Bellimbusto

E comunque Marianna de Leyva era na gran zoccola!

Rabbia e furore. Tibia o palla. Tre punti o tre punti. DAJJEEE

Benevento, Spal e Frosinone sulle tracce di Giovinco. Fuoco fatuo?

Confermata la positività di Ujah, quindi la Gran Bretagna perde l'argento della 4x100 maschile. Il secondo posto è dunque del Canada, bronzo per i cinesi. E la regina, muta.

Inusuale, anomalo, fuori da schemi e convenzioni. E stavolta, al contrario del portantino, è tutto fantastico! Adoro.

Gli ha detto malissimo quando un intervento di taekwondo di Iannarilli gli ha impedito di allontanare la palla del 2-1 dopo lo stop di petto.

Ho una cosa che mi ronza in testa dalla conferenza stampa di Leone, la scorsa settimana. Riguarda l'acquisto di Donnarumma, in particolare la motivazione che ha portato all'ingaggio: si è presentata l'occasione, l'abbiamo colta. Siamo ben felici che sia in rossoverde e certamente già a metà stagione, dopo l'inevitabile rodaggio, saremo qui a bearci per i gol pesanti che finalizzeranno il lavoro di tutti. Ma il tarlo che mi rode è: ma allora serviva davvero? Non è che questo abbia tolto risorse per altri ritocchi in settori più problematici?

Quelli che abbiamo bastano ed avanzano, e sono pure buoni. Dobbiamo ricominciare a mordere ed aggredire come furie scatenate: questo è quello che clamorosamente ancora manca. Questo maschererà anche stavolta le lacune che ora sembrano voragini incolmabili.

choc, alla francese shock, all'inglese me cago ados, dalle mie parti

Sono ancora sotto choc, ma dalla partita col Brescia. E sono preoccupato soprattutto da una cosa: ancora non s'è vista quella cosa che è stata il nostro marchio di fabbrica la scorsa stagione, e che ci permette di sviluppare il nostro miglior gioco, la furia aggressiva senza palla. Che come sintomi collaterali avrebbe anche tenere l'avversario lontani dalla nostra area (dove abbiamo sempre rischiato ad ogni affondo, ad ogni palla inattiva, sempre, anche in C). Era una cosa collettiva, legata alla grande coesione del gruppo, quindi quasi indipendente dagli interpreti: quest'anno ancora non c'è. Fino a che non riavremo questo non rivedremo la Ternana che ci aspettiamo.

Con un triplo 6/4, e nonostante l'indegna gazzarra inscenata da parte del pubblico nel terzo set, Medvedev vince gli US Open, cancellando il progetto di grande slam di Djokovic. Grande Daniil, è il suo risultato più prestigioso. E più che meritato, sia per il cammino nel torneo, sia per l'autorità con la quale ha messo all'angolo il numero uno del mondo. Ha giocato bene (ma che dico bene, un tennis pazzesco) dall'inizio della settimana scorsa, e sono contento che non sia calato al crescere della qualità dell'avversario. Certo Nole ha pagato lo sforzo sostenuto contro Zverev, ma il russo stasera ha mostrato superiorità in tutte le voci.

Narcotizzati, non ho altre spiegazioni.

Ma quanta imprecisione nei tocchi. Non è da noi, su.

Eddaiii. Insistere ora!

E allora, Martellateli!

Li aspettiamo con calma e serenità.

La prima semi non ha avuto storia. Anzi, un solo psicodramma nel secondo set, con Aliassime avanti 5/2: a quel punto Medvedev ha deciso che era ora di finiamola, ed ha piazzato un parzialino di 10-2. Così è potuto arrivare in tempo per il té, il samovar era già caldo.

A grande richiesta (oddio, grande... a richiesta...): UP

Si, ma la Spagna partiva da zero. La Gran Bretagna per 150 anni ha scritto, descritto e circoscritto lo sport così come lo concepiamo oggi. Anche l'Italia ha avuto un boom agonistico con Roma '60, ma già dopo Tokio ci siamo sgonfiati, tant'è vero che a Mexico '68 abbiamo toccato il nostro minimo storico (3 ori: i mitici canottieri Baran e Sambo, con il miticissimissimo timoniere Cipolla; poi il magno Klaus Debiasi, ed un ciclista su strada, Vianelli).

avevo tentato disperatamente di aprirlo, alla vigilia dei Giochi: è rimasto il solo post introduttivo, dedicato al norvegese Warholm, fresco primatista dei 400 hs.

In tema di onda lunga dell'effetto Olimpiade in casa l'abbiamo visto in tutta la sua dirompente potenza con la Spagna. Non senza qualche sospetto di pratiche borderline, ad onor del vero.

Sommessamente spezzo una lancia a favore di Berrettini. Non ce l'avrebbe mai fatta, ma la sproporzione fra il tennis prodotto da Djokovic e quello del romano è in parte dovuta ai problemi fisici che affliggono Matteo e che non gli permettono di svolgere la preparazione che vorrebbe (mai comunque maniacale come quella del serbo). Avremo avuto una finale di Wimbledon realmente combattuta ed un quarto sull'Arthur Ashe non così scontato. Ripeto, i risultati non sarebbero cambiati. Solo Zverev e Medvedev hanno i colpi che possono fare realmente male a Nole, ma anche in questi casi dovrebbero allinearsi un bel po' di eventi affinché l'esito non sia quello scontato. Tutto questo per fare i doverosi complimenti al nostro miglior tennista (da anni lo è...), che in condizioni non ottimali ha messo assieme una stagione mostruosa. Bravo, serio, umile e fortissimo.

Aliassime va in semifinale col minimo sforzo: vince il primo e, sul 3-1 per il canadese nel secondo set, Alcaraz abbandona per problemi alla gamba destra.

E difatti stasera non dico che abbia vacillato, ma ha mostrato qualche crepa: però faccio il figo e mantengo il pronostico. Bravo comunque l'olandese Van de Zandschulp (guscio di sabbia, secondo Google Translate), uscito dalle qualificazioni. Sinora il russo aveva concesso al massimo 10 games ai suoi avversari, oggi ha dovuto lasciare addirittura un set, il terzo, per andare a vincere al dodicesimo gioco del quarto. Anche lui, come e più di Berettini sino ai quarti, arriva in semifinale senza avere incrociato nomi di rilievo: il suo torneo inizia ora. Bello sarebbe se pescasse Alcaraz, si saprà in nottata.