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LU FUNGAROLO '78

RINNOCO CONTRATTO COMMERCIO 2011

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non so' quanti di voi lavorano in questo settore (terziario-distribuzione e servizi) ma da quello che ho capito,dopo quasi 7 mesi di trattative(luglio 2010) sembra che sia stato approvato il rinnovo del contratto per i lavoratori del commercio......

l'accordo e' stato firmato dalle parti uil cisl mentre la cgl-filcams ha rifiutato di firmare considerando tale aumento una presa in giro per i lavoratori..

ed effettivamente e' cosi' dal momento che l'aumento a regime,per un quarto livello del settore,sara' di 86 euro(non specifica se lordi o netti pero')

 

la prima tranches di aumento la si dovrebbe vedere gia da gennaio 2011(io ancora in busta paga non ho trovato nulla),bsta che non fanno come il rinnovo precedente che ci hanno fregato tutte le una tantum

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Il problema non è sui (miseri) 145 euro lordi di aumento (unico punto comune fra le tre piattaforme presentate).

 

Il problema è che la proposta di CCNL firmata da Uil e Cisl, prevede una larghissima fetta di derogabilità in pejus e strizza fin troppo l'occhiolino alle normative sul "collegato lavoro" che la Cgil ha da sempre combattuto.

 

Ora rimane solo un'arma: il referendum fra i lavoratori. La Cgil ha già dichiarato che si atterrà al volere dei lavoratori, in un verso o nell'altro. Qualcosa, però, mi dice che Cisl e Uil non avranno lo stesso atteggiamento.

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novita' anche sull'indennita' di malattia:

 

per i primi due eventi di malattia e per i primi tre giorni l'indennita' e' del 100%,dal 4 giorno al 20 giorno del 75%,dal 21 in poi del 100%.....

 

ma dal terzo evento di malattia l'indennita' sara' soltanto del 50% a meno che non ci si assenti per malattia per piu' di 12 giorni.

 

viene tolto cosi' anche il diritto ad ammalarsi,un vero e proprio schiavismo mediatico perpretato da cisl e uil ai danni dei lavoratori.la confcommercio incassa' cosi' soddisfatta le proprie richieste.

 

tristezza infinita

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La chiave è rappresentata dal fatto che le aziende potranno pagare direttamente la malattia, bypassando l'inps (e il contributo del 2,76%). Analizzando bene la situazione, si evince che questa scelta faciliterà solo la grande distribuzione, che ha i mezzi per pagare direttamente la malattia. I "piccoli", rimarranno a regime Inps, generando nel tempo una crisi dell'Istituto, senza precedenti. L'Inps, infatti, dovrà coprire le indennità di una larga fetta di lavoratori che, guarda caso, NON lavorano nella grande distribuzione, bensì in aziende più piccole. Ma non potrà contare sul contributo della grande distribuzione.

 

Sapete cosa sifgnifica questo, semplicemente? Scardinare il concetto universale e solidaristico della malattia.

 

Altra conseguenza: le aziende si lavano le mani delle patologie correlate al lavoro, rischiano di andare a farsi benedire tutti i diritti e le indagini sulle patologie professionali. Ed anche su molte cause di infortuni sul lavoro.

Modificato da Ussaro

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