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tomasso

Grande Franco Coppoli, impedisce il controllo antidroga in classe

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Domenica in una scuola di Noale (Venezia) un elettore si rifiutava di votare perchè c'era il Crocifisso in aula.

Il commessi hanno dovuto coprirlo con un telo, e così questo "elettore" ha potuto votare.

FOLLIA.

Fosse stato per me, il Crocifisso stava al suo posto, e quel tizio la scheda elettorale se la poteva ingoiare.

 

Matteo Salvini.

 

GRANDE MATTEO!!!!

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Domenica in una scuola di Noale (Venezia) un elettore si rifiutava di votare perchè c'era il Crocifisso in aula.

Il commessi hanno dovuto coprirlo con un telo, e così questo "elettore" ha potuto votare.

FOLLIA.

Fosse stato per me, il Crocifisso stava al suo posto, e quel tizio la scheda elettorale se la poteva ingoiare.

 

Matteo Salvini.

 

GRANDE MATTEO!!!!

 

prendo spunto da stà cosa che non c'entra niente con il titolo del topicche ma che a me fà ammazzà.......

anche mi padre dice spesso: ao questi vogliono levà lu crocefisso, ce vogliono conficcà la religione loro dentro la capoccia etcc etcc.....

sapete qual'è il bello? che mi padre in chiesa l'ho visto al matrimonio mio e a qualche funerale vario!!!

ogni tanto qualcuno se vole fà portavoce de un credo che non ha: se salvini crede nello stesso Dio mio o io non ho capito un cazzo o lui è un salame.....

  • Voto Positivo 1

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Il crocifisso non va imposto a nessuno. Si “impone” o, meglio, si propone da solo come una lezione di umanità per tutti, credenti e non credenti. Farne una battaglia ideologica è sbagliato. Non è una minaccia contro la libertà di nessuno. Quelle braccia aperte sul legno della croce sono un simbolo universale di amore e di speranza, di vicinanza alle sofferenze di ogni persona, chiunque essa sia. Contro la deriva laicista che vorrebbe togliere ogni simbolo religioso, non solo cristiano, si oppose negli anni Novanta la scrittrice ebrea Natalia Ginsburg. In un bellissimo articolo, dal titolo perentorio “Non togliete quel crocifisso”, scrisse: «È là muto e silenzioso. C’è sempre stato. È il segno del dolore umano, della solitudine della morte, dell’ingiustizia. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo». Parole che nascevano dalla sua convinzione che l’assenza di quel segno sarebbe stato una perdita di civiltà per tutti, non importa a quale fede si appartenga. Esprime l’anima profonda del nostro Paese. Non è solo il segno identitario della tradizione cristiana ed europea, ma un simbolo universale, valido per tutti, credenti e non credenti.

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Io la vedo così: diamo libertà ai docenti di fare lezione con o senza crocifisso....arriva il prof x e lo mette nel cassetto, arriva b lo appicca, c lo rimette nel cassetto, arriva b se scorda de tirarlo fuori....nel giro di poco tempo nessuno ce farà più caso......

Tutto questo a prescindere dalle legge, stato laico, credenti e non

Modificato da CAPPUCCINO KID

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Io la vedo così: diamo libertà ai docenti di fare lezione con o senza crocifisso....arriva il prof x e lo mette nel cassetto, arriva b lo appicca, c lo rimette nel cassetto, arriva b se scorda de tirarlo fuori....nel giro di poco tempo nessuno ce farà più caso......

No, semmai se lo decidono gli studenti, AL LIMITE, ma nessun professore CON o SENZA orecchino.

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Studenti compresi il succo del mio discorso non cambia (per me )

Ok., come ho già detto infatti, decide la maggioranza. Se questa decide che non ci debba essere ok., altrimenti sta lì con buona pace di quelli che hanno eletto a ragione di vita il distruggere il crocifisso.

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ma non solo per le scuole, anche per le aule di tribunale. anzi, per par condicio lascerei scegliere ai giudici cosa mettere... berlusconi ha mandato in paranoia buona parte degli italiani e li ha convinti che i giudici sono comunisti. vojo vedé dopo quante falci e martello compariranno su quel muro :D

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ma non solo per le scuole, anche per le aule di tribunale. anzi, per par condicio lascerei scegliere ai giudici cosa mettere... berlusconi ha mandato in paranoia buona parte degli italiani e li ha convinti che i giudici sono comunisti. vojo vedé dopo quante falci e martello compariranno su quel muro :D

Berlusconi a casa e in ufficio c ha appesi i calendari dei meccanici e camionisti

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Berlusconi a casa e in ufficio c ha appesi i calendari dei meccanici e camionisti

accanto al crocifisso però... alle volte mischiava le due cose, tipo che faceva vestire la minetti da suora :D

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Il Comandamento dell'amore è un insegnamento lasciato da Gesù Cristo che costituisce il fulcro dell'etica cristiana. Ha un ruolo centrale nel Nuovo Testamento, dove il comandamento viene ribadito e declinato più volte e in formule diverse.

Il duplice comandamento dell'amore

Gesù parla ai farisei in un dipinto di James Tissot, (1886-1894).

In tutti i vangeli sinottici è presente il duplice comandamento dell'amore, che ha la particolarità di unire l'amore di Dio e l'amore verso il prossimo. L'insegnamento, che riprende in una sintesi originale alcuni passi dell'Antico Testamento, semplifica i numerosi precetti che regolavano la vita religiosa del tempo indicando una linea essenziale di condotta per i seguaci di Gesù. È noto anche come il "massimo comandamento" o "il comandamento più grande".

Versione di Matteo[modifica | modifica wikitesto]

Nella versione di Matteo, il comandamento viene dato da Gesù come risposta ad una domanda, posta da un dottore della legge, su quale sia il comandamento più grande.

« Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti » (Matteo 22,37-40)

Versione di Marco

Molto simile è il testo del vangelo di Marco, che presenta alcune differenze di espressione:

« Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi.» » (Marco 12,29-31)

Versione di Luca

Nella versione proposta da Luca, dove viene posta in evidenza anche la continuità con l'Antico Testamento, il dialogo tra Gesù e un dottore della legge introduce la parabola del buon samaritano:

« Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». » (Luca 10,25-28)

Interpretazioni

In ambito cattolico, Papa Benedetto XVI ha ribadito come questo comandamento sia, come affermato da Gesù stesso, il più importante e come abbia una duplice natura: amare Dio e amare il prossimo. Secondo il pontefice, soltanto avendo una relazione profonda con Dio si può amare pienamente il prossimo, come accade ad esempio a un bambino che, grazie alla positiva esperienza di relazione con i genitori, riesce ad amare pienamente anche gli altri. Nell'enciclica Deus Caritas Est (2005) Benedetto XVI ha inoltre evidenziato come quello dell'amore non si configuri solo come un comandamento ma sia, prima ancora, "la risposta al dono dell'amore, col quale Dio ci viene incontro".

Il nuovo comandamento

L'ultima cena in un dipinto di Philippe de Champaigne (XVII secolo).

Con una formulazione diversa, il comandamento dell'amore è presente anche nel vangelo di Giovanni, dove è noto anche come "nuovo comandamento", ribadito da Gesù durante l'ultima cena.

Questa versione presenta delle differenze rispetto al doppio comandamento presente nei sinottici. Se in questi si metteva in evidenza la continuità con le scritture, nel testo giovanneo viene enfatizzata invece la novità e l'unicità del comandamento. Inoltre, l'accento viene posto sulle relazioni tra le persone e, in linea con un altro passo del vangelo ("Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna", 3,16), l'attenzione viene posta non tanto sull'amore dell'uomo verso Dio, quanto sull'amore di Dio per l'umanità.

« Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. » (Giovanni 13,34)

e, più avanti:

« Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. » (Giovanni 15,12-17)

La regola d'oro

Il discorso della Montagna. Dipinto di Carl Heinrich Bloch.

Il comandamento dell'amore per il prossimo, pervasivo in tutto il vangelo di Luca, trova in questo anche la formulazione nota come la Regola d'oro, enunciata nel Discorso della Montagna:

« Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. » (Luca 6,31)

La formula è presente anche nel Vangelo di Matteo, dove con una breve integrazione viene evidenziata la continuità con le scritture:

« Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. » (Matteo 7,12)

Nel Vangelo di Matteo sono presenti inoltre altri richiami al tema, caratteristico di Luca, dell'amore per il prossimo. Questo avviene, in particolare, in una parabola relativa al giudizio finale:

« Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. » (Matteo 25,34-40)

L'amore verso i nemici

Il discorso della Montagna in un dipinto di Rudolf Yelin, 1912.

Caratteristica dell'insegnamento di Gesù è inoltre la richiesta di amare anche i propri nemici. Il testo è presente sia in Matteo che in Luca, con alcune variazioni.

« Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. » (Matteo 5,38-48)

« Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da' a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. » (Luca 6,27-36)



Petronio%20Maometto%20inferno.jpg

Modificato da BuFERA

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Crocifisso esposto, nessuna minaccia per la libertà religiosa

by Annarita Ferri 22 marzo

 

 

 

crocifisso_2.gifSentenza favorevole della Corte di Strarburgo,il sindaco Mastromauro: “E’ la risposta a chi aveva ritenuto insensata e illegittima la mia ordinanza”.

GIULIANOVA (TE) – Il sindaco Francesco Mastromauro sottolinea che quanto riportato nella sua passata ordinanza di non togliere i crocifissi dalle scuole e luoghi pubblici sia perfettamente collimante con le argomentazioni espresse dai giudici della Suprema Corte di Cassazione e da quelli della Corte di Strasburgo.

Le due pronunce delle Corti infatti, hanno confermato in sostanza quanto il primo cittadino giuliese aveva scritto nell’ordinanza che imponeva l’esposizione del Crocifisso negli uffici pubblici e nelle scuole e cioè che fosse rappresentativo dei riferimenti storici, culturali e valoriali della nostra Nazione, quindi inidoneo a ledere la dignità di alcuno anche perché simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili (tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti) che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato.

 

La recente sentenza della Corte di Strasburgo, adottata con 15 voti favorevoli e appena due contrari e l’altra della Corte di Cassazione, che l’ha di poco preceduta infatti, afferma a chiare lettere come l’esposizione del Crocifisso negli uffici pubblici non costituisca minaccia per la libertà religiosa di chi non è cristiano,

ha affermato il primo cittadino giuliese,proseguendo:

rappresentano le migliori ed eloquenti risposte a quanti, non numerosi ma agguerriti, hanno definito inutile, insensata ed illegittima la mia ordinanza dell’11 dicembre 2009, arrivando a definire tale provvedimento degno degli Ayatollah e il sottoscritto, con inusitata ruvidezza, un oscurantista.

E coglie l’occasione per ricordare quanto aveva detto Giovanni Reale, il principale studioso italiano di filosofia antica, in riferimento alle ormai periodiche richieste di togliere il crocifisso:

E’ dunque una vittoria della ragionevolezza, oltre alla conferma che non avevo forzato la mano con la mia ordinanza. E ciò contrariamente a quanti avevano sostenuto il contrario, attaccandomi in maniera direi furente e a mio giudizio reputo persino irrispettosa, affibbiandomi epiteti che non mi appartengono e che, alla luce di quanto ora autorevolmente deciso in punto di diritto, dovrebbero almeno per buona educazione ed onestà intellettuale costituire motivo di scusa, oltre che di riflessione e di una maggiore umiltà. Lungi da me quella inclinazione alla polemica che, invece, altri hanno dimostrato di prediligere non facendo mancare inarcature ideologiche.

A suo dire la richiesta di togliere il crocifisso deriva da una presunzione fatale, da un’idea di onnipotenza culturale. Un atto di superbia assoluta, una cosa spaventosa, rimarcava Giovanni Reale, fatta in nome di tanti nobili parole: la scienza, il progresso, il pluralismo.

e conclude il sindaco chiedendosi:

Ma quale pluralismo? Quale libertà? Quella di un individuo o di un gruppo di pressione, si domandava il filosofo, di offendere la storia, la tradizione millenaria, il senso comune dei popoli? E questa è una domanda che anch’io non posso evitare di pormi e di porre

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Firenze, cani antidroga a scuola. Presidi divisi dopo il no di un dirigente scolastico

“Non accetterò che un cane antidroga sia puntato contro un mio studente”. E così è stato, tant’è che Ludovico Arte, preside dell’Istituto Marco Polo di Firenze, ha impedito il controllo delle unità cinofile nella sua scuola. Una presa di posizione che ha scatenato un forte dibattito tra i dirigenti scolastici del capoluogo toscano. “Nella maggioranza dei casi i cani trovano poca roba – continua Arte – E chi viene beccato con qualche sostanza il giorno dopo torna a farlo”. Di tutt’altra idea Valerio Vagnoli, preside del Istituto Saffi, che recentemente ha chiesto e ottenuto un nuovo blitz a scuola: “I controlli servono, sono un deterrente. E questo consente di intervenire non solo da un punto di vista penale”. “Il preside chiede di sospendere la lezione, gli studenti escono e il cane li annusa”, spiega Yuri, poliziotto dell’unità cinofila. Che poi chiarisce: “Quasi sempre troviamo droga, ma segnalazioni (verso persone specifiche, ndr) fino ad adesso non sono state fatte”. Per Arte, la lotta alla droga “è un gioco che si vince se tu crei benessere: un ragazzo smette se trova una ragione per smettere, e la trova se lo convinci che fare scuola è importante”

di Max Brod

 

 

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/05/controlli-antidroga-a-scuola-presidi-fiorentini-divisi-dopo-no-di-dirigente-scolastico/337316/

 

per tutti quelli che vogliono discutere e confrontarsi, civilmente.

 

 

 

 

I due passi sottolineati sono esilaranti

 

Il benessere sconfigge la droga...............mabbeh, noooooooooooooo?

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Mi sfugge la vostra difficoltà nel capire questa semplice regoletta facile da capire e applicare.

 

esistono luoghi pubblici per tutti e ognuno è libero di frequentarli come e quando vuole. un bar un ristorante, un negozio. se un negoziante vuole ostentare e manifestare la propria religione, ben libero di farlo e ben libero chiunque di fare ciò che preferisce (non entrarci mai o il contrario)

 

esistono luoghi pubblici con frequentazioni "obbligatorie". leggi le scuole. li i simboli sono quelli dello stato, che di fatto è laico. li si impara a diventare cittadini. non cattolici, indu, buddisti o altro. li i simboli religiosi sono sempre e comunque fuori luogo. perche devo imporre la presenza di un simbolo religioso ad un aconfessionale o ad un praticante di un altra religione. io accetterei il contrario?

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Il succo è tutto qui. stop.

 

ergo, il crocifisso appeso in una scuola nn ci deve stare.

No, ci deve stare in quanto nessuno lo ha imposto. C'è sempre stato. Siete voi che volete IMPORRE di toglierlo. Ma li prepotenti non devono vincere, MAI!!! Ne avete fatto una ragione di vita. Non avete altro a cui pensare? Modificato da Borgobellooooo!!!

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No, ci deve stare in quanto nessuno lo ha imposto. C'è sempre stato. Siete voi che volete IMPORRE di toglierlo. Ma li prepotenti non devono vincere, MAI!!!

 

se non è legge. non è previsto che debba esserci.

 

se non è previsto che debba esserci, non ce regola che impedisca di toglierlo.

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se non è legge. non è previsto che debba esserci.

 

se non è previsto che debba esserci, non ce regola che impedisca di toglierlo.

Se c'è SEMPRE stato ci deve rimanere. Se la maggioranza ce lo vuole dovete farvene una ragione. Andate a fare i prepotenti altrove. Spero che a quella squallida manifestazione sia presente questa maggioranza a tapparvi la bocca. Modificato da Borgobellooooo!!!

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Se c'è SEMPRE stato ci deve rimanere. Se la maggioranza ce lo vuole dovete farvene una ragione. Andate a fare i prepotenti altrove. Spero che a quella squallida manifestazione sia presente questa maggioranza a tapparvi la bocca.

 

non esiste questa maggioranza.

 

non esiste una regola del genere che si avvalga di una "maggioranza". non è una legge o un referendum. non inventatte parole che non hanno senos nel discorso.

 

non è questione di prepotenza, ma di rispetto.

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non esiste questa maggioranza.

 

non esiste una regola del genere che si avvalga di una "maggioranza". non è una legge o un referendum. non inventatte parole che non hanno senos nel discorso.

 

non è questione di prepotenza, ma di rispetto.

sono tredici anni che lo fa, cià lu diavolo in corpo e su la tastiera. mo arrivi tu... :D

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I due passi sottolineati sono esilaranti

 

Il benessere sconfigge la droga...............mabbeh, noooooooooooooo?

su questo siamo d'accordissimo. gira più droga "vera" nelle città bene che altrove. uno dei problemi principali nella lotta alla droga per me è proprio quello...

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non esiste questa maggioranza.

 

non esiste una regola del genere che si avvalga di una "maggioranza". non è una legge o un referendum. non inventatte parole che non hanno senos nel discorso.

 

non è questione di prepotenza, ma di rispetto.

Non solo esiste la maggioranza, ma come ho riportato sopra, BEN DUE VOLTE, ci sono anche delle sentenze favorevoli al crocifisso. Ma de che stemo a parla'?

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