Vai al contenuto
a rotta de collu

INTERESSANTE ARTICOLO

Messaggi raccomandati

Articolo del giorno 29/02/2008 Cronaca di Ancona

 

La Art Project acquisterà azioni di Nuova Fortuna per tre milioni di euro La Garbage di Baldoni rinuncia all’opposizione

 

Fioretti: “Pronto a riprendere l’ex Metro”

“Ma Longarini paghi i 29 milioni di danni”. Società di San Marino per salvare Partecipazioni

 

ANCONA - “Potrei riprendere in mano la rinascita del Metropolitan”. Tommaso Fioretti è appoggiato alla ringhiera al quinto piano del tribunale. Dentro l’aula pochi passi più là si decidono i destini di Partecipazioni, società che gravita nella sua galassia, fuori del Palazzaccio a qualche metro di distanza restano molto incerti quelli dell’ex Metro. Che in futuro potrebbe tornare a incrociare la strada del manager del Bingo, uscito di scena - forse momentaneamente - dal palco del restyling di un contenitore prezioso per il centro, tanto più con la sagoma del nuovo Corso Garibaldi che si profila all’orizzonte. Fioretti sa che il rudere eccellente sarebbe una macchia troppo brutta nel salotto della città, e lo stuzzica l’idea di riprendere in mano la rinascita dell’incompiuta. “Se Longarini mi paga i 29 milioni di danni posso accettare l’immobile e il resto in soldi”. Il valore dell’edificio ridotto in macerie? “Circa dieci milioni”. L’imprenditore ricorda l’invito di Sturani che nell’autunno del 2001, fresco di conferma a inquilino di Palazzo del popolo, durante una cena gli propose di pensare alla riqualificazione. Era l’input per il progetto dell’hotel quattro stelle superior, che poi sarebbe rimasto nel cassetto, anzi sulla finta facciata con vista proprio sul Palazzo di giustizia. E rispolvera la battaglia a colpi di carte bollate contro la MB, di cui è stato presidente e della quale è diventato fiero avversario. Stessa parabola incrociata con Longarini, ieri socio in affari, oggi nemico giurato, al quale batte cassa per 24 milioni di euro per il mancato rispetto di tre contratti che sancivano il ruolo di Partecipazioni come concessionaria unica degli appalti della Metropolitan Building. E c’è una citazione da cinque milioni per i danni arrecati da MB con l’istanza di fallimento presentata, qualora non avesse titolo per farlo.

 

E’ quella che ha scatenato l’affossamento del piano di risanamento di Partecipazioni, e che ha costretto ad accedere al concordato preventivo per evitare il fallimento. Ieri è andato in scena forse il capitolo decisivo nel tentativo di salvare la società rappresentata dagli avvocati Gennaro Picarelli e Manola Giorgini. In soccorso del Bingo arriva una società di San Marino, la Art Project che porta una boccata d’ossigeno vitale. Figurava già tra gli azionisti di minoranza di Nuova Fortuna - le cui quote sono detenute per oltre il 90% da Partecipazioni - e ha deciso di partecipare alla ricapitalizzazione esercitando un diritto di prelazione per l’acquisto di tre milioni di euro di azioni poste in vendita nella procedura concordataria. La nuova liquidità (600 mila euro subito, altri 900 mila a fine aprile e un altro milione e mezzo entro l’anno) sommata alle vendita degli immobili della Baraccola a Carige e Brunelli arredamenti, permetterà, nelle intenzioni del pool di Fioretti, di chiudere il concordato e soddisfare il cento per cento dei creditori. La Art Project ha anche sottoscritto l’aumento di capitale sociale di Nuova Fortuna di un altro milione di euro. L’altra buona notizia per il manager dall’udienza di omologa di ieri è arrivata dalla decisione formalizzata dalla Garbage di Paolo Baldoni di ritirare l’opposizione al concordato. E così l’attivo aumenta di altri 700 mila euro. Le novità di ieri potrebbero influire positivamente sul giudizio dei commissari sul piano anti-crac. I quali, fanno notare i legali di Partecipazioni, hanno anticipato che potrebbero fugare ogni dubbio dopo la verifica di tutta la documentazione.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

PUNTATA PRECEDENTE

 

 

Articolo del giorno 14/11/2007

 

 

Respinto l’appello per evitare il fallimento. Il manager contro Longarini: “Adesso deve fare i conti con me”

Promont, crac confermato. Fioretti attacca

“Sono io che devo avere soldi, non è finita qui”. L’inchiesta penale? “Sono tranquillissimo”

 

ANCONA - “Se il giudice ha deciso così lo accettiamo, i legali decideranno se fare ulteriori ricorsi. Sapevamo quale fosse il disegno e cosa dovesse succedere, visto che è il maggior creditore. Ma io so cosa fare”. Si piega alla decisione del collegio che ha respinto l’appello contro il fallimento della Promont Trust Group, società che fa capo a lui. Ma certo non si spezza Tommaso Fioretti, e sembra non arretrare di un millimetro la grinta che accende il suo furore e la miccia di altre battaglie giudiziarie.

 

Dietro il naufragio della Promont, anche se in teoria ci sarebbe un’ultima chance del ricorso in Cassazione, c’è sempre l’ombra dell’ex alleato in affari Edoardo Longarini. Era stato un suo “no” nel corso di un’udienza pre-fallimentare a dare un primo colpo alle speranze di salvare la società, dichiarata fallita dal tribunale di Ancona prima della pausa d’agosto. L’ex ragioniere delle incompiute anconetane, che pure di Fioretti era stato socio di lungo corso nel recupero del Metropolitan e dell’ex Onmi, aveva presentato un’istanza di fallimento contro la Promont per un prestito di oltre due milioni e mezzo di euro. Soldi che non sarebbero stati restituiti, e che erano garantiti da Fioretti con un maxi-assegno bancario finito nel registro dei protesti per difetto di provvista. E ora a far crollare il castello messo insieme dai legali di Fioretti per convincere i giudici di appello a dare un’altra possibilità alla Promont è stata ancora una volta l’alta percentuale di voto di Longarini, ovviamente negativo.

 

Il sospetto, forse anche l’auspicio per qualcuno, è che cominci a tramontare la stella di Fioretti, con l’avventura della Promont Trust ormai quasi alla fine, e Partecipazioni (formalmente amministrata dalla moglie) che è arrivata sull’orlo del precipizio, anche se la salvezza non solo è possibile ma il peggio sembra scongiurato. “Sta andando come deve andare, siamo oltre il 50%”, guarda avanti con fiducia Fioretti confidando sul voto dei creditori al piano di salvataggio presentato dai tecnici e dai legali di Partecipazioni. Per restare a galla nonostante il peso di sedici milioni di euro di debiti è decisivo il “sì” di Nuova Fortuna che deve avere oltre cinque milioni di euro, e sposta gli equilibri a favore del concordato preventivo. Si attende la sentenza di omologazione del Tribunale. Contraria al tentativo di non farla sprofondare nel fallimento è la Metropolitan Building, che batte cassa per due milioni di euro per un finanziamento sospetto quando Fioretti era presidente della MB.

 

Un duello che affiora a intervalli regolari nel fiume carsico della contrapposizione sul terreno minato dalle carte bollate. “Lui mi deve dare soldi, non glieli devo dare io”, ricorda Fioretti evocando le cause intentate a MB e a Longarini per trenta milioni, anche per il mancato rispetto di tre contratti che sancivano il ruolo di Partecipazioni come concessionaria unica degli appalti della Metropolitan Building, e la richiesta di sequestro dell’ex Metro a garanzia del credito.

 

“C’è qualcuno che deve fare i conti con me, non sono finite le azioni legali”, torna ad affondare. E apre anche scenari nuovi, in modo sibillino. “Dico solo che ho una carica da amministratore durata dieci mesi che vale un milione e mezzo di euro per il lavoro che ho fatto”. Un altro possibile fronte di scontro, in questo tira e molla di attacchi e difese. Ma deve tornare ad alzare lo scudo il manager alzando pure lo sguardo dal pianterreno al terzo piano del Palazzo di giustizia. La procura ha aperto un fascicolo dando mandato alla Guardia di finanza di svolgere verifiche per valutare eventuali irregolarità contabili che abbiano portato al punto di non ritorno la Promont Trust. Potrebbe allungarsi l’ombra della bancarotta, gli accertamenti sono ai primi passi e non sono ancora ipotizzate accuse precise né ci sono iscritti sul registro degli indagati. E Fioretti? “Indaghino pure, sono tranquillissimo”.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

PUNTATA PRECEDENTE

 

Articolo del giorno 20/10/2007 Cronaca di Ancona

 

 

Dopo la dichiarazione di fallimento, il magistrato delega alla Finanza verifiche per accertare eventuali irregolarità contabili

La procura indaga su Promont Trust, società del gruppo Fioretti

 

 

ANCONA - Un’altra grana targata Longarini per Tommaso Fioretti. L’ex ragioniere delle incompiute, dietro la facciata della Metropolitan Building batte cassa per due milioni di euro nei confronti di Partecipazioni (amministrata dalla moglie del manager), e si è messo in fila tra i creditori che la incalzano fino all’orlo del crac. Ha spinto giù nel precipizio la Promont Trust Group, società della galassia di Fioretti, suo ex socio in affari. E proprio dal fallimento dichiarato la scorsa estate origina l’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica.

 

I magistrati hanno dato mandato alla Guardia di finanza di svolgere verifiche per valutare eventuali irregolarità contabili che abbiano portato al punto di non ritorno la società immobiliare. Potrebbe allungarsi l’ombra della bancarotta, ma va detto che il fascicolo è al vaglio degli inquirenti, gli accertamenti sono ai primi passi e non sono ancora ipotizzate accuse precise né ci sono iscritti sul registro degli indagati. “Non ci è stato comunicato nulla”, assicurava ieri l’avvocato romano Caroleo Grimaldi che assiste Fioretti sul versante penale. A far naufragare le speranze di concordato preventivo della Promont era stato il “no” di Longarini in sede pre-fallimentare. I debiti della società ammontavano a due milioni e 600 mila euro. Quasi tutto il passivo, due milioni e mezzo, era l’importo di un prestito di Longarini alla Promont. Quei soldi non sarebbero stati restituiti, ed erano stati garantiti personalmente da Fioretti - che a quell’epoca, l’inizio del 2006, era presidente della Promont - con un maxi assegno bancario finito nel registro dei protesti per difetto di provvista. Non era servito a salvare la società la domanda di concordato preventivo, bocciato dalla posizione contraria di Longarini. La sua opposizione espressa il 31 maggio scorso davanti al giudice fallimentare, aveva suggerito di non convocare l’adunanza dei creditori per cercare un accordo tra le parti, considerato che la quasi totalità dei crediti erano in mano al costruttore. Ma il pool dei legali di Fioretti non si dà per vinto, e confida nell’accoglimento dell’appello presentato contro il fallimento. A fronte di uno stato passivo di oltre due milioni e mezzo si cerca di recuperare il più possibile nella colonna dell’attivo: qualche immobile e tre automobili peraltro nel giorni scorsi al centro di un caso perché non si trovavano. In realtà facevano la spola tra una sala Bingo e un’altra.

 

Gli avvocati del re del Tombola di nuova generazione sono anche impegnati nell’operazione-salvataggio di Partecipazioni Srl, formalmente guidata dalla signora Fioretti, che deve far fronte a debiti per sedici milioni di euro rivendicati da un esercito di circa sessanta creditori. Il destino di Partecipazioni si conoscerà il 25 ottobre prossimo quando il giudice dovrà certificare il raggiungimento della maggioranza delle adesioni al concordato. Indiscrezioni raccontano che la raccolta dei voti sembra essere a buon punto.

 

Da un lato in difesa, sull’altro Fioretti va al contrattacco. O meglio lo fa sua moglie, in qualità di amministratrice unica di Partecipazioni. Per garantire crediti per 30 milioni di euro che sostiene di vantare dalla Metropolitan Building - per recuperarli ha intentato due cause civili - ha chiesto il sequestro dell’ex Metropolitan di corso Garibaldi, la voce più importante del patrimonio MB.

 

E.C.,

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

PUNTATA PRECEDENTE

 

Articolo del giorno 09/10/2007 Cronaca di Ancona

 

Il manager si mette in mezzo tra Comunee proprietà. Sotto osservazione i trasferimenti immobiliari

 

Fioretti vuole bloccare l’acquisto del Metro

“Partecipazioni ha intentato cause da 30 milioni di euro contro MB, deve cautelarsi”

 

ANCONA - Il Comune vuol comprare l’ex Metro dalla MB. Tommaso Fioretti si mette in mezzo e rischia di bloccare tutto. Le trattative che il sindaco ha annunciato di accelerare per l’acquisto dell’immobile attraversano un campo minato da una battaglia giudiziaria senza esclusione di colpi tra la Metropolitan Building e Partecipazioni, tradotto in nomi e cognomi tra Edoardo Longarini e Tommaso Fioretti. E proprio nei giorni in cui la città scorge uno squarcio di sereno all’orizzonte dell’ultima sanguinosa incompiuta in pieno centro, torna la sagoma di Fioretti a imporre la sua ombra. Passa al contrattacco il manager, che conta di passare all’incasso negli affondi a colpi di carte bollate contro la MB, di cui è stato presidente e della quale è diventato fiero avversario. Stessa parabola incrociata con Longarini, ieri socio in affari, oggi nemico giurato. L’agenda della singolar tenzone a Palazzo di giustizia è aperta sul 25 ottobre, data della prossima udienza del procedimento civile nel quale Partecipazioni chiede a MB 24 milioni di euro per il mancato rispetto di tre contratti che sancivano il ruolo come concessionaria unica degli appalti della Metropolitan Building. “In più - aggiunge Fioretti - c’è una citazione da cinque milioni per i danni arrecati da MB con l’istanza di fallimento che ha presentato, qualora non avesse titolo per farlo. E’ quella che ha scatenato l’affossamento definitivo del piano di risanamento messo in atto e che ha costretto ad accedere al concordato preventivo”. E nell’auspicio di un esito favorevole delle cause “dobbiamo cautelarci”, è la minaccia di Fioretti. Che precisa. “E’ un obbligo per l’amministratore di Partecipazioni, che non sono io ma è mia moglie, di fronte a un contenzioso così rilevante e a una patrimonializzazione della società citata discutibile”. Serve uno strumento per garantire il recupero dell’eventuale credito, monitorando i trasferimenti immobiliari, compreso quello dell’ex Metro.

 

“Abbiamo un team di avvocati che lavorano bene, decideranno cosa fare. Ci sono procedure di legge percorribili”, lascia scorgere sviluppi interessanti Fioretti. Che torna idealmente a volgere lo sguardo sul cantiere dell’ex Metropolitan. E prova a definire il valore dei 6.500 metri quadrati fuori terra e dei 3 mila metri su due piani interrati lordi, comprese le mura perimetrali. “C’è una valutazione a monte dell’immobile di nove milioni e mezzo di euro, che forse era un po’ esagerata. Sono state eseguite e pagate opere tra i quattro e i cinque milioni”. Presumibilmente può essere messo sul mercato per una cifra attorno ai dodici milioni. “C’è da considerare - aggiunge Fioretti - che la situazione diventa un po’ complessa per via del vincolo della sala da settecento posti”.

 

Non mollerà la presa il manager. Comune e Longarini sembrano strizzarsi l’occhiolino e lui che fa? “Su quel che fanno gli altri possiamo ben poco, chiederemo ai nostri legali. Ma certo sarebbe una decurtazione dell’attuale patrimonio della società che vende”. Mantiene intatto l’animus pugnandi il manager, che poco più di due settimana fa nell’androne del Palazzo di giustizia sullo sfondo dell’ex Metro aveva annunciato ammiccando: “Ci divertiremo”. Oggi lo ripete, col sorriso sulle labbra e dentro una gran voglia di rivincita.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E QUI' MI FERMO.

 

SE QUALCUNO CHE E' PIU' BRAVO DI ME E HA PIU' TEMPO DI ME VUOLE CONTINUARE.....

 

INVECE DI GUARDARE SOLO SE GIORGINI FA IL 4-4-2 O IL 4-3-3 AL CANTO DEL GALLO....

 

Articolo del giorno 31/08/2007 Cronaca di Ancona

 

 

 

Il no di Longarini fa fallire la ditta di Fioretti

 

 

ANCONA - E’ stato il “no” di Edoardo Longarini, pronunciato nel corso di un’udienza pre-fallimentare tenuta a fine maggio, ad affossare (almeno per ora) le speranze di salvare dal crac la Promont Trust Group, società che fa capo a Tommaso Fioretti, dichiarata fallita dal tribunale di Ancona prima della pausa d’agosto. L’ex ragioniere delle Incompiute anconetane, che pure di Fioretti era stato socio in affari di lungo corso nel recupero del Metropolitan e dell’ex Onmi, aveva presentato un’istanza di fallimento contro la Promont per un prestito di oltre due milioni e mezzo di euro. Soldi che non sarebbero stati restituiti, e che erano garantiti da Fioretti con un maxi-assegno bancario finito nel registro dei protesti per difetto di provvista. L’imprenditore Tommaso Fioretti aveva cercato di giocare d’anticipo, presentando una domanda di concordato preventivo, ma nella valutazione dei giudici del tribunale fallimentare ha pesato molto il niet espresso da Longarini in persona il 31 maggio scorso, quando era comparso a palazzo di giustizia (nella foto qui accanto è con l’avvocato Claudia Cardenà), convocayo dal giudice delegato per un’udienza pre-fallimentare. Essendo in mano a Longarini la maggior parte dei crediti, pareva inutile convocare l’adunanza dei creditori per cercare un accordo tra le parti.

 

Ma il verdetto del tribunale non segna ancora in modo irrevocabile i destini della Promont, società immobiliare della galassia Fioretti. Anzi gli avvocati Manola Giorgini e Gennaro Picarelli confidano nell’accoglimento dell’appello che hanno già presentato contro il fallimento.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Articolo del giorno 29/02/2008 Cronaca di Ancona

 

La Art Project acquisterà azioni di Nuova Fortuna per tre milioni di euro La Garbage di Baldoni rinuncia all’opposizione

 

Fioretti: “Pronto a riprendere l’ex Metro”

“Ma Longarini paghi i 29 milioni di danni”. Società di San Marino per salvare Partecipazioni

 

ANCONA - “Potrei riprendere in mano la rinascita del Metropolitan”. Tommaso Fioretti è appoggiato alla ringhiera al quinto piano del tribunale. Dentro l’aula pochi passi più là si decidono i destini di Partecipazioni, società che gravita nella sua galassia, fuori del Palazzaccio a qualche metro di distanza restano molto incerti quelli dell’ex Metro. Che in futuro potrebbe tornare a incrociare la strada del manager del Bingo, uscito di scena - forse momentaneamente - dal palco del restyling di un contenitore prezioso per il centro, tanto più con la sagoma del nuovo Corso Garibaldi che si profila all’orizzonte. Fioretti sa che il rudere eccellente sarebbe una macchia troppo brutta nel salotto della città, e lo stuzzica l’idea di riprendere in mano la rinascita dell’incompiuta. “Se Longarini mi paga i 29 milioni di danni posso accettare l’immobile e il resto in soldi”. Il valore dell’edificio ridotto in macerie? “Circa dieci milioni”. L’imprenditore ricorda l’invito di Sturani che nell’autunno del 2001, fresco di conferma a inquilino di Palazzo del popolo, durante una cena gli propose di pensare alla riqualificazione. Era l’input per il progetto dell’hotel quattro stelle superior, che poi sarebbe rimasto nel cassetto, anzi sulla finta facciata con vista proprio sul Palazzo di giustizia. E rispolvera la battaglia a colpi di carte bollate contro la MB, di cui è stato presidente e della quale è diventato fiero avversario. Stessa parabola incrociata con Longarini, ieri socio in affari, oggi nemico giurato, al quale batte cassa per 24 milioni di euro per il mancato rispetto di tre contratti che sancivano il ruolo di Partecipazioni come concessionaria unica degli appalti della Metropolitan Building. E c’è una citazione da cinque milioni per i danni arrecati da MB con l’istanza di fallimento presentata, qualora non avesse titolo per farlo.

 

E’ quella che ha scatenato l’affossamento del piano di risanamento di Partecipazioni, e che ha costretto ad accedere al concordato preventivo per evitare il fallimento. Ieri è andato in scena forse il capitolo decisivo nel tentativo di salvare la società rappresentata dagli avvocati Gennaro Picarelli e Manola Giorgini. In soccorso del Bingo arriva una società di San Marino, la Art Project che porta una boccata d’ossigeno vitale. Figurava già tra gli azionisti di minoranza di Nuova Fortuna - le cui quote sono detenute per oltre il 90% da Partecipazioni - e ha deciso di partecipare alla ricapitalizzazione esercitando un diritto di prelazione per l’acquisto di tre milioni di euro di azioni poste in vendita nella procedura concordataria. La nuova liquidità (600 mila euro subito, altri 900 mila a fine aprile e un altro milione e mezzo entro l’anno) sommata alle vendita degli immobili della Baraccola a Carige e Brunelli arredamenti, permetterà, nelle intenzioni del pool di Fioretti, di chiudere il concordato e soddisfare il cento per cento dei creditori. La Art Project ha anche sottoscritto l’aumento di capitale sociale di Nuova Fortuna di un altro milione di euro. L’altra buona notizia per il manager dall’udienza di omologa di ieri è arrivata dalla decisione formalizzata dalla Garbage di Paolo Baldoni di ritirare l’opposizione al concordato. E così l’attivo aumenta di altri 700 mila euro. Le novità di ieri potrebbero influire positivamente sul giudizio dei commissari sul piano anti-crac. I quali, fanno notare i legali di Partecipazioni, hanno anticipato che potrebbero fugare ogni dubbio dopo la verifica di tutta la documentazione.

1312646[/snapback]

 

NUOVA FORTUNA, PARTECIPAZIONI.......?????? :(

Modificato da a rotta de collu

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ma infatti questa è brava gente! onesta pulita e diligente! C'ha visto lungo Raffaelli a fare una convenzione pluriennale con questi! BRAVO SINDACO CONTINUA A FA LI BLOCCHI DEL TRAFFICO PE NON FA CIRCOLA NOI POVERI TERNANI. GRAZIE DI PRENDERE SEMPRE LE DECISIONI MIGLIORI.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
ma infatti questa è brava gente! onesta pulita e diligente! C'ha visto lungo Raffaelli a fare una convenzione pluriennale con questi! BRAVO SINDACO CONTINUA A FA LI BLOCCHI DEL TRAFFICO PE NON FA CIRCOLA NOI POVERI TERNANI. GRAZIE DI PRENDERE SEMPRE LE DECISIONI MIGLIORI.

1318752[/snapback]

Ma mò che cazzo c'entra lu traffico? :blink:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.