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T. Tad

MA E' POSSIBILE CHE...

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FORMULA UNO ECOLOGICA, SULLA HONDA C'E' LA MADRE TERRA

 

ROMA - Addio sigarette o altri sponsor, diventano protagonisti la Terra e i problemi dell'ambiente. La Honda decreta la svolta ecologica e sceglie la strada verde, e più che un cambio di rotta è una rivoluzione. Piuttosto evidente, visto che la nuova monoposto, presentata oggi nel Natural History Museum di Londra, non passerà certo inosservata sui circuiti nella stagione ormai alle porte, perché sulla carrozzeria è stato disegnato un gigantesco mappamondo.

 

"Il cambiamento climatico è probabilmente il problema più sentito dalla comunità globale e la Formula 1 non ne è immune" ha spiegato alla Reuters il capo della scuderia, Nick Fry, dopo che Rubens Barrichello e Jenson Button hanno tolto i veli alla nuova vettura. Un look nuovo, come mostrato anche dalle foto sul sito della Formula Uno, con il verde marrone delle terre emerse che si stacca dall'azzurro degli oceani, che ha costretto la scuderia giapponese a rinunciare anche a diversi sponsor: tutto in nome del rispetto ambientale. "Noi crediamo che la Formula 1 con il suo enorme profilo globale può giocare un ruolo importante anche cercando di trovare soluzioni al problema", spiega il team.

 

Dietro alla scelta che è tutt'altro che estetica c'é anche la volontà di coinvolgere i molti tifosi delle monoposto: anche per questo la Honda ha fatto sapere che attraverso il sito www.myearthdream.com ognuno può avere l'opportunità di mettere il suo nome sulla RFa107 facendo una donazione a associazioni che lavorano per la tutela ambientale". Il messaggio che la Honda vuole veicolare è che "la nostra macchina è la vostra macchina: così quanti faranno beneficenza 'verde' sapranno che il loro sarà un pixel dell'immagine del pianeta terra disegnato sulla monoposto. "Ogni nome sarà visibile entrando nel sito, o al microscopio sulla macchina" ha aggiunto Fry. La Honda ha tagliato così i ponti con il passato, visto che fino alla passata stagione, dopo aver comprato due anni fa la Bar, aveva come sponsor principale nella passata stagione le sigarette Lucky Strike. La Universal Music e Gatorade, che si erano uniti al team in questa nuova concezione di sponsorizzazione, si sono detti entusiasti.

 

"La Honda Racing lavorerà attentamente con le associazioni ecologiste per sviluppare la già esistente sensibilità ambientalista nel mondo dei motori" ha detto Fry. E a nuovi progetti, più sensibili all'emergenza inquinamento, guarda tutto il mondo della Formula uno, comprese le case costruttrici: tutti ansiosi di limitare gli sprechi di benzina e presentare una nuova immagine rivolta all' attenzione ambientale. Un obiettivo non semplice, visti anche i consumi di carburante che i motori di Formula 1 prevedono. "La Honda ha un desiderio enorme di cambiamento per il mondiale 2007. Noi speriamo che questa sia una stagione eccitante e di successi. Ma allo stesso tempo vogliamo restituire qualcosa nella forma della nostra nuova concezione ambientale della Formula 1". Insomma panni nuovi e rivoluzionari, e il messaggio ecologista lo vestirà la RA107: il mondo corre a bordo della monoposto, e spera verso un futuro migliore.

 

la foto della Honda:

post-410-1172578861_thumb.jpg

Modificato da Aghy

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RECORD A TOKYO, UN INVERNO SENZA NEVE

 

TOKYO - Per la prima volta negli annali meteorologici Tokyo ha trascorso quest'anno un inverno senza neve. Lo ha annunciato oggi l'Ente meteorologico giapponese allo scadere dell'ultimo mese in cui sono considerate possibili precipitazioni nevose. Gli annali dell'Ente risalgono all'epoca della restaurazione Meiji nel 1876.

Finora non sono state fatte ricerche per stabilire se anche in precedenza vi siano stati anni senza la neve, che comunque era un abituale ingrediente in tutta la precedente pittura paesaggistica invernale. Il primato - che ha scontentato bambini e sciatori, abituati ai 'weekend bianchi' nell'immediato retroterra - rischia di avere conseguenze anche sul periodo della fioritura dei ciliegi, in cui ricorrono le piu' antiche e sentite festivita' tradizionali.

 

Gia' l'anno scorso la nuvola di petali aveva cominciato a schiudersi a Tokyo il 21 marzo, una delle date piu' premature che si ricordino, in un deprecato anticipo rispetto a una serie di giorni festivi che consentono a tutti di dedicare un po' di tempo libero all'ammirazione dei fiori e ai picnic. Gia' da qualche settimana la stampa segue con apprensione le previsioni degli esperti, pur se l'Ente meteorologico ha indicato che non fara' eccezioni e anche quest'anno non si pronuncera' ufficialmente prima delle 14:00 in punto del 7 marzo.

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ANSA

 

LA CO2 E' CRESCIUTA DEL 35% IN DUE SECOLI

 

ROMA - La concentrazione di anidride carbonica in atmosfera è cresciuta nel nostro Pianeta del 35% in soli due secoli, di cui il 10% negli ultimi 15 anni. E il 2006 è stato probabilmente l'anno dei valori record nell'arco di 20 milioni di anni. Di qui false partenze di primavera, uragani, periodi di siccità e nevicate improvvise.

 

Per riuscire a ritrovare la bussola e capire l'origine di questi fenomeni è in arrivo un manuale: si chiama "Clima: istruzioni per l'uso" scritto a quattro mani dal climatologo Vincenzo Ferrara e dal giornalista Alessandro Farruggia (Edizioni Ambiente, pagg.308) e presentato oggi a Roma. La diagnosi dello stato di salute del Pianeta comincia proprio dai dati sulla concentrazione di anidride carbonica, che è passata in due secoli da 280 a 380 parti per milione, quando nei 950 mila anni precedenti non aveva mai superato il livello di 290 ppm. E l'ultimo dato registrato, di 380 ppm al 2006, è probabilmente il più elevato dal Miocene, cioé da 20 milioni di anni.

 

L'aumento è passato dagli 1,5 ppm del 1980 agli 1,8 ppm degli anni 90 fino ai 2 ppm attuali. Non si tratta di un fatto nuovo nella storia del Pianeta, ma lo è nella storia dell'umanità, cioé da quando l'Homo sapiens ha cominciato la sua evoluzione (meno di 100 mila anni). Il manuale è diviso in tre parti. Nella prima vengono dati gli elementi di base del clima, cioé di tutte le cause. La seconda parte è dedicata all'evoluzione del clima, ossia ai cambiamenti provocati dall'uomo e alle risposte da parte dell'atmosfera, dell'acqua e del mondo vivente. Nella parte finale del libro vengono commentate le strategie in atto e quelle da avviare: di cosa si discute a livello internazionale, quali sono gli organismi responsabili delle politiche globali e quali le linee d'azione promosse.

 

"Il clima sta cambiando con una ampiezza e una scala mai vista da occhi umani - spiegano i due autori - il suo comportamento è paragonabile al comportamento di un orso in letargo. Se l'orso viene molestato una volta o qualche volta, si limiterà a borbottare, e continuerà a dormire. Ma se viene disturbato in modo troppo insistente, può reagire all' improvviso con una zampata violenta e anche mortale". Sia ben chiaro, nessuno parla di fine del mondo, ma occorre attuare strategie utili di "mitigazione" per contrastare l' aumento della temperatura media del Pianeta, che in questo secolo è salita di 0,65 gradi. E crescerebbe comunque di altri 0,60 gradi anche se per assurdo da oggi si riuscisse a bloccare ogni emissione di gas serra. Ma l'entità della perturbazione introdotta dall'uomo è ben più grande di quanto appaia, visto che gioca anche l'effetto raffreddante degli aerosol e la Co2 assorbita da oceani, suoli e biosfera.

 

"Il clima - scrivono Ferrara e Farruggia - sta cambiando in modo troppo intenso perché questo non comporti effetti sulle comunità umane e troppo velocemente perché gli ecosistemi possano adattarvisi". I possibili scenari futuri arrivano dall' ultimo rapporto dell'Ipcc, l'Intergovernmental panel on climate change. Secondo lo scenario minimale, al 2100 l'aumento della temperatura media globale oscillerà tra gli 1,5 e i 2,8 gradi; secondo lo scenario massimale tra 3,5 e 5,8 gradi. I valori più probabili di aumento della temperatura media globale dovrebbero però essere compresi fra i 2,3 gradi e i 4,1 gradi in più rispetto alle medie del periodo 1980-2000. "Sono valori elevatissimi - commentano Ferrara e Farruggia - anche perché gli ultimi due decenni ci insegnano che il riscaldamento è circa il doppio sulle aree emerse rispetto agli oceani".

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"Situazione critica in molti bacini"

Realacci lancia l'allarme acqua

 

Il presidente della commissione Ambiente della Camera sui dati relativi ai fiumi

italiani forniti dalla Protezione civile: piogge scarse e poca neve sui monti

"Il Po ha una portata analoga a quella della siccità dell'estate 2006

L'Arno è al 50% della media stagionale, mentre il Tevere è ancora più basso"

 

ROMA - "La situazione che si sta registrando in questo periodo in molti bacini italiani dimostra una disponibilità idrica molto critica. E' ormai evidente che ci troviamo di fronte ad uno scenario anomalo, verosimilmente causato dall'accelerarsi dei mutamenti climatici". L'allarme è stato lanciato oggi da Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici. Il parlamentare della Margherita ha commentato i dati sulla situazione idrica dei principali fiumi italiani forniti alla Commissione da lui presieduta dal settore emergenza idrica della Protezione civile.

 

Secondo Realacci "il dato più allarmate arriva dalla fotografia dell'innevamento". E ha portato alcuni esempi: "Sull'arco alpino sono presenti, mediamente, 10-75 centimetri di neve contro i 25-150 dell'anno scorso. Questa grave situazione incide su una portata dei principali fiumi che già oggi si attesta su livelli critici. Il Po ha attualmente una portata più o meno analoga a quella del 2006, nella cui estate si è verificata una siccità gravissima, documentata anche da una missione parlamentare conoscitiva della commissione Ambiente. La portata dell'Arno è stimabile oggi in circa il 50% della media stagionale, mentre il Tevere alla stazione di Ripetta, nel centro storico di Roma, ha una portata di circa 140 m3/s contro i 357 m3/s, che costituiscono la media storica (1921-1990) del mese di febbraio".

 

"Per evitare il ripetersi della pesante situazione verificatasi lo scorso anno - ha spiegato il parlamentare - è necessario attuare da subito una pianificazione dell'utilizzo della risorsa idrica, coinvolgendo tutti i settori interessati e le istituzioni nazionali, regionali e locali". Nei prossimi giorni, ha annunciato, "presenterò una risoluzione parlamentare e stiamo lavorando perché sia congiunta fra commissione ambiente, agricoltura e attività produttive, per impegnare il governo a dichiarare da subito lo stato di emergenza in tutte le aree a forte rischio".

Stato d'emergenza necessario, ha aggiunto Realacci, come "unico strumento per attivare per tempo tutti gli strumenti istituzionali necessari a gestire la crisi e a convocare una conferenza nazionale sull'acqua, per individuare una pianificazione di interventi a lungo e medio termine da concordare con tutte le parti interessate, le regioni, gli enti locali, le associazioni di categoria, il mondo dell'impresa e dell'agricoltura, il mondo tecnico-scientifico, le parti sociali e della società civile".

 

Lo stato attuale "impone un'azione immediata", ha concluso Realacci: "bisogna attuare al più presto politiche utili a contrastare questa che già si preannuncia come un'emergenza, a partire dall'attuazione degli impegni fissati dal protocollo di Kyoto".

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NEL 2036 ARRIVA PURE IL METEORITE!

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Non me ce fa pensà che me sò perso l'ombrello :(

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cujune :lol:

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Che ridi?!?.... Questi sò i veri drammi della vita :(:(

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NEL 2036 ARRIVA PURE IL METEORITE!

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Non me ce fa pensà che me sò perso l'ombrello :(

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cujune :lol:

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Che ridi?!?.... Questi sò i veri drammi della vita :(:(

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e che era,un ombrello in titanio?

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ANSA

 

TEMPESTE NEL PACIFICO PIU' INTENSE PER L'INQUINAMENTO

 

ROMA - Il forte inquinamento dei Paesi asiatici, primi fra tutti India e Cina, rischia di alterare il meccanismo che regola la comparsa delle tempeste sul Pacifico e, con esso, la circolazione delle masse d'aria calda a livello globale. A segnalare il fenomeno, e l'impatto che potrebbe avere sul clima globale, è la ricerca condotta da un gruppo di università americane e pubblicata questa settimana sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, PNAS.

 

I ricercatori, coordinati da Renyi Zhang, del dipartimento di Scienze atmosferiche dell'università del Texas, basano le previsioni sul modello che hanno elaborato mettendo in relazione i dati meteorologici relativi al Pacifico con quelli relativi all'inquinamento. I dati di partenza sono quelli rilevati dai satelliti dal 1984 al 2005, tramite l'International Satellite Cloud Climatology Project (ISCCP).

 

"Dimostriamo - scrivono i ricercatori - che nel periodo invernale va aumentando, sul Pacifico, la tendenza alla formazione di nubi convettive", ossia delle nubi temporalesche "a sviluppo verticale", che nascono quando una massa d'aria sale rapidamente e quasi verticalmente perché si trova ad essere più calda dell'aria circostante. Il risultato, osservano ancora gli autori dello studio, "é un ampio margine di incertezza sulle previsioni climatiche". Le simulazioni fatte sulla base dei nuovi modelli elaborati dagli esperti americani di scienze dell'atmosfera dimostrano che "l'aumento delle nubi convettive si collega con la produzione di aerosol dovuta all'inquinamento nei Paesi asiatici, provocando tempeste più intense".

 

Mettendo a confronto i dati registrati fra il 1984 e il 1994 con quelli registrati fra il 1994 e il 2005, gli studiosi hanno scoperto che la presenza delle nubi convettive sul Pacifico è aumentata dal 20% al 50%. Gli inquinanti che contribuiscono di più ad alimentare le nubi temporalesche sono solfati e fuliggine prodotti dalla combustione del carbone e la loro presenza nell'aerosol atmosferico influenza direttamente lo sviluppo delle nubi, la loro durata e le precipitazioni.

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ANSA

 

EMERGENZA SICCITA' SU PO, TEVERE E ARNO

 

OMA - Stato di emergenza per il Po, crisi idrica anche per Arno e Tevere. L'inverno che non c'è edizione 2007 ha prosciugato i nostri fiumi. Allarme anche sulle Alpi: 10-75 centimetri contro i 25-150 dello scorso anno mentre sulle regioni italiane l'innevamento copre la metà del territorio rispetto al febbraio dello scorso anno.

 

La fotografia è stata scattata dalla Commissione Ambiente della Camera in base a dati della Protezione Civile. E il presidente, Ermete Realacci, ha chiesto "da subito l'emergenza per il Po e per le situazioni critiche" accanto a un "piano strategico per l'utilizzo della risorsa idrica". Secondo Realacci necessaria anche una conferenza nazionale sull'acqua. Intanto questo del 2007 passerà alla storia come il più caldo dal 1800 con un'anomalia di +2.27 gradi rispetto alla media del periodo 1961-1990 (il secondo più caldo è stato il 2001 con +1.79 gradi), secondo l'Isac-Cnr di Bologna.

 

Quindi l'emergenza siccità. Secondo la mappa sulla situazione idrica dei principali fiumi italiani fornita alla Commissione Ambiente della Camera dal settore emergenza idrica della Protezione civile, il dato più allarmate, rileva la stessa Commissione, arriva dall'innevamento disponibile oggi sulle regioni italiane che ricopre meno della metà del territorio di quello del febbraio scorso, con uno spessore della neve praticamente dimezzato. Sull'arco alpino sono presenti, per esempio, mediamente 10-75 centimetri di neve contro i 25-150 dell'anno scorso.

 

Situazione che incide su una portata dei principali fiumi che già oggi si attesta su livelli critici. In particolare il Po, sempre secondo i dati del Centro Rischio idrico della Protezione Civile diffusi dalla Commissione Ambiente della Camera, ha attualmente una portata più o meno analoga a quella del 2006, nella cui estate si è verificata una siccità gravissima, documentata anche da una missione parlamentare conoscitiva della Commissione stessa. Tanto più che, si legge nel documento sempre per il capitolo Po, "la situazione che potrebbe generarsi dal permanere di condizioni climatiche simili a quelle registrate negli ultimi 4 mesi causerebbe una crisi generalizzata più rilevante di quella registrata nel 2003 e nel 2006". Crisi, prosegue la relazione, "che potrebbe interessare oltre all'uso irriguo anche quello potabile e quello energetico".

 

La portata dell'Arno è stimabile oggi in circa il 50% della media stagionale, mentre il Tevere alla stazione di Ripetta, nel centro storico di Roma, ha una portata di circa 140 metri cubi al secondo contro i 357 m3/s, che costituiscono la media storica (1921-1990) del mese di febbraio. "E' ormai evidente - ha commentato Realacci - che ci troviamo di fronte ad uno scenario anomalo, verosimilmente causato dall'accelerarsi dei mutamenti climatici". A oggi, secondo i dati in possesso della Commissione Ambiente, alla stazione di misura di Pontelagoscuro, le portate fluenti nel Po ammontano a 870 m3/s, circa 500 in meno ai valori medi storici del periodo di confronto (1923-'89) pari a 1.320 m3/s.

 

In base a questi dati, Realacci ha annunciato una risoluzione parlamentare congiunta fra commissione Ambiente, Agricoltura e Attività Produttive "per impegnare il Governo a dichiarare da subito lo stato di emergenza in tutte le aree a forte rischio per attivare per tempo tutti gli istituzionali necessari a gestire la crisi e a convocare una conferenza nazionale sull' acqua per individuare una pianificazione di interventi a lungo e medio termine da concordare con tutte le parti interessate".

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TORNA IL CALDO RECORD, MAI COSI' IN ULTIMI 200 ANNI

 

ROMA - Che il clima non sia quello giusto è ormai evidente. E non c'entrano le nostalgiche lamentazioni da anziani sulle 'stagioni di una volta'. L'inverno non si è visto e la primavera, arrivata già a febbraio per i cicli vegetativi, sta già procedendo a larghi passi. A dimostrarlo sono le temperature della prima domenica di marzo, tradizionalmente ancora da cappotto e quest'anno quasi da spiaggia.

 

Un po' in tutta Italia il termometro ha segnato minime giornaliere che accomunano tutto lo stivale senza grandi differenze: 18 gradi a Bolzano come a Palermo, 20 gradi a Firenze come a Catania. Ormai anche gli scettici sembrano essere concordi sulle anomalie del clima.

 

E a mettere definitivamente fine a ogni dubbio arrivano anche i dati ufficiali raccolti dall' Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche: l'inverno 2007 è il più caldo degli ultimi duecento anni.

 

Secondo le rilevazioni dell' Isac-Cnr, che conserva appunto una banca dei dati meteorologici degli ultimi due secoli, quest' anno è stato superato di 1,79 gradi il precedente valore massimo raggiunto nel 1990. Il record di caldo è d'altra parte ben visibile anche in natura dove i cicli riproduttivi sono sconvolti, tanto da aver portato a una maturazione contemporanea e anticipata di verdure e ortaggi che non si era mai avuta prima d'ora.

 

"Per la prima volta nella storia delle campagne romane si raccolgono nei campi le fave, che arrivano normalmente solo in tarda primavera ad accompagnare le scampagnate - spiega la Coldiretti - e sui banchi dei mercati è già possibile trovare una varietà di offerta made in Italy come mai nel passato: dai piselli ai carciofi a tutte le insalate a pieno campo, dalle lattughe alle scarole fino ad asparagi e pomodori".

 

Un' offerta ampia e variegata che non si era mai vista in questa stagione e che sta creando problemi anche al mercato per la sovrabbondanza di prodotti e il conseguente crollo dei prezzi all'origine. La situazione mostra dunque un autunno e un inverno eccessivamente caldi, con temperature oltre i 4-5 gradi in più rispetto a valori normali. Sono stati assai rari gli episodi climatici autenticamente invernali.

 

D'altra parte, come spiegano gli esperti del Cnr, la circolazione delle masse d'aria dall' Atlantico ha invertito la rotta procedendo verso Nord e non viceversa, come accade normalmente in inverno con circolazione di aria fredda da Nord verso Sud proveniente dalla Siberia e dalla Scandinavia. Così anche la leggendaria tramontana ha dovuto arrendersi alle bizzarrie del clima, subendo in questo autunno-inverno una riduzione di oltre il 30%. In pratica non c'é mai stata circolazione di aria fredda Ma il vero problema potrebbe venire in estate per la mancanza di riserve idriche.

 

Dalla fine dell' autunno fino ad oggi le precipitazioni hanno avuto una diminuzione di oltre il 25%, mentre i fiocchi di neve si sono fatti attendere invano nelle località sciistiche. In tutto questo, poi, la natura sembra essere impazzita. In Abruzzo gli orsi bruni hanno mantenuto intatta l'attività per l'intero periodo invernale, mentre in Val d'Aosta gli stambecchi sono già saliti oltre i 2.500 metri come in estate. E al posto della neve, un po' su tutte le montagne, sono comparse da gennaio le fioriture primaverili. Né conforta il fatto che il fenomeno dell' inverno caldo accomuna tutta l' Europa, compresa la Russia dove a gennaio si è arrivati a 10 gradi in più rispetto alla norma.

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smettemo de pagà li contributi inps e le tasse, tanto la fine è vicina!!!!!

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tanto nel 2039 na meteorite ce vene a trovà

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2036, IO INIZIO A NON PAGA' PIù LI FORNITORI!

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mancheranno0 le riserve idriche delle Alpi.

 

L'Adige e il Po rischiano di non sfociare nel mare adriatico questa estate. assurdo.

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smettemo de pagà li contributi inps e le tasse, tanto la fine è vicina!!!!!

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tanto nel 2039 na meteorite ce vene a trovà

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2036, IO INIZIO A NON PAGA' PIù LI FORNITORI!

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do se fermano? a ballà a riccione?

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la finite di prendere in giro aghy? :angry:

 

la situazione climatica è piuttosto grave :(

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Il Messaggero:

 

nei primi due mesi del 2007 l'Enel ha tagliato del 20% la produzione di energia elettrica prodotta da fonti IDROELETTRICHE.

 

(e siamo ai primi di Marzo)

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Il Messaggero di oggi

 

EMERGENZA CLIMA IN ITALIA

 

La primavera porterà pioggia e neve

una settimana di bel tempo, poi temperature in calo anche di 15 gradi

 

L'allerta meteo scatterà lunedì 19. Fiocchi bianchi anche a quote basse. La Coldiretti: rischio gelate.

il maltempo fuori stagione rischia di provocare danni enormi all'agricoltura. Molte piante, soprattutto quelle da frutto, si trovano infatti in piena fioritura e una gelata tardiva può causare seri danni alle piante e ai raccolti.

 

Il Cnr: si tratta di un fenomeno normale, in linea con i modelli climatici tradizionali. Non è insolito infatti che ci siano gelate nel mese di marzo. l'anomalia non è il freddo della prossima settimana ma il caldo di tutto questo inverno.

 

positivo invece l'arrivo delle piogge e della neve in quota. sempre che i rovesci non siano di carattere temporalesco. la pioggia infatti andrà ad integrare parzialmente le riserve idriche della penisola che a causa della siccità invernale sono ridotte del 40%.

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Il Messaggero:

 

LA TERRA E' SEMPRE PIU' CALDA. POCHI ANNI, POI IL DISASTRO.

Drammatiche previsioni nel rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change

Tra due decenni fame, maree devastanti, intere specie in pericolo

 

 

Smog: si prevede che nel 2050 le morti per causa di smog aumenteranno del 4,5%

Malaria: malaria, dengue e altre malattie tropicali si diffonderanno nel pianeta

Orso Bianco: l'orso polare e altre specie animali entro due decenni rischiano l'estinzione

Africa: nel 2020 centinaia di milioni di africani soffriranno carestie e assenza d'acqua

Ghiacciai: entro il 2050 si prevede lo scioglimento di molti ghiacciai

Allagamenti: salirà il livello dei mari causando allagamenti di vaste parti della Terra

 

scioccante ma assolutamente documentato è il risultato del lavoro di 800 scienziati di 130 Paesi e la revisione attuata in sei anni da 2500 esperti.

 

Tra venti anni centinaia di milioni di persone rischiano di non avere acqua sufficiente a causa del riscaldamento globale, mentre quasi - paradossalmente - altre decine di milioni di terrestri dovranno lasciare case e città a causa di alluvioni e innalzamento dei livelli dei mari.

le malattie come malaria e dengue si diffonderanno a nord dei Tropici. Dopo una crescita iniziale delle culture nei prossimi anni ed entro il 2080 centinaia di milioni di persone non avranno più cibo e intere specie animali e vegetali rischiano l'estinzione.

 

i mutamenti climatici stanno avvenendo più in fretta di quanto si immaginasse.

2 gradi centigradi di temperatura sarebbero la diga che rappresenterebbe ciò che separa la Terra da un disastro climatico ed ecologico. Se l'aumento globale della temperatura verrà tenuto sotto questo tetto allora i danni saranno contenuti (almeno nei Paesi ricchi). Questi infatti potranno finanziare misure atte ad adattarsi al nuovo clima e tecnologie per attenuare le conseguenze più disastrose. Il Sud del pianeta dovrà affrontare invece un impatto ben maggiore e drammatico.

Per evitare che il termometro salga di più di 2 gradi è necessario che le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (oggi a livello 380 parti per milione) non superino la soglia delle 500 parti per milione, per arrivare entro la metà del secolo a un taglio del 60% rispetto al 1990.

 

entro il 2080 almeno 1,1 milardi di persone soffriranno per la scarsezza d'acqua, ma la cifra salirà a 3,2 miliardi se l'innalzamento della temperatura supererà i 2 gradi, mentre almeno 100 milioni di umani ogni anno dovranno abbandonare terreni allagati per l'innalzamento dei mari. Altre centinaia di milioni di persone si aggiungeranno a quelli (850 milioni) che già oggi soffrono la fame. In questa data infatti nutrire una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone sarà un incubo.

 

L'allarme sembra essere stato preso seriamente in considerazione a livello europeo. La settimana scorsa è stato raggiunto un accordo al vertice dell'UE per raggiungere, entro il 2020, il tetto del 20% per il consumo energetico prodotto da fonti rinnovabili. Mentre nei prossimi giorni i ministri dell'ambiente del G8 assieme a quelli dei cinque Paesi in, più o meno, rapida crescita (Cina, India, Brasile, Sudafrica e Messico) si incontreranno per raggiungere un'intesa su come ridurre le emissioni di gas serra.

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SETE PRONTI? MARTEDI' 20 MARZO GRANDINATE, TEMPORALI E NEVICATE FORTI, OCCASIONALMENTE A QUOTE BASSE SU TUTTA L'UMBRIA... E PENSA' CHE OGGI STAVAMO A 21° :huh:

Modificato da stò guasto de fere

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....................me sembrate li vecchietti su le panchine co stu tempo..............

 

Comunque ve volevo di che a Los Angeles.............California...........è nevicato e che tutti gli stati centrali americani sono avvolti in una morsa di freddo con nevicate anche in pianura

 

L'effetto serra e gli stravolgimenti dell'uomo al clima lì non valgono???

 

A me sembra che esagerate; certo st'inverno è il più caldo che si ricordi, ma l'anno scorso e quello prima ancora erano stati inverni molto rigidi.

E che dire delle ultime 2 estati piovosissime???

 

Quest'anno è così, un inverno strano, ma non me pare il caso de fa tutti sti catastrofismi stile STUDIO APERTO

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Hai riportato molti esempi di quello che dicevamo noi. Non s'è mai visto che in California ce sia la neve oppure che in agosto je dia giù manco dio e la madonna....

 

Sto clima è deleterio non solo per noi umani ma anche per la natura, per gli animali.

 

Co sto clima stanno crescendo molte piante che dovrebbero nascere a aprile-maggio, come molti tipi di fiori. Metti che tra poco arriva veramente il freddo, questo distruggere tutte le piante nate ora...

 

Non stiamo facendo catastrofismo, ma solo dibattendo su fatti allarmanti. Un modo anche per sensibilizzare di più la gente. :)

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per la serie: "dà ascolto ad un cretino"....

 

 

non te preoccupà Klà se domani mattina quando esci de casa tartrovi con le bambe immerse nella neve, tanto è fine marzo e lo deve fa....

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