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Nonna

FAHRENHEIT 9/11

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Vabbè ma insomma io che non l'ho visto leggendo i vostri post non mi sono fatto un'idea di cosa è questo film. Mi pare che a parte i 2 soliti schieramenti che albergano nel forum da sempre nessuno è sceso nel merito di questo film. Io de annallo a vedè non c'ho tempo (e forse me manca pure un pò de voja anche se un pò sono curioso) domande:

 

1) ma è un film o un documentario?

2) le cose che moore dice sono provate o sono le solite cazzate comparse dopo l'11/9 in molti libri e pure sul forum? del tipo per intenderci:"L'11 settembre gli ebrei che lavoravano alle torri gemelle sono rimasti tutti a casa"

3) La sensazione è che Moore cercasse lo scoop tanto per andare contro il "diavolo" bush oppure ci sono delle basi solide?

4) Ci sono fatti inediti di notevole importanza?

 

In effetti sò che in America sto regista venga un pò visto come un facilone un pò cazzaro. Pare che gli stessi democratici abbiano preso un attimino le distanze per paura che le cose dette nel film (forse perchè non poggiano su basi solide?) gli si possano ritorcere contro. Moore è andato perfino alla convention Repubblicana proprio per dimostrare una certa amicizia anche con i "nemici"

 

Grazie

allora vallo a vedere e risponditi da solo...così poi vedi se nel mio post un pò più sopra "alberga" uno dei due soliti schieramenti o se viceversa ho provato a scendere nel merito del film

 

poi fai come ti pare...buona visione

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Mica te ce devi incazzà eh!! Ho riletto il tuo post ma è un post di risposta, parli del merito ma non ci scendi. L'unica notizia è che è un documentario. Ok! Poi? I fatti inediti? Cioè voglio dire ci sono fatti che dimostrano qualcosa o sono valutazioni di tipo politico? Ti faccio un esempio: un mio amico al quale ho chiesto lumi (un pò più educato di te :P ) mi ha detto che una delle scene che Moore ha portato a sostegno delle proprie tesi sarebbe quella della scuola, in cui Bush stava parlando agli studenti, quando è stato avvertito degli attentati. Questo intendevo quando dicevo di scendere un pò più nel merito, Se poi non me lo voi dì, capirai, campo lo stesso!

Modificato da ruber-viridis draco

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Vado a vederlo stasera, poi riferirò. Intanto beccatevi la recensione di Filmup.com:

 

 

Che l'attuale Presidente degli Stati Uniti, George.W. Bush, avesse vinto le ultime elezioni presidenziali in maniera non proprio limpidissima, lo sapevamo. Ma non sapevamo che molte migliaia di elettori - in gran parte afro-americani - fossero stati privati, in Florida, del loro diritto di voto. Che Bush e la sua famiglia avesse rapporti di affari con la famiglia Bin Laden, era noto. Ma che gestissero congiuntamente società di costruzioni di armi, lo ignoravamo. Che il Presidente degli Stati Uniti - e la sua amministrazione - avessero sottovalutato il pericolo di un attacco terrorista alla vigilia dell'11 settembre era risaputo. Ma che addirittura avessero ignorato un eloquente rapporto dell'Fbi che parlava di un imminente attacco su larga scala sul territorio americano, è una sorpresa. Che Bush avesse tratto giovamento dall'attacco alle torri gemelle instaurando un clima di paura e terrore tra gli americani era sotto gli occhi di tutti. Ma del fatto che poi decurtasse del 40% i fondi per la sicurezza nazionale e che facesse sorvegliare la costa dell'Oregon (150 km!) da un solo poliziotto, francamente eravamo all'oscuro.

Questo è uno dei pregi del cinema di Michael Moore: andare al di là della superficie dei fatti, approfondendo l'analisi del suo ragionamento fino al dettaglio - apparentemente più insignificante - capace, però, di incastonarsi con precisione svizzera, come la rotellina più minuscola di un oliato meccanismo. Un cinema che fa del montaggio la sua cifra stilistica essenziale e del commento il filo conduttore di una storia che parte dalla festa di Al Gore per un'elezione che poi non ci fu ("... e se fosse solo un sogno" la chiosa iniziale) fino al dolore disperato di una madre che ha perso suo figlio in Iraq ("Ci ha fatto venire qui per niente, mamma" scrive nella sua ultima lettera). Un viaggio che racconta la carriera di una rampante rampollo di una ricca famiglia di petrolieri che gioca a fare il presidente della Nazione più potente del mondo. Dei suoi sorrisi finti che odorano di cerone, delle sue frasi fatte espresse ad arte per far ridere un cenacolo di giullari ossequianti. È un cinema che dà notizie quello di Michael Moore e che graffia. Ma non lo fa con gli artigli dell'offesa o degli slogan preconfezionati. Le sue armi sono una lucida ironia (terribilmente irresistibile quando chiede ai membri del Congresso di firmare il modulo per far arruolare i propri figli nei Marines...) e le informazioni circostanziate dalle quali scaturiscono domande le cui risposte sconcertano per la loro cruda semplicità.

Ma quello dell'autore di "Bowling a Columbine" è anche un cinema fatto di facce e di sguardi: quello ottuso del Presidente, con un libro per bambini in mano (era in visita in una scuola elementare e leggeva "La mia capretta") quando gli comunicano che le due torri sono state attaccate; il profilo da pescecane dei suoi amministratori adusi al potere; lo sguardo allucinato dei soldati in Irak che ascoltano musica a tutto volume durante le cariche con i carri armati; l'espressione irreale della gente che assiste alla caduta delle torri; gli occhi laceri dei bambini di Baghdad; i lineamenti straziati dal dolore dei familiari che si vedono recapitare l'ultima busta paga del figlio soldato con lo stipendio decurtato perché è andato a morire cinque giorni prima del giorno di paga...

È anche la faccia di Michael Moore - il rotondo ovale che potrebbe avere il nostro fornaio di fiducia o il nostro giornalaio - che alla fine del film cita Orwell e ci dice che la guerra è solo uno strumento per il mantenimento dello stato dello cose.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa insegna.

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Vado a vederlo stasera, poi riferirò.  Intanto beccatevi la recensione di Filmup.com:

 

 

Che l'attuale Presidente degli Stati Uniti, George.W. Bush, avesse vinto le ultime elezioni presidenziali in maniera non proprio limpidissima, lo sapevamo. Ma non sapevamo che molte migliaia di elettori - in gran parte afro-americani - fossero stati privati, in Florida, del loro diritto di voto. Che Bush e la sua famiglia avesse rapporti di affari con la famiglia Bin Laden, era noto. Ma che gestissero congiuntamente società di costruzioni di armi, lo ignoravamo. Che il Presidente degli Stati Uniti - e la sua amministrazione - avessero sottovalutato il pericolo di un attacco terrorista alla vigilia dell'11 settembre era risaputo. Ma che addirittura avessero ignorato un eloquente rapporto dell'Fbi che parlava di un imminente attacco su larga scala sul territorio americano, è una sorpresa. Che Bush avesse tratto giovamento dall'attacco alle torri gemelle instaurando un clima di paura e terrore tra gli americani era sotto gli occhi di tutti. Ma del fatto che poi decurtasse del 40% i fondi per la sicurezza nazionale e che facesse sorvegliare la costa dell'Oregon (150 km!) da un solo poliziotto, francamente eravamo all'oscuro.

Questo è uno dei pregi del cinema di Michael Moore: andare al di là della superficie dei fatti, approfondendo l'analisi del suo ragionamento fino al dettaglio - apparentemente più insignificante - capace, però, di incastonarsi con precisione svizzera, come la rotellina più minuscola di un oliato meccanismo. Un cinema che fa del montaggio la sua cifra stilistica essenziale e del commento il filo conduttore di una storia che parte dalla festa di Al Gore per un'elezione che poi non ci fu ("... e se fosse solo un sogno" la chiosa iniziale) fino al dolore disperato di una madre che ha perso suo figlio in Iraq ("Ci ha fatto venire qui per niente, mamma" scrive nella sua ultima lettera). Un viaggio che racconta la carriera di una rampante rampollo di una ricca famiglia di petrolieri che gioca a fare il presidente della Nazione più potente del mondo. Dei suoi sorrisi finti che odorano di cerone, delle sue frasi fatte espresse ad arte per far ridere un cenacolo di giullari ossequianti. È un cinema che dà notizie quello di Michael Moore e che graffia. Ma non lo fa con gli artigli dell'offesa o degli slogan preconfezionati. Le sue armi sono una lucida ironia (terribilmente irresistibile quando chiede ai membri del Congresso di firmare il modulo per far arruolare i propri figli nei Marines...) e le informazioni circostanziate dalle quali scaturiscono domande le cui risposte sconcertano per la loro cruda semplicità.

Ma quello dell'autore di "Bowling a Columbine" è anche un cinema fatto di facce e di sguardi: quello ottuso del Presidente, con un libro per bambini in mano (era in visita in una scuola elementare e leggeva "La mia capretta") quando gli comunicano che le due torri sono state attaccate; il profilo da pescecane dei suoi amministratori adusi al potere; lo sguardo allucinato dei soldati in Irak che ascoltano musica a tutto volume durante le cariche con i carri armati; l'espressione irreale della gente che assiste alla caduta delle torri; gli occhi laceri dei bambini di Baghdad; i lineamenti straziati dal dolore dei familiari che si vedono recapitare l'ultima busta paga del figlio soldato con lo stipendio decurtato perché è andato a morire cinque giorni prima del giorno di paga...

È anche la faccia di Michael Moore - il rotondo ovale che potrebbe avere il nostro fornaio di fiducia o il nostro giornalaio - che alla fine del film cita Orwell e ci dice che la guerra è solo uno strumento per il mantenimento dello stato dello cose.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa insegna.

allora? t'è piaciuto??

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Mica te ce devi incazzà eh!! Ho riletto il tuo post ma è un post di risposta, parli del merito ma non ci scendi. L'unica notizia è che è un documentario. Ok! Poi? I fatti inediti? Cioè voglio dire ci sono fatti che dimostrano qualcosa o sono valutazioni di tipo politico? Ti faccio un esempio: un mio amico al quale ho chiesto lumi (un pò più educato di te  :P ) mi ha detto che una delle scene che Moore ha portato a sostegno delle proprie tesi sarebbe quella della scuola, in cui Bush stava parlando agli studenti, quando è stato avvertito degli attentati. Questo intendevo quando dicevo di scendere un pò più nel merito, Se poi non me lo voi dì, capirai, campo lo stesso!

se te devo raccontà lu film tutto un cazzo che lo vai a vedè

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L'ho appena visto e, al di là di tutto e delle opinioni personali, credo debba essere visto. Che Moore sia schierato mi sembra fuori discussione, che i fatti raccontati siano veri altrettanto. Che anche a chi la pensa diversamente dovrebbe quantomeno suggerire domande e un gran senso di schifo credo sia ragionevole pensarlo. La retorica patriottica della seconda parte, che stride un pò con il resto, è figlia della consapevolezza che questo film è per il pubblico americano. Sono uscito dal cinema appesantito da un senso di impotente inquietudine, avvilito e profondamente incazzato.

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Ma perchè nessuno si ricorda che il 9/11/73 in Cile Augusto Pinochet con un colpo di stato (grazie agli americani) assume il comando e farà più di 3000000 di desaparesidos e morti.

Come no! Me lo ricordo! Film stupendo: "La notte delle matite spezzate".....

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L'ho appena visto e, al di là di tutto e delle opinioni personali, credo debba essere visto. Che Moore sia schierato mi sembra fuori discussione, che i fatti raccontati siano veri altrettanto. Che anche a chi la pensa diversamente dovrebbe quantomeno suggerire domande e un gran senso di schifo credo sia ragionevole pensarlo. La retorica patriottica della seconda parte, che stride un pò con il resto, è figlia della consapevolezza che questo film è per il pubblico americano. Sono uscito dal cinema appesantito da un senso di impotente inquietudine, avvilito e profondamente incazzato.

Io esattamente come te....e vorrei ricordare a tutti che l'anno scorso "Bowling a Colombine" (che tra l'altro puo' essere interpretato come la prima puntata di Fahrenite 9/11) ha vinto l'Oscar come miglior documentario.....

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L'ho appena visto e, al di là di tutto e delle opinioni personali, credo debba essere visto. Che Moore sia schierato mi sembra fuori discussione, che i fatti raccontati siano veri altrettanto. Che anche a chi la pensa diversamente dovrebbe quantomeno suggerire domande e un gran senso di schifo credo sia ragionevole pensarlo. La retorica patriottica della seconda parte, che stride un pò con il resto, è figlia della consapevolezza che questo film è per il pubblico americano. Sono uscito dal cinema appesantito da un senso di impotente inquietudine, avvilito e profondamente incazzato.

Io esattamente come te....e vorrei ricordare a tutti che l'anno scorso "Bowling a Colombine" (che tra l'altro puo' essere interpretato come la prima puntata di Fahrenite 9/11) ha vinto l'Oscar come miglior documentario.....

me sa che stavolta moore si deve contentare della palma d'oro perchè in patri il suo film non è stato molto gradito....

a me il film è piaciuto molto sono però rimasto perplesso per il fatto che ha trattala questione mediorientale senza neanche un accenno ad israele e palestina... boh! chissà chi ha finanziato il film?

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L'ho appena visto e, al di là di tutto e delle opinioni personali, credo debba essere visto. Che Moore sia schierato mi sembra fuori discussione, che i fatti raccontati siano veri altrettanto. Che anche a chi la pensa diversamente dovrebbe quantomeno suggerire domande e un gran senso di schifo credo sia ragionevole pensarlo. La retorica patriottica della seconda parte, che stride un pò con il resto, è figlia della consapevolezza che questo film è per il pubblico americano. Sono uscito dal cinema appesantito da un senso di impotente inquietudine, avvilito e profondamente incazzato.

Io esattamente come te....e vorrei ricordare a tutti che l'anno scorso "Bowling a Colombine" (che tra l'altro puo' essere interpretato come la prima puntata di Fahrenite 9/11) ha vinto l'Oscar come miglior documentario.....

me sa che stavolta moore si deve contentare della palma d'oro perchè in patri il suo film non è stato molto gradito....

a me il film è piaciuto molto sono però rimasto perplesso per il fatto che ha trattala questione mediorientale senza neanche un accenno ad israele e palestina... boh! chissà chi ha finanziato il film?

e se quella fosse la terza puntata????

 

credo che si sia pagato il Farnheit con gli incassi di Bowling a Colombine....

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L'ho appena visto e, al di là di tutto e delle opinioni personali, credo debba essere visto. Che Moore sia schierato mi sembra fuori discussione, che i fatti raccontati siano veri altrettanto. Che anche a chi la pensa diversamente dovrebbe quantomeno suggerire domande e un gran senso di schifo credo sia ragionevole pensarlo. La retorica patriottica della seconda parte, che stride un pò con il resto, è figlia della consapevolezza che questo film è per il pubblico americano. Sono uscito dal cinema appesantito da un senso di impotente inquietudine, avvilito e profondamente incazzato.

Io esattamente come te....e vorrei ricordare a tutti che l'anno scorso "Bowling a Colombine" (che tra l'altro puo' essere interpretato come la prima puntata di Fahrenite 9/11) ha vinto l'Oscar come miglior documentario.....

me sa che stavolta moore si deve contentare della palma d'oro perchè in patri il suo film non è stato molto gradito....

a me il film è piaciuto molto sono però rimasto perplesso per il fatto che ha trattala questione mediorientale senza neanche un accenno ad israele e palestina... boh! chissà chi ha finanziato il film?

e se quella fosse la terza puntata????

 

credo che si sia pagato il Farnheit con gli incassi di Bowling a Colombine....

Il terzo film su dovrebbe già essere al lavoro dovrebbe intitolarsi "Twin B", dove la b gemelle corrispondono alle iniziali di due leader europei...indovina chi sono, ti do un indizio: uno porta la bandana e l'altro parla inglese!

 

da qualche parte ho letto di una casa di produzione\distribuzione... che potrebbe non gradire certi tipi di commenti sulla politica israeliana,

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Ma perchè nessuno si ricorda che il 9/11/73 in Cile Augusto Pinochet con un colpo di stato (grazie agli americani) assume il comando e farà più di 3000000 di desaparesidos e morti.

Come no! Me lo ricordo! Film stupendo: "La notte delle matite spezzate".....

....che,però,era dedicato ai desaparecidos argentini e con il Cile di Pinochet non c'entra nulla.

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Confermo la precisazione de zio. L'ho visto anch'io, il film parla del golpe di Videla in Argentina negli anni 70, narra la storia di un gruppo di studenti arrestati dalla polizia dei quali solo uno sopravvive.

Modificato da ruber-viridis draco

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io ancora non l'ho visto, ma dai fatti che mi hanno raccontato , sembra che sapevo gia' tutto.

spero comunque che lo vedano quelli che certe cose le negano solo per partitopreso!

 

lo vedro' in dvd o dvx pirata come sempre!! :D

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io ancora non l'ho visto, ma dai fatti che mi hanno raccontato ,  sembra che sapevo gia' tutto.

spero comunque che lo vedano quelli che certe cose le negano solo per partitopreso!

 

lo vedro' in dvd o dvx pirata come sempre!! :D

preparati una bella caraffa di caffè...!!!

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l'ho visto ieri sera!

sono uscito dal cinema meravigliato e perplesso (oltre che sudato visto il gran caldo al cinema)

uno schifo generale, non pensavo che bush e la sua amministrazione fossero proprio così....

se in italia si dice che berlusconi sta al governo per curare i propri interessi che si dovrebbe dire di Bush??

assolutamente disgustoso

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ASSOLUTAMENTE DA VEDERE E DA FAR VEDERE!

344216[/snapback]

 

l'ho visto ora su CULT, canale Sky 142.... e sono sempre più fermo sulle mie idee che già avevo... peccato che la gente è ignorante, così come dice una signora che in Iraq ha perso il suo figlio... e i politici si appoggiano sull'ignoranza della massa per portare avanti i loro piani

 

 

aprite gli occhi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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l'ho rivisto anch'io qualche pezzetto ieri... certo che a pensare che quel tanghero l'hanno eletto due volte ti fa pensare che Kent Brockman aveva ragione ("semplicemente la democrazia non funziona!")

 

questo non ha il sostegno della gente, non ha il sostegno del parlamento, e continua a fare quello che gli pare fino alle prossime presidenziali ... io mi tengo i miei primi ministri a durata variabile, che stare in balia di un cretino è brutto

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