Vai al contenuto
ultras ternana

FORZA PROARCI!!!!!!

Messaggi raccomandati

Olive ascolane

 

Descrizione Per: 4 persone

sostanzioso

categoria: stuzzichini

costo: medio

difficoltà: media

tempo di preparazione: 60' Ingredienti

Olive verdi un barattolo

Carne di manzo macinata 150 gr

Mortadella 50 gr

Pangrattato q.b.

Erba cipollina q.b.

Uova 2

Aglio 1 spicchio

Olio di oliva q.b.

Sale q.b.

Pepe q.b.

 

InCucina consiglia

 

per l’acquisto online dei prodotti biologici. Preparazione

Snocciolare le olive e metterle da parte.

 

Soffriggere uno spicchio d’aglio in una padella con un po’ di olio, aggiungere la carne e cuocere per 5 minuti.

 

Tritare la mortadella ed aggiungerla al composto. Aggiungere sale, pepe e l’erba cipollina sminuzzata. Infine, aggiungere un po’ di pangrattato per addensare il composto.

 

Farcire le olive con il composto preparato, stando ben attenti a non romperle.

 

Sbattere le uova ed aggiungere una presa di sale ed una spolverata di pepe. Passare delicatamente le olive farcite nell’uovo ed infine nel pangrattato, facendolo aderire bene.

 

Friggere le olive nell'olio di semi bollente finché non saranno dorate.

 

Un consiglio

Per una impanatura ancora più croccante, potete ripetere il procedimento due volte. Vino da abbinare: Verdicchio.

 

Curiosità

Le olive ascolane devono il loro nome alla città di Ascoli Piceno, dalla quale proviene questa ricetta.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
RAGAZZI ATTENZIONE PERCHE' LA CORATELLA E LI FACIOLI CO LE COTICHE HANNO ANCHE UN EFFETTO COLLATERALE...

 

 

UN GRAN BRUCIORE DE CULOOOOO

985978[/snapback]

 

e deve esse cucì!

il compagno L.P. c'ha bisogno de spurgà!!!!!!!!!! :lol::lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ORA UN PO DI CULTURA SUL SUPPLI'....

 

Il suppli è una polpetta allungata fatta di riso bollito condito con sugo di carne e lasciato raffreddare, lavorato con uova crude, appallottolato con all'interno un dadino di mozzarella, passato nel pane grattugiato e fritto in olio bollente.

 

Detto anche arancino con sugo, soprattutto in Sicilia, anche se di forma più grande.

 

 

C'è anche chi lo fa al forno.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

MO LA RICETTA....

 

Supplì di riso

 

Descrizione Per: 4 persone

sostanzioso

categoria: stuzzichini

costo: medio

difficoltà: media

tempo di preparazione: 30' Ingredienti

Riso per risotti 400 gr

Carne macinata 200 gr

Pelati 250 gr

Uova 2

Mozzarella 2

Formaggio grattugiato 4 cucchiai

Pan grattato q.b.

Olio per friggere q.b.

Sale q.b.

Noce moscata q.b.

Cipolla q.b.

 

InCucina consiglia

 

per l’acquisto online dei prodotti biologici. Preparazione

Preparare il ragù di carne facendo soffriggere la cipolla sminuzzata nell’olio, fatela dorare e aggiungete la carne macinata, fatela rosolare. Fate sfumare con un po’ di vino bianco e aggiungete i pomodori pelati macinati. Fate cuocere.

 

Cuocete il riso in acqua salata e scolatelo al dente, passatelo sotto l’acqua fredda e mettetelo in una ciotola capiente. Aggiungete il sugo un po’ per volta e le due uova. Mescolate bene. Ora insaporite con il formaggio grattugiato e un pizzico di noce moscata. Amalgamate.

 

Tagliate la mozzarella a striscioline e in un piatto preparate del pan grattato. Aiutandovi con un cucchiaio, ponete un po’ di riso sulle mani ben pulite, aggiungete la mozzarella e formate delle polpettine allungate, passatele al pan grattato facendolo ben aderire al riso e mettettele da parte.

 

Fate scaldare abbondante olio per friggere in una pentola alta e quando sarà caldo iniziate a friggere i supplì di riso.

Serviteli caldi.

 

Un consiglio

Potete preparare i supplì anche con il riso al ragù che eventualmente vi è avanzato

 

Curiosità

I supplì con la mozzarella vengono chiamati anche "al telefono" perchè quando vengono aperti c'è la mozarella che "fila

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
RAGAZZI ATTENZIONE PERCHE' LA CORATELLA E LI FACIOLI CO LE COTICHE HANNO ANCHE UN EFFETTO COLLATERALE...

 

 

UN GRAN BRUCIORE DE CULOOOOO

985978[/snapback]

 

e deve esse cucì!

il compagno L.P. c'ha bisogno de spurgà!!!!!!!!!! :lol::lol:

985984[/snapback]

ME RACCOMANNO QUANDO TORNA GLI DEVE ESSE PASSATO TUTTO SENNO' SO CAZZI NOSTRI!!! :blink::blink::D

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Jambon de Bosses DOP (Valle d’Aosta Jambon de Bosses DOP)

Riconoscimento DOP: Reg. CE n.1263/96.

Si tratta di un prosciutto crudo stagionato nel comune valdostano di Saint-Rhémy-en-Bosses, che si trova a 1600 metri di altitudine. Si ottiene dalla coscia di suini allevati, oltre che in Valle d'Aosta, in Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto.

L'origine di questo prosciutto è antica: risale infatti alla fine del XIV secolo. Le caratteristiche organolettiche erano definite anche dal tipo di alimentazione che i suini locali ricevevano nel passato: dopo la stalla, i maiali seguivano le vacche in alpeggio e mangiavano pastoni variegati, composti da cerali, siero di montagna e scarti della lavorazione della fontina. Si procedeva quindi alla macellazione, all'asportazione delle cosce e alla salatura. Venivano poi avvolte in tela di juta e fatte stagionare per diciotto mesi, prima nel fienile poi in cantina.

Il procedimento odierno prevede invece una salatura fatta con sale misto a spezie, come aglio, salvia, rosmarino ed erbe aromatiche di origine locale. Così insaporite, le cosce rimangono in ambiente fresco per quindici giorni. Si procede poi alla lavatura, quindi si inizia la stagionatura vera e propria: un anno in ambiente fresco e ventilato.

Il prosciutto avrà un gusto saporito, ma non salato, molto profumato nel retrogusto, con tendenze al selvatico.

Sito consigliato: www.jambondebosses.it

Jambon de Bosses DOP

 

Guanciale

Detto anche gota stagionata, si ricava dalla guancia (gota, in toscano) e dalla gola del maiale. Viene salato e conciato come la pancetta, quindi viene stagionato per due mesi.

A seconda delle regioni, cambia il tipo di concia utilizzato: nel Lazio si preferiscono aromi come aglio, salvia e rosmarino, mentre in Emilia Romagna si tende ad impiegare unicamente sale. Risulta di aspetto simile alla pancetta stesa, anche se fornito di minore materia grassa.

Può essere gustato al naturale, affettato sottilmente o scaldato appena e poi posto su fette di pane insipido. La sua vera vocazione è però quella di finire nei sughi, soprattutto all'amatriciana e alla carbonara.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
LA LEGGENDA VOLE CHE A UNO DE BATTIFERRO CE L HANNO GUARITO CO LA BARBAZZA

986004[/snapback]

 

:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:

 

momenti me sento male davanti al pc!!!!!!!

adesso me racconti l'operazione subita da questo soggetto di battiferro e come la barbaza l'ha guarito.

la barbazza è meglio di padre pio come capacità curative!!!!!!!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

la storia risale a tempi indietro quando meschini era grasso e le fere vincevano li derby....

insomma un uomo in buona salute a detta di tutto battiferro un giorno improvvisamente inizio' ad accusare malori misti (come l ARROSTO).

Nessuno sapeva come curarlo compreso il medico appositamente venuto da cecalocco.

Provarono ogni tipo di farmaco fino senza ottenere risultati positivi.....

Ma un bel giorno a battiferro arrivo' un mercante da terre lontane (Norcia) che portava con se i frutti del suo paese che a detta sua guarivano da ogni male.

Cosi la moglie del malato oramai disperata ricorse ai frutti del mercante per guarire il, suo sposo...dopo aver bollito cotto insaporito la barbazza la fece mangiare all uomo che nel giro di poco tempo nn solo guari immediatamente e chiese altra barbazza, ma gli si fece voglia di avere un amplesso furibondo con lei.

La moglie rimasta colpita, piu' che dalla guarigione dalla qualita' dell amplesso compro' dal mercante tutto quello che aveva portato con se....

morale della storia...

CHE BRUTTO NN AVECCE UN CAZZO DA FA'

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

SE VOLETE PARLA' CON LA MOGLIE DEL MIRACOLATO E VOLETE ANNA' A CECALOCCO ECCO INFO UTILI

 

La porzione di territorio occupata dai centri di Battiferro e Cecalocco è caratterizzata dalla montuosità e dalla inaccessibilità dei luoghi.

Due paesi importanti dal punto di vista strategico, per la difesa del territorio tra Spoleto e Terni e per la vista della Flaminia.

 

 

Battiferro

L’abitato di Battiferro si trova lungo il percorso di mezzacosta che staccandosi dalla Valdiserra all’altezza di Borgo Trevi, sale per Montebibico. Il paese si allunga lungo lo sperone del monte nel tratto di strada meno ripido.

La sua posizione favorevole, la presenza di una sorgente di acqua facilitò l’insediamento di edifici di tipo rurale e lo spopolamento dell’originario Battiferro oggi detto I Santi.

Nel 1602, data a cui risalgono le prime descrizioni, Battiferro aveva raggiunto le odierne dimensioni ed era abitata da 24 famiglie contro le 6 di Cecalocco.

Nel 1712 la chiesa parrocchiale possiede una piccola Sacristia ed il pavimento è realizzato in laterizio, compare un altare dedicato a Sant’Adriano.

 

Cecalocco

La storia di questo centro inizia tardi ed è sempre unita a quella della vicina Battiferro., con il quale divide il la medesima parrocchia San Giovenale. L’originario aspetto di villa rustica risulta ancora evidente nella mappa del 1819 dove diverse particelle non risultano edificate, lasciando supporre l’esistenza di un’aia. Fra il 1603 e il 1678 viene costruita la chiesa del Santissimo Rosario, lungo la via che collega al percorso predemontano.

Fuori dall’abitato di Cecalocco sorge l’isolata chiesa di S. Giovenale, lungo l’antico percorso che saliva dalla Flaminia. Le caratteristiche dell’edificio fanno supporre che sia stato costruito intorno alla fine del XII e l’inizio del XIII secolo, sull’esempio della costruzione della cattedrale di Narni, sorgono numerose chiese dedicate al culto del martire. Prima unita alla parrocchia Sant’Adriano di Battiferro, a partire del XVII pur provvedendo alla cura di entrambi gli agglomerati, viene collegata alla villa di Cecalocco.

Alla fine del settecento un altare risulta dedicato a sant’Antonio da Padova e l’altro alla vergine del Monte Carmelo, quest’ultimo governato da una confraternita dal medesimo titolo. Il pavimento era in parte in lastre di pietra ed in parte in mattonato, la sacrestia era ben messa ed arredata, il parroco risiedeva nella adiacente chiesa parrocchiale composta di nove stanze con due stalle per il bestiame ed una stalla al piano inferiore. Dall’altro lato della chiesa si trovava una sacrestia ed un’altra stanza e sotto una cantina, una cisterna e 12 canale per pestare l’uva.

 

Il presepe di cecalocco

Straordinaria opera d’arte è il presepe allestito all’interno di un’antica casa rurale, che si trova dentro al paese. Attraversando la casa partendo dalla sua antica stalla si ammira un presepe che si estende in profondità e che si attraversa di stanza in stanza. Non ci sono luci elettriche ma soltanto candele e lumi, anche all’interno delle vie del paese, che contribuiscono ad alimentare quest’aria un po’ antica. Aperto solo nel periodo natalizio.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

FINALMENTE DOPO LUNGHE RICERCHE HO TROVATO LA RICETTA DELLA BARBAZZA MIRACOLOSA

 

Barbazza scottata

 

Prendete delle fette sottili di barbazza o guanciale e mettetele a soffriggere in una padella con un po' d'olio e alcune foglie di salvia. Quando il grasso comincia a sciogliersi spruzzate dell'aceto di vino e fate evaporare. Ricetta semplice e gustosissima.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Non riesco a postare la foto de lu cela...

 

porcaccio iddddddddddd

 

 

 

 

 

 

 

non riesco a scaricarla dal cell

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.