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Il pesce-pagliaccio

pesce_pagliaccio_anemone_cibo.JPG

 

Pesce pagliaccio

 

GRUPPO: pesci

ORDINE: carnivori

FAMIGLIA: pomacentridi

GENERE e SPECIE: amphiprion percula

LUNGHEZZA: fino a 9 cm; il maschio è più piccolo della femmina

MATURITA' SESSUALE: 1-2 anni

RIPRODUZIONE: tutto l'anno nelle acque temperate; nei mesi più caldi nelle altre

INCUBAZIONE: 7-8 giorni

NUMERO DI UOVA: da 200 a 400

FASE PLANCTONICA: 7-10 giorni

VITA MEDIA: fino a 12 anni in libertà

 

NOTE INTERESSANTI

 

Per difendersi dai predatori che si aggirano per le barriere coralline si nasconde tra i velenosi tentacoli di anemone di mare.

Per non essere punto dall'anemone si ricopre di uno strato di muco protettivo che molto spesso che secerne dopo la prima volta che viene punto.

I pesci pagliacci maschi crescendo possono cambiare sesso.

Questo pesce rimane in coppia per tutta la vita con uno stesso esemplare.

 

Nutrimento

Data la sua lentezza ogni volta che lascia il suo anemone rischia la vita e proprio per questo si nutre di plancton o di alghe non molto distanti. Una volta intrappolato tra i fitti piatti denti il cibo viene deglutito e viene macinato a poltiglia digeribile da altri denti situati sulle ossa opercolari.

 

Riproduzione

Durante il periodo della riproduzione le uova (che appaiono piccole e arancioni) vengono deposte in una roccia o in una conchiglia dalla femmina e vengono poi fecondate dal maschio. Abbandonato lo stato planctonico cercano un altro ospite e vi rimangono per il resto della vita.

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Il pesce sega

sega.jpg

 

Caratteristiche generali

 

l pesce sega vive nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, dal Portogallo all'Angola. E' lungo circa 4 metri e mezzo, di cui un terzo è rappresentato dal rostro, che porta oltre 20 paia di denti. La sua pelle rugosa è di colore bruno-grigio sul dorso e sui fianchi. Le pinne pettorali poste dietro la testa, la pinna caudale ed il modo di nuotare, utilizzando la caudale, lo fanno somigliare ad uno squalo. Tuttavia è un raiforme, come dimostrano le fessure branchiali situate sulla faccia ventrale, e gli spiracoli situati sul dorso. Abitualmente il pesce sega vive in prossimità del fondo e si nutre di pesciolini e di altri animali, come crostacei e molluschi che trova scuotendo la sabbia con il rostro. Quest'ultimo ha un'altra funzione: quando l'animale incontra un banco di pesci, colpisce con la sega a destra e a sinistra, così da accaparrarsi il maggior numero di pesci possibili. La femmina dà alla luce una ventina di piccoli che nascono con un rostro già ben sviluppato, ma molle e flessibile. I denti sono avviluppati in una guaina che protegge la madre durante l'incubazione e il parto; questa cade dopo un pò di tempo, quando il rostro è divenuto rigido. Questi pesci sono pescati soprattutto per la pelle, da cui si ottiene un cuoio di ottima qualità.

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Il pesce-pagliaccio

altra foto, risalente a ieri (notare la mutazione di colore... a settembre, dicono che diventi marrone, a ottobre - se ci arriva - nero. p.s. sono pesci molto cagionevoli...)

 

pagliaccio_spinoso.jpg

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Il pesce siluro.

P-Siluro.jpg

 

Morfologia: corpo allungato, cilindrico nella parte anteriore e compresso nella parte posteriore del corpo. Assenza di squame e pelle ricoperta da grandi quantità di muco. Testa massiccia appiattita dorso-ventralmente e recante due paia di lunghi barbigli e di cui un paio più corti. Bocca grande con numerosi denti. Occhi di piccole dimensioni. Linea laterale decorrente nella parte alta del corpo. Gli esemplari più grandi possono raggiungere i 4 m di lunghezza.

Pigmentazione: dorso scuro accompagnato da tonalità olivastre, bluastre, violacee. Fianchi giallo-biancastri e ventre biancastro che può assumere una lieve colorazione rossastra. I fianchi ed il ventre presentano striature e macchie assai variabili. Le pinne sono di colore scuro.

 

Distribuzione geografica: la specie, originaria dell'Europa centrale ed orientale e introdotta in Italia intorno agli anni ‘50, risulta attualmente acclimatata in molti corsi d’acqua a nord della penisola.

Ecologia: la specie predilige acque tranquille, poco profonde e a fondale molle con presenza di ricca vegetazione ripariale. Durante le ore diurne tende a rimanere immobile sul fondo affossandosi nel fango. Si riproduce in tarda primavera quando le acque raggiungono una temperatura di circa 20°C. Le femmine depongono le uova su fondali ricchi di vegetazione e fogliame caduto dagli alberi circostanti. I maschi provvedono a sorvegliare le uova e garantiscono il ricambio dell’acqua con il movimento della coda.

Alimentazione: è tra i maggiori predatori delle acque interne: durante la fase giovanile si nutre invertebrati di fondale, mentre nella fase adulta si alimenta di pesci quali anguille e ciprinidi. Gli esemplari di maggior dimensioni si nutrono di rane, ratti, e uccelli selvatici.

Cattura ed allevamento: la pesca sportiva viene praticata per le difficoltà legate alla cattura soprattutto degli esemplari più grandi. Vengono usate lenze di fondo con esche quali vermi e pesci. La pesca professionale di questa specie è inesistente sia per lo scarso apprezzamento dei mercati, che per l’ormai scomparso quasi totalmente, mestiere di pesca lungo i fiumi.

Modificato da Hlvs

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