Correva l' 8 maggio 1988

    20 anni fa ci vorrebbe una puntata di Minoli
  16. unoffiC1Bl esposito

    Mi manca l'aria di mare

    quello del primo anno di C1 pero'
  17. unoffiC1Bl esposito

    Anche con la Nazionale

    OFFESO, INCITATO LA DOPPIA PARTITA DI RAVANELLI Repubblica — 25 gennaio 1996 pagina 39 sezione: SPORT TERNI - Un tiro preciso, angolato, un urlo di gioia feroce, la corsa incontro a un abbraccio invisibile, mai tanto agognato: la partita di Fabrizio Ravanelli è cominciata dopo 50' , quando ha ricevuto palla da Zola sulla verticale dell' area e l' ha girata in porta, alle spalle del portiere gallese Southall. Poi la sua corsa larga, a volo d' uccello felice, il tuffo dentro l' erba fradicia, le braccia alte, a ricevere i complimenti dei compagni. Ma prima di arrivare al 50' , Ravanelli ha giocato suo malgrado una partita nella partita, con esiti non sempre felici, comunque sempre viziati dalla tensione. In mattinata, infatti, era arrivata la notizia degli atti di teppismo compiuti nella notte a Perugia. Due le automobili targate Terni prese di mira: una Innocenti completamente distrutta da un incendio e una Fiat Uno alla quale sono state squarciate le gomme. Prudenti gli inquirenti ("Non vorremmo che l' episodio venisse ingrandito oltre misura, generando magari nuove violenze"). Ma collegare l' episodio agli insulti patiti in questi giorni dallo juventino è fin troppo facile. Così, dal momento in cui lo speaker ha annunciato le formazioni, è cominciata una piccola guerra sorda tra i curvaioli più esagitati e il resto dello stadio: fischi furibondi e grida di scherno, prima in risposta al nome, poi indirizzati direttamente al giocatore in campo. Eppure, suo è stato il primo pallone serio giocato dalla squadra: palla appoggiata nella tre quarti avversaria su Di Livio, cross di quest' ultimo e gol di Del Piero, ispirazione e confezione made by Juventus. Da questo momento in poi, lo stadio è diventato teatro di un botta e risposta a metà tra il risibile e il deprimente: il tutto, fino a quando intorno alla mezz' ora il partito dei ravanelliani ha avuto la meglio ed è partito un lungo applauso accompagnato da un "Ravanelli, Ravanelli" scandito in maniera massiccia. Lui, Ravanelli, che in quel momento stava cercando lo scambio con Zola, a un passo dalla bandierina d' angolo sinistra, si è come scrollato di dosso un quintale di malumore: dribbling sul suo marcatore Coleman e cross ribattuto in calcio d' angolo. Qui, il ragazzo non è riuscito a trattenersi e ha alzato le braccia prima a salutare, poi addirittura ad applaudire chi lo stava inaspettatamente incoraggiando. Racconterà negli spogliatoi, a partita finita: "Quando la curva ha gridato il mio nome, mi sono emozionato. C' era la mia famiglia in tribuna, ero preoccupato, temevo che insultassero anche loro. E invece è arrivata questa grande sodisfazione: ho segnato un bel gol, lo dedico a tutti i tifosi che mi vogliono bene". Dopo il controapplauso al pubblico amico, se possibile, il rumoreggiare collettivo è ancora aumentato. Da una parte, quelli dei ' Freak brothers-lo sballo continua' , perfino stoici nel loro urlare sotto una pioggia furibonda: "Non ti vogliamo, non ti vogliamo". Dall' altra, tutti quelli che avevano deciso di godersi la partita, roba che a un certo punto il centravanti non poteva più toccar palla senza essere soffocato di applausi a coprire i fischi. Il gol è stato liberazione, felicità, rivincita e rabbia insieme. Avrebbe potuto segnare ancora: ha preferito duettare con Del Piero (due assist sprecati dal ragazzino) e Zola. Si era anche guadagnato un rigore, Ravanelli, ma l' arbitro Goethals ha finto di non vedere la spinta grossolana di Symons. Così, a meno di un quarto d' ora dalla fine, la sua ansia di servire la squadra e non solo sfruttarne le doti, si è concretizzata nel passaggio-gol per Casiraghi, l' uomo del 3-0. Altri abbracci: mai abbastanza per chi si è sentito ingiustamente strapazzato. Per sua fortuna, Terni è già archiviata, insieme alla memoria di un altro gol in Nazionale, il quinto in sette gare ("17 gol in questa stagione, non so quanti hanno segnato più di me, in Italia"), e nulla più. - dal nostro inviato LICIA GRANELLO Articoli correlati - ARCHIVIO DAL 1984 OFFESO, INCITATO LA DOPPIA PARTITA DI RAVANELLI dal nostro inviato LICIA GRANELLO — 25 gennaio 1996 pagina 39 sezione: SPORT
  18. unoffiC1Bl esposito

    Ancora un capolavoro di articolo

    'SIAMO ULTRAS, MA PER AMORE' UN PRETE VUOLE METTERE PACE TRA GLI ESTRE Repubblica — 13 luglio 1985 pagina 25 sezione: SPORT FUSCALDO (Cosenza) - "Non fate casino, se no vi prendo a spranghe": il frate cappuccino ha le sue brave ragioni, anche se sta scherzando. C' è la televisione, fa caldo, con lui ci sono molti ultras, sì, i supertifosi del calcio che la domenica mettono i brividi agli spettatori "normali". I ragazzi scherzano un po' troppo vivacemente. C' è Lino "la jena" dei feddayn di Napoli, il colossale Nunzio che gli amici dei "nuclei sconvolti" di Cosenza chiamano "Toro scatenato", e poi due bravi studenti romani dei Cucs, ossia Commando ultra curva sud che non hanno rinunciato ad un tocco trucido, la maglietta con la scritta "fegati spappolati". E ancora, Adolfo il "chant leader" delle Falangi d' assalto Cavese, un tipo che ama Bach e Mozart, è iscritto all' azione cattolica della città campana ma che la domenica non può fare a meno di gridare (e qualche volta menare) se alla squadra del cuore viene fatto uno sgarbo. Intanto il barbuto frate cappuccino spiega che questi ragazzi, come quasi tutti i giovani che vanno allo stadio inquadrati in truppe d' assalto, in gruppi compatti, con tamburi, drappi, bandiere, fumogeni, passamontagna, "sono bravi, intelligenti e rispettosi. I veri violenti non solo loro, sono quelli che installano i missili, sono gli scienziati che progettano armi, sono i politici che promettono e non mantengono". Gli ultras degli stadi sono stufi di sentirsi appiccicare addosso l' etichetta di criminali e violenti. Sono stufi di sentirsi trattare come tanti "animali" da ricerche antropologiche. "Tutti hanno parlato di noi, adesso siamo noi che vogliamo dire qualcosa" afferma Piero, un ragioniere disoccupato di 24 anni, che vive a Cosenza. Padre Fedele Bisceglia, 48 anni, segretario provinciale delle Missioni estere dei cappuccini, un tempo compagno universitario di Mario Capanna, ex centravanti di una squadretta che militava in seconda categoria, allo stadio ci va sempre intruppato nei nuclei sconvolti col saio del suo ordine francescano ma anche col cappellino e la sciarpa rossoblù del Cosenza. E proprio con loro ha organizzato il primo convegno nazionale diciamo così di categoria, invitando i responsabili delle tifoserie calcistiche più scatenate. Nomi minacciosi, che talvolta le cronache nere ci hanno reso più familiari: Settembre rossonero, Brigate rossonere, Fossa dei leoni, Ultras e Granata korps, Fighter indian, Brigate bianconere, Hell' s Angels sampdoriani. Sei milioni il costo dell' iniziativa, coperti in parte dai soldi della provincia di Cosenza (due milioni) un altro milione dal Comune, mezzo milione ancora dalla Cassa di Risparmio locale, altre cinquecentomila lire da un privato. Il resto? "Faremo una colletta, come sempre siamo abituati a fare". Ma come, le società di calcio non vi finanziano? "Calunnie: noi siamo benvoluti quando serviamo - risponde un po' per tutti Adolfo Caldarisi, di Cava dei Tirreni - poi però si dimenticano di noi. Una volta ci hanno dato venti milioni per poter essere presenti in massa a Como e a Pistoia, c' era in ballo la serie B...". Gli ultras dunque strumenti delle società. Si sa, non ci sorprende. Sorprende invece questa voglia di trovarsi assieme, amichevolmente, faccia a faccia magari coi tifosi che in altre circostanze si vorrebbe "sistemare" per le feste. "Lo stadio è per noi un momento di aggregazione". E' sugli spalti che molti giovani "violentati dalla società" trovano solidarietà, amicizia, organizzazione. Marcello di Terni riferisce le sue esperienze: "Io sono ultrà da dodici anni. Vivo in una città dove ci sono ventimila disoccupati, dove 7 ragazzi si sono suicidati negli ultimi anni e 5 sono crepati di ero. Grazie al calcio abbiamo creato nuovi interessi, abbiamo organizzato un concerto e non è successo nulla". Sentiamo Paride Leporace, 23 anni, orfano, iscritto al quarto anno dell' Università di Arcavacata (quella stile college Usa dove insegnava Franco Piperno), un giovane ex collettivi autonomi, capelli punk e idee chiare, uno dei quattro ragazzi che hanno messo in piedi il convegno assieme a frate Fedele: "Esiste una vera e propria economia di gruppo, ci facciamo sponsorizzare, tifiamo pure per altre squadre, per il basket se occorre ed è già successo. A Cosenza non c' è nulla, la realtà è squallida. Chi siamo noi? C' è il disoccupato e c' è il figlio del giudice". In più, hanno una grande voglia di "fare, vivere, conoscersi". Non a caso il tema del convegno organizzato a Cosenza (comincerà oggi pomeriggio alle 18 al cinema Italia) è "uscire dal ghetto per creare una controcultura ultrà". Non a caso questi ragazzi che all' occorrenza sanno picchiare per difendere, dietro gli stendardi del tifo, la loro identità di gruppo omogeneo, vorrebbero scrivere un libro. Titolo: "Vivere ultrà", sottotitolo "Aspettando ogni giorno quel maledetto pomeriggio da cani". La violenza, gli incidenti, i coltelli, le spranghe, le auto e i pullman distrutti? Se succedono, sono situazioni "create dagli altri...". I morti di Bruxelles hanno turbato anche questi feddayn domenicali. O, almeno, quelli che hanno accettato l' invito al convegno di Cosenza. Arriveranno quelli delle brigate atalantine che non hanno fama di essere signorine, da Milano è attesa una lettera aperta, da Firenze scenderà qualcuno del collettivo viola. Da Torino nessuno, perchè juventini e torinisti hanno da lavorare o pensano che non sarebbe del tutto opportuno farsi vedere e sentire dopo quel che è successo a Bruxelles. Su tutti vigila il frate tifoso, che ha trovato la sua chiesa in mezzo ai fanatici delle curve; "L' amore non ha confini, Cristo ci ha insegnato ad andare tra la gente, e questi ragazzi sono la mia gente" dice padre Fedele. - dal nostro inviato LEONARDO COEN
  19. unoffiC1Bl esposito

    Sogni degli anni 90...

    CALCIO FOLLIE IN UMBRIA LA TERNANA AL CAPOLINEA Repubblica — 21 agosto 1992 pagina 35 sezione: SPORT TERNI - Sandro Tovalieri dall' Ancona, Pietro Maiellaro dalla Fiorentina, Luca Evangelisti dal Bologna, Francesco Fiori dall' Alessandria, Giuseppe Taglialatela dal Napoli: la Ternana, dopo dodici anni di purgatorio in C1, non voleva fare la comparsa nel giro del calcio che conta. Sul mercato il presidente Rinaldo Gelfusa si era mosso di conseguenza, portando a Terni calciatori che più che un tranquillo galleggiamento garantissero una navigazione in fuoribordo. Peccato che, rifatti i conti proprio alla vigilia della Coppa Italia, si è accorto che trovare i dieci miliardi necessari per regolarizzare i contratti è un' impresa più difficile di quanto probabilmente gli era sembrata sotto la spinta euforica dei festeggiamenti per la promozione. La Lega vuole garanzie per la copertura delle spese, Gelfusa chiede una fideiussione, ma il pool di banche (guidato dalla Cassa di Risparmio di Terni) al quale si rivolge gli risponde picche. La campagna abbonamenti è un naufragio: rastrella appena 150 milioni. La consistenza finanziaria delle sue imprese non gli consentono un dissanguamento di queste proporzioni. E allora Tovalieri, Maiellaro, Evangelisti, Fiori e Taglialatela sono stati rispediti al mittente, ora dovranno cercarsi una diversa sistemazione. Se la ridono, intanto, i cugini del Perugia che dopo aver mancato la promozione vivono lo sconquasso di Terni come una sorta di rivincita. I grifoni hanno speso dodici miliardi ma sono sicuri che i loro gioielli Camplone, Gelsi, Pagano, Braglia e Cornacchini sono tutti in cassaforte, pronti a far faville sui campi di gioco. Tra i presidenti delle due società umbre, nonostante la diversa serie di appartenenza, c' era stata una specie di corsa parallela. La Ternana compra Tovalieri? Il Perugia si accaparra Cornacchini. Negli spogliatoi del Liberati ci sarà Maiellaro? In quelli del Curi farà la doccia Gelsi. Corsa involontaria? Forse. Certo i precedenti qualche dubbio lo legittimano: dalla rivalità storica delle due squadre, alla grande voglia di riscatto (sia il Perugia che la Ternana sono stati in serie A) alle storie personali dei due presidenti. Rinaldo Gelfusa, 64 anni, è un imprenditore dei servizi come il presidente biancorosso Luciano Gaucci che ha 53 anni. Per un certo periodo il primo è stato dipendente del secondo. Entrambi sono romani. Hanno avuto una comune amicizia politica con gli andreottiani e con Ciarrapico. Entrambi hanno cercato senza fortuna di scalare i vertici della Roma. Sono arrivati in Umbria di recente. L' unica cosa che li lega a questa regione sono due aziende agricole confinanti, a Lugnano in Teverina, e probabilmente progetti diversi per affari sicuri. Ora mentre Luciano Gaucci tenta un nuovo arrembaggio alla B, Rinaldo Gelfusa corre ai ripari per salvare il salvabile: "Le responsabilità sono tutte mie, non ho colpe da addossare a qualcuno - ammette con una punta di amarezza - ma c' è ancora il mercato di autunno, farò di tutto per avere una squadra competitiva lo stesso". I tifosi aspettano con diffidenza, la compagine societaria perde compattezza e il sogno svanisce. Un sogno al quale soltanto le banche non hanno creduto. E i politici? In campagna elettorale erano in prima fila allo stadio. Adesso Gelfusa li ha trovati tutti in vacanza e con il cellulare spento. Ma l' Associazione Calciatori protesta: "E' la corsa al gigantismo- spiega il segretario Silvano Maioli-tutti a comprare, a gettere fumo negli occhi ai tifosi. Adesso i calciatori rispediti ai loro club hanno diritto al risarcimento danni, spetta alla loro vecchia società trovare una nuova sistemazione e, soprattutto, rispettare il contratto. Ma, piuttosto, dov' erano i controllori della Lega e della Figc?". - di ALVARO FIORUCCI
  20. unoffiC1Bl esposito

    Dall'archivio di repubblica

    INVITO A PRANZO CON PARTITA... Repubblica — 12 marzo 1987 pagina 19 sezione: SPORT TERNI - Lasagne, cotoletta alla milanese, pollo arrosto, contorno, dolce, vino, caffè e forse anche il digestivo. E' un pranzo vero e proprio quello che il presidente della Ternana Domenico Migliucci domenica prossima offrirà a tutti i sostenitori della sua squadra, 10 mila persone secondo le previsioni. Una decisione a sorpresa, annunciata dopo quindici giorni di black out totale durante i quali i giocatori e i dirigenti hanno tagliato tutti ponti con i giornlisti e con la tifoseria: silenzio assoluto per protestare contro le critiche avute per una partita vinta ma giocata male contro il Cesenatico, ultima in classifica. La Ternana gioca in C2 e sta disputanto un buon campionato: è al secondo posto ad un punto dalla capolista Vis Pesaro. Domenica ha un impegno importante con un' altra pretendente alla promozione, il Francavilla. Domenico Migliucci, 44 anni, romano, pubblicista, editore, dipendente della direzione nazionale della Democrazia cristiana, è presidente della Ternana (società fondata nel 1925, due volte in serie A nei primi anni ' 70) dal novembre del 1985: un anno difficile, quello della retrocessione dalla C1. Il presidente si era presentato subito come padre-padrone di una squadra intenzionata a risalire alla svelta le posizioni del panorama calcistico italiano. Piglio manageriale, metodi bruschi, scontri molto duri con chi intralciava i suoi programmi. Come quando il Comune non accettò un suo piano per avere in gestione gli impianti sportivi: per protesta occupò gli uffici del municipio. "Ho invitato tutti a pranzo - afferma il presidente della Ternana - perchè voglio dimostrare che in fondo gli stadi sono luoghi per famiglie, che il calcio non è soltanto violenza ma è, deve essere, anche incontro, rapporto umano". Domenico Migliucci insoma si sente bene nei panni del "crociato". E' convinto che negli stadi "ci si può stare anche per addentare una coscia di pollo, gomito a gomito, in migliaia, per recuperare certi valori che non vanno persi". Il presidente si accalora: "Quella di domenica sarà una festa popolare nella quale io che sono democristiano starò vicino al sindaco della città che è comunista: un segno di fratellanza". Che Domenico Migliucci voglia sfruttare il successo della sua squadra per mire elettorali? "Il sottoscritto è stato nella segreteria di Morlino, di Moro e di Belci. Tutti mi hanno offerto candidature e seggi. Io ho sempre rifiutato. Nel grande esercito della Democrazia cristiana i soldati possono avere un ruolo importante quanto quello degli ufficiali". Il "soldato" Miglucci "pur di vedere lo stadio pieno di gente allegra" invita tutti a pranzo. Con il biglietto d' ingresso allo stadio (il Libero Liberati, uno dei migliori d' Italia, costruito all' epoca della prima promozione in A) i tifosi avrenno diritto a ritirare un vassoio con primo, secondo, contorno, frutta, dolce e bevande. La Ternana Calcio è già mobilitata per l' allestimento dei punti di distribuzione dei pasti che saranno cucinati "da un gruppo di ristoratori romani amici miei". Il presidente ospiterà circa 10 mila persone: "Non ho ancora calcolato quanto mi costerà questa iniziativa; se la traducessi in soldi si svilirebbe, perderebbe di significato". Poi ci ripensa e dice: "Ci vorranno 10 mila lire a testa, se tutto va bene, 100 milioni". Le crociate hanno i loro costi. - di ALVARO FIORUCCI
  21. unoffiC1Bl esposito

    Ancora Follie

    INCIDENTI A FOLIGNO, UN FERITO GRAVE Repubblica — 26 agosto 1993 pagina 22 sezione: SPORT FOLIGNO - Follie d' agosto. Al termine della partita Foligno-Ternana, finita 0-0 e valida per la Coppa Italia dilettanti, ci si sono stati violenti scontri fra gli ultrà. Il bilancio è di due feriti e di altrettanti arresti operati dai carabinieri. Il ferito grave, ricoverato presso l' ospedale di Foligno, è Massimo Acciarini di 25 anni, mentre l' altro è un carabiniere. Un coltello è stato anche lanciato contro una pattuglia di vigili urbani ma è finito contro un' auto. I tifosi ternani, circa 300, sono ripartiti da Foligno con un treno speciale alle ore 23.30, scortati lungo la linea da un ingente spiegamento di forze dell' ordine. I disordini erano cominciati intorno alle 19.30, appena i ternani si erano avvicinati a piedi allo stadio Santo Pietro. C' era stata una sassaiola, subito interrotta da carabinieri e polizia. Articoli correlati - ARCHIVIO DAL 1984 INCIDENTI A FOLIGNO, UN FERITO GRAVE — 26 agosto 1993 pagina 22 sezione: SPORT
  22. unoffiC1Bl esposito

    Sogni degli anni 90...

    GLI HOOLIGANS DELL' UMBRIA Repubblica — 15 agosto 1993 pagina 28 sezione: SPORT PERUGIA - "Quando ne avevo uno sopra che mi teneva fermo per terra e quattro intorno che mi riempivano di calci, ho avuto paura, non lo nascondo: se non fossero arrivati i carabinieri sarebbe andata a finir male, me la sono vista per davvero brutta". Ilario Castagner è appena uscito dallo studio del suo legale dove ha firmato una denuncia per l' autorità giudiziaria e nel suo racconto l' amarezza e lo sconcerto sembrano essere più forti della rabbia per quel brutto quarto d' ora di Alviano. Da parte della Ternana arrivano le scuse ufficiali, ma anche sospetti assurdi sul comportamento del tecnico. Venerdì sera l' allenatore del Perugia e il suo vice Mauro Viviani, il figlio dell' ex presidente Luciano Gaucci, Alessandro, e la fidanzata Sonia decidono di andare a vedere la partita Alviano-Ternana. La Ternana, prima retrocessa in C-1, poi iscritta al campionato dilettanti dopo il fallimento della società, ha scelto questo posto pieno di verde e di tranquillità per il ritiro precampionato. Ma quella di Castagner e compagni non è una scampagnata disinteressata. Sono lì, alla prima uscita ufficiale dei rossoverdi, per veder giocare Vincenzo Mazzeo, un tornante della Vigor Lamezia che è in trattative con la Ternana, ma potrebbe far comodo anche al Perugia che dopo la storia dell' illecito sportivo punta alla Serie B e non vorrebbe aver problemi di formazione. I quattro vanno al botteghino quando la partita è cominciata da cinque minuti. Tira una brutta aria anche fuori dello stadio. Mentre comprano i biglietti qualcuno dice: "E' Castagner, sono del Perugia, dovrebbero pagare il doppio". "Degli imbecilli" commenterà più tardi Alessandro Gaucci quando racconterà che "è stato un vero e proprio assalto" e che "non c' è stato verso di farli ragionare". Il gruppo di Castagner prende posto. Si avvicinano in quattro. "Hanno cominciato a provocarci - ripete con le stesse parole che ha fatto mettere a verbale, il tecnico biancorosso - ci hanno detto che noi non potevamo stare lì. Ma come, gli ho detto io, ho pagato anche il biglietto, sono un cittadino come gli altri, ho gli stessi diritti degli altri e la partita intendo godermela. Inutile, questi hanno cominciato a inveire e a venirci addosso". Castagner, Viviani, Gaucci e la fidanzata si rendono conto che la situazione sta diventando incontrollabile e si allontanano. Stanno per lasciare il campo quando scatta l' aggressione. Sono spintoni, calci e pugni per tutti. Solo Sonia se la cava con "un grande spavento in mezzo a quei forsennati che picchiavano mentre la gente stava a guardare". Per fortuna dura pochi minuti perché arrivano i carabinieri che disperdono gli aggressori. E' lo stesso Castagner ad indicare alle forze dell' ordine quelli che hanno picchiato, i più scatenati, i più violenti. In due vengono fermati, identificati e poi rilasciati. Per il tecnico biancorosso, il suo aiuto e il figlio dell' ex presidente i medici dell' ospedale di Amelia stilano un referto con una prognosi di sette giorni. Mauro Viviani però è più grave di quello che era sembrato in un primo momento. Il professor Giuliano Cerulli, che oltre ad essere il medico sociale è anche il primario di ortopedia, vede attraverso le radiografie che il polso destro è fratturato. Ci vuole il gesso per trenta giorni. "Il calcio e la violenza? Che cosa volete che dica che non sia stato già detto - si chiede Castagner - in quello stadio c' erano quattro cinque teppisti che non ci dovevano essere, che dovevano essere tenuti lontani: ma del resto in ogni stadio italiano ci sono sempre quei cento delinquenti che non ci dovrebbero essere e che invece se ne stanno tra gli altri come una mina vagante". "E' un fatto grave che va condannato e basta", dice l' allenatore della Ternana Claudio Tobia che ieri mattina ha telefonato ad Ilario Castagner e gli ha espresso la sua solidarietà e quella dei suoi giocatori. E la Ternana? In un comunicato "condanna fermamente il comportamento violento ed irresponsabile di alcuni teppisti che hanno aggredito Castagner, Viviani e Gaucci". Ma va anche oltre, pericolosamente oltre: "Nel prendere le distanze da simili atti che nulla hanno a che vedere con lo stile e la correttezza che ha sempre caratterizzato il comportamento dei tifosi della Ternana, la società - prosegue il comunicato - rilancia un concetto che è proprio di tutti i rappresentanti della nuova società: la violenza non paga, come sicuramente, però, poco renumerativi a livello di immagine sono comportamenti tendenti ad assicurarsi prestazioni di giocatori che già rientrano nei piani tecnici di altre società". - ALVARO FIORUCCI
  23. unoffiC1Bl esposito

    Sogni degli anni 90...

    ricordo l'episodio. con Orazi che ci spiegava che gicava come tobia ma con il libero dietro alla linea difensiva a zona... ahahaha che tristezza TERNI, I TIFOSI BLOCCANO GLI ALLENAMENTI DELLA SQUADRA Repubblica — 25 gennaio 1991 pagina 25 sezione: SPORT TERNI Da due giorni i tifosi della Ternana (settima in C1 B con 18 punti) impediscono alla squadra di allenarsi, interrompendo regolarmente l' allenamento. La singolare quanto prepotente forma di contestazione è stata attuata una prima volta mercoledi e ieri è stata ripetuta. Era infatti appena cominciata una partitella, quando un gruppo di una trentina di persone è entrato in campo provocando l' interruzione della seduta di allenamento. La discussione, anche con la presenza di qualche giocatore, è continuata per alcune ore. Particolarmente presi di mira l' allenatore Orazi e il direttore generale Fiore, di cui i tifosi hanno chiesto le dimissioni. Articoli correlati - ARCHIVIO DAL 1984 TERNI, I TIFOSI BLOCCANO GLI ALLENAMENTI DELLA SQUADRA — 25 gennaio 1991 pagina 25 sezione: SPORT
  24. unoffiC1Bl esposito

    Ancora un capolavoro di articolo

    non era il Brasile era la Russia. Partita a Perugia. aperta solo la Tribuna. eravamo una decina di Terni... Io c'ero 1362982[/snapback] Il Brasile giocò al Liberati in preparazione per il mondiale del 1990 contro la squadra che doveva essere di rappresentanza di tutta l'Umbria. Sono sicuro, visto che c'ero ai distinti B 1362992[/snapback] allora sbaglio partita.
  25. unoffiC1Bl esposito

    Sogni degli anni 90...

    TEPPISTI IN AZIONE, AGGREDITO CASTAGNER Repubblica — 14 agosto 1993 pagina 27 sezione: SPORT TERNI - L' allenatore del Perugia Ilario Castagner, il suo vice Massimo Viviani, il figlio dell' ex presidente Gaucci, Alessandro, e la fidanzata di quest' ultimo sono stati aggrediti da una decina di teppisti ternani poco prima della partita amichevole tra Alviano e Ternana. I quattro sono stati portati all' ospedale di Amelia: per tutti la prognosi è di 7 giorni. Castagner e gli altri tre protagonisti dell' incidente si trovavano ad Alviano per visionare un calciatore che interessa al Perugia. L' aggressione è avvenuta non appena i quattro sono entrati in campo per raggiungere la panchina dove erano stati invitati dall' allenatore rossoverde Tobia. I dieci teppisti, che secondo i carabinieri sono tifosi della Ternana, sono stati subito dispersi dall' intervento dei militi e tre di loro sono stati fermati, identificati e quindi rilasciati. - a f Articoli correlati - ARCHIVIO DAL 1984 TEPPISTI IN AZIONE, AGGREDITO CASTAGNER a f — 14 agosto 1993 pagina 27 sezione: SPORT Foto correlate Ancora scontri in Francia (13 novembre 2005)
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