Bellimbusto

Non si può non voler bene a Nico.

Ora è sistematica la cosa. E mi preoccupa.

Dice che il Bari sia interessato a Tremolada (PN), Daniel Ciofani (CR) e Contessa (CZ).

Noi i gol continuiamo a farli, dobbiamo ricominciare a non prenderne: non è da capolista farsi rimontare così spesso e dover triplicare gli sforzi per riottenere quello che già avevamo in mano. E' solo una questione temporanea (infortuni, cali fisici) o la lettura delle avversarie mette in luce carenze di altro tipo? Se la risposta fosse la seconda, in quest'ottica andrebbe sondato ciò che il mercato può eventualmente proporre.

Un po' di inquietudine ce l'ho anch'io ed è una cosa con la quale convivere sino alla fine: le altre sono cresciute molto, le loro motivazioni saranno sempre più forti. La JS vista ieri a Foggia dà l'idea di una squadra in eccellente condizione, tecnicamente e tatticamente solida; occorre essere molto bravi ad avvicinare pericolosamente la loro area. I punti deboli mi sembrano una manovra non rapidissima e la non eccelsa qualità in fase conclusiva. Tatticamente il loro 4-3-3 dovrebbe crearci meno problemi, sempre (e solo) sulla carta. Dovremo avere un po' meno scorie legate al duro lavoro fatto alla ripresa degli allenamenti (come ammesso da Lucarelli nel post-partita domenica sera), perciò quel filo di brillantezza in più e il poter ritrovare l'asso di briscola in mano (l'uruguayano) saranno gli elementi dei quali dovranno preoccuparsi soprattutto le vespe.

Van Basten, splendido quanto inatteso 1-1 dei rossoneri

Il Foggia aveva preso campo, ma la Juvestabiadicastellammaredistabia trova il rigore e ora gioca libera e bella

JS in pieno controllo, per ora, ma tanta sterilità. Il Foggia non ci sta capendo nulla.

...e poi ti gioca come con il Monopoli: sangue sudore e due maroni grossi così!

Stando a quello che dicono i numeri, uno dei problemi apparsi più evidenti è stata la capacità di "tenere" il vantaggio acquisito. Cosa che per una candidata al primo posto finale dovrebbe essere il piatto della casa. Per sette volte invece (Caserta, Catanzaro, Bari, Avellino, Vibonese, Turris e Monopoli) ad un nostro parziale vantaggio è seguito il recupero avversario. Il fatto che in 5 di queste occasioni siamo poi riusciti a trovare comunque i tre punti attesta l'indubbia forza mentale della squadra, ma produce anche tensioni e sforzi importanti. E' vero che la nostra indole è quella di spingere ed attaccare, ma è sicuramente un aspetto sul quale lavorare. Soprattutto ora che si sa tutto di tutti.

Il problema è la difficile risalita dopo una stagione di stenti? Perché non aumentare il numero delle retrocessioni/promozioni da ciascuna divisione? Fermo restando che al giorno d'oggi ogni campionato dovrebbe essere soggetto a un significativo taglio di squadre. Scenario serie A: 6 retrocessioni serie B: 6 promozioni, 6 retrocessioni serie C (2 gironi da 18/20): 6 promozioni in totale, 8 retrocessioni ... Tutto ciò non renderebbe così drammatica una caduta nella serie inferiore: può capitare una stagione storta, ma con tante promozioni a disposizione una buona programmazione permetterebbe di progettare una risalita in tempi ragionevolmente brevi. Chi ha i mezzi avrà meno rischi. E poi i campionati sarebbero molto più interessanti, con un numero maggiore di squadre motivate sino alla fine.

Capitelo, nonostante la gran sassata di ieri che è valsa il pari, è nell'occhio del ciclone: reazione scompostissima, ma figlia di un clima teso. Ottima notizia.

Il rientro di Falletti e l'idea di giocarne 3 su 4 fuori producono un suono dolcissimo alle mie orecchie.

Tra l'infortunio, la sosta e la squalifica Falletti è paradossalmente il meno affaticato del mazzo ed a maggiore ragione il suo rientro in campo potrebbe riportare l'inerzia delle partite secondo le modalità alle quali ci aveva abituati. Per me, ripeto, sono segnali forti e rischiano di rivelarsi destabilizzanti: se il Bari, che sta producendo il massimo sforzo, addirittura perde terreno da una Ternana che rifiata, allora rischia davvero la frustrazione. Con tutto quello che ne consegue.

Quando eravamo noi a sciupare 19 occasioni a partita, nel cenozoico di questo campionato, andava tutto bene, però.

Salgono prepotentemente di condizione alcune squadre, altre rifiatano. Su questi campi poi diventa quasi un gioco diverso (o meglio una componente differente della quale non si può non fare i conti). Aggiungiamo l'assenza dell'uomo che automaticamente ci trasforma in una squadra da decorosa serie B e - non ultimo e non indifferente - l'impatto con la ripresa invernale della stagione, dopo 25 giorni di inattività. Risultato: portiamo a casa un 2-1 con una dose di culo pari solo alla voglia di soffrire. E mettiamo altri due punti fra noi ed il Bari: se nel momento peggiore della stagione passiamo dal virtuale +4 (prima di Palermo - Bari) all'attuale +8 non saprei come altro definirlo se non un segnale forte e chiaro che la stagione è indirizzata in una certa maniera.

Nico non l'ha presa benissimo. E non aveva ancora visto la nostra partita...

Ma un Peralta in un secondo tempo come quello che ci aspetta, non potrebbe tornare utile?

Impressione mia, ma Ternana e Bari dovranno fare l'abitudine ad avversarie così. Ci vuole tanta forza mentale.

gool 0-1

Oggi è un giorno speciale: oggi torna a giocare la Ternana. Anche se siamo in pieno calciomercato (anzi, "sono": probabile che riguardi solo le altre), l'attenzione torna a quello che succede sul campo. E' verissimo, si tratta di una partita importante e delicata, ma l'impressione che mi sono fatto seguendo le vicende rossoverdì da quassù è che si stiano facendo le cose con straordinaria cura e professionalità, curando ogni dettaglio come fosse la cosa più importante. E' il vero salto di qualità di questa stagione. Tutto questo per dire che sono fiducioso, e non solo per oggi.

Sono anni che un noto ex-portantino va sbandierando l'inutilità del "richiamo". Come quella del "chiamo", del resto.

Citazione fantastica; l'unica che può reggere è quella del più grande coach di tutti i tempi e di tutti gli sport, Vince Lombardi (Green Bay Packers): "noi non perdiamo mai, sono le partite che finiscono prima..."

meraviglia!

Come dice l'inarrivabile prof. Barbero, in Italia l'unica vera rivoluzione è stata quella del Tumulto dei Ciompi. Anno 1378. Da allora solo gné gné e bla bla.