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antifa ultras

inchiesta sul treno napoli-roma

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me lo hanno mandato e lo giro per tutti quelli che pensano quello che dice la tv.

 

 

13 settembre, laRepubblica.it (redazione di Napoli): Il giallo dell’Intercity sparito. Indagini sui danni a

Trenitalia, Antonio Corbo

Il giallo dell’Intercity sparito

indagini sui danni a Trenitalia

I buchi neri dell’inchiesta. La squalifica provocata da un chirurgo, 007 per hobby.

Lepore smentisce un piano dei clan “Non c’è legame tra la vicenda e i camorristi tifosi”

NAPOLI - Viaggia con 500 mila euro di danni a bordo. Ma dov’è? Introvabile il treno che gli ultras del

Napoli avrebbero distrutto. Dal 31 agosto, giorno di Roma-Napoli, i vagoni dell’Intercity Plus

“Modigliani” sono inafferrabili. Come la verità di quella domenica. È l’ultimo mistero di una già

nebulosa ricostruzione: per ora, pagano il Napoli e i suoi tifosi, penalizzati dalla chiusura delle curve per

tre gare interne. Ma la vicenda promette un finale diverso: indaga la Procura di Napoli. L’inchiesta può

dimostrare che i disordini furono enfatizzati, magari per coprire errori e responsabilità. Sarà troppo

tardi, Napoli-Fiorentina esclude domani i tifosi delle curve, 11 mila abbonati hanno pagato per non

vederla.

Il dirigente della Digos Antonio Sbordone ha consegnato una informativa al pm Antonello Ardituro.

Una relazione accurata, con foto e riscontri. Il magistrato, specialista di camorra e ordine pubblico, ha

subito derubricato l’ipotesi di reato: da “devastazioni” al più lieve “danneggiamenti”. Rintracciato dalla

polizia il ferroviere «aggredito e ferito». Neanche un graffio. La Scientifica, diretta da Fabiola Mangoni,

doveva esaminare il treno danneggiato. Impossibile. Solo quattro vagoni sarebbero a Napoli, gli altri in

viaggio. Sono più veloci gli inventari che i treni. Il 31 agosto, i tg del pomeriggio riferivano già la stima

dei danni: 500 mila euro. Gli Ultras, in un reportage di “Repubblica” nel covo di via Venezia,

promettono di risarcire con una colletta l’azienda. Neanche loro hanno più visto il treno. «Girano solo

tre foto, sempre le stesse». Possibile che sia tornato a viaggiare un treno devastato per 500 mila euro? Se

lo chiede anche la Procura. Il conto di solito va allo Stato. Pagano i contribuenti.

«Si indaga ad ampio raggio», osserva il procuratore capo, Giovandomenico Lepore. Sembra sorpreso,

però. «Il treno è partito a mezzogiorno, con ampio ritardo. I tifosi aspettavano dalle 7.

Qualcuno avrà perso la pazienza, comprensibile. E i benpensanti, vista la bolgia, sono scesi. Finora però

non risulta un disegno criminoso della camorra. Molti camorristi sono tifosi. Difficile però cogliere

nell’insofferenza di quella domenica un piano preordinato. Comunque, indaghiamo su tutto». Chiusura

prudente, ma svanisce nelle equilibrate parole di Lepore l’ombra dei clan. Roberto Maroni ha invece

rimarcato la presenza di 27 affiliati e 800 pregiudicati tra i tremila tifosi. Si sa c’erano tanti tifosi con

precedenti penali. Ma nessuno sa che cosa abbiano davvero combinato. A Napoli niente, così sembra.

Le spranghe viste in tv a Roma Termini erano asticelle delle bandiere. Di plastica.

I primi resoconti dei tg hanno creato un clima di forte suggestione. Si riflette nei rapporti al giudice

sportivo Tosel su quanto sarebbe accaduto allo stadio. Gli inviati federali all’Olimpico erano Carmine

Rossi, funzionario civile dello Stato, e uno 007 per hobby. Un chirurgo. L’omonimia ha fatto pensare

che fosse un ufficiale della Finanza, Francesco Mattana. È invece Claudio Mattana, 53 anni, nato a

Vittorio Veneto, parente di Antonio Gava. Lavora al “Gemelli” di Roma, reparto Decimo L. con

brillante curriculum: specializzato a Napoli alla scuola di Zannini, 2500 interventi a retto e colon negli

ultimi 23 anni. Ma di camorra e ordine pubblico sente parlare solo in tv. Mattana e Rossi hanno ispirato

prima Tosel, poi la Corte federale. Descrivono steward e carabinieri “leggermente feriti”, petardi esplosi

senza chiarire le traiettorie. È qui che il Napoli poteva attenuare la sentenza sportiva. Una “indagine

difensiva” di bravi penalisti poteva dimostrare l’eventuale labilità dei rapporti. Ingigantire i dubbi. Il

bolognese Mattia Grassani, avvocato dello sport, si è aggrappato ad un presunto «errore nella sentenza».

Ma ha tentato di ridimensionare le accuse? Ha puntato sul diritto e non sul merito. Il Napoli paga

un’atmosfera, non «gravi atti di violenza». Ma ora è troppo tardi, peccato.

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adesso, a prescindere o meno della veridicità di questa storia, prima di "sparare" sentenze bisogna andarci molto, ma molto cauti...

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adesso, a prescindere o meno della veridicità di questa storia, prima di "sparare" sentenze bisogna andarci molto, ma molto cauti...

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hai pienamente ragione, il punto è proprio questo, non è possibile prendere per oro colato quello che dice tv e governo, ci sono molti punti di vista che dicono altro, tra gli altri il giornalista tedesco che stava nel treno.

 

http://it.youtube.com/watch?v=CuNV3Mg9MuQ

 

ho trovato anche questa intervista ai diretti interessati, gli unici che nessuno ha voluto sentire, spero adesso il quadro sia più completo.

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io ho espresso i miei dubbi perchè mi ricordo di quello che successe qui a Terni in occasione del disgraziato derbi di perugia e soprattutto mi ricordo di come si mosse l'opinione pubblica..... io da quel giorno ho perso quella poca fiducia che ancora conservavo nei confronti di chi in un certo senso mi doveva garantire questa fantomatica e tanto sbandierata sicurezza... Lasciamo perde stì discorsi va...

Comunque, la cosa che mi ha fatto più pensare è la storia dei passeggeri fatti scendere dai tifosi.. Una testata giornalistica ha scritto così, un'altra invece ha parlato che i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del Napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti.........

Mi sembrano due cose molto ma molto diverse....

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