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DEFERIMENTI FIGC [live]

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MILANO - Adriano Galliani si è dimesso dalla presidenza della Lega nazionale professionisti dopo la notizia del suo deferimento. Lo ha comunicato con una lettera ai consiglieri in cui ribadisce la sua "totale estraneità da ogni addebito".

 

Sono trenta i deferimenti in totale per l'inchiesta di calciopoli. Il commissario straordinario della Figc Guido Rossi ha reso noto che il procuratore federale Stefano Palazzi "ha notificato a 30 soggetti incolpati tra cui le società Fiorentina, Juventus, Lazio e Milan i provvedimenti di deferimento alla commissione d'appello federale per violazioni dell'art. 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva. Gli incolpati potranno ritirare gli atti relativi ai deferimenti a partire dal 23 giugno presso la segreteria della commissione d'appello federale della Figc".

 

Galliani è uno dei trenta deferiti nell'inchiesta sul calcioscandalo. Lo ha confermato egli stesso, uscendo dall'ufficio dell'avv. Leandro Cantamessa, precisando che il suo deferimento è riferito all'articolo 1 del codice di giustizia sportiva, dunque la violazione dei doveri sportivi della lealtà, probità e rettitudine. Galliani ha escluso qualsiasi sua responsabilità rispetto all'accusa mossagli.

 

Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono stati deferiti alla Caf dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione dell'articolo 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva.

 

Fra i 30 soggetti deferiti vi sono sia l' ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, sia l' ex direttore generale Luciano Moggi. Lo si è appreso da fonti vicine alla società bianconera. Il nome di Moggi compare nonostante abbia dato le dimissioni da qualsiasi incarico sportivo e per questo si sia sottratto all' interrogatorio da parte del procuratore Borrelli. Secondo quanto si è appreso, il dispositivo, giunto questa sera alla Juventus, è lungo 100 pagine.

 

L'ELENCO DEI 30 DEFERITI

Questo l'elenco dei deferiti. Le società Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Adriano Galliani, Leonardo Meani, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Sandro Mencucci, Claudio Lotito, Cosimo Maria Ferri, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Claudio Puglisi.

 

LE ACCUSE A GIRAUDO,MOGGI E JUVE

Nel dispositivo di deferimento si ipotizza la violazione degli articoli 1 e 6 del Codice di giustizia sportiva per l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e l'ex amministratore delegato Antonio Giraudo. Per quanto riguarda la Juventus, il club è accusato di avere avuto responsabilità diretta nella violazione degli articoli 2,6 e 9 del Codice di giustizia sportiva.

 

MILAN INCOLPATO PER GARA MILAN-CHIEVO

Il deferimento del Milan riguarda la partita Milan-Chievo del 20 aprile 2005, e Adriano Galliani é accusato di violazione dell'art. 1, cioé dei doveri di lealtà sportiva. E' quanto si deduce da un comunicato ufficiale del Milan, in cui è detto: "L'A.C. Milan prende atto che il deferimento della Procura Federale attiene alla gara Milan-Chievo del 20 aprile 2005: in relazione a tale episodio rivendica l'assoluta correttezza di ogni comportamento. Parimenti rivendica l'assoluta estraneità del suo Amministratore Delegato a qualunque addebito di violazione dei principi di lealtà e correttezza".

 

BERLUSCONI,NESSUNA POSSIBILITA' MILAN PENALIZZATO

"Non c'é nessuna possibilità che il Milan possa uscire da questa storia con responsabilità che non ha. Non mi aspetto nessuna penalizzazione perché le accuse si basano su frasi che possono assolutamente dirsi in una conversazione telefonica". Lo ha detto a Porta a Porta Silvio Berlusconi, commentando gli ultimi sviluppi dello scandalo sul calcio.

 

BERLUSCONI: INTERCETTAZIONI, BARBARO CIO' CHE STA AVVENENDO

ROMA - "Quello che sta succedendo oggi in Italia è veramente qualcosa di incivile e di barbaro". Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo a Porta a Porta, rispondendo ad una domanda sulle decisioni della giustizia sportiva, ma riferendosi al tema delle intercettazioni. Ci sono delle frasi in una conversazione telefonica che "possono assolutamente dirsi", ha osservato il Cavaliere. "Occorre sentire il tono in cui vengono dette, ha aggiunto, sottolineando che "quando una frase viene detta vuol significare molte volte una cosa in una conversazione corrente, mentre quando viene scritta ha tutto un altro significato".

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