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Ferefere

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Messaggi pubblicati da Ferefere


  1. 22 ore fa, wild.duck ha scritto:

    l'avevo citato io se guardi, non lo avevo rinominato perchè mi sembrava che le cose ribattessero. Hai dimenticato di sommare anche pub e bar, che soprattutto in Gran Bretagna sostituiscono o si sommano ai nostri locali serali e fanno 18.40% contro il 12% delle scuole di ogni ordine e grado. Le cose grosso modo ribattono. In effetti 

    12/18.40=0,65

    mentre

    7/12=0,58

    considerando che sicuramente gli studi sono abbastanza diversi la proporzione è grosso modo quella (verso una maggiore pericolosità dei ristoranti e attività similari in genere).

    In ogni caso pure io, ormai, avrei continuato con la DAD, non sto mica dicendo che la scuola è pericolosa zero. Mi fanno solo incazzare populisti e cazzoni vari della politica che fomentano la gente dicendo che aprire di più la sera (ristoranti o semplicemente togliendo il lockdown o limitandolo molto) è indifferente. Semplicemente, dati alla mano, non è così.

    Per i contagi su metro e bus non so effettivamente quanto influiscano le scuole elementari e medie inferiori (credo vadano principalmente per prossimità). 

     

    Comunque io tutte ste crociate sulla scuola che impatterebbe zero non ricordo di averne sentite da nessuna parte. Le sento per questo tipo di attività ma, appunto, dati alla mano durante l'epidemia l'impatto della ristorazione è stato maggiore. Parlando della metro, lì è difficile fare un raffronto (se un liceale infetta uno che va al ristorante o viceversa va conteggiato sulla scuola o sulla ristorazione? - e stesso discorso chiaramente un po' per tutte le cose che si mischiano).

    Sono dati riferiti sempre a locali per la maggior parte al chiuso, l'impatto della ristorazione all'aperto è al di sotto di quelle cifre. Inoltre, a spanne, almeno la metà di quelli che vanno al ristorante oggi già facevano pranzi o cene a casa da 4/6 persone almeno una volta a settimana, per cui meglio che si vedano all'aperto piuttosto che in privato al chiuso.


  2. 45 minuti fa, wild.duck ha scritto:

    il 12% è quasi il doppio del 7%, non "pesano" sui contagi più o meno quanto le scuole. Comunque il discorso è che adesso stai pressappoco in equilibrio con i nuovi casi (i casi non calano più tanto, credo che i casi di ieri siano grosso modo sovrapponibili a quelli dello stesso giorno della settimana passata?). Se apri i ristoranti per forza di cose l'Rt sale un po'. Se li apri per più tempo probabilmente salirà un po' di più. All'aperto poi è chiaro che è meno pericoloso.

    Se questo basta a "compensare" una maggiore pericolosità di base (per il discorso del 12% contro il 7%) è un discorso e può essere. Che ci si può permettere di riaprire di più le scuole e contemporaneamente riaprire di più i ristoranti è un altro discorso ancora.

    Anche perché è già tutta una tiritera per aprire per un'ora in più "per aiutare i ristoratori" (che comunque significa più contagi), per riaprire anche all'interno perché non tutti hanno i tavoli fuori e in certi posti fa freddo fino a giugno (il che è vero, ma vaglielo a spiegare al virus) etc.etc.

    Al discorso dei ristoranti va comunque sommato quel 13% del coprifuoco si/coprifuoco no. Non so come le due cose si intersecano (i ristoranti se il coprifuoco lo metti alle 19 come in certi posti la sera stanno chiusi, a pranzo non hai - ovviamente - il coprifuoco e i ristoranti puoi aprirli etc., i due effetti in qualche misura si sovrapporranno) ma tra le due cose balla fino al 25% di riduzione o aumento dell'Rt. Non proprio poco.

    Giusto 12% contro 7%, mentre in un questo studio che non ho cercato io:

     image.png.3d14f0b52843e924d481695ed3dd32bf.png

     

    8,5%  (ristoranti al chiuso perlopiù ) contro il 12% della somma di tutte le scuole di ordine e grado, secondo altri studi le scuole incidono per il 25% o più considerando i contagi che avvengono sui mezzi di trasporto pubblico come  bus e metro, che sono (almeno in Italia), altamente insufficienti per garantire la necessaria sicurezza. In sintesi le scuole per me dovevano continuare con la DAD visto che stiamo a maggio, speriamo solo che la bella stagione e la messa in sicurezza dei più fragili con le vaccinazioni bastino a controbilanciare l'aumento dei contagi dovuto all'attività didattica in presenza.


  3. 3 ore fa, wild.duck ha scritto:

    Il coprifuoco riduce l’Rt del 13%, come le mascherine: lo studio europeo

    di Margherita De Bac29 apr 2021

    I migliori gruppi di ricerca europei hanno calcolato gli effetti delle chiusure sulla riduzione dei casi. Quella dei negozi è la più «utile» e anche la limitazione degli incontri

    La politica litiga sul coprifuoco ma chissà se conosce nel dettaglio l’utilità di questa e di altre restrizioni nel controllo dell’epidemia. La calcola il lavoro appena postato su MedRxiv, firmato dai maggiori centri di ricerca europei. Titolo: «Conoscere l’efficacia degli interventi dei governi in Europa contro la seconda ondata del Covid-19».

    Classifica

    Ne esce una specie di classifica dei bandi che hanno cambiato la vita dei cittadini. Al primo posto la chiusura dei negozi. Le «business closure» riducono del 35% l’Rt, l’indice di replicazione del virus. In coda le scuole e università che contribuiscono per il 7% al calo di questo valore.

    Mascherine e coprifuoco

    E il coprifuoco? Scrivono gli scienziati: «L’uso rigoroso di mascherine nei luoghi pubblici e il coprifuoco notturno hanno avuto un moderato ma statisticamente significativo effetto pari rispettivamente al 12 e 13%». E aggiungono che «ovviamente nessuna di tutte le misure cosiddette non farmacologiche può funzionare da sola».

    ...........

    ristoranti

    La chiusura della ristorazione «ha un largo effetto sulla trasmissione del virus» con una riduzione dell’Rt del 12%. Stessa percentuale per i locali da ballo e per le attività non essenziali (parrucchieri, centri estetici). Si ferma al 3% il contributo di eventi culturali o di altro tipo: zoo, musei, teatri. È invece molto alto l’effetto prodotto dal bando agli incontri tra persone al di fuori della propria famiglia fino a un massimo di 30: la riduzione sull’Rt è del 26%. Non sorprende, commenta Forastiere, che le scuole abbiano un ruolo così marginale nell’epidemia, il 7%.

     

    Ora, che si possa discutere sul fatto che tocca riaprire in modo azzardato con uno o due mesi di anticipo, perché sennò l'economia non regge, è un conto. Tanto a sto gioco è tutto probabilistico, se le cose vanno male rischia una botta più grossa pure l'economia. Farlo prendendo per il culo i cittadini, come fanno i politici populisti di un po' tutte le parti (penso ai Salvini, ai Renzi, etc.etc.) è un altro discorso.

    Continuo a sentire politici che candidamente dicono che tocca aprire fino alle 23, che tanto non cambia un cacchio, e così i ristoratori possono fare due turni (per dirne una che ho sentito). "Non cambia un cacchio" e qualsiasi frase che parli di aiutare i ristoratori non vanno bene insieme. O è vera l'una, purtroppo, o è vera l'altra. A meno che per "aiutare" non si tratti di acquisto di dispositivi anticovid innovativi, che però non esistono, o di aiuti in denaro. Un ristoratore guadagna se ha tanta gente al ristorante. Come fa a non cambiare un cacchio se in serata vede 100 clienti invece di 50 (il tutto moltiplicato per tutti i ristoranti d'Italia) è un mistero.

    Quindi secondo questo studio i ristoranti pesano sul contagio quanto più o meno  quanto le scuole, solo che la statistica non è per i ristoranti al'aperto, per cui ad occhio e croce i ristoranti all'aperto dovrebbero pesare sensibilmente meno che la riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado.

     

    Poi bisogna sempre vedere quale studio si prende in considerazione.

     

    "I contagi da virus SarsCoV2 legati alla scuola sono superiori a quelli che avvengono nella popolazione generale. Anche a livello di scuola primaria. L’indicazione giunge anche dalla letteratura scientifica e dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

    Gli studi di settore

    Analizzando i dati del ministero dell’Istruzione relativi al periodo che va dal 26 settembre al 10 ottobre 2020 sembrerebbe che non ci sia un’influenza della scuola sul contagio, come emerso da una ricerca svolta nel Regno Unito e pubblicata su The Lancet.

    Altri studi, in numero crescente, condotti in Italia e all’estero, forniscono invece “evidenze a favore dell’ipotesi dell’influenza della scuola, con tutti i fattori connessi, come trasporti, socialità extra-scolastica, sul contagio”, ha detto il matematico.

    La correlazione fra l’inizio della scuola a metà settembre 2020 e l’inizio della crescita esponenziale due settimane più tardi è stata rilevata anche dallo stesso Sebastiani e dal virologo Giorgio Palù sulla rivista Viruses.

    Una ricerca di Fondazione Kessler e Iss pubblicata sulla rivista Pnas indica che l’attività scolastica nella fascia 0-13 anni ha un impatto limitato sull’indice di contagio Rt, ma importante nella fascia 14-19 anni.

    Più contagiati dopo gli 11 anni

    Ma per lo stesso Sebastiani, i dati delle scuole in Piemonte relativi a novembre 2020 trovano aumenti statisticamente significativi nella percentuale di positivi tra gli studenti nella fascia 11-19 anni e ancora più tra il personale scolastico rispetto alla popolazione.

    Ricerche condotte nel Regno Unito (Lancet) e negli Stati Uniti (Science), rispettivamente su 131 e su 41 Stati mostrano che l’apertura delle scuole aumenta l’Rt del 25%, mentre la chiusura lo riduce del 35%, rispettivamente"

     

    Covid, Cnr: le scuole aperte aumentano i contagi, anche alla primaria. Un anno fa l’inizio del lockdown - Notizie Scuola (tecnicadellascuola.it)


  4. Se è vero che il calcio è anche espressione del contesto socio-economico in cui è immerso, questa cagata di proposta  della superlega era in qualche modo inevitabile. Se i ricchi so sempre più ricchi e i poveri so sempre più poveri il calcio attuale non può che essere l'espressione  di questo paradigma, a meno che non si facciano delle regole apposite per contenere questa deriva altrimenti inevitabile. L'impressione è che i primi che queste regole non le vogliono sono proprio i più ricchi che hanno interesse a muovere somme di capitali sempre più ingenti, se così non fosse ste regole le avrebbero già fatte da un pezzo e il problema non si porrebbe nemmeno.


  5. 23 minuti fa, Fievel ha scritto:

    In Inghilterra è stato fatto, i risultati sono impietosi!

    Per cui se parteciperanno lo faranno contro la volontà dei loro tifosi, quindi vogliono mettere in piedi uno spettacolo contro la volontà degli spettatori, chapeau! Ma tanto si sa che la gente cambia idea facilmente, mo inizieranno a indorare la piccola riempiendogli la capoccia de minchiate e alla fine li convinceranno che è l'unica soluzione se vogliono sopravvivere. Invece de trova un modo per non indebitarsi di nuovo alla follia (tipo un  salary cap a livello europeo) cercano un modo per continuare a strapagare giocatori e procuratori e mandare avanti un circo con le stesse logiche e dinamiche destinato ad implodere nel medio lungo periodo, chapeau...


  6. Sarebbe interessante fare un sondaggio per sapere cosa ne pensano della superlega i supertifosi  delle supersquadre. Ma immagino che i super club se ne sbattano altamente dei loro supertifosi a loro interessano solo i soldi delle superbanche che serviranno a pagare di più i super giocatori delle supersquadre finché non se indebiteranno di nuovo e allora faranno la supersuperlega intercontinentale con 5 squadre per continente, fatta quella fra qualche decennio sarà il turno di fare Terra contro Marte in campo neutro sulla luna


  7. La superlega dei superindebitati che se mettono assieme per ripagare i debiti con le banche coi soldi prestati da un’altra banca... Speramo che la facciano anche per una super serie A su invito per diritto divino e ricchezza procapite della provincia di riferimento.

    Bella Merda mica c’hanno da fa loro ma chi ancora je va appresso.


  8. 12 ore fa, callea ha scritto:

    Per un 28enne è decisamente più alto il rischio vaccino del rischio covid (praticamente zero).

    Perché un 28enne dovrebbe vaccinarsi??

    Perché??

     

    Schermata 2021-03-10 alle 09.07.39.png

    Per questo motivo.

    I vaccini ostacoleranno così il virus nella sua capacità di replicarsi e ‘gli renderanno più difficile selezionarsi verso un ceppo maggiormente infettante. Ricordiamo sempre- spiega il virologo- che un virus muta e diventa più patogeno solo se replica, ma se non replica non muta. Quindi con il vaccino blocchiamo il passaggio da persona a persona e, di fatto, anche la capacità del virus di variare e di diventare quindi più difficile da gestire‘.

     

    Covid, il virologo: "Virus non vuole uccidere ospiti, così replica di più" - DIRE.it


  9. 3 ore fa, polentaccio ha scritto:

    Intanto si cominciasse ad usare le dosi che sono già a disposizione, poi cominciamo a lamentarci che sono poche.

    Pare che domenica in umbria 0 (zero) vaccinati, per ora il problema più grosso semo noi...

    Amen!

    e aggiungo che hanno rotto ampiamente il cazzo, a Terni stiamo chiusi senza un motivo però in compenso le scuole sono rimaste aperte al 50% e sti geni del male invece di evitare di avere classi troppo affollate alternando gli alunni in presenza all'interno di una stessa classe, hanno alternato le classi. Pe fa un esempio ci stanno classi da 26 invece che da 13, però il problema so quelli che escono all'aperto in centro o tornano a casa alle dieci, ma annassero a fanculo tutti.


  10. Israele riapre qualcosa, ai vaccinati - Il Post

    Covid: vaccinated Israelis to enjoy bars and hotels with ‘green pass’ | World news | The Guardian

    Tra qualche giorno, in Israele, ai vaccinati con entrambe le dosi (attualmente circa la metà della popolazione) verrà consegnato un pass per entrare in palestre, hotel, piscine, concerti, bar, ristoranti, etc..

    Da noi se ne parlerà in autunno se tutto andrà bene.


  11. Speramo solo che sta roba non fa la fine dello stadio della Roma. Qua a differenza del Lazio, comune e regione sono dello stesso colore. Banalmente,si farà solo se gli interessi a favore saranno più forti di quelli contrari. In entrambi i casi prevedo un’annosa telenovela..


  12.  

    In Israele 94% di casi di Covid in meno a 2 mesi dall'inizio della campagna vaccinale

    In Israele 94% di casi di Covid in meno a 2 mesi dall'inizio della campagna vaccinale

     

    Il vaccino anti-Covid della Pfizer risulta realmente efficace al 94% nel prevenire le infezioni, tanto quanto è risultato dai test di laboratorio. E’ quanto emerge dai dati della campagna di immunizzazione condotta in Israele, secondo quanto riporta la Bbc. Suggerendo che il farmaco funzioni su un’ampia fascia di popolazione altrettanto bene che sui volontari che si sono sottoposti alla sperimentazione.

    Il dottor Hagai Levine, medico della sanità pubblica israeliana, ha reso noto che il vaccino Pfizer si sta dimostrando molto efficace nel prevenire malattie e malattie gravi in tutte le fasce d’età. Il più grande fondo sanitario israeliano, Clalit, ha esaminato le cartelle cliniche di 600.000 persone vaccinate e lo stesso numero di persone non vaccinate, abbinate per età e stato di salute. Ed ha rilevato un 94% di infezioni in meno tra i vaccinati.


    Inoltre il farmaco Pfizer ha prevenuto quasi tutti i casi di malattie gravi.
    “Non sappiamo ancora quale sia l’impatto” del vaccino “sulla trasmissione” del virus, ma possiamo dire che, almeno, il vaccino è utile per la protezione personale”, ha aggiunto il dottor Levine. Israele è il primo paese al mondo a vedere l’impatto del suo programma di vaccinazione, ricorda la Bbc, sottolineando comunque che ci sono volute una copertura significativa della popolazione e diverse settimane per raggiungere questo traguardo.

     

     

    Al momento a mio parere questo è l'unico dato serio a cui fare riferimento, il resto sono ipotesi più o meno allarmistiche ma sempre e solo ipotesi.

    • Voto Positivo 1

  13. 1 minuto fa, wild.duck ha scritto:

    anche la toscana rischia di andare in zona arancione. Comunque tutti i discorsi su questa cosa sono tendenzialmente statistici, non è possibile fare discorsi assoluti (altrimenti per induzione una provincia rossa dovrebbe rendere rossa tutta italia) ma che all'interno di una stessa regione sei più legato (banalmente perché i malati te li palleggi tra terni e perugia, non con siena, o perché sono molti di più gli studenti o i lavoratori che vanno a perugia piuttosto che a livorno) mi pare abbastanza visibile.

    Poi sta cosa dei colori è stata sempre principalmente gestita su base regionale anche per una questione organizzativa (fosse anche solo per la gestione delle terapie intensive), la cosa di tenere le province in due colori è comunque un po' un'eccezione.

    Sarà. A mio parere resta molto più efficace ridurre il pi§ possibile gli spostamenti per motivi  lavorativi o di studio da e verso la provincia rossa, o al limite concederli solo previo tampone, rispetto a fare zona rossa un'area in cui il virus fortunatamente circola molto poco. 


  14. Seguendo questa logica a anche la toscana e le marche dovrebbero diventare zona rossa per evitare che chi lavora fuori regione nell'alta umbria possa causare contagi di rientro, se queste varianti preoccupano parecchio sarebbe molto più semplice impedire di entrare ed uscire dalla zona rossa anche per motivi lavorativi. Fare Terni zona rossa ora mi sa tanto di forzatura.


  15. Il 6/1/2021 Alle 13:22, BuFERA ha scritto:

    è stata fatta la stessa cazzata che hanno fatto a più riprese in liguria e in altri posti. le radici delle piante hanno un ruolo fondamentale nel rendere stabile il terreno.

    se togli via tutto e lasci praticamente la nuda terra il terreno frana. 

    Infatti non se capisce come pensavano che quella terra sarebbe rimasta al suo posto in caso di piogge persistenti, o fai un sistema idraulico per  il deflusso coi controcazzi oppure quello che è successo era ampiamente prevedibile.


  16. Piano pandemico umbro fermo al 2007: inizia l’aggiornamento | umbriaON

     

    Tredici anni e mezzo, non proprio l’altro ieri. Tanti ne sono trascorsi dall’approvazione – era l’11 giugno del 2007 con presidente Maria Rita Lorenzetti – del piano pandemico regionale dell’Umbria, tema più che attuale vista l’emergenza provocata dal Covid-19 a livello mondiale: a distanza di oltre un decennio e dopo polemiche – specie a carattere nazionale – in particolar modo durante la prima ‘ondata’, è stato avviato il lavoro per la stesura del documento aggiornato. Previsto il completamento della bozza entro marzo.

     

    Massì con calma, che fretta ce sta.

     


  17. 6 ore fa, Dado ha scritto:

    Si, bravi. Ma ce l'hanno un logo e social media ready come la nostra primula?

    Non credo. In compenso hanno un livello di organizzazione che noi ce lo sogniamo. Non chiedo di stare al loro livello ma almeno di usare tutte le dosi disponibili man mano che ci vengono consegnate. Non me pare de pretende chissà che cosa...


  18. 1 ora fa, callea ha scritto:

    Non sono pochi, anche considerando che da maggio a settembre il virus dà una tregua ma nel frattempo si può continuare a vaccinare.

    Conti alla mano basterebbero 10-15 milioni di vaccini mirati per eliminare il problema sanitario e poter riaprire tutto. Perché se il vaccino mantiene le promesse il covid diventerebbe una malattia ben gestibile non appena sia messa in salvo la popolazione più debole.

    Ma nessuno parla che l'obiettivo sia questo. Nessuno dice più che il vero problema sia l'emergenza sanitaria.

    Sembra che l'obiettivo sia quello (ASSURDO) di voler cancellare il virus dalla faccia della terra.

    È una cosa che fa ridere i polli. Il virus non se ne andrà per mano dell'uomo, non è possibile, sarebbe come voler eliminare tutte le zanzare del mondo per combattere la malaria...

    Peraltro ogni tentativo di "distruzione" di massa del virus rischierebbe solo di selezionare ceppi più resistenti e virulenti.

    Il virus si estinguerà facendo il suo corso naturale, l'unico vero obiettivo è renderlo gestibile come ogni altra malattia.

    E se il vaccino funziona, (se tanto mi dà tanto) avremo da stringere i denti fino a maggio poi questo incubo sarà solo un ricordo.

     

    A meno che non vorranno tenere l'allarme fino a che l'ultimo virus non sarà spippato dalla faccia della terra.

    E allora andremo avanti così finché camperemo... o meglio finché decideranno loro.

     

    Infatti credo che a meno di una nostra incapacità nel stare al passo con le vaccinazioni utilizzando tutte le dosi disponibili, entro giugno il grosso del problema sarebbe pressoché risolto. 

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