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fogueres

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  1. fogueres

    Barza

    Un passerotto si lancia dal nido e, con i pochi rudimenti ricevuti dai genitori, comincia ad esplorare il mondo. Incontra un cane e gli chiede:"tu chi sei?" ed il cane :"sono il cane lupo" "non può essere ! Uno, o è cane o è lupo" ed il cane con tanta pazienza gli spiega "mia mamma era una lupa, mio papà un cane, hanno fatto sesso e sono nato io, il cane lupo" Il passerotto si reca perplesso presso un ruscello per bere e qui vede un pesce "e tu chi sei?" ed il pesce "sono la trota salmonata" "non è possibile, uno, o è trota o salmone" e la trota: "mia mamma era trota, papà salmone, hanno fatto sesso e sono nata io" L'uccellino perplesso si gira e vede un insetto "e tu chi sei?" e l'insetto: "sono la zanzara tigre.........." e il passerotto: " Ma vaffanculo........."
  2. fogueres

    zalayeta c'ha rifatto

    scuola juventopoli se non erro 1246954[/snapback] Si infatti voi c'avete LA SCUOLA DEGLI JEDI lì all'Inter.
  3. fogueres

    INTER-MILAN

    Ho visto solo spezzoni di partita. Dida solita pippa (solo nel 2003 ha fatto quella cazzo de annata), grandissimo Cambiasso, punizione magistrale di Pirlo, Ibrahimovic non decisivo in match in cui ha gli occhi addosso e c'è tensione. E' un giocatore che adoro per quello che fa ma di cui non capisco i momenti di evanescenza. Altra nota: Cruz , puntuale come sempre. L'Inter è ufficialmente padrona del campionato, oggi credo lo abbia legittimato: non è un caso il sigillo di Cambiasso,rendimento incredibile.
  4. fogueres

    JUVENTUS

    Io ho visto un buon Tiago, in ripresa. Diciamo da 6,5 . Ha lottato: ha fatto l'assist a Trezeguet, ha recuperato qualche buon pallone (uno su tutti quello nell'area avversaria che stava uscendo). Ora non possiamo pensare di avere un Pirlo tra le mani però è un buon giocatore. Di sicuro la Juve deve tornare sul mercato per poter fare la corsa sulla Roma e per costruire in vista del prossimo anno. Servono innesti nei vari reparti. Non so se Maresca sia la persona giusta: di sicuro ancora su Tiago ci punterei.
  5. fogueres

    SORTEGGIO CHAMPIONS

    il mio vecchio amico Lamberto con l'andare avanti con l'età mi perde i colpi, non capisco perchè fai un po di confusione con i derby in champions.....quello che dici (e sicuramente c'hai anche ragione, poichè siete usciti con 2 pareggi) è quello in cui dopo il Milan vinse la champions contro la Juve, l'ultimi 2 anni sei uscito con Villareal e Valencia, con il Milan sei stato nel secondo derby in coppa abbastanza bastonato, poichè all'andata avete perso 2-0 con gol di Sheva e Stam, al ritorno dopo il gol di Sheva avete tiirato i petardi a Dida, non capisco (e non lo dici solo tu, ma tanti interisti che conosco......), perchè ve divertite a far confusione con sti derby in champions....boh , qualcuno che conosco continua a dire che nei derby con il Milan in coppa non hanno mai perso 1244721[/snapback] Bhè ma c'era un complotto!!! Col Villareal pure. Col Valencia non ne parliamo:c'era AL Queida. Ma vogliamo ricordare la partita col Valencia a Valencia nel 2003 con super Toldo?
  6. No dai non venì , riguardati...
  7. fogueres

    SORTEGGIO CHAMPIONS

    Sono daccordo con te. Ma infatti voi non vincete la Coppa dei Campioni dagli anni 60 perchè è sempre stato tutto truccato. I dati di fatto va pure bene (e Moggi è un dato di fatto) ma non cerchiamo sempre e solo alibi. Ora avete un grande organico, altri anni andavate in giro con Fresi, Cauet &C.
  8. fogueres

    SORTEGGIO CHAMPIONS

    Apparte gli scherzi Inter e Milan le vedo favorite seppur di poco. La Roma non saprei, dipende da quanto ci sta con la testa.
  9. fogueres

    SORTEGGIO CHAMPIONS

    SCOPRI LE DIFFERENZE TE LE DICO IO: NOI LA BACHECA CE L'ABBIAMO A COLORI...VOI IN BIANCO E NERO...
  10. fogueres

    JUVENTUS

    SCOPRI LE DIFFERENZE TE LE DICO IO: NOI LA BACHECA CE L'ABBIAMO A COLORI...VOI IN BIANCO E NERO...
  11. n'coppa a o tavolo, uuee uuee
  12. fogueres

    JUVENTUS

    Mettiamo a confronto gli attacchi top ten dei campionati più importanti d'Europa: nessuno ha segnato come Trezeguet-Del Piero-Iaquinta. Gli juventini in testa con 25 reti davanti al Werder a quota 23 VINOVO (Torino), 21 dicembre 2007 - Ci sono squadre che segnano di più, poche. Ma nessuna, né in Italia né in Europa, ha tre punte che segnano quanto quelle della Juventus. David Trezeguet (12), Alessandro Del Piero (7) e Vincenzo Iaquinta (6) hanno realizzato 25 gol in campionato, più di Ibrahimovic-Cruz-Suazo, di Toni-Klose-Ribery, di Raul-Van Nistelrooy-Robinho, di Cristiano Ronaldo-Tevez-Rooney, di Messi-Ronaldinho-Henry. Cioè meglio del meglio del calcio mondiale, Milan compreso. REPARTO PORTANTE - Non è semplicemente un dato statistico. E’ una delle principali ragioni di forza della Juve, che da qualche giornata è l’unica squadra che riesce a tenere il passo dell’Inter. La principale è il fatto che la Juventus è una squadra arrabbiata, come dimostra la quantità di gol e di punti fatti negli ultimi minuti, se non a tempo scaduto. Ma subito dopo viene la capacità realizzativa dei propri attaccanti che ha compensato gli stenti iniziali di una difesa nuova e flagellata. "Sì, è l’attacco che in questo momento sostiene la squadra perché è il reparto più collaudato, quello che dà maggiori garanzie — dice Ciro Ferrara —. In difesa, invece, tra infortuni e squalifiche abbiamo dovuto cambiare spesso". TRADIZIONE TORINESE - Ferrara non è sorpreso dal fatto che Trezeguet, Del Piero e Iaquinta segnino più di qualunque altro terzetto d’Europa (come vedremo, non si può parlare di tridente). "Innanzitutto perché sono tre nazionali, e senza entrare nel merito del caso di Del Piero perché sono italiano, trovo assurdo che Domenech non convochi Trezeguet. Secondo perché la Juve ha una tradizione di grandi attaccanti, tanto è vero che quando vincevamo gli scudetti non sempre avevamo la miglior difesa. Questi poi li conosco bene e alla genialità di Ale, all’essenzialità di David si è aggiunta la caparbietà di Iaquinta, che sta segnando sopra la sua media in una squadra che non gioca solo per lui. Con Vincenzo è un reparto completo". L’ABILITA’ DI RANIERI - Qui entra in gioco Ranieri, perché è successo una sola volta (contro la Roma) che l’allenatore li abbia schierati tutti e tre insieme dall’inizio. "Quando hai più di due attaccanti molto validi bisogna essere bravi a gestirli — dice Ferrara — sfruttandoli quando sono nelle migliori condizioni". In questo turnover Ranieri finora è stato piuttosto abile. Tenendo come punto fermo Trezeguet, ha alternato al suo fianco Del Piero e Iaquinta, spesso indisponibile per vari malanni, ha dosato la continuità del francese con l’orgoglio del capitano e la fame dell’ultimo arrivato, e i risultati gli hanno dato ragione: 25 centri in tre, due triplette e tre doppiette. Al resto della squadra le briciole, 8 reti. MENTALITA’ E PRESSIONE - Basterà per puntare allo scudetto? "Io per natura penso positivo, ma in questo momento mi sembra difficile" risponde Ferrara che nel dibattito interno alla Juventus si pone tra i realisti, con Buffon e Cobolli Gigli. "L’obiettivo per questa stagione è dare fastidio fino alla fine e costringere chi sta davanti a non mollare, mettergli pressione: è qualcosa che serve anche per la mentalità della squadra. Nessuno comunque s’aspettava di trovare la Juve così in alto a Natale, quindi arrivare a giugno tra le prime due sarebbe un successo strepitoso". E con tre punte così adesso cominciano a crederci anche a Vinovo. Luca Curino
  13. fogueres

    Adriano in prestito al san paolo

    c'è da dire che s'è ritrovato da una favelas ad essere ricco sfondato... se hai amicizie sbagliate fai presto a fare una miriade di stronzate 1244505[/snapback] Pure Ibrahimovic ,per quanto ha quella faccia da fagiano, non è che sia cresciuto a Beverly Hills... Il fatto di venire da un quartiere disagiato non può essere un pretesto, certo che le amicizie sbagliate contano eccome... Ti riporto un articolo del Manifesto (giornale che non leggo mai) DI MATTEO PATRONO, DA IL MANIFESTO La Francia che gioca in banlieue pubblicato su www.attac.it il 22 novembre 2005 Dalla Martinica, Thuram e alcuni giocatori della nazionale transalpina difendono la rivolta delle periferie francesi e attaccano il governo Villepin. Storia di una squadra multirazziale che ha scelto l’impegno civile MATTEO PATRONO, il Manifesto, 11 Novembre 2005 La nazionale francese di calcio è una grande squadra. Sta antipatica, sopratutto agli italiani, perché nell’ultimo decennio ha vinto molto (un Mondiale e un Europeo) e spesso contro gli azzurri. Nel passato più recente ha perso qualche colpo ma conserva un grande pregio (oltre a quello di poter schierare ancora Zinedine Zidane): è fatta di giocatori che in campo pensano con i piedi, fuori con la testa. Quella loro. Quando nel `98 conquistarono la Coppa del mondo a Parigi contro il Brasile, i bleus portarono lungo i Campi Elisi un milione e mezzo di persone in festa e divennero subito il simbolo vincente della Francia multietnica e multiculturale: un gruppo black, blanc, beur (nero, bianco, arabo) che mischiava sul rettangolo di gioco calciatori africani, caraibici, sudamericani, calmucchi, armeni, baschi, persino uno della Nuova Caledonia. Stranieri d’origine ma francesi d’adozione. Una nazionale dai mille colori che non cancellò i problemi razziali della Francia ma che contribuì a guardarli con occhio diverso, mandando su tutte le furie Jean Marie Le Pen, leader del Fronte nazionale di estrema destra, che definì i neocampioni del mondo «una squadra artificiale». Non gli andava giù, al razzistone, che il paese si specchiasse in quella banda di pedatori immigrati che secondo lui non conosceva neppure le parole della Marsigliese cantata a squarciagola prima delle partite. In seguito, Zidane e compagni gliele hanno cantatate spesso a Le Pen. Nel 2002, quando questi arrivò al ballottagio con Chirac per le presidenziali, il numero 10 invitò apertamente a boicottare il candidato che «non rappresenta per niente i valori del paese». Il collega Robert Pires, numero sette ispano-portoghese, annunciò che buona parte della nazionale transalpina avrebbe disertato gli imminenti mondiali nippo-coreani se Le Pen avesse vinto le elezioni. Le Pen uscì scornato dal voto e festeggiò la clamorosa disfatta dei bleus contro il Senegal, «una piccola parte della Francia». L’impegno civile dei calciatori francesi ha preso nel tempo anche altre strade. Lilian Thuram, Patrick Vieira e Thierry Henry hanno denunciato gli insulti razzisti di tifosi e avversari e si sono spesi in prima persona con mille iniziative per combattere il problema. Due giorni fa poi, sbarcati a Fort de France, in Martinica, per un’amichevole di beneficienza (assurdamente contestata dai club) a favore delle 152 vittime di un incidente aereo, alcuni giocatori hanno detto la loro sulla rivolta delle banlieues che ha messo sottosopra la Francia. Hanno messo sotto accusa il governo sulla disoccupazione. Hanno espresso solidarietà ai rivoltosi delle periferie. E hanno ricordato che molti di loro, in quelle periferie, ci sono cresciuti e sopravvissuti. Thuram, figlio della Guadalupa trapiantato giovanissimo nel sobborgo di Avon (vicino Parigi) dove tirò i primi calci coi Portugais di Fontainbleu, ha parlato per primo senza girarci intorno più di tanto. «Ho vissuto in periferia e mi sento molto vicino a quei ragazzi - ha detto il difensore della Juventus, 33 anni - stanno tutti a parlare di insicurezza giovanile ma nessuno si preoccupa del vero problema: la mancanza di lavoro». Thuram ha criticato duramente la svolta repressiva del primo ministro Dominique de Villepin. «Le elezioni si avvicinano e il governo ha trovato un capro espiatorio per nascondere le proprie colpe sul tema della disoccupazione - ha spiegato - vogliono convincere la gente che si tratta solo di violenti e tutto questo mi fa schifo». Thuram non è uno qualsiasi nella nazionale di Domenech: segnò due gol nella semifinale mondiale del `98 con la Croazia, è tornato con Zidane dopo aver lasciato la squadra un anno fa e insieme l’hanno qualificata alla Coppa del mondo dell’estate prossima in Germania. Resta il giocatore con più presenze nella rappresentativa transalpina attuale. La sua uscita però non è stata l’unica. Molti dei componenti della nazionale vengono dalle banlieues infuocate di Parigi: Henry e Anelka (Versailles), Kapo (Choisy le Roy). Eric Abidal, difensore cresciuto nel sobborgo di La Duchere (Lione), ha ricordato quanto fosse difficile da ragazzo trovare lavoro nei supermercati del suo quartiere che non volevano immigrati. «La discriminazione ha portato la gente a un punto di rottura, bisogna trovare una soluzione», ha detto il calciatore del Lione. Henry ha preferito dribblare i cronisti; Zidane, che cominciò a giocare nella Castellane, banlieue di Marsiglia, non era in Martinica per infortunio e non ha parlato. Ma le cronache dicono che sia decisamente incazzato perché al padre Smail, approdato a Marsiglia dalla Cabilia (Algeria) 52 anni fa, continuano a negare il diritto di voto anche per le elezioni municipali. Florent Malouda, talentuoso centrocampista del Lione originario di Cayenne (Guyana), ha chiuso la partita: «Gli emarginati delle periferie sono disperati, era inevitabile che finisse così». Per la cronaca, il ritorno dei figli francesi nella madrepatria caraibica si è concluso con un sofferto successo sul Costarica (3-2) che ha ribadito quanto sia dura per i galletti giocare bene senza l’insostituibile e acciaccato Zidane. Sabato a Parigi arriva la Germania per un antipasto dei mondiali di giugno. Da Berlino hanno fatto sapere che vista la turbolenza delle città francesi la squadra tedesca sarà scortata da due guardie del corpo che seguiranno i giocatori come piaceva a Nereo Rocco, fino alla toilette. «Non vogliamo lasciare nulla al caso», è stata la teutonica spiegazione del team manager Oliver Bierhoff. da il Manifesto 11 Novembre 2005
  14. fogueres

    JUVENTUS

    Quello che dici è vero: basta pensare ai vari Mendieta, De la Pena, Rivaldo...(esempi di bidoni dal campionato spagnolo,ossia che hanno fallito da noi) C'è da dire che è difficile valutare un mercato...
  15. fogueres

    JUVENTUS

    E' stato fatto fuori da Koeman insieme all'altro ex pilastro del Valencia Canizares. Se venisse con la voglia di dimostrare al suo allenatore attuale che ha sbagliato allora tornerebbe utile alla causa. Oltretutto pure un Zanetti di solito ha molti infortuni.
  16. fogueres

    Il tempo passa

    mamma mia!! è devastata dai vizi e da tante dosi massicce di cazzolina!! 1244096[/snapback]
  17. Per la Conferma della Conferma alla Cena c'è un CALL CENTER. Per andare al tavolo vicino alla finestra con Fax: PREMA IL TASTO 1...
  18. fogueres

    COMPLIMENTI AL MILAN

    COMPLIMENTI alla squadra che più di tutte ha dimostrato di saper vincere in europa e nel mondo. La bacheca lo dimostra. I vari Pirlo, Seedolf, Kakà sono specialisti oramai. Roberto Mancini guarderà la finale del Mondiale per Club «perché potrebbe essere utile in vista del derby». Ma la nuova formula del torneo non convince il tecnico dell’Inter: «La finale dell’Intercontinentale era più bella con una partita secca, come si faceva prima: così sembra il torneo dell’amicizia». Troppe sfide per Mancini: «Sei partite mi sembrano assurde». MANCINI ha perso l'occasione di stare zitto. Sputa sul piatto dove mangia. Il fatto che si giochi un mondiale per club è chiaramente un'operazione commerciale per aumentare il bacino d'utenza: gli asiatici per esempio ,avendo anche solo l'1% di possibilità di arrivare in finale c'hanno speso sempre + soldi in markentig. Non so cosa voglia Mancini: siamo arrivati al campionato a 20 squadre, tra un pò lo faranno a 40 squadre per aumentare gli introiti coi diritti tv e solo ora rompe le palle? Portasse lui l'Inter a vincere in Europa e nel Mondo(in Italia è scontato ), poi se ne riparla.
  19. fogueres

    Moggiopoli BIS

    Hai pienamente ragione. Però al tempo stesso ti giro il problema: in Italia fanno le cose seriamente in ambiti diversi? Parlo di banche, ministeri e via dicendo: come potrebbero farlo con il calcio? E' un pianto Spadì
  20. In che senso??? 1243045[/snapback] Che ce veni pure tu! Senno chi me ce porta? 1243055[/snapback] Mi piaci perchè il tuo è amore disinteressato...... 1243068[/snapback] Approposito. Ce l'hai un posto per il tuo valnerinese preferito?
  21. fogueres

    Moggiopoli BIS

    La cosa più brutta di questa faccenda non è il personaggio Moggi di per sè.... che lui fosse così lo si sapeva... E' vedere che c'è ancora taaanta gentucola del mondo del calcio che lo va cercando sparlando e sputtanando gli altri soltanto per il tentativo di rientrare nella prossima minicupola. Bah, il calcio è diventato proprio un mondo di merda..... 1243165[/snapback] E' la classica ITALIETTA FEUDALE. Nel calcio girano denari e dove ci sono soldi ci sono lotte di potere. Le stesse che si hanno intorno all'assegnazione di un appalto o per posti di rilevanza: dove ci dovremmo stupire?
  22. fogueres

    Moggiopoli BIS

    E' un cancro in mezzo ad altri cancri
  23. fogueres

    LACRIME DI COCCODRILLO

    sì vabbè, prima palla e poi gamba, e dai su... 1242394[/snapback] no, è diverso, solo palla...............jorgensen prende la palla, arriva Maggio e calcia il suo piede che copre la palla 1242622[/snapback] Quindi Maggio ha armesso?
  24. fogueres

    JUVENTUS

    fabregas 1242576[/snapback] Non credo siamo in grado di prendere Fabregas... Cmq ricordo un fatto: l'Arsenal ha fatto maturare Fabregas a fianco di Vieira e poi lo ha lanciato con coraggio. Sentivo un intervista dello stesso Fabregas che ricordava di quando Wenger è andato a contattarlo personalmente alla cantera (le giovanili) del Barcelona. Una squadra ha creduto in un giocatore e questo è cresciuto tantissimo. L'ARSENAL FA SCUOLA, WENGER FA SCUOLA 1242629[/snapback] non è vero, sò tutti stranieri...pensa che schifo una società inglese con soltano un inglese in rosa e che tra l'altro non gioca mai... Come fai a prenderci spunto!!! 1242631[/snapback] Farzu de Cannara c'hai la coda de paja!! Io intendevo in quanto a far scuola nel lanciare i giovani. Wenger è un maestro.E il tutto si riscontra nei bilanci: hanno fatto uno stadio nuovo e hanno un attivo da paura. Voi ce li spennete li sordi!
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