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Valentina l'atalantina

AMARCORD.....NEROAZZURRO...

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IN QUESTA NOTTE STELLATA

LA MIA SERENATA LA CANTO PER TE....

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VUOI IL MIO???

 

 

CHEGUE...IL NOSTRO PASSATO...PUR SE POCO GLORIOSO...RAPPRESENTA IL NOSTRO ORGOGLIO

anche il nostro...soprattutto quello recente e quello di primi anni 90.... :lol:

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:D

 

 

Dopo la sfuriata del tecnico all'andata verso la curva

centinaia di manifesti in vista di Atalanta-Brescia

Bergamo contro Mazzone

"Io non posso entrare"

 

BRESCIA - Carlo Mazzone fa il gesto di chi si chiude la bocca: "Non parlo, lasciatemi stare. La polizia mi accusa? Mi sembra un fatto molto grave, ma non commento. Fatelo voi, mi sembra che ce ne sia bisogno...". Ci risiamo. Domenica si gioca Atalanta-Brescia, da sempre a rischio perché le due tifoserie non si amano affatto, e la polemica è già ben oltre i livelli di attenzione. Innescata dai tifosi bergamaschi e alimentata dalle dichiarazioni di un sindacato di polizia. Al centro di tutto Carlo Mazzone, allenatore del Brescia, protagonista della memorabile corsa verso la curva atalantina che lo aveva insultato per tutta la partita di andata, lo scorso 30 settembre: Mazzone si scusò e fu squalificato per cinque turni. Ma nessuno ha dimenticato.

 

Ieri mattina a Bergamo sono comparsi manifesti come quelli che proibiscono l'ingresso di animali nei posti pubblici: "A Bergamo io non posso entrare", la scritta. Solo che al centro c'è la foto di Carlo Mazzone. La pioggia ha poi lavato via i poster che però - giurano a Bergamo - ricompariranno domenica. Come il coro contro il tecnico ("Carletto Mazzone romano di merda"), che ormai i tifosi dell'Atalanta intonano a ogni partita. In questo clima si inserisce l'allarme lanciato dal Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), che chiede la chiusura dello stadio di Bergamo ma soprattutto critica l'atteggiamento di Mazzone: "Non abbiamo bisogno di violenti travestiti da allenatori", il titolo del comunicato diffuso ieri.

 

Il segretario regionale del Sap è Rocco Disogra, un funzionario di stanza a Bergamo che tutte le domeniche è negli stadi: "La nostra è una provocazione - ci dice Disogra - perché così non si può andare avanti. Noi la domenica rischiamo la pelle per 6 euro in più sulla busta paga, un allenatore come Mazzone guadagna miliardi e dovrebbe avere maggiore senso di responsabilità. Invece certi comportamenti alimentano le tensioni. Vuole qualche dato? Domenica scorsa a Verona un mio collega è finito all'ospedale con la gamba rotta; un paio di mesi fa un altro di noi, per salvare la vita a un tifoso, ci ha rimesso due dita di una mano. Un anno fa, in Atalanta-Brescia, eravamo 600 agenti ma ci furono 20 feriti e 45 macchine distrutte... Abbiamo bisogno di forze più ingenti. E di uno stadio più sicuro".

 

Quello di Bergamo non lo è? "Ma scherziamo? Da 12 anni il 'Brumana' ottiene l'agibilità solo con una deroga del prefetto. In realtà non ha posti a sedere e per motivi di ordine pubblico non ci si dovrebbe giocare. Meglio chiuderlo, si rischia troppo e i violenti, nel caos di una curva con soli posti in piedi, non vengono individuati dalle telecamere". E del decreto legge sulla violenza negli stadi cosa ne è stato? "Bella domanda... Il governo ha sbagliato, il decreto andava benissimo ma poi è stato modificato dagli emendamenti di Teodoro Buontempo: ora non possiamo più convalidare il fermo oltre le 48 ore, quindi non abbiamo il tempo di visionare i filmati per incriminare i violenti. Forse Buontempo doveva favorire qualche tifoso amico suo, ma ora noi siamo in difficoltà".

La richiesta del Sap, neanche tanto velata, è che Mazzone non si presenti allo stadio domenica prossima, perché "alcuni agenti dovranno occuparsi della sua incolumità e saranno distolti dai consueti compiti". "Non se ne parla neanche - è il commento di Gino Corioni, presidente del Brescia - dato che Mazzone è il nostro allenatore e sarà sicuramente al suo posto. Piuttosto sono irresponsabili le dichiarazioni del Sap: Mazzone quel giorno sbagliò ma la cosa era finita già da tempo. Quelli dell'Atalanta ci ridevano sopra fin dal giorno dopo, e quando ne parlo con i miei amici di Bergamo ci scherziamo su. Di recente poi le due tifoserie hanno dimostrato di essere cresciute". Più caustico Ivan Ruggeri, presidente dell'Atalanta: "Sa che le dico? Mazzone se l'è andata a cercare: quel giorno lui fece una burattinata, proprio così. Da un uomo della sua esperienza mi aspettavo altri comportamenti, invece si vede che li calcio fa perdere la testa a tutti. Ora voglio che i miei tifosi si comportino più civilmente di Mazzone: lo devono ignorare. Anche se una risposta se la meriterebbe...".

 

(7 febbraio 2002)

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Modificato da Valentina l'atalantina

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