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68rossoverde

Noi che gli anni 80...

Messaggi raccomandati

È una leggenda metropolitana, non la cantava lui, ho anche sentito una sua intervista in cui smentiva questa voce, a cantarla era Roberto Fogù, alias FOGUS.

 

ciò non toglie che il cartone era meraviglioso :)

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Bravo...è vero è una cazzata, non è Pelù...però e questo è VERISSIMO fra le voci del coro c'è al suo esordio un certo: FABIO CONCATO... B-)

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Azione a tutta forza, tra sparatorie, inseguimenti della polizia e fughe sui tetti, ma anche tanto divertimento con la faccia di bronzo di Lupin e le disavventure amorose di Matthew, improbabile cacciatore di gatte... Ecco i cartoni che meglio hanno saputo unire azione e divertimento..

 

Lupin III

Arsenico Lupin, il ladro più simpatico del mondo dei cartoni animati, ha scorazzato per i nostri schermi televisivi negli ultimi 20 anni, con storie sempre divertenti, piene di azione e divertimento. Un altro esempio di rovesciamento di ruoli, con il trio (più Fujiko) di furfanti nella parte dei buoni, e il tenace mastino poliziotto Zenigata in quello del cattivo. Più che un cartone, una materia di studio obbligatoria per tutti gli amanti degli anni 80.

 

I Puffi

Comparsi su striscia addirittura nel 1958, "ospiti" della serie "Johann et Pirluit", dal 1983 colonizzeranno le televisioni di mezzo mondo, con le loro simpatiche avventure e il "puffese", la vera trovata geniale del cartone: alti "due mele o poco più", ecco le storie del Grande Puffo e dei suoi discepoli blu..

 

L'ape Maia

Stanca della vita noiosa dell'alveare, la vivacissima Maia lo abbandona per visitare il mondo. Accompagnata dal fedele Willi, molto più flemmatico e posato di lei, Maia svolazza per il bosco, facendo incontri simpatici e avventurosi, ma a volte anche paurosi. I due esploratori sono aiutati da Flip, simpatica e saggia cavalletta, che li ammaestra sulle "convenzioni" del mondo degli insetti, molto più rigide di quanto la vivace Maia pensasse. Dopo innumerevoli avventure, le due api faranno ritorno all'alveare, di cui cominciavano a sentire la mancanza. Clamoroso successo per uno dei primi cartoni degli anni 80, con un merchandising paragonabile solo a quello dei Puffi.

 

L'ape Magà

Molto più sfigata di Maia, Magà è l'altra ape protagonista di un cartone animato degli anni 80. Tutto inizia quando un attacco di feroci vespe all'alveare dove viveva lascia orfano (si, era un maschio..) Magà. Per lo meno, orfano di padre, perchè la madre, che ovviamente è l'ape regina, viene solo rapita. Con grande coraggio, Magà si lancia sulle tracce della mamma, e vivrà molte avventure, gran parte anche con risvolti tragici. Gli insetti di questa serie non sono, infatti, carini e colorati come quelli di Maia, ma cupi e cattivi, come la tremenda mantide religiosa, uno dei principali nemici del protagonista. Alla fine, Magà ritroverà ovviamente la mamma, e con essa anche la sorellina Maya..Tornata all'alveare, vivrà da protagonista anche una seconda serie di storie, per fortuna meno drammatiche delle prime.

 

Vicky il vichingo

In un villaggio della Norvegia, il burbero Alvar guida i suoi vichinghi a compiere mirabolanti imprese per tutti i mari del Nord, a bordo delle loro classiche navi d'assalto. Ma quando la forza bruta non basta, anche lui deve ricorrere all'intelligenza di suo figlio, il piccolo Vicky, che non ha il fisico da conquistatore, ma quando si strofina il naso, si fà venire in mente idee geniali che salvano la giornata di tutti i vichinghi. A casa, i due sono attesi da Ilva, che comanda il marito a bacchetta, e da Invy, la dispettosa cuginetta di Vicky. Mitico, fu il primo cartone giapponese ad arrivare in Italia.

 

La principessa Zaffiro

Dal genio di Osamu Tezuka, uno dei più avventurosi cartoni degli anni 80, con Zaffiro, principessa nata con 2 cuori, maschile e femminile, costretta a fingersi maschio per sventare i piani di conquista del regno di Silverland da parte del granduca Geralamon, che la vuole smascherare per mettere sul trono il figlio Plastic. Prima che venga approvata una nuova legge che consentirà anche alle donne di diventare capo di stato, Zaffiro dovrà superare i tremendi trabocchetti di Geralamon e del suo tirapiedi, tra spiriti, robot giganti, fantasmi e lo scontro addirittura con satana, che ha rapito i suoi genitori. Grazie anche all'aiuto dell'angelo Cioppy, Zaffiro riuscirà infine a diventare regina e a coronare anche il suo sogno d'amore con il principe Charming.

 

Sampei ragazzo pescatore

Sampei Nihira è un tredicenne con la passione per la pesca, che vive con il nonno dopo aver perso i genitori. Proprio dal vecchio Ippei, Sampei ha imparato l'arte della pesca, e viaggia per tutto il Giappone alla ricerca dei pesci più difficili da pescare, autentiche rarità come la carpa dorata della montagna di Ou o il carassino blu del lago Kainumae, fino ad arrivare addirittura ad un alligatore, finito non si sa come in un lago. Lo accompagnano nelle sue avventure, ambientate in un'incontaminata natura giapponese, Yuri, il piccolo Shoji e Pyoshin, un amico di suo padre, convinto che questi sia ancora vivo, e con cui vuole far ricongiungere il ragazzo. Non proprio uno dei miei cartoni preferiti, soprattutto perchè non sono mai stato un appassionato di pesca.

 

Conan ragazzo del futuro

In un futuro molto prossimo, il 2008, la Terra è definitivamente distrutta dalla follia umana, quando lo scoppio di tremende bombe magnetiche provoca onde gigantesche che sommergono quasi tutte le terre emerse, costringendo i pochi sopravvissuti a cercare rifugio sulle isole che sono scampate al cataclisma. Su una di queste, Isola perduta, 20 anni dopo Conan, un ragazzo dalla forza sovrumana, unico abitante dell'isola insieme a suo nonno, con cui vive nei resti di un missile spaziale mai lanciato, trova svenuta sulla spiaggia una ragazza, Lana. Questa diventerà la sua amica del cuore, ma anche la causa di tutti i suoi guai e disavventure, perchè nipote del dottor Rao, uno scienziato padrone dei segreti dell'energia solare, ricercata per il dominio del mondo dagli abitanti di Indastria, un isola altamente tecnologica, i quali non esitano a più riprese a rapire Lana, per costringere Rao ad unirsi a loro. In un futuro apocalittico molto simile a quello di Mad Max (ci sono anche un gruppo di selvaggi orfani ribelli, come nel film), Conan riuscirà sempre a salvare l'amica, anche grazie ai molti volonterosi che abitano Indastria, ma che non ne vogliono più sapere di guerre di conquista, e infine i nostri eroi si stabiliranno su un nuovo continente emerso dopo il terremoto che ha distrutto Indastria, nuovi coloni della nuova umanità da ricostruire.

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Dallo spazio profondo

Una specie di sottocategoria dei cartoni di robot, dove il protagonista però non comanda un gigantesco combattente, ma al massimo un "mobile suit", o che si trasforma lui stesso in un cavaliere cyborg, ma il più delle volte guida un astronave, diretta là dove nessun uomo si è mai spinto prima, per salvare la Terra dal solito invasore.

 

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GUNDAM

 

Robot antropomorfi, navi spaziali, l'eterna lotta tra il Bene e il Male: l'inizio di una saga praticamente infinita che ha avuto un successo strepitoso e che ancora oggi ha milioni di fans in tutto il mondo, incomincia proprio agli inizi degli anni 80 con Mobile Suit Gundam, un nuovo modo di intendere le battaglie nello spazio. Con la mitica sigla in sottofondo, riviviamo la saga di Peter Rei e dei suoi amici..

 

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TEKKAMAN

 

Unire la fantascienza a immagini e temi dell'epica dei cavalieri medievali, questa fu l'idea alla base di un cartone innovativo e avvincente come Tekkaman, la storia di un ragazzo che per difendere i suoi ideali non esita ogni volta a subire pesanti ripercussioni al proprio fisico, quando si trasforma nell'invincibile cavaliere cyborg con la lancia.

 

SIGLA

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Dallo spazio profondo

Una specie di sottocategoria dei cartoni di robot, dove il protagonista però non comanda un gigantesco combattente, ma al massimo un "mobile suit",  o che si trasforma lui stesso in un cavaliere cyborg,  ma il più delle volte guida un astronave, diretta là dove nessun uomo si è mai spinto prima, per salvare la Terra dal solito invasore.

 

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GUNDAM

 

Robot antropomorfi, navi spaziali, l'eterna lotta tra il Bene e il Male: l'inizio di una saga praticamente infinita che ha avuto un successo strepitoso e che ancora oggi ha milioni di fans in tutto il mondo, incomincia proprio agli inizi degli anni 80 con Mobile Suit Gundam, un nuovo modo di intendere le battaglie nello spazio. Con la mitica sigla in sottofondo, riviviamo la saga di Peter Rei e dei suoi amici..

 

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Gundam lo adoravo...quand'ero piccolo ho tirato scemo papà per farmi costruire la mobile suite come quella di Gundam...me piaceva davvero parecchio...

 

:sigh:

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Super eroi

L'incredibile Hulk

 

Il dottor Bruce Banner è un brillante scienziato, impegnato nello studio delle radiazioni e dei raggi gamma. Un giorno, Banner rimane vittima di un'esplosione, che lo trasforma in un gigante verde, Hulk. E ogni volta che si arrabbia, il dottor Banner subisce di nuovo la trasformazione, ridiventando il mostro verde che porta distruzione. E l'esercito ha deciso che deve catturarlo, per usarlo a fini di ricerca... Uno dei più tormentati personaggi dei fumetti diventa telefilm, ottenendo grande popolarità, soprattutto dal lato mostro (Lou Ferrigno, campione di body building). Che fine hanno fatto? Lou Ferrigno, più volte mister Universo di body-building, é un esempio per chi come lui é affetto da sordità, anche se parziale nel suo caso: il suo handicap non gli ha impedito di costruirsi una solida carriera nel mondo del cinema. Bill Bixby, il dottor Banner, un ex mago professionista, ci ha purtroppo lasciato nel 1993 a soli 59 anni a causa di un male incurabile alla prostata.

 

SIGLA

 

BATMAN

Il più divertente, delirante telefilm sulla storia dell'uomo pipistrello: Adam West è Batman versione "imborghesita" (pochissimi muscoli, leggera pancetta), alle prese con i cattivi di turno, fra inquadrature storte, riprese ruotate di 90 gradi per dare l'impressione di ardite scalate mai effettuate, scritte onomatopeiche a sottolineare le scazzottate. Mitico, come gli straordinari cattivi della serie (tra cui Cesar Romero nei panni del Joker e Burgess Meredith in quelli del Pinguino), fedelissimi alle loro controparti del fumetto. La bat-mobile é una Lincoln Futura del 1955 modificata. Che fine hanno fatto? Il mitico Adam West é ancora sulla breccia a 76 anni: lo sentiremo caratterizzare la voce del sindaco di Gotham city nella serie animata The Batman, in uscita in autunno. Burt Ward, il fido Robin, ha invece abbandonato le scene, e insieme alla moglie gestisce nella sua tenuta in campagna un grandissimo rifugio per cani abbandonati: i due coniugi Ward hanno salvato da morte quasi sicura oltre 3.000 animali. I due si sono ritrovati nel 2003 per una divertente storia che li ha visti interpretare loro stessi in "Return to the batcave", in cui si prendono brillantemente in giro..

 

SIGLA

 

WONDER WOMAN

La splendida Lynda Carter (Miss Universo, mica ridere...) è Diana, principessa delle amazzoni, sulla cui isola precipita, nel corso della seconda guerra mondiale, un aereo guidato da un maggiore dell'aeronautica americana. Venuta a conoscenza della guerra in corso, Diana decide di abbandonare l'isola e di unirsi al soldato per aiutare gli Alleati con i suoi straordinari poteri: i bracciali antiproiettili, la corona che può essere usata come boomerang e il mitico lazo psichico, che costringe la persona catturata a dire tutta la verità. Cadranno vittima delle sue armi e della sua bellezza non solo nazisti, ma anche delinquenti comuni. Che fine hanno fatto? La bellissima Lynda é oggi una 50enne ritirata dalle scene, ma non dal mondo dello spettacolo: dirige la società di produzione Potomac Productions. É inoltre molto impegnata nella lotta contro l'IBS, la sindrome dell'intestino irritabile, malattia che le ha portato via la madre.

 

SIGLA

 

L'UOMO DA 6 MILIONI DI DOLLARI

Il colonnello dell'aeronautica Steve Austin rischia di morire in un incidente aereo: perde l'uso delle gambe, il braccio destro, e l'occhio sinistro. Per sua fortuna, viene scelto per un ardito esperimento di ricostruzione bionica: gli vengono impiantati gambe, braccio e occhio bionico. Ora Steve può correre più veloce di un automobile, vedere a chilometri di distanza e spaccare muri con il braccio. Le sue straordinarie abilità saranno al servizio della solita agenzia governativa americana che lotta contro il crimine. Che fine hanno fatto? Lee Majors é ancora oggi sulle scene, anche se non in ruoli di grande rilievo in vari tv movies.

 

SIGLA

 

LA DONNA BIONICA

Jamie Sommers è invece una campionessa di tennis, coinvolta in un incidente durante un lancio in paracadute, che le costa l'uso delle gambe, la perdita di un braccio ed un orecchio. Sulla scia dell'uomo bionico, la solita agenzia governativa la fà diventare la prima donna bionica, agente speciale che nasconde la sua identità sotto le vesti di insegnante. Che fine hanno fatto? Lindsay Wagner, abbandonate le scene, é diventata una paladina della lotta alla dislessia, malattia di cui ha sofferto da piccola, e che é riuscita a superare con grande forza di volontà.

 

SIGLA

 

RALPH SUPER MAXI EROE

Ralph Hanley, insegnante in una scuola per giovani disadattati e fidanzato con la giovane avvocatessa Pam, si imbatte nel deserto in un'astronave aliena. Gli alieni, sondata la sua mente e riconosciuta la sua bontà d'animo, gli fanno dono di una tuta da supereroe, che può trasformare chi la indossa in un superman invincibile. Peccato che Ralph perda subito il libretto di istruzioni, iniziando così un lungo periodo di tirocinio con il suo nuovo costume, tra botte contro i muri, cadute dai palazzi e figuracce con i criminali.. Che fine hanno fatto? William Katt ha avuto una discreta carriera televisiva (visto anche come aiutante di Perry Mason), anche se il suo più grande successo rimane certamente Ralph, "the greatest american hero".

 

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Sentimenti in primo piano

 

Saranno famosi

Le storie, gli amori, i successi e i drammi dei talentuosi ragazzi che frequentano la mitica "school of performing arts" di New York, con la speranza di diventare un giorno grandi musicisti, ballerini o attori. Tratto dall'omonimo film, una delle serie di maggior successo degli anni 80, con un cast che cambiava stagione dopo stagione, intorno a presenze fisse quali quella dell'insegnante di ballo, Lydia Grant, dell'insegnante di musica, il signor Shorofsky, del talentuoso e irrequieto ballerino Leroy Johnson e del virtuoso di piano Bruno Martelli. Che fine hanno fatto? Gene Anthony Ray, Leroy, è tragicamente morto a soli 41 anni, per complicazioni legate ad un infarto. Debbie Allen, l'energica miss Grant, è un vulcano anche nella vita reale: attrice, produttrice, coreografa, ha aperto anche una propria accademia artistica, ha condotto un reality show, inevitabilmente "Fame", ed è anche una scrittrice di libri per bambini. Lee Curreri, Bruno, è un compositore e produttore musicale di successo, autore di varie colonne sonore televisive e produttore di artisti del calibro di natalie Cole. Albert Hague, il saggio Shorofsky, autore di molte colonne sonore, è morto nel 2001, a 81 anni.

 

La casa nella prateria

La vita quotidiana, le sofferenze, ma anche la grande dignità e il senso della famiglia degli Ingalls, nell'America rurale sul finire del 19° secolo. Charles, il capofamiglia, è un agricoltore che decide di spostarsi dal Kansas a Walnut Grove, Minnesota, in cerca di terra da coltivare e di un posto migliore per la sua famiglia, la moglie Caroline e le figlie, Mary, Laura e Carrie. Ma la vita nella nuova casa non è facile, tra raccolti distrutti dal maltempo, malattie che colpiscono uomini e animali, e la grettezza di alcuni nuovi vicini (la tremenda Harriet Oleson e figli, su tutti). Solo l'amore che lega tutti i membri della famiglia darà loro la forza di andare avanti, giorno dopo giorno, in questa serie TV accolta con uno straordinario consenso dal pubblico italiano. Che fine hanno fatto? Michael Landon, Charles, già famoso nel ruolo di Little Joe in "Bonanza", è morto nel 1991, all'età di 55 anni, per un male incurabile alla prostata. Caroline, l'attrice Karen Grassle, ha lavorato molto in teatro prima di ritirarsi a fare la mamma della sua bambina. Melissa Gilbert, la ribelle Laura, ha avuto una fortunata carriera come attrice di film per la tv. Attualmente presidente dell'associazione americana degli attori, è stata la più giovane attrice di sempre ad avere la sua stella sulla celebre walk of fame di Hollywood. Melissa Sue Anderson è molto simile nella vita reale al suo personaggio, la mite Mary, e preferisce occuparsi dei suoi due bambini piuttosto che recitare. Il ruolo della piccola Carrie fu impersonato da due gemelle, Lindsay e Sidney Greenbush, che non hanno mai più avuto ruoli importanti in tv. Anche Katherine MacGregor, la perfida Harriet, non si è più vista in tv, mentre Richard Bull, il suo fin troppo paziente marito Nels, ha avuto vari ruoli, e recentemente è apparso in "E.R."

 

La bella e la bestia

Nei sotterranei di New York vive da anni Vincent, nato deforme e con la testa leonina, abbandonato da tutti tranne che da un misterioso individuo che lui chiama padre. Un giorno il suo destino si intreccia con quello dell'avvocato Catherine Chandler, che Vincent salva da un gruppo di balordi che l'avevano aggredita a Central Park. La donna riesce a superare lo shock per l'aspetto dell'uomo, e comincia invece ad apprezzarne l'umanità e la dolcezza, fino ad arrivare ad innamorarsene. I due sono legati da un forte legame psichico, che li fà comunicare telepaticamente, e insieme iniziano ad aiutare la polizia in delicate indagini. Il loro amore produrrà un bambino, che viene però rapito di un killer, che uccide anche Catherine. Vincent riuscirà a salvare il bambino e a portarlo con sè nei sotterranei della città, fuggendo con lui da un mondo solare ma crudele. Che fine hanno fatto? Linda Hamilton è stata la tostissima Sarah Connor dei vari "Terminator", ed è ancora un'attrice cinematografica molto richiesta, Ron Perlman ha avuto di recente un clamoroso successo nel campione d'incassi "Hellboy".

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Divertimento in famiglia

 

Happy Days

La vita nella provincia americana (Milwaukee) negli anni 50 del boom economico, delle macchine lunghe 4 metri e dei drive in. Howard Cunningham è un piccolo imprenditore con una simpatica moglie svampita, Marion, un figlio liceale imbranato, Richie, e una tremenda mocciosa, Joanie. La loro tranquillità domestica è messa a repentaglio dall'arrivo del nuovo affittuario, il meccanico sciupafemmine Arthur "Fonzie" Fonzarelli. Ma Fonzie è un cuore d'oro, e aiuterà la famiglia Cunningham, e in particolare Richie e i suoi due amici Ralph e Potsie. Straordinario successo della tv americana, in cui andò in onda per 10 stagioni e 255 episodi, e clamorosi ascolti anche da noi, dove viene costantemente mandato in replica. Generò 4 spinoff (serie collegate) e due cartoni animati: famosissimo anche da noi "Mork e Mindy". Che fine hanno fatto? L'imbranato Richie, Ron Howard, è diventato uno dei registi più importanti di Hollywood, premio Oscar per "A beautiful mind" e autore anche, recentemente di "Cinderella Man" e de "Il codice Da Vinci", dall'omonimo romanzo campione di vendite. Henry Winkler, Fonzie, è invece un produttore televisivo di successo (tra gli altri, "MacGyver" e "Sabrina"), mentre il pacioso Howard, Tom Bosley, continua a recitare alla bella età di 79 anni. La simpatica Marion (Marion Ross) ha lavorato in molti film per la tv, senza mai ritrovare il clamoroso successo che le diede la serie. Erin Moran, Joanie, si dedica praticamente a tempo pieno alla sua vita da moglie, con qualche apparizione televisiva per le innumerevoli celebrazioni della serie che le aveva dato il successo. Warren "Potsie" Webber era il ruolo di Anson Williams, diventato regista televisivo: ha diretto tra l'altro episodi di "Baywatch", "Star Trek Voyager", "Xena", "Sabrina", e decine di altre serie di successo. Il suo compare Ralph Malph - Danny Most, ha recitato, non a caso, in molti dei citati telefilm.

 

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I Robinson

Scene di vita quotidiana della famiglia Huxtable (da noi un più pronunciabile Robinson): Cliff, ostetrico e gran mattacchione, Claire, avvocato molto più severa del marito nella "gestione" dei 4 figli "di casa" più una, all'università. La figlia maggiore, Sondra, all'inizio della serie è infatti già fuori di casa, ma la pace familiare è comunque sempre in pericolo, con le liti tra Denise, Vanessa, la piccola Rudy e Theo, l'unico maschio. Per non parlare delle continue intrusioni dei suoceri.. Spettacolare successo a tutte le latitudini, la serie, replicata di continuo, si è sempre mantenuta molto "politically correct" anche nell'affrontare temi delicati quali la droga o l'alcolismo. Trasmessa per 8 stagioni, detiene il record di 5 anni consecutivi al numero 1 delle classifiche di popolarità. Che fine hanno fatto? Il quasi 72enne Bill Cosby, vincitore nel 1999 di un premio speciale del pubblico per il miglior personaggio della storia televisiva, é un produttore televisivo di successo, mentre Phylicia Rashad, sua moglie Claire, dal passato sentimentale molto burrascoso (è stata tra l'altro sposata a Victor Willis, il cantante..dei Village people!!), è ancora attiva nel mondo degli show televisivi. Sabrina Lebeauf, la figlia maggiore Sondra, che soffiò il ruolo ai provini a una certa Whitney Houston, è oggi una designer di appartamenti, sua sorella Denise, Lisa Bonet, sposata per 6 anni con Lenny Kravitz, con cui ha avuto una bambina, è oggi impegnata nel sociale, anche se non manca di fare alcune comparsate in film per la tv. Il figlio maschio dei Robinson, Theo, l'attore Malcolm Jamal Warner, è diventato un regista televisivo (tra l'altro, di alcuni episodi de "Il principe di Bel Air"), mentre Tempestt Bledsoe-Vanessa è un attrice televisiva (tra l'altro in "The practice", visto anche in Italia), e la piccola Rudi, Keshia Knight Pulliam, si è laureata in sociologia e oggi lavora nel campo delle scienze sociali.

 

Tre nipoti e un maggiordomo

Bill Davis, ingegnere quarantenne, è uno scapolone impenitente, con un bel appartamento sull'esclusiva Fifth avenue. Ma un incidente stradale in cui muoiono suo fratello e sua cognata lo costringe a cambiare le proprie abitudini di vita, facendosi carico dei nipoti rimasti orfani, i gemelli Jody e Buffy (con l'inseparabile bambola, la signora Beasley) e l'adolescente Cissy. O almeno, è la vita del domestico di Bill, l'irreprensibile gentleman inglese Giles (non lo sapevate, eh??) French a cambiare, visto che zio Bill è quasi sempre fuori per lavoro e che quindi tocca al burbero maggiordomo dal cuore d'oro occuparsi dei ragazzi. Che fine hanno fatto? Brian Keith, lo zio Bill, come già detto in "Hardcastle e McCormick", ha fatto una fine tragica, muorendo suicida per il dolore provocato dalla scomparsa della figlia. Sebastian Cabot, French, visto in molte produzioni Disney, è morto nel 1977 per un infarto. Kathy Garver, la nipote maggiore Cissy, ha avuto varie parti in produzioni televisive, ma mai di successo come il telefilm che la fece conoscere. Johnnie Whitaker (Jody) è oggi quasi 50enne, e dopo il successo del telefilm ottenne un altro momento di gloria nel ruolo di Tom Sawyer, con a fianco Jodie Foster nel ruolo di Becky. Non si è completamente ritirato dal mondo dello spettacolo, lavorando come manager di piccoli talenti, un mestiere che dovrebbe conoscere bene. La storia di Anissa Jones, la deliziosa Buffy, è invece una di quelle che non si vorrebbero mai raccontare: è morta di overdose a soli 18 anni. Mamma mia, che tristezza..

 

La famiglia Addams

la famiglia più strana e anticonformista del piccolo schermo, che vive in una tetra dimora, vicino al cimitero. Gomez, il capofamiglia, con occhi spiritati e tendenze masochiste, follemente innamorato della moglie Morticia, alquanto cadaverica d'aspetto, impegnata a nutrire le sue piante carnivore, il folle zio Fester, sempre impegnato in esperimenti pazzi, che può accendere una lampadina tenendola in bocca. E poi Lurch, il domestico, uguale a Frankestein, che si esprime a monosillabi ("Chiaaamatooo??"), i pargoli Pugsley e Mercoledi (Venerdi di secondo nome..), che giocano con bambole senza testa e trenini che esplodono in galleria, e la nonna, che sarà pure una strega, ma se non altro è molto più presentabile del cugino Itt, un ammasso di pelo farfugliante. Senza dimenticare la servizievole Mano, che come dice il nome, è una mano che sbuca da una scatola. Cult, megacult di tante generazioni, sempre "cattivo" al punto giusto e godibile, nonostante mille passaggi in TV.

Modificato da 68rossoverde

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Saranno famosi

Che fine hanno fatto? Gene Anthony Ray, Leroy, è tragicamente morto a soli 41 anni, per complicazioni legate ad un infarto.

 

 

:o MA POCHI ANNI FA' NON è STATO AL PROGRAMMA "METEORE" SU ITALIA 1, QUANDO CONDUCEAVA GENE GNOCCHI???

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Saranno famosi

Che fine hanno fatto? Gene Anthony Ray, Leroy, è tragicamente morto a soli 41 anni, per complicazioni legate ad un infarto.

 

 

:o MA POCHI ANNI FA' NON è STATO AL PROGRAMMA "METEORE" SU ITALIA 1, QUANDO CONDUCEAVA GENE GNOCCHI???

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CRASTA ME LIMITO A LINKARTI QUESTO PENSO CHE BASTI LINK

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Bellissimo,il primo concerto a Roma nel 84 quando vennero i Talk talk la fidanzata che rompeva il cazzo con gli Spandau Ballet,il cubo di Rubik,la Cagiva Aletta rossa 125,e quella colonna sonora meravigliosa che mi porterò sempre nelle mie orecchie fino all'ultimo giorno della mia vita .....With or without you,Don't you,Alive'n kicken ,e ancora On the beach,Africa,l did'not,Life is life,Rosanna,der Kommissar,Dolce vita,CHE MAGONE!!!!!! MA COME CAZZO VI VIENE IN MENTE A FARE CERTI TOPIC!!!! RAGAZZI,IL 14GENNAIO SONO 40 PRIMAVERE!!! E QUANDO SENTO PARLARE DEGLI ANNI OTTANTA,MI SENTO DA MORIRE.PER FARVELA BREVE ............COME GIA' SCRISSI..........80 NOSTALGIA!!!!!!!!!!!

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I programmi televisivi degli anni 80

 

Fantastico

 

 

Dal 1979, il programma del sabato sera abbinato alla lotteria Italia si chiama Fantastico. In 12 edizioni, alcune molto riuscite, altre molto meno, cercherà di avvicinare i fasti del programma più amato di sempre della tv italiana, Canzonissima. Particolarmente riuscita è l'edizione del 1982, con Corrado, Raffaella Carrà, Renato Zero e i collegamenti dalle piazze italiane, dove si gioca un giochino stupido ma di grande successo, consistente nel ritrovare delle chiavi nascoste dalle inviate, Ramona Dell'Abate e Marina Perzy. Mitiche anche le sigle, "Ballo ballo" di Raffa e "Viva la Rai" di Renato Zero. Anche l'anno successivo vede un'ottima edizione, con Gigi Proietti mattatore e Heather Parisi che si afferma come star della tv italiana, e rimane prima donna anche nelle edizioni "baudesche" che seguono. Baudo, grande scopritore di talenti, lancia anche Alessandra Martines e Lorella Cuccarini. Fiacche le ultime edizioni degli anni 80, con un Celentano fuori ruolo, Montesano e Ranieri poco convincenti. Tra i momenti cult, il monologo di Grillo sul viaggio di Craxi in Cina, da cui Baudo si dissocia subito, e che segna la rottura del comico genovese con la tv di stato, e il "caso Iran", con il trio Marchesini - Lopez - Solenghi che creano un incidente diplomatico con il paese arabo.

 

Premiatissima

 

 

La risposta fininvest al sabato sera della rai è un programma pieno di lustrini e musica, che cerca di riprendere, almeno nelle prime edizioni, la formula di Canzonissima, con una serie di squadre di cantanti più o meno noti a contendersi il voto dei telespettatori da casa, che grazie a un munifico sponsor del campo dei detersivi possono anche vincere 500 milioni di lire. La strana coppia Cecchetto-Amanda Lear conduce la prima edizione, per essere poi sostituiti dal più "istituzionale" Johnny Dorelli e in seguito anche da Nino Manfredi. Gigi Sabani ottiene un grande successo con le sue imitazioni, e ancor più con la sigla, "A me mi torna in mente una canzone", campione di vendita. Gigi e Andrea propongono le odiose scenette in versione madre-figlio, Alfredo Papa un pupazzo, Sandrino, che prende bonariamente in giro il presidente Pertini.

 

Sandra e Raimondo show

 

 

La coppia eterna dello spettacolo italiano si cimenta con la prima serata del sabato in uno show sfarzoso (oltre 500 milioni di lire a puntata), pieno di balletti e ospiti internazionali, ispirato già dalla scenografia a Las Vegas. Alessandra Martines e la fino allora e da allora in poi sconosciuta Bonnie Bianco sono le prime donne, Tracy Spencer, reduce dal clamoroso successo di "Run to me", e Sabrina Salerno animano la parte musicale. Vianello conduce una versione "vip" di Zig Zag, e con la moglie si cimenta nella parodia di una telenovela ispirata ai classici della letteratura russa.

 

W le donne

 

 

Amanda Lear e Andrea Giordana costituiscono l'affiatata coppia padrona di casa del popolare "game show" di canale 5, che vede una serie di belle ragazze contendersi il titolo di "donna più", attraverso classiche prove da concorso di bellezza e altre più originali, come la prova di seduzione, che avviene in esterno ed è documentata da una candid camera, in cui le ragazze devono mostrare il loro fascino facendo compiere a malcapitati di passaggio prove che li mettono in imbarazzo e in ridicolo. Tornate in studio, le ragazze si confrontano anche in comizi, su temi di stretta attualità, come "Che sistemi useresti per rubare il ragazzo a una tua amica?". Una giovanissima Parietti è tra le vallette dello show, un altrettanto giovane Simona Ventura tra le partecipanti.

 

Drive in

 

 

Dalla mente di Antonio Ricci e con la regia fulminante di Beppe Recchia, il programma che più di ogni altro ha innovato la televisione italiana negli ultimi 20 anni. Con un grandissimo Gianfranco D'Angelo a guidare le fila, e un simpaticissimo Ezio Greggio nei panni del suo aiuto, si alternano sul palcoscenico del drive in di Italia Uno, gremito di auto, ragazzi e risate registrate, tantissimi comici, in una girandola sfrenata di battute e tormentoni. Prima di diventare scrittore di bestsellers, Giorgio Faletti dà corpo a Vito Catozzo, fan sfegatato di Adriano Celentano, guardia privata con moglie extralarge e figlio dalle tendenze "anomale", a Carlino, che finisce sempre per scoprire le scappatelle della prosperosa cognata, che ne compra il silenzio a forza di "giumbotti", alla manesca Suordaliso, e ancora al cavaliere mascarato, che ruba le battute ai ricchi per darle a quelli poveri di spirito. Enzo Braschi è il paninaro, con giubbino moncler e scarpe timberland d'ordinanza, in cerca di "sfitinzie", ma che finisce sempre per prendere "compilation di schiaffazzi". Sergio Vastano è lo studente calabrese fuori corso della Bocconi, che vive nel mito di LCDM, Luca Cordero di Montezemolo, ma che agli esami prende sempre 18. Francesco Salvi è un camionista surreale, che va in giro con magliette tipo "Tenete pulita l'Italia..buttate i rifiuti in Svizzera!". E poi ancora Zuzzurro e Gaspare, con le folli indagini del commissario Zuzzurro, i Tretre, sempre in cerca di un pollo da spennare, il pavido Beruschi inseguito dalla moglie arpia, lui che ambirebbe alle grazie di Carmen Russo, o anche a quelle di Lori del Santo, quando veste i panni di Beruscao, il protagonista della telenovela "Una brutta fazenda".

 

E ancora, le parodie dei film famosi, le comiche di Benny Hill, e soprattutto una presenza femminile sempre in primo piano, e prorompente: da Carmen Russo, alle "ragazze fast food" di Tini Cansino, "zie" delle moderne veline, a Lori del Santo sempre ripresa dalla sua "angolazione" migliore, a Ambra Orfei, alla esotica Johara. In mezzo a un diluvio di gag, D'Angelo si inventa caratterizzazioni da Oscar: fà Pippo Baudo e Katia nella telenovela "Anche i Baudi piangono", una Raffaella Carrà dalla lacrima facile e dagli effetti miracolosi, veste poi i panni di Gervasetto che intervista Marina Lante delle Povere, si mette i vestiti larghi di Spadolini, quelli più alla moda del ministro delle finanze Goria, e infine cerca di spacciare per fenomeno il bracco Has Fidanken, che invece se ne sta immobile sul palcoscenico. Greggio lo spalleggia nei panni dell'imbonitore dell'asta tosta, dove vende oggetti "tosti per tutti i gosti", e dove cerca di piazzare l'orrido autoritratto del maestro beone Teomondo Scrofalo.

 

 

 

Poi, si veste da Zichirichì, scienziato sopra le righe, e da Vermiglione, parapsicologo la cui specialità e far sparire i soldi dei clienti. Insomma, un ritmo vertiginoso per il programma che più di ogni altro rappresenta gli anni ottanta, con i suoi tic, le sue manie, le sue risate finte, la sua voglia di strappare una risata "di stomaco", e non solo di labbra. Se mi si passa il termine, rivoluzionario.

 

Quelli della notte

 

 

Il grande manipolatore del mezzo televisivo Renzo Arbore, già "colpevole" di fenomeni come "L'altra domenica", crea questo programma volutamente caciarone, sgangherato, che mostra un'Italia cialtrona dove scherzano e filosofeggiano in allegria tanti personaggi-maschere. Da Catalano, il filosofo dei ragionamenti lapalissiani ("Meglio dal vivo che dal morto") e frate Antonino da Scasazza, i cui libri di Sani Gesualdi andranno addirittura nella lista dei bestsellers, a Ferrini, rappresentante di pedalò, e Roberto D'Agostino, critico dell'effimero. E ancora, Andy Luotto vestito da arabo (ma minacce non troppo velate da un associazione islamica lo convinceranno ad abbandonare il personaggio), Simona Marchini che sogna di vivere in una telenovela, e Riccardo Pazzagli, filosofo della napoletanità. Dirige, stuzzica, provoca tutti Renzo Arbore, che si esibisce anche nella sua passione, il jazz, con la "New patetic elastic orchestra". Grande successo di critica e pubblico, prepara il campo a "Indietro tutta". Successo strepitoso per la sigla, "Ma la notte no".

 

Indietro tutta

 

 

Arbore ci riprova e ci riazzecca ancora, con l'ideale seguito di "Quelli della notte". Nel nuovo show di seconda serata, è la televisione ad essere presa di mira e "smontata" nei suoi meccanismi, con le esagerazioni della pubblicità (il mitico sponsor fasullo Cacao meravigliao), quelle dei quiz (il "bravo presentatore" Frassica, giacche platinate d'ordinanza, che non si preoccupa minimamente di correttezza di domande e risposte, e il ruotone della fortunona). Le ragazze coccodè anticipano le veline prossime venture, mentre Arbore gestisce interferenze, collegamenti, strani ospiti, e la mitica sigla "La vita è tutta un quiz" che spopola in hit parade.

 

Colpo grosso

 

 

Nella seconda metà degli anni 80, con l'avvento delle televisioni commerciali, si fanno sempre più deboli i legami che la bacchettona tv di Stato aveva stretto con la classe dirigente vicina alla Chiesa. E senza falsi perbenismi, va in onda anche il primo sexy varietà della televisione. Umberto Smaila, ex "gatto di vicolo Miracoli", che il fisico del "viveur" ce l'ha sicuramente, presenta un gioco ambientato in un casinò, in cui lo scopo dei concorrenti è vincere con giochini legati alle carte o comunque all'azzardo delle fiches virtuali, che serviranno a spogliare in maniera molto reale delle belle ragazze. Per vincere più fiches, i concorrenti stessi possono salire sul palcoscenico e spogliarsi: è il trionfo della tv voyeuristica, con il programma che diventa motivo di commenti in ufficio e a scuola quasi come il calcio. Tra le vallette di Smaila, fà la sua ottima figura anche Linda Lorenzi, ex valletta di Corrado, che mostra le sue notevoli qualità nascoste. Fenomeno sociologico.

 

Colosseum

Introdotte da una sigla in cui compare una mongolfiera che si alza dal Colosseo, venivano proposte in questo originale show le più spettacolari, divertenti immagini di tutto ciò che fa spettacolo e divertimento nel mondo: feste grandiose, gare mozzafiato, discipline sportive stranissime, esibizioni da guiness dei primati. Insomma, i mille modi per evadere dalla noia e dal tran-tran quotidiano: questo il filo conduttore del divertente programma di Brando Giordani. Insolito.

 

Giochi senza frontiere

 

 

Quando l'Europa non era ancora unita, la Jugoslavia era pur sempre roba da oltre cortina di ferro e gli svizzeri..beh gli svizzeri, che ci volete fare?, c'era un programma che metteva l'Europa davanti al televisore. Introdotta dalla mitica sigla dell'eurovisione, la sfida interessava inizialmente Italia, Francia, Germania ovest e Belgio, e fu poi allargata a Svizzera, Jugoslavia, Portogallo e Grecia: si trattava in genere di sfide sportive, molto spesso a contatto con l'acqua, in cui i partecipanti erano ostacolati nei movimenti da buffi costumi. Con una sfida che si protraeva per tutta la trasmissione, il mitico "fil rouge", e la possibilità di giocare l'altrettanto mitico "jolly" per raddoppiare i punti di una manche, fece diventare icone televisive due giudici svizzeri, Gennaro Ulivieri e Guido Pancaldi. Per l'Italia partecipavano sempre località amene quali Livigno, Campione d'Italia, Marostica..che puntualmente venivano superate da altre nazioni, soprattutto la Jugoslavia, che imbottivano le proprie squadre di atleti di caratura olimpionica. Tra i commentatori italiani, i più longevi sono stati Ettore Andenna e l'annunciatrice Rosanna Vaudetti, e poi l'energica Milly Carlucci e Claudio Lippi. Atmosfera da fiera paesana transnazionale, ma irrinunciabile.

 

Portobello

 

 

Condotto da quello che ho sempre considerato un autentico signore del piccolo schermo, Enzo Tortora, un programma contenitore che ne ha anticipato molti altri della televisione italiana. Al suo interno, c'erano infatti rubriche come "Cuori d'arancio", in cui si cercava l'anima gemella come da Maria De Filippi, o "Dove sei?", che anni prima di "Chi l'ha visto?" andava alla ricerca di persone scomparse, o come in "Carramba, che sorpresa", faceva riunire persone da tempo lontane. Con un angolo dedicato anche a strambe invenzioni che altrettanto strambi personaggi mettevano all'asta via telefono, il tradizionale appuntamento del venerdi sera indulgeva spesso anche nel patetico, per strappare una lacrima agli oltre 20 milioni di telespettatori, ma senza mai esagerare, con la misura e l'aplomb del suo presentatore, che decretava la fine del programma con la mitica "Big Ben ha detto stop!". L'unico momento in cui anche Tortora si scomponeva era quando, per l'ennesima settimana, l'odioso pappagallo che aveva il nome del programma si rifiutava di pronunciare il proprio nome, per la disperazione del malcapitato di turno, che avrebbe vinto una bella somma se riusciva a estorcergli il fatidico "Portobello!!".

 

La Corrida

 

 

Inventato in America, diventato successo radiofonico in Italia proprio grazie a Corrado, arriva anche in televisione il programma che celebra la sagra paesana, il trionfo dello spettatore che per una sera si mette dall'altra parte della telecamera. Il maestro Pregadio è più che la colonna sonora del programma, è spalla perfetta per un Corrado in stato di grazia, che stuzzica tutti con bonaria ironia. Il pubblico, "bloccato" da un semaforo durante le esibizioni dei concorrenti, al verde ha via libera per esprimere il proprio dissenso con fischi, sirene e campanacci, ma anche per tributare il giusto consenso alle non poche notevoli performance di cantanti, mimi e artisti vari della provincia italiana.

 

M'ama non m'ama

 

 

Marco Predolin, baffo da furbetto, conduce prima con la ex valletta di Bongiorno Sabina Ciuffini, poi con Ramona Dell'Abate, il giochino della margherita gigante, sulla quale un concorrente, rispondendo a domande di "cultura generale", avanza di petalo in petalo, cercando di raggiungere la propria "preda", che si trova dall'altra parte del percorso. Ovviamente, sbagliando torna indietro (ecco il "m'ama non m'ama..) e non potrà andare in vacanza con la propria bella. Wow...

 

Il gioco delle coppie

 

 

Ancora Predolin, a condurre la versione italiana di "The dating game", uno dei maggiori successi del pomeriggio della tv americana. In 2 manches, un "cacciatore", prima uomo e poi donna, ha la possibilità di portare in vacanza con sè una delle tre "prede" che, al di là di un pannello di separazione, rispondono alle sue domande su vari argomenti, dal film preferito al libro che più hanno amato. La parte divertente è la reazione dei cacciatori quando vedono le prede che hanno scelto, che magari sono molto meno "appetibili" delle due che hanno lasciato andare.

 

Tra moglie e marito

Ennesimo giochino d'importazione americana, che ottenne un grande successo grazie al sapiente lavoro di Tullio Ortolani e alla conduzione di un giovane Marco Columbro. Dal meccanismo drammaticamente semplice, prevedeva domande sulla vita privata di uno dei coniugi, con l'altro che una volta rientrato in studio doveva dimostrare il proprio affiatamento col partner rispondendo nella stessa maniera alla domanda che gli veniva posta dal baffo malandrino di Columbro. Sicuramente causa di separazioni e divorzi ("Ma come, mi avevi detto che ero la prima che hai baciato.."), simpatico e brioso come si conveniva a un preserale per famiglie.

 

Il pranzo è servito

 

 

Sotto la magistrale direzione del grande Corrado, il gioco a premi più seguito dell'ora di pranzo: due concorrenti si sfidano a colpi di risposte a domande non proprio di difficoltà enciclopedica e in giochini di abilità, per avere la possibilità di far girare una grande ruota che contiene le 5 portate di un pranzo. Vince naturalmente chi realizza "il pranzo è servito", o comunque chi ottiene più portate. In caso di parità, si contano le calorie dei vari piatti, e chi ne ha di meno è il campione. Se c'è ancora parità, si va alla pesa, che premia il più magro. Oltre 2.500 puntate, con Corrado poi sostituito da Claudio Lippi e infine da Davide Mengacci, e la bonaria simpatia del compianto conduttore romano a renderlo un must irrinunciabile degli anni 80.

 

Ok, il prezzo è giusto

 

 

Conversione italiana di uno dei giochi di maggiore successo della televisione americana, è il gioco dell'enorme ruota, con cui i concorrenti scelti tra il pubblico cercano di avvicinarsi al 100, per partecipare alla manche finale, che assegna premi tipo camere da letto, cucine o crociere. Ma per arrivare alla ruota finale i partecipanti devono prima superare giochi di "abilità" che mettono alla prova la loro conoscenza dei costi dei prodotti da supermercato: chi si avvicina di più al prezzo giusto di un prodotto, si guadagna la possibilità di vincere un premio "intermedio" con giochi scemi come il superball, il poker o il pachinko, e può partecipare infine alla ruota finale. Inizialmente condotto da Gigi Sabani, passa poi a Iva Zanicchi, che lo trasforma in una caciarona, simpatica fiera paesana, 100% trash.

 

Bis

 

 

Evidentemente annoiato nella sua iper attività da un unico programma settimanale, Mike Bongiorno decide di lanciarsi anche nella striscia mattutina, con un gioco che abbina "memory" ai rebus. Su un grande tabellone elettronico, infatti, due concorrenti devono inizialmente abbinare le tessere uguali, che corrispondono in genere a piccoli elettrodomestici che poi vinceranno, e poi scoprire la soluzione del rebus che si cela sotto le tessere scoperte, una volta realizzati gli abbinamenti giusti. Mascotte è il pupazzo Five, a cui dà la voce Marco Predolin. All'interno del programma, divenne mitico "il coso", un giocattolo dalle mille forme che veniva sponsorizzato da Bongiorno, che finiva sempre per vederci strani riferimenti sessuali..

 

Zig Zag

Primo programma della fascia preserale di Canale 5, vede Raimondo Vianello nel ruolo di simpatico padrone di casa, alle prese con i soliti bisticci con la moglie Sandra. Affiancato dall'ex miss Italia Simona Mariani, e con il simpatico Enzo Liberti nel doppio ruolo di arbitro dei giochi e spalla comica, Vianello conduce i concorrenti in giochini bizzarri, come quello che prevede di indovinare un numero di telefono ascoltando solo il rumore degli scatti sul disco, quello del jukebox, in cui devono continuare a cantare una canzone dopo che questa viene interrotta, e sopratutto il gioco del contenitore, in cui degli oggetti inseriti in un contenitore devono essere identificati solo attraverso il contatto con dei guanti. A fine settimana, grazie agli indizi accumulati nelle varie puntate, bisogna risolvere un quiz geografico, con un premio finale che arriva a 20 milioni di lire.

 

Help

Fabrizia Carminati, valletta di Mike, viene promossa conduttrice di questo quiz dedicato alla storia della musica e dei suoi protagonisti. Affiancata prima dallo sconosciuto Stefano Santospago, poi da Marco Columbro, e infine dai gatti di Vicolo Miracoli, la bionda presentatrice interroga i concorrenti sulle loro conoscenze musicali, e sulla vita artistica del personaggio ospite in studio (tra gli altri, Gino Paoli, Califano, Bobby Solo, Anna Oxa, Fred Bongusto..) nella settimana. Dopo un intermezzo alla slot machine, in cui il concorrente può aumentare o azzerare la propria vincita, si arriva al gioco finale, quello del "flipperone", un giganteso flipper che colpito nei punti giusti rivela spezzoni della canzone che il concorrente deve individuare per portare a casa il montepremi.

 

Il gioco dei nove

 

 

Ancora Vianello nell'ennesima conversione di un popolare format americano, "Hollywood squares", che prevede la presenza in studio di 9 personaggi (più o meno) famosi affacciati a delle finestre di una specie di condominio, che corrispondono alle caselle del tris: il concorrente deve indovinare se la notizia che gli legge l'ospite è vera o falsa: se ci riesce, ottiene la possibilità di mettere il proprio simbolo sul tabellone, in cerca del filetto vincente. Molto più show che quiz, Raimondo ne ha per tutti gli ospiti, e il gioco altrimenti noioso ne guadagna in brio. A Vianello subentrerà poi Gerry Scotti, che si lancia così nel mondo del quiz di cui diverrà il numero uno.

 

Parola mia

In mezzo a una scenografia piena di libri, Luciano Rispoli conduce uno dei giochi più insoliti di sempre, in cui la protagonista è niente meno che la lingua italiana. Nel preserale, che ottiene grande successo, due studenti universitari si cimentano infatti con le etimologie delle parole, devono scrivere pezzi di taglio giornalistico in dieci minuti, fare l'analisi di brani letterari interpretati in studio da attori di prosa. E il premio non sono soldi, ma buoni per l'acquisto di libri. Il vero mattatore del programma, però, è il professor Gian Luigi Beccaria, docente di lingua italiana all'università di Torino, che ben lontano dallo stereotipo del serioso cattedratico, sa intrattenere con garbo e interessare il pubblico anche quando parla di onomatopee e endecasillabi. Davvero originale.

 

Striscia la notizia

 

 

Creare un telegiornale satirico, e poi farlo diventare con gli anni l'unico, vero telegiornale che fà cronaca nel vero senso del termine, andando cioè a cercare la notizia e non aspettandola: già dal suo debutto, avvenuto nel novembre 1988 su Italia Uno, il programma di Ricci mostra la sua freschezza e fà capire di poter diventare il fenomeno che sarebbe stato, con le sue veline, i suoi scoop, il continuo prendere in giro e prendersi in giro, d'altronde quando un inviato è un enorme pupazzo rosso.. Greggio e D'Angelo traslocano dal Drive In per dare l'avvio alla macchina di maggior successo dei successivi 20 anni della televisione italiana.

 

Te lo do io il Brasile

 

 

Dopo aver "fatto le prove" con il precedente viaggio nell'America dei turisti italiani, Beppe Grillo porta in prima serata i propri appunti di viaggio dal Brasile, e ovviamente lo fa a modo suo: così, più che mostrare le bellezze naturali del Paese sudamericano, costruisce sketch basati sulla differenza tra il nostro Paese e quello di Zico, il carnevale e la macumba. Si ride per la sua mimica inimitabile, e perchè in effetti ci si riconosce nelle manie, nei tic, nelle esagerazioni del nostro Paese, di fronte alla serenità di gente che letteralmente non sà di cosa vivere, ma che tira avanti con un sorriso, e il sole nel cuore. In studio, ospiti molti artisti brasiliani, soprattutto cantautori.

 

Emilio

 

 

Nella redazione di un improbabile giornale, Athina Cenci è la dispotica capo redattrice, che bacchetta i suoi inviati (tranne Silvio Orlando, per il quale nutre un debole), incapaci di portare in redazione uno scoop decente. Teo Teocoli è l'inviato sportivo spagnolo Macho Camacho e lo sfegatato tifoso milanista Peo Pericoli, Faletti ripropone i suoi cavalli di battaglia e aggiunge alla lista l'effeminato stilista Franco Tamburino. Giannina Facio è la bellona di turno, invisa alla dispotica capo redattrice, mentre Zuzzurro e Gaspare imperversano con le loro gag surreali e Gabriella Golia si domanda cosa ci faccia in quella gabbia di matti. Al gruppo si aggiungerà poi Gene Gnocchi nei panni di un bizzarro inviato in mongolfiera, e in seguito gran parte del cast (Gnocchi, la Golia, Teocoli e Orlando) si ritroverà nella divertente sitcom "I vicini di casa".

 

Lupo solitario

 

 

Prendendo il nome dal disc jockey notturno del film "American graffiti", l'ineffabile Ricci lancia il primo vero programma "underground" della televisione italiana, con personaggi scnosciuti come Patrizio Roversi, Syusy Blady, Vito e i gemelli Ruggeri. Ambientato su un dirigibile, da cui Roversi finge di captare i segnali di tutte le televisioni mondiali, il programma è pieno di ospiti più o meno famosi e strampalati, da Wanna Marchi a Stefano Benni, agli Skiantos e Elio e le storie tese. La presenza di Eva Robin's, all'epoca al centro di varie speculazioni sul suo sesso, alimenta la curiosità intorno al programma, che sarà poi di fatto "traslato" nel caotico, provocatorio, censurato "L'araba fenice".

 

MegaSalviShow

Francesco Salvi, mattatore in uno "one man show" dai tempi serratissimi, con la sua comicità demenziale smonta i vari generi del piccolo schermo, impersonando un assurdo detective privato alla Marlowe, Perry Naso, prendendo in giro Mike e i suoi quiz con l'improbabile "Ti mando in sollucchero", vestendo i panni di un frate inviato in mezzo ai pericoli di un zoo e quelli del leader di un gruppo rock dal "suono molto duro", i "Budini molli diesel". Con la sua carica, Salvi rende protagonisti di gag anche i piccoli oggetti degli scherzi di carnevale, e ridendo e cantando arriva al primo posto nella classifica dei singoli con l'assurda "C'è da spostare una macchina".

 

90°Minuto

 

 

Quando non c'era Sky o il digitale terrestre, e l'unico calcio di domenica era la sintesi di un tempo di una partita di serie A, alle 18,15 il popolo calciofilo scattava davanti ai teleschermi, dove con affabile cortesia Paolo Valenti ci faceva vedere i gol delle partite, e teneva a bada un esercito di inviati dai campi, molto più simili a maschere della commedia dell'arte che a giornalisti. Gianni Vasino da Milano, con la sua faccia cinerea, che si beccava con "o guappo" Luigi Necco da Napoli, sempre in mezzo a frotte di tifosi, Giorgio Bubba da Genova, più che un uomo, un'onomatopea, Marcello Giannini da Firenze, Cesare Castellotti da Torino, più impietrito della Mole, e poi il mitico Tonino Carino da Ascoli, che pensava che la sua partita fosse sempre la più importante. E da Roma, Bisteccone Galeazzi 50 chili fa, senza dimenticare Ferruccio Gard da Verona, che con il suo fisico da impiegato del catasto fu il primo testimone dello scudetto del Verona. Tutto questo, e anche la serie B, nei 45 minuti più visti del calcio settimanale, quando un 13 ti poteva ancora cambiare la vita, nel programma che per me significava inevitabilmente che il fine settimana era finito..

 

Il processo del lunedi

 

 

Un altro programma di culto, con il rosso Aldo Biscardi da Larino che come un esperto ammaestratore di leoni stuzzica i suoi ospiti, e mentre fà finta di abbassare i toni polemici, mette in mano al pubblico cartelloni da ultras. Nato per discutere a freddo i temi della domenica calcistica, diventa in breve sotto la direzione di Biscardi uno show, con i suoi figuranti sempre pronti alla rissa verbale, sempre in disaccordo (finto) sui motivi calcistici della domenica, e con una batteria di vallette mute che danno un tocco di grazia al programma. Ma nonostante tutto, il processo di Biscardi, sempre pronto ad erigersi tribuno della plebe calcistica, ma altrettanto pronto a inchinarsi ai potenti, ha un successo clamoroso, e con i numeri dell'auditel il Biscardone mette a tacere i suoi detrattori. Con infinite imitazioni sulle tv locali, e addirittura una smaccata clonazione: "L'appello del martedi", con Maurizio Mosca e il mago Herrera..

 

Record

Nell'epoca dei mundialiti, canale 5 propone anche il suo magazine sportivo, confezionato con cura e dai toni pacati. Prima Cesare Cadeo, e poi l'ex atleta Giacomo Crosa conducono il programma, che dedica ampio spazio anche agli sport diversi dal calcio: Dan Peterson presenta lo sport americano, Rino Tommasi il pugilato e il tennis, Giuseppe Albertini è l'inconfondibile voce del calcio internazionale. In studio anche Bearzot, che compila la schedina per i telespettatori..e transitano anche Alba Parietti e Paola Perego, alle loro prime esperienze televisive. Con una versione serale più "patinata", Super record.

 

Jonathan dimensione avventura

 

 

Il compianto Ambrogio Fogar presenta il primo magazine dedicato all'avventura e agli sport estremi, quando questo termine ancora non esisteva: dai reportage delle sue spedizioni e imprese, alle interviste e ai ritratti dei grandi protagonisti dell'avventura, come Messner e Jacques Mayol, Fogar fà conoscere agli italiani anche luoghi bellissimi e impervi, pieni del fascino dell'ignoto e del pericolo, come l'Amazzonia e la Patagonia. Partito in sordina, il programma conquista un pubblico sempre maggiore, e Fogar, che in effetti a volte dà un po' l'impressione di "gonfiare" le sue imprese, si guadagna la sua bella parodia al Drive in, insieme al mitico cane Armaduk con il quale era arrivato al Polo nord.

 

 

La piovra

 

 

La mafia ai giorni nostri, o perlomeno a quelli di 20 anni fa, con le sue nuove dinamiche e i nuovi sistemi per controllare il potere, viene dipinta nello sceneggiato di maggior successo della storia della televisione italiana. Michele Placido è il commissario Cattani, un poliziotto duro e onesto che viene mandato in Sicilia per proseguire le indagini di un collega ucciso dagli uomini di un boss locale, Cirinnà. Le indagini del commissario, portate avanti anche grazie all'amicizia con la figlia di una nobile dell'isola, lo porteranno troppo vicino ai centri di potere, così che per farlo smettere gli uomini del boss rapiranno sua figlia 12enne. Restituita ai genitori dopo che Cattani è in qualche maniera sceso a patti con gli "uomini d'onore", la ragazza rimarrà per sempre segnata dalla violenza, e spingerà il padre a ribellarsi con forza agli autori del sopruso, iniziando una vendetta personale. Per le prime 4 serie, il commissario Cattani continuerà le sue indagini, che lo porteranno anche all'estero e a indagare sulle connessioni della mafia con la politica, poi, mentre emergerà la figura malefica del super boss Tano Cariddi (un magistrale Remo Girone), sarà un altro poliziotto, Licata (un grande Vittorio Mezzogiorno) a prendere il testimone del collega. 10 serie, e un successo clamoroso almeno per le prime 6, prima che la storia un po' si "annacquasse".

 

Radici

 

 

Nove Emmy e un Golden globe per uno degli sceneggiati di maggior successo della storia della televisione americana, che racconta duecento anni della storia della famiglia dello scrittore del romanzo omonimo, Alex Haley. Dall'arrivo in America di Kunta Kinte, il capostipite della famiglia, alla sua lotta disperata per affrancarsi dalla schiavitù in cui era stato ridotto dall'uomo bianco, alle vicende dei suoi discendenti, con l'ostacolo della segregazione che continuava ad essere loro imposta, ma infine cittadini liberi, duecento anni di storia americana, con le sue grandezze e le sue miserie. Nel cast stellare dell'originale e del seguito, anche Ed Asner e un giovane Lou Gosset jr.

 

Uccelli di rovo

 

 

Dal bestseller di Colleen McCullough, una storia d'amore che tratta una tematica per l'epoca quasi sconvolgente: l'amore di un prete cattolico per una donna. Nell'Australia degli anni '30, padre Ralph de Bricassart è un giovane, ambizioso sacerdote che coltiva un'amicizia di interesse con la ricca Mary Cleary, che per ingraziarsi il prelato ne favorisce i progetti, alcuni tanto importanti da segnalarlo a Roma. L'incontro fatale per il parroco avviene quando la famiglia del fratello di Mary si trasferisce nella residenza della facoltosa signora: la figlia dei Cleary, Maggie, è una giovane, graziosa ragazza, di cui Ralph diventa il tutore. Inizialmente il loro rapporto è solo platonico, ma poi la ragazza si innamora del sacerdote, che prima la rifiuta, ma poi finisce per contraccambiarla. Una sola notte d'amore ne segna i destini: sconvolto, Ralph fugge in Italia, per iniziare la carriera di importante prelato, mentre Maggie sposa un agricoltore locale, anche per coprire la gravidanza che ha scoperto: quando la donna dà alla luce il piccolo Dane, lei è consapevole che il figlio è il frutto della notte d'amore con Ralph. E il ragazzo, cresciuto e trasferitosi in Europa, sarà il motivo che porterà i due amanti a reincontrarsi tanti anni dopo, quando Maggie chiede l'aiuto di Ralph, diventato cardinale, per salvare il figlio fatto prigioniero nel corso della guerra civile in Grecia. Successo straordinario per lo sceneggiato più replicato di sempre su canale 5.

 

I promessi sposi

Venti miliardi spesi, 248 attori e oltre 10.000 comparse, musiche affidate a Ennio Morricone, star internazionali del calibro di Frank Murray Abrahams, oltre 14 milioni di spettatori di media, eppure uno dei maggiori sforzi produttivi della Rai viene pesantemente stroncato dalla critica, che contesta la scelta dei due protagonisti principali (i poco espressivi Danny Quinn e Delphine Forest), il fatto che il copione e la recitazione fosse in inglese, un'intera puntata dedicata alla storia della monaca di Monza, fino a quel don Abbondio che parla con l'accento romanesco di Alberto Sordi..Eppure il pubblico dell'epoca, forse anche per mancanza di alternative, gradì..

 

Marco Polo

Con punte di oltre 26 milioni di spettatori, le avventure in Cina dell'esploratore veneziano raccontate ne "Il Milione" sono state uno dei programmi più visti negli anni '80 della televisione italiana. Un cast internazionale in cui spiccavano Burt Lancaster e Anne Bancroft, migliaia di comparse, piazza San Marco ricostruita completamente al Lido di Venezia, la regia di Giuliano Montaldo hanno fatto di questo kolossal miliardario un classico del piccolo schermo.

 

Venti di guerra

 

 

Tratto dall'omonimo romanzo di Herman Wouk, autore anche de "L'ammutinamento del Caine", lo sceneggiato racconta le vicende personali e di stato di Victor Henry, un ufficiale di marina, consigliere del presidente Roosevelt, negli anni della seconda guerra mondiale, da 6 prima dell'invasione tedesca della Polonia all'attacco giapponese su Pearl Harbour, che spinse l'America ad entrare in guerra. Utilizzando anche molti filmati d'epoca per spiegare l'evolversi degli eventi, lo sceneggiato, con un cast stellare a fianco del protagonista Robert Mitchum (e l'autore del romanzo in un cameo nei panni dell'arcivescovo di Siena), racconta le vicende della famiglia di Henry, i suoi incontri con personaggi storici come Churchill e Mussolini, e infine il dramma dell'attacco alla base di Pearl Harbour, con un dispiegamento di mezzi che ne fece un autentico kolossal per il piccolo schermo.

 

Verdi

Altro kolossal targato Rai e altro campione di ascolti, con lo sconosciuto Ronald Pickup nel ruolo del "cigno di Busseto" e la stella della Scala Carla Fracci in quello di sua moglie. In parallelo alla vita di Verdi, scorrono le immagini degli eventi che portarono all'unità di Italia.

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I programmi musicali

 

DISCORING -

DEL 1979

Ideato da Gianni Boncompagni come segmento musicale di circa 40 minuti all'interno di "Domenica in", Discoring diventa in breve tempo programma di grandissimo successo, in grado di influenzare le scelte musicali dei giovanissimi, a cui era destinato. Momento centrale della trasmissione sono le hit parade settimanali dei dieci 45 giri e dei dieci album più venduti, con i mitici tabelloni che si illuminano a mostrare chi c'è in classifica. Moltissimi ospiti in studio, felici di promuovere i propri dischi nella trasmissione musicale più seguita d'Italia, e i primi video che passano sullo schermo (fece scalpore quello di Rod Stewart in "Do you think i'm sexy?"). Alla conduzione si alternano Cecchetto, i mitici Jocelyn e Awana Ghana, e poi il trio femminile Falcetti - Pettinelli - Russinova, e ancora dopo Kay Sandvik. Addavenì top of the pops..

 

ROD STEWART Do you think i' m sexy?

 

RETTORE a DISCORING con SPLENDIDO SPLENDENTE

 

RENATO ZERO IL CARROZZONE

Modificato da 68rossoverde

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Superclassifica Show

 

SIGLA 1980

 

Introdotta dalla sigla animata del super telegattone Oscar, la risposta di canale 5 a Discoring è un programma condotto da tal Maurizio Seymandi, che in una piazzetta ricostruita in studio ospita i vari cantanti che intervengono a presentare i loro dischi. Un regista "alternativo" prova effetti speciali da mal di mare, applicando filtri colorati, immagini sovrapposte e scie colorate all'esibizione dei cantanti, mentre il "Dj X", una palla stroboscopica da discoteca a cui sono state sovrapposte labbra e occhi da donna, presenta le classifiche dei dischi, che differiscono da quelle di Discoring perchè si basano sulle rilevazioni di "Tv sorrisi e canzoni", mentre quelle Rai sono affidate al "Radiocorriere".

 

VIOLA VALENTINO - SEI UNA BOMBA

 

CUGINI DI CAMPAGNA - MERAVIGLIOSAMENTE TU

 

MATIA BAZAR - C'E' TUTTO UN MONDO INTORNO

 

DAVID ZED - ROBOT

 

QUESTA E' UNA CHICCA : WANNA MARCHI - in - D'ACCORDO

 

CRISTINA D'AVENA - I PUFFI

 

ELISABETTA VIVIANI - HEIDI

Modificato da 68rossoverde

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Dee Jay Television

 

 

Italia uno, la rete "giovane" Fininvest, intuisce l'importanza del nuovo fenomeno dei video musicali, e in simbiosi con radio deejay, che trasmette in contemporanea in radio e oltre al nome presta al programma i propri conduttori, vara un nuovo format veloce e spigliato, pieno di immagini e con poche chiacchere. Gerry Scotti, Amadeus, Linus, Fiorello e Jovanotti versione "gimme five" sono i volti storici del programma, ma tra i vari "veejay" ci sono anche Pieraccioni, Kay Rush e Sandy Marton. All'interno del programma, spazio anche ai messaggi del pubblico da casa, alla classifica dance e alla Europarade, classifica settimanale dei venti dischi più venduti nel vecchio continente.

 

Be bop a lula

 

 

Mentre Deejay television celebra la nuova musica "usa e getta" dei videoclip, Red Ronnie va alla ricerca delle radici della vera musica, in un programma molto più "parlato" e dai toni pacati. I miti del conduttore sono Jimi Hendrix e i Led Zeppelin, non gli Europe o Samantha Fox, per questo nel suo programma trovano posto anche approfondimenti sui Clash e la musica punk, sull'Inghilterra della depressione, esibizioni d'annata di Bob Dylan, mentre anche gli ospiti in studio propongono una musica più "impegnata", in un programma diretto senz'altro a un pubblico di trentenni. Traslocato a Videomusic, "Be bo a lula" diventerà "Roxy bar".

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Noi che per andare a casa dell'amico del cuore prendevamo la bicicletta.

Noi che se avevamo la bici bucata andavamo a piedi.

Noi che giocavamo a mostro per i cortili del quartiere.

Noi che giocavamo sulla piazzetta de Città Verde, di cemento, 3 contro 3, dalle 2 di pomeriggio fino alle 7 di sera, no stop e col girone all'italiana.

Noi che quando volevamo provare a giocare con il Commodore 64 mettevamo su la cassetta a caricare e poi andavamo a fare merenda mentre attendevamo che il gioco si caricava.

Noi che al mare la mamma ci faceva mettere sempre gli slippini che odiavamo tanto.

Noi che giocavamo con i soldatini e che per abbatterli tiravamo le sassate.

Noi che una "trocia" era un lago.

Noi che sul lago ci immaginavamo le battaglie epiche e come bombe usavamo mele marce e come proiettili gli schizzi dell'acqua.

Noi che "Star Wars" e "La storia infinita" era religione.

Noi che avevamo Ken il Guerriero.

Noi che avevamo cartoni animati con ladri (Lupen) e ladre (Occhi di gatto).

Noi che avevamo il completino della Nazionale del 1982 e lo portavamo per tutta l'estate.

 

Ma che ne sanno le generazioni di oggi!!!!! :D

 

Grande 68RV!!!!! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

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I programmi per ragazzi

 

Supergulp

"I fumetti-tti a puntate-te in tivù" sono stati il programma per ragazzi di maggior successo degli anni 80, con la loro formula semplicissima e di rara efficacia: parola alle immagini, e chiacchere zero. Così, nel giovedi sera di Raidue, arrivavano il detective Nick Carter e i suoi assistenti Ten e Patsy, a presentare le loro avventure sulle tracce di Stanislao Stravinsky, e quelle dei "colleghi a cartoni": dagli italianissimi membri del "Gruppo TNT", eterogeneo gruppo di agenti segreti, sempre in bilico nelle loro avventure sul filo della legalità, all'Uomo ragno, nella mitica serie classica in cui lotta contro Goblin, Electro, Octopus e naturalmente J.J. Jameson, fino alle avventure mystery del coraggioso giovane detective belga Tin Tin, e a quelle piene di poesia del mitico Corto Maltese, presentate in una particolare animazione fatta di tavole statiche che venivano "zoomate". La terza cosa più importante dei miei anni 80, dopo la Nutella e le figurine. Ma perchè non lo rifanno?

 

 

Muppet Show

Nato da una "costola" del popolarissimo show per ragazzi "Sesame street", il Muppet show fu molto più di un programma con pupazzi animati. Presentati dall'ansiosa rana Kermit, infatti, i protagonisti di quello che dovrebbe essere uno spettacolo musicale mostrano i "dietro le quinte" del mondo dello spettacolo, dimostrando che non è tutto oro quel che luccica. Impegnati nella presentazione dei loro numeri sul palco, ma anche in continue dispute e beghe tra di loro, proprio come gli uomini, si alternano sotto le luci della ribalta, tra gli altri, miss Piggy, una maialina che si crede una diva degli anni '30, innamorata di Kermit, Gonzo, animale dallo strano nasone, incapace in tutto quello che fà e invidioso del suo capocomico, Fozzie, autonominatosi vice capocomico, che non fà ridere nessuno. E poi il pianista Rowlf, Sam l'aquila, censore dello show, Statler e Waldorf, due odiosi vecchietti che dalle loro postazioni in platea stroncano con ferocia tutte le esibizioni. Il creatore dello show, Jim Henson, compare spesso di persona in mezzo alle sue creature, come faranno molti ospiti "umani", che fanno la fila per farsi prendere in giro dai muppet: tra loro, la modella Twiggy, Julie Andrews, Steve Martin, John Denver, Paul Simon e quasi tutti gli attori di "Guerre stellari". Divertentissime le parodie di vari generi dello spettacolo proposte dai muppet, tra cui quella sul mondo delle news e quella sui telefilm di fantascienza, "Pigs in space".

 

 

Bim Bum Bam

Il programma per ragazzi di maggior successo delle reti Fininvest, con un giovanissimo Paolo Bonolis a guidare una pattuglia di simpatici presentatori, tra i quali si faceva notare anche Licia Colò. "Coadiuvati" da 2 pupazzi, Ambrogio, che non ebbe un grande successo, e il rosa Uan, che invece divenne popolarissimo tra i ragazzini, Bonolis e Co. intrattenevano il pubblico tra un cartone e l'altro con giochi, scherzi e inchieste semiserie sul mondo dei ragazzi. La vera forza del programma erano comunque i cartoni: tutti i maggiori successi degli anni 80 e 90 sono passati dal contenitore di Italia Uno, da Lady Oscar a Lupin, da Candy Candy agli inevitabili Puffi.

 

SIGLA DELLA 1° EDIZIONE

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ED ORA ..................................................LA MUSICA

 

 

Un anno di musica: 1980

Il 5 gennaio 1980, la classifica dei 45 giri più venduti in Italia vede al primo posto Heather Parisi, con "

" (!), al secondo "Remi e le sue avventure" (!!), al terzo e al quarto, Loretta Goggi, con "
" e "Cicciottella" (!!).È il segno inequivocabile di un mercato dominato dal grande successo di Fantastico, lo show del sabato sera, e dalle richieste dei bambini, che si danno da fare da matti con i mitici mangiadischi. La Parisi e la sigla del cartone animato si alternano al comando fino agli inizi di marzo:

 

il 15, invece, arriva al primo posto il fenomeno dell'anno,

La cantano i Buggles, uno sconosciuto gruppo inglese, che ottiene con questa canzone facile facile, che fà uso di campionature e sound elettronici, un successo mondiale. In Italia, rimangono al primo posto per 14 settimane di fila (verranno scalzati dall'Ape Maia!), conquistando la palma d'oro di disco dell'anno.

 

Alle loro spalle, i due campioni dell'estate 1980, Alan Sorrenti, con "Non so che darei", e Gianni Togni, con "Luna". Altri numeri uno nel corso dell'anno saranno Miguel Bosé, con "Olympic games", Renato Zero, con "Amico", Diana Ross, con "Upside down", e gli Spargo, sconosciuto gruppo olandese, con "You and me". Tra i 33 giri, sono 6 gli album che raggiungono il primo posto nel corso dell'anno: Lucio Dalla é il campione, con Dalla, che contiene tra le altre "Balla balla ballerino" e "La sera dei miracoli". I Pink Floyd si accontentano della piazza d'onore, ma il loro The wall é il numero uno mondiale dell'anno.Le casalinghe innamorate spingono invece al primo posto Julio Iglesias, con "Innamorarsi alla mia età", mentre gli altri numeri uno sono l'intramontabile Lucio Battisti, con "Una giornata uggiosa", Edoardo Bennato, con la mitica "Sono solo canzonette", e Renato Zero, con "Tregua", contenente la stupenda "Amico".

 

I Pink Floyd dominano le classifiche di vendita degli album, ma il vero fenomeno dell'anno sono i Blondie, con Call me.La canzone principale del film "American gigolo", scritta da Giorgio Moroder, ottiene il primo posto in tutto il mondo. Grande successo anche per i Police, con l'album "Zenyatta mondatta" che monopolizza le top ten inglesi, trascinato dal singolo "Don't stand so close to me".

Un giovane cantante americano al debutto trionfa con l'album che porta il suo nome, Christopher Cross. Altri grandi album nell'anno, "The river", di un giovane Bruce Springsteen, e "Emotional rescue", di un gruppo che già allora viene considerato di "vecchietti": i Rolling Stones. Mentre il movimento punk vive i suoi ultimi giorni di fuoco, con "London calling" dei Clash, escono due album molto importanti: i Dire Straits pubblicano il loro terzo lavoro, Making movies, mentre uno sconosciuto gruppo irlandese propone la sua opera prima: il disco é "Boy", loro sono gli U2. Ne sentiremo parlare ancora, credo. Impazzano in Inghilterra i "new romantic", con gli Ultravox che in "Vienna" introducono sul palcoscenico degli anni 80 un nuovo strumento, capace di sostituire un'intera band: il sintetizzatore. A fine anno, viene ucciso da un suo fan pazzo il leader dei Beatles, John Lennon, che diventerà presto un'autentica icona della cultura popolare.

 

"Non so che darei", "Figli delle stelle", "L'unica donna per me": un trio di meraviglie lancia al primo posto delle classifiche e sulle copertine delle riviste Alan Sorrenti.Baffo da seduttore, voce in falsetto molto fine anni 70, è l'idolo delle sorelle maggiori e delle mamme dell'epoca, che con la scusa di comprare "L'ape Maia" ai figli trovano il modo di far scivolare in borsa anche l'ultimo disco della versione italiana di Julio Iglesias, che le fá sospirare quando appare nell'ennesima trasmissione televisiva. Esempio quasi scolastico di "meteora", Alan vive due stagioni di autentica gloria, per poi sparire nel dimenticatoio, anche per problemi personali molto seri. Chi non puó invece definirsi meteora nel senso proprio del termine é Gianni Togni, serissimo professionista della canzone d'autore: ma é chiaro che il successo che vive nell'estate del 1980, quando la sua Luna é la canzone piú comprata e ascoltata in radio, non sarà poi nemmeno lontanamente riavvicinato dal bravo cantautore.

 

Arrivano dalla Francia, ma sono fenomeni soprattutto da noi i Rockets, gruppo che fà uso di fumo, raggi laser e suoni elettronici, e che si acconcia da alieni argentati. Fantastici con "Galactica"! A livello mondiale, nascono e muoiono nel giro di una stagione i Knack, con la divertente My Sharona

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Noi che per andare a casa dell'amico del cuore prendevamo la bicicletta.

Noi che se avevamo la bici bucata andavamo a piedi.

Noi che giocavamo a mostro per i cortili del quartiere.

Noi che giocavamo sulla piazzetta de Città Verde, di cemento, 3 contro 3, dalle 2 di pomeriggio fino alle 7 di sera, no stop e col girone all'italiana.

Noi che quando volevamo provare a giocare con il Commodore 64 mettevamo su la cassetta a caricare e poi andavamo a fare merenda mentre attendevamo che il gioco si caricava.

Noi che al mare la mamma ci faceva mettere sempre gli slippini che odiavamo tanto.

Noi che giocavamo con i soldatini e che per abbatterli tiravamo le sassate.

Noi che una "trocia" era un lago.

Noi che sul lago ci immaginavamo le battaglie epiche e come bombe usavamo mele marce e come proiettili gli schizzi dell'acqua.

Noi che "Star Wars" e "La storia infinita" era religione.

Noi che avevamo Ken il Guerriero.

Noi che avevamo cartoni animati con ladri (Lupen) e ladre (Occhi di gatto).

Noi che avevamo il completino della Nazionale del 1982 e lo portavamo per tutta l'estate.

 

Ma che ne sanno le generazioni di oggi!!!!! :D

 

Grande 68RV!!!!! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

994919[/snapback]

Mi hai preceduto e quindi me tocca quotarti,anche perche' s'emo cresciuti assieme da circa 20 anni a questa parte.

A Cecalocco tre anni fa ancora arvenivano fori li soldatini da sotto terra li da me.......che tristezza che me vene.......che tempi........

 

 

Le tute co le pezze m'hanno commosso.Li la piazzetta de citta' verde c'avro' lasciato 2 kg de carne fra ginocchia e gomiti,pero' era ganzo. :(

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Noi che facevamo la fionda con l'elastico giallo e un bastoncino di legno a forma di Y

Noi che con quella fionda ci tiravamo a tutto quello che si muoveva

Noi che alle elementari facevamo ancora le aste e i cerchietti

Noi che eravamo contenti quando ci preparavamo per i giochi della gioventù

Noi che giocavamo con le schicchere nella sabbia

Noi che ci inventavamo gran premi da favola con le macchinine sui bordi dei marciapiedi

Noi che facevamo le ricetrasmittenti col bicchiere e il filo

Noi che andavamo in giro a fregare le ciliege quand'era tempo

Noi che la bmx era il massimo per fare le scale

Noi che i nonni gli volevamo bene solo perchè erano i nonni e non perchè ci davano i soldi

Noi che quando poi ce li davano erano sempre pochi ma a noi sembravano un patrimonio

Noi che si andava al centro e si era contenti anche solo per aver fatto la scala mobile dell'Upim

Noi che ci ricordiamo quando gli autobus erano ancora verdi e passavano al corso

 

 

Bel topic Sessantò..

 

:)

994778[/snapback]

 

grande carga :)

 

mi ricordo il nome di un conducente della circolare B che prendevo da viale dello stadio x poi scendere alla stazione x andare dai nonni :)

 

il nome dell'autista era Nicola :)

Modificato da CCTC

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