Vai al contenuto
NINNI

Feltri come Kakà

Messaggi raccomandati

da ilsalvagente.it

Feltri come Kakà: 15 milioni per andare a Il Giornale, Libero teme il crollo

La "campagna acquisti" di Berlusconi crea problemi al quotidiano.

Fa scalpore la notizia - registrata stamattina dall'Unità - dell'ingaggio offerto a Vittorio Feltri per passare da Libero a Il Giornale: ben 15 milioni di euro, distinti in 12 milione di "premio" per la rottura del contratto con il quotidiano degli Angelucci e 3 all'anno di stipendio. Una quotazione al di fuori di ogni regola per la stampa italiana e internazionale. L'ultima rilevazione in materia risale all'ultimo governo Prodi, quando furono pubblicati gli stipdnedi dei direttori dei maggiori quotidian. Paolo Mieli, all'epoca al vertice del Corriere, prendeva 1,5 milioni ei euro l'anno e Ezio Mauro, direttore di Repubblica, guadagnava 500.000 euro. Nel 2007, poi, secondo Beppe Lopez, autore del libro, La casta dei giornali, lo stesso Feltri guadagnava "appena" 15.000 euro al mese, il doppio del direttore dell'Unità, ma una vera miseria rispetto all'ingaggio offertogli oggi dai Berlusconi (Il Giornale è di proprietà di Paolo Berlusconi, anche se tutti pensano che le scelte continui a farle il vecchio editore e cioè il presidente del Consiglio).

Gli Angelucci avrebbero risposto "invadendo" il campo avverso, con un offerta da 5 milioni di euro per Maurizio Belpietro, l'attuale direttore di Panorama, il settimanale di punta della Mondadori (sempre di Berlusconi).

In un paese dove di giornali se ne vendono pochissimi, non è proprio malaccio...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
da ilsalvagente.it

Feltri come Kakà: 15 milioni per andare a Il Giornale, Libero teme il crollo

La "campagna acquisti" di Berlusconi crea problemi al quotidiano.

Fa scalpore la notizia - registrata stamattina dall'Unità - dell'ingaggio offerto a Vittorio Feltri per passare da Libero a Il Giornale: ben 15 milioni di euro, distinti in 12 milione di "premio" per la rottura del contratto con il quotidiano degli Angelucci e 3 all'anno di stipendio. Una quotazione al di fuori di ogni regola per la stampa italiana e internazionale. L'ultima rilevazione in materia risale all'ultimo governo Prodi, quando furono pubblicati gli stipdnedi dei direttori dei maggiori quotidian. Paolo Mieli, all'epoca al vertice del Corriere, prendeva 1,5 milioni ei euro l'anno e Ezio Mauro, direttore di Repubblica, guadagnava 500.000 euro. Nel 2007, poi, secondo Beppe Lopez, autore del libro, La casta dei giornali, lo stesso Feltri guadagnava "appena" 15.000 euro al mese, il doppio del direttore dell'Unità, ma una vera miseria rispetto all'ingaggio offertogli oggi dai Berlusconi (Il Giornale è di proprietà di Paolo Berlusconi, anche se tutti pensano che le scelte continui a farle il vecchio editore e cioè il presidente del Consiglio).

Gli Angelucci avrebbero risposto "invadendo" il campo avverso, con un offerta da 5 milioni di euro per Maurizio Belpietro, l'attuale direttore di Panorama, il settimanale di punta della Mondadori (sempre di Berlusconi).

In un paese dove di giornali se ne vendono pochissimi, non è proprio malaccio...

1637701[/snapback]

 

 

Beh...Feltri è un professionista, un uomo di cultura..Kakà è uno che pija a zampate un pallone, e oltretutto lo fa in mutanne :) non me pare proprio la stessa cosa :lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
da ilsalvagente.it

Feltri come Kakà: 15 milioni per andare a Il Giornale, Libero teme il crollo

La "campagna acquisti" di Berlusconi crea problemi al quotidiano.

Fa scalpore la notizia - registrata stamattina dall'Unità - dell'ingaggio offerto a Vittorio Feltri per passare da Libero a Il Giornale: ben 15 milioni di euro, distinti in 12 milione di "premio" per la rottura del contratto con il quotidiano degli Angelucci e 3 all'anno di stipendio. Una quotazione al di fuori di ogni regola per la stampa italiana e internazionale. L'ultima rilevazione in materia risale all'ultimo governo Prodi, quando furono pubblicati gli stipdnedi dei direttori dei maggiori quotidian. Paolo Mieli, all'epoca al vertice del Corriere, prendeva 1,5 milioni ei euro l'anno e Ezio Mauro, direttore di Repubblica, guadagnava 500.000 euro. Nel 2007, poi, secondo Beppe Lopez, autore del libro, La casta dei giornali, lo stesso Feltri guadagnava "appena" 15.000 euro al mese, il doppio del direttore dell'Unità, ma una vera miseria rispetto all'ingaggio offertogli oggi dai Berlusconi (Il Giornale è di proprietà di Paolo Berlusconi, anche se tutti pensano che le scelte continui a farle il vecchio editore e cioè il presidente del Consiglio).

Gli Angelucci avrebbero risposto "invadendo" il campo avverso, con un offerta da 5 milioni di euro per Maurizio Belpietro, l'attuale direttore di Panorama, il settimanale di punta della Mondadori (sempre di Berlusconi).

In un paese dove di giornali se ne vendono pochissimi, non è proprio malaccio...

1637701[/snapback]

ammazza quante ne vole fa feltri,giorni indietro era uscita fuori la notizia che lui insieme ad altri volevano le azioni della società di calcio del como

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
da ilsalvagente.it

Feltri come Kakà: 15 milioni per andare a Il Giornale, Libero teme il crollo

La "campagna acquisti" di Berlusconi crea problemi al quotidiano.

Fa scalpore la notizia - registrata stamattina dall'Unità - dell'ingaggio offerto a Vittorio Feltri per passare da Libero a Il Giornale: ben 15 milioni di euro, distinti in 12 milione di "premio" per la rottura del contratto con il quotidiano degli Angelucci e 3 all'anno di stipendio. Una quotazione al di fuori di ogni regola per la stampa italiana e internazionale. L'ultima rilevazione in materia risale all'ultimo governo Prodi, quando furono pubblicati gli stipdnedi dei direttori dei maggiori quotidian. Paolo Mieli, all'epoca al vertice del Corriere, prendeva 1,5 milioni ei euro l'anno e Ezio Mauro, direttore di Repubblica, guadagnava 500.000 euro. Nel 2007, poi, secondo Beppe Lopez, autore del libro, La casta dei giornali, lo stesso Feltri guadagnava "appena" 15.000 euro al mese, il doppio del direttore dell'Unità, ma una vera miseria rispetto all'ingaggio offertogli oggi dai Berlusconi (Il Giornale è di proprietà di Paolo Berlusconi, anche se tutti pensano che le scelte continui a farle il vecchio editore e cioè il presidente del Consiglio).

Gli Angelucci avrebbero risposto "invadendo" il campo avverso, con un offerta da 5 milioni di euro per Maurizio Belpietro, l'attuale direttore di Panorama, il settimanale di punta della Mondadori (sempre di Berlusconi).

In un paese dove di giornali se ne vendono pochissimi, non è proprio malaccio...

1637701[/snapback]

ammazza quante ne vole fa feltri,giorni indietro era uscita fuori la notizia che lui insieme ad altri volevano le azioni della società di calcio del como

1637778[/snapback]

IL SERVO DEL PADRONE che va a prendere il posto che apparteneva al grandissimo INDRO MONTANELLI(prima ovviamente GIORDANO),NON HO PAROLE...............................cosi' IL GRANDE INDRO MONTANELLI PARLO' DELL'ITALIA BERLUSCONIANA:"e dire veramente che io di italie disastrate ne ho conosciute molte,MA LA VOLGARITA',LA BASSEZZA,LO SQUALLORE di questa italia non l'avevo mai visto prima in vita mia!IL BERLUSCONISMO E' VERAMENTE LA FECCIA CHE RISALE DAL POZZO"........................................(indro montanelli)

Modificato da orvietorossoverde

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.