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film sul tifo

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13/02/2003 - di Il MANIFESTO PIERFRANCESCO PACODA; Fonte: IL MANIFESTO - www.ilmanifesto.it

 

Presentato «Quanti siamo Quelli che siamo», film di Enza Negri sugli ultrà bolognesi

Sembrano usciti dalle pagine di When Saturday Comes, la rivista britannica che racconta il calcio e i suoi rapporti con la strada, gli eroi rossoblu di Quanti Siamo Quelli che Siamo, la storia che la regista bolognese Enza Negroni ha ambientato tra curve, ultrà e petardi colorati. Un racconto in presa diretta, minuziosa descrizione di una quotidianità «ai margini», che come sempre accade per le «subculture» (pensiamo alla techno ed ai rave parties), conquista l'attenzione dei media solo per spiacevoli episodi. Al contrario, i tifosi che affollano i fotogrammi di questo prezioso mediometraggio mettono in scena una passione, un concentrato di emozioni e sentimenti che rappresenta l'essenza stessa del concetto di tribù.

 

Essere vivi, a Bologna come altrove (lo sottolineano spesso i protagonisti), significa soprattutto avere la forza di credere, di amare una bandiera e i suoi colori, come una fuga possibile dalla vita di ogni giorno. Così «Quando Arriva il Sabato» (nel nostro caso la domenica), l'identità del gruppo, l'orgoglio per l'appartenenza ad una microcomunità si trasferiscono sugli spalti, nei pressi dello stadio, e la sera prima nei capannoni abbandonati dove si allestiscono gli striscioni e si concepiscono le scenografie. Non c'é fanatismo nei ragazzi, tutti tifosi, nessun attore protagonista, che hanno accettato l'invito della regista per provare a descrivere uno dei tanti universi che sfiorano, lambiscono le nostre esistenze, ma che preferiamo catalogare alla voce, se tutto va bene, «folklore domenicale».

 

In Quanti Siamo Quelli che Siamo, al contrario, si gioca con valori importanti, dimenticati, come l'amicizia e la solidarietà. Tutto ruota intorno alla preparazione al grande evento (la partita), vissuta non soltanto (anzi molto poco), come sfida alla tifoseria avversaria, ma soprattutto come risposta al provvedimento di inibizione agli stadi che ha colpito uno dei ragazzi della curva Andrea Costa. Che vede minacciata la sua «Fedeltà alla tribù». Tra pub del centro storico, enormi boccali di birra, lunghissimi spinelli, vecchie Citroen, perfetta rappresentazione del più sotterraneo immaginario giovanile, la banda si muove in bilico tra rievocazioni nostalgiche, ricordi di partite e personaggi ormai entrati nel culto, trasferte in città lontane (in Romania... due giorni di viaggio...), senza chiedere altro che un posto sugli spalti, sotto uno striscione, senza curarsi delle botte, specie di quelle prese da forze dell'ordine e tifosi avversari.

 

Non traspare odio, dalle parole dei tifosi del lavoro di Enza Negroni, la rivalità viene ricondotta all'interno di una sorta di gioco di ruolo, da giocare ogni domenica pomeriggio e al quale consacrare ogni singolo momento libero della settimana.

 

Sentendosi, in questo, straordinariamente simili ai tanti coetanei sparsi in giro per il mondo, che vivono questo attaccamento alla squadra come l'unico, vero motivo per ostentare un orgoglio ed una appartenenza, che non é più della scuola, della parrocchia, della politica.

 

Il film, presentato in anteprima a Bologna, martedì 11 febbraio, in un clima torrido e allegro da stadio, é il frutto di un laboratorio di scrittura cinematografica, che Enza Negroni ha condotto insieme agli ultrà del Bologna. Che non sono solo interpreti, ma hanno anche sceneggiato la pellicola.

 

Il film é il secondo di una serie di tre episodi dedicati alla vita dei giovani a Bologna. Dopo il lavoro sui tifosi della Fossa dei Leoni Fortitudo Basket e Quanti siamo Quelli che Siamo, il prossimo anno i protagonisti saranno gli studenti universitari fuori sede.

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se po sempre provà a cercallo su internet.

 

cmq quello sugli studenti fuori sede che verrà fatto l'anno prossimo mi interessa di più. CHE BEI RICORDI!!!!!!!!!!!!!!!

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