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LU_BASSO

DIVIETO DI FUOMGENI

Messaggi raccomandati

ho letto sul giornale che la questura ha negato il lasciapassare x i fumogeni

ma è vera sta cosa?se qlc può darmi una risposta certa mi fa 1 piacere

 

dopo potete anche chiudere il topic

 

grazie

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Spero che il divieto non sia solo per noi.

I perugini, purtroppo dato che verranno "filtrati" al volo, sicuramente avranno modo di introdurli... :angry:

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ma io dico porca puttana, le leggi o se fanno bene x tutti o non se fanno per niente...

Fateje vede a lu questore li derby de Milano e de Roma, come pure le partite de lu palermo e quelle della fiorentina con le varie torcie torciette e fuochi d'artificio...

 

Ma è possibile che a Terni tocca esse sempre penalizzati??

 

Ancora nessuno je l'ha spiegato a chi fa' ste leggi la differenza tra fumogeno/razzo/bomba a mano....???

 

Tutta colpa de Paparelli (se chiamava cuci vero???)....

 

Personalmente non riesco a immagina uno stadio senza fumogeni....

 

E' come la parmigiana senza sugo (gustosa la metafora???)....

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io voglio andare controcorrente: io spero e mi auguro che in futuro vengano banditi fumogeni e compagnia bella per bene. sempre che però la legge venga rispettata da ambo le parti.

che gusto c'è a sventajà un fumogeno che pe 10 minuti non vedi e non respiri un cazzo!!

tirà li botti poi? mica stamo a napoli!!

 

sciarpe bandiere striscioni e stendardi e tanti cori, altro che fumogeni !!

massimo rispetto per altre opinioni si intende!!

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ma vojo di..

ma manco nel derby se pò chiude un occhio?vojo di...

 

tanto se fanno entrà.....però cazzo...su tt le altre partite a,b,c1,c2,d ed eccellenza li fanno entrà solo a Terni no.

 

sfido chiunque a trovamme una partita in cui non sia stato fatto uso di fumogeno

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io voglio andare controcorrente: io spero e mi auguro che in futuro vengano banditi fumogeni e compagnia bella per bene. sempre che però la legge venga rispettata da ambo le parti.

che gusto c'è a sventajà un fumogeno che pe 10 minuti non vedi e non respiri un cazzo!!

tirà li botti poi? mica stamo a napoli!!

 

sciarpe bandiere striscioni e stendardi e tanti cori, altro che fumogeni !!

massimo rispetto per altre opinioni si intende!!

allora a capodanno che fai, te chiudi dentro un sarcofago pe nn respirà la puzza de la polvere da sparo???? :lol::lol::lol::lol::lol:

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allora a capodanno che fai, te chiudi dentro un sarcofago pe nn respirà la puzza de la polvere da sparo???? laugh.gif laugh.gif laugh.gif laugh.gif laugh.gif

 

assolutamente no, ma converrà con me che il tanfo emanato da suddetti giochi pirotecnici è quantomai disdicevole anzichenò !!

 

perchè non bruciare petali di rosa ? :blink::blink:

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allora a capodanno che fai, te chiudi dentro un sarcofago pe nn respirà la puzza de la polvere da sparo???? laugh.gif laugh.gif laugh.gif laugh.gif laugh.gif

 

assolutamente no, ma converrà con me che il tanfo emanato da suddetti giochi pirotecnici è quantomai disdicevole anzichenò !!

 

perchè non bruciare petali di rosa ? :blink::blink:

allora perchè nn bruciare direttamente canapa indiana, fumentando piacevolmente tutta la curva.

Personalmente combatto il cattivo odore dei fumogeni con una semplice SCIARPA.

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ha ragione Esimio Biondo, ora non posso non convenire con lei. la sua tesi è di una chiarezza cristallina. mi rimetto alla bontà del suo giudizio nei riguardi della mia così supponente persona.

 

:o:o:o:o:o:o:o:blink:

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assolutamente no, ma converrà con me che il tanfo emanato da suddetti giochi pirotecnici è quantomai disdicevole anzichenò !!

 

perchè non bruciare petali di rosa ?  :blink:  :blink:

allora se volemo fa li tecnici se chiamano artifizi pirotecnici!!!!! ;):lol:

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alla fine se tratta de trattene' il respiro 1 minuto o coprisse il naso con una sciarpa o una maglia....oddio..

 

i fumogeni fanno spettacolo...

 

poi ce lamentano che lo stadio è spoglio..se levamo anche i fumogeni...semo finiti

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Tutta colpa de Paparelli (se chiamava cuci vero???)....

Eh? Colpa di Paparelli?!? ... ti consiglio di leggere questo bellissimo articolo apparso sulla GdS, forse ti schiarirà un pò le idee....anzi, consiglio di leggerlo a tutti quanti...

 

 

 

Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979.

 

Forse qualcuno si ricorda ancora di me. Ero un uomo di trentatrè anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino. Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e

l'orbita dell'occhio sinistro vuota. Sono stato la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era un tifoso della Salernitana che nel 1963 morì in seguito a degli scontri scoppiati in tribuna con dei tifosi del Potenza. Tra le personalità del mondo sportivo il primo ad accorrere all'ospedale Santo Spirito, dove sono giunto ormai morto, è stato il Presidente del Coni Franco Carraro. Mio cognato quando ha sentito alla radio il mio nome ha pensato a un caso di omonimia. Mio fratello quando ha saputo della disgrazia, ha avuto un forte senso di colpa perché mi aveva prestato la tessera e quel giorno allo stadio al mio posto doveva esserci lui. Mia moglie, che era accanto a me nell'ambulanza, per tutto il tempo mi ha pregato di non morire e mi ha tenuto stretta la mano. Dopo aver sbrigato tutte le formalità in questura e aver ritirato i documenti e i miei oggetti personali, ha avuto una crisi e ha cominciato a urlare. Sulle foto apparse sui giornali i giorni seguenti è ritratta insieme a sua madre che cerca di consolarla e le tiene un braccio sulla spalla. Ha la faccia stanca e scavata, e nei suoi occhi c'è qualcosa di terribile. Il mio nome e quello de i miei familiari sono comparsi sui quotidiani per tutta la settimana dopo l’omicidio e anche quella successiva, ma sempre con minore risalto. Io sono stato definito unanimemente un uomo normale e tranquillo, con un'unica passione, quella per la Lazio. Alcuni quotidiani hanno sottolineato più volte che avevo un'officina meccanica in società con mio fratello e vivevo in una moderna borgata romana chiamata Mazzalupo. Qualcuno ha scritto che avevo comprato il televisore a colori con le cambiali, e il mio unico lusso era un Bmw di seconda mano che tenevo in garage e lucidavo come uno specchio. Dopo la mia morte, il capitano della Lazio Pino Wilson ha telefonato a mia moglie per porgerle le condoglianze. Anche il sindaco di Roma Petroselli ha telefonato, e si è offerto di pagare le spese del mio funerale e ha messo a disposizione della mia famiglia un assistente sociale. Il giocatore Lionello Manfredonia è andato a far visita ai miei familiari regalando a mio figlio più piccolo la sua maglietta con il numero cinque. Al mio funerale c'era tutta la squadra della Lazio, insieme all'allenatore Bob Lovati e al presidente Lenzini. I giocatori della Roma invece non hanno partecipato perché impegnati con la trasferta di Coppa Italia a Potenza, al loro posto la società ha inviato i ragazzi della Primavera. Alla cerimonia funebre hanno assistito migliaia di persone e per quel giorno è stato proclamato il lutto cittadino. La Fondazione Luciano Re Cecconi ha devoluto un milione in beneficenza alla mia famiglia. La giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma di cinque milioni come segno di solidarietà. La Società Sportiva Roma ha fatto affiggere una targa in Curva Nord per ricordare la mia persona. Mio fratello Angelo ha proposto alle due società romane una partita Lazio-Roma mista cioè con i giocatori laziali e romanisti mescolati nelle due formazioni, ma alla fine non se n'è fatto niente. Per alcuni giorni sono stato oggetto di un acceso dibattito sulla violenza negli stadi. Il sindaco di Roma ha affermato che bisognava meditare su questa tragedia e discuterne in tutti i club sportivi e nelle scuole. Qualcuno ha proposto che fossero installati negli stadi degli impianti di televisione a circuito chiuso per individuare i tifosi violenti. Il capo degli arbitri, Giulio Campanati, ha chiesto l'abolizione della moviola in Tv. Per alcuni mesi sono state prese drastiche misure repressive: è stato proibito l'ingresso allo stadio di aste di bandiera, tamburi e persino di striscioni dai nomi bellicosi, e anche di spillette e toppe che potessero risultare offensive. Il pubblico doveva incitare la propria squadra solo con la voce e con le mani. Il mio nome è stato, a secondo dei casi, inneggiato e sbeffeggiato dai tifosi della Lazio e della Roma Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «Paparelli, sarai vendicato», o «Paparelli non ti dimenticheremo», o anche «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Nel 5° anniversario della mia scomparsa, i tifosi mi hanno ricordato prima di una partita con la Cremonese. Sul tartan, all'altezza della Tribuna Tevere hanno spiegato uno striscione con scritto «Vincenzo vive», mentre la curva intonava «28 ottobre Lutto Nazionale». Nel 10° anniversario è stato inaugurato il «Lazio Club Nuovo Monte Spaccato, Vincenzo Paparelli». L'anniversario della mia morte è stato commemorato dai tifosi laziali della Curva Nord per oltre quindici anni, poi da qualche tempo è calato il silenzio. Il torneo di calcio Vincenzo Paparelli è arrivato soltanto alla terza edizione, poi si è fermato per mancanza di finanziamenti. I lavori per le ristrutturazioni dello stadio Olimpico di «Italia '90» hanno cancellato per sempre le curve di un tempo, e con loro la targa di marmo che mi ricordava. Sul motore di ricerca Yahoo digitando il mio nome e cognome racchiudendolo tra virgolette, il risultato dice sempre «Ignored». Nell'archivio del quotidiano il Messaggero, risulta che l'ultima volta che sono stato nominato è il 5 febbraio del 1995, in occasione di un breve articolo sul mio assassino. Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Qualcuno diceva di averlo avvistato a Pescara, qualcun altro a Brescia, qualcun altro ancora a Frosinone, che chiedeva informazioni per comprare le sigarette. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo. Durante quel girovagare per l'Italia e per la Svizzera ha telefonato quasi tutti i giorni a mio fratello Angelo, chiedendo scusa e giurando che non voleva uccidere quel giorno allo stadio. Era un ragazzo come tanti, abitava a Piazza Vittorio, era patito della Roma. Sua madre lavorava al mercato, suo padre aggiustatore meccanico. Era gente del popolo, come me. L'articolo sul giornale diceva che Giovanni Fiorillo è morto il 24 marzo del 1993: forse per overdose, forse consumato da un brutto male. Mio fratello Angelo l'ha perdonato, così come l'hanno perdonato mia moglie e anche i miei figli. Una cosa è certa, quel ragazzo è stato sfortunato, così come lo sono stato io. Mi chiamavo Vincenzo Paparelli. Sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me.

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tanto a loro faranno entrare tutto come sempre....non ce sta un cazzo da di ritornamo sempre su lo stesso discorso noi semo TERNANI e alla polizia stamo sui coglioni come je ce stanno altre curve DI SINISTRA porca madò l'ascolani so entrati co li bastoni li palermitani coi coltelli cosi pure i veronesi belle ste leggi sisi

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aspè

però ai veronesi li hanno anche fermati e filmati perchè c'avevano i bastoni...

 

e perchè quando un pò de anni fa i napoletani entrarono con i lancia razzi?

bah....tanto li famo entrà.. :P

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Pure l'ascolani hanno fermato un pullman che c'avevano un coltello.....ke poi gli hanno detto ke serviva x taglia la porchetta :lol::lol:

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tanto a loro faranno entrare tutto come sempre....non ce sta un cazzo da di ritornamo sempre su lo stesso discorso  noi semo TERNANI e alla polizia stamo sui coglioni come je ce stanno altre curve DI SINISTRA porca madò l'ascolani so entrati co li bastoni li palermitani coi coltelli cosi pure i veronesi belle ste leggi sisi

Il problema a volte sai qual'è?

Che quando devono fare filtraggio ai tifosi di "casa" arrivando alla spicciolata è più facile controllalri uno ad uno.

In trasferta entrando in massa si riesce a far passare tutto.....

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tanto a loro faranno entrare tutto come sempre....non ce sta un cazzo da di ritornamo sempre su lo stesso discorso  noi semo TERNANI e alla polizia stamo sui coglioni come je ce stanno altre curve DI SINISTRA porca madò l'ascolani so entrati co li bastoni li palermitani coi coltelli cosi pure i veronesi belle ste leggi sisi

Il problema a volte sai qual'è?

Che quando devono fare filtraggio ai tifosi di "casa" arrivando alla spicciolata è più facile controllalri uno ad uno.

In trasferta entrando in massa si riesce a far passare tutto.....

ok ma c'è una legge che diffida chi accende i fumogeni.....come la mettemo?me sembra che non hanno diffidato nessuno...mentre a terni UNO è STATO DIFFIDATO X UN FUMOGENO vergogna

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a Palermo per il Derby col Catania l'anno scorso hanno "sparato" 20 minuti di fuochi d'artificio.....ogni partita che si rispetti ha la sua coreografia da parte dei tifosi....ora dico: perche' a Terni le leggi vengono rispettate sempre in maniera ferrea mentre nelle altre citta'chiudono un occhio?

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a Palermo per il Derby col Catania l'anno scorso hanno "sparato" 20 minuti di fuochi d'artificio.....ogni partita che si rispetti ha la sua coreografia da parte dei tifosi....ora dico: perche' a Terni le leggi vengono rispettate sempre in maniera ferrea mentre nelle altre citta'chiudono un occhio?

....sempe mi sorella che me se frega l'account e non me ne accorgo :D

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Tutta colpa de Paparelli (se chiamava cuci vero???)....

Eh? Colpa di Paparelli?!? ... ti consiglio di leggere questo bellissimo articolo apparso sulla GdS, forse ti schiarirà un pò le idee....anzi, consiglio di leggerlo a tutti quanti...

 

 

 

Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979.

 

Forse qualcuno si ricorda ancora di me. Ero un uomo di trentatrè anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino. Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e

l'orbita dell'occhio sinistro vuota. Sono stato la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era un tifoso della Salernitana che nel 1963 morì in seguito a degli scontri scoppiati in tribuna con dei tifosi del Potenza. Tra le personalità del mondo sportivo il primo ad accorrere all'ospedale Santo Spirito, dove sono giunto ormai morto, è stato il Presidente del Coni Franco Carraro. Mio cognato quando ha sentito alla radio il mio nome ha pensato a un caso di omonimia. Mio fratello quando ha saputo della disgrazia, ha avuto un forte senso di colpa perché mi aveva prestato la tessera e quel giorno allo stadio al mio posto doveva esserci lui. Mia moglie, che era accanto a me nell'ambulanza, per tutto il tempo mi ha pregato di non morire e mi ha tenuto stretta la mano. Dopo aver sbrigato tutte le formalità in questura e aver ritirato i documenti e i miei oggetti personali, ha avuto una crisi e ha cominciato a urlare. Sulle foto apparse sui giornali i giorni seguenti è ritratta insieme a sua madre che cerca di consolarla e le tiene un braccio sulla spalla. Ha la faccia stanca e scavata, e nei suoi occhi c'è qualcosa di terribile. Il mio nome e quello de i miei familiari sono comparsi sui quotidiani per tutta la settimana dopo l’omicidio e anche quella successiva, ma sempre con minore risalto. Io sono stato definito unanimemente un uomo normale e tranquillo, con un'unica passione, quella per la Lazio. Alcuni quotidiani hanno sottolineato più volte che avevo un'officina meccanica in società con mio fratello e vivevo in una moderna borgata romana chiamata Mazzalupo. Qualcuno ha scritto che avevo comprato il televisore a colori con le cambiali, e il mio unico lusso era un Bmw di seconda mano che tenevo in garage e lucidavo come uno specchio. Dopo la mia morte, il capitano della Lazio Pino Wilson ha telefonato a mia moglie per porgerle le condoglianze. Anche il sindaco di Roma Petroselli ha telefonato, e si è offerto di pagare le spese del mio funerale e ha messo a disposizione della mia famiglia un assistente sociale. Il giocatore Lionello Manfredonia è andato a far visita ai miei familiari regalando a mio figlio più piccolo la sua maglietta con il numero cinque. Al mio funerale c'era tutta la squadra della Lazio, insieme all'allenatore Bob Lovati e al presidente Lenzini. I giocatori della Roma invece non hanno partecipato perché impegnati con la trasferta di Coppa Italia a Potenza, al loro posto la società ha inviato i ragazzi della Primavera. Alla cerimonia funebre hanno assistito migliaia di persone e per quel giorno è stato proclamato il lutto cittadino. La Fondazione Luciano Re Cecconi ha devoluto un milione in beneficenza alla mia famiglia. La giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma di cinque milioni come segno di solidarietà. La Società Sportiva Roma ha fatto affiggere una targa in Curva Nord per ricordare la mia persona. Mio fratello Angelo ha proposto alle due società romane una partita Lazio-Roma mista cioè con i giocatori laziali e romanisti mescolati nelle due formazioni, ma alla fine non se n'è fatto niente. Per alcuni giorni sono stato oggetto di un acceso dibattito sulla violenza negli stadi. Il sindaco di Roma ha affermato che bisognava meditare su questa tragedia e discuterne in tutti i club sportivi e nelle scuole. Qualcuno ha proposto che fossero installati negli stadi degli impianti di televisione a circuito chiuso per individuare i tifosi violenti. Il capo degli arbitri, Giulio Campanati, ha chiesto l'abolizione della moviola in Tv. Per alcuni mesi sono state prese drastiche misure repressive: è stato proibito l'ingresso allo stadio di aste di bandiera, tamburi e persino di striscioni dai nomi bellicosi, e anche di spillette e toppe che potessero risultare offensive. Il pubblico doveva incitare la propria squadra solo con la voce e con le mani. Il mio nome è stato, a secondo dei casi, inneggiato e sbeffeggiato dai tifosi della Lazio e della Roma Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «Paparelli, sarai vendicato», o «Paparelli non ti dimenticheremo», o anche «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Nel 5° anniversario della mia scomparsa, i tifosi mi hanno ricordato prima di una partita con la Cremonese. Sul tartan, all'altezza della Tribuna Tevere hanno spiegato uno striscione con scritto «Vincenzo vive», mentre la curva intonava «28 ottobre Lutto Nazionale». Nel 10° anniversario è stato inaugurato il «Lazio Club Nuovo Monte Spaccato, Vincenzo Paparelli». L'anniversario della mia morte è stato commemorato dai tifosi laziali della Curva Nord per oltre quindici anni, poi da qualche tempo è calato il silenzio. Il torneo di calcio Vincenzo Paparelli è arrivato soltanto alla terza edizione, poi si è fermato per mancanza di finanziamenti. I lavori per le ristrutturazioni dello stadio Olimpico di «Italia '90» hanno cancellato per sempre le curve di un tempo, e con loro la targa di marmo che mi ricordava. Sul motore di ricerca Yahoo digitando il mio nome e cognome racchiudendolo tra virgolette, il risultato dice sempre «Ignored». Nell'archivio del quotidiano il Messaggero, risulta che l'ultima volta che sono stato nominato è il 5 febbraio del 1995, in occasione di un breve articolo sul mio assassino. Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Qualcuno diceva di averlo avvistato a Pescara, qualcun altro a Brescia, qualcun altro ancora a Frosinone, che chiedeva informazioni per comprare le sigarette. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo. Durante quel girovagare per l'Italia e per la Svizzera ha telefonato quasi tutti i giorni a mio fratello Angelo, chiedendo scusa e giurando che non voleva uccidere quel giorno allo stadio. Era un ragazzo come tanti, abitava a Piazza Vittorio, era patito della Roma. Sua madre lavorava al mercato, suo padre aggiustatore meccanico. Era gente del popolo, come me. L'articolo sul giornale diceva che Giovanni Fiorillo è morto il 24 marzo del 1993: forse per overdose, forse consumato da un brutto male. Mio fratello Angelo l'ha perdonato, così come l'hanno perdonato mia moglie e anche i miei figli. Una cosa è certa, quel ragazzo è stato sfortunato, così come lo sono stato io. Mi chiamavo Vincenzo Paparelli. Sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me.

Bella veramente

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Parlavo dell'episodio e basta....

me dispiace pe paparelli, ma ogni volta li giornalisti ( tipo uno un po' grasso...) lo pigliano a modello pe butta nel calderone dei cattivi, gli ultras (ma non quelli de Milan inter e juventus.... ) con la violenza dei loro terribili fumogeni...

 

Sarà bella la lettera (la storia la conoscevo non te preoccupa'), ma un fumogeno è un fumogeno... un razzo è n'altra cosa...

Se lo famo a terni come minimo ce mannano in eccellenza....

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COMPLIMENTI AL PREFETTO E AL QUESTORE DI TERNI PER QUESTO "ATTO PREVENTIVO"...LA PROSSIMA VOLTA CE DIRANNO PURE CHE DOVEMO STA' ZITTI E NON CANTA'...AL MASSIMO CHIACCHIERA' SOTTOVOCE!!! ...COMPLIMENTI ALLO STATO ITALIANO..BELLI CERVELLI CE AVETE MESSO A COMANNA'!!!

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