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Attrici sexy ed entusiasmi ormonali giovanili

Quale attrice ha più contribuito alle tue pratiche onanistiche?  

170 utenti hanno votato

  1. 1. Quale attrice ha più contribuito alle tue pratiche onanistiche?

    • Edwige Fenech
      70
    • Nadia Cassini
      10
    • Gloria Guida
      18
    • Anna Maria Rizzoli
      3
    • Carmen Villani
      3
    • Carmen Russo
      9
    • Tinì Cansino
      1
    • Lilli Carati
      6
    • Barbara Bouchet
      3
    • Laura Antonelli
      10
    • Lory Del Santo
      3
    • Moana Pozzi
      16
    • Ilona Staller
      3
    • Angelica Bella
      15


Messaggi raccomandati

Una piccola avvetrenza: si trovano in internet molte foto di Patrizia Pellegrino ed Anna Kanakis,

Tuttavia, non le posterò perchè le due signore in questione a me sono sempre state terribilmente antipatiche.

Mi spiace. :(

Se volete postarle voi siete ovviamente liberissimi di farlo. :)

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Sto impazzendo per trovare immagini che diano spessore a questo topic.

Purtroppo, di nomi storici come Maria Grazia Buccella, Marilda Donà, Patricia (o Patrizia) Webley, Anita Sanders ed altre proprio non si riesce a trovare nulla. :(

Rimaniamo perciò allo storico "Drive In", dove c'erano tante bellone incapaci ed una grande ballerina, non bellissima ma simpatica e sempre sorridente: Cristina Moffa

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Stiamo raschiando il fondo del barile, lo so, e quindi si va anche fuori tema.

Nella seconda metà degli anni Ottanta uscì fuori una cantante statunitense la quale diceva una cosa tutto sommato saggia: il paradiso è un posto sulla Terra.

Era (ed è) Belinda Carlisle, con il suo hit storico "Heaven is a place on Earth".

Una donna davvero molto bella. :rolleyes:

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Tutti soggetti che mi riportano a ricordi struggenti.

Comunque la mia preferita era edwige!!!!!

A ruota la bouchet, la del santo, la guida e tutte le altre. :D

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Tutti soggetti che mi riportano a ricordi struggenti.

Comunque la mia preferita era edwige!!!!!

A ruota la bouchet, la del santo, la guida e tutte le altre. :D

Per essere precisi, però, non mi ricordo affatto Carmen Villani.

Chi era costei?

Qualcuno può aiutarmi?

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Ho visto alcune foto postate di Carmen Villani.

Boh....continuo a non ricordarmela.

Devo aver perso qualche film, in quegli anni...

Strano! :lol:

897022[/snapback]

Carmen Villani è stata un autentico mito del cinema sexy.

Non è di una bellezza straordinaria, ma il suo essere molto simpatica le ha donato un successo eccezionale e meritato.

 

Da http://www.mondoculto.com/rubriche/villani1.htm

 

INTERVISTA IMBARAZZATA CON CARMEN VILLANI

(tratto da "Intrepido" - Aprile 1977)

 

"[Carmen Villani ha cominciato la sua carriera artistica nel 1959, a 15 anni, vincendo il "Festival Delle Voci Nuove" di Castrocaro. La riscoprì, nel corso di una serata, il compianto Fred Buscaglione che la lanciò definitivamente nel campo della musica leggera. Nel marzo del '69, a Gibilterra, sposò il giovane regista Mauro Ivaldi, con il quale, in questi ultimi anni, ha girato diversi film piuttosto "osé"].

 

Tre settimane di appuntamenti mancati, un po' io, un po' lei, e finalmente l'incontro. Speravo di vederla a casa col simpatico marito, il regista Mauro Ivaldi, invece mi sussurra al telefono un "rendez vous" quasi malizioso, in una famosa sala da tè di Via Veneto. Ah, birichina, quanto mi ha dato da pensare! Si siede con l'aria di chi deve stare un minuto, poi restiamo due ore a parlare fitto fitto… Mi dice tante cose interessanti sulla sua professione, sulla sua umanità. Cercherò di trascriverle fedelmente, per quanto sia lecito essere fedeli con "un'infedele" così…

"Vorrei che tu vedessi il mio ultimo film, servirebbe a conoscerci meglio". Io penso subito che voglia svicolare e come tante attrici intervistate tenga a salvare la faccia, a fare marcia indietro rinnegando con piglio moralistico tante cose che "è stata costretta a fare". E invece…

"Perché è il mio film, è me, ma non come donna… Ti spiego. Per fare l'attrice ho sostenuto una dura lotta perché sono uscita con un primo film che è stato incanalato nel filone sexy. Non era considerato nemmeno commedia brillante. Mah! Può essere anche vero. Però nel mio ultimo lavoro ho fatto un discorso diverso. Insieme a Mauro, mio marito, intravvedevamo la possibilità di farmi essere donna e femmina insieme in un film, di mostrare la mia immagine esteriore, ma anche l'anima. Ho capito soltanto quando ho visto il film chi era questo personaggio. Fino ad allora ero stata soltanto guidata, incanalata…"

Carmen mi devi spiegare meglio, non continuare a fare la misteriosa, io 'ste cose le devo raccontare ai lettori dell'Intrepido che sono in tanti e la pensano in modo diverso. Chi è questo personaggio?

"E' un personaggio che dimostra quanto è importante essere liberi di dire di no o di si. E' importante vivere onestamente senza invadere la libertà altrui. Quindi è la donna con tutta la grazia che può spandere una donna attorno a sé; e femmina, con tutta la disponibilità delle femmina".

Penso: adesso le parlo delle femministe e questa mi spara, mi pianta e addio intervista. Taccio curioso di vedere dove va a parare il discorso della bella Carmen che, seduta accanto a me, mostra dall'ampia, maliziosa scollatura ombre sinuose. Sorbisce un cappuccino e sembra che beva champagne con aria libertina. Accende una sigaretta e fa pensare a torbidi peccati. Calma. Non devo lasciarmi affascinare. Questa è capace di fare polpette di un uomo come me, debole, inesperto, timido, quasi implume. E lei continua: "Del resto è il mio personaggio, lo stesso che porto avanti da altri film: per esempio in "Lingua D'Argento", anche lì ero io".

Ne ho visto la parte finale, perché ero a un festival, a Cannes per la precisione, e le proiezioni si accavallavano. Mi spiace, ma da quel poco che ho visto non m'è sembrato un'opera d'arte…

"Non lo metto in dubbio. Ma in questo momento sto cercando di farti capire chi sono io. Non voglio difendere il film, anche se per me è stata una cosa importantissima. Non è giusto però che il film sia stato presentato in Italia con tutti quei tagli. Hanno tagliato non solo delle scene, ma anche il dialogo e quindi il contenuto del film può essere completamente travisato dallo spettatore. Hanno tagliato via alcune cose significative. Certi gesti, certe scene di nudo, facevano parte di un discorso che in questo modo è andato completamente perduto. Ecco perché poi viene classificato fra i film "sexy" e basta. Ne sminuiscono il valore. Vi si parlava, invece, della vita, di cose che accadono realmente. Visto così abbreviato non ha più senso. Tutto questo io spero di poter chiarire finalmente con "Grazie, Arrivederci" il nuovo film dove ho il ruolo di Monica. Negli altri film ero via via Andrea, Monica, Carmen: ma ero sempre

io."

>Ma insomma, come nasce un tuo film? Chi lo scrive? Lo scrivi tu stessa…

"Sai che il mio nome va prima del titolo. E lo sai che vuoldire? Che il mio nome fa noleggio. "Carmen Villani" in ecc ecc... Capisci? Come nasce il film? Mi è capitato un soggetto ed hanno chiesto a Mauro di farne la regia. Devi sapere che i film da lui diretti hanno incassato moltissimo. Il soggetto mi è piaciuto, ci è piaciuto, e abbiamo fatto Monica, cioè "Grazie, Arrivederci"…"

Dopo "Via Con Mia Madre" diretto da Mauro, cosa hai fatto?

""La Supplente" con la regia di Guido Leoni. Pare che si siano divertiti tanto a farlo…"

Perché, tu non lo hai visto?

"Si, ma in una situazione imbarazzante, in mezzo ai giudici a Fireze, durante un processo."

Com'è finito?

"Hanno tagliato qualche spezzone. Adesso il Pubblico Ministero è ricorso in appello. Invece un film che ho dovuto far togliere dalla circolazione è stato "Lei" "

E perché mai?

"Perché in certe scene sono stata sostituita da una controfigura. Non ci sto. Se c'è da fare qualcosa lo faccio io, se no che ci sto a fare?"

Ma il pudore?

"Ecco vorrei sapere cos'è per te il pudore"

Ma io non oserei mostrarmi nudo al cinema, perché non sono ben fatto, ho un po' di pancia, le gambe corte…

"Ecco vedi, per me questo problema non esiste. Non ho pancia. Le gambe mi pare che vadano bene…"

Hai una bellissima carnagione, un bel corpo, un sorriso magnifico, due occhi luminosi. Hai ragione tu. Ma appunto per questo non puoi mettermi nel paragone. Io faccio bene a star coperto e tu fai bene a mostrarti. Penso.

"Oh! Finalmente uno che la pensa giusta. Toh! Un Bacio!"

E tra gli sguardi ansiosi delle anziane signore sedute attorno, mi schiocca un bacione su una guancia facendsomi arrossire e tremare. Si continua a discorrere per il resto della serata. Fuori piove. Via Veneto non invita a passeggiare anche perché, almeno in apparenza, la "dolce vita" è finita da un pezzo e i "dolcevitaioli" si nascondono nelle ricche case, a scanso di paparazzi e giornalisti curiosi. Carmen mi dice tante belle cose che non posso riferire (ma solo per ragioni di spazio) e mi offre materiale umano per più di un'intervista. Ci sarebbe da scrivere un saggio di trecento pagine sull'intelligenza viva di questa fanciulla sorridente. Ha raggiunto la trentina, ma può ancora fare la fanciulla. Crede nel cinema, nella sua arte. Quando le chiedo se non ha mai pensato ai soldi che incassano i suoi film, ride e nega. Le parlo di vergogne, lei ride e nega, nega tutto e ammette tutto ma con candore spigliato, con la sua bella voce nascente dal seno. Credete, amici lettori, è stata l'intervista più difficile della mia vita, anche se in apparenza è semplice. E Carmen parla, parla, parla…

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LinguaCov.jpg

 

CARMEN VILLANI:

ECCO LINGUA D'ARGENTO

 

Carmen Villani, grande dimenticata di quell'ondata revivalistica musical-cinematografica ormai trasformatasi in business, e' stata forse il piu' riuscito esempio femminile di cantante di successo passata al cinema con immutato favore di pubblico.

Dotata di innata comunicativita', di un moderno senso dello swing, di voce versatile e potente e -non ultimo- di incantevole presenza scenica, Carmen ha frequentato con una certa assiduita' le hit-parade italiane a 45 giri per tutti gli anni '60.

La sua icona di ragazza disinibita, sensuale e "ribelle" alle convenzioni sentimentali dell'epoca le fece guadagnare un posto di prima grandezza che potrebbe essere situato giusto a meta' strada tra il raffinato kamasutra vocale della "scafata" Mina e le insofferenze adolescenziali di Rita Pavone.

Il declino della canzonetta italiana nella prima meta' dei '70 vede Carmen Villani saltare il fosso senza ripensamenti per riproporre sul grande schermo -con un tocco di malizia in piu' e parecchi veli in meno- quella figura di "foxy lady" ormai consolidata nell'immaginario del pubblico da oltre un decennio di produzioni musicali ed apparizioni televisive.

Certo sulla scelta avra' pesato in modo non indifferente l'esser moglie del regista cinematografico Mauro Ivaldi, che la dirigera' piu' volte, e il particolare stato di grazia della commedia sexy italiana all'epoca, fatto sta che nella processione di nuovi "archetipi erotici" che affolla i cartelloni di insegnanti, collegiali, infermiere e novizie Carmen trova ben presto una solida collocazione in qualita' di "supplente".

Di questa esperienza restano una decina di pellicole -realizzate tra il '74 e il '79- che, lungi dall'essere capolavori, fotografano degnamente un momento piuttosto creativo e vivace del cinema italiano piu' "popolare" e commerciale, ponendosi meritatamente a fianco di prodotti ben piu' noti e celebrati dalla stampa di settore e dalle rassegne notturne delle tv private.

Ecco Lingua D'Argento, diretto da Mauro Ivaldi nel 1976, riassume ottimamente questa produzione, esemplificandone pregi e difetti.

Il film, cui fanno da sfondo note localita' turistiche tunisine, traspone in ambiente esotico uno dei "plot" piu' sfruttati nell'ambito della commedia sexy italiana: quello del ragazzino arrapato e inesperto che, grazie alle comprensive attenzioni erotiche di una "navigata" signora (Carmen Villani) arriva a coronare i propri sogni (bagnati) liberandosi nel contempo di fastidiosi complessi (una ridicola balbuzie, in questo caso).

Dopo una divertente gag iniziale in cui Carmen, rivolgendosi brechtianamente agli spettatori, mostra maliziosamente un capezzolo quale "assaggio" di quanto il film proporra' piu' avanti, Ecco Lingua D'Argento prosegue tra battute piuttosto scontate e improvvisi guizzi di "vis comica", sottolineati da un tema musicale immediatamente orecchiabile grazie all'astuta commistione della frenesia latina del primo Santana con una citazione quasi letterale del "Caravan" di Duke Ellington.

Nonostanta la presenza nel cast di Nadia Cassini e Gianfranco D'Angelo va rilevato che buona parte del film e' sostenuta dalla verve dinamica e dalla carica erotica e ironica di Carmen, che qui come in altre prove dimostra di non aver nulla da imparare dalle altre star del settore.

Cronache dell'epoca riportano di notevoli traversie censorie, testimoniate dai numerosi, evidenti tagli in questa edizione video a cura della AVO Film, che peraltro riscatta le menomazioni con un notevole transfer in widescreen e un'ottima qualita' d'immagine.

Dopo una non riuscita "rentree" nel mondo della canzone verso la fine degli anni '80 di Carmen Villani si sono perse quasi completamente le tracce. In seguito alla scomparsa del marito un paio d'anni orsono qualcuno riferisce di averla intravista nella natia Ravarino in condizioni non smaglianti, mentre altre piu' recenti voci non ufficiali la danno in riavvicinamento al mondo dello spettacolo in veste di autrice, impegnata nel progetto per un musical.

Da segnalare la meticolosa riedizione in CD per la On Sale Music dei due LP che Carmen incise per la Bluebell nel 1966 e 1968.

CarmenCD_r.jpg

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Da http://digilander.libero.it/gianni61dgl/carmenvillani.htm

 

Interprete dotata di una voce per certi versi ineguagliabile, eccezionale nella duttilità canora, suffragata da un senso musicale al di sopra della media, con una tonalità ‘‘gospel”, impregnata di sfumature blues. Resta ancora un mistero il perché una cantante con simili caratteristiche vocali non sia diventata una star della canzone nella storia della musica italiana. Nata a Ravarino, in provincia di Modena, a soli sedici anni, nel 1960, vinse a mani basse l’edizione di Castrocaro, trampolino di lancio per cantanti emergenti. In quell’edizione della kermesse canora era presente il giornalista Gigi Maviglia, inviato da Casetta, boss dell’etichetta discografica Bluebell. Il giornalista le propose subito un provino, felicemente superato, sotto la guida del maestro Intra. Dopo aver registrato solo due canzoni (Sul banco di scuola e Jimmy) fu notata da Fred Buscaglione che la volle fortemente nella sua orchestra. In questo periodo con Buscaglione la voce della Villani si arricchì di uno swing di marcato stampo americano che non l’avrebbe più abbandonata. Riscosse un buon successo cantando con lui per oltre un mese al Royal Club di Napoli, ma purtroppo, il 3 febbraio 1960, il grande Fred morì in un incidente stradale, proprio mentre a Roma stava prendendo contatti con la RAI per presentare lui stesso Canzonissima, con la Villani accanto. La Bluebell, nel 1961, pubblicò altri due suoi singoli, Tramonto in Canada e Il campanello, che non ebbero successo. Carmen Villani nel frattempo, recitò (o meglio cantò) accanto a Gian Maria Volonté nel film “Un uomo da bruciare” dei fratelli Taviani. Venne scritturata dalla Rai di Roma e per due anni lavorò sotto la direzione artistica di Lelio Luttazzi in “Strettamente musicale” e ne “Il Paroliere questo sconosciuto”. Nel 1962 il 45 giri La mia strada arrivò al 14° posto in classifica. Da ricordare anche Potrai fidarti di me (cover di “You can depend on me”), Brucia (“Come and get it”), Io sono così (di Burt Bacharach) e Questa sera, fino ad arrivare alla spumeggiante Congratulazioni a te. In questo periodo pareva che la strada del successo fosse finalmente spianata per la Villani, che fu però sfortunata in alcune scelte. Ad esempio il grande compositore americano Burt Bacharach le offrì la possibilità di incidere una sua nuova canzone, che aveva per titolo “Anyone you had a heart”. Purtroppo, visto il poco successo del precedente Io sono così, fu consigliato alla Villani di lasciar cadere quella prospettiva. Quella canzone diventò invece un successo assoluto, nelle interpretazioni di Dionne Warwick e di Petula Clark e quest’ultima arrivò in vetta alle nostre classifiche con la versione italiana, dal titolo Quelli che hanno un cuore. Nel 1965, avrebbe dovuto interpretare a Sanremo in coppia con Paul Anka il brano La verità, ma non fu possibile in quanto in quell’edizione l’RCA, casa discografica del cantante canadese, si ritirò per protesta dalla manifestazione. La Villani non si perse d’animo e pubblicò altri singoli di valore, come la sofferta Amerai solo me, di difficilissima interpretazione, Anche se mi vuoi (rifacimento di “Tossin’ and turning” degli inglesi Ivy League) e il suo splendido retro, Passa il tempo. Fu poi la volta di Bada Caterina, il suo brano più conosciuto, che fu, insieme al lato B del 45 giri - Brillo e bollo - la colonna sonora del film di grande successo “Adulterio all’italiana” con Nino Manfredi e Catherine Spaak. Il taglio beat e scanzonato, il testo sbarazzino e ribelle di Bada Caterina fecero sì che tante ragazzine si identificassero in Carmen Villani e nella voglia di ascoltare dischi ad alto volume che lei esprimeva in quella canzone. Con l’avvento del movimento beat e delle canzoni di protesta, nel 1966 Umberto Napolitano scrisse il brano Chitarre contro la guerra, che ottenne un buon successo nell’interpretazione della Villani che nel frattempo s’era unita sentimentalmente ad un giovane regista della Rai, Mauro Ivaldi. Nel 1967 avvenne il suo passaggio alla casa discografica Fonit Cetra. Il suo singolo d’esordio, Io per amore, scritta da Pino Donaggio, partecipò al Festival di Sanremo di quell’anno, arrivando nei primi posti della classifica dei 45 giri venduti. Per la nuova casa discografica, la Villani interpretò altre canzoni di grande sentimento: Grin grin grin, Non prenderla sul serio, Per dimenticare, Trenta 0233, fino ad arrivare al Sanremo del 1969 dove cantò Piccola piccola, disco con cui ritornò in classifica. Al Festival, l’anno dopo, una sua superba interpretazione di Hippy venne apprezzata da molti estimatori che la preferirono alla versione di Fausto Leali. Nel 1969, in rappresentanza della canzone italiana, vinse il Festival di Tokyo con Piccola piccola. Per due anni condusse poi, accanto a Raffaele Pisu, Ric e Gian, i programmi televisivi “Domenica è un'altra cosa” e “Che domenica amici!”, scritti da Castellano e Pipolo con la regia di Vito Molinari e la direzione musicale di Gorni Kramer. Nel 1971 Carmen firmò un contratto per la RCA, sembra su pressione di Domenico Modugno, in coppia del quale partecipò al Festival di Sanremo presentando l'ottima Come stai. La Villani avrebbe voluto dare una svolta alla sua carriera, sperava quindi di poter interpretare brani d’autore e di scrollarsi di dosso l’etichetta di interprete prettamente pop. Ennio Melis allora a capo della RCA decise quindi di affiancare la Villani a Piero Ciampi in un progetto che voleva farle interpretare il repertorio del cantautore livornese. Il primo episodio di collaborazione tra i due artisti ci fu nell’autunno del ‘71, quando Carmen Villani, superata la fase eliminatoria di Canzonissima e dovendo proporre una canzone inedita, scelse di interpretare Bambino mio, un brano difficile per una gara così popolare, che oltretutto parlava di divorzio, allora non ancora legalizzato in Italia. La Villani ne diede una interpretazione superlativa, una delle sue più belle interpretazioni in assoluto. A metà febbraio del 1972 la cantante entrò in sala di registrazione per i primi provini del cantautore che riuscì a incontrare solo un paio di volte prima che Ciampi sparisse senza dare notizie di sé. In quella seduta la cantante registrò Maria pazza d’amore con l'apporto del chitarrista Maurizio De Angelis e l'arrangiamento di Gianni Marchetti, fedele collaboratore di Ciampi. I rapporti tra la Villani e la RCA si interruppero però subito dopo a causa di obiettivi discografici differenti delle due parti: lei voleva orientare il suo repertorio verso la canzone d’autore, l’etichetta romana avrebbe preferito un percorso più commerciale. Carmen Villani lasciò quindi la RCA rinunciando anche alla realizzazione di un 33 giri di inediti del quale doveva far parte anche Perché dovrei di Lucio Battisti (già registrata e proposta in una puntata dello show televisivo "Senza rete" del quale la cantante emiliana fu protagonista). In seguito la RCA le pubblicherà solamente un 45 giri di Carmen con due brani-provino: L’ultimo uomo di Sara di Ennio Morricone, incisa per l’omonimo film, e Un calcio al cuore, che Ornella Vanoni incise poi con il titolo E difficile non amarsi più (nell’album "La voglia di sognare" del 1974) con il nuovo testo di Sergio Bardotti. Il progetto di un album con le canzoni di Ciampi passò poi a Nada che lo realizzò nell’autunno del 74 con il titolo "Ho scoperto che esisto anch’io". Maria pazza d’amore, invece, fu invece ripresa dal suo autore l’anno dopo con testo e titolo leggermente cambiati, divenendo Io e te Maria (nell’album "Io e te abbiamo perso la bussola"). L'ultimo singolo inciso dalla Villani fu quindi “L’ultimo uomo di Sara”, uscito nel 1974. Negli anni ‘70 Carmen Villani partecipò come attrice in un film diretto dal marito Mauro Ivaldi, “Anima mia”. Il film passò inosservato ma non il successivo “L'amica di mia madre”, sempre di Ivaldi con Barbara Bouchet, che ottenne invece un buon successo. Campione di incassi della stagione cinematografica fu invece “La supplente” diretto da Guido Leoni. Tutti questi film erano vietati ai minori, come il successivo e plurisequestrato “Lingua d'argento” e “Lettomania”. Per qualche anno la Villani lavorò soprattutto per il cinema, abbandonando il mondo della musica. Fece altri film in Italia (“Passi furtivi in una notte boia”, “Grazie tante e arrivederci”, “L’anello matrimoniale”, “La signora ha fatto il pieno”, “La supplente va in città”) e poi altre 3 pellicole, dirette dal marito in Spagna, fino ai primi anni '80. Tornata in Italia nel 1987 riprese la sua carriera di cantante proponendo l’album Anima, un lavoro molto valido che passò sotto silenzio a causa delle controversie legali che incontrò l’etichetta discografica Interfonia; l’album non venne regolarmente distribuito ed è assai ricercato dai collezionisti. Un ulteriore LP venne inciso da Carmen Villani per la Targa Italiana con etichetta Phoenix. Finisce qui la carriera musicale di Carmen Villani. Dopo la scomparsa del marito (di qualche anno fa) si riavvicina al mondo dello spettacolo in veste di autrice, impegnata nel progetto per un musical, “Una volta nella vita”, su testi di Bruno Lauzi. Nel 2004 ha inoltre partecipato all'album "Weekend al Funkafè" del gruppo Ridillo. Resta comunque il rammarico che un artista completa, non sia riuscita ad entrare nel ristretto olimpo delle più belle voci femminili della musica italiana, che sia quasi del tutto dimenticata e che alcuni di lei ricordino principalmente i ruoli "piccanti" recitati, peraltro con molta ironia, sul grande schermo.

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Comunque hai ragione, Edwige è Edwige.

Quello che il lei colpisce non è solo la straordinaria bellezza, ma la completa assenza di volgarità, la grazia e la leggiadria con cui porta la sua nudità.

Una donna di grande classe. :rolleyes:

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Modificato da Hlvs

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Un amico (non posso fare il nome :D ) mi ha chiesto di postare foto di Maria Rosaria Omaggio.

Poichè è un bravo ragazzo, non posso certo dirgli di no!!!

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