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ORACOLO DI DELFO

TOPIC CINEMA

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Visto "Borat" : una pena ! Sembra uno di quei film ignobili di Castellano e Pipolo con Pippo Franco e Adriana Russo. E'  incredibile come un film del genere possa essere spacciato per qualcosa di nuovo e divertente...una porcheria immane.

Discreto,niente di più,il protagonista di questa farsaccia orrenda.

Voto 3

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Concordo con te.

 

 

Sarebbe stato divertente se fosse stato un condensato di 10 minuti.

Dopo qualche minuto speravo di stare in un altro posto.Apparte qualche battuta simpatica è tutto molto scontato e senza capo ne coda con le classiche critiche agli americani e ebrei ripetute all'infinito.

Poi spreco immane dell' album "EDERLEZI" di Bregovic che è molto bello ascoltato da solo senza le immagini di questa schifezza.

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Concordo con entrambi. Veramente un film inutile.

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Cmq...è in testa agli incassi del fine settimana in Italia...il popolo di Boldi e De Sica (Christian :( ) ha trovato un nuovo idolo... :D

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Stamattina(ieri mattina quindi ) alle 7.20 durante la rassegna stampa uno spazio dedicato al film con tanto di telefonata di Pino Insegno e un trailer de film.

Un continuo elogio, sviolinate varie.

 

 

 

Ma dove sono finite le mitiche ASSOCIAZIONI DEI GENITORI che rompono sempre i coglioni se si dice una parola fuori posto?? :D

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Secondo me sono stati bravissimi a livello di lancio pubblicitario, sicuramente pagando qualche giornalista per scrivere ottime recensioni (ma questo lo fanno anche tanti altri, dai ristoranti ai libri ecc...).

 

 

Sta di fatto che il film delude, a me personalmente, sotto ogni aspettativa. Non l'ho trovato nemmeno originale, battute e gag per lo più molto banali, doppiaggio ridicolo, sinceramente non sono nemmeno troppo convinto che tutte le "persone comuni" che vengono in contatto col protagonista in questo documentario farsa siano realmente inconsapevoli del film.

 

E, per finire, la scena del culone nudo potevano proprio risparmiarcela.

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Nel week-end arriverà "BORAT" a Terni...

Chi l'ha visto ?

Impressioni ? :blink:

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così a occhio direi che si tratta di una stronzata clamorosa.

però ho trovato questa recensione...........boh!?!?! tirano in ballo addirittura peter sellers...................

 

 

New York. Portatevi i fazzoletti, alla prima di “Borat”, alla Festa del cinema di Roma. Riderete fino alle lacrime. Non credo sia possibile, in natura, far ridere così tanto in soli 82 minuti. Il film uscirà regolarmente nei cinema americani a novembre, ma ho visto “Borat - Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan” a una proiezione speciale all’interno del Festival del New Yorker di Manhattan. Era sabato scorso. La sala era sold out da tempo, malgrado il costo del biglietto (20 dollari) e l’orario decisamente bizzarro (mezzanotte e mezzo). Fuori dal cinema, la fila dei fan di Borat girava intorno all’isolato sulla 57esima. All’ingresso sono stati requisiti i telefonini dotati di videocamera, per evitare di rimpinguare l’archivio di clip su Borat già disponibile su YouTube. In sala, nell’esatto momento in cui si sono abbassate le luci, s’è sentito un boato d’eccitazione. Poi è cominciato il film. Le prime risate sono arrivate dopo circa 15 secondi, già sui titoli di testa in stile tardo sovietico. Poi si è cominciato a ridere a crepapelle a intervalli regolari di 20 secondi. Spesso sono seguiti applausi a scena aperta, meno frequenti solo per il timore di perdersi la battuta successiva. Alla fine del film, non essendomi portato un fazzoletto, avevo gli occhiali appannati e la camicia bagnata di lacrime.

I lettori del Foglio sanno già tutto di Borat e del suo straordinario interprete, il comico inglese Sacha Baron Cohen, noto soprattutto nei panni di Ali G. La storia è questa: Borat Sagdiyev è un giornalista della televisione kazaca in visita a New York per girare un documentario sulla cultura americana. Dopo aver visto una puntata di Baywatch, si innamora di Pamela Anderson e intraprende un viaggio on the road verso la California per rapire la biondona e portarsela in Kazakistan a scopo matrimonio. Il tutto a beneficio del glorioso popolo kazaco, anche se glorioso, questo Kazakistan non pare. Borat lo racconta come un paese arretrato, misogino e antisemita, tanto che nella realtà il governo kazaco ha protestato ufficialmente.

All’inizio del film, Borat bacia con passione erotica una ragazza bionda, poi la presenta: “Questa è mia sorella, la seconda più importante prostituta del paese”. Lei alza la coppa. Seguono gli incontri con lo stupratore del villaggio, una specie di eroe, e poi con il fratello ritardato, con la mucca in salotto più varie altre amenità come, per esempio, “la corsa dell’ebreo”, ispirata alla festa di san Firmin di Pamplona con i kazachi che scappano eccitati, terrorizzati e inseguiti da due ebrei. Le battute sugli ebrei sono moltissime, anche parecchio forti e raggelanti. L’Anti Defamation League ha protestato, ma Baron Cohen è ebreo, cresciuto da ortodosso e la sua fidanzata, l’attrice australiana Isla Fisher (vista in “Due single a nozze”) s’è appena convertita all’ebraismo per poterlo sposare.

Poi c’è la partenza per gli Stati Uniti, insieme con il fidato produttore Azamat. I due kazachi, completamente nudi, a metà del film sono protagonisti di una lunga scena (che non racconto) di rara efficacia comica. Abituato al Kazakistan, e catapultato tra le mille luci di Manhattan, Borat perde la testa (in particolare davanti alle vetrine di Victoria’s Secret). Intervista persone, politici, esperti di comportamento per provare a capire la cultura americana. Gli interlocutori non sanno che Borat è un comico, credono davvero di rispondere alle assurde domande di un giornalista kazaco. L’incontro con un gruppo di femministe newyorchesi, la cena con un predicatore del sud e la performance a un rodeo in West Virginia sono le gag più riuscite. Immaginatevi Peter Sellers che fa “Candid camera”. Poi preparate i fazzoletti.

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Rileggendolo oggi trovo veramente aberrante quanto è stato scritto.

Scomodare il grande Sellers (il più grande,a parer mio,attore comico al pari di Laurel e Hardy) è semplicemente blasfemo.

Modificato da ORACOLO DI DELFO

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BORAT l'ho visto....e non m'è piaciuto :unsure:

 

Non mi considero un bacchettone ma pesante e di cattivo gusto, sopratutto il primo tempo :unsure:

Il secondo tempo scorre meglio, pure con qualche risata su scene veramente grottesche :rotfl:

Ma nel complesso non decolla.........qualche scena "politically Scorrect" fatta bene ma nulla +,

han fatto bene il lancio promozionale, questo non lo si può negare ed anche per questo non mi sorprendono i buoni incassi. :mellow:

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Voti a film visti recentemente:

 

Diario di uno scandalo 7

Saturno contro 7-

Borat 4 (umorismo, tematiche e situazioni lontanissime dal gusto e dalla sensibilità italica media. C'è qualche rara buona trovata che certamente non vale manco un decimo del prezzo del biglietto).

 

Il "bagno" di Borat mi fa temere adesso per un altro film che avevo in mente di vedere: "morte di un presidente". Sarà una bojata pure quella?

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"morte di un presidente". Sarà una bojata pure quella?

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Penso proprio di sì...magari sono influenzato dal fatto che i film di fantapolitica li ho sempre detestati...francamente,poi,diffido di certi film che sembrano prodotti ad hoc per il periodo storico che si sta vivendo e ch finiscono per essere un'accozzaglia di banalità retoriche...

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Altra fesseria in arrivo !!!

 

Step ritorna, ma ama un'altra

Venerdì in sala "Ho voglia di te"

 

Mentre Ponte Milvio è sommerso dai lucchetti dell'amore, Step e Gin tornano in sala. Venerdì uscirà "Ho voglia di te", il sequel di "Tre Metri Sopra il Cielo", con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Tratto, come il predecessore, da un romanzo di Federico Moccia, il film racconta "l'addio all'adolescenza di Step e il suo ingresso nel mondo degli adulti. "Ci siamo concentrati sul passaggio da un'età all'altra" ha spiegato Scamarcio.

In "Ho voglia di te" ritroviamo Step ventitreenne, al ritorno da un viaggio in America che, per intervento del padre, inizia a lavorare in uno studio televisivo dove incontra Gin (Laura Chiatti), una ragazza volitiva quanto fragile, che prova a scalfire la sua corazza. ''Sono totalmente diversa da Babi, la protagonista di "Tre metri" - spiega l'attrice, che per la parte ha detto addio ai capelli biondi e sfoggia un caschetto castano: ''Gin sa fare pugilato, karate, lavora come valletta per pagarsi una scuola di fotografia in Francia. Ha con Step un atteggiamento distaccato, finge disinteresse, anche se in realtà è innamorata di lui dalla prima volta che l'ha visto, anni prima, a una festa''.

"Step è invece un giovane che deve fare i conti con il suo passato e che si trova davanti la possibilità di andare avanti - aggiunge Scamarcio (che dopo 3msc ha interpretato "Texas", "Romanzo criminale" e "Manuale d'amore 2"). - Si parla anchedella possibilità di innamorarsi di nuovo, che può sembrare estranea al mondo frenetico in cui viviamo. Sono emozioni che raccontiamo con quella ingenuità che ha contribuito a conquistare il pubblico''.

La domanda che hanno fatto più spesso riguarda una scena di sesso tra Scamarcio e la Chiatti: ''La nostra amicizia ci ha permesso di interpretare la scena al meglio, e siamo molto soddisfatti del risultato, pieno di vera passione e sensualità'', ha spiegato l'attrice.

Alla regia del film c'è stato un cambio della guardia: dopo Luca Lucini, a dirigere 'Ho voglia di te' c'è lo spagnolo Luis Prieto, regista di vari corti fra i quali il pluri-premiato 'Bamboleho'. Rispetto al libro di Moccia, ''alcuni degli elementi più duri, come la scena della violenza subita da un'amica di Gin sono più sfumati - aggiunge -. C'è una mia visione anche più legata all'ambientazione romana, che è più marcata rispetto al primo film. Racconto la città dalla mia prospettiva di spagnolo''.

Nel cast fra gli altri, anche Filippo Nigro, Susy Laude, Giulia Gorietti, Caterina Vertova, Claudio Bigagli e Galatea Ranzi.

 

La solita penosa storiellina...inquietante la presenza di tal GIN (un Borgobellooooo al femminile ?)

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Borat? Non l'ho visto e non ho intenzione di spendere per vederlo.

Invece, gradita sorpresa, ieri sera me sò rivista "il grande sonno", Humphrey e Lauren in grandissimo spolvero...e poi il bianco e nero ha sempre il suo fascino :)

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Invece, gradita sorpresa, ieri sera me sò rivista "il grande sonno", Humphrey e Lauren in grandissimo spolvero...e poi il bianco e nero ha sempre il suo fascino  :)

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Ci credo...un film grandissimo !!! ;)

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Qua e la' per il web... :rolleyes:

 

COSA FACEVANO PRIMA ?

 

Laureen Bacall maschera in un cinema

Warren Beatty derattizzatore

Pierce Brosnan tassista

Humphrey Bogart marinaio dell'US Navy

Charles Bronson minatore in Pennsylvania

Genevieve Bujold maschera in un cinema di Montreal

James Caan cavaliere da rodeo

Michael Caine facchino di macelleria

Sean Connery lucidatore di bare

Gary Cooper venditore di spazi pubblicitari

Joan Crawford commessa in una lavanderia

Geena Davis "manichino vivente" in vetrina in un negozio

d'abbiglaimento di New York

Jack Nicholson impiegato in un ufficio della MGM, nel reparto

animazione

Peter O'Toole fotografo di un giornale

Jack Palance pugile

Gregory Peck imbonitore del parco giochi Meteor Speedway

Luke Perry operaio in una fabbrica di pomi per le porte

Michelle Pfeiffer cassiera in un supermercato

Sidney Poitier barista al Waldorf Astoria

Burt Reynolds giocatore prof di football con i Baltimore Colts

Julia Roberts cassiera in una gelateria

Sylvester Stallone pulitore di gabbie di leoni

Debra Winger acrobata in un parco di divertimenti

Sharon Stone venditrice di hot dogs a Meadville, Pennsylvania

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Visto in dvd  IL SETTIMO SIGILLO.

 

E' un film che credo non basterà una sola visione per comprenderne tutti  i significati e tutto ciò che ha dato al cinema (è del1956).

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Dal web :

 

Con un minuzioso scandaglio nell’intimo dell’uomo, Ingmar Bergman compone nel 1957 un’opera leggendaria capace di sfuggire ad ogni classificazione; all’inizio il film è un desolato spaccato post bellico (il ritorno dalle Crociate), poi sterza sul drammatico (l’entrata in scena della Morte), accarezza la dea della commedia (un giullare vuole sfidare la Nera Signora, ma finirà male), si abbandona a corpo morto nella giravolta tra macabro e grottesco (la potentissima scena finale). Ma il punto è un altro: fra le numerose rappresentazioni su schermo della sorte umana, puntata dritta verso la dipartita, questa è psicologicamente la più incisiva, visivamente la più vibrante, intimamente la più travolgente. La Morte con il volto di androide (Bengt Ekerot, perfetto) lancia i suoi sguardi di ghiaccio contro lo spettatore, consente di assaporare i silenzi grondanti significato, pronuncia poche parole ma devastanti [“Chi sei?”, chiede il cavaliere – silenzio – “Io sono la Morte”]. Comincia il gioco degli scacchi, nella violenta contrapposizione tra luce (i bianchi) ed ombra (i neri): è una partita segnata, ma il destino dell’uomo viene tirato fino all’estremo come un elastico, per scrutare realmente il punto di non ritorno; Block è ognuno di noi, sconfitto in partenza ma caparbio, con gli occhi pieni di sofferente incertezza, in bilico sul filo del rasoio. Davanti a lui, soltanto una letale epidemia di peste, mentre un pittore affresca la danza macabra in una chiesetta: è un delirio di simboli significanti, come la figura del piccolo Mikael che, recando il nome di un arcangelo, è l’unico in grado di squarciare il velo della Mietitrice. La fine è già scritta, da consumarsi sull’oscurità di una collina: una fila indiana di sagome iconiche danza ritmicamente, protesa forse verso l’ineffabile. I personaggi sono infine riuniti a raccogliere applausi, come a sipario calato (forte è l’impostazione teatrale di tutta l’opera): trattasi dell’ultimo arabesco di Bergman, indimenticabile, nonché attestato definitivo di padronanza del mezzo cinematografico, che ne Il settimo sigillo viene esaltato in ogni singola caratteristica. Una volta usciti dalla deriva simbolista di questo film ci si sente stravolti e soddisfatti: se per voi non è così… beh, ci sono tante altre forme d’arte, la pittura, la scultura… ;)

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Qua e la' per il web... :rolleyes:

 

COSA FACEVANO PRIMA ?

 

Laureen Bacall                                                      maschera in un cinema

Warren Beatty                                                      derattizzatore

Pierce Brosnan                                                      tassista

Humphrey Bogart                                                  marinaio dell'US Navy

Charles Bronson                                                  minatore in Pennsylvania

Genevieve Bujold                                                  maschera in un cinema di Montreal

James Caan                                                          cavaliere da rodeo

Michael Caine                                                        facchino di macelleria

Sean Connery                                                      lucidatore di bare

Gary Cooper                                                        venditore di spazi pubblicitari

Joan Crawford                                                      commessa in una lavanderia

Geena Davis                                                        "manichino vivente" in vetrina in un negozio                                                               

                                                                            d'abbiglaimento di New York

Jack Nicholson                                                      impiegato in un ufficio della MGM, nel reparto                                                           

                                                                              animazione

Peter O'Toole                                                        fotografo di un giornale

Jack Palance                                                          pugile

Gregory Peck                                                        imbonitore del parco giochi Meteor Speedway

Luke Perry                                                            operaio in una fabbrica di pomi per le porte

Michelle Pfeiffer                                                    cassiera in un supermercato

Sidney Poitier                                                        barista al Waldorf Astoria

Burt Reynolds                                                        giocatore prof di football con i Baltimore Colts

Julia Roberts                                                          cassiera in una gelateria

Sylvester Stallone                                                  pulitore di gabbie di leoni

Debra Winger                                                        acrobata in un parco di divertimenti

Sharon Stone                                                        venditrice di hot dogs a Meadville, Pennsylvania 

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Puoi aggiungere

Harrison Ford falegname di scena

Alain Delon garzone di macelleria

Gerard Depardieu portuale

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COSA FACEVANO PRIMA ?

 

Laureen Bacall                                                      maschera in un cinema

Warren Beatty                                                      derattizzatore

Pierce Brosnan                                                      tassista

Humphrey Bogart                                                  marinaio dell'US Navy

Charles Bronson                                                  minatore in Pennsylvania

Genevieve Bujold                                                  maschera in un cinema di Montreal

James Caan                                                          cavaliere da rodeo

Michael Caine                                                        facchino di macelleria

Sean Connery                                                      lucidatore di bare

Gary Cooper                                                        venditore di spazi pubblicitari

Joan Crawford                                                      commessa in una lavanderia

Geena Davis                                                        "manichino vivente" in vetrina in un negozio                                                               

                                                                            d'abbiglaimento di New York

Jack Nicholson                                                      impiegato in un ufficio della MGM, nel reparto                                                           

                                                                              animazione

Peter O'Toole                                                        fotografo di un giornale

Jack Palance                                                          pugile

Gregory Peck                                                        imbonitore del parco giochi Meteor Speedway

Luke Perry                                                            operaio in una fabbrica di pomi per le porte

Michelle Pfeiffer                                                    cassiera in un supermercato

Sidney Poitier                                                        barista al Waldorf Astoria

Burt Reynolds                                                        giocatore prof di football con i Baltimore Colts

Julia Roberts                                                          cassiera in una gelateria

Sylvester Stallone                                                  pulitore di gabbie di leoni

Debra Winger                                                        acrobata in un parco di divertimenti

Sharon Stone                                                        venditrice di hot dogs a Meadville, Pennsylvania 

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Harrison Ford falegname di scena

Alain Delon garzone di macelleria

Gerard Depardieu portuale

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Se poi ci occupassimo degli italiani... :D

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Ho visto,invece,stasera,"In memoria di me" di S.Costanzo.

Bel film,dalle tante sfaccettature,sulla vita religiosa,sul modo di concepire il rapporto con Dio e con gli altri.

Insolito film italiano,si lascia raccomandare per l'ambientazione oltre che per il contenuto.

Bravi gli attori,superbo André Hennicke nel ruolo del padre superiore della congregazione.

Voto 7

Modificato da ORACOLO DI DELFO

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Tutte pazze per Scamarcio. Bello, impossibile ma redento (IL GIORNALE)

:sbocco::sbocco::sbocco::sbocco::sbocco:

 

Eccole, le piccole donne che, al posto delle mimose, vogliono un ragazzo «bono come er pane», stando a Deborah di Portonaccio, sedici anni a giugno. Sono circa trecento, indistinguibili nei jeans e tatuaggio sul fondoschiena, intruppate come neanche ai tempi della Hitlerjugend e aspettano, in rumorosa fila desiderante, davanti al Warner Village. Hanno un'urgenza brutale di vedere, in carne e ossa, il nuovo giocattolo delle platee rosa, che ieri pomeriggio la Warner Bros, d'accordo con Cattleya, offriva in pasto alle ragazzine col ferretto sui denti e i soldini in mano per la proiezione di Ho voglia di te. Così, alle tre del pomeriggio, le adolescenti capitoline si adunavano per godersi Riccardo Scamarcio dal vivo. Panem et circenses nella Roma sgovernata dalle autorità e governata, invece, dal cinema furbone dell'operazione-gioventù, con il seguito di Tre metri sopra il cielo (2004), cineprodotto di culto, dal libro omonimo di Federico Moccia? Ma sì, ormai è il mercato a creare il bisogno, sicché tutti i giovani che scampano alle stragi del sabato sera, da oggi conteranno su Hvdt, Ho voglia di te, regia del madrileno Luis Prieto, al suo primo film italiano.

Urletti, gridolini e strillucci accompagnano l'epifania dei piedi di Scamarcio, il nuovo divo consacrato dai media, che continua l'avventura di Step e passa da adolescente ribelle a giovane maturo. Nell'omonimo romanzo di Moccia, attempato autore per teen-agers e figlio di papà Vaime, il protagonista, ora, scopre l'amore. E ama, riamato, la sua Gin (Laura Chiatti, bella e brava), non senza pentimenti, rimpianti, tradimenti. Certo, Step pensa sempre a Pollo, l'amico carissimo morto in moto (vedi Tre metri sopra il cielo, libro+film), ma occorre infilare un giorno dietro l'altro e andare avanti. «Risse e cuori infranti?», chiede una ragazza al giovane tornato dagli Usa, in maglietta a righe orizzontali e col celebre sguardo piacione sotto al casco dei ricci mori, sullo sfondo del Tevere biondo. Lui, il bambolotto che tutte strapperebbero a Valeria Golino, sua compagna, sul grande schermo ha un papà separato dalla mamma e un fratello, suo convivente, molto a modino, genere manager. Come tanti suoi coetanei, Step tira tardi sbevazzando nei bar di Ponte Milvio e cerca lavoro, pregando Dio di non trovarlo. Però lo trova, è nel mondo dello spettacolo e toh! proprio quella ragazzetta carina che gli aveva fregato la benzina, gli si para davanti: è Gin, fa la ballerina e verrà inclusa sia nel cast, sia nel suo cuore.

Tutto risolto, nello stile Bolero-film un tempo caro alle nonne, con la Roma cartolinesca dei Lungotevere percorsi dal centauro Scamarcio, in sella a una bella moto? Un corno. Di mezzo ci sono: un aborto della minorenne sorella di Babi, che dopo essersi «calata» in discoteca, resta incinta d'uno sconosciuto; la morte della mamma di Step, che si congeda dalla defunta con un «ciao» lieve; lo stupro dell'amica di Gin, a sua volta tradita da Step, che finalmente si concede a Babi (Katy Saunders). Ci sarebbe di che impiccarsi, ma tutto è narrato con tale relativismo di superficie che passa, come uno sbadiglio. Per fortuna, in primo piano, risucchiano la chiave del lucchetto, con cui Step e Gin sigillano il loro sentimento e la moto di Pollo. «Il mio personaggio è cambiato, ha preso le distanze dal mondo dei suoi amici, risultando più umano, più insicuro», spiega Scamarcio alle fanzine in delirio. Ieri, infatti, la produzione di Hvdt realizzava il primo lancio giovanile di massa, con i teen-ager mescolati ai cronisti. Domandavano, invece, le spettatrici in erba: «Cosa si prova a essere importanti?». Laura Chiatti, in abito rosa salmone, faceva la debuttante nervosa: «Mi limito a interpretare il ruolo». Ma il cono di luce era tutto per Scamarcio, rilassato e gigione, immerso nel racconto di quando la partner, dopo aver consumato una scena d'amore con lui, è svenuta sul set.

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Modificato da ORACOLO DI DELFO

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Visto oggi "Uno su Due" film con Fabio Volo, la prima parte del film è intensa e coinvolgente nella seconda parte il film si perde irrimediabilmente tradendo un po' le aspettative... ottimo Ninetto Davoli, bravo Fabio Volo, piacevole Anita Caprioli. Mi fanno incazzare sti film che calano fino a morire in un finale banale in cui trionfano sempre i buoni sentimenti.

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visto ierisera SAW III...

 

porca troia...l'inizio è moltomolto pesante!(nel senso di sangue e sbudellamenti!) ho pensato...se continua cuscì me tocca portà via l'amica mia! Continua un po + leggero... ma non ci sono grossissimi colpi di scena... il finale non sorprende tanto come il primo... ma cmq lascia presagire che forse....vabbè se qualcuno lo vole vede

 

Valutazione: non è un capolavoro cmq accettabile....VOTO: 6,5

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Visto oggi "Uno su Due" film con Fabio Volo, la prima parte del film è intensa e coinvolgente nella seconda parte il film si perde irrimediabilmente tradendo un po' le aspettative... ottimo Ninetto Davoli, bravo Fabio Volo, piacevole Anita Caprioli. Mi fanno incazzare sti film che calano fino a morire in un finale banale in cui trionfano sempre i buoni sentimenti.

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Bravi gli attori, la trama poteva essere bella e coinvolgente ma s'è perso il tutto in un film noioso,lento,senza nessuna emozione.

Peccato

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Tutte pazze per Scamarcio. Bello, impossibile ma redento (IL GIORNALE)

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Eccole, le piccole donne che, al posto delle mimose, vogliono un ragazzo «bono come er pane», stando a Deborah di Portonaccio, sedici anni a giugno. Sono circa trecento, indistinguibili nei jeans e tatuaggio sul fondoschiena, intruppate come neanche ai tempi della Hitlerjugend e aspettano, in rumorosa fila desiderante, davanti al Warner Village. Hanno un'urgenza brutale di vedere, in carne e ossa, il nuovo giocattolo delle platee rosa, che ieri pomeriggio la Warner Bros, d'accordo con Cattleya, offriva in pasto alle ragazzine col ferretto sui denti e i soldini in mano per la proiezione di Ho voglia di te. Così, alle tre del pomeriggio, le adolescenti capitoline si adunavano per godersi Riccardo Scamarcio dal vivo. Panem et circenses nella Roma sgovernata dalle autorità e governata, invece, dal cinema furbone dell'operazione-gioventù, con il seguito di Tre metri sopra il cielo (2004), cineprodotto di culto, dal libro omonimo di Federico Moccia? Ma sì, ormai è il mercato a creare il bisogno, sicché tutti i giovani che scampano alle stragi del sabato sera, da oggi conteranno su Hvdt, Ho voglia di te, regia del madrileno Luis Prieto, al suo primo film italiano.

Urletti, gridolini e strillucci accompagnano l'epifania dei piedi di Scamarcio, il nuovo divo consacrato dai media, che continua l'avventura di Step e passa da adolescente ribelle a giovane maturo. Nell'omonimo romanzo di Moccia, attempato autore per teen-agers e figlio di papà Vaime, il protagonista, ora, scopre l'amore. E ama, riamato, la sua Gin (Laura Chiatti, bella e brava), non senza pentimenti, rimpianti, tradimenti. Certo, Step pensa sempre a Pollo, l'amico carissimo morto in moto (vedi Tre metri sopra il cielo, libro+film), ma occorre infilare un giorno dietro l'altro e andare avanti. «Risse e cuori infranti?», chiede una ragazza al giovane tornato dagli Usa, in maglietta a righe orizzontali e col celebre sguardo piacione sotto al casco dei ricci mori, sullo sfondo del Tevere biondo. Lui, il bambolotto che tutte strapperebbero a Valeria Golino, sua compagna, sul grande schermo ha un papà separato dalla mamma e un fratello, suo convivente, molto a modino, genere manager. Come tanti suoi coetanei, Step tira tardi sbevazzando nei bar di Ponte Milvio e cerca lavoro, pregando Dio di non trovarlo. Però lo trova, è nel mondo dello spettacolo e toh! proprio quella ragazzetta carina che gli aveva fregato la benzina, gli si para davanti: è Gin, fa la ballerina e verrà inclusa sia nel cast, sia nel suo cuore.

Tutto risolto, nello stile Bolero-film un tempo caro alle nonne, con la Roma cartolinesca dei Lungotevere percorsi dal centauro Scamarcio, in sella a una bella moto? Un corno. Di mezzo ci sono: un aborto della minorenne sorella di Babi, che dopo essersi «calata» in discoteca, resta incinta d'uno sconosciuto; la morte della mamma di Step, che si congeda dalla defunta con un «ciao» lieve; lo stupro dell'amica di Gin, a sua volta tradita da Step, che finalmente si concede a Babi (Katy Saunders). Ci sarebbe di che impiccarsi, ma tutto è narrato con tale relativismo di superficie che passa, come uno sbadiglio. Per fortuna, in primo piano, risucchiano la chiave del lucchetto, con cui Step e Gin sigillano il loro sentimento e la moto di Pollo. «Il mio personaggio è cambiato, ha preso le distanze dal mondo dei suoi amici, risultando più umano, più insicuro», spiega Scamarcio alle fanzine in delirio. Ieri, infatti, la produzione di Hvdt realizzava il primo lancio giovanile di massa, con i teen-ager mescolati ai cronisti. Domandavano, invece, le spettatrici in erba: «Cosa si prova a essere importanti?». Laura Chiatti, in abito rosa salmone, faceva la debuttante nervosa: «Mi limito a interpretare il ruolo». Ma il cono di luce era tutto per Scamarcio, rilassato e gigione, immerso nel racconto di quando la partner, dopo aver consumato una scena d'amore con lui, è svenuta sul set.

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avevo già espresso la mia opinione su questo personaggio...

 

sperando nella clemenza del Bardo...

 

C'è dello scaMARCIO in Italia....

 

 

:lol:

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Visto oggi "Uno su Due" film con Fabio Volo, la prima parte del film è intensa e coinvolgente nella seconda parte il film si perde irrimediabilmente tradendo un po' le aspettative... ottimo Ninetto Davoli, bravo Fabio Volo, piacevole Anita Caprioli. Mi fanno incazzare sti film che calano fino a morire in un finale banale in cui trionfano sempre i buoni sentimenti.

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Bravi gli attori, la trama poteva essere bella e coinvolgente ma s'è perso il tutto in un film noioso,lento,senza nessuna emozione.

Peccato

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Io direi bravi QUASI tutti gli attori, ci sta quella Tresy che secondo me recita veramente da cani...

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Tutte pazze per Scamarcio.

 

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avevo già espresso la mia opinione su questo personaggio...

 

sperando nella clemenza del Bardo...

 

C'è dello scaMARCIO in Italia....

 

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Il Bardo ti perdonerà senz'altro... ;)

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Cmq...una cosa positiva nel film di Scamarcio c'è : ti aiuta a sentirti migliore o,come dice Gaber,a farti meno schifo.

E' la sensazione che ho provato,sabato sera,mentre attendevo il mio turno per entrare nella sala dove proiettavano "In memoria di me",osservando la folla che si accalcava per andare a osannare Scamarcio : c'erano,sì,ragazzine vocianti ma ho notato anche signore ormai avviate ad un lento ma inesorabile declino fisico e un importante (per quei gonzi che tale lo ritengono) esponente di spicco della societas cittadina... :)

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