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longarinivattene!

Ternana in C2...

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Un fenomeno al telefono oggi a Radio galileo (me pare fosse pure consigliere comunale :ph34r: ):

 

Gli ultras non vanno piu' allo stadio perche' a "qualcuno non sono stati rinnovati gli appalti di pulizia dello stadio;

Mo ce semo inventati associazioni ridicole di pseudotifosi che se vanno a impiccia' de cazzi che non gli competono.

Dovemo ringrazia' ancora che c'avemo una societa' che ci permette di vedere il calcio a Terni!

 

TRISTEZZA!  :(

 

CAPITO PERCHE' SEMO DA C2 CO' STE CAPOCCE?

1930348[/snapback]

Bisognerebbe spiegà a lu fenomeno de turno che le prime due affermazioni - quelle contro gli Ultras e quella contro l'Associazione - potrebbero essere da querela...ed a chi fà affermazioni del genere servirebbe da svejamammocci, ossia attaccà lu cervello prima de parlà.

La terza affermazione, invece, ritengo non faccia altro effetto che tenerezza.

1930358[/snapback]

 

Li ce stava bene una bella telefonata de smentita.

Modificato da Porcino

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E DIRE CHE CI SAREBBERO STAVOLTA I PRESUPPOSTI PER TOGLIERGLI LO STADIO...

 

.

CONSIGLIO DI STATO, sezione V, n. 1.327 del 13/03/2000 (annulla T.A.R. Lombardia - Milano, III sez., 15/12/1998)

La pronuncia di decadenza del concessionario, di beni o di servizi pubblici, presenta due precisi presupposti : - il concessionario deve aver commesso una grave violazione degli obblighi contrattuali, consacrati nella convenzione accessiva; - la violazione di tali obblighi deve essere imputabile al concessionario, sulla base di un chiaro nesso causale. La declaratoria di decadenza, secondo la più attenta dottrina civilistica, non ha carattere sanzionatorio, ma è uno strumento di distribuzione tra le parti dei rischi e dei costi contrattuali. Se la Pubblica Amministrazione concedente ha subito danni a causa dell’inadempimento, ha diritto al relativo risarcimento. Tuttavia, l’Amministrazione deve pagare al concessionario le prestazioni regolarmente eseguite. Dal punto di vista procedurale, la decadenza deve essere preceduta dalla contestazione degli addebiti. La giurisprudenza ha più volte confermato che la declaratoria di decadenza, in presenza dei presupposti, non è un atto vincolato, ma un atto di discrezionalità tecnica, con conseguente e stringente onere motivazionale, sussistente sia nel caso di pronuncia che di non pronuncia. Infatti, come giustamente sostenuto, gli utenti del servizio pubblico, se danneggiati, possono agire sia nei riguardi della P.A. rimasta inerte, con un ricorso diretto a far dichiarare la sussistenza di un obbligo, in capo alla medesima P.A., di adottare una decisione, sia nei riguardi dell’Amministrazione che abbia formalmente deliberato di non disporre la decadenza, attraverso l’impugnazione di tale decisione.

 

La revoca costituisce un provvedimento di secondo grado, con il quale la Pubblica Amministrazione concedente ritira, con effetto non retroattivo, l’atto di conferimento della concessione, per sopravvenute ragioni che rendono il rapporto concessorio non più conforme al pubblico interesse. La revoca, al pari della decadenza, caducando l’atto di conferimento, fa venir meno il contratto, che si intende risolto. La revoca si distingue dalla decadenza, in quanto implica l’obbligo della P.A. di corrispondere un indennizzo al concessionario; viceversa, la decadenza comporta l’obbligo, in capo al concessionario, di risarcire all’Amministrazione, i danni eventualmente subiti, in conseguenza dell’inadempimento. E’ evidente che la revoca non presuppone una grave violazione degli obblighi contrattuali. Per ciò che concerne l’indennizzo, occorre tener conto che esso non deve corrispondere a tutto il mancato guadagno del concessionario, ma si basa su vari elementi, quali : - la complessità della struttura organizzativa del concessionario; - la possibilità, anche temporale, di poter destinare tale struttura ad altre attività; - il preavviso della P.A.

1930311[/snapback]

io so ignorante,co lu stadio che cazzo ce fai?questi te dicono me lo togli?giocamo a rieti,viterbo.....è tutto un cazzo.

1930319[/snapback]

 

allora non ce famo pagà l'affitto e lasciamogli pure lo stadio.

anzi damoglie pure lu culo, che se lo meritano.

1930323[/snapback]

già glielo hanno dato ;)

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CONSIGLIO DI STATO, sezione V, n. 1.327 del 13/03/2000 (annulla T.A.R. Lombardia - Milano, III sez., 15/12/1998)

La pronuncia di decadenza del concessionario, di beni o di servizi pubblici, presenta due precisi presupposti : - il concessionario deve aver commesso una grave violazione degli obblighi contrattuali, consacrati nella convenzione accessiva; - la violazione di tali obblighi deve essere imputabile al concessionario, sulla base di un chiaro nesso causale. La declaratoria di decadenza, secondo la più attenta dottrina civilistica, non ha carattere sanzionatorio, ma è uno strumento di distribuzione tra le parti dei rischi e dei costi contrattuali. Se la Pubblica Amministrazione concedente ha subito danni a causa dell’inadempimento, ha diritto al relativo risarcimento. Tuttavia, l’Amministrazione deve pagare al concessionario le prestazioni regolarmente eseguite. Dal punto di vista procedurale, la decadenza deve essere preceduta dalla contestazione degli addebiti. La giurisprudenza ha più volte confermato che la declaratoria di decadenza, in presenza dei presupposti, non è un atto vincolato, ma un atto di discrezionalità tecnica, con conseguente e stringente onere motivazionale, sussistente sia nel caso di pronuncia che di non pronuncia. Infatti, come giustamente sostenuto, gli utenti del servizio pubblico, se danneggiati, possono agire sia nei riguardi della P.A. rimasta inerte, con un ricorso diretto a far dichiarare la sussistenza di un obbligo, in capo alla medesima P.A., di adottare una decisione, sia nei riguardi dell’Amministrazione che abbia formalmente deliberato di non disporre la decadenza, attraverso l’impugnazione di tale decisione.

 

La revoca costituisce un provvedimento di secondo grado, con il quale la Pubblica Amministrazione concedente ritira, con effetto non retroattivo, l’atto di conferimento della concessione, per sopravvenute ragioni che rendono il rapporto concessorio non più conforme al pubblico interesse. La revoca, al pari della decadenza, caducando l’atto di conferimento, fa venir meno il contratto, che si intende risolto. La revoca si distingue dalla decadenza, in quanto implica l’obbligo della P.A. di corrispondere un indennizzo al concessionario; viceversa, la decadenza comporta l’obbligo, in capo al concessionario, di risarcire all’Amministrazione, i danni eventualmente subiti, in conseguenza dell’inadempimento. E’ evidente che la revoca non presuppone una grave violazione degli obblighi contrattuali. Per ciò che concerne l’indennizzo, occorre tener conto che esso non deve corrispondere a tutto il mancato guadagno del concessionario, ma si basa su vari elementi, quali : - la complessità della struttura organizzativa del concessionario; - la possibilità, anche temporale, di poter destinare tale struttura ad altre attività; - il preavviso della P.A.

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io so ignorante,co lu stadio che cazzo ce fai?questi te dicono me lo togli?giocamo a rieti,viterbo.....è tutto un cazzo.

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allora non ce famo pagà l'affitto e lasciamogli pure lo stadio.

anzi damoglie pure lu culo, che se lo meritano.

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già glielo hanno dato ;)

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averglielo dato una volta non vuol dire doverglielo ridare di nuovo

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La pronuncia di decadenza del concessionario, di beni o di servizi pubblici, presenta due precisi presupposti : - il concessionario deve aver commesso una grave violazione degli obblighi contrattuali, consacrati nella convenzione accessiva; - la violazione di tali obblighi deve essere imputabile al concessionario, sulla base di un chiaro nesso causale. La declaratoria di decadenza, secondo la più attenta dottrina civilistica, non ha carattere sanzionatorio, ma è uno strumento di distribuzione tra le parti dei rischi e dei costi contrattuali. Se la Pubblica Amministrazione concedente ha subito danni a causa dell’inadempimento, ha diritto al relativo risarcimento. Tuttavia, l’Amministrazione deve pagare al concessionario le prestazioni regolarmente eseguite. Dal punto di vista procedurale, la decadenza deve essere preceduta dalla contestazione degli addebiti. La giurisprudenza ha più volte confermato che la declaratoria di decadenza, in presenza dei presupposti, non è un atto vincolato, ma un atto di discrezionalità tecnica, con conseguente e stringente onere motivazionale, sussistente sia nel caso di pronuncia che di non pronuncia. Infatti, come giustamente sostenuto, gli utenti del servizio pubblico, se danneggiati, possono agire sia nei riguardi della P.A. rimasta inerte, con un ricorso diretto a far dichiarare la sussistenza di un obbligo, in capo alla medesima P.A., di adottare una decisione, sia nei riguardi dell’Amministrazione che abbia formalmente deliberato di non disporre la decadenza, attraverso l’impugnazione di tale decisione.

 

La revoca costituisce un provvedimento di secondo grado, con il quale la Pubblica Amministrazione concedente ritira, con effetto non retroattivo, l’atto di conferimento della concessione, per sopravvenute ragioni che rendono il rapporto concessorio non più conforme al pubblico interesse. La revoca, al pari della decadenza, caducando l’atto di conferimento, fa venir meno il contratto, che si intende risolto. La revoca si distingue dalla decadenza, in quanto implica l’obbligo della P.A. di corrispondere un indennizzo al concessionario; viceversa, la decadenza comporta l’obbligo, in capo al concessionario, di risarcire all’Amministrazione, i danni eventualmente subiti, in conseguenza dell’inadempimento. E’ evidente che la revoca non presuppone una grave violazione degli obblighi contrattuali. Per ciò che concerne l’indennizzo, occorre tener conto che esso non deve corrispondere a tutto il mancato guadagno del concessionario, ma si basa su vari elementi, quali : - la complessità della struttura organizzativa del concessionario; - la possibilità, anche temporale, di poter destinare tale struttura ad altre attività; - il preavviso della P.A.

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io so ignorante,co lu stadio che cazzo ce fai?questi te dicono me lo togli?giocamo a rieti,viterbo.....è tutto un cazzo.

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Intanto facessero un vomito...pijano pulman e pulmini e se ne sciacquano a gioca a rieti o viterbo in uno stadio vuoto...Il Liberati non gli spetta!!!

1930345[/snapback]

sarebbe solo una cosa di facciata,come per le 0 presenze,a loro non frega un cazzo di nessuno,guardano i loro interessi.

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La pronuncia di decadenza del concessionario, di beni o di servizi pubblici, presenta due precisi presupposti : - il concessionario deve aver commesso una grave violazione degli obblighi contrattuali, consacrati nella convenzione accessiva; - la violazione di tali obblighi deve essere imputabile al concessionario, sulla base di un chiaro nesso causale. La declaratoria di decadenza, secondo la più attenta dottrina civilistica, non ha carattere sanzionatorio, ma è uno strumento di distribuzione tra le parti dei rischi e dei costi contrattuali. Se la Pubblica Amministrazione concedente ha subito danni a causa dell’inadempimento, ha diritto al relativo risarcimento. Tuttavia, l’Amministrazione deve pagare al concessionario le prestazioni regolarmente eseguite. Dal punto di vista procedurale, la decadenza deve essere preceduta dalla contestazione degli addebiti. La giurisprudenza ha più volte confermato che la declaratoria di decadenza, in presenza dei presupposti, non è un atto vincolato, ma un atto di discrezionalità tecnica, con conseguente e stringente onere motivazionale, sussistente sia nel caso di pronuncia che di non pronuncia. Infatti, come giustamente sostenuto, gli utenti del servizio pubblico, se danneggiati, possono agire sia nei riguardi della P.A. rimasta inerte, con un ricorso diretto a far dichiarare la sussistenza di un obbligo, in capo alla medesima P.A., di adottare una decisione, sia nei riguardi dell’Amministrazione che abbia formalmente deliberato di non disporre la decadenza, attraverso l’impugnazione di tale decisione.

 

La revoca costituisce un provvedimento di secondo grado, con il quale la Pubblica Amministrazione concedente ritira, con effetto non retroattivo, l’atto di conferimento della concessione, per sopravvenute ragioni che rendono il rapporto concessorio non più conforme al pubblico interesse. La revoca, al pari della decadenza, caducando l’atto di conferimento, fa venir meno il contratto, che si intende risolto. La revoca si distingue dalla decadenza, in quanto implica l’obbligo della P.A. di corrispondere un indennizzo al concessionario; viceversa, la decadenza comporta l’obbligo, in capo al concessionario, di risarcire all’Amministrazione, i danni eventualmente subiti, in conseguenza dell’inadempimento. E’ evidente che la revoca non presuppone una grave violazione degli obblighi contrattuali. Per ciò che concerne l’indennizzo, occorre tener conto che esso non deve corrispondere a tutto il mancato guadagno del concessionario, ma si basa su vari elementi, quali : - la complessità della struttura organizzativa del concessionario; - la possibilità, anche temporale, di poter destinare tale struttura ad altre attività; - il preavviso della P.A.

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io so ignorante,co lu stadio che cazzo ce fai?questi te dicono me lo togli?giocamo a rieti,viterbo.....è tutto un cazzo.

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allora non ce famo pagà l'affitto e lasciamogli pure lo stadio.

anzi damoglie pure lu culo, che se lo meritano.

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già glielo hanno dato ;)

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averglielo dato una volta non vuol dire doverglielo ridare di nuovo

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oramai è troppo tardi,va be che al peggio non c'è fine,la legapro2 in questo momento è il peggio,di meglio c'è solo il fallimento,ma come abbiamo già detto con le quote sotto sequestro non può avvenire.

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So che è un paragone azzardato..visto i tempi. Oggi ero fuori dai cancelli e mi è tornata in mente Ternana-Fermana quando prendemmo il gol al 94'. Dopo la partita centinaia di persone fuori e l'arbitro uscito dopo ore. Oggi......... :(  :(

1930294[/snapback]

 

 

So che è un paragone azzardato..visto i tempi. Oggi ero fuori dai cancelli e mi è tornata in mente Ternana-Fermana quando prendemmo il gol al 94'. Dopo la partita centinaia di persone fuori e l'arbitro uscito dopo ore. Oggi......... :(  :(

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mi ricordo sassaiole ,lacrimogeni e cariche

grossa tensione.

1930296[/snapback]

 

 

 

 

Me ricordo che longarini non era presidente e che non c'era la tessera del tifoso, e che non venivamo dà 7 anni dè......... :sbocco:..... ;)

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CONSIGLIO DI STATO, sezione V, n. 1.327 del 13/03/2000 (annulla T.A.R. Lombardia - Milano, III sez., 15/12/1998)

La pronuncia di decadenza del concessionario, di beni o di servizi pubblici, presenta due precisi presupposti : - il concessionario deve aver commesso una grave violazione degli obblighi contrattuali, consacrati nella convenzione accessiva; - la violazione di tali obblighi deve essere imputabile al concessionario, sulla base di un chiaro nesso causale. La declaratoria di decadenza, secondo la più attenta dottrina civilistica, non ha carattere sanzionatorio, ma è uno strumento di distribuzione tra le parti dei rischi e dei costi contrattuali. Se la Pubblica Amministrazione concedente ha subito danni a causa dell’inadempimento, ha diritto al relativo risarcimento. Tuttavia, l’Amministrazione deve pagare al concessionario le prestazioni regolarmente eseguite. Dal punto di vista procedurale, la decadenza deve essere preceduta dalla contestazione degli addebiti. La giurisprudenza ha più volte confermato che la declaratoria di decadenza, in presenza dei presupposti, non è un atto vincolato, ma un atto di discrezionalità tecnica, con conseguente e stringente onere motivazionale, sussistente sia nel caso di pronuncia che di non pronuncia. Infatti, come giustamente sostenuto, gli utenti del servizio pubblico, se danneggiati, possono agire sia nei riguardi della P.A. rimasta inerte, con un ricorso diretto a far dichiarare la sussistenza di un obbligo, in capo alla medesima P.A., di adottare una decisione, sia nei riguardi dell’Amministrazione che abbia formalmente deliberato di non disporre la decadenza, attraverso l’impugnazione di tale decisione.

 

La revoca costituisce un provvedimento di secondo grado, con il quale la Pubblica Amministrazione concedente ritira, con effetto non retroattivo, l’atto di conferimento della concessione, per sopravvenute ragioni che rendono il rapporto concessorio non più conforme al pubblico interesse. La revoca, al pari della decadenza, caducando l’atto di conferimento, fa venir meno il contratto, che si intende risolto. La revoca si distingue dalla decadenza, in quanto implica l’obbligo della P.A. di corrispondere un indennizzo al concessionario; viceversa, la decadenza comporta l’obbligo, in capo al concessionario, di risarcire all’Amministrazione, i danni eventualmente subiti, in conseguenza dell’inadempimento. E’ evidente che la revoca non presuppone una grave violazione degli obblighi contrattuali. Per ciò che concerne l’indennizzo, occorre tener conto che esso non deve corrispondere a tutto il mancato guadagno del concessionario, ma si basa su vari elementi, quali : - la complessità della struttura organizzativa del concessionario; - la possibilità, anche temporale, di poter destinare tale struttura ad altre attività; - il preavviso della P.A.

1930311[/snapback]

io so ignorante,co lu stadio che cazzo ce fai?questi te dicono me lo togli?giocamo a rieti,viterbo.....è tutto un cazzo.

1930319[/snapback]

 

allora non ce famo pagà l'affitto e lasciamogli pure lo stadio.

anzi damoglie pure lu culo, che se lo meritano.

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già glielo hanno dato ;)

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averglielo dato una volta non vuol dire doverglielo ridare di nuovo

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tu ce credi co sti 4 incapaci? Sarebbe più che lecito ma qui sono anni che niente va come dovrebbe andare.. una cittadina dove qualche "furbone" vene magna ingrassa come un porco con la totale indifferenza (....) di una vergognosa classe politica..

 

Aldilà della mera questione sportiva di oggi (crisi tessuto economico/produttivo, piscine, teatri palazzetti infrastrutture, mazzette e canne da pesca....)

 

Ma chi ce salva a noi?

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Un fenomeno al telefono oggi a Radio galileo (me pare fosse pure consigliere comunale :ph34r: ):

 

Gli ultras non vanno piu' allo stadio perche' a "qualcuno non sono stati rinnovati gli appalti di pulizia dello stadio;

Mo ce semo inventati associazioni ridicole di pseudotifosi che se vanno a impiccia' de cazzi che non gli competono.

Dovemo ringrazia' ancora che c'avemo una societa' che ci permette di vedere il calcio a Terni!

TRISTEZZA!  :(

 

CAPITO PERCHE' SEMO DA C2 CO' STE CAPOCCE?

1930348[/snapback]

 

 

è uno scherzo spero!??!!? :unsure::blink::blink:

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Un fenomeno al telefono oggi a Radio galileo (me pare fosse pure consigliere comunale :ph34r: ):

 

Gli ultras non vanno piu' allo stadio perche' a "qualcuno non sono stati rinnovati gli appalti di pulizia dello stadio;

Mo ce semo inventati associazioni ridicole di pseudotifosi che se vanno a impiccia' de cazzi che non gli competono.

Dovemo ringrazia' ancora che c'avemo una societa' che ci permette di vedere il calcio a Terni!

TRISTEZZA!  :(

 

CAPITO PERCHE' SEMO DA C2 CO' STE CAPOCCE?

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è uno scherzo spero!??!!? :unsure::blink::blink:

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Da quando sono arrivati gli eroi, per me non esiste più una squadra che rappresenti la città di Terni. E' stata una vera e propria violenza attribuire il nome Ternana a questa massa di persone, perciò se oggi quella squadra è ora andata in C2... Sinceramente non è che me ne freghi chissà quanto ;)

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finalmente qualcuno che parla del vero problema.

 

di Ivano Mari

 

Alla fine la Ternana ha pagato il conto!

E lo ha pagato anche salato visto che al Liberati contro il Foligno non è riuscita a conquistare la salvezza. Da più parti si continua a dire che tanto le vicissitudini del calco italiano potrebbero concedere un'ulteriore canches alla società. Potrebbe anche essere ma a mio avviso è molto più sensato riflettere sulle responsabilità esistenti per un esito di un campionato fallimentare per i colori rossoverdi.

Responsabilità che partono da lontano, da quando Longarini ha preso in consegna la società lasciandola gestire in modo fortemente discutibile, conflittuale a persone che ne hanno combinate di tutti i colori. E, credetemi, ricordarle tutte non è facile!! Giocatori fuori rosa, allenatori di dubbio valore, giocatori a cui non è stato permesso di allenarsi con tanto di buttafuori sulla porta per non far entrare gli ospiti ( giocatori ) indesiderati, una fantomatica scuola calcio in Argentina, una serie incredibile di sconfitte nei derby sia con il Perugia che con il Foligno, pressioni sugli allenatori per escludere dalla rosa tre giocatori rappresentativi, e tanti gioielli " liquidati", uno su tutti Candreva, senza nessun ritorno economico per la società. Ed inoltre calciatori di origine ternana che sono stati allontanati per la sola colpa di essere " ternani", insulti ai tifosi della curva definiti " metastasi", denunce e querele in quantità industriale oltre ad aver azzerato un settore giovanile che era il fiore all'occhiello con tantissimi giovani che oggi ci ritroviamo in tante formazioni di lega pro e serie B. Anche contro il Foligno in campo, ad esempio, c'erano Giovannini e Fondi in panchina. Sono solo alcune delle "scelleratezze" che hanno contraddistinto la gestione della Ternana in questi ultimi 7 lunghi ed angoscianti anni.

E la partita contro il Foligno è stata, come affermato, la sintesi della gestione di una società dilettantistica. Chiedendo scusa, però, a quest'ultime che riescono sicuramente a far meglio della Ternana.

La sintesi perchè la squadra rossoverde non è retrocessa oggi nello scontro diretto con il Foligno, ma quando ha pareggiato a Siracusa contro una squadra che non doveva più chiedere nulla al campionato, e quando ha perso in casa con l'Atletico Roma e con l'Andria senza contare, poi, quella al Blasone contro il Foligno.

Al Liberati è andata come è andata ma personalmente non me la sento di attribuire solo all'arbitro le colpe di una mancata permanenza in categoria senza attribuire dei meriti al Foligno, che ha avuto una grande forza di volontà ed ha creduto fino alla fine di potercela fare a pareggiare, e dei demeriti alla squadra rossoverde che solo in pochi elementi ( Cejas, Tozzi Borsoi ) ha avuto quella rabbia, quella determinazione di uscire indenni dalla sfida con i falchetti.

Per non parlare, poi, del modo di stare in campo e della personalità e soprattutto su quest'ultima dote i falchetti, tra l'altro molto più giovani dei rossoverdi, hanno prevalso sugli avversari.

Ecco, se vogliamo, la salvezza del Foligno è un'autentica impresa di una squadra che si è stretta intorno al suo tecnico Giovanni Pagliari che ha centrato una salvezza apparsa fino a qualche settimana fa impossibile e lo ha fatto meritatamente.

La Ternana, invece, è stata vittima della confusione gestionale sia a livello tecnico, 3 tecnici e tre direttori sportivi cambiati nel giro di pochi mesi,, che amministrativo con tre presidenti e due direttori generali che si sono alternati nel corso dell'annata calcistica.

Bene, con tutti questi personaggi la Ternana è retrocessa!! Evidentemente il modo di gestire sia tecnico che amministrativo non è, usando un eufemismo, quello ottimale!

==========

A riassunto di una gestione di sette anni di insuccessi riporto alcune cifre riguardanti la vita della Ternana emerse durante la trasmissione Notte Gol da un messaggio di Fabio Biscetti:

- 18 allenatori x 25 cambi di panchina di prima squadra: BERETTA, BOLCHI, VERDELLI, TOBIA (2 volte), VAVASSORI, BRINI (2 volte), CASO, FAVARIN, GIUSTO (dimessosi senza neanche andare in panchina una volta), RAGGI, D’URSO, MARINO, GIORGINI (2 volte), BALDASSARRI (2 volte), DOMENICALI, GOBBO, ORSI, GIORDANO.

- 9 direttori sportivi : CAPOZUCCA, MASCELLA (due volte ufficialmente), MELUSO, ACRI, PESCE, CAPPELLETTI, SIGNORI, COZZELLA, RECCHI

- 4 presidenti (FERRAMOSCA, MANGANO, DEODATI - 1 amministratore unico (DOMINICIS),

- 2 direttori generali (GIANNI, RENZI)

E' sicuramente un record che nemmeno il più vulcanico presidente di serie A può tentare di eguagliare.

 

 

in più si scopre oggi che visi c'entra con le partite truccate....chi l'avrebbe mai detto?? :ph34r::ph34r:

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ora speriamo nel fallimento!!

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Oppure in cristaccio su la croce!!!!

1930498[/snapback]

in qualche cosa speramo!! :(

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So che è un paragone azzardato..visto i tempi. Oggi ero fuori dai cancelli e mi è tornata in mente Ternana-Fermana quando prendemmo il gol al 94'. Dopo la partita centinaia di persone fuori e l'arbitro uscito dopo ore. Oggi......... :(  :(

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mi ricordo sassaiole ,lacrimogeni e cariche

grossa tensione.

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oggi dopo la partita davanti agli spogliatoi la tensione più grossa si è avuta con armillei67 che non riusciva a far funzionare la radio in vivavoce, e co lu fratello de longarinivattene che ha rischiato de arrivà tardi perchè entrava de notte.

vi assicuro che la tensione se tagliava a fette per queste ragioni.

1930312[/snapback]

:lol: confermo...queste due circostanze erano gli unici motivi di tensione.

Eravamo io, Tosculu, Armillei67 e uno sparuto manipolo de deficienti (noi compresi) restati sotto l'acqua fino alle 19,30 per dà 4 paraculate agli artefici dello scempio.

In ordine sò scappati prima la terna arbitrale in taxi, poi dopo mezz'ora lu pulman de lu foligno (a vedelli da vicino sembrava una squadra beretti...tutti ragazzini), e dopo un'altra mezzora il pulman degli eroi.

Intorno una schiera de forze dell'ordine che manco all'Olimpico per un derby.

Che tristezza :(

1930321[/snapback]

 

Per colpa vostra la madre de uno stward ha chiamato giorgio brighi e j'ha detto che lu figlio stava fori de casa dalle 13.00 e sotto l'acqua :(

Mo se pija la raffreddora so cazzi vostri

1930334[/snapback]

 

niente era quello de san benedetto...

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Un fenomeno al telefono oggi a Radio galileo (me pare fosse pure consigliere comunale :ph34r: ):

 

Gli ultras non vanno piu' allo stadio perche' a "qualcuno non sono stati rinnovati gli appalti di pulizia dello stadio;

Mo ce semo inventati associazioni ridicole di pseudotifosi che se vanno a impiccia' de cazzi che non gli competono.

Dovemo ringrazia' ancora che c'avemo una societa' che ci permette di vedere il calcio a Terni!

 

TRISTEZZA!  :(

 

CAPITO PERCHE' SEMO DA C2 CO' STE CAPOCCE?

1930348[/snapback]

Bisognerebbe spiegà a lu fenomeno de turno che le prime due affermazioni - quelle contro gli Ultras e quella contro l'Associazione - potrebbero essere da querela...ed a chi fà affermazioni del genere servirebbe da svejamammocci, ossia attaccà lu cervello prima de parlà.

La terza affermazione, invece, ritengo non faccia altro effetto che tenerezza.

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Li ce stava bene una bella telefonata de smentita.

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E allora pè nà vorda che cìavemo la possibilità....................QUERELAMO NOI...!!

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So che è un paragone azzardato..visto i tempi. Oggi ero fuori dai cancelli e mi è tornata in mente Ternana-Fermana quando prendemmo il gol al 94'. Dopo la partita centinaia di persone fuori e l'arbitro uscito dopo ore. Oggi......... :(  :(

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mi ricordo sassaiole ,lacrimogeni e cariche

grossa tensione.

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oggi dopo la partita davanti agli spogliatoi la tensione più grossa si è avuta con armillei67 che non riusciva a far funzionare la radio in vivavoce, e co lu fratello de longarinivattene che ha rischiato de arrivà tardi perchè entrava de notte.

vi assicuro che la tensione se tagliava a fette per queste ragioni.

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:lol: confermo...queste due circostanze erano gli unici motivi di tensione.

Eravamo io, Tosculu, Armillei67 e uno sparuto manipolo de deficienti (noi compresi) restati sotto l'acqua fino alle 19,30 per dà 4 paraculate agli artefici dello scempio.

In ordine sò scappati prima la terna arbitrale in taxi, poi dopo mezz'ora lu pulman de lu foligno (a vedelli da vicino sembrava una squadra beretti...tutti ragazzini), e dopo un'altra mezzora il pulman degli eroi.

Intorno una schiera de forze dell'ordine che manco all'Olimpico per un derby.

Che tristezza :(

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Per colpa vostra la madre de uno stward ha chiamato giorgio brighi e j'ha detto che lu figlio stava fori de casa dalle 13.00 e sotto l'acqua :(

Mo se pija la raffreddora so cazzi vostri

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Per me sta sempre li ..... :(

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finalmente qualcuno che parla del vero problema.

 

di Ivano Mari

 

Alla fine la Ternana ha pagato il conto!

E lo ha pagato anche salato visto che al Liberati contro il Foligno non è riuscita a conquistare la salvezza. Da più parti si continua a dire che tanto le vicissitudini del calco italiano potrebbero concedere un'ulteriore canches alla società. Potrebbe anche essere ma a mio avviso è molto più sensato riflettere sulle responsabilità esistenti per un esito di un campionato fallimentare per i colori rossoverdi.

Responsabilità che partono da lontano, da quando Longarini ha preso in consegna la società lasciandola gestire in modo fortemente discutibile, conflittuale a persone che ne hanno combinate di tutti i colori. E, credetemi, ricordarle tutte non è facile!! Giocatori fuori rosa, allenatori di dubbio valore, giocatori a cui non è stato permesso di allenarsi con tanto di buttafuori sulla porta per non far entrare gli ospiti ( giocatori ) indesiderati, una fantomatica scuola calcio in Argentina, una serie incredibile di sconfitte nei derby sia con il Perugia che con il Foligno, pressioni sugli allenatori per escludere dalla rosa tre giocatori rappresentativi, e tanti gioielli " liquidati", uno su tutti Candreva, senza nessun ritorno economico per la società. Ed inoltre calciatori di origine ternana che sono stati allontanati per la sola colpa di essere " ternani", insulti ai tifosi della curva definiti " metastasi", denunce e querele in quantità industriale oltre ad aver azzerato un settore giovanile che era il fiore all'occhiello con tantissimi giovani che oggi ci ritroviamo in tante formazioni di lega pro e serie B. Anche contro il Foligno in campo, ad esempio, c'erano Giovannini e Fondi in panchina. Sono solo alcune delle "scelleratezze" che hanno contraddistinto la gestione della Ternana in questi ultimi 7 lunghi ed angoscianti anni.

E la partita contro il Foligno è stata, come affermato, la sintesi della gestione di una società dilettantistica. Chiedendo scusa, però, a quest'ultime che riescono sicuramente a far meglio della Ternana.

La sintesi perchè la squadra rossoverde non è retrocessa oggi nello scontro diretto con il Foligno, ma quando ha pareggiato a Siracusa contro una squadra che non doveva più chiedere nulla al campionato, e quando ha perso in casa con l'Atletico Roma e con l'Andria senza contare, poi, quella al Blasone contro il Foligno.

Al Liberati è andata come è andata ma personalmente non me la sento di attribuire solo all'arbitro le colpe di una mancata permanenza in categoria senza attribuire dei meriti al Foligno, che ha avuto una grande forza di volontà ed ha creduto fino alla fine di potercela fare a pareggiare, e dei demeriti alla squadra rossoverde che solo in pochi elementi ( Cejas, Tozzi Borsoi ) ha avuto quella rabbia, quella determinazione di uscire indenni dalla sfida con i falchetti.

Per non parlare, poi, del modo di stare in campo e della personalità e soprattutto su quest'ultima dote i falchetti, tra l'altro molto più giovani dei rossoverdi, hanno prevalso sugli avversari.

Ecco, se vogliamo, la salvezza del Foligno è un'autentica impresa di una squadra che si è stretta intorno al suo tecnico Giovanni Pagliari che ha centrato una salvezza apparsa fino a qualche settimana fa impossibile e lo ha fatto meritatamente.

La Ternana, invece, è stata vittima della confusione gestionale sia a livello tecnico, 3 tecnici e tre direttori sportivi cambiati nel giro di pochi mesi,, che amministrativo con tre presidenti e due direttori generali che si sono alternati nel corso dell'annata calcistica.

Bene, con tutti questi personaggi la Ternana è retrocessa!! Evidentemente il modo di gestire sia tecnico che amministrativo non è, usando un eufemismo, quello ottimale!

==========

A riassunto di una gestione di sette anni di insuccessi riporto alcune cifre riguardanti la vita della Ternana emerse durante la trasmissione Notte Gol da un messaggio di Fabio Biscetti:

- 18 allenatori x 25 cambi di panchina di prima squadra: BERETTA, BOLCHI, VERDELLI, TOBIA (2 volte), VAVASSORI, BRINI (2 volte), CASO, FAVARIN, GIUSTO (dimessosi senza neanche andare in panchina una volta), RAGGI, D’URSO, MARINO, GIORGINI (2 volte), BALDASSARRI (2 volte), DOMENICALI, GOBBO, ORSI, GIORDANO.

- 9 direttori sportivi : CAPOZUCCA, MASCELLA (due volte ufficialmente), MELUSO, ACRI, PESCE, CAPPELLETTI, SIGNORI, COZZELLA, RECCHI

- 4 presidenti (FERRAMOSCA, MANGANO, DEODATI - 1 amministratore unico (DOMINICIS),

- 2 direttori generali (GIANNI, RENZI)

E' sicuramente un record che nemmeno il più vulcanico presidente di serie A può tentare di eguagliare.

 

 

in più si scopre oggi che visi c'entra con le partite truccate....chi l'avrebbe mai detto??  :ph34r:  :ph34r:

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Se ce li volemo mette tutti li presidenti allora so 6 Sono il figlio di mi padre ( E.Longarini ) e per ultimo Zadotti ( anche se solo de straforo)

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- 18 allenatori x 25 cambi di panchina di prima squadra: BERETTA, BOLCHI, VERDELLI, TOBIA (2 volte), VAVASSORI, BRINI (2 volte), CASO, FAVARIN, GIUSTO (dimessosi senza neanche andare in panchina una volta), RAGGI, D’URSO, MARINO, GIORGINI (2 volte), BALDASSARRI (2 volte), DOMENICALI, GOBBO, ORSI, GIORDANO.

 

 

mamma mia, da brividi

 

se salvano solo Beretta e baldassarri (e vabbè lu cinghiale è d'obbligo)

 

Ciao

 

P.

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la C2 ce sta pure larga

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esatto.

ci stanno certi che non starebbero all'altezza manco de la promozione.

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Avoja a scenne giù, fino alla terza...

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la C2 ce sta pure larga

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esatto.

ci stanno certi che non starebbero all'altezza manco de la promozione.

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Avoja a scenne giù, fino alla terza...

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e ma l'anni passano e la candela se consuma.... :ph34r:

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Sono andato oggi allo stadio dopo circa 4 anni di assenza.

Non credevo nella salvezza, ma in cuor mio ci speravo.

E' andata male, come ogni appuntamento importante, da 7 anni a questa parte, la Ternana lo ha fallito.

Sono amareggiato, deluso, sconfortato...come credo tutti i tifosi delle Fere.

Non stò qui a fare le solite considerazioni tecniche, societarie, politiche o cose del genere.

Però una cosa devo dirla, perchè stasera è la sensazione (negativa) più forte che ho: non è solo una retrocessione di una squadra di calcio - quella che veste i nostri colori - ma siamo in una fase di retrocessione di una intera città, in cui ogni cosa o aspetto (sportivo, sociale, politico, economico, informativo etc. etc.) mi sembrano da C2....spesso anche da dilettantismo.

E il dramma più grande è che, almeno io - peraltro ottimista di natura - non vedo ancora la fine del tunnel.

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Caro Marco, la "sensazione" che ci trovassimo in C2 o serie D, io l'avevo per cosi dire, intuita da un pezzo. Concordo sul fatto che siamo molto, molto lontani dalla fine di questo tunnel.

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