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No al Sabato!

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dopo l'apertura delle buste x i diritti televisivi, questo è il commento di Galliani sulla serie B:

"la Rai ha fatto anche di gran lunga l'offerta migliore. Ma l'assegnazione avverrà solo dopo che i presidenti della serie cadetta valuteranno le offerte e, soprattutto, decideranno a che ora giocare le partite. Sia Rai che SportItalia, infatti, hanno presentato offerte diverse a seconda che la serie B giochi il sabato pomeriggio oppure il sabato sera o la domenica."

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fonte giornale.it

 

Restano ancora da assegnare (entro la prima metà d'agosto) i diritti televisivi in chiaro della serie B per il triennio 2005/8 e i diritti radiofonici sempre della serie B.

 

Non c'è alcuna base d'asta. Sono in gara Rai e Sportitalia. La Rai sarebbe intenzionata a non spendere più di 8 mln di euro (a condizione, però, che si giochi nel pomeriggio del "sabato") contro Sportitalia, pronta ad offrire una cifra pari a 4 mln di euro. Per i diritti radiofonici ci sarebbe, al momento, solo un'ipotesi di offerta Rai a 500 mila euro annui.

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il calcolo è semplice....

8milioni di euro diviso 22 squadre, fanno circa 364.000€ per società.

ecco per quanto vendono la nostra passione..

 

No al sabato

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SABATO SERA.........MA A ME VA BENISSIMO, IL SAB POMERIGGIO!!!!

 

LA COSA CHE NON CAPISCO, E' CHE L'ANNO SCORSO ERAVAMO 2000 ALLO STADIO, E ADESSO SO' 4000 CHE NON LE VOGLIONO DE SABATO!!!!ù

MA LA DOMENICA, CE STA' LA FAMIGLIA, E TANTE COSE DA FA, TIPO LA F.1, E LA SERIE A.......

MA MICA SO' SCEMI SE LA VOGLIONO AL SABATO SA'!!!!!

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fonte corriere romagna

 

La serie B al sabato è un danno per gli amatori”

 

Riceviamo e pubblichiamo.L’ufficio di Presidenza della Lega Calcio Uisp Provinciale di Forlì-Cesena ha discusso e deliberato il presente documento relativo alla scelta della Figc di fare disputare il prossimo campionato di B al sabato pomeriggio. La Lega Calcio Uisp provinciale ritiene tale scelta errata sia per le attività sportive dilettantistiche ed amatoriali normalmente svolte in quella giornata, sia per le stesse società calcistiche di B. Rimanendo legati all’argomento sportivo ed ai suoi aspetti di promozione sociale, oltre che organizzativi, a noi sembra alquanto grave che la Figc in primis abbia avvallato questa scelta dal taglio squisitamente commerciale e finanziario senza tenere conto di tutte quelle attività (e sono veramente tante) che vedono normalmente partecipi ad ogni sabato pomeriggio diverse centinaia tra atleti, allenatori e dirigenti accompagnatori che solo nel territorio provinciale di Forlì-Cesena raggiungono i 10.000 tesserati (di cui circa la metà praticanti le varie discipline del calcio).La struttura organizzativa delle nostre associazioni sportive è spesso fragile perché basata, per fortuna e non solo, sul volontariato e sulla passione. Ovviamente esiste la possibilità che le squadre di calcio perdano i propri punti di riferimento anche in virtù della scelleratezza di tale scelta federale. Perdere i dirigenti per questi gruppi sportivi può facilmente portare al loro scioglimento e la nostra associazione deve fare tutto ciò che gli è possibile per evitare tale disgrazia. Non solo, è determinante fare sentire e subito la nostra voce in maniera perentoria affinché le istituzioni comprendano bene l'entità del problema e ci sostengano in questo percorso. La Lega Calcio Uisp di Forlì-Cesena sollecita i dirigenti dello stesso Comitato Uisp provinciale a prendere posizione in merito, affiancando i dirigenti della stessa Lega Calcio e, soprattutto, invita tutti i dirigenti, gli allenatori, gli atleti, gli arbitri e gli osservatori speciali associati a sottoscrivere queste righe al fine di dare la giusta e necessaria forza alle argomentazioni per evitare di mettere in seria difficoltà, se non addirittura fare scomparire il calcio amatoriale.

 

 

Lega Calcio Uisp Forlì-Cesena

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leggendo le date, tutte le partite sono di domenica, ma secondo me non hanno deciso.... in ogni caso: No al Sabato!

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sembrerebbe così ma ancora la cosa la vedo alquanto improbabile...

speriamo bene...

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Serie B: In campo, ma non si sa quando (Gazzetta dello Sport)

17/08/2005 9.42.00

Al via tra i dubbi: si gioca sempre il sabato pomeriggio o il sabato sera e la domenica?

Dopo settimane di attesa, il calendario è finalmente pronto, nero su bianco. Ma le certezze della serie B finiscono qui, perché orari e date sono ancora tutti da decidere. L’accordo raggiunto con tanta fatica, e già abortito l’anno scorso ( giocare sempre il sabato alle 15), è stato messo rapidamente in crisi. Ha cominciato il Comune di Verona a negare lo stadio Bentegodi per la concomitanza con il mercato e poi si sono unite una quindicina di altre città che hanno detto no al sabato pomeriggio per una serie di motivi: le proteste dei tifosi, le esigenze dei commercianti e anche dei moltissimi sportivi dilettanti che si vedrebbero schiacciati da avvenimenti ben più importanti.

 

Ma il tempo stringe e nella riunione di domani tra i presidenti di B si parlerà proprio dei diritti tv che devono ancora essere definiti ( un altro consiglio di Lega è previsto per il 24). Nel caso della B al sabato pomeriggio la Rai ha offerto una cifra vicina agli 8 milioni di euro, ma le società sperano di arrivare a dieci. In caso contrario ( sabato sera fino alla fine di ottobre, domenica pomeriggio fino a tutto marzo per tornare il sabato sera in primavera), l’offerta si dimezzerebbe.

 

Confermata la formula dello scorso anno: una promossa subito in serie A, due attraverso i playoff. Tre retrocesse subito in C1, una dopo il playout.

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IO SONO PER IL NO AL SABATO, PERCHE' LA PARTITA DI DOMENICA MATTINA NON SI BATTE, QUANDO TI SVEGLI ALLE 12.24 DOPO CHE IL SABATO HAI FATTO LE 5:00 E MEZZO RINTRONATO SI CONTENTO PERCHE' SAI CHE TRA 2 ORE E MEZZA CE STA LA PARTITA, CHE DEVI PIJA LU MOTORINO, LA SCIARPETTA, LA BANDIERA!!!!! E VAI CONTENTO!!!! E' TROPPPO BELLA LA DOMENICA, CO QUELLE BELLE GIORNATE INVERNALE CHE DICI: "PORCA MAXXXXX CHE SOLE, QUASCI QUASCI ME LEVE LU GIACCHETTO CHE SE STA PROPRIO BENE...VAMME A PIJA' LU BORGHETTI CHE CUCI' POI ME RISCALLO UN TANTINO..."

 

SE QUESTO NON DOVESSE ESSERE COMUNQUE SAREBBE MEGLIO ALLORA GIOCARLE LA SERA DI SABATO---

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SABATO SERA.........MA A ME VA BENISSIMO, IL SAB POMERIGGIO!!!!

 

LA COSA CHE NON CAPISCO, E' CHE L'ANNO SCORSO ERAVAMO 2000 ALLO STADIO, E ADESSO SO' 4000 CHE NON LE VOGLIONO DE SABATO!!!!ù

MA LA DOMENICA, CE STA' LA FAMIGLIA, E TANTE COSE DA FA, TIPO LA F.1, E LA SERIE A.......

MA MICA SO' SCEMI SE LA VOGLIONO AL SABATO SA'!!!!!

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la famiglia e la formula 1 c'erano sempre, e sempre di domenica si è giocato. invece il sabato per qualcuno c'è il lavoro, quindi niente stadio. no al sabato.

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se proprio non vogliono ridarci la domenica tutto l'anno spero almeno che facciano come questi ultimi 3 anni, sabato ad inizio e fine campionato e domenica in mezzo. speriamo che riducano le partite del sabato comunque...

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SERIE B: SINDACI MINACCIANO DI NON CONCEDERE IMPIANTI

(AGE) PIACENZA - I sindaci delle citta' che hanno squadre in serie B contrari allo spostamento delle partite al sabato reagiscono alla compilazione dei calendari del campionato cadetto, ribadendo la minaccia di non concedere gli impianti. ''Abbiamo appreso dagli organi di informazione che e' stato stabilito il calendario definitivo delle partite di Serie B del Campionato di Calcio, e che domani ci sara' l'incontro tra i Presidenti delle Societa' Calcistiche di serie B, con la probabile decisione in merito all'orario di svolgimento delle partite'', scrive Roberto Reggi, primo cittadino di Piacenza e responsabile del coordinamento dei sindaci, in una lettera al segretario generale della Lega Calcio, Marco Brunelli, e a Vincenzo Matarrese, componente del Comitato di Presidenza della Lega Calcio. ''A nome del Coordinamento dei Sindaci delle Squadre di Serie B manifesto piena insoddisfazione per non essere stati preventivamente invitati al confronto ufficiale tra le parti, cosi' come da impegno dalla Lega assunto il 14 luglio''. Richiamato l'importante ruolo degli enti locali ''per quanto attiene la disponibilita' degli impianti sportivi'', i sindaci ribadiscono ''l'intenzione di avvalersi della facolta' di non concedere gli impianti stessi, non volendo subordinare l' interesse collettivo e la sicurezza pubblica agli interessi economici''. Uno dei piu' 'caldi' tra i sindaci coinvolti e' il primo cittadino di Verona, che deve gestire un mercato del sabato proprio nei pressi del Bentegodi che finisce mezz'ora prima delle partite. E nella prima giornata ci sarebbe subito la prova del nove, col Verona ad ospitare l'Avellino. I sindaci del Coordinamento sono - oltre a Piacenza - quelli di Arezzo, Ascoli, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cesena, Cremona, Mantova, Modena, Rimini, Salerno, Terni, Treviso, Trieste e Verona. (AGE) PIC

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Da Napoli

Sono già 12 mila, infatti, i supporter azzurri che hanno dato mandato a un collegio composto

da 50 avvocati di citare la Federcalcio per danni «morali, alla

vita di relazione ed esistenziali».

Il gruppo di legali si è prefissato l'obiettivo di «dimostrare le responsabilità e gli

inadempimenti della Federcalcio. La causa, sul modello delle class-action americane, cioè una

causa di gruppo, si preannuncia di grosse proporzioni:

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Il Tar del Lazio conferma la sospensione delle ordinanze ma ammette la sua non competenza in materia

Si apre uno spiraglio per Reggi e soci

A decidere sulle partite al sabato saranno i Tar regionali

 

Si apre uno spiraglio consistente per il coordinamento dei sindaci anti-sabato pomeriggio, quelli cioè da sempre contrari alla disputa delle partite di serie B alle 16 del giorno prefestivo. Una battaglia che sembrava essere stata stravinta dalla Lega Calcio, che invece potrebbe riaprirsi, anche se in tempi non immediati. Il tutto, nonostante il Consiglio di Stato abbia di fatto respinto le richieste dei Comuni di Brescia e Verona.

Il fatto nuovo, stavolta veramente nuovo, nasce dall'ordinanza emessa dal Tar del Lazio (sezione II Ter.) in merito ai ricorsi proposti dalla stessa Lega contro le ordinanze dei sindaci di Piacenza, Bergamo, Brescia, Bologna, Cesena, Cremona, Terni, Verona e Vicenza, che vietavano la disputa delle partite prima delle ore 19 del sabato.

Il Tar da un lato conferma la sospensione delle ordinanze stesse, ma dall'altro ammette la propria incompetenza a decidere. In pratica, il Tar del Lazio ha accolto le istanze di regolamento di competenza volte ad attribuire la titolarità dei ricorsi ai singoli Tar regionali. In pratica: le istanze restano sospese, e si continuerà a giocare il sabato alle 16, fino a quando gli atti saranno passati al Consiglio di Stato (al quale i Comuni presenteranno ricorso) che, a sua volta, attribuirà ufficialmente la competenza ai Tar regionali (per Piacenza, quello di Parma) che saranno chiamati a prendere la decisione vera e definitiva. I sindaci del coordinamento anti-sabato, presieduto dal piacentino Roberto Reggi, si fanno forti dell'unico precedente in materia: il Tar di Catania diede ragione al sindaco della città etnea, ritenendolo unico soggetto in grado di regolamentare la vita della città in tutti i suoi aspetti.

«Il regolamento di competenza - precisa Reggi - è un istituto processuale previsto dal Codice civile e volto a disciplinare la competenza a definire le cause e i ricorsi tra i diversi tribunali».

«Il Tar del Lazio - aggiunge Reggi - ha reiterato continuamente la decisione, favorendo di fatto la posizione della Lega e oggi si pronuncia solo sulla sospensiva, mentre nel merito, come è stato sempre sostenuto dai sindaci, non ha competenza ad esprimersi. Saranno quindi i singoli Tar regionali a pronunciarsi, con l'augurio che seguano l'unico pronunciamento già effettuato nel merito, a cura del Tar di Catania, che ha dato ragione ai sindaci».

Inzomma, un punto a favore dei sindaci, anche se nel frattempo la Lega ha fatto quello che ha voluto. «I signori della Lega - dice Reggi - dobvrebbero vergognarsi: hanno usato tutti i mezzi per fare in modo che le nostre ordinanze rimanessero sospese e così facendo sono arrivati oltre metà della stagione. Hanno tenuto in scacco le società di serie B minacciandole di far decadere da subito i contributi previsti dall'accordo di mutualità all'interno della Lega stessa, ma il tempo ci darà ragione».

Già, il tempo. Perché il Consiglio di Stato passi le competenze ai Tar regionali, ci vorranno almeno due mesi, poi le ordinanze dovranno essere esaminate nel merito. E saremo, più o meno, a fine campionato. «Ma la prossima stagione- dice ancora Reggi - non sarà così. Se, come mi auguro, verrà sancita la supremazia dell'ordinamento pubblico rispetto a quello sportivo, allora rilanceremo fortemente la proposta di riportare le partite di serie B la domenica, il sabato sera non ci basta più. La vita delle città deve essere regolata nel suo insieme e tutti i cittadini hanno il diritto di potersi recare allo stadio».

L'ordinanza di ieri è l'effetto dell'udienza che si è tenuta a Roma il 19 dicembre, alla quale erano presenti tutte le parti coinvolte. Da un lato tutti i Comuni ed i rispettivi avvocati difensori (per il Comune di Piacenza erano presenti gli avvocati Gianfranco Garancini, Alberto Romano ed Elena Vezzulli), con il sostegno dell'Anci (l'associazione nazionale dei comuni) a difesa degli interessi generali dell'ordinamento e della collettività cittadina; dall'altro, con i rispettivi avvocati difensori, la Lega Calcio, la Rai, l'Associazione Italiana Calciatori ed il Coni a sostegno della prevalenza ed autonomia dell'ordinamento sportivo sull'ordinamento generale.

Paolo Gentilotti

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Beh noi cascamo male, con il TAR purtroppo più a nord ce la pijeremo in culo comunque, tanto i perugini lo trovano il modo di incularci... un po'... come per la Città dello Sport dove il TAR dell'Umbria mise becco e finì tutto per aria...

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