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RADUNO ANTIRAZZISTA INTERNAZIONALE '07

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RADUNO ANTIRAZZISTA INTERNAZIONALE '07

 

 

C'era una volta ..... Chi da bambino non è cresciuto con queste parole come introduzione ad un mondo fiabesco in cui l'impossibile diventa reale ed il reale si fa fantastico. Un mondo in divenire, esercizio di fuga da un mondo reale in cui il bene ed il male, il buono ed il cattivo nonostante gli immani sforzi del potere (io buono tu cattivo) sono sempre più effimeri ed indistinguibili se non rovesciati. Appunto c'era una volta ... un calcio popolare, un calcio emanazione diretta dei campetti improvvisati e dei palloni di carta straccia, dei polverosi cortili d'oratorio, un caldo in cui il Presidente milionario era visto come un padre di famiglia bonario ed autoritario, un calcio in cui la radio era prerequisito obbligatorio della televisione e la televisione si accontentava del 90° minuto, in cui il potere era sì nelle mani dei padroni ma in cui il popolo dello stadio contava eccome fino ad essere sovrano, in cui la realtà del campo cioè vinceva sulla virtualità dell'immagine trasmessa, in cui spot e zapping erano neologismi d'avanguardia ed in cui pay per view era un anglofonico non senso. C'era una volta ed ora non c'è più, non bisognerebbe averlo o ma qualche rimpianto c'è .....

C'era una volta più vicina all'oggi un calcio in cui potevi tranquillamente decidere di andare allo stadio all'ultimo momento bastava trovare i biglietti o deciderlo in largo anticipo si era certi che ]0 svolgimento della partita non sarebbe dipesa da valutazioni infrasettimanali sull'ordine pubblico, in cui le perquisizioni all'ingresso non si trasformavano in check point militari, in cui striscioni, fumogeni, torce, trombe, trombette tamburi erano positivo elemento di folklore, in cui ognuno scriveva ciò che voleva assumendosene le responsabilità senza dover ottenere lasciapassare questurini, in cui cioè non c'era partita se non c'era pubblico, non c'era squadra se non c'erano tifosi, non c'erano tifosi se non c'era folklore, non c'era divertimento senza sfottò, non c'era domenica (giorno dedicato al credo ed al calcio) senza quel fisiologico azzuffarsi che caratterizza il mondo ludico collettivo cl;,1J'alba dei tempi. C'era una volta e oggi non c'è più,

non bisognerebbe averlo ma qualche rimpianto c'è .

Poi, iniziamo da noi per senso di responsabilità, quel fisiologico azzuffarsi si è trasformato troppe volte in mortale agguato, l'ironico sfottò in tagliente coltello, la rivalità tra gruppi (sempre più orfana del1e regole d'onore di un collettivo codice non scritto tipicamente ultrà) troppo spesso in barbara distruzione fine a se stessa, il razzismo da fenomeno da campanile a becera espressione di xenofobia ululata e squadrista praticata da un numero crescente di curve ed emergente in sempre più piazze, insomma la società diventava più violenta e complessa e lo stadio si faceva sua perfetta proiezione domenicale. I mille tentativi ultrà di fermarsi a riflettere ed iniziare tutto daccapo quasi sempre falliti insomma dal ludico si è andati verso il drammatico e da! drammatico alla tragica repressione cieca e virulenta.

Poi, passando a lor signori, quel gioco si è fatto business miliardario truffaldino e populistico; quelle televisioni insostituibili compagne di vita; quei presidenti e quei giocatori mercenari senza scrupoli; quel doping artigianale scienza sportiva; quegli stadi pièni deserti accessibili ad alcuni privilegiati se non luoghi dalle porte chiuse; quegli stadi piantine da campagna militare, quelle trombe, quegli striscioni, quelle torce, quelle bandiere pericolosi mezzi di offesa; quel calcio di tutti patrimonio di pochi. Troppi, infine ma non

per ultimo, i tifosi morti per "caso", veri e propri morti di serie B profanati all’infinito. Insomma se ieri per andare allo stadio bastava comprare un qualsivoglia giornale sportivo, oggi per avere qualche possibilità di divertirsi senza farsi male bisogna comprare il sole 24 ore per controllare la borsa, il foglio del1e scommesse per subodorare accordi preconfezionati, il codice civile per controllare le sanzioni amministrative, il codice penale per sommare gli anni di galera cumulabili, ed in ultimo portarsi una bibbia come ulteriore salvaguardia visto che gli abusi della polizia (la stessa del G8 di Genova) sono dolorose necessità non criticabili nemmeno da "reali" governi stranieri. Oppure (in democrazia l'alternativa non manca mai) basta comprare un semplice abbonamento televisivo con tanto di coca cola, pop corn, sciarpa, cappellino e gadgets a volontà. Sono questi ì risultati non del caso, ma dell'incontro tra lo scientifico uso delle legislazioni speciali nel lungo periodo e del capitalistico abuso del gioco italico più popolare. Nessun rimpianto solo tanta rabbia da impegnare nella difesa della propria dignità.

E che, tanto per non tralasciare nulla, non ci si imputi (come ultras) la perdita degli Europei 2012 (unica nota positiva in un mare di sciagure) sia perché basterebbe informarsi sulle eroiche gesta degli xenofobi ultras polacchi e soprattutto perché non si può pretendere di ottenere soldi comunitari per ricostruire stadi sicuri presentandosi, dopo soli 15 anni, con gli stessi dirigenti che hanno "maneggiato" i denari di Italia 90 e avendo arbitri, dirigenti, designatori, forze dell'ordine e chi più ne ha più ne metta impegnati non sui campi di calcio o sulle proprie scrivanie ma nelle aule dei tribunali di mezza Italia. Per tutto questo, oggi come ieri, siamo pronti alla settima edizione del Raduno Antirazzista Internazionale.

 

 

VENERDI 06 luglio 2007

 

-18.00 dibattito (da definire)

 

-22.00 concerto

 

Prisoners

combat rock (cover "the clash") from Roma

 

Malasuerte Fi Sud

skacore,punk,rock from Firenze

 

Taxi 109

reggae muzik band from Roma

 

SABATO 07 luglio 2007

 

-18.00 dibattito ultras

 

-22.00 concerto

 

M-Cake

reggae-dub-elettronica from genova

 

Raymond Wright (Jamaica) & I Smoke (Italia)

reggae, raggamuffin, soul, rhythm and blue, funky

 

Trinakriu

etno reggae music from Sicilia

 

per info. www.radunoantirazzista.net

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Venerdì comincia il raduno dove si cercherà di dare un forte indirizzo alla protesta contro chi sia a livello nazionale che locale sta distruggendo il calcio tenendo in ostaggio la passione dei tifosi.

.... e molti altri temi oltre all' assicurato divertimento. CHI LOTTA PUò PERDERE CHI NON LOTTA HA GIà PERSO !!!

 

Partecipare è doveroso.

 

Fatta oggi la conferenza di presentazione.

 

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