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T. Tad

MA E' POSSIBILE CHE...

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oh ma io so un tipo impegnato... devo disquisire di astrofisica nucleare con morton

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se vuoi ti do il contatto di margherita hack :lol::lol::lol:

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bel tipino la Hack una gran bella picchia !! la incontro molto spesso (abita vicino a casa mia).

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io so che ha anche una casa a terni :)

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TERNI

 

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Stamo nella media o sopra? Ambe' mo' me so' accprtu de la faccetta dalla quale deduco che stamo decisamente sopra!!!!! :D:D

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L'altro ieri c'erano 16 gradi alle 13.00

 

che dici stamo sotto la media no?

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TERNI

 

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TERNI

 

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me pare anche giusto che sia cosi :)

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ANSA

 

IL 2007 SARA' ANNO DA CALDO RECORD

 

ROMA - Il 2007 sara' ricordato come l'anno piu' caldo finora registrato. A sostenerlo, come riporta la Bbc, e' l'ente metereologico nazionale della Gran Bretagna, secondo cui la corrente di El Nino sull'Oceano Pacifico fara' salire la temperatura globale, dando origine ad un esteso periodo di caldo. Secondo i metereologi inglesi, c'e' il 60% di possibilita' che la media delle temperature sia uguale o superiore a quella registrata nel 1998. La previsione e' di 0,54°C sopra la temperatura media di lungo periodo di 14°C, piu' alta quindi rispetto al record segnato nel '98, pari a 0,52°C.

Gli esperti hanno tratto le loro conclusioni principalmente da due fattori: l'effetto dei gas-serra e quello di El Nino, annunciato dall'arrivo di un insolito calore nelle acque delle coste nord-occidentali del Sud-America. Il record di caldo del 2007 sarebbe quindi legato alla moderata energia gia' acquisita da El Nino sull'Oceano Pacifico.

Fenomeno che, secondo l'Organizzazione mondiale metereologica (Omm), dovrebbe proseguire per tutto il primo quadrimestre dell'anno, con un effetto a catena.

''C'e' un intervallo piuttosto lungo di quattro mesi tra El Nino e il riscaldamento globale delle temperature - spiega Chris Folland, capo del centro di ricerca sul climadi Hadley -Ci siamo serviti di due metodi per prevedere gli effetti di El Nino: uno statistico e l'altro matematico, analizzando anche i dati registrati nei precedenti 50 anni. Cosi' abbiamo ricavato una probabilita' del 60% di un'annata da caldo record, il che significa che e' piu' probabile che avvenga''.

Lo scorso dicembre la media della temperatura globale, secondo i dati dell'Omm, e' stata di 0,42°C superiore a quella registrata tra il 1961 e il 1990, conferendo cosi' all'ultimo semestre appena trascorso il record di piu' caldo, con una temperatura media di 9,7°C, cioe' un grado in piu' rispetto a quella segnata nello stesso periodo tra il 1971 e il 2000.

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TERNI

 

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me pare anche giusto che sia cosi :)

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e infatte le temperature, prese ieri da meteo.it, sono tutte sballate oggi.

le hanno cambiate e alzate di parecchio.

 

esempio:

 

OGGI

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DOMANI

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8 GENNAIO

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evidentemente è una situazione talmente anomala che ogni previsione va a puttane più di quanto non sia accaduto fino ad oggi. :P

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un'orsa con tanti di cuccili a spasso per le piste da sci della Val d'Aosta. dovrebbe essere in letargo ma evidentemente non ci sta capendo nulla, non avendo un orologio o un calendario.

secondo alcune stime in Val d'Aosta non ci saranno più ghiaccai tra un secolo.

 

oggi su Il Messaggero c'è un articolo che prospetta che il turismo in Grecia, Spagna e Italia andrà a puttane intorno al 2050, quando il Mediterraneo sarà un mare troppo caldo e gli sarà preferito il Baltico. aumenteranno considerevolmente incendi, morti per caldo e siccità.

 

tocca fare qualcosa, DA ADESSO, o sarà troppo tardi, se già non lo è.

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Ambiente, allarme Ue sull'effetto serra

"Anche l'Italia a rischio desertificazione"

Con i cambiamenti climatici sarà il Nord del Continente la riviera più ambita

 

ROMA - Il riscaldamento globale potrebbe costare all' Europa migliaia di vite e miliardi di euro entro i prossimi 70 anni. E' impietoso lo studio sulla situazione climatica e ambientale elaborato dalla Commissione europea e pubblicato oggi dal Financial Times. Tanto impietoso da lasciare pochi margini al dubbio, tra cifre e prospetti che delineano un quadro da film del terrore. Se non saranno presi provvedimenti sulle emissioni dannose, ammonisce infatti Bruxelles, l'effetto serra e il relativo surriscaldamento del pianeta andranno avanti a passi veloci. E le prime avvisaglie del clima bizzarro, d'altra parte, sono sotto gli occhi di tutti.

 

Le possibili conseguenze per l'Europa, secondo il rapporto, investono ogni settore e andrebbero a colpire in particolare le aree meridionali del continente, con l'Italia in prima fila. Mentre il Nord Europa avrebbe un clima più mite e la possibilità di un' agricoltura più generosa, altrove si avrebbero siccità, gran caldo, inondazioni e colture depresse.

 

Sulla base dello studio ambientale, elaborato anche con sistemi satellitari, il rapporto Ue evidenzia due possibili scenari di riferimento. Il primo prevede un innalzamento della temperatura di 2,2 gradi; il secondo, più tragico, prevede un innalzamento di 3 gradi. In entrambi i casi, entro un decennio, circa 11.000 persone in più potrebbero morire ogni anno a causa del caldo, mentre l'innalzamento del livello del mare causerebbe danni per un valore di miliardi di euro. Successivamente, nel caso del primo scenario (+2,2 gradi), quasi 29.000 persone in più potrebbero morire ogni anno nel Sud Europa dal 2071.

 

Il quadro più grave riguarda proprio l' Italia che, insieme alla Spagna, potrebbe essere destinata a soffrire maggiormente questa situazione catastrofica a causa, si legge nel rapporto, di "siccità, riduzione della fertilità del suolo, incendi e altri fattori dovuti al cambiamento di clima". Ma lo studio non risparmia flora e fauna: "piante e animali tipici di certe aree geografiche moriranno o si sposteranno verso altre zone".

 

Il riscaldamento porterà ovviamente anche all' innalzamento del livello del mare che, secondo lo studio della Commissione europea, potrebbe crescere fino a un metro con costi ingenti per far fronte al fenomeno. Già nel 2020, in caso di innalzamento della temperatura di 2,2 gradi, la spesa per far fronte al disastro delle coste potrebbe essere di 4,4 miliardi di euro; nel caso del secondo scenario (+3 gradi) la spesa aumenterebbe a 5,9 miliardi e potrebbe crescere a 42,5 miliardi nel 2080.

 

Ma il riscaldamento globale non risparmierà, secondo lo studio, neppure altri settori come la pesca. Dal rapporto emerge infatti una tendenza alla migrazione degli stock di pesce verso le aree più a Nord. E c'è poi il problema delle inondazioni, sempre più intense un pò in tutta Europa. In proposito l' allarme riguarda soprattutto i grandi bacini fluviali, come il Danubio che già negli ultimi anni ha fatto sentire i suoi effetti interessando con gravi danni circa 240.000 persone.

 

E il turismo? Nota dolente ancora una volta per l'Italia e per gli altri Paesi del Mediterraneo. Il rapporto Ue non fa mistero sulle conseguenze drammatiche del cambiamento climatico. Sono circa 100 milioni le persone che ogni anno trascorrono le vacanze nel Sud Europa, per un giro d'affari di circa 130 miliardi di euro. Se non si porrà fine all' effetto serra, ammonisce lo studio, entro i prossimi 70 anni quel turismo mediterraneo non ci sarà più, per il Sud sarà soltanto desertificazione e la nuova riviera europea si sposterà inevitabilmente molto più a Nord.

 

Vegetazione già impazzita. Le temperature al di sopra della media confondono la vegetazione con uno sfasamento stagionale, è quanto afferma la Coldiretti, sono infatti già comparse le fioriture primaverili di primule sugli Appenini, di mimose in Liguria e di mandorli nel centro Sud. Il rischio, sempre secondo la Coldiretti, è che la fioritura anticipata di mimose e altri fiori li renda indisponibili per le ricorrenze tradizionali di San Valentino e della Festa della donna.

 

I ghiacciai si ritirano. La glaciologa Augusta Cerutti ha rivelato al Tg3 che negli ultimi anni i ghiacciai del Monte Bianco si sono ritirati di circa 30 metri. L'esperta ha poi sottolineato che il massiccio più alto d'Europa "è meno sfortunato, per la sua altezza, di altre montagne in quanto vi sono maggiori possibilità di deposito della neve". Augusta Cerutti conclude con una triste previsione: "Se la temperatura aumenterà con i ritmi attuali, nel 2100 la Valle d'Aosta non avrà più ghiacciai."

 

L'allarme dei Verdi. Il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, chiederà al seminario di Caserta la delega per definire una legislazione sulla tutela del territorio e del mare. "Lo studio della Commissione Europea conferma le nostre previsioni" afferma il ministro, "il cambio climatico è una priorità italiana e mondiale". Il deputato dei Verdi e sottosegretario all'economia, Paolo Cento, invita a "non sottovalutare il rapporto elaborato dall'Unione Europea" e sottolinea che "l'Italia è uno dei paesi europei più a rischio per gli effetti del riscaldamento globale. E' necessaria, prosegue Cento, una presa di coscienza e una forte iniziativa politica per ridurre le emissioni inquinanti".

 

Turismo: "L'Italia resisterà". Per Costanzo Jannotti Pecci, presidente della Federturismo-Confindustria, il turismo italiano saprà resistere perché "non è solo legato a fattori climatici. Le nostre peculiarità, insiste Jannotti Pecci, sono la storia, la cultura, le bellezze del paese, l'arte e il cibo". Il turismo, che genera il 6 per cento del Pil italiano saprebbe dunque, secondo gli esercenti, superare le difficoltà provocate dal peggioramento del clima ipotizzato dalla Commissione ambientale di Bruxelles.

 

(6 gennaio 2007)

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CONCORDO!!!!!!

 

"Allarme clima,temperature aumentano

Esperti:"Ghiacciai potrebbero sparire"

Negli ultimi anni i ghiacciai del Monte Bianco si sono ritirati di circa 25-30 metri. Lo ha affermato la glaciologa Augusta Cerutti A destare preoccupazione è soprattutto lo scioglimento del permafrost, lo strato dei ghiacciai con oltre due anni di vita, anche sulle vette più elevate. Se la temperatura dovesse continuare ad aumentare di questo passo, nel 2100, secondo l'esperta, la Valle d'Aosta non avrebbe più ghiacciai.

 

 

L'esperta ha poi sottolineato che il massiccio del Monte Bianco ''è meno sfortunato, per la sua altezza, di altre montagne in quanto vi sono maggiori possibilita' di deposito della neve''. Aumentando le temperature il permafrost, che funge da cemento nelle fessure e nelle cavità delle montagne, si scioglie provocando così "i crolli delle rocce che non hanno più il collante che le tiene unite".

 

Allarme anche dal Cnr

Alle previsioni dell'esperta italiana fa eco lo studio sulla situazione climatica e ambientale elaborato dalla Commissione europea secondo cui per l'Italia è emergenza clima su tutti i fronti. L' allarme lanciato a livello comunitario trova infatti pieno riscontro nell' analisi elaborata dall' Istituto sull' Inquinamento Atmosferico del Cnr e riportata nel volume ''Kyoto e dintorni. I cambiamenti climatici come problema globale''. Anche le prospettive del Cnr, come quelle della Commissione europea, sono tutt' altro che rosee: estati italiane sempre più bollenti, con 3-5 gradi in più; precipitazioni più rare con un calo di acqua piovana estiva fino a 50 millimetri ma sempre più violente; rischi concreti di desertificazione nel Mezzogiorno; frane e dissesto; 33 zone costiere a rischio inondazione. L' analisi del Cnr fa il punto sui cambiamenti climatici osservati e previsti sull' Italia, con un quadro certamente poco rassicurante. In particolare, l'aumento di temperatura riscontrato a livello globale nell' ultimo secolo si è avuto anche in Italia (oltre un grado in più negli ultimi 140 anni, nel caso di Roma) e avrà un ulteriore incremento nel trentennio 2071-2100, con aumenti particolarmente accentuati nelle estati fino a 3-5 gradi in più. Per quanto riguarda l'Europa, invece, le modificazioni delle correnti oceaniche nell'Atlantico fanno prospettare un raffreddamento delle nazioni Nord-occidentali nel prossimo futuro, con il possibile risultato di un' Europa climaticamente spaccata in due. A livello globale, a causa del riscaldamento atmosferico, il livello medio del mare si innalzerà (da 15 a 90 centimetri). In particolare, per l'Italia, concomitanti fenomeni geologici di abbassamento delle coste, pur se di pochi millimetri ogni anno, portano a stimare 33 zone costiere a rischio di inondazione nel corso di questo secolo. Tra queste, la Versilia, varie zone del Tirreno come la Piana di Fondi, tutto il territorio costiero tra Rimini e Monfalcone. Negli ultimi 30 anni è mutato anche il regime delle precipitazioni estive, con un calo caratterizzato da diminuzione delle piogge di intensità medio-bassa e aumento di quelle di maggiore intensità, soprattutto nel Centro-Sud."-

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nella trasmissione "GAIA, IL PIANETA CHE VIVE" abilmente condotta da Mario Tozzi, sono anni che vengono denunciati cambiamenti climatici più veloci del previsto a causa dell'uomo e perfettamente documentati con filmati e testimonianze :(

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--- ANSA ---

 

 

L'ALLARME DELL'ONU: OCCORRE VERTICE URGENTE SUL CLIMA

 

PARIGI - Il più alto responsabile delle Nazioni Unite per la lotta contro il cambiamento climatico, Yvo de Boer, ha lanciato un grido d' allarme e chiesto un vertice internazionale urgente per affrontare il problema, invitando nel contempo il neo segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon a occuparsene e a farne "la sua priorità". "Spero che il segretario generale farà di tale questione la sua priorità e che convocherà rapidamente un vertice di capi di Stato e di governo (in materia)", ha detto in serata a Parigi il segretario generale della Convenzione Onu sul cambiamento climatico (Unfcc). De Boer si recherà la settimana prossima al Palazzo di vetro a New York, dove intende incontrare il sudcoreano Ban Ki Moon, succeduto dal primo gennaio a Kofi Annan, per sottolineargli che "occorre una leadership di alto livello" sul problema dell'effetto serra e relative conseguenze.

 

Il vertice auspicato da de Boer, per il quale non ha fornito particolari quanto a tempi e partecipanti, dovrà permettere - ha dichiarato - di sottoporre ai leader presenti "quattro o cinque principi fondamentali" per far avanzare i negoziati sulla lotta contro il riscaldamento del pianeta. Secondo il segretario generale dell'Unfcc, tali principi, che servirebbero di base per i futuri negoziati sul clima, sono: la necessità di una risposta mondiale al problema; la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, India e Brasile; il riconoscimento delle loro preoccupazioni primarie, vale a dire soprattutto lo sviluppo economico e la lotta contro la povertà; il ricorso ai meccanismi di mercato per aiutare le economie in via di sviluppo.

"Il tempo stringe", ha avvertito Yvo de Boer, auspicando che il vertice sul clima possa tenersi "quest'anno". "Così - ha precisato - avremmo qualcosa da negoziare a Bali", dove a fine novembre si svolgerà la prossima conferenza Onu sul cambiamento climatico. "C'e attualmente una finestra di opportunità, in quanto tutti i politici, in questo momento, possono permettersi di dichiarare che vogliono agire contro il cambiamento climatico", ha proseguito. "Esiste un reale sentimento d'urgenza, che sarà ulterioremente rafforzato dalla pubblicazione del 4/o rapporto del Giec", ha aggiunto.

 

Il Gruppo intergovernativo di esperti sul clima, incaricato dall'Onu, dovrà consegnare il suo rapporto il primo febbraio prossimo a Parigi. Esso dovrebbe confermare l'ampiezza e l' accelerazione del riscaldamento planetario dovuto alle attività umane, in particolare la produzione e il consumo di energia di origine fossile (petrolio, gas, carbone). De Boer ha deplorato che i negoziati internazionali in materia finora coinvolgano in genere soltanto i responsabili dell'ambiente, "mentre si tratta di molto di più che una questione economica".

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Qui c'è gente che se preoccupa delle bombe atomiche nove che vojono costrui' l'americani, andro che bombe atomiche, qui se la natura se stufa dell'omo so' cazzi amarissimi pe' tutti andro che bombette atomiche!!!!!!!

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--- ANSA ---

 

 

L'ALLARME DELL'ONU: OCCORRE VERTICE URGENTE SUL CLIMA

 

PARIGI - Il più alto responsabile delle Nazioni Unite per la lotta contro il cambiamento climatico, Yvo de Boer, ha lanciato un grido d' allarme e chiesto un vertice internazionale urgente per affrontare il problema, invitando nel contempo il neo segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon a occuparsene e a farne "la sua priorità". "Spero che il segretario generale farà di tale questione la sua priorità e che convocherà rapidamente un vertice di capi di Stato e di governo (in materia)", ha detto in serata a Parigi il segretario generale della Convenzione Onu sul cambiamento climatico (Unfcc). De Boer si recherà la settimana prossima al Palazzo di vetro a New York, dove intende incontrare il sudcoreano Ban Ki Moon, succeduto dal primo gennaio a Kofi Annan, per sottolineargli che "occorre una leadership di alto livello" sul problema dell'effetto serra e relative conseguenze.

 

Il vertice auspicato da de Boer, per il quale non ha fornito particolari quanto a tempi e partecipanti, dovrà permettere - ha dichiarato - di sottoporre ai leader presenti "quattro o cinque principi fondamentali" per far avanzare i negoziati sulla lotta contro il riscaldamento del pianeta. Secondo il segretario generale dell'Unfcc, tali principi, che servirebbero di base per i futuri negoziati sul clima, sono: la necessità di una risposta mondiale al problema; la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, India e Brasile; il riconoscimento delle loro preoccupazioni primarie, vale a dire soprattutto lo sviluppo economico e la lotta contro la povertà; il ricorso ai meccanismi di mercato per aiutare le economie in via di sviluppo.

"Il tempo stringe", ha avvertito Yvo de Boer, auspicando che il vertice sul clima possa tenersi "quest'anno". "Così - ha precisato - avremmo qualcosa da negoziare a Bali", dove a fine novembre si svolgerà la prossima conferenza Onu sul cambiamento climatico. "C'e attualmente una finestra di opportunità, in quanto tutti i politici, in questo momento, possono permettersi di dichiarare che vogliono agire contro il cambiamento climatico", ha proseguito. "Esiste un reale sentimento d'urgenza, che sarà ulterioremente rafforzato dalla pubblicazione del 4/o rapporto del Giec", ha aggiunto.

 

Il Gruppo intergovernativo di esperti sul clima, incaricato dall'Onu, dovrà consegnare il suo rapporto il primo febbraio prossimo a Parigi. Esso dovrebbe confermare l'ampiezza e l' accelerazione del riscaldamento planetario dovuto alle attività umane, in particolare la produzione e il consumo di energia di origine fossile (petrolio, gas, carbone). De Boer ha deplorato che i negoziati internazionali in materia finora coinvolgano in genere soltanto i responsabili dell'ambiente, "mentre si tratta di molto di più che una questione economica".

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è ALLUCINANTE, sembra proprio la trama del film "The Day After Tomorrow"

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Basta pensa' che è lu 10 gennaio e basta fa un bilancio dell'inverno in tutta europa finora e non ci vorrà tanto per scoprire che queste non so' coincidenze, questa non è na stagione strana: QUESTO E' LU CLIMA CHE STA CAMBIANNO PE' COLPA DELL' OMINI! E QUALCUNO ANCORA CE LU TENE NASCOSTO, SECONDO ME LU CAMBIAMENTO E' GIA IN ATTO! PE MILLE MOTIVI! NON S'E' SENTITO MAI E DICO MAI FREDDO VERO, NON HA FATTO PIU' DE QUATTRO-CINQUE GELATE QUEST'ANNO, NON SE' VISTA MAI E DICO MAI LA NEVE SU LI PRATI DE STRONCONE O A TORREMAGGIORE, NON CE' STATO MAI UN ACCENNO DE NEVE SOTTO A LI MILLE METRI...

REGA' QUESTI NON SO' CASI, QUESTE SO' COSE FORI DAL NORMALE, DAJE... STAMO A LU 10 GENNAIO FRA UN MESE E' FINITO L'INVERNO E NON SOLO NON HA FATTO MAI FREDDO, MA IL BELLO E' CHE DA QUI A 10 GIORNI RIMARRANNO ANCORA STE TEMPERATURE ! QUINDI PE ANNA' PARI A FINE INVERNO (CIOE' PE DI' CHE LU FRIDDU C'E' STATO) DOVREBBE NEVICA' TUTTU FEBBRAIO! CE CREDETE VOI? TUTTU POESSE!

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Campo Imperatore, 2.200 metri sul livello del mare, oggi ha fatto registrare temperature che di solito, in quel posto ci sono a Maggio: massima +10, minima +5. Inoltre, c'è pochissima neve da sembrare brina: un' assurdità per il Monte Gran Sasso, il più alto dell' appennino, a Gennaio.

 

La Germania ha temperature in linea con quelle di Palma di Maiorca.

 

Gli orsi non sono in letargo, come sempre accade in questi periodi: al contrario, stanno girovagando per i boschi in cerca di cibo.

 

In Liguria sono fiorite mimose, nelle Marche albicocche ed in giro per l'Italia altri frutti.

 

Un inverno così caldo non capitava dal 1860, e un altro record è quello della carenza di piogge.

 

I vertici mondiali si stanno riunendo per prendere in mano la situazione, di questo passo si rischia grosso. La natura se se incazza ce manna a carte 48.

 

Fonte: Tg5

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La situazione è grave e preoccupante !!!!!

Bisogna agire da subito prima che sia troppo tardi !!!

L'ONU si deve impegnare per fronteggiare questa situazione , non possiamo andare avanti in questo modo con il clima impazzito.

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il protocollo di kyoto già poteva essere qualcosa ma purtroppo non tutti l'hanno firmato, dovevano portare democrazia e civiltà...

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stamattina sono uscito poco prima delle 9 per andare a lavorare.

stavo in bici ma potevo anche girare senza cappotto!!!!

 

e ora sono uscito alle 13:00 e sembra PRIMAVERA.

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stamattina sono uscito poco prima delle 9 per andare a lavorare.

stavo in bici ma potevo anche girare senza cappotto!!!!

 

e ora sono uscito alle 13:00 e sembra PRIMAVERA.

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ORE 13: TERNI +18, PERUGIA +14, ROMA +17, ANCONA +18, MILANO +16, PIACENZA +21, NAPOLI +16...

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