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Romairone

STRAGE DI DUISBURG

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Duisburg, massacro fuori da una pizzeria riconducibile alla faida di S. Luca Germania, la 'ndrangheta fa strage: 6 morti Uccisi in auto, esplosi oltre 70 colpi. L'unico testimone, una donna, ha visto fuggire due persone dopo l'esecuzione

 

Il luogo della carneficina (Afp)

DUISBURG - Massacro nella notte a Duisburg. Sei italiani sono stati uccisi con un colpo di pistola alla testa nella città della Germania occidentale. Quattro cadaveri sono stati trovati in una Golf Volkswagen immatricolata a Pforzheim, nell’ovest del Paese, altri due corpi in un furgoncino Opel immatricolato a Duisburg. Uno dei sei è morto in ambulanza durante il trasporto in ospedale. Secondo un testimone oculare, due persone sarebbero fuggite dal luogo della strage, avvenuta verso le 2 del mattino non lontano dalla stazione centrale della città tedesca di fronte a una pizzeria. I rilevamenti della polizia scientifica sono in corso. Si cercano anche altri testimoni. Tra le vittime anche un ragazzo di 16 anni. Non è escluso che alcune telecamere abbiano ripreso l'agguato.

 

:(

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Duisburg, massacro fuori da una pizzeria riconducibile alla faida di S. Luca Germania, la 'ndrangheta fa strage: 6 morti Uccisi in auto, esplosi oltre 70 colpi. L'unico testimone, una donna, ha visto fuggire due persone dopo l'esecuzione

 

Il luogo della carneficina (Afp)

DUISBURG - Massacro nella notte a Duisburg. Sei italiani sono stati uccisi con un colpo di pistola alla testa nella città della Germania occidentale. Quattro cadaveri sono stati trovati in una Golf Volkswagen immatricolata a Pforzheim, nell’ovest del Paese, altri due corpi in un furgoncino Opel immatricolato a Duisburg. Uno dei sei è morto in ambulanza durante il trasporto in ospedale. Secondo un testimone oculare, due persone sarebbero fuggite dal luogo della strage, avvenuta verso le 2 del mattino non lontano dalla stazione centrale della città tedesca di fronte a una pizzeria. I rilevamenti della polizia scientifica sono in corso. Si cercano anche altri testimoni. Tra le vittime anche un ragazzo di 16 anni. Non è escluso che alcune telecamere abbiano ripreso l'agguato.

 

:(

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Geazie ;)

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Purtroppo a sentire queste cose, d'istinto viene da ipotizzare una bella cortina di ferro per dividere l'Italia da coloro che fanno vergognare l'Italia nel mondo.

 

Non sono degni di stare in Europa, nè di stare in Italia (e forse nemmeno in Africa sarebbero ben accolti).

Tutti i soldi andati al Mezzogiorno, per risolvere la questione meridionale, tutti soldi sprecati. Era meglio mandarli in beneficienza per i bambini che muoiono di fame nel mondo.

 

Questi sono esseri inferiori, così come chi li appoggia e chi non si oppone a loro.

 

.Ciauz :angry:

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DUISBURG - Massacro nella notte a Duisburg. Sei italiani sono stati uccisi con un colpo di pistola alla testa nella città della Germania occidentale. Quattro cadaveri sono stati trovati in una Golf Volkswagen immatricolata a Pforzheim, nell’ovest del Paese, altri due corpi in un furgoncino Opel immatricolato a Duisburg. Uno dei sei è morto in ambulanza durante il trasporto in ospedale. Secondo un testimone oculare, due persone sarebbero fuggite dal luogo della strage, avvenuta verso le 2 del mattino non lontano dalla stazione centrale della città tedesca di fronte a una pizzeria. I rilevamenti della polizia scientifica sono in corso. Si cercano anche altri testimoni. Tra le vittime anche un ragazzo di 16 anni. Non è escluso che alcune telecamere abbiano ripreso l'agguato.

 

:(

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un fatto del genere si commenta da solo :o

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Purtroppo a sentire queste cose, d'istinto viene da ipotizzare una bella cortina di ferro per dividere l'Italia da coloro che fanno vergognare l'Italia nel mondo.

 

Non sono degni di stare in Europa, nè di stare in Italia (e forse nemmeno in Africa sarebbero ben accolti).

Tutti i soldi andati al Mezzogiorno, per risolvere la questione meridionale, tutti soldi sprecati. Era meglio mandarli in beneficienza per i bambini che muoiono di fame nel mondo.

 

Questi sono esseri inferiori, così come chi li appoggia e chi non si oppone a loro.

 

.Ciauz :angry:

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:mellow:

 

io so de Pizzo Calabro.

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Purtroppo a sentire queste cose, d'istinto viene da ipotizzare una bella cortina di ferro per dividere l'Italia da coloro che fanno vergognare l'Italia nel mondo.

 

Non sono degni di stare in Europa, nè di stare in Italia (e forse nemmeno in Africa sarebbero ben accolti).

Tutti i soldi andati al Mezzogiorno, per risolvere la questione meridionale, tutti soldi sprecati. Era meglio mandarli in beneficienza per i bambini che muoiono di fame nel mondo.

 

Questi sono esseri inferiori, così come chi li appoggia e chi non si oppone a loro.

 

.Ciauz :angry:

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:mellow:

 

io so de Pizzo Calabro.

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E allora dovresti sta ancora più incazzato de me a sentì queste cose.

 

.Ciauz

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L' espansione delle mafie italiane all' estero, nonchè il loro consolidamento nel territorio nostrano è uno dei fenomeni più preoccupanti attualmente.

Questi sono i soggetti che infangano il nome del nostro paese, questi criminali che dovrebbero essere condannati almeno moralmente senza se e senza ma, e invece si continua a trovare squallide attenuanti anche per questi.

 

Mi raccomando domattina tutti a comprare i giornali tedeschi per scoprire se ci hanno mancato di rispetto.

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L' espansione delle mafie italiane all' estero, nonchè il loro consolidamento nel territorio nostrano è uno dei fenomeni più preoccupanti attualmente.

Questi sono i soggetti che infangano il nome del nostro paese, questi criminali che dovrebbero essere condannati almeno moralmente senza se e senza ma, e invece si continua a trovare squallide attenuanti anche per questi.

 

Mi raccomando domattina tutti a comprare i giornali tedeschi per scoprire se ci hanno mancato di rispetto.

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Infatti.

Quando andiamo all'estero e ci sfottono perchè come italiani siamo indisciplinati, asociali, rumorosi, sporcaccioni, incivili, mafiosi, spaghetti e mandolino ecc. ecc....

 

...(sono tutte cose false, è vero), ma invece di lamentarci di queste "voci" e invece di incazzarci e parlare di razzismo, rispondiamo nel modo migliore possibile: diamo il buon esempio!!

 

.Ciauz

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Dice che, a parte i loschi affari, sia tutto partito per un tragico scherzo de Carnevale (nel 1991 !!) finito male.....

QUALCUNO NE SA' DI + ? :huh:

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Dice che, a parte i loschi affari, sia tutto partito per un tragico scherzo de Carnevale (nel 1991 !!) finito male.....

QUALCUNO NE SA' DI + ?  :huh:

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Sì, pare per un lancio di uova marce o bombolette puzzolenti tra ragazzini di due famiglie rivali.

Da li è partita tutta la faida fino ai nostri giorni...

 

La cosa brutta è che sta gente, so cittadini europei, possono spostarsi liberamente a insozzare il nome dell'Italia, mentre al di fuori del loro paese dovrebbero andare in quarantena in centri di accoglienza... e poi c'avemo il coraggio de parlà male dell'immigrati...

 

.Ciauz

Modificato da callea

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Dice che, a parte i loschi affari, sia tutto partito per un tragico scherzo de Carnevale (nel 1991 !!) finito male.....

QUALCUNO NE SA' DI + ?  :huh:

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Sì, pare per un lancio di uova marce o bombolette puzzolenti tra ragazzini di due famiglie rivali.

Da li è partita tutta la faida fino ai nostri giorni...

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Pensa un po', dio mio....

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a me spaventano di piu' quelli in giacca e cravatta che inculano la genta anna' e veni,  guarda caso so' sempre dei polentoni....

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C' hai gusti strani, parecchio.

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a me spaventano di piu' quelli in giacca e cravatta che inculano la genta anna' e veni,  guarda caso so' sempre dei polentoni....

1154402[/snapback]

 

c'è qualcuno che ne ha fatto un problema di razzismo? non credo... e allora non credo sia il caso di dividerci tra noi, quando sarebbe necessario un confornto sereno e pacato per migliorare le cose...

Ad esempio: vogliamo parlare del consolidamento delle mafie? no, perchè - secondo me - ormai ci siamo un po' adagiati e ci conviviamo...

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Duisburg, San Luca paese blindato

Paura per possibili ritorsioni

 

Dopo la strage di 'ndrangheta a Duisburg (Germania), dove sei calabresi sono stati uccisi fuori da un ristorante, si teme che la faida si ripercuota nella cittadina calabrese di San Luca. Le forze dell'ordine hanno potenziato il controllo del territorio per prevenire possibili ritorsioni, con posti di blocco lungo le principali strade di accesso al paese. Sotto controllo le abitazioni delle famiglie coinvolte nella faida.

 

 

 

Dopo la mattenza di Duisburg, San Luca è ripiombata nel terrore. Il centro della Locride sembra un paese fantasma: poca gente per strada, e nessuno ha avuto voglia di parlare. Carabinieri e polizia hanno predisposto posti di blocco in particolare sulla statale 106 jonica e lungo alcune arterie provinciali. Sono state controllare molte automobili e identificate decine di persone. Alcune pattuglie perlustrano inoltre le strade di San Luca e sottopongono ad un controllo continuo le abitazioni delle famiglie coinvolte nella faida. I familiari e i parenti delle vittime della strage, chiusi nel dolore e nella rabbia, non vogliono vedere e sentire nessuno e sono letteralmente "barricati" nelle loro abitazioni. La tensione è palpabile dopo che, a migliaia di chilometri di distanza dal centro calabrese, si è riacceso l'odio omicida fra la cosca Strangio-Nirta e quella dei Pelle-Vottari, cui facevano parte le sei vittime di Duisberg.

 

Con i sei morti della scorsa notte salgono a una ventina le vittime della faida, iniziata nel febbraio del 1991 quando, nel corso dei festeggiamenti per il Carnevale, ci fu una rissa provocata da un lancio di uova e mortaretti contro alcuni componenti delle famiglie Pelle e Vottari. Poche ore dopo, la reazione contro il gruppo Nirta-Strangio, con l'uccisione di due persone. La faida ha ripreso nuovo vigore, arrivando alle conseguenze devastanti di Duisburg.

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a me me vene da pensa agli onesti che ce vivono in quel paese... perchè penso che come li stronzi stanno dapertutto, la stessa cosa debba valè per gli onesti... no?!

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Da LIBERO.IT

Rifiuti d'Italia all'estero

 

Strage mafiosa in Germania e il mondo ci sfotte

 

Stavolta non c'entra la "munnezza napulitana", che stipata su un treno va a finire in terra teutonica. Stavolta si tratta di esseri umani che partiti dal borgo calabrese di San Luca sono andati fino in Germania a farsi un bel Ferragosto di sangue. In 6 sono morti in una sparatoria da far west in un ristorante italiano di Duisburg: un regolamento di conti in piena regola, nell'ambito della faida tra due cosche rivali del paesino calabrese. Una strage in parte prevista dal lungimirante ex prefetto di Reggio Calabria De Sena e che per le autorità tutte rappresenta un "salto di qualità" della 'ndrangheta, capace ora di andare a regolare i propri conti anche in terra straniera. "Un salto di qualità preoccupante" ha sentenziato Minniti (viceministro dell'Interno).

 

Inevitabilmente il bagno di sangue di Duisburg ha scatenato la stampa internazionale contro gli italiani. Riferisce Lifeofmisfit: "Il capo della federazione della polizia di Berlino ha dichiarato che la popolazione deve sapere che 10000 emigrati calabresi sono legati alla N'drangheta, e che l'80% della cocaina circolante in Europa passa dal porto calabrese di Gioia Tauro prima di essere smistata". Pertanto agli occhi dei tedeschi noi stamattina non solo siamo artefici di aver impennato il tasso di morte da arma da fuoco in un paese statisticamente immacolato, ma siamo anche i responsabili della morte di milioni di clienti della nostra droga e armi da fuoco".

 

Mentre i giornali tedeschi anche i più autorevoli calcano la mano sull'identità Italia-Mafia-Pizza. Una carneficina che quindi non solo ha valenza come fatto di cronaca nera, ma anche dal punto di vista sociale. Sia per gli italiani emigrati in Germania, sia per gli italiani tutti.

 

Per colpa di un manipolo di delinquenti è tutta una nazione a rimetterci la dignità vedendosi affibbiata la insopportabile etichetta di mafioso. Ma c'è anche chi come Pinkazz fa autocritica: "Un fatto del genere sembra volermi ricordare quanto difficile sia per noi italiani essere in Europa. Quanto poco c'entriamo, ecco. Possiamo forse biasimare chi ci guarda con sfiducia e disprezzo? Possiamo forse dire: Ma no, l'Italia non è quella che c'era dentro a quel ristorante di Duisburg?. Certo che no, l'Italia è quella. E quella città tedesca non ha niente a che fare con noi, niente".

 

Un giudizio drastico, ma che in effetti va a toccare un punto che è difficile da capire. Perché in Italia possono essere tollerate situazioni come quella di San Luca? San Luca come tutti sapranno è un paesino di soli 4mila abitanti, abbarbicato sull'Aspromonte, in cui lo Stato fatica a far sentire la propria presenza. La faida, che ha generato l'eccidio di Duisburg, è in essere dal 1991 e riguarda gruppi familiari di cui si sanno nomi e cognomi. Per intenderci, San Luca è uno di quei paesi in cui i cartelli appaiono crivellati di pallottole e in cui la gente rispetta fedelmente la regola dell'omertà. Tutti sanno, tutti tacciono. Ma anche lo Stato sa cosa accade in quel paesino, però la situazione non cambia. Anzi peggiora. Non è forse il caso di intervenire per mettere fine a una forma di anarchia che oltre a essere ingiustificabile produce anche carneficine come quella di Duisburg?

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Da LIBERO.IT

Rifiuti d'Italia all'estero

 

Strage mafiosa in Germania e il mondo ci sfotte

 

Stavolta non c'entra la "munnezza napulitana", che stipata su un treno va a finire in terra teutonica. Stavolta si tratta di esseri umani che partiti dal borgo calabrese di San Luca sono andati fino in Germania a farsi un bel Ferragosto di sangue. In 6 sono morti in una sparatoria da far west in un ristorante italiano di Duisburg: un regolamento di conti in piena regola, nell'ambito della faida tra due cosche rivali del paesino calabrese. Una strage in parte prevista dal lungimirante ex prefetto di Reggio Calabria De Sena e che per le autorità tutte rappresenta un "salto di qualità" della 'ndrangheta, capace ora di andare a regolare i propri conti anche in terra straniera. "Un salto di qualità preoccupante" ha sentenziato Minniti (viceministro dell'Interno).

 

Inevitabilmente il bagno di sangue di Duisburg ha scatenato la stampa internazionale contro gli italiani. Riferisce Lifeofmisfit: "Il capo della federazione della polizia di Berlino ha dichiarato che la popolazione deve sapere che 10000 emigrati calabresi sono legati alla N'drangheta, e che l'80% della cocaina circolante in Europa passa dal porto calabrese di Gioia Tauro prima di essere smistata". Pertanto agli occhi dei tedeschi noi stamattina non solo siamo artefici di aver impennato il tasso di morte da arma da fuoco in un paese statisticamente immacolato, ma siamo anche i responsabili della morte di milioni di clienti della nostra droga e armi da fuoco".

 

Mentre i giornali tedeschi anche i più autorevoli calcano la mano sull'identità Italia-Mafia-Pizza. Una carneficina che quindi non solo ha valenza come fatto di cronaca nera, ma anche dal punto di vista sociale. Sia per gli italiani emigrati in Germania, sia per gli italiani tutti.

 

Per colpa di un manipolo di delinquenti è tutta una nazione a rimetterci la dignità vedendosi affibbiata la insopportabile etichetta di mafioso. Ma c'è anche chi come Pinkazz fa autocritica: "Un fatto del genere sembra volermi ricordare quanto difficile sia per noi italiani essere in Europa. Quanto poco c'entriamo, ecco. Possiamo forse biasimare chi ci guarda con sfiducia e disprezzo? Possiamo forse dire: Ma no, l'Italia non è quella che c'era dentro a quel ristorante di Duisburg?. Certo che no, l'Italia è quella. E quella città tedesca non ha niente a che fare con noi, niente".

 

Un giudizio drastico, ma che in effetti va a toccare un punto che è difficile da capire. Perché in Italia possono essere tollerate situazioni come quella di San Luca? San Luca come tutti sapranno è un paesino di soli 4mila abitanti, abbarbicato sull'Aspromonte, in cui lo Stato fatica a far sentire la propria presenza. La faida, che ha generato l'eccidio di Duisburg, è in essere dal 1991 e riguarda gruppi familiari di cui si sanno nomi e cognomi. Per intenderci, San Luca è uno di quei paesi in cui i cartelli appaiono crivellati di pallottole e in cui la gente rispetta fedelmente la regola dell'omertà. Tutti sanno, tutti tacciono. Ma anche lo Stato sa cosa accade in quel paesino, però la situazione non cambia. Anzi peggiora. Non è forse il caso di intervenire per mettere fine a una forma di anarchia che oltre a essere ingiustificabile produce anche carneficine come quella di Duisburg?

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Totalmente d'accordo con Pinkazz.

Dobbiamo accettare le critiche, gli sfottimenti e il disprezzo verso l'Italia.

Direttamente o indirettamente, tutta l'Italia ne è responsabile.

 

La mafia non è una peste calata dal cielo.

La mafia nasce direttamente dalla gente, e anche chi ne è vittima, ne è al tempo stesso il colpevole.

 

Non son mafiosi solo coloro che chiedono il pizzo.

Ma anche coloro che lo pagano...!

Ma siamo tutti responsabili, per permettere al sud di stare in Italia e in Europa e di campare con le tasse di quelli che lavorano al nord.

 

.Ciauz

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Rifiuti d'Italia all'estero

 

Strage mafiosa in Germania e il mondo ci sfotte

 

Stavolta non c'entra la "munnezza napulitana", che stipata su un treno va a finire in terra teutonica. Stavolta si tratta di esseri umani che partiti dal borgo calabrese di San Luca sono andati fino in Germania a farsi un bel Ferragosto di sangue. In 6 sono morti in una sparatoria da far west in un ristorante italiano di Duisburg: un regolamento di conti in piena regola, nell'ambito della faida tra due cosche rivali del paesino calabrese. Una strage in parte prevista dal lungimirante ex prefetto di Reggio Calabria De Sena e che per le autorità tutte rappresenta un "salto di qualità" della 'ndrangheta, capace ora di andare a regolare i propri conti anche in terra straniera. "Un salto di qualità preoccupante" ha sentenziato Minniti (viceministro dell'Interno).

 

Inevitabilmente il bagno di sangue di Duisburg ha scatenato la stampa internazionale contro gli italiani. Riferisce Lifeofmisfit: "Il capo della federazione della polizia di Berlino ha dichiarato che la popolazione deve sapere che 10000 emigrati calabresi sono legati alla N'drangheta, e che l'80% della cocaina circolante in Europa passa dal porto calabrese di Gioia Tauro prima di essere smistata". Pertanto agli occhi dei tedeschi noi stamattina non solo siamo artefici di aver impennato il tasso di morte da arma da fuoco in un paese statisticamente immacolato, ma siamo anche i responsabili della morte di milioni di clienti della nostra droga e armi da fuoco".

 

Mentre i giornali tedeschi anche i più autorevoli calcano la mano sull'identità Italia-Mafia-Pizza. Una carneficina che quindi non solo ha valenza come fatto di cronaca nera, ma anche dal punto di vista sociale. Sia per gli italiani emigrati in Germania, sia per gli italiani tutti.

 

Per colpa di un manipolo di delinquenti è tutta una nazione a rimetterci la dignità vedendosi affibbiata la insopportabile etichetta di mafioso. Ma c'è anche chi come Pinkazz fa autocritica: "Un fatto del genere sembra volermi ricordare quanto difficile sia per noi italiani essere in Europa. Quanto poco c'entriamo, ecco. Possiamo forse biasimare chi ci guarda con sfiducia e disprezzo? Possiamo forse dire: Ma no, l'Italia non è quella che c'era dentro a quel ristorante di Duisburg?. Certo che no, l'Italia è quella. E quella città tedesca non ha niente a che fare con noi, niente".

 

Un giudizio drastico, ma che in effetti va a toccare un punto che è difficile da capire. Perché in Italia possono essere tollerate situazioni come quella di San Luca? San Luca come tutti sapranno è un paesino di soli 4mila abitanti, abbarbicato sull'Aspromonte, in cui lo Stato fatica a far sentire la propria presenza. La faida, che ha generato l'eccidio di Duisburg, è in essere dal 1991 e riguarda gruppi familiari di cui si sanno nomi e cognomi. Per intenderci, San Luca è uno di quei paesi in cui i cartelli appaiono crivellati di pallottole e in cui la gente rispetta fedelmente la regola dell'omertà. Tutti sanno, tutti tacciono. Ma anche lo Stato sa cosa accade in quel paesino, però la situazione non cambia. Anzi peggiora. Non è forse il caso di intervenire per mettere fine a una forma di anarchia che oltre a essere ingiustificabile produce anche carneficine come quella di Duisburg?

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il problema della delinquenza in Italia sono gli extracumunitari!!!

 

:rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2:

:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

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chi scherzava sull'abbinamento italia-mafia lo faceva prima e continua a farlo ora. è un po' come chi in italia gioca sull'abbinamento tedeschi-nazisti, meridionali-terroni, siciliani-mafiosi, calabresi-'ndranghetani, extracomunitari-criminali, statali-fancazzisti, centrisociali-casinisti, etc. finché si scherza si scherza, ma quando certe generalizzazioni vengono fatte sul serio chi vuole offendere per me è gente che sa di poco.

 

il problema secondo me è che tanto in italia quanto in altri paesi si è creato e si sta alimentando il "mito" della mafia e dei gangster con film, canzoni e propaganda varia, al punto che un mafioso finisce pure per esse ganzo. purtroppo piú che fare orrore una cosa come la 'ndrangheta può al massimo spaventare in un primo momento, ma poi finisce anche per avere degli emulatori "gangster", almeno nelle città piú grandi.

 

 

 

 

ps: bello stronzo chi ha scelto il titolo "rifiuti d'italia all'estero". fra le vittime c'è un ragazzo di 16 anni, uno di 18 e altri giovani, che nella 'ndrangheta ci sono nati e cresciuti. avesse le palle di andare a dire rifiuti a coloro che con la 'ndrangheta (o qualsiasi altro tipo di mafia) ci campano e la usano quando serve.

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Rifiuti d'Italia all'estero

 

Strage mafiosa in Germania e il mondo ci sfotte

 

Stavolta non c'entra la "munnezza napulitana", che stipata su un treno va a finire in terra teutonica. Stavolta si tratta di esseri umani che partiti dal borgo calabrese di San Luca sono andati fino in Germania a farsi un bel Ferragosto di sangue. In 6 sono morti in una sparatoria da far west in un ristorante italiano di Duisburg: un regolamento di conti in piena regola, nell'ambito della faida tra due cosche rivali del paesino calabrese. Una strage in parte prevista dal lungimirante ex prefetto di Reggio Calabria De Sena e che per le autorità tutte rappresenta un "salto di qualità" della 'ndrangheta, capace ora di andare a regolare i propri conti anche in terra straniera. "Un salto di qualità preoccupante" ha sentenziato Minniti (viceministro dell'Interno).

 

Inevitabilmente il bagno di sangue di Duisburg ha scatenato la stampa internazionale contro gli italiani. Riferisce Lifeofmisfit: "Il capo della federazione della polizia di Berlino ha dichiarato che la popolazione deve sapere che 10000 emigrati calabresi sono legati alla N'drangheta, e che l'80% della cocaina circolante in Europa passa dal porto calabrese di Gioia Tauro prima di essere smistata". Pertanto agli occhi dei tedeschi noi stamattina non solo siamo artefici di aver impennato il tasso di morte da arma da fuoco in un paese statisticamente immacolato, ma siamo anche i responsabili della morte di milioni di clienti della nostra droga e armi da fuoco".

 

Mentre i giornali tedeschi anche i più autorevoli calcano la mano sull'identità Italia-Mafia-Pizza. Una carneficina che quindi non solo ha valenza come fatto di cronaca nera, ma anche dal punto di vista sociale. Sia per gli italiani emigrati in Germania, sia per gli italiani tutti.

 

Per colpa di un manipolo di delinquenti è tutta una nazione a rimetterci la dignità vedendosi affibbiata la insopportabile etichetta di mafioso. Ma c'è anche chi come Pinkazz fa autocritica: "Un fatto del genere sembra volermi ricordare quanto difficile sia per noi italiani essere in Europa. Quanto poco c'entriamo, ecco. Possiamo forse biasimare chi ci guarda con sfiducia e disprezzo? Possiamo forse dire: Ma no, l'Italia non è quella che c'era dentro a quel ristorante di Duisburg?. Certo che no, l'Italia è quella. E quella città tedesca non ha niente a che fare con noi, niente".

 

Un giudizio drastico, ma che in effetti va a toccare un punto che è difficile da capire. Perché in Italia possono essere tollerate situazioni come quella di San Luca? San Luca come tutti sapranno è un paesino di soli 4mila abitanti, abbarbicato sull'Aspromonte, in cui lo Stato fatica a far sentire la propria presenza. La faida, che ha generato l'eccidio di Duisburg, è in essere dal 1991 e riguarda gruppi familiari di cui si sanno nomi e cognomi. Per intenderci, San Luca è uno di quei paesi in cui i cartelli appaiono crivellati di pallottole e in cui la gente rispetta fedelmente la regola dell'omertà. Tutti sanno, tutti tacciono. Ma anche lo Stato sa cosa accade in quel paesino, però la situazione non cambia. Anzi peggiora. Non è forse il caso di intervenire per mettere fine a una forma di anarchia che oltre a essere ingiustificabile produce anche carneficine come quella di Duisburg?

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Totalmente d'accordo con Pinkazz.

Dobbiamo accettare le critiche, gli sfottimenti e il disprezzo verso l'Italia.

Direttamente o indirettamente, tutta l'Italia ne è responsabile.

 

La mafia non è una peste calata dal cielo.

La mafia nasce direttamente dalla gente, e anche chi ne è vittima, ne è al tempo stesso il colpevole.

 

Non son mafiosi solo coloro che chiedono il pizzo.

Ma anche coloro che lo pagano...!

Ma siamo tutti responsabili, per permettere al sud di stare in Italia e in Europa e di campare con le tasse di quelli che lavorano al nord.

 

.Ciauz

1154961[/snapback]

...una breve testimonianza..

ho vissuto e lavorato per svariati anni fra Napoli e Reggio Calabria ed ho trovato moltissima gente che, nonostante le enormi difficoltà, si rimbocca le maniche per lavorare onestamente cercando di stare alla larga dalla "via più facile" che è proprio la malavita...

inoltre ti invito a ricordare il forte movimento di giovani che si è attivato dopo l'omicidio Fortugno... quei giovani non meritano sicuramente di essere accostati a quelli che hanno commesso la strage a Duisburg, ne dai media ne da chi, come te, generalizza considerando tutti gli abitanti del sud italia come dei parassiti... Guarda ai giovani di Reggio Calabria che coraggiosamente hanno alzato la testa, guarda ai loro padri e nonni che sono andati a lavorare in quelle fabbriche del nord che tu decanti con passione, ma che non dimenticano la loro terra e le loro origini...

certo che la mafia c'è ed è vergognosa, ma il nostro pensiero deve essere rivolto a quei ragazzi e quelle ragazze calabresi che si sono opposti a quello stato di cose.. le tue parole non li aiutano anzi li fanno sentire veramente abbandonati a loro stessi ed alla situazione in cui vivono...

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Rifiuti d'Italia all'estero

 

Strage mafiosa in Germania e il mondo ci sfotte

 

Stavolta non c'entra la "munnezza napulitana", che stipata su un treno va a finire in terra teutonica. Stavolta si tratta di esseri umani che partiti dal borgo calabrese di San Luca sono andati fino in Germania a farsi un bel Ferragosto di sangue. In 6 sono morti in una sparatoria da far west in un ristorante italiano di Duisburg: un regolamento di conti in piena regola, nell'ambito della faida tra due cosche rivali del paesino calabrese. Una strage in parte prevista dal lungimirante ex prefetto di Reggio Calabria De Sena e che per le autorità tutte rappresenta un "salto di qualità" della 'ndrangheta, capace ora di andare a regolare i propri conti anche in terra straniera. "Un salto di qualità preoccupante" ha sentenziato Minniti (viceministro dell'Interno).

 

Inevitabilmente il bagno di sangue di Duisburg ha scatenato la stampa internazionale contro gli italiani. Riferisce Lifeofmisfit: "Il capo della federazione della polizia di Berlino ha dichiarato che la popolazione deve sapere che 10000 emigrati calabresi sono legati alla N'drangheta, e che l'80% della cocaina circolante in Europa passa dal porto calabrese di Gioia Tauro prima di essere smistata". Pertanto agli occhi dei tedeschi noi stamattina non solo siamo artefici di aver impennato il tasso di morte da arma da fuoco in un paese statisticamente immacolato, ma siamo anche i responsabili della morte di milioni di clienti della nostra droga e armi da fuoco".

 

Mentre i giornali tedeschi anche i più autorevoli calcano la mano sull'identità Italia-Mafia-Pizza. Una carneficina che quindi non solo ha valenza come fatto di cronaca nera, ma anche dal punto di vista sociale. Sia per gli italiani emigrati in Germania, sia per gli italiani tutti.

 

Per colpa di un manipolo di delinquenti è tutta una nazione a rimetterci la dignità vedendosi affibbiata la insopportabile etichetta di mafioso. Ma c'è anche chi come Pinkazz fa autocritica: "Un fatto del genere sembra volermi ricordare quanto difficile sia per noi italiani essere in Europa. Quanto poco c'entriamo, ecco. Possiamo forse biasimare chi ci guarda con sfiducia e disprezzo? Possiamo forse dire: Ma no, l'Italia non è quella che c'era dentro a quel ristorante di Duisburg?. Certo che no, l'Italia è quella. E quella città tedesca non ha niente a che fare con noi, niente".

 

Un giudizio drastico, ma che in effetti va a toccare un punto che è difficile da capire. Perché in Italia possono essere tollerate situazioni come quella di San Luca? San Luca come tutti sapranno è un paesino di soli 4mila abitanti, abbarbicato sull'Aspromonte, in cui lo Stato fatica a far sentire la propria presenza. La faida, che ha generato l'eccidio di Duisburg, è in essere dal 1991 e riguarda gruppi familiari di cui si sanno nomi e cognomi. Per intenderci, San Luca è uno di quei paesi in cui i cartelli appaiono crivellati di pallottole e in cui la gente rispetta fedelmente la regola dell'omertà. Tutti sanno, tutti tacciono. Ma anche lo Stato sa cosa accade in quel paesino, però la situazione non cambia. Anzi peggiora. Non è forse il caso di intervenire per mettere fine a una forma di anarchia che oltre a essere ingiustificabile produce anche carneficine come quella di Duisburg?

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Totalmente d'accordo con Pinkazz.

Dobbiamo accettare le critiche, gli sfottimenti e il disprezzo verso l'Italia.

Direttamente o indirettamente, tutta l'Italia ne è responsabile.

 

La mafia non è una peste calata dal cielo.

La mafia nasce direttamente dalla gente, e anche chi ne è vittima, ne è al tempo stesso il colpevole.

 

Non son mafiosi solo coloro che chiedono il pizzo.

Ma anche coloro che lo pagano...!

Ma siamo tutti responsabili, per permettere al sud di stare in Italia e in Europa e di campare con le tasse di quelli che lavorano al nord.

 

.Ciauz

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...una breve testimonianza..

ho vissuto e lavorato per svariati anni fra Napoli e Reggio Calabria ed ho trovato moltissima gente che, nonostante le enormi difficoltà, si rimbocca le maniche per lavorare onestamente cercando di stare alla larga dalla "via più facile" che è proprio la malavita...

inoltre ti invito a ricordare il forte movimento di giovani che si è attivato dopo l'omicidio Fortugno... quei giovani non meritano sicuramente di essere accostati a quelli che hanno commesso la strage a Duisburg, ne dai media ne da chi, come te, generalizza considerando tutti gli abitanti del sud italia come dei parassiti... Guarda ai giovani di Reggio Calabria che coraggiosamente hanno alzato la testa, guarda ai loro padri e nonni che sono andati a lavorare in quelle fabbriche del nord che tu decanti con passione, ma che non dimenticano la loro terra e le loro origini...

certo che la mafia c'è ed è vergognosa, ma il nostro pensiero deve essere rivolto a quei ragazzi e quelle ragazze calabresi che si sono opposti a quello stato di cose.. le tue parole non li aiutano anzi li fanno sentire veramente abbandonati a loro stessi ed alla situazione in cui vivono...

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Assolutamente no.

Provo un senso di grandissima stima e ammirazione verso quei ragazzi e quelle persone che vivono al Sud e hanno il coraggio di opporsi.

 

E' proprio su queste persone che bisognerebbe investire invece di continuare a dare soldi alla mafia per vie "politiche".

 

.Ciauz

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Strage di Ferragosto, le salme alle famiglie

Polemica sui funerali: "Non blindateli"

 

Le esequie si svolgeranno in Calabria. Il prefetto: "Prenderemo tutte le misure necessarie"

Le autorità parlano di cerimonie private. I parenti vogliono invece che si tengano in pubblico

 

ROMA - Le salme delle vittime del massacro di Duisburg sono state consegnate alle famiglie. E ora si studiano le misure di sicurezza da adottare ai funerali che saranno celebrati in Calabria. La data della cerimonia non è stata ancora decisa; sarà in settimana: "Di certo - ha assicurato il prefetto di Reggio Calabria Franco Musolino - tutto sarà fatto perché i funerali si svolgano in sicurezza".

 

Nel momento in cui si conoscerà la data della funzione, il prefetto convocherà una riunione specifica del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica nel corso della quale saranno disposte tutte le eventuali prescrizioni. L'orientamento delle forze dell'ordine è quello di vietare le esequie pubbliche e il corteo funebre, ma le famiglie si ribellano: "La legge se li faccia per sé i funerali privati: per mio figlio decido io", ha detto Antonia Marmo, la madre di Marco, una delle vittime della strage di Duisburg, considerato dagli inquirenti l'obiettivo del commando. Anche le sorelle di Marco dicono che sarebbero "felici di fare un'unica cerimonia con Francesco e Sebastiano", altre due vittime di San Luca. "Non li conoscevamo ma siamo tutti paesani ed erano tutti innocenti. Il nostro dolore è il loro dolore".

 

Funerali pubblici e non blindati li chiede anche Giovanni Giorgi, padre del sedicenne Francesco, la vittima più giovane della strage di Ferragosto: "Desidero con tutto il cuore di fare i funerali in modo tale che chi vuole venga. Io non ho fatto male a nessuno". In segno di pace, vorrebbe partecipare alle esequie vestito di bianco.

 

Gli inquirenti però ricordano un inquietante episodio ai funerali di Maria Strangio, che furono celebrati in forma privata a Bovalino, nel dicembre dell'anno scorso. Un uomo, appartenente alla famiglia avversaria, si presentò armato in chiesa. Fu ferito e arrestato.

 

Tra le strade di San Luca prosegue intanto il lavoro degli investigatori. In città ci sono cento uomini in più tra polizia, carabinieri e finanza; controllano il territorio ma, dicono gli inquirenti, cercano le armi che potrebbe riaccendere la faida. Febbrili anche le indagini a Duisburg dove sono giunti nelle ultime ore altri investigatori italiani della Squadra mobile di Reggio Calabria per collaborare con la Polizia tedesca nelle indagini sulla strage.

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Faida di San Luca: 32 i fermati

 

REGGIO CALABRIA - Quasi cinquecento uomini, tra polizia e carabinieri, hanno circondato la scorsa notte San Luca in Aspromonte per arrestare in stato di fermo 43 persone, tra cui alcune donne, gravemente indiziate di avere parte attiva alla faida tra i Nirta -Strangio, da una parte, e i Vottari-Pelle, dall'altra, che ha avuto nella strage di Ferragosto, a Duisburg, in Germania, il suo episodio piu' sanguinoso.

 

Il provvedimento e' stato notificato a: Roberto Agui', 26 anni; Giuseppe Biviera, 29 anni; Vincenzo Biviera, 22 anni; Antonio Giorni, 30 anni; Caterina Giorgi, 38 anni; Teresa Giorgi, 31 anni; Vincenzo Giorgi, 63 anni; Giovanni Luca Nirta(Gianluca), 38 anni, marito di Mari Strangio, assassinata a Natale del 2006 a San Luca; Antonio Pelle, 19 anni; Domenico Pelle(''micu i mata''), 57 anni; Giuseppe Pelle, 47 anni, ''u gambazza''; Giuseppe Pipicella, 36 anni, ''u zipangulu''; Giuseppe Pugliesi, 29 anni; Barbara Rocca, 21 anni; Sebastiano Romeo, 30 anni; Raffaele Stranieri, 23 anni; Antonio Vottari, 43 anni; Sebastiano Vottari, 24 anni, ''u profissuri''; Teresa Vottari, di Antonio, 60 anni, e l'omonima cugina, di 37 anni.

 

Le richieste originarie, avanzata dai pubblici ministeri Salvatore Boemi, Nicola Gratteri, Adriana Fimiani e Federico Perrone Capano, riguardavano complessivamente 51 persone, ma il gip ne ha accolte 43. Nel corso della conferenza stampa tenutasi a Palazzo di Giustizia, e' stato reso noto dagli inquirenti, che il numero delle persone fermate e' salito a 32. Gli ultimi tre arrestati sono stati Antonio Giorgi, 30 anni; Antonio Pelle, 19 anni e Antonio Vottari, 43 anni. I carabinieri del comando provinciale li hanno scoperti dentro un bunker ricavato nel sottoscale di un'abitazione dei Vottari, e si sono arresi senza opporre resistenza.

 

''Ci sono i presupposti - ha detto il procuratore facente funzioni, Franco Scuderi - per giungere alla verita' sui tragici fatti di Duisburg. Avevamo la netta impressione che la faida non si fosse conclusa, tant'e' che due giorni prima del 15 agosto, in un rapporto di polizia era stato sollevato grande allarme, e cosi' purtroppo e' stato''. Per i coordinatore della Dda, Salvatore Boemi, ''si tratta di un primo importante successo contro le piu' agguerrite cosche della locride. Voglio sottolineare che senza il grande sacrificio di tutto l'ufficio di Procura, e non solo dei magistrati, questo risultato non si sarebbe raggiunto''. Nicola Gratteri e Alessandra Fimiani,hanno parlato ''di un lavoro puramente investigativo, poiche' nessuno dei parenti delle vittime della faida ha mai inteso fornire notizie utili per identificare gli autori di cosi' gravi fatti di sangue''. Il dirigente della squadra mobile, Renato Cortese, ed il comandante provinciale dei carabinieri, col. Antonio Fiano, hanno descritto l'organizzazione dei due gruppi contrapposti della faida, ed hanno in Marco Marmo, uno degli uccisi a Duisburg, ''come elemento strategico per la fornitura delle armi ai Pelle- Vottari, reperite soprattutto sul mercato criminale iugoslavo''. I magistrati della Dda reggina, subito dopo la conferenza stampa, conclusa in pochissimo tempo, sono volati alla prefettura dove erano attesi dal prefetto Francesco Mugolino e dagli investigatori del Bka tedesco, guidati da Jorg Ziercke e Jurgen Maurer. La Procura della Repubblica, infine, ha aperto formalmente un fascicolo di indagine a causa di una fuga di notizie riguardanti un particolare della strage di Duisburg: addosso a Tommaso Venturi, 18 anni, uno degli assassinati, e' stato ritrovato un santino bruciacchiato, segno questo, che il giovane sarebbe stato ''battezzato'' come uomo d'onore quella tragica sera nei locali del ristorante ''Da Bruno''. Il particolare, era stato comunicato meno di due giorni fa dalla polizia tedesca ai magistrati italiani titolari delle indagini, aspetto che avrebbe generato gravissimo allarme tra gli inquirenti per la permeabilita' di indagini riservatissime.

 

FERMATI FRATELLI VITTIME STRAGE

Ci sono anche i fratelli di due delle vittime della strage di Duisburg, tra i destinatari dei provvedimenti di fermo emessi dalla Dda reggina nell'ambito dell'inchiesta sulla faida di San Luca. Si tratta di Achille Marmo, fratello di Marco, e di Giovanni Strangio, fratello di Sebastiano. Un provvedimento è stato emesso anche nei confronti di Giovanni Nirta, considerato il boss della omonima cosca.

 

L'operazione, secondo Polizia e carabinieri segna l'epilogo di complesse indagini nei confronti delle cosche di San Luca, protagoniste della cruenta faida che da oltre un decennio sta insanguinando il paese della Locride. Conflitto culminato con la strage di Duisburg, nella quale sono state uccise sei persone ritenute dagli investigatori vicini alla cosca Vottari-Pelle-Romeo. La strage di Duisburg, sulla quale sono in corso specifiche indagini in collaborazione con la Polizia tedesca per l'individuazione dei killer, per gli investigatori è la "risposta" del gruppo Nirta-Strangio all'omicidio della moglie di Giovanni Nirta, ritenuto il boss della cosca, uccisa la sera di Natale dello scorso anno.

 

FERMATI PRESUNTI AUTORI AGGUATO NATALE

Presunti mandanti ed esecutori dell'agguato compiuto il giorno di Natale dello scorso anno a San Luca, nel quale fu uccisa Maria Strangio, figurano tra le persone sottoposte a fermo nell'operazione condotta stamani da polizia e carabinieri nell'ambito della faida di San Luca. Nell'agguato a Maria Strangio, rimase illeso il marito, Giovanni Nirta, uno dei presunti capi della cosca, mentre altre tre persone, tra le quali un bambino di cinque anni nipote della donna, rimasero feriti. L'omicidio di Maria Strangio ha segnato una recrudescenza della faida iniziata nel 1991 dopo un banale lancio di uova avvenuto a carnevale.

 

 

SAN LUCA 'CINTURATO' PER ESECUZIONE FERMI

Il paese di San Luca è stato "cinturato" all'alba di oggi da un cordone di centinaia tra agenti di polizia e carabinieri che hanno poi iniziato le perquisizione e l'esecuzione degli oltre 40 provvedimenti di fermo emessi dai magistrati della Dda di Reggio Calabria, nell'ambito dela faida di San Luca. L'operazione è stata controllata dall'alto dagli elicotteri che si sono posizionati, soprattutto, sui cosiddetti obiettivi sensibili, vale a dire le abitazioni delle persone ritenute più pericolose, allo scopo di verificare eventuali tentativi di fuga. Carabinieri e poliziotti stanno ancora proseguendo nel loro lavoro di perlustrazione, cercando anche nei tanti cunicoli naturali ed in quelli costruiti negli anni come via di fuga.

 

TROVATO UN BUNKER CON 3 UOMINI

Un bunker con tre persone nascoste all'interno, è stato scoperto dai carabinieri a San Luca nel corso dell'operazione finalizzata all'esecuzione di oltre 40 provvedimenti di fermo nell'ambito dell'inchiesta sulla faida. I carabinieri stanno adesso verificando se i tre fossero nell'elenco dei destinatari del provvedimento di fermo. Il bunker era stato realizzato sotto una palazzina nel centro di San Luca.

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