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BuFERA

la criminalità organizzata in umbria

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tempo fa lessi il libro di claudio lattanzi. seguo i fatti di cronaca della nostra regione e sapevo già che da parecchi anni eravamo stati penetrati dalle tre criminalità organizzate più note in italia (in particolare dalla camorra), più altre organizzazioni straniere, ma nonostante ciò il quadro che è venuto fuori dal libro mi sorprese. ho girato l'umbria in lungo e in largo e anche se da parecchi anni non ci vivo più, pensare che quei posti semplici che conosco così bene sono mutati non solo per effetto della nota "globalizzazione", ma anche per essere in balia delle organizzazioni criminali mi mette parecchia tristezza.

 

non ho scelto questa data a caso per aprire la discussione:

 

Roberto Antiochia (Terni 7 Giugno 1962 – Palermo, 6 Agosto 1985) è stato un agente della Polizia di Stato.

Arruolatosi 18 anni, dopo il corso di formazione venne assegnato dapprima alla Questura di Torino, poi alla Criminalpol di Roma ed infine alla Squadra Mobile di Palermo. A Palermo collabora con il dottor Peppe Montana, Capo della Sezione Catturandi, e con il dottor Ninni Cassarà, Capo della sezione investigativa; funzionari ai quali era legato da sincera amicizia.

A luglio del 1985,  poco prima dell’omicidio del dottor Montana, Roberto Antiochia viene trasferito a Roma ma appresa la notizia dell’agguato mortale al dottor Montana, avvenuto sulla banchina di Porticello il 29 luglio, Roberto, che in quel momento si trovava in ferie, decide di ritornare a Palermo, aggregato alla squadra Mobile, per concorrere nelle indagini sull’omicidio del funzionario e per essere vicino al dottor Cassarà, considerato oramai prossimo obiettivo della mafia. Durerà poco questo suo impegno di amore straordinario, perché una settimana dopo l’omicidio Montana, alle 15.20 del 6 agosto 1985, a Palermo, in via Croce Rossa 81, un commando di circa 10 uomini armati di kalashnicov già organizzato e appostato, uccide Cassarà ed Antiochia ferendo altri due agenti. Roberto Antiochia muore subito  perché con il suo corpo ha cercato di proteggere il suo commissario dai colpi di Kalashnikov sparati dai Killer della mafia. Avrebbe dovuto sposarsi pochi mesi dopo.

Nel 1997 alla sua memoria venne intitolata la nuova sede del Commissariato di Orvieto e successivamente la via della nuova Questura. Alle due cerimonie partecipò la mamma di Roberto, la signora Saveria, scomparsa nel 2001, che per anni è stata una delle donne che a Palermo e in Sicilia hanno portato avanti l' impegno antimafia e numerose battaglie per la legalità , con grande dignità e forza d' animo, impegnandosi strenuamente nella denuncia e nell' impegno contro la mafia e per la libertà della Sicilia. Da allora, la signora Saveria ha investito ogni minuto del suo tempo e ogni energia scaturita dalla sua indignazione per ricordare a tutti il valore civile della memoria e l’irrinunciabilità della giustizia.  I mandanti e gli esecutori materiali dei due omicidi, tutti appartenenti a Cosa Nostra,  sono stati individuati e condannati da tempo all’ergastolo.

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Abbiamo avute parecchie prove dell'infiltrazione malavitosa nel nostro territorio, ma la colpa è dei malavitosi o nostra?

Se tu costruttore edile locale ti rechi in comune per chiedere lotti su cui costruire e ti viene risposto che non c'è più nulla di edificabile, poi dopo un annetto si presente la ditta CACACE e magicamente i lotti edificabili escono fuori. La colpa è dei malavitosi o degli amministratori locali?

 

Se sono io che mi reco a Napoli a fare carichi de robetta da spacciare qui in loco, la colpa è de la camorra o mia?

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