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Terni Rugby: inizia l'avventura dei Draghi!!!

Messaggi raccomandati

Per la serie idee e progetti da copiare:

 

L’aquila 26 maggio 2008: “Il rugby tra arte e sport”

29/05/2008

È stato un magnifico pomeriggio quello trascorso a l’Aquila, ospiti della mostra: “Il rugby tra arte e sport” di Valter Di Carlo! L’ Unione Capitolina Onlus e l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down ) sezione di Roma , sono state invitate a presentare nella conferenza intitolata:

 

“La palla ovale e la disabilità: la bellezza dell’integrazione” il progetto “ Una meta per crescere” dove vengono inseriti 6 bambini con sindrome di Down in alcune squadre di mini- rugby .

 

Il pubblico aquilano, composto da giocatori, allenatori(era presente Massimo Mascioletti), atleti, genitori, ragazzi dell’AIPD (dell’Aquila), educatori ed artisti ha condiviso con noi dell’ equipe della Capitolina momenti di forte emozione, soprattutto dopo il filmato proiettato tra una relazione e l’altra, dove si racconta l’esperienza di quest’anno con immagini ed interviste toccanti dei nostri giovani atleti.

 

Il rugby e disabilità, argomento non di facile accostamento, grazie a Valter Di Carlo e alla sua arte dove il rugby è protagonista assoluto, diventa qualcosa di concreto e realizzabile, perché dove c’è arte c’è sensibilità ed amore e dove c’è rugby c’è integrazione e condivisione.

 

Il nostro progetto, che tra gli scopi principali a quello di sensibilizzare sul concetto di diversità e quindi aumentare il senso di solidarietà di tutta la comunità, è stato presentato dall’ equipe formata da : Francesca Rebecchini (coordinatrice) Lucia Grazi (psicologa) Simone Consegnati (educatore AIPD) Dina Stancati (psicologa) e Flavio Favale (educatore).

 

Dopo la conferenza la signora Mara Di Carlo ha offerto un rinfresco a tutti i partecipanti, perché come dopo ogni partita di rugby c’è “il terzo tempo” dove si condivide insieme ciò che è stato fatto sul campo dimenticando vincitori e vinti!

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Eventi SABATO TORNA IL "RALLY INFERNALE" !

Un gioco di ruolo che coinvolgerà tutta la città, organizzato e promosso da Castelli in Aria

 

Terni - 30/05/2008 10:56

SABATO TORNA IL "RALLY INFERNALE" !

Sabato 31 Maggio, dalle 16 alle 19, Castelli in Aria organizza la seconda edizione del Rally Infernale, un gioco di ruolo che coinvolgerà tutta la città e che avrà la sua base operativa in Piazza dei Bambini e delle bambine.Verrà consegnata a tutti i partecipanti una mappa del centro cittadino con degli indizi per trovare gli agenti infernali, che dovranno essere scovati dalle squadre dei giocatori (unico limite: non superare i 100 anni di età complessiva) per poter superare delle prove (impegnative ma sempre giocose). Tutti i punti raccolti durante il gioco dovranno essere consegnati all'uomo infernale, personaggio misterioso del quale si hanno pochissimi indizi e che potrà assegnare ai coraggiosi partecipanti che riusciranno a scovarlo il titolo di vincitori.I partecipanti possono presentarsi in piazza e cominciare a giocare anche dopo il "fischio d'inizio", che sarà dato alle ore 16; saranno accettati giocatori fino alle 18:00.Sarà allestito in piazza anche un banchetto equo e solidale, in collaborazione con l'associazione Il Pettirosso.L'edizione 2007 del Rally Infernale ha coinvolto più di 100 persone tra giocatori ed organizzatori, dai 5 ai 50 anni di età, di Terni e non solo.Il Rally infernale è un progetto di Castelli in aria sul diritto al gioco e sulla "giocabilità" degli spazi urbani; attraverso il Rally Infernale infatti i partecipanti riscoprono l'area pedonale della città come spazio per il gioco e l'avventura, esplorandola divertendosi.

(articolo daTuttOggi)

 

Gli organizzatori di questo evento sono dei miei amici, mi hanno proposto di organizzare un'area con un tema ed un gioco. Ho pensato bene di proporre il Rugby pensando che fosse anche un buon palco per sponsorizzare la nostra società. Se qualcuno ha voglia di giocare un po' sabato pomeriggio e di far giocare un bel po di gente che ne sa poco o nulla del nostro sport mi faccia sapere. Penso che ci metteranno sotto alla passeggiata e sulla mappa saremo indicati come DRAGHI.....ce stava bene no?

post-4203-1212154996_thumb.jpg

Modificato da LouScaccio

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Eventi SABATO TORNA IL "RALLY INFERNALE" !

Un gioco di ruolo che coinvolgerà tutta la città, organizzato e promosso da Castelli in Aria

 

Terni - 30/05/2008 10:56

SABATO TORNA IL "RALLY INFERNALE" !

Sabato 31 Maggio, dalle 16 alle 19, Castelli in Aria organizza la seconda edizione del Rally Infernale, un gioco di ruolo che coinvolgerà tutta la città e che avrà la sua base operativa in Piazza dei Bambini e delle bambine.Verrà consegnata a tutti i partecipanti una mappa del centro cittadino con degli indizi per trovare gli agenti infernali, che dovranno essere scovati dalle squadre dei giocatori (unico limite: non superare i 100 anni di età complessiva) per poter superare delle prove (impegnative ma sempre giocose). Tutti i punti raccolti durante il gioco dovranno essere consegnati all'uomo infernale, personaggio misterioso del quale si hanno pochissimi indizi e che potrà assegnare ai coraggiosi partecipanti che riusciranno a scovarlo il titolo di vincitori.I partecipanti possono presentarsi in piazza e cominciare a giocare anche dopo il "fischio d'inizio", che sarà dato alle ore 16; saranno accettati giocatori fino alle 18:00.Sarà allestito in piazza anche un banchetto equo e solidale, in collaborazione con l'associazione Il Pettirosso.L'edizione 2007 del Rally Infernale ha coinvolto più di 100 persone tra giocatori ed organizzatori, dai 5 ai 50 anni di età, di Terni e non solo.Il Rally infernale è un progetto di Castelli in aria sul diritto al gioco e sulla "giocabilità" degli spazi urbani; attraverso il Rally Infernale infatti i partecipanti riscoprono l'area pedonale della città come spazio per il gioco e l'avventura, esplorandola divertendosi.

(articolo daTuttOggi)

 

Gli organizzatori di questo evento sono dei miei amici, mi hanno proposto di organizzare un'area con un tema ed un gioco. Ho pensato bene di proporre il Rugby pensando che fosse anche un buon palco per sponsorizzare la nostra società. Se qualcuno ha voglia di giocare un po' sabato pomeriggio e di far giocare un bel po di gente che ne sa poco o nulla del nostro sport mi faccia sapere. Penso che ci metteranno sotto alla passeggiata e sulla mappa saremo indicati come DRAGHI.....ce stava bene no?

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Be, Io parteciperei ben volentieri, visto che i sabati pomerigi di solito non ho un c...o da fare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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w la figaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ...considera ke me piace tanto!!!

daje Marioooooooooooooooooooooooooo :bash:

Modificato da FUSTAGNA

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Un resoconto del Rally Infernale:

 

Una bella giornata di sole alla passeggiata con la nostra bella maglietta sulle spalle, una palla ovale fra le mani, una borsa frigo piena di birre e tanti ragazzi, ragazze, bambini e bambine da far divertire.

E' stata un'ottima occasione per farci vedere e per fare un po' di pubblicità al nostro sport e alla nostra società. Abbiamo fatto giocare una quarantina di persone dai 3 ai 40 anni, gli abbiamo fatto esplorare tutte gli aspetti del rugby, dalla touche alla mischia, dai calci al gioco vero e proprio....ad un gruppo di maggiorenni anche il terzo tempo :P:lol: .

Un grazie particolare va a Marta che ha diretto il tutto, se non ce stavi te mà poco avremmo fatto.

Tutti i ragazzi hanno detto che è stato il gioco più divertente che hanno fatto tra i tanti che offriva la manifestazione e per questo dobbiamo essere orgliosi.

Spero che a settembre si raccolgano i frutti della giornata di ieri.

 

PER IL RUGBY HIP HIP HURRA'

Modificato da LouScaccio

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Un resoconto del Rally Infernale:

 

Una bella giornata di sole alla passeggiata con  la nostra bella maglietta sulle spalle, una palla ovale fra le mani, una borsa frigo piena di birre e tanti ragazzi, ragazze, bambini e bambine da far divertire.

E' stata un'ottima occasione per farci vedere e per fare un po' di pubblicità al nostro sport e alla nostra società. Abbiamo fatto giocare una quarantina di persone dai 3 ai 40 anni, gli abbiamo fatto esplorare tutte gli aspetti del rugby, dalla touche alla mischia, dai calci al gioco vero e proprio....ad un gruppo di maggiorenni anche il terzo tempo :P  :lol: .

Un grazie particolare va a Marta che ha diretto il tutto, se non ce stavi te mà poco avremmo fatto.

Tutti i ragazzi hanno detto che è stato il gioco più divertente che hanno fatto tra i tanti che offriva la manifestazione e per questo dobbiamo essere orgliosi.

Spero che a settembre si raccolgano i frutti della giornata di ieri.

 

PER IL RUGBY HIP HIP HURRA'

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GRAZIE REGA' :D

foto a breve :)

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dal Messaggero di domenica....

 

 

La sfida di Marta

 

 

Dall’atletica al rugby per allestire una squadra femminile

 

[attachmentid=53746]

 

Ora si è innamorata del rugby. Ma ancora, di tanto in tanto, si diverte a lanciare il disco sulle piste di atletica. Una laurea in psicologia e una specializzazione in corso nel campo dello sport. Marta Corazzi, 26 anni un paio di settimane fa, nel pomeriggio, trova anche il tempo di allenare una squadra al femminile di rugby. La prima a Terni.

«La passione per il rugby è nata un anno fa -racconta la dirompente Marta Corazzi- a prescindere che sono fidanzata con un atleta, gioco con la All Reds Roma. La Federazione ha organizzato una manifestazione denominata Coppa Italia, nella quale le regole sono un po’ stravolte». Cioè? «Tanto per cominciare - risponde Marta Corazzi - si gioca in un campo ridotto, sette contro sette, con tre in mischia, uno in mediano di mischia, e tre trequarti. Poi essendo ancora poche le donne che partecipano a questo sport, può capitare di essere in un numero inferiore. In questo caso è possibile ottenere rinforzi, o si finisce con il giocare con quelle che ritenevi essere le tue avversarie».

Va bene, ma con Terni come la mettiamo? «Con un pizzico di sorpresa, alcune ragazze under quindici, si sono avvicinate a questo sport. Così Cecilia Mattea, Rachele Giorgini e Elena Di Sabatino, sono le prime atlete ternane che sono scese in campo. Merito anche degli incontri nelle scuole, comprese pure quelle di Acquasparta e San Gemini, che la società del presidente Alessandro Betti ha deciso di organizzare. Per carità, rispetto all’accoglienza, poche sono venute a cercarci. Tuttavia rappresentano una base di partenza importante che va valorizzata. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una sorta di appello, affinché per la prossima stagione si riesca ad allestire una compagine in grado di far apprendere i fondamentali dello sport, tenendo ben presente alcune regole precise, quelle di avvicinare i giovani allo sport semplicemente per piacere, divertimento e passione. Quello che mi preme di più è di far passare il concetto che il rugby è uno sport democratico, dove sono indispensabili tutte le tipologie di fisico. Per le donne ha un valore maggiore, in quanto esse non sono abituate né al gruppo né al contatto fisico. Insomma la scoperta di se stessi passa anche attraverso la conoscenza e la gestione del proprio corpo».

E qui emerge l’aspetto tecnico della psicologa, che nei giorni scorsi è intervenuta ad un convegno che si è tenuto a Senigallia, organizzato dall’Aips, associazione italiana psicologia dello sport, presentando insieme ad Alessandra Parroni e Lucia Corazza, allenatrice di pallavolo, uno studio dal titolo “Psicopatologia femminili nello sport e differenza di genere”. «Roba seria - si schernisce Marta Corazzi - ma d’altra parte sono valori in cui credo. Sono stata campionessa nel lancio del disco, ma per due volte mi sono lesionata le ginocchia. Quest’anno avrò fatto sì e no una trentina di allenamenti perché ho avuto problemi muscolari, strappi e così via di ogni tipo. Ad un certo punto ho dovuto utilizzare uno stratagemma contro la iella. Ma niente riesce a fermarmi. Anche oggi quando il Cus Perugia mi chiede di partecipare a qualche gara nel disco, riesco ad entrare in classifica, pur non essendo allenata. Vorrei che tutti credessero in certi valori. Cominciando dal seguire il rugby.

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La sfida di Marta

 

 

Dall’atletica al rugby per allestire una squadra femminile

 

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Ora si è innamorata del rugby. Ma ancora, di tanto in tanto, si diverte a lanciare il disco sulle piste di atletica. Una laurea in psicologia e una specializzazione in corso nel campo dello sport. Marta Corazzi, 26 anni un paio di settimane fa, nel pomeriggio, trova anche il tempo di allenare una squadra al femminile di rugby. La prima a Terni.

«La passione per il rugby è nata un anno fa -racconta la dirompente Marta Corazzi- a prescindere che sono fidanzata con un atleta, gioco con la All Reds Roma. La Federazione ha organizzato una manifestazione denominata Coppa Italia, nella quale le regole sono un po’ stravolte». Cioè? «Tanto per cominciare - risponde Marta Corazzi - si gioca in un campo ridotto, sette contro sette, con tre in mischia, uno in mediano di mischia, e tre trequarti. Poi essendo ancora poche le donne che partecipano a questo sport, può capitare di essere in un numero inferiore. In questo caso è possibile ottenere rinforzi, o si finisce con il giocare con quelle che ritenevi essere le tue avversarie».

Va bene, ma con Terni come la mettiamo? «Con un pizzico di sorpresa, alcune ragazze under quindici, si sono avvicinate a questo sport. Così Cecilia Mattea, Rachele Giorgini e Elena Di Sabatino, sono le prime atlete ternane che sono scese in campo. Merito anche degli incontri nelle scuole, comprese pure quelle di Acquasparta e San Gemini, che la società del presidente Alessandro Betti ha deciso di organizzare. Per carità, rispetto all’accoglienza, poche sono venute a cercarci. Tuttavia rappresentano una base di partenza importante che va valorizzata. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una sorta di appello, affinché per la prossima stagione si riesca ad allestire una compagine in grado di far apprendere i fondamentali dello sport, tenendo ben presente alcune regole precise, quelle di avvicinare i giovani allo sport semplicemente per piacere, divertimento e passione. Quello che mi preme di più è di far passare il concetto che il rugby è uno sport democratico, dove sono indispensabili tutte le tipologie di fisico. Per le donne ha un valore maggiore, in quanto esse non sono abituate né al gruppo né al contatto fisico. Insomma la scoperta di se stessi passa anche attraverso la conoscenza e la gestione del proprio corpo».

E qui emerge l’aspetto tecnico della psicologa, che nei giorni scorsi è intervenuta ad un convegno che si è tenuto a Senigallia, organizzato dall’Aips, associazione italiana psicologia dello sport, presentando insieme ad Alessandra Parroni e Lucia Corazza, allenatrice di pallavolo, uno studio dal titolo “Psicopatologia femminili nello sport e differenza di genere”. «Roba seria - si schernisce Marta Corazzi - ma d’altra parte sono valori in cui credo. Sono stata campionessa nel lancio del disco, ma per due volte mi sono lesionata le ginocchia. Quest’anno avrò fatto sì e no una trentina di allenamenti perché ho avuto problemi muscolari, strappi e così via di ogni tipo. Ad un certo punto ho dovuto utilizzare uno stratagemma contro la iella. Ma niente riesce a fermarmi. Anche oggi quando il Cus Perugia mi chiede di partecipare a qualche gara nel disco, riesco ad entrare in classifica, pur non essendo allenata. Vorrei che tutti credessero in certi valori. Cominciando dal seguire il rugby.

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Della serie:.... SE La PALLA E' OVALE ALLE DONNE PIACE UGUALE... !!! :lol::lol::lol::ph34r:

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La sfida di Marta

 

 

Dall’atletica al rugby per allestire una squadra femminile

 

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Ora si è innamorata del rugby. Ma ancora, di tanto in tanto, si diverte a lanciare il disco sulle piste di atletica. Una laurea in psicologia e una specializzazione in corso nel campo dello sport. Marta Corazzi, 26 anni un paio di settimane fa, nel pomeriggio, trova anche il tempo di allenare una squadra al femminile di rugby. La prima a Terni.

«La passione per il rugby è nata un anno fa -racconta la dirompente Marta Corazzi- a prescindere che sono fidanzata con un atleta, gioco con la All Reds Roma. La Federazione ha organizzato una manifestazione denominata Coppa Italia, nella quale le regole sono un po’ stravolte». Cioè? «Tanto per cominciare - risponde Marta Corazzi - si gioca in un campo ridotto, sette contro sette, con tre in mischia, uno in mediano di mischia, e tre trequarti. Poi essendo ancora poche le donne che partecipano a questo sport, può capitare di essere in un numero inferiore. In questo caso è possibile ottenere rinforzi, o si finisce con il giocare con quelle che ritenevi essere le tue avversarie».

Va bene, ma con Terni come la mettiamo? «Con un pizzico di sorpresa, alcune ragazze under quindici, si sono avvicinate a questo sport. Così Cecilia Mattea, Rachele Giorgini e Elena Di Sabatino, sono le prime atlete ternane che sono scese in campo. Merito anche degli incontri nelle scuole, comprese pure quelle di Acquasparta e San Gemini, che la società del presidente Alessandro Betti ha deciso di organizzare. Per carità, rispetto all’accoglienza, poche sono venute a cercarci. Tuttavia rappresentano una base di partenza importante che va valorizzata. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una sorta di appello, affinché per la prossima stagione si riesca ad allestire una compagine in grado di far apprendere i fondamentali dello sport, tenendo ben presente alcune regole precise, quelle di avvicinare i giovani allo sport semplicemente per piacere, divertimento e passione. Quello che mi preme di più è di far passare il concetto che il rugby è uno sport democratico, dove sono indispensabili tutte le tipologie di fisico. Per le donne ha un valore maggiore, in quanto esse non sono abituate né al gruppo né al contatto fisico. Insomma la scoperta di se stessi passa anche attraverso la conoscenza e la gestione del proprio corpo».

E qui emerge l’aspetto tecnico della psicologa, che nei giorni scorsi è intervenuta ad un convegno che si è tenuto a Senigallia, organizzato dall’Aips, associazione italiana psicologia dello sport, presentando insieme ad Alessandra Parroni e Lucia Corazza, allenatrice di pallavolo, uno studio dal titolo “Psicopatologia femminili nello sport e differenza di genere”. «Roba seria - si schernisce Marta Corazzi - ma d’altra parte sono valori in cui credo. Sono stata campionessa nel lancio del disco, ma per due volte mi sono lesionata le ginocchia. Quest’anno avrò fatto sì e no una trentina di allenamenti perché ho avuto problemi muscolari, strappi e così via di ogni tipo. Ad un certo punto ho dovuto utilizzare uno stratagemma contro la iella. Ma niente riesce a fermarmi. Anche oggi quando il Cus Perugia mi chiede di partecipare a qualche gara nel disco, riesco ad entrare in classifica, pur non essendo allenata. Vorrei che tutti credessero in certi valori. Cominciando dal seguire il rugby.

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Della serie:.... SE La PALLA E' OVALE ALLE DONNE PIACE UGUALE... !!! :lol::lol::lol::ph34r:

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complimenti alle dragoncelle rossoverdi continuate a spigne senza molla

 

spignito che dire.....sommo poeta

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colgo l'occasione per ringraziare i ragazzi del rugby che sn venuti al rally infernale posto 1 foto tanto così per :)

dsc01702oe6.jpg

Modificato da ziofranko

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ammazza ma che friz tra le varie cose se portato via anche le "lingue", non se chiacchiera più....cmq banda de maiali ho riscoperto che l'estate esalta ancora di più le donne anche la più brutta con l'estate acquista un punto in più

Modificato da quello che se rompe

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