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classe86_

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  1. classe86_

    ricomparse le dimissioni "irrevocabili"

    Dice che domani bombarderanno tutti i campi sportivi e coloro che si opporranno alla compagine del Rais per la restituzione dei debiti accumulati. Sempre più tesa la situazione a cavallo del territorio d'Arrone in mano ai ribelli. Silenzio dal Comune Ternano per non destabilizzare il trattato tra Palazzo Spada e Longarini/Deodati. Ma creare oramai un sito alternativo a quello fondamentalmente inutile della Ternana Calcio, con la collaborazione di chi può rendersi utile alla causa (es. giornalisti, opinionisti, tifosi ecc.) no?! (Non per sostituire il forum ovviamente, che è una finestra sulla Ternitudine sportiva e generale) Un misto tra Sito (non) ufficiale della squadra, Sito informativo (tipo Laroma24.it), Giornalino interattivo; Sito di sfogo, opinione ed impressione ed iniziative dei tifosi. Tutto prettamente sviluppato e tenuto in vita da TERNANI. Boh. Per me quell'altro lo possono anche oscurà.
  2. classe86_

    MILAN

    SEEDORF PIANGE E IBRA STECCA ANCORA I due volti del Milan fuori dall'Europa 10/03/11 Lo stato d'animo dei rossoneri all'indomani dell'eliminazione dalla Champions è ben fotografato dalle espressioni di Seedorf e Ibrahimovic. Clarence, dopo una gran prestazione, forse l'ultima in Europa coi rossoneri, non ce l'ha fatta a parlare ai giornalisti e ha lasciato il campo in lacrime. Ibra invece è convinto che "sarà per l'anno prossimo". Ma i numeri lo condannano: nelle fasi a eliminazione diretta, conta 23 presenze e solo 3 gol. C'è un abisso di storia milanista tra Clarence e Zlatan, tra chi ieri ha dato tutto, è uscito dalla sua competizione, e a fine gara non ce l'ha fatta proprio a dire quattro frasi di circostanza; e chi ancora una volta lascia languidamente da un torneo che proprio non gli appartiene. Seedorf di Champions League ne ha vinte 4, Ibra è arrivato al massimo in semifininale. Clarence ha preferito nascondere le lacrime, dopo gli applausi scroscianti dei tifosi milanisti accorsi a Londra, per l'ultima avventura in maglia milanista; Ibra si è presentato davanti ai microfoni e tra un sospiro e l'altro, sgranando gli occhi come chi ha poche spiegazioni, ripeteva: "Ho provato, la prossima volta speriamo che vada meglio. Se è colpa mia va bene, è colpa di tutti". Non ci sono mal di pancia per Zlatan che avra tempo per riprovarci, al contrario - forse- di Seedorf, che con il ricco contratto in scadenza a giugno, le primavere sul groppone che avanzano (va per i 35) e lo spazio in rossonero ridotto all'osso, comincia a sentire puzza di addio. Ieri Seedorf ha saputo interpretare anche il ruolo di Pirlo, mentre lo svedese non è in stato in grado nemmeno di indossare i panni di Ibra. Quelli del gigante che schiaccia gli avversari in Serie A, e che ancora una volta si è trasformato in lillipuziano in terra straniera. In Champions, quando il gioco si fa duro, roba da dentro-o-fuori, Ibrahimovic ha una media da brividi: 3 gol (tutti col Barça) in 23 presenze (tra Ajax, Juve, Inter, Barcellona e Milan). E ancora una volta i tifosi vedono svanire sul più bello la magia di Ibracadabra. Dal "quest'anno vinciamo tutto!" gridato forte al centro di San Siro a settembre, i sogni si sono sgonfiati: "Questo anno quello che vinciamo vinciamo, sono sicuro che vinciamo qualcosa. Ora abbiamo Coppa Italia e scudetto", ha detto ieri sera. Dove Clarence e Zlatan potranno, dovranno, tornare a sorridere.
  3. classe86_

    MILAN

    Peccato davvero per le Italiane. Più che buona partita del Milan. E' mancata la presenza e l'impegno al servizio della squadra di Ibra fisso a sinistra come spettatore pagante. Robinho a volte disorientato. Pato sfortunato e non assistito. Bella partita di sacrificio del centrocampo con molti elementi mancanti che avrebbero potuto aiutare la causa rossonera a partir solo anche dalla presenza e cattiveria agonistica. Peccato.
  4. classe86_

    MILAN

    Fisso a sinistra dall'inizio della partita. Con la sua stazza dovrebbe almeno aiutare a contrastare la difesa, aprir spazi, portar via almeno un uomo. Almeno uno. Inesistente. Speriamo bene ancora.
  5. classe86_

    MILAN

    Peccato che nessuno tra Ibrahimovic e Robinho muovano e provino ad aprire spazi per Pato che potrebbe esser l'arma letale stasera. Dai ragazzi. (ovviamente per il calcio Italiano).
  6. classe86_

    EX STASI ATO (dalla ROMA)

    BORRIELLO, DA "25MILA" GOL A ZERO Dopo lo sfogo, critica anche Montella 09/03/11 "Tiene in panchina me che ho segnato 25mila gol...". Lo sfogo di Marco Borriello sembra essergli rivoltato contro. Da quel giorno, era l'andata degli ottavi di Champions League con lo Shakhtar, l'attaccante della Roma è rimasto a secco. E ora il clima attorno all'ex milanista si è fatto pesante, anche per la polemica sui rigori. "Montella mi ha tolto la responsabilità senza neanche parlarmi", ha detto a Donetsk dopo aver fallito dal dischetto. Insomma, sembra essere passata un'eternità dalla scorsa estate, quando Borriello è arrivato nella Capitale con l'obiettivo di vincere. Rifiutata la Juventus che non faceva la Champions League, l'attaccante napoletano si è visto poco a poco emarginato, schiacciato dal confronto con Totti. Si pensava che la situazione fosse legata alla presenza di Ranieri, ma anche con l'arrivo di Montella (dopo il tracollo di Genova) poco è cambiato. Schierato dal primo minuto contro Bologna e Lecce senza grosso successo, Borriello ha avuto un'altra occasione con lo Shakhtar, ma l'ha sprecata malamente. In campo e fuori. Non contento del rigore fallito, infatti, si è lasciato andare all'ennesima esternazione fuori luogo. "Per Montella il rigorista era Pizarro? Prima che arrivasse, i rigori, quando non c'era Totti, li tiravo io", ha sbuffato, lamentandosi di non essere stato avvertito della "retrocessione" a terzo uomo dei penalty. Il modo peggiore, insomma, di avvicinarsi a un derby che mai come quest'anno è importante per la classifica.
  7. classe86_

    EX STASI ATO (dalla ROMA)

    MONTELLA: IL RIGORISTA È PIZARRO "L'ha lasciato a Borriello. La prossima volta tirerò io" 08/03/11 "Dal punto di vista tecnico, posso dire che usciamo a testa alta. Ma sono incavolato per altri motivi: troppo nervosismo, troppe ammonizioni inutili. Non si può regalare un uomo all'avversario per 50 minuti". Montella commenta così la brutta sconfitta della Roma a Donetsk, che significa addio alla Champions. Sul rigore: "Il rigorista era come a Lecce Pizarro, Marco gliel'ha chiesto e David gliel'ha lasciato e purtroppo Marco l'ha sbagliato". "Prima della partita, ho chiesto ai ragazzi di aver continuità, di dimostrare una crescita al di là della posta in palio, e sotto questi punti di vista sono contento - ha proseguito Montella, cercando di vedere il lato positivo - La squadra ha creato molto, l'approccio alla gara è stato ottimo, contro un avversario di grande livello. La squadra ha giocato con idee e siamo arrivati a tirare in porta 5-6 volte: dobbiamo ripartire da qui, sarebbe un peccato se buttassimo quanto fatto di buono". Sull'episodio dell'espulsione di Mexes: "Non puoi concedere un uomo per 50 minuti a questi livelli, specie contro una squadra molto tecnica. Eppure, anche nel secondo tempo, come organizzazione difensiva la squadra mi è piaciuta e credo che usciamo a testa alta. Rispetto alle ultime prestazioni la squadra sta crescendo molto, è più compatta, più corta".
  8. classe86_

    EX STASI ATO (dalla ROMA)

    ROMA, ADRIANO RESCINDE IL CONTRATTO Brasiliano aveva firmato fino al 2013 08/03/11 Si è ufficialmente conclusa l'avventura di Adriano alla Roma. L'attaccante brasiliano, arrivato in giallorosso la scorsa estate, e la società capitolina rendono noto "di aver raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale anticipata del contratto, la cui naturale scadenza era prevista al 30 giugno 2013". Lo si legge in una nota diffusa sul Nis di Borsa. Il divorzio era nell'aria, dopo i continui ritardi e, ultima, la mancata visita alla spalla.
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    ASCOLI MERDA

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    ASCOLI MERDA

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    ASCOLI MERDA

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    ASCOLI MERDA

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    SAMPDORIA

    LA SAMP NELLE MANI DI CAVASIN Via Di Carlo, scelto il tecnico veneto 07/03/11 L'addio di Domenico Di Carlo dalla panchina della Sampdoria è realtà. La società blucerchiata ha esonerato il tecnico laziale e ha assunto, con un contratto valido fino al prossimo 30 giugno, Alberto Cavasin, già sulle panchine di Brescia, Fiorentina e Lecce. L'allenatore veneto, che ha vissuto la sua ultima esperienza in Svizzera, nel Bellinzona, sarà presentato nel pomeriggio e martedì sarà già al lavoro nel ritiro
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    S.S. LAZIO

    CAMPO DIPINTO: SCULLI IN OSPEDALE Inedito incidente per l'attaccante 07/03/11 Il calcio ci offre sempre una variopinta casistica, ma la scena di un giocatore che esce dal campo - e in condizioni certo non buone - per un'allergia è davvero strana. Anzi, inedita, considerando che la vittima - il laziale Beppe Sculli - è stato messo ko dalla vernice verde con cui è stato colorato artificialmente il terreno dell'Olimpico di Roma dopo la recente rizollatura. Sculli è finito in ospedale ed è stato dimesso in tarda serata. Uno scherzetto mica male provocato dai tristissimi campi all'italiana, che tra buchi, fango ed erba posticcia contribuiscono ad abbassare il livello del torneo: e, da oggi, anche a creare dei problemi di salute. ''Nello spogliatoio ho visto Sculli come un gambero - ha poi raccontato Reja - aveva gli occhi rossi. Ha fatto un'iniezione, e ha provato a tornare in campo, ma dopo 5' l'ho cambiato. Ha fatto gli esami del sangue per capire i motivi di questo attacco allergico''. Guarito Sculli, rimane l'inevitabile coda polemica. Il Coni, gestore dello Stadio Olimpico, ha già fatto sapere che la verniciatura del manto - effettuata lo scorso 26 febbraio - è stata effettuata con metariali anallergici: la teoria è che le forti piogge degli scorsi giorni potrebbero avere eliminato lo strato di sicurezza della vernice. Sculli si sottoporrà nei prossimi giorni a esami per capire la reale origine del suo malessere: la verifica alla prossima partita interna.
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    MILAN

    Raiola terrorizza il Milan: "Ibra se ne andrà. Altri tre trasferimenti" 07.03.2011 09.56 Anche i tifosi del Milan iniziano a fare conoscenza con Mino Raiola. L'indiscusso numero uno dei procuratori italiani, dopo aver fatto di Zlatan Ibrahimovic uno dei giocatori più pagati di sempre, terrorizza i sogni e la tranquillità dei sostenitori rossoneri, smentendo in maniera abbastanza netta le parole dello svedese che si era detto disposto a chiudere la carriera in rossonero. Solleticato sull'argomento, infatti, Raiola è parso categorico, negando questa possibilità, ma addirittura ipotizzando ben tre ulteriori trasferimenti per il suo assistito. Addirittura, l'agente Fifa si è spinto oltre, fissando un'ipotetica data per il primo punto di svolta della carriera rossonera del suo illustre assistito, il 2012. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Italia 7 Gold: "Ibrahimovic al Milan fino a fine carriera? No, prima di smettere farà altri tre trasferimenti. Decideremo nel 2012, anche in base ai risultati".
  16. classe86_

    LA MIA FIAMMA è ANCORA ACCESA

    Rilancio con Vietnamita
  17. classe86_

    MEJO UN FIO DROGATO CHE COSI...

    IMMENSO TRUCEBALDAZZI! è stata la più piacevole scoperta del 2010/2011
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    MAURIZIO ZAMPARINI

    Noi dovremmo faccene stampà un pò portalli al comune co su scritto "7 anni - 700.000 euro"
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    LA MIA FIAMMA è ANCORA ACCESA

    Koreana naturalizzata Svedese
  20. classe86_

    INTER

    Raul mette ko il Bayern Schalke in finale di Coppa Un gol dello spagnolo beffa i bavaresi, che ora restano con la Champions League come unico obiettivo BERLINO, 2 marzo - Lo Schalke 04 beffa il Bayern Monaco e grazie ad una rete di Raul raggiungono la finale di Coppa di Germania, la cui conquista apre le porte dell'Europa. Lo Schalke, solo decimo in Bundesliga e senza l'infortunato Huntelaar, ha sconfitto i detentori del trofeo e ora affronterà a maggio il Duisburg, squadra di serie B tedesca, per alzare la coppa. Ora per i bavaresi resta solo l'obiettivo Champions League, visto che il 3-1 subito dal Borussia Dortmund sabato ha tolto qualsiasi sogno di conferma del titolo per Ribery, Robben e compagni (Bayern a -16 dalla vetta). «Sapevamo che c'era la possibilità - ha detto Magath, tecnico dello Schalke - avremmo potuto segnare anche un'altra rete su calcio piazzato e alla fine credo che abbiamo meritato di passare». Discorso diverso per un deluso Van Gaal: «E' una grossa delusione e i miei giocatori ancora non riescono a rendersi conto di come sia potuto accadere, ma questo è il calcio, una squadra che si difende tutta la partita trova uno spiraglio, segna e vince».
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    JUVENTUS

    RINNOVO DEL PIERO, AGNELLI FURIOSO Il capitano non farà il dirigente 02/03/11 Aria pesante in casa Juventus. Stavolta Delneri non c'entra. La questione riguarda capitan Del Piero. Il video-messaggio diffuso sul suo sito, in cui annunciava una firma in bianco sul suo ultimo contratto con la Juve, non è piaciuta ad Andrea Agnelli. Il presidente non ama essere messo con le spalle al muro e adesso è irritato. Resta probabile un rinnovo per l'anno prossimo, ma per Del Piero non scatterà un posto da dirigente a fine carriera. Scoccano le prime scintille vere. Non che gli ultimi mesi siano stati densi di allegria. Breve riassunto: Del Piero attende con ansia il rinnovo contrattuale per un altro anno, la Juve non è convinta, soprattutto a certe cifre. Così Alex prende in mano la situazione e lancia un messaggio ai tifosi dal suo sito personale, con tanto di Mole Antonelliana sullo sfondo: "Per la Juve firmo anche in bianco: l'ho fatto per il primo contratto della mia carriera, lo farò per l'ultimo". Fans infervorati. La società un po' meno. Il passo di Del Piero è stato un po' più lungo della gamba. Agnelli, secondo quanto riporta l'edizione odierna del Corriere della Sera, è molto irritato con il suo capitano. Un'uscita pubblica così netta non gli è piaciuta. Né se l'aspettava. In questo modo - nell'interpretazione agnelliana - Del Piero mette la società con le spalle al muro: rinnovo a tutti i costi e a qualsiasi prezzo. Nessuna possibilità d'uscita, pena l'ira dei tifosi. Un ingombro non da poco. Agnelli, che magari si farà anche convincere dalle basse pretese economiche (di rinnovo si parlerà comunque più avanti), vuole vivere il progetto della nuova Juve senza forzature. Desidera avere in mano il pallino delle operazioni, senza farsi tirare per la giacca. Per questo, stando al quotidiano milanese, avrebbe già deciso di non integrare Del Piero nel futuro organigramma della società: niente scrivania, niente posto da dirigente. Come si auspicava da tempo. Più spazio invece per Pavel Nedved, che fin qui ha ricoperto il suo ruolo con discrezione e lungimiranza. Senza guadagnarsi a tutti i costi l'attenzione del popolo juventino e dei media. Serve gente che lavora con umiltà. E che magari parli poco.
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    JUVENTUS

    Ajax, è sfida City-Juventus per Van der Wiel 01.03.2011 13.21 di Antonio Gaito Tuttomercatoweb.com Sfida tra Manchester City e Juventus per Gregory Van der Wiel. L'edizione odierna del Daily Mail rivela che i Citizens di Mancini avrebbe abbandonato la difficile pista che porta a Dani Alves, vicino al rinnovo con il Barça, per puntare sul talento olandese. La Juventus, però, sarebbe in vantaggio avendo già vagliato la disponibilità dell'Ajax per un trasferimento in estate del terzino destro valutato circa 17mln.
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    JUVENTUS

    si c'ho controllato ora è di Bargiggia
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    JUVENTUS

    RIVOLUZIONE JUVE: LIPPI E MOGGI La panchina futura a Conte o a Gasperini 28/02/11 Fare risultato col Milan e poi continuare con Cesena, Brescia e Roma. Solo così Gigi Delneri potrà allungare la sua avventura alla Juve fino a fine stagione. Altrimenti, attenzione all'ipotesi di Marcello Lippi come allenatore fino a fine campionato, per poi assumere il ruolo di direttore tecnico gestendo il lavoro di una nuova figura, con Antonio Conte favorito su Gianpiero Gasperini. E ricompare l'ombra di Luciano Moggi. Altra alternativa per affrontare l'emergenza, caldeggiata da Andrea Agnelli, nel caso in cui la situazione precipitasse: Pavel Nedved, l'idolo dei tifosi, sulla panchina con a fianco un tecnico abilitato. L'ipotesi Lippi, che ogni tanto ritorna, adesso è invece nella testa della proprietà, di John Elkann in particolare, che in estate aveva fatto un passo indietro lasciando la presidenza ad Andrea Agnelli. Attualmente il figlio di Umberto deve fare i conti con il fallimento del progetto Marotta-Delneri e ovviamente si augura di arrivare almeno a fine stagione con gli uomini scelti in estate. Sui disagi del progetto Juve si sta allungando anche la figura di Luciano Moggi nel ruolo di suggeritore. Questo almeno è quanto va confidando a quelli del suo giro più stretto l'ex direttore generale, che ultimamente ha cominciato ad allertare i collaboratori di una volta che non lo hanno mai abbandonato. Pura realtà o magari Moggi, per la troppa voglia di rientrare nel giro, si sta portando avanti esageratamente con gli scenari? Ovvio che che il disastro tecnico che ha prodotto il nuovo gruppo dirigente con l'ingaggio di Delneri, stia rendendo fertile il terreno per un'altra clamorosa rivoluzione bianconera. Ma andiamo con ordine. Cosa succederà nel breve, a partire dalle prossime ore? Dopo il kappao col Bologna, nel chiuso, Delneri ha fatto sapere che non ha nessuna intenzione di mollare, concetti ribaditi anche ai dirigenti. Allora, l'emergenza per il momento sarà gestita navigando a vista, con la speranza che le prossime gare, sabato col Milan, poi Cesena e Brescia e ad inizio aprile la Roma, possano mettere una pezza alla situazione. Chi comunque al posto di Delneri e poi, con che gruppo dirigente nella prossima stagione? L'aver contribuito a bocciare Benitez a cose praticamente fatte per portare dalla Samp il suo tecnico, non sta certo rinforzando la posizione di Beppe Marotta e dei suoi collaboratori. Delneri non è uno da Juve perché non sa costruire gioco. Il mercato da lui progettato è stato sin qui, tanto costoso e molto inutile. Andrea Agnelli è il presidente e probabilmente lo sarà ancora, ma il suo ruolo sarà oggetti di confronto con la proprietà, allo scopo di evitare certi errori, specie adesso che il bilancio tornerà in sofferenza anche per i mancati incassi europei. Chi il sostituto di Delneri? Fuori dalla Champions e con un budget risicato perdono quota le esigenti e costose figure di Spalletti, il preferito, e Capello. Se Lippi sale in corsa è probabile che ne scenda subito a fine campionato, con buone possibilità, per Antonio Conte, favorito su Gianpiero Gasperini. Sabato a Torino, i tifosi bianconeri hanno evocato il nome di Conte a più riprese. Su Gasperini, ex della Primavera juventina ai tempi di Moggi, c'è la forte pressione dell'Atalanta, che per la prossima stagione vorrebbe ingaggiarlo insieme al diesse Rino Foschi. Comunque, sia Conte (già vicino alla Juve, prima che Ferrara lo bruciasse al fotofinish) che Gaperini sono gli allenatori potenziali per tornare a dare un gioco costruttivo alla squadra in linea con le esigenze di bilancio.
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