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Ma 'ndo vai ma 'ndo corri

I fratellini di gravina...

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tante volte cmq sarebbe da spiccallo dalla croce e pijallo a boccatoni........

 

a pensare alla povera fine che hanno fatto, mi vengono i brividi....  :(  :(  :(  :(  :(  :(  spero solo che erano gia' morti quando sono caduti li dentro.....  se no una morte piu' brutta di questa  non esiste.....

 

RIP...

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Da come hanno detto al TV, cioè la posizione in cui li hanno ritrovati, credo proprio che non siano morti durante la caduta.

Me viene la pelle d'oca al pensiero che mio figlio ha più o meno la loro età

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Gravina/ La procura ancora contro Filippo Pappalardi: Ciccio e Tore fuggivano dal padre. Un bambino: "Li ho visti entare nella cascina"

 

Potrebbero essere finiti nella cisterna mentre tentavano di allontanarsi dal padre che voleva punirli, Francesco e Salvatore Pappalardi. E' un'ipotesi che segue la procura della Repubblica di Bari convinta che le accuse rivolte al papà delle vittime siano valide anche dopo il ritrovamento dei cadaveri nella cisterna abbandonata. Presto sarà riascoltato il quattordicenne che la sera della scomparsa di Ciccio e Tore vide i due bambini salire sull'auto del padre. Fu dopo la testimonianza del giovanissimo che la procura scrisse il nome di Filippo Pappalardi nel registro degli indagati.

 

LE INDAGINI - Tuttavia dalla procura nessuno spiega come potrebbero essere andati i fatti. Un dato è certo: pur ritenendo valide le accuse mosse finora a Filippo Pappalardi, l'indagine - ammettono alcune fonti investigative - va rivisitata e andrà eliminato il reato di occultamento di cadavere perché, concordano fonti medico-legali, quando sono caduti nel pozzo i ragazzini erano vivi. Inoltre, c'è da capire - in base alla ricostruzione dell'accusa - se il papà abbia lanciato i figli, se li ha visti cadere nel pozzo e sia andato via (in questo caso non c'è neppure il reato di omicidio volontario ma, forse, quello di morte come conseguenza di altro delitto) o, ancora, se un figlio sia caduto e l'altro sia stato scaraventato.

 

Poi c'è almeno un'ipotesi colposa, che al momento non riscuote il favore degli investigatori. Secondo questa ipotesi, i due ragazzini potrebbero essere stati fatti salire dal loro papà (che era arrabbiato e voleva punirli) sulla sua auto, così come dice il supertestimone, ma potrebbero essere fuggiti dall'autovettura per rifugiarsi nella vecchia casa abbandonata dove erano soliti giocare. Mentre si nascondevano, sarebbero precipitati accidentalmente nella cisterna.

 

Questa tesi non è incompatibile con alcuni risultati investigativi e con il fatto che Filippo Pappalardi, sentendosi quantomeno responsabile moralmente della scomparsa dei figli, il giorno dopo sia andato regolarmente a lavorare e abbia pronunciato alcune frasi intercettate dalla polizia e abbia messo in atto quella che gli investigatori ritengono un'attività di elusione e di depistaggio delle indagini.

LA TESTIMONIANZA - Ciccio e Tore giocavano sempre là dentro. Ci andavamo in gruppo. Era una sfida entrare in quelle stanze buie. E' pieno di posti come quello qui intorno". I ragazzi di Gravina raccontano della masseria dalle cento stanze, come in paese è chiamato il caseggiato abbandonato dove sono morti Ciccio e Tore. Il compagno di Michele - il tredicenne che cadendo nel pozzo dell'orrore tre giorni fa indirizzò i soccorritori verso la cisterna dove erano conservati i corpi dei fratellini - ricorda di aver visto Francesco e Salvatore Pappalardi entrare anche loro nella vecchia casa, "ma non ricordo quando. L'ho detto alla Polizia, ma forse non mi hanno creduto".

IL DECESSO - Ciccio e Salvatore Pappalardi sono sopravvissuti al massimo 24 ore, forse anche meno. Francesco ha una frattura alla gamba sinistra, mentre Salvatore, il più piccolo, almeno esternamente non presenta segni di fratture. Secondo i periti autoptici, infatti, a provocare il decesso dei due fratellini sarebbe stata la bassa temperatura che all'interno della cisterna non supera costantemente gli 8 gradi.

CADE UN BIMBO, L'ALTRO TENTA DI AIUTARLO. "Il primo a cadere è stato Ciccio, il fratello più grande, che sembra abbia solo la gamba sinistra fratturata. Poi è sceso Salvatore nel tentativo di salvarlo ma è rimasto nel pozzo anche lui". Angela Aliani, legale del padre dei fratellini Pappalardi, ha potuto visionare il luogo del ritrovamento dei cadaveri grazie al varco creato dai vigili del fuoco ai piedi del pozzo dove sono stati ritrovati due cadaverini.

 

 

LA DINAMICA. Secondo l'ipotesi del legale, i ragazzini, la sera del 5 giugno 2006, mentre giocavano, sarebbero entrati nell'edificio, all'inizio scendendo di un piano rispetto al livello stradale. Poi avrebbero risalito il caseggiato, dopo aver attraversato una porta, e si sarebbero affacciati da un pianerottolo. Da lì avrebbero salito ancora 5 gradini, al termine dei quali c'era il precipizio e cioè l'apertura dell'antico pozzo che finisce in una fossa a fianco della quale c'è un'ampia cisterna.

UN'AGONIA DI 24 ORE - Il legale ha spiegato che Francesco, "dopo essere caduto nel cunicolo del pozzo da un piano intermedio, si è trascinato per mezzo metro fino a raggiungere la cisterna: lì è stato trovato il suo corpo. Salvatore - ha aggiunto l'avvocato - era a circa 15 metri di distanza, vicino ad una parete della cisterna dove si trova anche un davanzale alto un metro e mezzo.

 

 

 

Sul davanzale sono state trovate le scarpe di Salvatore, una scarpa di Francesco e la t-shirt di Salvatore. Per terra, sotto il davanzale, si trovava il giubbottino verde di Ciccio. Sotto il davanzale - ha spiegato ancora il legale - erano accatastati uno su l'altro dei tufi come servissero per raggiungere un punto alto". Il fatto che almeno Salvatore abbia riposto le scarpe sul davanzale fa ipotizzare alla difesa che il ragazzino sia rimasto per ore in vita nella cisterna: voleva sfruttare il raggio di luce che entrava dall'alto per vedere il davanzale dal quale era caduto e dal quale sperava venissero gli aiuti.

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Gravina/ La procura ancora contro Filippo Pappalardi: Ciccio e Tore fuggivano dal padre. Un bambino: "Li ho visti entare nella cascina"

 

Potrebbero essere finiti nella cisterna mentre tentavano di allontanarsi dal padre che voleva punirli, Francesco e Salvatore Pappalardi. E' un'ipotesi che segue la procura della Repubblica di Bari convinta che le accuse rivolte al papà delle vittime siano valide anche dopo il ritrovamento dei cadaveri nella cisterna abbandonata. Presto sarà riascoltato il quattordicenne che la sera della scomparsa di Ciccio e Tore vide i due bambini salire sull'auto del padre. Fu dopo la testimonianza del giovanissimo che la procura scrisse il nome di Filippo Pappalardi nel registro degli indagati.

 

LE INDAGINI - Tuttavia dalla procura nessuno spiega come potrebbero essere andati i fatti. Un dato è certo: pur ritenendo valide le accuse mosse finora a Filippo Pappalardi, l'indagine - ammettono alcune fonti investigative - va rivisitata e andrà eliminato il reato di occultamento di cadavere perché, concordano fonti medico-legali, quando sono caduti nel pozzo i ragazzini erano vivi. Inoltre, c'è da capire - in base alla ricostruzione dell'accusa - se il papà abbia lanciato i figli, se li ha visti cadere nel pozzo e sia andato via (in questo caso non c'è neppure il reato di omicidio volontario ma, forse, quello di morte come conseguenza di altro delitto) o, ancora, se un figlio sia caduto e l'altro sia stato scaraventato.

 

Poi c'è almeno un'ipotesi colposa, che al momento non riscuote il favore degli investigatori. Secondo questa ipotesi, i due ragazzini potrebbero essere stati fatti salire dal loro papà (che era arrabbiato e voleva punirli) sulla sua auto, così come dice il supertestimone, ma potrebbero essere fuggiti dall'autovettura per rifugiarsi nella vecchia casa abbandonata dove erano soliti giocare. Mentre si nascondevano, sarebbero precipitati accidentalmente nella cisterna.

 

Questa tesi non è incompatibile con alcuni risultati investigativi e con il fatto che Filippo Pappalardi, sentendosi quantomeno responsabile moralmente della scomparsa dei figli, il giorno dopo sia andato regolarmente a lavorare e abbia pronunciato alcune frasi intercettate dalla polizia e abbia messo in atto quella che gli investigatori ritengono un'attività di elusione e di depistaggio delle indagini.

LA TESTIMONIANZA - Ciccio e Tore giocavano sempre là dentro. Ci andavamo in gruppo. Era una sfida entrare in quelle stanze buie. E' pieno di posti come quello qui intorno". I ragazzi di Gravina raccontano della masseria dalle cento stanze, come in paese è chiamato il caseggiato abbandonato dove sono morti Ciccio e Tore. Il compagno di Michele - il tredicenne che cadendo nel pozzo dell'orrore tre giorni fa indirizzò i soccorritori verso la cisterna dove erano conservati i corpi dei fratellini - ricorda di aver visto Francesco e Salvatore Pappalardi entrare anche loro nella vecchia casa, "ma non ricordo quando. L'ho detto alla Polizia, ma forse non mi hanno creduto".

IL DECESSO - Ciccio e Salvatore Pappalardi sono sopravvissuti al massimo 24 ore, forse anche meno. Francesco ha una frattura alla gamba sinistra, mentre Salvatore, il più piccolo, almeno esternamente non presenta segni di fratture. Secondo i periti autoptici, infatti, a provocare il decesso dei due fratellini sarebbe stata la bassa temperatura che all'interno della cisterna non supera costantemente gli 8 gradi.

CADE UN BIMBO, L'ALTRO TENTA DI AIUTARLO. "Il primo a cadere è stato Ciccio, il fratello più grande, che sembra abbia solo la gamba sinistra fratturata. Poi è sceso Salvatore nel tentativo di salvarlo ma è rimasto nel pozzo anche lui". Angela Aliani, legale del padre dei fratellini Pappalardi, ha potuto visionare il luogo del ritrovamento dei cadaveri grazie al varco creato dai vigili del fuoco ai piedi del pozzo dove sono stati ritrovati due cadaverini.

 

 

LA DINAMICA. Secondo l'ipotesi del legale, i ragazzini, la sera del 5 giugno 2006, mentre giocavano, sarebbero entrati nell'edificio, all'inizio scendendo di un piano rispetto al livello stradale. Poi avrebbero risalito il caseggiato, dopo aver attraversato una porta, e si sarebbero affacciati da un pianerottolo. Da lì avrebbero salito ancora 5 gradini, al termine dei quali c'era il precipizio e cioè l'apertura dell'antico pozzo che finisce in una fossa a fianco della quale c'è un'ampia cisterna.

UN'AGONIA DI 24 ORE - Il legale ha spiegato che Francesco, "dopo essere caduto nel cunicolo del pozzo da un piano intermedio, si è trascinato per mezzo metro fino a raggiungere la cisterna: lì è stato trovato il suo corpo. Salvatore - ha aggiunto l'avvocato - era a circa 15 metri di distanza, vicino ad una parete della cisterna dove si trova anche un davanzale alto un metro e mezzo.

 

 

 

Sul davanzale sono state trovate le scarpe di Salvatore, una scarpa di Francesco e la t-shirt di Salvatore. Per terra, sotto il davanzale, si trovava il giubbottino verde di Ciccio. Sotto il davanzale - ha spiegato ancora il legale - erano accatastati uno su l'altro dei tufi come servissero per raggiungere un punto alto". Il fatto che almeno Salvatore abbia riposto le scarpe sul davanzale fa ipotizzare alla difesa che il ragazzino sia rimasto per ore in vita nella cisterna: voleva sfruttare il raggio di luce che entrava dall'alto per vedere il davanzale dal quale era caduto e dal quale sperava venissero gli aiuti.

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Quelli della procura quando fanno così me mettono paura! :paura:

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