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Claudio75

«Moggi regista del mio scandalo»

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Lapo Elkann in un'intervista al New York Times lancia velate accuse all'ex dg juventino: «Avevamo litigato. E perché c'era già un fotografo quando sono arrivato all'ospedale?»

 

NEW YORK, 24 feb - Lapo Elkann lancia accuse "velate" contro Luciano Moggi in relazione allo scandalo di cui è stato vittima nell'ottobre 2005. Al New York Times il rampollo di casa Agnelli si confessa ampiamente e soprattutto indica l'ex direttore generale della Juventus come il "direttore d'orchestra" della sua famigerata overdose a casa del transessuale Patrizia.

 

Secondo il racconto fatto al giornalista Peter Kiefer a Bologna, Lapo e Moggi avrebbero avuto un'accesa discussione la settimana prima del "fattaccio", che a distanza di tempo fa dire (retoricamente) al giovane Elkann: «Perché c'era un fotografo fuori dal pronto soccorso quando sono arrivato in ospedale?».

 

Dal testo emergono i rapporti burrascosi con l'intera ex dirigenza della Vecchia Signora: «Quei tre mi ricordano Caino e Abele. Pensa che tra tutti il più simpatico è Moggi. Ti basta per farti capire la mia opinione sulla dirigenza Juve»

 

Elkann non nega le sue responsabilità, ammette di non essere un santo anche se ora si dice sobrio: «Ho una personalità ossessiva e quando è così devi starci molto attento e devi essere capace di farlo con successo. Ci sono momenti in cui gestisci bene la situazione ma poi cambi direzione in peggio e ti fai del male. È come un incidente in automobile: tutti abbiamo degli incidenti, ed io sono stato fortunato a morirci».

 

Sulle reazioni ironiche, se non crudeli, in Italia Lapo commenta: «Cosa devo farci? Ci rido sopra. Se vieni da una famiglia come la mia, provi a fare cose nuove ed hai successo, la gente ci ride sopra, l'unica cosa che puoi fare è accettarlo. In America se hai successo non devi scusarti, in Italia invece il successo genera invidia, e l'invidia è la cosa peggiore, peggiore del mondo. È facile per me dirlo, ne ho subita più di tutti, ma alla fine della giornata non ne provo neanche un po'».

 

Sul suo presente lavorativo (la sua missione è «trasformare la complessità nella semplicità per i clienti») Elkann conferma l'amore per l'Italia, che non abbandonerà mai e per cui farà tutto quello che può, anche se vive nella Grande Mela, «una città che ti impedisce di essere pigro».

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Sulle reazioni ironiche, se non crudeli, in Italia Lapo commenta: «Cosa devo farci? Ci rido sopra. Se vieni da una famiglia come la mia, provi a fare cose nuove ed hai successo, la gente ci ride sopra, l'unica cosa che puoi fare è accettarlo. In America se hai successo non devi scusarti, in Italia invece il successo genera invidia, e l'invidia è la cosa peggiore, peggiore del mondo. È facile per me dirlo, ne ho subita più di tutti, ma alla fine della giornata non ne provo neanche un po'».

 

 

Ma come si fa a non ridere di un soggetto simile ? :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Giusto i lapojuventini possono ammirarlo...

E,poi,per cosa dovremmo invidiarlo ?

Per la sua intelligenza ? :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Per Patrizia ? :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Magari qualcuno lo invidierà per i soldi ma io preferisco la mia dignitosa povertà e la mancanza di bruciori... :lol:

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Ora, può anche starci che odiasse Moggi (del resto non sarebbe l'unico) ma arrivare a pensare che l'ex dg lo attendesse al varco dopo un abbondante pippata di coca in compagnia di un trans in maniera da svergognarlo pubblicamente mi pare un tantino eccessivo... :blink:

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MOGGI: SEMPRE STATO AMICO DI LAPO, MI DIFESE ANCHE

 

 

TORINO - Luciano Moggi non ha mai litigato con Lapo Elkann: lo assicura lo stesso ex direttore generale della Juventus, che, gia' nell'occhio del ciclone per Calciopoli e le sue code, oggi e' costretto a difendersi anche da una nuova accusa che arriva dal New York Times, con il supporto di un'intervista del giovane della famiglia Agnelli che insinua dubbi: in particolare, quello di uno 'zampino' dell'ex dg nella drammatica serata di 18 mesi fa, quando Lapo rischio' di morire a seguito di una overdose.

 

'Sono sempre stato amico di Lapo'' assicura Moggi con il massimo della convinzione, ricordando che ''anche di recente lui mi ha difeso, parlando di me come capro espiatorio di Calciopoli''. E d'altra parte, conclude Moggi, non era proprio Lapo a dire che ''della Triade io ero il piu' simpatico?''. Ma e' esattamente sul tema della simpatia che - dice la storia recente - il feeling tra il rappresentante piu' scapigliato della famiglia Agnelli e la vecchia dirigenza della Juventus, la celebre ''triade'', e' sempre stato piuttosto carente.

 

Nonostante la squadra mietesse successi continui, negli ultimi tre anni non erano infatti mancate le frizioni dialettiche tra il nipote dell'Avvocato e la dirigenza bianconera. Gia' nel 2004, in una intervista a 'Class', il giovane Elkann non era stato leggero con il vertice bianconero, anche se si era limitato a schermaglie solo relative al versante simpatia: ''La Triade? Il piu' simpatico e' Moggi, questo per fare capire la mia opinione sulla dirigenza della Juve...''.

 

Poi, nel febbraio 2005, l'incidente diplomatico vero e proprio. ''Mi auguro di vedere 'smile' sulla maglietta bianconera'', aveva detto Lapo a una trasmissione a Radio Italia Network e la replica di Antonio Giraudo, anche a nome di Moggi e Bettega, era stata durissima: ''Senza smile - aveva risposto l'amministratore delegato juventino - la Juventus ha vinto cinque scudetti in dieci ani, ha disputato 16 finali di Coppe, vincendone otto e conquistato due Palloni d'oro e due 'Viareggio', e' la prima squadra d'Europa per risultati sportivi. Siamo una delle societa' piu' solide a livello economico: risultato raggiunto senza che gli Agnelli abbiano avuto la necessita' di immettere denaro nella societa' in questi ultimi dieci anni''.

 

Nell'estate di quell'anno, Lapo aveva effettuato una apparente marcia indietro di tipo soltanto tattico, ribattezzando anche 'simpatica' la Juventus fresca di scudetto: ''E' stato bellissimo vedere il pullman passare in citta' dopo la conquista dello scudetto e' giusto e doveroso avere un rapporto stretto con la gente, esserle vicini con cuore e testa. Speriamo di fare ancora di piu', sotto questo profilo''. Era quindi chiaro che si trattava di un'altra stoccata, indiretta, come dire: la simpatia l'hanno conquistata i giocatori, adesso tocca anche ai dirigenti. Nel settembre di quell'anno, Elkann aveva affermato: ''Ci tengo molto a esprimere il mio appoggio da tifoso alla squadra e alla sua dirigenza'', una dichiarazione preparata per smentire battute a lui attribuite sulla Triade in una intervista semiseria al mensile Max, come questa: ''Moggi-Giraudo-Bettega? Mi ricordano Caino e Abele''.

 

L'estate successiva, Elkann aveva invitato la Juventus a comprare Cassano e gli avevano risposto energicamente sia Moggi, sia Giraudo, dicendo che ''anche se e' un campione che puo' fare la differenza, non rientra nei nostri piani'' e l'amministratore delegato bianconero aveva anche approfittato dell'occasione per scoccare un'altra frecciata a Lapo: ''E' un giovane Agnelli entusiasta della Juve e come tutti i tifosi e' giusto che abbia delle preferenze'', intendendo dire che Elkann non aveva alcun titolo per parlare, se non quello del semplice supporter. Poi la Triade e' svanita. Senza portarsi un sorriso.

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Sulle reazioni ironiche, se non crudeli, in Italia Lapo commenta: «Cosa devo farci? Ci rido sopra. Se vieni da una famiglia come la mia, provi a fare cose nuove ed hai successo, la gente ci ride sopra, l'unica cosa che puoi fare è accettarlo. In America se hai successo non devi scusarti, in Italia invece il successo genera invidia, e l'invidia è la cosa peggiore, peggiore del mondo. È facile per me dirlo, ne ho subita più di tutti, ma alla fine della giornata non ne provo neanche un po'».

 

 

Ma come si fa a non ridere di un soggetto simile ? :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Giusto i lapojuventini possono ammirarlo...

E,poi,per cosa dovremmo invidiarlo ?

Per la sua intelligenza ? :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Per Patrizia ? :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Magari qualcuno lo invidierà per i soldi ma io preferisco la mia dignitosa povertà e la mancanza di bruciori... :lol:

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x me lapo si fa ancora B-)

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MOGGI: SEMPRE STATO AMICO DI LAPO, MI DIFESE ANCHE

 

 

TORINO - Luciano Moggi non ha mai litigato con Lapo Elkann: lo assicura lo stesso ex direttore generale della Juventus, che, gia' nell'occhio del ciclone per Calciopoli e le sue code, oggi e' costretto a difendersi anche da una nuova accusa che arriva dal New York Times, con il supporto di un'intervista del giovane della famiglia Agnelli che insinua dubbi: in particolare, quello di uno 'zampino' dell'ex dg nella drammatica serata di 18 mesi fa, quando Lapo rischio' di morire a seguito di una overdose.

 

'Sono sempre stato amico di Lapo'' assicura Moggi con il massimo della convinzione, ricordando che ''anche di recente lui mi ha difeso, parlando di me come capro espiatorio di Calciopoli''. E d'altra parte, conclude Moggi, non era proprio Lapo a dire che ''della Triade io ero il piu' simpatico?''. Ma e' esattamente sul tema della simpatia che - dice la storia recente - il feeling tra il rappresentante piu' scapigliato della famiglia Agnelli e la vecchia dirigenza della Juventus, la celebre ''triade'', e' sempre stato piuttosto carente.

 

Nonostante la squadra mietesse successi continui, negli ultimi tre anni non erano infatti mancate le frizioni dialettiche tra il nipote dell'Avvocato e la dirigenza bianconera. Gia' nel 2004, in una intervista a 'Class', il giovane Elkann non era stato leggero con il vertice bianconero, anche se si era limitato a schermaglie solo relative al versante simpatia: ''La Triade? Il piu' simpatico e' Moggi, questo per fare capire la mia opinione sulla dirigenza della Juve...''.

 

Poi, nel febbraio 2005, l'incidente diplomatico vero e proprio. ''Mi auguro di vedere 'smile' sulla maglietta bianconera'', aveva detto Lapo a una trasmissione a Radio Italia Network e la replica di Antonio Giraudo, anche a nome di Moggi e Bettega, era stata durissima: ''Senza smile - aveva risposto l'amministratore delegato juventino - la Juventus ha vinto cinque scudetti in dieci ani, ha disputato 16 finali di Coppe, vincendone otto e conquistato due Palloni d'oro e due 'Viareggio', e' la prima squadra d'Europa per risultati sportivi. Siamo una delle societa' piu' solide a livello economico: risultato raggiunto senza che gli Agnelli abbiano avuto la necessita' di immettere denaro nella societa' in questi ultimi dieci anni''.

 

Nell'estate di quell'anno, Lapo aveva effettuato una apparente marcia indietro di tipo soltanto tattico, ribattezzando anche 'simpatica' la Juventus fresca di scudetto: ''E' stato bellissimo vedere il pullman passare in citta' dopo la conquista dello scudetto e' giusto e doveroso avere un rapporto stretto con la gente, esserle vicini con cuore e testa. Speriamo di fare ancora di piu', sotto questo profilo''. Era quindi chiaro che si trattava di un'altra stoccata, indiretta, come dire: la simpatia l'hanno conquistata i giocatori, adesso tocca anche ai dirigenti. Nel settembre di quell'anno, Elkann aveva affermato: ''Ci tengo molto a esprimere il mio appoggio da tifoso alla squadra e alla sua dirigenza'', una dichiarazione preparata per smentire battute a lui attribuite sulla Triade in una intervista semiseria al mensile Max, come questa: ''Moggi-Giraudo-Bettega? Mi ricordano Caino e Abele''.

 

L'estate successiva, Elkann aveva invitato la Juventus a comprare Cassano e gli avevano risposto energicamente sia Moggi, sia Giraudo, dicendo che ''anche se e' un campione che puo' fare la differenza, non rientra nei nostri piani'' e l'amministratore delegato bianconero aveva anche approfittato dell'occasione per scoccare un'altra frecciata a Lapo: ''E' un giovane Agnelli entusiasta della Juve e come tutti i tifosi e' giusto che abbia delle preferenze'', intendendo dire che Elkann non aveva alcun titolo per parlare, se non quello del semplice supporter. Poi la Triade e' svanita. Senza portarsi un sorriso.

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Direi che però gli ultimi due, quelli 2004/2005 e 2005/2006 sono i più "sentiti", in tal senso! :lol:

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Nell'intervista,però,ci ha spiegato qual'è la sua nuova missione :"Trasformare la complessità nella semplicità". :)

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e che ce vole.... basta usà la vasellina...

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