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BuFERA

vfl bochum - 1. fc nürnberg

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a lo stadio ce stavo andando sempre meno: ce sta uno sponsor che da il nome allo stadio e alla fermata del tram, ce sta quello per le magliette, quello per le tute, quello per l'allenatore, quelli degli schermi di fine partita, quelli ufficiali, ecc. ce manca che gli sponsor cambiano i colori sociali come in austria e i nomi delle squadre come nella pallavolo, e quello che poco piú de vent'anni fa sarebbe stato un incubo oggi ce lo semo bell'e digerito. aggiungi tutto lo schifo che sto gran giro de soldi porta, che i prezzi dei biglietti so saliti a 11 euro (quelli in piedi, 25 euro quelli a sede) e che tutto quello che se compra allo stadio ha una maggiorazione del 50%, e tra un po' vedrai che per continuà a fa i tifosi tocca comincià a fa grosse rinunce come spesso succede in inghilterra.

tuttavia, quando meno te l'aspetti, dalla persona dalla quale meno te l'aspetti, arriva la sorpresa: in agosto faccio l'anni e mi regazza, che da qualche anno a sta parte lu pallone lo pole sopportà gusto quel mesetto dei mondiali (e poi e poi) me regala un abbonamento al bochum... che fai? n'ce vai? voli veramente da sto dispiacere a tu regazza?

su la terra me cià riportato un amico irlandese, grosso tifoso del tottenham e riconosciuto esperto in psicologia del calcio, autore delle opere "il sabato nel villaggio, la domenica rutto e scureggio" e "dio salvi la regina, attaccamo la curva vicina". appena ha saputo chi m'ha regalato l'abbonamento m'ha fatto "se te manda via da casa una volta ogni du settimane, fossi in te penserei un attimo a quello che cià da fa lu sabato pomeriggio". in effetti ciò pensato un attimo, e l'attimo dopo stavo già a pensà che se campa 'na vorda sola.

da uno sguardo esterno il campionato del bochum finora non è stato molto glorioso. in realtà la squadra sta togliendo diverse soddisfazioni ai tifosi: è una squadra che va avanti grazie agli scopritori de talenti da parecchio tempo ormai, e negli ultimi anni de talenti ne so stati scoperti veramente tanti, gente che stava anche un po' in la con gli anni e alle volte è riuscita ad arrivare anche in nazionale, o in tre casi recenti a vincere o quasi la classifica cannonieri. nessun soldo investito in grossi acquisti o in nomi conosciuti, neanche in pubblicità per la squadra o per i tifosi: se gioca anche solo contro una squadra di media grandezza e fa una partita all'attacco con parecchie occasioni, nel 90° minuto tedesco vedi spesso piú azioni dell'altra squadra, o senti parlare di un bochum fortunato, o il rigore dubbio fatto diventare netto a parole per gli altri, quando magari il gol regolare tuo manco lo fanno vedere. in questi casi una squadra cominci a sentilla tua, anche se è solo una squadra simpatia.

negli incontri visti finora le mie difficoltà da tifoso si sono presentate già all'ingresso in campo, sotto forma di abbonamento nominale: non tutti i tedeschi sanno che andrea in italia è un nome maschile, e allora via con le discussioni "andrea bocelli, ce l'hai presente? come no? con teeeeee partiròòòòòòò, che non l'hai sentita mai? a si, ecco, andrea bocelli è italiano come me, kapieren?" e finalmente si entra.

questa scena è stata risparmiata a judith e alla sua amica contro il norimberga, penso che ormai le maschere abbiano fatto passaparola. ingresso quindi e subito fila per le birrozze per me, e fila in bagno per le gentili signore. tutto come in passato, come da copione, anche se quest'anno è stata la prima volta che siamo andati allo stadio assieme. una differenza rispetto al passato tuttavia è saltata all'occhio quasi immediatamente: le file sono state molto piú corte e quasi subito, senza spinte, abbiamo trovato posto in curva, al punto che ci siamo visti in faccia e ci siamo chiesti dove cazzo sta la gente. di gente in realtà ce n'era, però le presenze a fine partita saranno di 18 mila spettatori e rotti (ovviamente noi eravamo fra quest'ultimi), e abituati a vedere in genere 25-30 mila e oltre spettatori la domanda di cui sopra era legittima.

vabbè. ultimamente, impressionato forse dai discorsi che sento fare sui tifosi in italia, molte volte mi sono immaginato una curva senza striscioni, tutti seduti, senza tamburi né megafoni, senza bandiere perché vietato portare le aste, con cori misurati onde evitare di prendere multe perché si è offeso questo o quello, e con una presenza di forze dell'ordine imponente, da bagdad durante il coprifuoco. niente di tutto questo nella castroper straße, la curva del bochum è come è sempre stata, bella, colorata e rumorosa, con gente ubriaca e altra mai ferma e mai zitta, divisa dalle persone stesse in settori dove si canta, dove si guarda zitti la partita, dove si vede il bochum nel modo e nella maniera in cui lo si vuole vedere. con questa disposizione del tifo l'arbitro fischia l'inizio, e dopo un paio di avanzate dei padroni di casa con palla a cercare un fantasma burlone con la maglia blu, che appariva e spariva nell'area avversaria (versione sarcastica e mal riuscita di "quel cazzo di ultimo passaggio, a chiiii?"), il norimberga che era venuto a strappare un pareggio prende coraggio. il settore questa volta non ce lo siamo scelto bene... siamo finiti nell'area dei contestatori. le gentili signore cominciano a perdere la loro proverbiale grazia, e a chi insulta i giocatori rispondono con versioni tedesche del "ve meritate l'eccellenza" e "annate a vedé lu barcellona". difficile per loro diventa controbattere ai contestatori quando è il norimberga a passare in vantaggio. orgasmo collettivo totale al gol del pareggio del bochum tuttavia, quando bicchieroni di plastica colmi di preziose bevande dorate (preziose in tutti i sensi) attraversano lo spazio d’aria sopra le nostre teste, distribuendo per oltre dieci metri il loro profumato contenuto; del liquido sui nostri vestiti ce ne accorgeremo dopo oltre un minuto dal pareggio, quando l’effetto gol lascia spazio a frasi come “ma chi è che ha tirato quel bicchiere de birra?”. fine primo tempo, seguiranno discussioni sulla tattica adottata, sul gran portiere che ci ritroviamo quest’anno, sul possibile talento a cui dare piú spazio, su chi va a pijà la prossima birra.

secondo tempo, partita piú movimentata, ce ne accorgiamo dal fatto che nessuno dice piú “che freddo oggi”. movimentata si, ma i movimenti so quelli sbagliati: un par de cazzate in difesa e portiere di nuovo protagonista, con conseguente cantilena dei vicini contro una “squadra de brocchi”, “stamo a fa sembra lu norimberga una squadra de campioni”, e cosí via, fino a quello che pareva inevitabile: il secondo gol degli ospiti. a questo punto la curva, che non era proprio in giornata ma che comunque la parte sua la stava a fa, comincia a scoraggiasse un po’, nonostante i soliti impavidi e trascinatori. è qui che se sveglia la squadra ed è lei ora, nel momento della difficoltà, a trovare i suoi di trascinatori. l’inferiorità sul piano tecnico si vede tutta, una o forse due individualità di particolare rilievo e per il resto se si riesce a creare qualcosa lo si riesce a fare solo se giocano tutti insieme. lo sforzo della squadra però ora è percepibile e incoraggia i tifosi a riprendere con cori piú forti, portando i suoi frutti con l’atteso pareggio: le sciarpe si alzano tutte insieme, di nuovo si vedono birre volare, faccio l’atto di abbracciare le ragazze ma vengo afferrato da dietro e tre vicini con cui c’eravamo scambiati non piú d’un sorriso quando si erano messi accanto a noi mi uniscono al loro abbraccio e ci si mette a saltare. due a due e le bocche di chi criticava si sono aperte stavolta per urlare al gol.

a questo punto è il norimberga ad essere scoraggiato e per quanto i loro tifosi urlino o facciano bordello gli ospiti sono ora alle corde. il gioco del bochum continua ad essere corale e ben coordinato, e al tre a due per i padroni di casa viene giú la curva, roba da far urlare i muti: se hai un pensiero, una cosa che ti disturba, un malumore per una qualsiasi ragione, in quel momento lo cacci fuori con un urlo assieme a tutta l’aria che hai dentro. ti giri e vedi quanto di piú scomposto si possa immaginare, i colori della squadra che si muovono in tutte le direzioni nelle sciarpe e nelle bandiere dei tifosi, braccia e mani alzate negli abbracci e nei festeggiamenti, persone che se poco prima ci hai discusso perché hanno provato a passà avanti nella fila al chiosco ora ti offrirebbero la loro di birra. un benessere che parte dalla panza e te fa ride tutto fino a la punta de le unghie. e mo, denti stretti fino alla fine, perché certi momenti li vivi se va bene una volta al mese e quei momenti te li devi difende fino a la fine. i giocatori se ne accorgono, sta vittoria la vogliono anche loro e se vede, se sente, ma il norimberga a sto punto reagisce, e lo fa aspettando il bochum, aspettando de sfruttà il piú piccolo errore. l’errore arriva e il norimberga che non è venuto qui a passà lu tempo ne sa approfittare.

tre a tre e nonostante il bochum continua a provarci la partita finisce cosí. un po’ di delusione si, perché vedi la classifica con quei due punti in piú e finisci nella prima parte della tabella, ma in fondo va bene cosí e i tifosi gridano alla squadra la loro riconoscenza, quello che la squadra non aveva meritato di sentire due settimane prima al pareggio con l’eintracht francoforte: “avete lottato, lo abbiamo visto”.

alla prossima in casa c’è il bayern monaco… allora si che li bavaresi sentiranno come canta bocelli.

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