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68rossoverde

Noi che gli anni 80...

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Un anno di musica: 1981

 

Gennaio vede il dominio di "Anna dai capelli rossi" (!), poi, dopo la parentesi Barbara Streisand, tre canzoni si alternano in testa alla classifica: "Maledetta primavera", di Loretta Goggi, "Sarà perchè ti amo", dei Ricchi e poveri, e il fenomeno "Gioca jouer", del disc jockey Claudio Cecchetto, non una canzone ma un giochino musicale. Fà in tempo ad arrivare in testa anche la francesina Lio, con "

".Poi, arrivano i dominatori dell'anno: per primi, gli O.M.D., un gruppo inglese della scena alternativa che trova il successo mondiale con una delle canzoni più ricordate degli anni 80, Enola Gay, il nome dell'aereo che sganciò l'atomica su Hiroshima. Per loro, sei settimane al numero uno, prima che arrivi il mostro del 1981: Nikka Costa.

 

A soli 9 anni, questa bambina dalla voce pazzesca sbaraglia le classifiche di mezzo mondo con una canzone d'amore, "On my own", rimanendo al numero 1 in Italia per 14 settimane di fila.

A fine anno, solo Kim Carnes, con il successo mondiale "Bette Davis eyes", la scalzerà dalla vetta. A metà dicembre, entra in classifica Reality: ne riparleremo.

La classifica dell'anno dei 33 giri, vede invece al primo posto i Dire Straits: "Making movies" trova il meritato successo in Italia quasi un anno dopo la sua uscita, decretando l'inizio di un rapporto d'amore tra il nostro Paese e il gruppo di Mark Knopfler, che a febbraio si é esibito a San Remo. Gli altri campioni dell'anno sono Claudio Baglioni, con "Strada facendo", e i Pooh, con il bellissimo Buona fortuna. Grandi successi sono anche "Icaro", di Renato Zero, e "Guilty", di Barbra Streisand. Riccardo Cocciante conquista i primi posti con "Cervo a primavera".

 

Forse molti di voi non li conoscono, ma i campioni del 1981 sono i Reo Speedwagon, un gruppo americano che domina le classifiche con l'album "Hi infidelity", trainato dal grande successo del singolo Keep on loving you.

 

L'ennesimo lavoro degli Stones, "Tattoo you", raggiunge le cime delle classifiche, con la famosa "Start me up" a fare da apripista. "For those about to rock" é il successo mondiale degli australiani AC/DC, i re dell'hard rock. "Bette Davis eyes" é il disco dell'anno, per la brava Kim Carnes, mentre l'arrivo di MTV fà entrare nelle case i primi video musicali, tra i quali spicca "Phisycal", con un'atletica Olivia Newton John. Celebration, dei Kool and the gang, porta anche negli anni 80 la disco fever dei 70, "Games people play" lancia gli Alan Parsons project. I Queen, fino ad allora un gruppo di discreto successo del panorama pop-rock inglese, esplodono letteralmente con l'uscita del loro "Greatest hits".

 

 

I Queen al grande successo

 

L'album contiene il meglio della loro produzione anni 70, dalla mitica Bohemian rhapsody a "We are the champions" e "Somebody to love" e li fà conoscere al grande pubblico. Con 11 dischi di platino, rimarrà nelle classifiche inglesi per oltre 15 anni. Impazzano sintetizzatori e musica elettronica: principali alfieri ne sono i Depeche mode, ma ottengono grande successo anche i Soft cell, con "Tained love".

 

 

Il concerto al Central park

 

Il 19 settembre, i cantanti folk Paul Simon e Art Garfunkel richiamano oltre 500.000 persone al loro concerto al Central Park di New York, in quello che rimarrà per anni il concerto live più visto della storia.

 

Non arriva mai al numero uno, ma rimane in classifica più di tre mesi e diventa un autentico fenomeno

: l'Arlecchino elettronico si presenta in tv con creste multicolori e un disco pieno di suoni elettronici: é la fantastica Rock 'n roll robot .Quasi una versione di Camerini al femminile é la punk Donatella Rettore, in classifica con "Donatella". Arriva invece dal Belgio il simpatico Plastic Bertrand, che si farà conoscere grazie a "Hula hoop" e poi si ripeterà con l'altrettanto "impegnata" Ping pong.

 

Tale Paolo Barabani ottiene i suoi 5 minuti di gloria con "Hop hop somarello". Cose da anni 80!

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Un anno di musica: 1981

 

Tale Paolo Barabani ottiene i suoi 5 minuti di gloria con "Hop hop somarello". Cose da anni 80!

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hop hop somarello trotta trotta il mondo è bello ;)

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Noi che facevamo la fionda con l'elastico giallo e un bastoncino di legno a forma di Y

Noi che con quella fionda ci tiravamo a tutto quello che si muoveva

Noi che alle elementari facevamo ancora le aste e i cerchietti

Noi che eravamo contenti quando ci preparavamo per i giochi della gioventù

Noi che giocavamo con le schicchere nella sabbia

Noi che ci inventavamo gran premi da favola con le macchinine sui bordi dei marciapiedi

Noi che facevamo le ricetrasmittenti col bicchiere e il filo

Noi che andavamo in giro a fregare le ciliege quand'era tempo

Noi che la bmx era il massimo per fare le scale

Noi che i nonni gli volevamo bene solo perchè erano i nonni e non perchè ci davano i soldi

Noi che quando poi ce li davano erano sempre pochi ma a noi sembravano un patrimonio

Noi che si andava al centro e si era contenti anche solo per aver fatto la scala mobile dell'Upim

Noi che ci ricordiamo quando gli autobus erano ancora verdi e passavano al corso

 

 

Bel topic Sessantò..

 

:)

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grande carga :)

 

mi ricordo il nome di un conducente della circolare B che prendevo da viale dello stadio x poi scendere alla stazione x andare dai nonni :)

 

il nome dell'autista era Nicola :)

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Io invece mi ricordo quando salivo sull'8 per venire a Valenza dal centro e mi facevo tutto il viaggio sul sedile del controllore :) e mi ricordo anche le macchinette che ci mettevi dentro 100 lire e veniva fuori il biglietto :)

Che bello...

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Noi che facevamo la fionda con l'elastico giallo e un bastoncino di legno a forma di Y

Noi che con quella fionda ci tiravamo a tutto quello che si muoveva

Noi che alle elementari facevamo ancora le aste e i cerchietti

Noi che eravamo contenti quando ci preparavamo per i giochi della gioventù

Noi che giocavamo con le schicchere nella sabbia

Noi che ci inventavamo gran premi da favola con le macchinine sui bordi dei marciapiedi

Noi che facevamo le ricetrasmittenti col bicchiere e il filo

Noi che andavamo in giro a fregare le ciliege quand'era tempo

Noi che la bmx era il massimo per fare le scale

Noi che i nonni gli volevamo bene solo perchè erano i nonni e non perchè ci davano i soldi

Noi che quando poi ce li davano erano sempre pochi ma a noi sembravano un patrimonio

Noi che si andava al centro e si era contenti anche solo per aver fatto la scala mobile dell'Upim

Noi che ci ricordiamo quando gli autobus erano ancora verdi e passavano al corso

 

 

Bel topic Sessantò..

 

:)

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grande carga :)

 

mi ricordo il nome di un conducente della circolare B che prendevo da viale dello stadio x poi scendere alla stazione x andare dai nonni :)

 

il nome dell'autista era Nicola :)

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Io invece mi ricordo quando salivo sull'8 per venire a Valenza dal centro e mi facevo tutto il viaggio sul sedile del controllore :) e mi ricordo anche le macchinette che ci mettevi dentro 100 lire e veniva fuori il biglietto :)

Che bello...

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Bè se è per questo oltre all'autobus verdi ce volemo mette il 7 bis STRACOLMO direzione scuole industriali

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Noi che facevamo la fionda con l'elastico giallo e un bastoncino di legno a forma di Y

Noi che con quella fionda ci tiravamo a tutto quello che si muoveva

Noi che alle elementari facevamo ancora le aste e i cerchietti

Noi che eravamo contenti quando ci preparavamo per i giochi della gioventù

Noi che giocavamo con le schicchere nella sabbia

Noi che ci inventavamo gran premi da favola con le macchinine sui bordi dei marciapiedi

Noi che facevamo le ricetrasmittenti col bicchiere e il filo

Noi che andavamo in giro a fregare le ciliege quand'era tempo

Noi che la bmx era il massimo per fare le scale

Noi che i nonni gli volevamo bene solo perchè erano i nonni e non perchè ci davano i soldi

Noi che quando poi ce li davano erano sempre pochi ma a noi sembravano un patrimonio

Noi che si andava al centro e si era contenti anche solo per aver fatto la scala mobile dell'Upim

Noi che ci ricordiamo quando gli autobus erano ancora verdi e passavano al corso

 

 

Bel topic Sessantò..

 

:)

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grande carga :)

 

mi ricordo il nome di un conducente della circolare B che prendevo da viale dello stadio x poi scendere alla stazione x andare dai nonni :)

 

il nome dell'autista era Nicola :)

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Io invece mi ricordo quando salivo sull'8 per venire a Valenza dal centro e mi facevo tutto il viaggio sul sedile del controllore :) e mi ricordo anche le macchinette che ci mettevi dentro 100 lire e veniva fuori il biglietto :)

Che bello...

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Bè se è per questo oltre all'autobus verdi ce volemo mette il 7 bis STRACOLMO direzione scuole industriali

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Eh no? :)

 

Che lo pijavo sempre quanno perdevo il mio :) e c'erano sempre li vecchi che annavano al cimitero che rompevano li cojoni...me ricordo una conversazione favolosa

 

Vecchia (particolarmente sfastidiata dallo spigni-spigni):"Ma perchè invece da pijà lo bbisse non v'arzate prima e pijate quillu regolare?"

Bardasciozzo de 15 anni:"E tu perchè a trovà tu marito morto non ce vai de pomeriggio, a scassà li cojoni?"

 

Mi-tti-coo

 

:lol:

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Hai ragione Fabrì... un gran topic.

Io ricordo li motorini, sempre modificati: andavo prima lu Ciao, poi lu Sì.... ed erano motorini pe la fica.

Pe li maschi c'erano li Califfoni a 4 marce della Rizzato, ma se avevi lu Fifty eri un Dio, tutti co la Proma, a prescindere.

Poi c'erano le vespette 50, prima la special, poi lu PK 50 che non camminava un cazzo e toccava modificallo subito sennò non arfiatava. Toccava appesantire la campana sennò co la 105 se impennava.

A 18 anni poi la pollarola (Renault 4) e lu Charleston (Dyane bicolore), lu Squalo e lu Pallas della Citroen.... pe la cena dei 100 giorni all'esame ce annammo co la FIAT 500 co li sportelli con apertura contraria, che come pijavi una ventata co na buca te se aprivano da soli.

Ed eravamo cojoni e contenti... lu computer, lu cellulare... quante cazzate. :)

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Un anno di musica: 1982

 

In un anno in cui molte canzoni si alternano al comando della hit parade, sarà uno sconosciuto cantante austriaco a vincere il premio di canzone dell'anno. Intanto, a inizio 1982, spopola ovunque, soprattutto alle feste di compleanno e di carnevale,

, dello sconosciuto Richard Sanderson, tema del clamoroso successo cinematografico di fine 1981, "Il tempo delle mele". Dopo la vittoria a San Remo, va benissimo anche Riccardo Fogli, con "Storie di tutti i giorni". Sempre sull'onda di un successo cinematografico, "Paradise" di Phebe Catesdomina le hit parade per tre mesi, finché non viene superata dal nuovo idolo delle teenagers, Miguel Bosé con "Bravi ragazzi". Anche gli Imagination e Claudio Baglioni, con la splendida "Avrai", arrivano al numero uno, finché a metà ottobre arriva Falco.

 

Lo sconosciuto giovanotto austriaco va in testa alla classifica e ci rimane fino all'inizio del 1983 con una specie di rap elettronico in un inglese molto "tedesco". A nulla valgono i ripetuti assalti di "I won't let you down" dei PH.D. e di "Hard to say i'm sorry", dei Chicago. Se il 1982 a 45 giri non ha avuto un vincitore netto, la classifica degli album é stradominata per tutto l'anno da un sopravvissuto del progressive rock italiano anni 70: Franco Battiato.

 

Abbandonata l'ardita sperimentazione dei tempi di "Fetus" e "Pollution", Battiato esce con La voce del padrone, un disco con tematiche molto profonde ma furbamente "mascherate" in quelle che all'apparenza sono canzoni molto "facili", in modo da non spaventare chi compra un disco in cui ci sono gemme preziose come "Gli uccelli", a mio modesto parere la piú bella poesia italiana degli ultimi anni. "La voce del padrone" sarà il primo disco italiano a superare il milione di copie vendute, e suo malgrado, Battiato diventa una star. A reggere le bordate della corazzata Battiato, in classifica per oltre un anno, ci provano la colonna sonora de "Il tempo delle mele", "Cocciante", con la bellissima "Celeste nostalgia", che non riuscirà mai a raggiungere il numero uno, il rock elettronico degli Alan Parsons project, con "Eye in the sky", e verso fine anno i Dire Straits, che con "Love over gold" riusciranno a spodestare il tiranno siciliano.

 

Arrivano dall'Australia i campioni del 1982: sono gli sconosciuti Men at work, che sbancano le classifiche con Business as usual, contenente le due super hit "

" e "Down under".

 

Il loro rock molto facile e l'inconfondibile attacco di sax conquista le top ten mondiali, mentre il compositore Vangelis conosce improvvisa, grandissima fama con la colonna sonora del film "Momenti di gloria". Paul McCartney ottiene grande successo in accoppiata con Stevie Wonder, in "Ebony and ivory". Olivia Newton John porta fin nel 1982 il successo di "Physical", ma le due hit maggiori dell'anno sono "Hard to say i'm sorry", dei Chicago, e soprattutto "Eye of the tiger", dei Survivor.

 

Il gruppo americano é un altro esempio dello stretto connubio cinema-musica dell'epoca, visto che la loro canzone é il tema di "Rocky 3". Successo grandissimo anche per Don't you want me, degli Human league. Grande successo anche per il quarto album dei californiani Toto, "Toto IV", con le grandissime hit "Africa" e "Rosanna".

 

In un anno in cui i numeri uno, Falco e Sanderson, sono vere meteore, il panorama italiano propone Giuseppe Cionfoli, che si presenta a San Remo spacciandosi per frate (lo si saprà solo dopo), e diventa fenomeno mediale con "Solo grazie". La vera meteora é quindi Gazebo, gettonatissimo nei juke-box e come colonna sonora dei vari film di Vanzina, quest'anno con "Masterpiece", e poi con le mitiche I like Chopin e "Dolce vita", che a onor del vero viene prima portata al successo da un'altra meteora, Ryan Paris.

 

Ma gli autentici fenomeni parastatali dell'anno sono i Trio, tre zoticoni tedeschi che hanno 5 minuti di gloria con la mitica "Da da da" ( e il testo é tutto qua!). Anche i Quarteflash, con "Harden my heart", durano lo spazio di un pomeriggio.

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Un anno di musica: 1983

 

É un anno, il 1983, dominato dagli exploit di Thriller, che vende piú di 50 milioni di copie in tutto il mondo e fà diventare una stella di proporzioni galattiche Michael Jackson. In Italia arriva dopo metà anno, ma fa in tempo a dominare le classifiche di vendita dei 33 giri.

 

Lo straordinario risultato di Thriller oscura un'altra stagione magica per Franco Battiato, che con "L'arca di Noé" si avvicina ai numeri strabilianti de "La voce del padrone". I Police realizzano forse il loro miglior album, "Synchronicity", con la stupenda "Every breath you take". Successi anche per Lucio Dalla, la colonna sonora di "Flashdance" e la prima di una lunga serie di raccolte che verranno sui lavori di John Lennon. Si fà notare un giovane cantautore italiano, che l'anno prima era arrivato ultimo a San Remo: Vasco Rossi. Tra i singoli, siamo forse l'unico Paese al mondo in cui Hard to say i'm sorry é seconda, dietro "Carletto", di Corrado. L'uscita in tutto il mondo del film "Flashdance" proietta al primo posto delle classifiche "What a feeling", di Irene Cara.

 

In Italia arriva a fine anno, giusto i tempo per bruciare sul filo di lana Moonlight shadow di Mike Oldfield, la mia canzone preferita in assoluto di tutti gli anni 80. "Vacanze romane" é il grandissimo successo dei Matia bazar, cosí come va fortissimo la canzone molto ruffiana di Toto Cutugno, "L'italiano". "Billie Jean" prepara l'arrivo di "Thriller", ma l'estate italiana é dominata da Renato Zero, con "Spiagge". A metà agosto arrivano come un ciclone gli sconosciuti Righeira, di cui parliamo piú sotto, con la mitica "Vamos a la playa". "I like Chopin" di Gazebo é l'ultimo numero uno prima dell'arrivo in vetta di Irene Cara e del disco dell'anno.

 

Se fosse uscito in un altro anno, "Synchronicity" avrebbe dominato tutte le classifiche del mondo. Trovandosi davanti il colosso "Thriller", si deve accontentare di fargli da secondo. Resta comunque un album stupendo, e i Police hanno almeno la soddisfazione del titolo per il singolo di maggior successo, Every breath you take.

 

"Billie Jean" e "Beat it" gli arrivano comunque molto vicino, e fanno passare in secondo piano altre grandi canzoni. Un gruppo inglese con uno strano personaggio come leader si fà un nome con due grandi hit: "

" e Do you really want to hurt melanciano i Culture club di Boy George. Va fortissimo ovunque Irene Cara, mentre un altro disco da ricordare é "Total eclipse of the heart", di Bonnie Tyler. Primo numero uno per il duo degli Eurythmics, con "Sweet dreams". Gli U2 incidono "Sunday bloody sunday" sui tremendi fatti di Derry del 1972, ma nessuno ancora si accorge di loro. Ahinoi, invece, sta per arrivare l'epidemia Duran Duran: primo segno, "Hungry like the wolf". I Pink Floyd danno il taglio finale, "
", alla loro esperienza musicale: senza Roger Waters, rimangono tre furbi maneggioni del sistema musicale che vivono sugli allori, senza un briciolo di originalità.

 

Alla voce "meteore" del dizionario dovrebbe comparire la loro foto: sono un duo piemontese che canta in spagnolo e nell'estate 1983 diventano il fenomeno assoluto delle canzonette italiane: i Righeira.

 

 

I fantastici Righeira

 

"Vamos a la playa" diventa un tormentone incredibile, e una delle canzoni che vengono subito in mente quando si parla di anni 80. Seguirà un altro discreto successo, "No tengo dinero", e poi l'oblio assoluto. Piú o meno quello che succede a Dario Baldan Bembo, un grande autore e musicista serio, che si vede da un giorno all'altro in testa alle classifiche e in tutte le trasmissioni televisive, grazie a L'amico é, sigla del primo telequiz di canale 5, Superflash. Dopo sei mesi di notorietà, Baldan Bembo non lo riconosce nemmeno sua madre.

 

Anche F.R. David ha lo stesso destino, con "Words", e non é da meno Greg Kihn, con "Jeopardy". La divertente canzone sui quiz televisivi americani é un fenomeno di vendite, ma rimarrà l'unico acuto di questo cantante. Nella stessa categoria, Laid back e Bandolero. Chi? Ah,si: "Sunshine reggae" e "Paris latino".

Modificato da 68rossoverde

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Un anno di musica: 1984

 

É un anno, molto "open", almeno in Italia, dove non é ancora arrivato il ciclone Prince che con "Purple rain" si é abbattutto sul mondo anglosassone. Tra i vari aspiranti alla corona di disco dell'anno, hanno titoli Francesco De Gregori, due mesi in vetta con "La donna cannone", Raf, dominatore dell'estate con "Self control", Paul Young, con la bellissima "Love the common people", e ancora, Gianna Nannini, con Fotoromanza, Amii Stewart, con "Friends", Stevie Wonder con "I just called to say i love you".

Ma nessuno di questi cantanti riesce nell'impresa dei tedeschi Alphaville, il gruppo dell'anno.

 

Il 12 maggio, entrano in classifica con "Big in Japan", a cui fanno seguito "Sounds like a melody" e Forever young: per otto mesi di fila, almeno un loro disco é nei primi 10, un risultato straordinario che vale tantissimo, in un mondo altamente volubile come quello dei 45 giri. La classifica degli album é un trionfo degli artisti italiani: Va bene, va bene così é il primo, grandissimo successo del futuro re del rock Vasco Rossi.

 

Francesco De Gregori ha un grande successo con "La donna cannone", mentre Gianna Nannini si candida al titolo di esordiente dell'anno, con "Puzzle", contenente il grande successo "Fotoromanza".

E ancora, Antonello Venditti, i Pooh, Lucio Dalla, Fabio Concato e Pino Daniele ottengono ottimi riscontri. Tra gli stranieri, si salvano solo Stevie Wonder e Paul Young. Ma a fine dicembre é arrivato "Wild boys" dei Duran Duran, e tante cose non saranno piú le stesse..

 

Lo hanno chiamato e si é fatto chiamare nei modi più disparati, arrivando a rinnegare il nome con cui si fá conoscere nel 1984: Prince. Per adesso, si chiama "il genio di Minneapolis", e Purple rain ottiene un successo strepitoso.

 

Non solo, anche il singolo "When doves cry" é il numero uno della categoria. Tra chi si deve accontentare del secondo posto, un tale Bruce Springsteen incide una certa "Born in the USA", che diventerá il pezzo trainante dell'omonimo album e di tutta la carriera futura del Boss. Cyndi Lauper piazza non uno, ma due grandi hit: "Girls just want to have fun" e la bellissima Time after time, e altri notevoli numeri uno sono Tina Turner, con "What's love got to do with it", Phil Collins con "Against all odds", dal film "Due vite in gioco", e Stevie Wonder e Ray Parker jr., anche loro passati al cinema, rispettivamente con I just called to say i love you dal film "La signora in rosso" e "Ghostbusters", dall'omonimo horror comico che spopola in tutti i cinema. I Van Halen ottengono grande successo con "Jump", mentre a fine anno un gruppo di superstar del pop inglese si riunisce con il nome di Band aid e incide "

".

 

 

La canzone, bellissima, avrá grandissimo successo nel 1985, e sará il motore di tutta l'operazione "Live Aid". Tra i membri di Band aid ci sono anche i Duran duran, che hanno ottenuto nel corso dell'anno il loro primo numero uno, con "The reflex". "Borderline" é il primo disco da classifica di una italoamericana piuttosto tarchiatella, tale Madonna.

 

Sandy Marton vive la sua estate di gloria, con la mitica "Peolple from Ibiza". Capello lungo, faccia da figlio di buona donna che la sa molto lunga, fá strage di cuori tra le teenagers italiane con la sua tastierona da tracolla: in realtá, é meno esotico di quanto faccia credere, e deve il suo successo a un grande creatore di fenomeni multimediali come Claudio Cecchetto, che si é stufato di cantare "Gioca jouer".

 

Altri fenomeni da notte di mezza estate sono Il Gruppo italiano, quelli di "Tropicana" e "Anni ruggenti", i Novecento, con "Movin' on", e Mike Francis, italianissimo nonostante il nome, con "Survivor". Kenny Loggins fá in tempo ad arrivare al numero uno in tutto il mondo con Footloose prima di ritornare nel buio, i Rockwell diventano famosi con "Somebody's watching me" e poi spariscono, i Wang chung incidono "Dance hall days" e poi tornano alle loro vere occupazioni. Tristi storie, negli anni 80..

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Un anno di musica: 1985

 

George Michael domina l'inizio anno, da solo con "Careless whisper" e come 50% degli Wham con "Wake me up". Prima che San Remo lanci in orbita tre personaggi, và al numero uno "Do they know it's Christmas", che porterà a molte cose buone nel corso dell'anno. I tre fenomeni che escono da San Remo, sono Eros Ramazzotti, "Una storia importante" e la candidatura a diventare a breve il numero uno del pop italiano, Luis Miguel, idolo delle ragazzine con "Ragazzi di oggi", e soprattutto i Duran Duran.

 

Un anno dopo l'Inghilterra, arriva anche da noi la Duranmania: nel corso dell'anno, piazzeranno in vetta alla classifica di tutto, da "Wild boys", a "Save a prayer", fino all'insulsa "A view to a kill". La contrapposizione all'altro gruppo idolo delle ragazzine inglesi, gli Spandau ballet, in Italia regge poco. Del resto, uscirà il film "Sposeró Simon Le Bon", mica "Sposeró il fighetto degli Spandau" (Tony Hadley, mi sembra, ma non chiedete a me, io ascoltavo i Dire Straits..). Il clamoroso successo dei Duran non fà comunque passare in secondo piano l'altro numero uno dell'anno, il supergruppo Usa for Africa, che sulla spinta dell'esempio inglese lancia la mitica

, sempre contro la carestia in Etiopia. I due progetti di aiuti inglese e americano si fondono il 13 luglio in "
", il piú grande concerto live della storia, che tra Londra e Philadelphia chiama sul palco decine di big della canzone, e raccoglie miliardi di telespettatori davanti al video e decine di milioni di dollari (di 20 anni fa..) a favore delle popolazioni africane colpite dalla carestia.

 

L'anno si chiude con miss Veronica Ciccone in testa a tutte le classifiche, e prossima regina incontrastata di tutto ció che é pop: "Like a virgin" sarà un serbatoio inesauribile di numeri uno. La classifica degli album premia invece Claudio Baglioni, con

, davanti al primo tentativo solista di Sting, "The dream of the blue turtles". Gli altri numeri uno sono gli inevitabili Duran, gli Spandau ballet, e Vasco Rossi, "Cosa succede in città" e pensare che "vado al massimo" arrivò ultima seguita da polemiche e critiche per uno che doveva cambiare mestiere. Arriva in Italia solo nel 1986 l'album dell'anno mondiale, "Brothers in arms".

 

All'estero, infatti, l'album di Madonna é uscito a cavallo della fine dell'anno prima con il 1985, e nonostante il successo clamoroso, non riesce a fare gli stessi numeri dei Dire Straits, che producono quello che sarà l'album piú venduto di sempre nel nuovo formato di registrazione ottico inventato dalla Philips, il compact disc. "Brothers in arms" conquista tutti i mercati mondiali, e Money for nothingil premio di video dell'anno.

 

L'esibizione dei Dire Straits con Sting a Live Aid é uno dei pezzi piú visti dello show. Non che Madonna si debba lamentare del 1985, tutt'altro: "

", "Crazy for you", Like a virgin sono numeri uno in tutto il mondo, e ne fanno la regina del settore singoli.

 

Gli incredibili exploit dell'artista italoamericana fanno passare in secondo piano gli straordinari exploit di George Michael, sia da solo che come parte degli Wham. I Tears for fear sono il nome nuovo delle classifiche, mentre é un trionfo il tentativo da solista di Phil Collins, con "No jacket required".

 

"L'estate sta finendo", cantano i Righeira, e insieme a lei la loro ultima stagione di notorietà. Ma la meteora piú veloce dell'anno é il giovanissimo Luis Miguel, che a San Remo propone la ruffiana "Ragazzi di oggi".

 

Diventa il beniamino delle ragazzine della fascia 9-13 anni, visto che le over 13 sono impegnate a svenire per i Duran Duran, e la sua carriera italiana é finita prima ancora di cominciare. Sandy Marton ci delizia con "Camel by camel", mentre l'italianissimo Baltimora non ottiene in Italia il successo che riceve in America, dove Tarzan boy arriva al numero uno delle classifiche. Aggiungerei alla lista anche Den Harrow, con "Mad desire" e i Tipinifini, con "Fever", ma poi non vorrei che mi perdeste di vista la batteria molto nutrita di meteore col passaporto che transitano nei cieli italiani e internazionali nell'anno di grazia 1985. Si comincia con i due big della categoria: Limahl, con "Neverending story", tema del film "La storia infinita", e soprattutto i mitici Opus, quelli di Live is life.

 

Sbucano dal nulla con questo incredibile successo, probabilmente uno dei 10 dischi piú ricordati di tutti gli anni 80, e poi tornano nell'oscurità un attimo dopo: meteore veramente da casistica! Non sono da meno gli Arcadia, specie di succursale dei Duran Duran, con "Election day", o Paul Hardcastle, con l'odiosa "Nineteen". E cosa dire degli unici e soli Dead or alive, quelli di You spin me round (like a record). Per non darvi troppe emozioni in una volta sola, diró infine che questo anno fortunatissimo per l'avvistamento di corpi celesti ha portato anche i Go West, Belouis Some e Murray Head, il fighetto di "One night in Bangkok". Che anno, ragazzi!

 

Già "Southern death cult", dalla passione del leader Ian Astbury per le vicende dei pellerossa, i Cult hanno seguito negli anni 80 una parabola che li ha portati da un suono rock venato di momenti dark, più volte accostato a quello dei Led Zeppelin e degli AC/DC, a uno decisamente più metal, meno originale di quello degli inizi. Love, secondo album in studio della band, li ha fatti conoscere al grande pubblico, con la ballata romantica "Rain" a trainare le vendite. "She sells sanctuary" e "Brother wolf, sister moon", ancora una storia dei nativi americani, sono gli altri ascolti primari per un disco che rappresenta a pieno la forza di una grande rock band degli anni 80.

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A regà, ma la bancarella sotto casa? A vende i Topolino vecchi o le macchinette mezze sfasciate???? :(

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avoja! io vendevo pure le barbie con i capelli tagliati cercando di convincere i malcapitati che se i genitori non volevano sprecare i soldi a prendere Ken potevano risolvere così :P

 

:angel:

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UN PO' DI RICORDI IN IMMAGINI.... B-)

 

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Il cubo di Rubik

 

Sei lati, ogni lato 9 quadratini colorati, e tutti i lati che si possono muovere sia in orizzontale che in verticale..vi sembra di ricordare, vero? 43.252.003.274.489.856.000 (si, proprio 43 miliardi di miliardi..) di possibili combinazioni, e una sola che portava al risultato agognato, tutte e 6 le facce del colore giusto, nello stesso momento! Uscito dalla mente malefica di un matematico ungherese, il cubo di Rubik é stato per noi ragazzi degli anni '80 quello che i Pokemon sono per i ragazzini di oggi, una mania, una febbre da cui non si poteva guarire. In tutti i formati e le dimensioni, ci giocavamo a tutte le ore, a scuola e fuori scuola, anche e soprattutto durante le lezioni..e mentre per molti l'unica soluzione possibile era quella di staccare i quadratini colorati e attaccarli dove serviva, ai campionati mondiali c'era chi lo completava in meno di 30 secondi (grr...grr..!!).

 

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Il super tele

 

Dici Supertele e per noi maschietti degli '80 é come dire Barbie per le ragazze: un mito da venerare, un'icona indimenticabile del tempo che fu...venduto nell'immancabile cordicella tagliadita a 500 lire, il tele era più rassicurante della mamma, perché sapevi che anche a bucarne tre in un pomeriggio, si riusciva sempre a fare la colletta per comprarne un altro, e poi un altro ancora..caratterizzato dalla incredibile leggerezza, era il terrore dei portieri per le traiettorie impossibili che assumeva, magari dopo una puntata maligna dell'attaccante. Inutilizzabile negli spazi aperti e nei giorni di vento, quando veniva sostituito dal più solido Super santos, se non addirittura dal maestoso Tango, ha formato generazioni di rapaci dell'area piccola e di portieri falliti, che affogavano la disperazione per l'ennesima brutta figura con una gazzosa doppia..

 

 

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Il Vic 20 e il Commodore 64

 

Il primo computer di decine di migliaia di futuri hacker, ingegneri informatici e quant'altro, che impararono i primi rudimenti del basic, il vic 20 (5 Kb di ram..), prodotto agli inizi degli anni 80 dalla Commodore, che vendette più di 2 milioni e mezzo di esmplari, introdusse al grande pubblico il concetto di computer per tutti, dato il suo prezzo contenuto. Fu sostituito dal 64, che sarebbe diventato il computer più venduto di sempre, in oltre 10 milioni di pezzi, molto più "potente" (64 Kb di ram), che introdusse un'intera generazione al divertimento videoludico, con i giochi che andavano caricati sulla memoria a cassette magnetiche esterna, e i quasi inevitabili problemi di caricamento ("load error"), almeno fino all'arrivo del mitico turbo loader..

 

 

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Le BMX

 

Create in California negli anni '60, le bmx (abbreviazione per bicicletta da motocross) divennero famosissime solo agli inizi degli anni '80, quando si sviluppò una vera e propria cultura delle piccole, leggere biciclette con le ruote da 20 pollici, simile a quella, ad esempio, del surf. Adatte sia a evoluzioni acrobatiche che a gare sui dossi di sabbia dei percorsi del motocross, ebbero una grandissima spinta anche dal film "E.T.", in cui i piccoli protagonisti le utilizzano per volare via col loro amico extraterrestre. Poi abbandonate dall'utente comune, sono ancora molto utilizzate in gare di discesa e di freestyle.

 

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La Polaroid

 

La mitica macchina fotografica Polaroid, che rendeva inutile il passaggio dal fotografo per lo sviluppo delle foto, in quanto grazie al particolare meccanismo inventato dalla casa americana consentiva lo sviluppo immediato, sulla speciale carta che veniva caricata nella macchina. La magia di ottenere una foto immediata, dopo il classico sventolio che accelerava il processo di sviluppo rimane uno dei momenti più cari della nostra infanzia, e penso che tutti noi abbiamo qualche polaroid custodita in un album di ricordi..

 

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Le figurine dei calciatori

 

Non é tanto il fatto che ho imparato a leggere con l'album delle figurine, nè quei personaggi mitici che affiorano dal passato: Mozzini, Bet, Tavola, Frustalupi, Bini, Bachlechner.. Marocchino, Spinosi, Maldera (III), Cordova...e non sono nemmeno i pomeriggi passati a imparare l'arte della contrattazione per cercare di ottenere le 5 figurine che ti mancavano per finire l'album, o le infinite partite a rosso e bianco o a muro...e in fin dei conti, non è nemmeno il ricordo dei mitici doppi scudetti della serie C2, con squadre come il Casale, il Casarano, il Derthona, il Fanfulla...Niente di tutto questo, è l'odore delle figurine dei calciatori che mi fà stringere il cuore in un moto di compassione per un bambino che ormai è più di 20 anni indietro nel passato..l'odore, ragazzi..che meraviglia l'odore delle figurine Panini..per me sarà sempre l'odore degli anni 80...

 

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I regali del Nesquik

 

Oltre a "rendere il latte prelibato" col suo sapor di cioccolato, Nesquik era un dispensatore di fantastici regali, sempre interrati (o incioccolati?) in una bustina nel fondo del contenitore di plastica, tra cui riemergono i dischi volanti dei supereroi DC Comics (Batman, Superman..) e le monete romane di Asterix. I primi, erano dischetti di plastica con il simbolo del supereoe, che si potevano lanciare usando come leva uno stecchetto che andava meso in una fessura del disco, mentre le monete di Asterix erano fantastici pezzi di metallo contorto che rappresentavano gli imperatori romani e avevano un suntuoso raccoglitore per la imperitura conservazione...

 

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Giochi senza frontiere

 

Quando l'Europa non era ancora unita, e la Jugoslavia invece si, quando la Svizzera sembrava ancora così lontana, un sano spirito di campanilismo ci portava davanti ai televisori per seguire, con il commento di Ettore Andenna e Milly Carlucci, la squadra italiana di turno (Campione, Marostica, Livigno...) che cercava di vincere l'agguerrita concorrenza delle altre Nazioni e portare a casa un po' di gloria. Tra un jolly e un fil rouge, tra una corsa dentro i barili e un rodeo su tori di cartongesso, i mitici giudici svizzeri Gennaro Ulivieri e Guido Pancaldi, con il loro inimitabile "trois, deux, un..fiii (suono del fischietto)" amministravano con imparzialitá lo svolgersi delle varie prove. E l'Italia si fermava davanti ai teleschermi...

 

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Il dolce forno Harbert

 

La Harbert, mitica casa produttrice di giocattoli, superò se stessa ed entrò nel mito col Dolce forno, che consentiva a tutte le bambine di improvvisarsi cuoche, e intanto le preparava a un futuro da casalinghe..Noi maschietti magari ridacchiavamo, ma non erano poche le volte che abbandonavamo le nostre macchinine sulla pista Polistil e aiutavamo le nostre sorelle e amiche a preparare qualche intruglio, che sarebbe dovuto diventare una torta paradiso, o una crostata...

 

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Le sorprese delle patatine

 

Come per il nesquik, le patatine non si compravano per il contenuto alimentare, ma per i piccoli regali che contenevano: ho ricordi di una specie di pipa in cui si soffiava per far restare in aria una pallina di plastica, per esempio, o di un tubetto di plastica in cui si soffiava e che tramite una piccola ventola produceva il classico suono "wooshhh..". E ancora, i glitters, le sorprese tutte brillantate che si attaccavano e staccavano dai vetri..ma soprattutto, ricordo le incredibili magliette delle squadre di calcio: erano sacchetti di plastica leggerissimi che si rompevano al minimo movimento, ma vuoi mettere la soddisfazione di indossare la maglia della tua squadra per la partita del pomeriggio? (ovviamente con il super tele...)

 

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I trasferelli

 

Ve li ricordate? Colpirono come un ciclone tutte le scuole d'Italia all'inizio degli anni 80: erano fogli trasparenti con delle immagini che si potevano trasferire su carta esercitando una pressione, con una penna o una matita, sulla parte superiore dell'immagine: lo stesso sistema con cui si attaccano adesso toppe e disegni con un ferro da stiro. Sempre tematici, potevano riguardare il mondo delle corse, la conquista dello spazio, un safari nella jungla...per noi ingenui bambini degli anni 80, erano uno strumento formidabile per stimolare la fantasia e la creatività, altro che i cellulari e le suonerie...

 

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Il Giornalino

 

E' stato un grande compagno della mia gioventù, molto più di Topolino, che pure non ha mancato di "frequentare". Ma nel Giornalino, oltre ai fumetti, c'erano gli inserti "Conoscere insieme", davvero un modo divertente di imparare le cose, c'erano i poster dei giocatori di calcio, i concorsi a premi, e anche i fumetti erano di livello: Tiziano Sclavi, prima di Dylan Dog, proponeva l'azione di "Altai & Johnson", il mitico Pinky di Mattioli, divertentissima escursione nella comicità surreale, e ancora Alfredo Castelli, e le bellissime storie di calcio di Giovetti. Ho passato 6-7 anni in compagnia del Giornalino, e quando ho smesso di comprarlo, ho capito che una parentesi della mia vita era finita, lo dico senza paura di esagerare..

 

 

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La sigla dell'Eurovisione

 

In un'epoca in cui c'erano solo 2 canali in TV, la sigla dell'eurovisione aveva veramente un qualcosa di mistico, che quasi incuteva soggezione: nel mercoledi sera dedicato alle coppe europee di calcio, annunciava collegamenti con località esotiche come Craiova, Bratislava, Kiev, Birmingham...e lì le squadre italiane erano veramente in trasferta..palla lunga e pedalare, altro che pressing alto e ripartenze...Sembrava di collegarsi con la Luna, immagini molte volte poco illuminate, voce del telecronista (Pizzul, Martellini, Martino..) che scompariva all'improvviso, e tu lí a chiederti se non fossero stati rapiti dal KGB..Nelle fredde domeniche d'inverno, invece, la sigla dell'eurovisione ci metteva in contatto con Kitzbuhel, Kranjska Gora, Wengen..dove i resti della formidabile valanga azzurra prendevano legnate a destra e sinistra, in attesa dell'arrivo di un fenomeno emiliano..ma questa è un'altra storia...

 

 

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e quelle di 90° minuto e Supergulp

 

Con Paolo Valenti a guidare un gruppo di fenomeni del costume italiano come Tonino Carino, Giorgio Bubba, Castellotti, Vasino e l'inarrivabile Luigi Necco da Napoli, 90° minuto è stato un appuntamento cardine della programmazione televisiva degli anni 80, quando il massimo che si riusciva a vedere era la registrazione di un tempo di una partita giocata nel pomeriggio..e la sigla del programma annunciava a tutti, amici e parenti, che era ora di mettersi davanti al teleschermo. Così come, il giovedi sera su rai 2, la sigla di Supergulp (buca cica buca cica bu..super!! - fantastica!!) era il segno per noi bambini che era arrivata l'ora dell'Uomo ragno, del Gruppo TNT e degli altri fumetti-tti a puntate-te in TV!! Un momento irrinunciabile di riunione davanti al teleschermo, perchè il giorno dopo a scuola non si sarebbe parlato d'altro che di Nick Carter e dei suoi assistenti..ahh..come eravamo ingenui...

 

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Il catch

 

Altro che le fesserie del wrestling moderno: negli anni 80 c'era il catch, gli incontri duravano anche mezz'ora, erano pieni di tecnica e agonismo. Sabato pomeriggio, il mitico Tony Fusaro ci portava sui tatami giapponesi, dove gli eroi erano Tiger mask, Antonio Inoki, Tatsumi Fujinami, Animal Hamaguchi, Andre the giant, e dove Hulk Hogan faceva la figura dello sfigato di turno. Giochi di corde dell'acrobatico Tiger, lacci californiani, prese da judo, mosse spaccatesta, che puntualmente noi gasatissimi ragazzini ripetevamo negli incontri casalinghi..che tempi..

 

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I ghiaccioli a 150 lire

 

Un trio che ha imperversato per le mie estati: il lemonissimo, il fior di fragola, e il magic cola: 150 lire per comprare un ghiacciolo, o meglio un mix di acqua e coloranti vari..ma vuoi mettere, con 500 lire ne compravi 3 e ti avanzavano 50 lire per 2 gomme da masticare..Poi un po' messi da parte quando arrivò il mitico calippo, restano comunque uno dei ricordi più freddi delle mie vacanze..

 

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E ancora

 

Le crystal balls, che si formavano soffiando in cannucce su pezzi di gomma nauseabonda tipo das, creando coloratisime bolle trasparenti che puntualmente rompevano i vasi di casa..la polverina di provenienza aliena che si metteva sulla lingua e frizzava e scoppiettava (per non parlare di chi ci beveva la coca cola, mamma mia, che rischiii..)... i portachiavi a moschettone tipo filo arricciato del telefono..il tamburgioco - prendi prendi, quel gioco assurdo molto cinese...

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I VIDEOGIOCHI

 

E' QUI CHE VI VOGLIO GENTE.... B-)

 

Salto nel tempo

Allora, pronti che si salta insieme in quelle vecchie, polverose sale giochi di 20 anni fa, e ricordatevi che alle 7 dovete tornare a casa per cena.. :lol::lol::lol:

 

Di piattaforma in piattaforma

 

Super Mario

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La prima, vera superstar del mondo dei videogiochi, quasi 20 anni prima di Lara Croft, con molti meno pixel nei punti critici, ma molta simpatia in piú. Mario é l'unico idraulico della Terra che arriva prontamente quando c'é bisogno di lui, e con le sue tremende capocciate si tira fuori dalle situazioni piú spinose, sempre pronto a fare fuori quelle tremende tartarughe giganti che vorrebbero fargli la festa. Primo episodio di una saga infinita e fortunatissima, che vedrá poi la comparsa anche del fratello Luigi e del cattivo alter-ego Wario, diventando molto piú adventure di questo episodio.

 

Donkey Kong

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Un altro straordinario successo degli anni 80: un omino in tuta da idraulico (dove l'ho rivisto?) si lancia contro barili, fiamme, trappole e scale, armato solo del proprio coraggio e ogni tanto di una mazza, per salvare la propria bella, prigioniera del feroce gorilla Donkey Kong..Azione e giocabilitá allo stato puro, per quest'altro capolavoro del genere piattaforme.

 

Kangaroo

[attachmentid=35797]

 

Delle dispettosissime scimmie hanno rapito i piccoli di mamma canguro, ma non hanno fatto i conti con le abilità pugilistiche dell'arrabbiata madre, che a suon di cartoni reclama il ritorno dei figlioli, incurante di torsoli di mela e angurie che le piovono in testa. Gameplay al 110%.

 

City connection

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Un platform inusuale: su una specie di Y10, dovete verniciare le grigie traversine di acciaio che ricoprono molte città del mondo, evitando le varie polizie locali, contro le cui macchine si possono scagliare latte d'olio per farle scivolare e poi colpire, e stando soprattutto molto attenti a degli odiosi gatti, che non si possono investire, pena la perdita di una vita, e che hanno il vizio di sbucare fuori nei momenti piú impensati. Unica ancora di salvezza, collezionare i palloncini rossi che ogni tanto compaiono e che vi catapultano in altre parti del mondo.

 

 

Popeye

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Il rissoso, irascibile, carissimo Braccio di ferro sbarca in sala giochi, e ovviamente volano mazzate, con Bruto che ha rapito la petulante Olivia e il mitico marinaio che si lancia alla riconquista della bella (?), con il solito indispensabile aiuto degli spinaci, e stavolta anche dei baci della compagna. Una specie di Donkey Kong, con il cattivo molto piú partecipe all'azione.

 

Burger time

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Un cuoco, con tanto di cappello, deve preparare degli hamburger arrampicandosi sui vari livelli della cucina, mentre uova al tegamino e wurstel, poco contenti di far parte del panino, lo rincorrono e cercano di fargli fare una brutta fine. Ma con una spruzzata di pepe, il cuoco li rimetterà a posto..Al limite del sogno acido, con gli ingredienti che si animano, e molto poco igienico (per mettere gli ingredienti sul panino bisogna camminarci sopra..), ma molto, molto divertente.

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SPORT

 

Altro che PES 6 o FIFA 07 ..... :lol::lol::lol:

 

Con questi bisognava davvero essere bravi,veloci e con dita d'acciaio

 

Exciting soccer

[attachmentid=35801]

 

Il gioco più straordinario della storia nel rapporto qualità- peso in kbyte: in poco più di 50, lo stesso spazio oggi usato per un disegno di una pistola di Lara Croft, i suoi programmatori hanno inserito un mostro di giocabilità infinita, con i suoi buffi omini che in 7 contro 7 si combattevano la coppa del mondo, al suono di inni nazionali elettronici indimenticabili. Semplicemente, gli anni 80 fatti videogioco

 

Karate champ

[attachmentid=35802]

 

Due joystick da usare in contemporanea per creare calci volanti, pugni allo stomaco, parate spettacolari e il mitico "back around kick", o il "jumping side kick", i due spartiacque tra i "giocatori della domenica" e chi ha fatto di questo gioco di karate un'arte. E quando, dopo ogni turno passato sulla strada verso il titolo nazionale, arrivava lo scontro col toro sulla spiaggia, beh..ragazzi...

 

Hyper olympics

[attachmentid=35803]

 

E questo è il gioco delle vesciche: se conto tutte le ore passate tra salti in lungo, lanci del giavellotto e del martello, tiro con l'arco e altro, vengono fuori anni interi: come detto, io mi occupavo della parte tecnica, cercando sempre la battuta al limite, i 45 gradi di angolazione che non renderessero vani gli sforzi degli addetti alla velocità...Con un grande seguito, Hyper sports, dove ero il campione mondiale di tiro al piattello e con l'arco.

 

Double Dribble

[attachmentid=35804]

 

Stranissimi giocatori di basket, alcuni altissimi e lenti, altri tappetti velocissimi, si danno battaglia lungo un campo di basket, in cui per la prima volta in Italia si vede l'arco del tiro da 3 punti, e in cui le azioni più spettacolari vengono premiate da un replay in finta animazione. Molto divertente e veloce.

 

Super volleyball

[attachmentid=35805]

 

Sul finire del decennio, arriva un gioco tanto semplice quanto divertente che rende sicuramente giustizia a uno sport diventato popolarissimo grazie alla Nazionale di Velasco. Qui però si tengono le parti del Giappone, e tra spettacolari battute elettriche e muri vincenti, si avanza nel torneo mondiale. L'Italia è tenuta in ottima considerazione, visto che la si affronta in semifinale, prima della Russia. Già aggiornato al nuovo sistema di punteggi detto "rally point system", chi arriva a 17 vince.

 

Paddlemania

[attachmentid=35806]

 

Divertentissima escursione nel mondo del ping pong, in cui si incontrano sosia di Lendl, Graf e Navratilova, giocatori di pallavolo, addirittura lottatori di sumo e surfisti, che bisogna battere in una specie di tennis in cui valgono anche i rimbalzi sulle pareti, che a volte si muovono, e a volte non ci sono, come alla spiaggia contro i surfisti. Scopo del gioco è mandare la pallina sul fondo campo avversario, magari dopo averlo messo a gambe all'aria con un bel colpo potente.

 

Fighting soccer

[attachmentid=35807]

 

Insolita conversione del calcio, con l'azione che viene inquadrata da una telecamera posta sopra il campo di gioco, e non lateralmente, come di solito. Il torneo è quello olimpico, ma non mancano entrate assasine punite da un arbitro inflessibile. Grafica curatissima, si giocava con un cabinet dedicato molto avveniristico.

 

World stadium

[attachmentid=35808]

 

Ok, ammetto di essere uno delle poche migliaia di italiani a conoscere le regole del baseball e ad aver letto qualche libro sulla storia del gioco, ma dovete ammettere che è uno sport tremendamente ben convertito in videogioco, per qualunque piattaforma e epoca storica, come questo divertente World stadium, in cui gli omini correvano verso la pallina a 2km orari. Ma quando ti riusciva un "doppio gioco"..beh, se non sapete cos'è, tornate a giocare con le figurine, mocciosi..

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SPORT

 

Altro che PES 6 o FIFA 07 ..... :lol:  :lol:  :lol:

 

Con questi bisognava davvero essere bravi,veloci e con dita d'acciaio

 

Exciting soccer

[attachmentid=35801]

 

Il gioco più straordinario della storia nel rapporto qualità- peso in kbyte: in poco più di 50, lo stesso spazio oggi usato per un disegno di una pistola di Lara Croft, i suoi programmatori hanno inserito un mostro di giocabilità infinita, con i suoi buffi omini che in 7 contro 7 si combattevano la coppa del mondo, al suono di inni nazionali elettronici indimenticabili. Semplicemente, gli anni 80 fatti videogioco

 

Karate champ

[attachmentid=35802]

 

Due joystick da usare in contemporanea per creare calci volanti, pugni allo stomaco, parate spettacolari e il mitico "back around kick", o il "jumping side kick", i due spartiacque tra i "giocatori della domenica" e chi ha fatto di questo gioco di karate un'arte. E quando, dopo ogni turno passato sulla strada verso il titolo nazionale, arrivava lo scontro col toro sulla spiaggia, beh..ragazzi...

 

Hyper olympics

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E questo è il gioco delle vesciche: se conto tutte le ore passate tra salti in lungo, lanci del giavellotto e del martello, tiro con l'arco e altro, vengono fuori anni interi: come detto, io mi occupavo della parte tecnica, cercando sempre la battuta al limite, i 45 gradi di angolazione che non renderessero vani gli sforzi degli addetti alla velocità...Con un grande seguito, Hyper sports, dove ero il campione mondiale di tiro al piattello e con l'arco.

 

Double Dribble

[attachmentid=35804]

 

Stranissimi giocatori di basket, alcuni altissimi e lenti, altri tappetti velocissimi, si danno battaglia lungo un campo di basket, in cui per la prima volta in Italia si vede l'arco del tiro da 3 punti, e in cui le azioni più spettacolari vengono premiate da un replay in finta animazione. Molto divertente e veloce.

 

Super volleyball

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Sul finire del decennio, arriva un gioco tanto semplice quanto divertente che rende sicuramente giustizia a uno sport diventato popolarissimo grazie alla Nazionale di Velasco. Qui però si tengono le parti del Giappone, e tra spettacolari battute elettriche e muri vincenti, si avanza nel torneo mondiale. L'Italia è tenuta in ottima considerazione, visto che la si affronta in semifinale, prima della Russia. Già aggiornato al nuovo sistema di punteggi detto "rally point system", chi arriva a 17 vince.

 

Paddlemania

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Divertentissima escursione nel mondo del ping pong, in cui si incontrano sosia di Lendl, Graf e Navratilova, giocatori di pallavolo, addirittura lottatori di sumo e surfisti, che bisogna battere in una specie di tennis in cui valgono anche i rimbalzi sulle pareti, che a volte si muovono, e a volte non ci sono, come alla spiaggia contro i surfisti. Scopo del gioco è mandare la pallina sul fondo campo avversario, magari dopo averlo messo a gambe all'aria con un bel colpo potente.

 

Fighting soccer

[attachmentid=35807]

 

Insolita conversione del calcio, con l'azione che viene inquadrata da una telecamera posta sopra il campo di gioco, e non lateralmente, come di solito. Il torneo è quello olimpico, ma non mancano entrate assasine punite da un arbitro inflessibile. Grafica curatissima, si giocava con un cabinet dedicato molto avveniristico.

 

World stadium

[attachmentid=35808]

 

Ok, ammetto di essere uno delle poche migliaia di italiani a conoscere le regole del baseball e ad aver letto qualche libro sulla storia del gioco, ma dovete ammettere che è uno sport tremendamente ben convertito in videogioco, per qualunque piattaforma e epoca storica, come questo divertente World stadium, in cui gli omini correvano verso la pallina a 2km orari. Ma quando ti riusciva un "doppio gioco"..beh, se non sapete cos'è, tornate a giocare con le figurine, mocciosi..

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Alla tua per altro perfetta e nutrita schiera di giochetti ne manca uno epico, secondo me

 

BOMB JACK

 

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:lol:

 

E comunque grazie davvero 68RV, un topic da brivido :sigh:

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un ringraziamento all utente 68rossoverde che mi sta acculturando :D

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:lol::lol::lol:

QUESTO TOPIC RICORDATEVELO PERCHE' E' LA SINTESI DEL VOSTRO PRESENTE E USANDO LA TUA FIRMA:

 

Non arrenderti mai, xkè quando pensi ke sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio

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Alla tua per altro perfetta e nutrita schiera di giochetti ne manca uno epico, secondo me

 

BOMB JACK

 

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:lol:

 

E comunque grazie davvero 68RV, un topic da brivido :sigh:

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ECCO BRAVI..DATEME UNA MANO CHE QUESTO E' IL TOPIC DEI RAGAZZI DEL 1980 - 90

:lol::lol::lol::lol:

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Fuoco a volontà!

 

Space invaders

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Giochi del genere travalicano i confini del mondo dei videogiochi, per diventare autentici fenomeni di costume: Space invaders è stato il primo videogioco in cui ho inserito pezzi da 100 lire fino alla nausea. Immortale.

 

Galaga

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Phoenix

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Praticamente identici tra loro, rappresentano un'evoluzione grafica dell'immortale predecessore.

 

Vanguard

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L'evoluzione della specie: l'azione si sviluppa orizzontalmente, e ora le navicelle si spostano sia da sinistra verso destra, che dall'alto in basso. Aumenta anche la capacità di manovra degli alieni, e l'azione é piú frenetica.

Il mito della serie sparatutto, un capolavoro di grafica e giocabilità, con i fantastici vermoni spaziali come ultimo avversario e una colonna sonora che sembrava uscita da "Guerre stellari" davvero evocativa.

 

Zaxxon

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Utilizzando un finto ambiente 3D (siamo nel 1982..), la Konami crea questo gioiello di grafica e azione frenetica, ancora oggi superiore a tanti giochi del genere in circolazione.

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un ringraziamento all utente 68rossoverde che mi sta acculturando :D

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:lol::lol::lol:

QUESTO TOPIC RICORDATEVELO PERCHE' E' LA SINTESI DEL VOSTRO PRESENTE E USANDO LA TUA FIRMA:

 

Non arrenderti mai, xkè quando pensi ke sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio

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:lol::lol: ankio son dell 80 xò fine 80 :lol::lol:

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