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Me pizzica me mozzica

chi vi ricorda???

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Non vogliamo le scuse, ma schieratevi: O CON LUI O CON NOI

 

di Stefano Greco

 

 

Benvenuti nella realtà! Ben svegliati da quel sonno profondo in cui vi siete cullati per quasi 12 anni, svegliandovi solo a tratti quando il rumore era troppo forte per non scuotervi almeno un po’, ma per poi riaddormentarvi subito dopo come se nulla fosse successo. Lo dico senza rancore e senza astio, magari solo con il rimpianto per quanto tempo si è perso per capire che il rapporto tra Lotito e l’ambiente laziale è logoro, arrivato al capolinea. Oggi tutti hanno capito chi è Lotito e che con lui alla guida la Lazio non ha un futuro, perché a lui la Lazio interessa da sempre solo come vetrina per scalare i gradini della piramide del potere e come vacca grassa da mungere per alimentare innanzitutto i conti delle sue aziende: direttamente, attingendo alle casse della Lazio grazie ai rapporti con le “parti correlate”, ma anche indirettamente avvicinando grazie al fatto di essere presidente della Lazio politici e personaggi da cui faticherebbe ad ottenere udienza se fosse ancora un piccolo imprenditore, per ottenere appalti.

 

 

Oggi tutti hanno capito. Sembra di essere tornati indietro di un anno, al 13 febbraio 2015, quando dopo la telefonata con Iodice pubblicata da “La Repubblica” (neanche gravissima se si pensa ai contenuti delle intercettazioni che troverete sotto…) tutta Italia aveva scoperto, all’improvviso, che Lotito era un guappo o peggio ancora una sorta di padrino, una sorta di capo mafia in guanti bianchi che si è insinuato nel sistema, al punto da entrare in Parlamento, da esser ricevuto da deputati e ministri, da essere considerato l’interlocutore principe della politica quando si parla di calcio italiano e uno da scortare e da proteggere, perché paladino della legalità... Il vero volto di Lotito è questo da sempre e nessuno lo sa meglio di noi, uno che per dirla come Alberto Sordi quando indossando i panni de “Il Marchese del Grillo” evita il carcere solo perché nobile, si rivolge agli altri e dice: “mi dispiace, ma io so io e voi non siete un cazzo”.

 

 

Sono anni che fa così con tutti. Con noi tifosi, ma anche con Agnelli e Marotta, oppure parlando in privato di persone che appoggia o che lo appoggiano ma che lui considera quanto “Il marchese del Grillo” considera il popolo. Sono anni che ripete che Beretta “conta zero”, che Tavecchio “fa quello che dico io”, “che Macalli lo leva di torno quando gli pare”, che insulta gli altri presidenti e li manovra o li utilizza per accaparrarsi voti, che offende e attacca presidenti di altre leghe (Abodi, ad esempio), che usa metodi da schiavismo con giocatori e dipendenti, che minaccia i tifosi, che parla e complotta con questori, prefetti, vertici della polizia e magistrati per indirizzare indagini, per spazzare via chiunque osi contestarlo, giornalisti compresi. Oggi tutto lo vedono per quello che è, quindi verrebbe da chiedersi: ma fino a pochi giorni fa, avete vissuto a Roma o su Marte? Oppure, dove stavate quando uno stadio intero il 23 febbraio del 2014 si è sollevato contro questo personaggio, protetto in tribuna da tutta la Digos di Roma come non succede neanche per il capo dello Stato o il presidente del Consiglio quando si presenta all’Olimpico per la finale di Coppa Italia? In molti sono rimasti al coperto, belli caldi. Altri si sono schierati dalla sua parte, ergendolo addirittura come “esempio”, sostenendo che lui era un coraggioso, un paladino contro l’arroganza e la violenza di quel tifo che cerca di condizionare i presidenti delle società di calcio. Potrei chiedere anche dove stavate quando su Lotito fioccavano denunce e condanne? Ma, soprattutto, dove stavate voi e la quasi totalità della stampa italiana quando nel 2008 sono uscite queste intercettazioni da cui esce fuori un quadro completo del personaggio Claudio Lotito?

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Ieri comunque a Roma 2.000 spettatori, poi se lamentano dei 3.000 de Terni. Questa è la fine quando la proprietà è una cosa avulsa dalla città e la tifoseria si sente in ostaggio. L'unica azione possibile è disertare lo stadio.

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Ieri comunque a Roma 2.000 spettatori, poi se lamentano dei 3.000 de Terni. Questa è la fine quando la proprietà è una cosa avulsa dalla città e la tifoseria si sente in ostaggio. L'unica azione possibile è disertare lo stadio.

 

e secondo me danneggia pure gli abbonamenti ai vari sky mediaset ecc...

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Ieri comunque a Roma 2.000 spettatori, poi se lamentano dei 3.000 de Terni. Questa è la fine quando la proprietà è una cosa avulsa dalla città e la tifoseria si sente in ostaggio. L'unica azione possibile è disertare lo stadio.

 

 

 

e secondo me danneggia pure gli abbonamenti ai vari sky mediaset ecc...

 

Secondo me invece è l'esatto opposto.

Quella gente si abbona a Sky o a Mediaset pagando molto meno rispetto a quanto pagherebbero per andare allo stadio con molte meno rotture di scatole (spostamenti, parcheggio, pioggia freddo tempo "perso") e diserta lo stadio.

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Lotito è il messia in confronto a Longarini.

I Laziali possono criticare quanto gli pare Lotito. Ma se non era per lui erano dieci e passa che masticavano amaro.

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Secondo me invece è l'esatto opposto.

Quella gente si abbona a Sky o a Mediaset pagando molto meno rispetto a quanto pagherebbero per andare allo stadio con molte meno rotture di scatole (spostamenti, parcheggio, pioggia freddo tempo "perso") e diserta lo stadio.

 

nel senso che fa perdere proprio la voglia di calcio

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