Manson

Pre dessert: una granita di melone bianco, lime menta e Chartreuse (un liquore). Dessert: cassata rivisitata. Piccola pasticceria. Giusto per chiudere in maniera indimenticabile un viaggio altrettanto indimenticabile. Sfido chiunque ad alzarsi da quella tavola, dopo un percorso paradisiaco del genere, e affermare di avere anche solo un briciolo di fame ancora. Detto da un ometto di quasi due metri per circa 115 chili...

Sua maestà il colombaccio proposto stavolta in maniera più "tradizionale" rispetto alla versione cruda precedente. Per farsi un'idea della quantità, fa da riferimento lo spiedino di legno. Se avessi avuto ancora posto nello stomaco, mi sarei fatto portare un secchio di quell'indescrivibile paté in accompagnamento.

I due primi piatti... Ravioli con finanziera e tagliatelle murici e capriolo... Insieme, per quantità, facevano un primo abbondante, con l'aggiunta del boccone di capriolo ad accompagnare le tagliatelle delle dimensioni di una salsiccia, per capirci. Un tripudio di goduria proteica. Sapori forti ma ingentiliti con la maestria dei migliore (e nelle mani del Maestro assoluto non poteva che essere così).

Colombaccio crudo con rapa rossa e ciliegia... Ritorno al crudo delle primissime uscite. Anche qui, è d'obbligo che la selvaggina/cacciagione ti piaccia ma veramente. Defatigante rispetto alla pienezza delle due precedenti proposte. Tre forchettate di contrasti riuscitissimi fra selvatico e dolciastro.

Royale di germano reale. Vabbè... una sorta di rollè ripieno di carne di Dio... Altri quattro bocconi golosi, sulla falsariga del fondente di patate e anatroccolo. Più ferroso, altrettanto saporito e appagante.

Fondente di patate, anatroccolo e tartufo nero. Tre bocconi di paradiso. Golosissimo, rotondo, saporito... sapori anche nostri, una coccola da Re.

Petto di fagiano e ostrica. Altro abbinamento terra (predominante) - mare (complementare). Consistenze anche qui ostiche per un palato medio. Un'esplosione di morbidezza e sapori ferrosi e iodati, con i semi a dare croccantezza. Ma si parlava di quantità, è questo il senso, quindi @A Sotto metti in conto altri quattro bocconi belli saturi di sapore.

Se trovo il modo di comprimere le altre, le posto.

Tartare di lepre, ricci di ma re e olio di ginepro. Ovviamente il gioco dell'inserimento dell'elemento di mare è da tenere in conto (il ristorante è una costruzione a ridosso della spiaggia)... valore aggunto. Nelle mani di un Maestro di valore assoluto. Tre bocconi, anche quattro. Ostico. Sia per consistenza che per sapore. Se ti piace la cacciagione in genere (ma ti deve piacere veramente molto) e non ti tiri indietro rispetto a consistenze particolari e crudo di carne... è puro spettacolo. Proprio per importanza dei sapori (anche il riccio dice la sua...) non sarei riuscito a mangiarne una qualtità maggiore. Ma il gusto di quei bocconi è indelebile.

Il pane (parte 1)...

Piattino rettangolare in basso: - loaker di foisgras e nocciole - lardo di polpo, aglio e finocchio selvatico - alici e tartufo nero Tre bocconi. Tre botte di sapore. Da intingere coi grissini (o con i diversi pani arrivati a ruota, a proposito di scarpetta...), burro di aringa e gel di olio al rosmarino. A destra, un bicchierino di Kir Royale (che ho bevuto solo dopo aver finito il cibo, per i motivi di cui sopra)... Questo, per aprire lo stomachino...

In un altro post condividevo il pensiero per cui l'esperienza da Uliassi dello scorso agosto é coincisa con il miglior pasto della mia vita. Facciamo un gioco. Ti posto di seguito le foto fatte da me quel giorno, con descrizione del piatto. Immagina di provarli tutti, e dimmi se tu alzi con la fame. Posto le foto se riesco a caricarle, se no ti elenco le uscite. Ero da solo (mia moglie é rimasta con mia figlia di sei anni... tre ore a tavola non le reggerebbero molti adulti, figurarsi una nanerottola...). Menu degustazione caccia. Ebbene sì... con vista sul lungomare di Senigallia, il miglior pasto della mia vita é consistito in un susseguirsi prodigioso di prelibatezze carnivore... Premessa: non amo bere vino durante il pasto. Non ne capisco nulla, ho un palato maleducatissimo a riguardo... se assaggio un rosso che mi piace lo bevo volentieri, ma giusto un calice, e spesso lo finisco appena prima del dolce perché mi rimane nel bicchiere... (se me la devo capare é un altro discorso... )... Soto il menu:

Non concordo. Ho visitato negli anni diverso stellati. Da ultimi, nel luglio scorso sono stato per il sesto anno consecutivo al Reale a Castel di Sangro (3 stelle Michelin), mentre a fine agosto da Uliassi a Senigallia (3 stelle Michelin). Quest'ultimo, un pranzo, semplicemente il pasto migliore della mia vita. Nondimeno, apprezzo moltissimo naturalmente ogni tipo di ristorazione. Descrivevo giusto l'altro giorno il mio entusiasmo per una cena recente al Roccolo, adoro il Crunch (ci andiamo spesso), e sono stato a mangiare tartufo al Castoro qualche anno fa almeno un paio di volte. Vivo per il cibo, ci penso da mattina a sera, adoro cucinare... E mi affascinano racconti e aneddoti legati a questo meraviglioso universo, pieno di stelle ma anche di realtá più territoriali e proprio per questo apprezzatissime.

Al tempo (mi pare di ricordare nel 2018) andai con la consorte. Un 300 euro sono partiti, vino compreso.

Sentito parlare del Vespasia. Sei stato?

Il menu degustazione sta a 130 euro, mi pare.

A riguardo (pesce di lago lavorato in maniera celestiale), consiglio La Trota a Rivodutri (due stelle Michelin).

Una delle mie canzoni preferite ogni epoca... Sapevi che la voce femminile non é dell'attrice che partecipa al video? Buon viaggio, Polpettone... e grazie.

Se ricapiti (e se ti piace, ovviamente) prova il piccione! Lo accompagnano con due polpette impanate ripiene del ripieno del piccione... mamma mia... Ci farei merenda... Edit: come scrivevo sopra, ci sono tornato a stretto giro e... ho ripreso le stesse cose... ...e appena ci torno, guardo il menu... e alla fine riprendo tortelloni di cinta senese con tartufo e piccione... Tanto il resto lo assaggio dalla signora...

Eh daje!

Era molto tempo che non ci tornavo, e perlopiù avevo provato la pizza e l'antipasto tipico loro. Nelle ultime due circostanze invece ho voluto provare la cucina, e sono rimasto letteralmente folgorato (tant'é che ho bissato le scelte in entrambe le circostanze) dai ravioli di carne di cinta senese con tartufo e dal piccione con patate. Inoltre ovviamente ho anche assaggiato quello che ha preso mia moglie in entrambe le circostanze, e mi sono piaciute molto ad esempio anche le pappardelle al capriolo e gli straccetti col lardo. Ottimi anche i dolci che ho provato o assaggiato (cannolo siciliano scomposto e tortino di mele).

Non ti so dire!

Ieri sera sono tornato al Roccolo a breve distanza dall'ultima visita. Cucina spettacolare. Ravioli ripieni di conta senese e di secondo piccione, entrambe le volte... E anche i dolci. Non vedo l'ora di tornarci e provare qualcos'altro. Magari la pizza.

Dovrebbe essere una fase transitoria. Vediamo.

Si