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ultras ternana

FORZA PROARCI!!!!!!

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per i più devoti (leggi dragon bomb e quellocheilcubalibre)

 

La Parrocchia di “Santa Maria Assunta” in Quadrelli è una delle 94 parrocchie che compongono la Diocesi di Orvieto-Todi, situata nel comune di Montecastrilli dal 15 agosto 2001 fa parte della settima Unità Pastorale e comprende le parrocchie di Acquasparta e Casigliano.

 

Dal 2 febbraio 1993 è guidata pastoralmente da due sacerdoti come parroci in solidum: don Piero Grassi è il moderatore e don Antonio Cardarelli coadiutore.

 

La chiesa parrocchiale del XII secolo è dedicata a Santa Maria Assunta e viene festeggiata il 15 agosto mentre il Santo Patrono è San Sebastiano che viene festeggiato il 20 gennaio. Nel passato, in una cultura prevalentemente contadina, avevano molta importanza anche le feste di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) e San Domenico da Cucullo (22 gennaio)

 

L’altra chiesa, eretta nel 1616 dalle confraternite, è dedicata alla Madonna del Santo Rosario la cui festa ricorre il 7 ottobre.

 

Attualmente la Comunità parrocchiale conta circa 540 battezzati di cui 90 sotto i diciotto anni. Nel territorio sono presenti almeno 30 persone provenienti da altre nazioni. La Parrocchia ha accolto dal 1943 una comunità di Suore dell’Ordine Francescano dell’Atonement che hanno svolto ruoli di supplenza nei momenti difficili della guerra e un compito educativo, culturale e religioso negli anni successivi.

 

Nello stesso periodo si è costituito un gruppo laicale di Azione Cattolica che ancora oggi opera nell’ambito parrocchiale e diocesano. Da oltre vent'anni nella comunità parrocchiale si è costituito un coro che anima le celebrazioni eucaristiche domenicali e le varie festività religiose.

 

Dal 1943 al 1979 questa Parrocchia è stata retta dai Frati Minori Cappuccini, mentre dal 1980 è ritornata sotto la titolarità del clero diocesano.

 

Attualmente i sacerdoti sono coadiuvati dal Consiglio Pastorale e dal Consiglio per gli Affari Economici. I laici impegnati svolgono attività di catechesi, animazione liturgica, campi estivi, laboratori estivi e campi di lavoro presso la casa di riposo per anziani. La Parrocchia, nel corso dell’anno, propone momenti ricreativi e culturali con particolare attenzione alle problematiche sociali.

 

Dal circa sette anni nell’ambito parrocchiale si è costituita una redazione che crea, pubblica e diffonde un giornalino, che è lo strumento per informare e formare le famiglie di questa comunità.

 

Dal 1995 con un progetto organico la Parrocchia si è impegnata in un programma di recupero dei beni artistici e architettonici al fine di avere spazi idonei per le attività pastorali e luoghi degni per le assemblee liturgiche.

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e naturalmente non poteva mancare...........

 

 

Partenza: Terni, Viale Cesare Battisti 121

| Visualizzare la mappa

 

 

 

 

1 Uscire da Terni 1.7km

 

 

 

 

Continuare su: Viale Cesare Battisti (<0.1km)

 

Girare a sinistra: Viale Tito Oro Nobili (0.2km)

Continuare su: Viale Cesare Battisti (0.8km)

Continuare su: Viale Eroi dell'Aria (0.3km)

Continuare su: Viale Eroi dell'Aria in direzione di:

SAN GEMINI

ORTE

PERUGIA

ROMA

FIRENZE

A1 (0.4km)

Uscita Terni

1.7km 00h04

2 SS675 Girare a destra: SS675 in direzione di:

FIRENZE

ROMA

PERUGIA

ORTE

A1 5km

 

 

 

 

 

Prendere l'uscita in direzione: PERUGIA

CESENA 6.5km 00h07

6.5km 00h07

3 SS3BISE45 Continuare su: SS3BIS / E45 10km

 

 

 

 

 

S02 S.G.C. ORTE-RAVENNA (E45), tra SV. SAN GEMINI SUD e SV. RACC. VITERBO-TERNI, corsia(e) chiusa(e) fino al 31/01/2007.

Passaggio in prossimità di San Gemini 12km 00h11

Prendere l'uscita in direzione: MONTECASTRILLI 17km 00h13

17km 00h14

4 SP35 Girare a sinistra: SP35 1.7km

 

 

 

 

19km 00h16

5 SP41 Girare a destra: SP41 <0.1km

 

 

 

 

19km 00h16

Arrivo: Quadrelli, centro

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per i più devoti (leggi dragon bomb e quellocheilcubalibre)

 

a mister mesa che ancora te porti dietro li strascichi de lu derby

e comunque dopo sette ce conviene fa 8

 

 

 

QUADRELLI ATTENTA CHE ARRIVA LA PROARCI

Modificato da Dragon Bomb

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Sono oramai quindici anni che la A.S. Quadrelli è stata fondata. Infatti nell’anno 1988, vista la necessità di una forma di aggregazione socio/sportiva rivolta alla realtà giovanile del nostro paese, si costituì questa nuova Associazione Sportiva.

 

Il primo Presidente dell’Associazione fu Giovanni Valentini Grigioni che restò in carica fino all’anno 1992. I Consiglieri Fondatori erano allora i sig.ri: Gianfranco Ricci, Nando Baiocco, Giovanni Valentini Grigioni, Giancarlo Valentini Grigioni, Antonio Massimiani, Sauro Bianchini, Giancarlo Santucci, Manilio Romani e Renzo Arcangeli. Il primo allenatore della storia della A.S. Quadrelli fu Nando Baicco.

 

Il Presidente Giovanni Valentini Grigioni restò in carica per quattro anni fino al 1992, venne poi eletto il Sig. Giancarlo Santucci che fu il Presidente di questa Associazione per quattro anni fino al 1996. Nello stesso anno venne sostituito mediate votazione dall’attuale Presidente il Sig. Giancarlo Valentini Grigioni.

 

Gli allenatori che si sono susseguiti al Sig. Nando Baiocco furono: Franco Montecchiani, Silvano Schiarea, Giovanni De Santis, Carlo Sravino, Nello Onori. Attualmente la squadra è allenata dal Sig. Franco Montecchiani.

 

Dall’anno che si è costituita fino al campionato 2001/2002 la A.S. Quadrelli ha militato nel campionato di “3 Categoria”. Dopo la vittoria del campionato 2001/2002 la Squadra è stata promossa in “1 Categoria girone “C”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presidente:

Giancarlo Valentini Grigioni

 

 

Vice Presidente

Manilio Romani

 

 

Direttore Sportivo:

Nando Baiocco

 

 

Consiglieri:

Gianfranco Ricci, Mariano Nardi, Antonio Bernardini, Mauro Bernardini

 

 

Primo Allenatore:

Franco Montecchiani

 

 

Secondo Allenatore:

Fausto Palombi

 

 

Portieri:

Valter Marcellini, David Santini

 

 

Difensori:

Stefano Manni, Francesco Pazzaglia, Andrea Bassetti, P. Luigi Santarelli, Andrea Lanari, Luca Ferretti, Francesco Baglioni, Francesco Cipiccia, Marco Marchigiani.

 

 

Centrocampisti:

Massimliano Pio, Sabatino Montecchiani, Alessio Cecchetti, Andrea Mocci, Valerio Fogliari, Federico Gammaidoni, Mauro Rametti, Mirko Nardi.

 

 

Attaccanti:

Massimiliano Ciliani, Lucio Innocenti, Luca Gregori, Luca Persichetti, Juan Carlos Chabat, Alessandro Torricelli.

 

 

Dottore:

Dott. Alberto Di Giorgio

 

 

Sponsor:

Eurovernici - Terni

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OH RACA'''''''''''''

 

è uscito il nuovo comunicato, questo è il link

 

http://www.uisp.it/umbria/calcio/comunicat...municato543.pdf

 

qualcuno me spiega come fa farnesi a sta a sei gol???????????

984662[/snapback]

Ma lu bomber è lu bomber...lui segna anche quanno non se gioca!!Non ce lo sai? :cesenti::cesenti::cesenti::cesenti::cesenti:

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Unabomber è il nome di fantasia dato ad un ignoto attentatore cui si attribuiscono numerosi attacchi esplosivi nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia. Attualmente è ancora latitante, non ne esistono identikit ma solo un profilo criminale tracciato dagli specialisti al quale corrispondono una dozzina di persone residenti nella zona degli attentati.

 

Gli ordigni da lui realizzati sono progettati per ferire o mutilare singole persone a distanza ravvicinata e non per uccidere; numerosi ordigni sono stati indirizzati a bambini, usando uova di cioccolato, pennarelli o tubi di bolle come involucri.

 

In genere gli ordigni esplodono quando vengono mossi, toccati o aperti dalle persone, provocando mutilazioni agli arti superiori — mani e braccia — e al viso — soprattutto gli occhi. Alcuni ordigni, però, sono esplosi autonomamente, davanti a sagrati di chiese o dentro il Palazzo di Giustizia di Pordenone.

 

Il nome Unabomber deriva da quello di un terrorista statunitense, Theodore Kaczynski. Prima di identificarlo, l'FBI utilizzava il nome in codice UNABOM (da University and Airline Bomber)

 

A partire dal 2005 Il Gazzettino, su personale iniziativa del suo direttore Luigi Bacialli, ha ribattezzato questo personaggio nei titoli degli articoli con il nome dispregiativo di "Monabomber", dove la parola "mona" in dialetto veneto sta a significare in questo determinato caso "persona scema, priva di intelligenza o che compie gesti privi di senso logico e del tutto stupidi". Questa trovata provocò all'epoca numerose polemiche e la presa di distanze dell'ordine dei giornalisti.

 

A seguito degli attentati compiuti tra 2003 e il 2005 sono stati chiamati per collaborare nelle indagini anche il nucleo del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma ed esperti americani dell'FBI. Nell'ottobre 2006 è iniziato il processo a Trieste per l'indagato numero 1 delle indagini, un ingegnere 49enne di Azzano Decimo (PN) nella cui abitazione sono state trovate delle forbici che potrebbero essere state usate nel confezionamento di uno degli ordigni. Elvo Zornitta, questo il suo nome, si è sempre proclamato innocente, e lo ha fatto anche davanti alle telecamere di varie testate giornalistiche e programmi televisivi, tra cui Matrix.

 

Indice [nascondi]

1 Attentati attribuiti ad Unabomber

1.1 1994

1.2 1995

1.3 1996

1.4 1997-1999

1.5 2000

1.6 2001

1.7 2002

1.8 2003

1.9 2004

1.10 2005

2 Collegamenti esterni

 

 

 

[modifica] Attentati attribuiti ad Unabomber

 

[modifica] 1994

Sacile (PN), 21 agosto: primo episodio attribuito al maniaco. Attraverso un tubo-bomba ferisce quattro persone alla Sagra dei Osei, storica manifestazione avicola.

Pordenone, 17 dicembre: pone un tubo-bomba davanti alla Standa.

Aviano (PN), 18 dicembre: un ordigno viene posto davanti al sagrato della chiesa parrocchiale.

 

[modifica] 1995

Azzano Decimo (PN), 5 marzo: due tubi bomba distinti esplodono nel centro della cittadina.

Pordenone 30 settembre 1995: esplodono due ordigni distinti. Primo attentato con un ferito grave, un'anziana signora.

Aquileia, 11 dicembre.

Latisana (UD), 24 dicembre.

San Michele al Tagliamento di Bibione (UD), 26 dicembre.

 

[modifica] 1996

Claut, 2 aprile.

Bannia di Fiume Veneto, 22 aprile.

Lignano Sabbiadoro, 4 agosto: un tubo bomba posto dentro un ombrellone ferisce Roberto Curcio, turista di 33 anni da Domodossola.

 

[modifica] 1997-1999

Nessun attentato.

 

[modifica] 2000

Lignano Sabbiadoro, 6 luglio: un tubo bomba rinvenuto nella spiaggia davanti ad una colonia marina ferisce un carabiniere in pensione.

San Stino di Livenza (VE), 13 settembre.

Portogruaro (VE), 31 ottobre: l'esplosivo, posto dentro un uovo in vendita nel supermercato "Continente", viene rinvenuto in tempo da Giorgio Marinelli e disinnescato dagli artificieri.

San Stino di Livenza, 1 novembre.

 

[modifica] 2001

Portogruaro, 6 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di pomodoro in vendita nuovamente presso lo supermercato "Continente" ferendo gravemente alla mano sinistra Nadia Ros.

Portogruaro, 17 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di maionese, ma viene riconosciuto da Maria Grazia Redico, di Roveredo in Piano, e disinnescato dagli artificieri.

Motta di Livenza (TV), 2 novembre, solennità della commemorazione dei defunti: l'ordigno viene inserito dentro un cero del cimitero di san Giovanni, ferendo gravemente Anita Buosi, 63 anni.

 

[modifica] 2002

Porcia (PN), 23 luglio: l'esplosivo viene posto dentro un vaso di Nutella nella locale Iperstanda ma viene disinnescato.

Pordenone, 2 settembre: esplosivo posto dentro un tubetto di bolle di sapone, comprato al Mercatone Zeta. Ferito un bambino.

31 ottobre: la polizia scopre un meccanismo esplosivo primitivo in un tubetto di maionese consegnato da un uomo preoccupato dall'odore da bruciato dello stesso.

Cordignano (TV), 7 novembre: Nadia Ros, 37 anni, perde il pollice e altre due dita aprendo un tubetto di salsa di pomodoro esplosivo nella cucina di casa sua.

novembre: la polizia trova tracce di saliva ed un capello, dai quali viene estratto del DNA, da una confezione di uova manipolata.

Cordenons, 25 dicembre, la notte di Natale: l'ordigno viene posto in un confessionale del Duomo.

 

[modifica] 2003

Pordenone, 24 marzo: viene posto un ordigno nello sciaquone di una toilette del Palazzo di Giustizia.

Fagarè di San Biagio di Callalta 25 aprile: in occasione della Festa della liberazione numerosi trevigiani si recano, come da tradizione, sulle rive del fiume Piave. L'ordigno viene posto dentro un pennarello colorato lasciato in prossimità di un pilone del ponte della strada provinciale Postumia. Francesca G., 9 anni, di Fratta di Oderzo, perde uno occhio e tre dita della mano. La bambina verrà più volte operata a Monza dal celebre microchirurgo Marco Lanzetta. Si tratta dell'attentato che più ha scosso l'opinione pubblica: il vescovo di Pordenone mons. Ovidio Poletto invita Unabomber ad incontrarlo anonimamente; in seguito il Governo italiano riconoscerà ai feriti lo status di vittime del terrorismo.

 

[modifica] 2004

Portogruaro, 2 aprile: l'ordigno viene posto nell'imbottitura di un inginocchiatoio della chiesa di S. Agnese, ma viene riconosciuto come tale dal parroco don Oscar, e disinnescato.

 

[modifica] 2005

Treviso, 26 gennaio: un ordigno viene posto dentro l'involucro di plastica di un ovetto Kinder nei pressi del tribunale, ed esplode dopo che uno studente lo calcia contro un muro, senza provocare feriti. Si tratta dell'attentato compiuto più ad ovest.

Motta di Livenza, 13 marzo: l'ordigno viene posto dentro una candela elettrica nel Duomo; Greta M., 7 anni, rimane ferita ad una mano. Lievemente feriti altri due fedeli. Lettera aperta del vescovo di Vittorio Veneto mons. Giuseppe Zenti all'attentatore.

Concordia Sagittaria - Romania 16 marzo: viene rinvenuta una bomba in stile Unabomber in una scatola di sgombri inviata come aiuto in Romania; causa probabile della mancata esplosione lo scaricamento della batteria interna.

Portogruaro, 9 luglio: una bomba inesplosa viene rinvenuta sotto la sella di una bicicletta da donna lasciata da alcuni giorni nel parcheggio della stazione ferroviaria. Non esplode probabilmente a causa della pioggia che avrebbe ossidato i circuiti e scaricato la batteria.

Caorle, 6 maggio: il 28enne Massimiliano Bozzo, di Mestre, trova una bottiglia che apparentemente contiene un messaggio tra gli scogli vicino alla foce del Livenza. La bottiglia esplode ferendogli gravemente il pollice.

Inoltre sono stati attribuiti ad Unabomber anche alcuni ordigni ritrovati in territorio rumeno.

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è ora di accrescere il livello CULturale di questa squadra.

 

1° canto dell'inferno. sia chiaro a tutti: stasera interrogo!!!!!!!!

 

Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

ché la diritta via era smarrita.

 

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

 

Tant' è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,

dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

 

Io non so ben ridir com' i' v'intrai,

tant' era pien di sonno a quel punto

che la verace via abbandonai.

 

Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,

là dove terminava quella valle

che m'avea di paura il cor compunto,

 

guardai in alto e vidi le sue spalle

vestite già de' raggi del pianeta

che mena dritto altrui per ogne calle.

 

Allor fu la paura un poco queta,

che nel lago del cor m'era durata

la notte ch'i' passai con tanta pieta.

 

E come quei che con lena affannata,

uscito fuor del pelago a la riva,

si volge a l'acqua perigliosa e guata,

 

così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,

si volse a retro a rimirar lo passo

che non lasciò già mai persona viva.

 

Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,

ripresi via per la piaggia diserta,

sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso.

 

Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta,

una lonza leggiera e presta molto,

che di pel macolato era coverta;

 

e non mi si partia dinanzi al volto,

anzi 'mpediva tanto il mio cammino,

ch'i' fui per ritornar più volte vòlto.

 

Temp' era dal principio del mattino,

e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle

ch'eran con lui quando l'amor divino

 

mosse di prima quelle cose belle;

sì ch'a bene sperar m'era cagione

di quella fiera a la gaetta pelle

 

l'ora del tempo e la dolce stagione;

ma non sì che paura non mi desse

la vista che m'apparve d'un leone.

 

Questi parea che contra me venisse

con la test' alta e con rabbiosa fame,

sì che parea che l'aere ne tremesse.

 

Ed una lupa, che di tutte brame

sembiava carca ne la sua magrezza,

e molte genti fé già viver grame,

 

questa mi porse tanto di gravezza

con la paura ch'uscia di sua vista,

ch'io perdei la speranza de l'altezza.

 

E qual è quei che volontieri acquista,

e giugne 'l tempo che perder lo face,

che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista;

 

tal mi fece la bestia sanza pace,

che, venendomi 'ncontro, a poco a poco

mi ripigneva là dove 'l sol tace.

 

Mentre ch'i' rovinava in basso loco,

dinanzi a li occhi mi si fu offerto

chi per lungo silenzio parea fioco.

 

Quando vidi costui nel gran diserto,

«Miserere di me», gridai a lui,

«qual che tu sii, od ombra od omo certo!».

 

Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,

e li parenti miei furon lombardi,

mantoani per patrïa ambedui.

 

Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,

e vissi a Roma sotto 'l buono Augusto

nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.

 

Poeta fui, e cantai di quel giusto

figliuol d'Anchise che venne di Troia,

poi che 'l superbo Ilïón fu combusto.

 

Ma tu perché ritorni a tanta noia?

perché non sali il dilettoso monte

ch'è principio e cagion di tutta gioia?».

 

«Or se' tu quel Virgilio e quella fonte

che spandi di parlar sì largo fiume?»,

rispuos' io lui con vergognosa fronte.

 

«O de li altri poeti onore e lume,

vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore

che m'ha fatto cercar lo tuo volume.

 

Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore,

tu se' solo colui da cu' io tolsi

lo bello stilo che m'ha fatto onore.

 

Vedi la bestia per cu' io mi volsi;

aiutami da lei, famoso saggio,

ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi».

 

«A te convien tenere altro vïaggio»,

rispuose, poi che lagrimar mi vide,

«se vuo' campar d'esto loco selvaggio;

 

ché questa bestia, per la qual tu gride,

non lascia altrui passar per la sua via,

ma tanto lo 'mpedisce che l'uccide;

 

e ha natura sì malvagia e ria,

che mai non empie la bramosa voglia,

e dopo 'l pasto ha più fame che pria.

 

Molti son li animali a cui s'ammoglia,

e più saranno ancora, infin che 'l veltro

verrà, che la farà morir con doglia.

 

Questi non ciberà terra né peltro,

ma sapïenza, amore e virtute,

e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

 

Di quella umile Italia fia salute

per cui morì la vergine Cammilla,

Eurialo e Turno e Niso di ferute.

 

Questi la caccerà per ogne villa,

fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno,

là onde 'nvidia prima dipartilla.

 

Ond' io per lo tuo me' penso e discerno

che tu mi segui, e io sarò tua guida,

e trarrotti di qui per loco etterno;

 

ove udirai le disperate strida,

vedrai li antichi spiriti dolenti,

ch'a la seconda morte ciascun grida;

 

e vederai color che son contenti

nel foco, perché speran di venire

quando che sia a le beate genti.

 

A le quai poi se tu vorrai salire,

anima fia a ciò più di me degna:

con lei ti lascerò nel mio partire;

 

ché quello imperador che là sù regna,

perch' i' fu' ribellante a la sua legge,

non vuol che 'n sua città per me si vegna.

 

In tutte parti impera e quivi regge;

quivi è la sua città e l'alto seggio:

oh felice colui cu' ivi elegge!».

 

E io a lui: «Poeta, io ti richeggio

per quello Dio che tu non conoscesti,

a ciò ch'io fugga questo male e peggio,

 

che tu mi meni là dov' or dicesti,

sì ch'io veggia la porta di san Pietro

e color cui tu fai cotanto mesti».

 

Allor si mosse, e io li tenni dietro.

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questa è la spiegazione che offre wikipedia del 1° canto dell'inferno

 

È la primavera del 1300, l'anno del primo giubileo; Dante ha trentacinque anni, quando si ritrova, avendo smarrito la diritta via, in una selva oscura. Mentre cerca una via di uscita, giunge alle pendici di un colle illuminato dai raggi del sole: è il luogo della salvezza, verso il quale il poeta si avvia con il cuore pieno di speranza.

 

Ha appena iniziato la salita del colle, quando tre fiere (una lonza dal mantello variegato, un leone con la testa alta e con rabbiosa fame e una lupa che, per la sua magrezza, sembrava piena di ogni brama) impediscono il suo cammino a tal punto che, perduta la speranza di raggiungere la vetta, il poeta è risospinto nella valle della perdizione.

 

All'improvviso però, scorge una figura, di cui non sa subito dire se sia un uomo in carne ed ossa o uno spirito. Ad essa, con animo accorato, chiede aiuto: è l'anima di Virgilio, che prima gli rivela che Cristo interverrà per salvare gli uomini, mandando sulla terra un veltro che ricaccerà la lupa nell'inferno, poi aggiunge che è possibile salvarsi da quelle tre belve, ma a condizione che egli visiti l'inferno, regno della perdizione, il purgatorio, regno della penitenza, e il paradiso, regno della beatitudine e sede di Dio. Questa è l'unica via di salvezza, dice Virgilio, e Dante la percorrerà sotto la sua guida nell'inferno e nel purgatorio, sotto la guida di Beatrice nel paradiso.

Modificato da ultras ternana

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i voti dell'ultima partita:

 

Vitali 7,5

Agaci M. 7

Sabatini 7

Trasimini 6

Di Leonardo 7

Vitiello 7

Castelli 6,5

De Cerchio 7,5

Farnesi 6

Agaci A. 6,5

Guerrieri 7

 

Celi 6

Fornelli 6

Pulcioni 6

Di Marco 6

Martorella 6

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una de ste sere porto la macchinetta all'antica osteria così inserimo qualche nuovo rincetto.

prossimamente disponibili anche le foto del nuovo giocatore della proarci, tale Giacomo Capaldini...........................

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una de ste sere porto la macchinetta all'antica osteria così inserimo qualche nuovo rincetto.

prossimamente disponibili anche le foto del nuovo giocatore della proarci, tale Giacomo Capaldini...........................

984737[/snapback]

L'avatanipote!!!!

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dopo la divina commedia proseguiamo nell'opera di indottrinamento socio-economico-culturale della squadra parlando di un argomento di grandissima attualità: i diversi tagli del maiale.

 

1) testa

2) gola e guanciale

3) lardo

4) coppa

5) lombo o lonza

6) costine

7) spalla

8) zampino

9) pancetta

10) filetto

11) culatello o carrè

12) coscia, prosciutto

 

TESTA

Generalmente suddivisa in tre parti (magro, ossa e grasso) viene utilizzata in parte per la consumazione umana ed in parte per la produzione di farine proteiche per uso zootecnico. Neppure le orecchie e lingua vengono buttate.

 

GOLA e GUANCIALE

Sono la parte di grasso che va dalla testa alla spalla. Si usa per il salame crudo, ma poiché tiene bene la cottura viene utilizzato anche per fare cotechino e zampone.

 

SPALLA

Dalla spalla si ottiene il "prosciutto cotto di spalla". Oppure si suddividono le due parti che la compongono: la fesa e il muscolo. La prima, essendo più pregiata e tenera, viene usata per la produzione del salame crudo; il secondo, più duro, viene utilizzato per la preparazione di prodotti che richiedono cottura (cotechino, salame cotto, mortadella e würstel).

 

PANCETTA

E' la parte anteriore del costato. Si distingue in parte parte magra e parte grassa. La parte grassa, fino a percentuali del 20-25%, si utilizza per la preparazione del salame. Acconciata, speziata ed arrotolata dà origine al prodotto omonimo in tutte le sue varietà.

 

COSCIA

E' il taglio più pregiato: viene utilizzato per la produzione del salame crudo e dei prosciutti (crudi o cotti).

 

COPPA

Rifilando, snervando e sgrassando il capocollo si ricava questo taglio utile alla produzione del salame crudo.

 

LOMBO (o LONZA)

Si suddivide in tre parti: carré, lonza e capocollo. Dal carré si ricavano le braciole (la parte attaccata al prosciutto si chiama culatello o fondello e viene usato per alcuni tipi di salame crudo); la lonza si può consumare arrosto o a fettine; dal capocollo si ricava, dopo la rifilatura e la sgrassatura, la coppa.

 

ZAMPE

Vengono svuotate e utilizzate come contenitori per gli zamponi.

 

GRASSO

Possono distinguersi vari tipi di grasso: il lardo, il lardello, il grasso perirenale (o sugna), il grasso duro di schiena, il grasso di gola. Tutti questi vengono utilizzati nella preparazione degli insaccati cotti e crudi. Dalla sugna, invece, dopo un trattamento a caldo, filtrazione e colatura, si ottiene lo strutto.

 

COTENNA

E' la pelle del maiale, ripulita e raschiata dalle setole. Macinata, è uno degli ingredienti del cotechino o dello zampone; l'eccedenza viene trasformata in gelatina animale. Generalmente, gli involucri per gli zamponi si ricavano anche dalla cotenna che ricopre la spalla.

 

FRATTAGLIE

La lingua va nella testa in cassetta; la cervella è utilizzata da sola, in certe zone nei sanguinacci; il fegato nelle "frisse". Ciò che non è utilizzato per l'alimentazione umana viene trasformato in farine per nutrire gli animali.

 

OSSI, CODA, UNGHIELLI, SANGUE

Aziende specializzate li trasformano in farine per uso zootecnico.

 

SETOLE

Un tempo venivano vendute a industrie che producevano pennelli e spazzole. Oggi vengono trasformate in farine per uso zootecnico. Le setole non bruciano, non si possono tritare, non si decompongono: la trasformazione avviene attraverso un processo di idrolisi, che ne smembra le fibre proteiche con forti scariche elettriche in acqua e sali.

 

SI ALLEGA FOTO ESPLICATIVA DEI CONCETTI PRECEDENTEMENTE ESPOSTI.

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un ricordo per colui che resterà per tempo inime nei nostri pensieri!!!!!

ciao

bob

e non voglio nessun commento a questa foto. è una cosa seria

post-3212-1166018823_thumb.jpg

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Ao ripijate che hai riniziato lu giro e non te ne si accorto...so sempre quelle le foto (belle magari però l'hai già messe!!!)!!!fa una cosa...va giù da parrabbi compra una scheda da 10 euro e ricaricate lu cervello!!!!!! :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

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