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JUVENTUS

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boh, ripeto era solo una battuta. Per quanto mi riguarda dovessero utopisticamente incontrarsi Ternana e Juve non mi porrei il problema per chi tifare.ad ogni modo se hai dubbi o qualche problema con me ( degli altri non rispondo ) non credo sia il caso di fare Adriatico versus Efferato in questa sede.

ma contento te..a me che cazzo me frega??

Io resto convinto che dovessimo mai tornare in serie A le partite con le tre strisciate del nord sarebbero un dramma per molti ternani.. Ci vorrebbero almeno 10 anni consecutivi di serie A per far crescere una vera generazione di tifosi solo rossoverdi...in altre città è successo, speriamo possa succedere anche a Terni.

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ma contento te..a me che cazzo me frega??

Io resto convinto che dovessimo mai tornare in serie A le partite con le tre strisciate del nord sarebbero un dramma per molti ternani.. Ci vorrebbero almeno 10 anni consecutivi di serie A per far crescere una vera generazione di tifosi solo rossoverdi...in altre città è successo, speriamo possa succedere anche a Terni.

ma chi è che ha iniziato a roppe li cojoni ! Datte na calmata! Che cazzo di discorso fai ? C' é questo topic che si chiama Juventus come ce ne sono altri. Qui, in teoria, ci scrive chi simpatizza o tifa anche per la Juve. Ci starà pure qualcuno che tifa solo per la Juve ma quello non sono io e se vuoi continuare a rompere il cazzo ti ho già scritto che non deve essere qui.

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TORINO 05/09/2017 - Mercoledì saranno i greci dell'Olympiacos i prossimi avversari dei bianconeri, Allegri sta pensando di trasformare il 4-2-3-1 in un 3-4-3. Insomma potrebbe esserci il ritorno alla difesa a 3, già sono stati fatti test in allenamento e anche a partita in corsa. Il motivo? Non ha un terzino destro di ruolo a causa degll'inforunio di De Sciglio e dell'esclusione di Lichtsteiner dalla lista Champions. Il passaggio al nuovo modulo potrebbe mascherare la mancanza di terzini destri di ruolo. I tre centrali sarebbero Barzagli, Rugani e Chiellini. In caso di difesa a quattro, toccherebbe a Sturaro giocare al posto di De Sciglio e Lichtsteiner.

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e bravo marmottone, l'ultra scarto mondiale de ciglio è sfonnato fino a data da destinarsi, mentre il tedesco out un mese.

Il terzino destro è lunico vero pastrocchio

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A me sarebbe piaciuto anche un 4-3-3

 

Cuadrado-Rugani-Chiellini-Alex Sandro

 

Matuidi-Pjanic-Bentancur

 

Dybala-Higuain-Mandzukic (Douglas Costa)

magari ma sembra che rigiocherà Sturaro a destra.

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Secondo i vari giornali 4-2-3-1

 

Sturaro( Barzagli) -Chellini-Benatia( Barzagli)-Alex Sandro

Matuidi-Pjanic

Quadrado-Dybala-Mandzukic

Higuain

 

Insomma Barzagli o gioca terzino o centrale.

Secondo me terzino è carente atleticamente ( comincia ad avere fiato corto).

In ogni caso devi vincere bene con i greci: prossimi due turni A/R con i portoghesi.

Siamo superiori però bisogna dimostrarlo sul campo.

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Secondo i vari giornali 4-2-3-1

 

Sturaro( Barzagli) -Chellini-Benatia( Barzagli)-Alex Sandro

Matuidi-Pjanic

Quadrado-Dybala-Mandzukic

Higuain

 

Insomma Barzagli o gioca terzino o centrale.

Secondo me terzino è carente atleticamente ( comincia ad avere fiato corto).

In ogni caso devi vincere bene con i greci: prossimi due turni A/R con i portoghesi.

Siamo superiori però bisogna dimostrarlo sul campo.

Barzagli terzino è stata la porcata più grande fatta da Allegri (che io stimo molto) nella finale di champions.

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Secondo i vari giornali 4-2-3-1

 

Sturaro( Barzagli) -Chellini-Benatia( Barzagli)-Alex Sandro

Matuidi-Pjanic

Quadrado-Dybala-Mandzukic

Higuain

 

Insomma Barzagli o gioca terzino o centrale.

Secondo me terzino è carente atleticamente ( comincia ad avere fiato corto).

In ogni caso devi vincere bene con i greci: prossimi due turni A/R con i portoghesi.

Siamo superiori però bisogna dimostrarlo sul campo.

Secondo le ultime Higuain in panca.

 

Barzagli-Chellini-Benatia-Alex Sandro

Matuidi-Pjanic

Quadrado-Dybala-Douglas Costa

Mandzukic

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Tra un pochetto l'Olympiacos ce metteva pure l'allenatore e tutto lu staff medico a difende. In 11 dietro la linea della palla. Che legata de porco. A forza de spigne alla fine du fichi je l'emo fatti. Douglas Costa è tanta roba.

Ho visto il Barcellona in streaming (meno male il prossimo anno torna su Sky la champions). Ieri ha giocato malissimo e rischiando pure più de una volta. C'è voluta un autorete per falli vince. E poi giocavano con lo Sporting che giocava a viso aperto e je lasciava le praterie dietro. Suarez e Messi mai pericolosi.

Nello sporting bella partita di Fernandes (ex samp) e Coentrao

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Tra un pochetto l'Olympiacos ce metteva pure l'allenatore e tutto lu staff medico a difende. In 11 dietro la linea della palla. Che legata de porco. A forza de spigne alla fine du fichi je l'emo fatti. Douglas Costa è tanta roba.

Ho visto il Barcellona in streaming (meno male il prossimo anno torna su Sky la champions). Ieri ha giocato malissimo e rischiando pure più de una volta. C'è voluta un autorete per falli vince. E poi giocavano con lo Sporting che giocava a viso aperto e je lasciava le praterie dietro. Suarez e Messi mai pericolosi.

Nello sporting bella partita di Fernandes (ex samp) e Coentrao

Tre punti doro.

I greci hanno avuto venerdì esonero allenatore è perso 2-3 in casa alla prima giornata: volevano un punticino per sperare .

Ora ci aspetta un provvidenziale e duro A/R con lo Sporting L. : è il vero avversario per il secondo posto.

Il Barcellona lo incontriamo alla 5 giornata: bisogna evitare di arrivarci col dentro fuori ma solo per giocarsi posizione.

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Tra un pochetto l'Olympiacos ce metteva pure l'allenatore e tutto lu staff medico a difende. In 11 dietro la linea della palla. Che legata de porco. A forza de spigne alla fine du fichi je l'emo fatti. Douglas Costa è tanta roba.

Ho visto il Barcellona in streaming (meno male il prossimo anno torna su Sky la champions). Ieri ha giocato malissimo e rischiando pure più de una volta. C'è voluta un autorete per falli vince. E poi giocavano con lo Sporting che giocava a viso aperto e je lasciava le praterie dietro. Suarez e Messi mai pericolosi.

Nello sporting bella partita di Fernandes (ex samp) e Coentrao

A me non è sembrato. L'OLympiacos si è difeso con ordine e non ha rinunciato mai a giocare, ha avuto anche qualche occasione. Poi è chiaro che, se avessi segnato subito, magari sarebbe finita in goleada ma legare il porco e' un'altra cosa.

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Una perla:

 

 

Juventus, i ricordi di Zidane: "Io, Davids e quelle partite 'clandestine' nei parcheggi di Torino"

 

 

'Zizou' rivela a un mensile francese alcuni aneddoti dei suoi anni in bianconero: "Non è una leggenda: mi mettevo un cappellaccio da pescatore e andavo a giocare con gli immigrati in strada". Platini: "Il mio rapporto con l'Avvocato andava oltre il calcio: era un'amicizia... aristrocratica"

di TIMOTHY ORMEZZANO

15 Luglio 2013

 

TORINO - L'ultimo imperdibile numero di 'So Foot', un mensile calcistico francese persino più intelligente che sofisticato, festeggia i suoi primi dieci anni di vita celebrando i più grandi numeri 10 della storia del pallone. Proprio nei giorni in cui alla Juve si torna a parlare della pesante eredità di Del Piero raccolta da Tevez, concretizzata nella maglia numero 10, ecco le rivelazioni di due grandi 10 del passato bianconero come Zinedine Zidane e Michel Platini.

 

ZIDANE, DAVIDS E LE PARTITE CLANDESTINE - "Nello spogliatoio della Juve c'era un po' di nonnismo - ricorda Zizou -. All'epoca portavo i calzini marca Achile, corti e appariscenti. Bene, ho scoperto che in Italia i calzini non devono mai essere corti o colorati. Alla fine di un allenamento li ho trovati tagliati a strisce e incollati sul mio armadietto. Mi hanno detto che i calzini, rigorosamente a tinta unita, si portavano a metà polpaccio. Non ho mai più indossato calzini Achile. Ma io ero anche quello che tagliava la pastasciutta, senza sapere che commettevo un grosso errore.

 

Mi hanno fatto a pezzi! Tutto giusto, è così che si apprende la cultura di un paese". L'ex numero 21 bianconero - il 10 era già proprietà di Del Piero, ma Zidane era un 10 in assoluto - racconta la sua vita monacale in riva al Po: "Tutte le sere, verso le 19, ero in pigiama e mi sembrava normale. Ecco come era la mia vita a Torino".

 

Ma il retroscena decisamente più interessante è quello delle partitelle clandestine giocate per strada, spesso sull'asfalto dei parcheggi torinesi, all'insaputa di una certa Signora: "Non è una leggenda la storia che vuole che io mettessi un cappellaccio da pescatore per andare a giocare con gli immigrati, anche se l'ho fatto soltanto un paio di volte. A spingermi era il mio compagno di squadra Edgar Davids. Lui ci andava matto, lo faceva molto spesso: prendeva la macchina e quando vedeva qualcuno giocare in un parcheggio si fermava per aggregarsi. Mi diceva sempre: 'E' per loro che dobbiamo giocare, sono queste le partite importanti'. E io gli dicevo: 'Ok, ma abbiamo gli allenamenti, apparteniamo a un club di alto livello, non possiamo rischiare di infortunarci'. Allo stesso tempo, però, lo ammiravo, perché era in grado di fare delle cose del genere".

 

Zidane scherza quindi sul suo fisico non proprio da Superman, rispedendo al mittente le accuse di doping: "Deschamps vi ha detto che il preparatore atletico della Juventus, Ventrone, mi prendeva in giro perché ero senza pettorali? Se mi vedete a torso nudo oggi, c'è ancora da ridere. Non ho mai avuto dei bei pettorali, e credo che non li avrò mai. Poco grave, comunque, a calcio non si gioca con i pettorali. Nel 2006 qualcuno parlò di doping? Cavolate: non mi sono mai dopato, sono sempre stato molto chiaro in merito. E ho sempre fatto in modo di non alimentare certe voci".

 

PLATINI: "LA MIA AMICIZIA ARISTOCRATICA CON L'AVVOCATO" - Molto interessanti anche le rivelazioni di Platini, che ricorda come "ogni volta che la Juve perdeva oppure pareggiava, era colpa mia e di Boniek", prima di svelare qualche retroscena della sua intesa con l'Avvocato: "Il mio rapporto con Gianni Agnelli non aveva nulla a che vedere con il calcio. E' stato lui a volermi alla Juve, e siccome ero molto forte ha dimostrato a tutta Italia che lui conosceva il calcio. Diceva: 'Vedete, quando scelgo qualcuno...'. Si è potuto dare delle arie (ride). All'epoca le squadre avevano al massimo due stranieri, e non quaranta, dunque rappresentavamo una scelta importante. Noi due amici? Non è facile una relazione tra una persona di 27 anni e un'altra di 60. Io avevo gran rispetto per lui, e poi insieme parlavamo francese. A Torino gli italiani mi hanno sempre preso per un aristocratico, mentre Boniek rappresentava il popolo. Perché per gli italiani la Polonia è morta di fame, mentre la Francia è arrogante (ride di nuovo). Quindi era normale che l'Avvocato stesse bene con me, perché era anche lui un aristocratico" (ride ancora).

 

In chiusura, il raffronto con un altro totem del calcio mondiale, oltre che francese e bianconero, come Zidane: "Chi è stato più forte tra me e lui? Ma chi se ne frega? - taglia corto Platini -. Pelè, Maradona e Messi si sviscerano per sapere chi è il più forte, ma è una contesa molto sudamericana. Gli olandesi, i tedeschi e gli inglesi, che pure sono tutti pazzi per il calcio, stanno alla larga da certi raffronti. Non c'è mai stato un grande dibattito tra Cruijff e Beckenbauer per sapere chi è stato il miglior giocatore del mondo".

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Paolo Montero si confessa: Conte, Zidane, il calcio a Totti, e Davids

 

JUVENTUS MONTERO Paolo Montero è ancora molto legato alla Juventus, tantè che quando può fa sempre un salto a Torino. Il quotidiano Tuttosport lha intervistato a pochi giorni da Juventus-Roma. Lui ha parlato anche di tanti suoi ex compagni di squadra, a cominciare da Antonio Conte, e anche di alcuni episodi interessanti del passato. Ecco le sue parole: Quando vengo a Torino, impegni permettendo, capita di andare a prendere un caffè con Antonio. Con lui come con Ferrara o Pessotto. Sono rimasti le stesse splendide persone di un tempo. Se e già al livello di Mourinho e Ancelotti? Sì, in poco tempo ha bruciato le tappe: sono i fatti che lo dimostrano. Zidane? Ci ho provato a salutarlo lultima volta, ma arrivato davanti allalbergo del Real Madrid sono tornato indietro. Ci saranno state 4 mila persone. Lho chiamato e gli ho detto: Zizou, ci vediamo unaltra volta. Ora che la Juve è fuori dalla Champions, mi auguro che Zizou e Carletto conquistino la decima Coppa Campioni della storia del Real. Zidane farà strada anche da tecnico: è un ragazzo carismatico e umile. Se mi ha mai rimproverato per qualche espulsione? Macché, Zizou si metteva sempre a ridere. Il più delle volte mi diceva: Non sei mica normale. Ma in Sud America è così, i difensori devono proteggere i propri attaccanti. Se Zidane, Del Piero o Inzaghi prendevano botte, io cercavo di fare giustizia con qualche entrata delle mie. Pentito di qualche gesto? Non ridarei più quel calcione a Totti. E in generale non rifarei più una vita allinsegna del o è bianco o è nero. Purtroppo sono sempre stato poco diplomatico. Il compagno più strano? Davids senzaltro è una delle persone più particolari che ho conosciuto. Ragazzo fedele, umile ed eccezionale. Siamo ancora in contatto. Ma certe volte Non dimenticherò mai un episodio. Uscivamo dallo spogliatoio del Delle Alpi, Edgar mi guardò e con estrema tranquillità mi chiese: Contro chi giochiamo?. Lavversario era il Piacenza. Era fatto così. Unico in campo, però: quella volta segnò e fu il migliore.

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Storie di calcio: Zizou Zidane in bianconero e quelle partitelle per strada

 

 

Chiedete ad uno juventino, uno qualsiasi, cos'è stato Zinedine Zidane. Chiunque vi risponderà "poesia".

Zizou è stato per i bianconeri e per la storia del calcio un giocatore unico. Dotato di una classe immensa, probabilmente inimitabile, il francese aveva un'elenganza maestosa.

Finte, tocchi vellutati, veroniche, non gli mancava davvero nulla per fare impazzire i tifosi di tutto il mondo. Lo sanno bene a Torino, a Madrid e nella Francia intera, specie per quella finale Mondiale nel luglio del '98. Due goal di testa al Brasile, che hanno regalato il titolo di campioni alla Francia di Jacquet.

Nato con la predisposizione del leader, Zidane univa un carisma sensazionale ad un carattere scontroso. Un problema marcarlo, ma un danno farlo arrabbiare sul campe. Zizou, a dispetto della classe da numero 10, aveva il temperamento di un uomo di strada. Rispondeva alle provocazioni e si faceva rispettare, senza aver paura di niente e nessuno.

Sfrontato e caparbio, Zidane è stato un fuoriclasse assoluto. Sono orgoglioso di averlo visto giocare con la maglia della Juventus e mi porterò sempre negli occhi e nel cuore alcune delle sue più belle gemme, che ho deciso di rivivere insieme a voi:

E' proprio questo suo carattere che lo ha portato a giocare delle partite in strada. Si, avete capito bene, Zidane (insieme ad Edgar Davids) è stato uno street-soccer. Un peccato non si sia mai fermato accanto a me e mi abbia chiesto di fare una partitella.

 

"Non è una leggenda la storia che vuole che io mettessi un cappellaccio da pescatore per andare a giocare con gli immigrati, anche se l'ho fatto soltanto un paio di volte. A spingermi era il mio compagno di squadra Edgar Davids. Lui ci andava matto, lo faceva molto spesso: prendeva la macchina e quando vedeva qualcuno giocare in un parcheggio si fermava per aggregarsi. Mi diceva sempre: 'E' per loro che dobbiamo giocare, sono queste le partite importanti'. E io gli dicevo: 'Ok, ma abbiamo gli allenamenti, apparteniamo a un club di alto livello, non possiamo rischiare di infortunarci'. Allo stesso tempo, però, lo ammiravo, perché era in grado di fare delle cose del genere"

Emozioni pazzesche, vi immaginate Zizou ed Edgar che si fermano al campetto di via Sospello e dicono, con quell'accento un pò francese e un pò olandese: "ragazzi facciamo due palleggi?" Non oso immaginare il volto dei fortunati. Giocare con due campioni del genere è il sogno di una vita, non solo per un bianconero ma per chiunque giochi a calcio e ami questo sport.

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Intervista Allegri

 

 

«Io sono quasi alla fine, tra cinque o sei smetto», annuncia lallenatore della Juventus allo scrittore Sandro Veronesi in unintervista sul numero di ottobre

 

1. «Tra cinque o sei anni smetto. Perché finché mi diverto ad andare in campo e insegnare io continuo, ma nel momento in cui non mi divertirò più smetterò, e avrò risolto il problema. A me piace vedere i giocatori crescere, mi piace far debuttare i ragazzini e vederli diventare grandi. A me piace insegnare. Alla fine dellanno mi piace vedere dei giocatori che sono migliorati, per me è una soddisfazione enorme. Nel momento in cui smetto di sentire questa magia, non ha più senso che alleni».

 

 

2. E allenare la Nazionale? «La Nazionale sì. La Nazionale è unaltra cosa. È un motivo dorgoglio. E ti dico anche che la Nazionale italiana dei nati tra il 1992 e il 2000 ha due generazioni di giocatori molto bravi. Son forti. Sarà una Nazionale forte, nei prossimi anni».

 

3. «Di fenomeni nel mondo continuano a essercene solo uno, o due, comera prima, per ogni generazione La differenza è che ora ci sono tanti più soldi e tante più squadre con diversi giocatori forti. Vincere la Champions ora non è come vincerla trentanni fa».

 

4. «Io non sono uno che sta ventisei ore a pensare a una partita. Io dico sempre che ci sono gli allenatori costruiti e gli allenatori naturali. Io sono di quelli naturali. Non devo star lì a vedere video per ore e ore. Guardo quello che devo guardare e in un quarto dora capisco quello che posso capire. Se sto tutto il giorno a vedere video alla fine non capisco nulla».

 

5. «Il lunedì mattina mi arrivano dei pacchi di roba così, tutti i numeri possibili e immaginabili estratti dalla partita della domenica. Io non li leggo nemmeno, guardo soltanto il numero dei falli fatti e subiti e i duelli aerei vinti e persi. Fine. Non guardo altro. Perché se fai fallo, vuol dire che sei vicino alla palla, e dovè che si difende, nel calcio? Vicino alla palla. Se metti undici giocatori attaccati luno allaltro sulla linea di porta, non la coprono tutta. Se fai fallo, vuol dire che sei vicino alla palla, e se sei vicino alla palla vuol dire che stai difendendo. A Genova ci hanno gonfiato come zampogne, così come a Cardiff nel secondo tempo, perché nel primo eravamo molto più aggressivi. Appena è finita laggressività, è finita la partita».

 

 

6. «Io son contro tutte queste letture teoriche, i Deep Data, ci divento matto: perché la partita inizia alle tre e finisce a un quarto alle cinque, ma dalle tre a un quarto alle cinque ci sono tante partite dentro una partita. Vogliono far diventare il calcio una scienza esatta, ma il calcio non sarà mai una scienza esatta, ci sono troppe variabili. Come possono pensare che in una metà campo dove sei in ventidue, dove ci sono contrasti, con la palla che rimbalza di qua e di là, tu vinci perché applichi gli schemi? Io vado spesso a vedere i settori giovanili e sempre più spesso vedo che ai bambini insegnano un calcio fatto di numeri, di schemi forzati: Tu la passi al 3, il 3 la passa al 6, il 6 la passa al 4. Oppure, lo schema è che si deve dare la palla alla punta e la punta la deve scaricare indietro al centrocampista: ho capito, ma se la punta è in buona posizione forse è meglio che si giri e tiri in porta e faccia gol, no? Il gol è valido lo stesso, anche se non hai eseguito lo schema».

 

7. «Una gran parte degli allenatori di oggi è insicura. Preparano la partita, dicono domenica si va in campo così e cosà, poi arriva il sabato mattina, viene giù un temporale, tuoni e fulmini, le condizioni sono cambiate completamente e non possono più mettere le cose come volevano, ma loro lo fanno lo stesso sennò vanno in confusione. Io dico: se il sabato mattina piove a dirotto e non puoi più preparare la gara come volevi, vai in palestra e fai una partita di pallacanestro, che tanto la domenica giochi lo stesso».

 

8. Il calcio è semplice, ragazzi. È inutile complicarlo, è semplice: in campo tu devi fare lopposto di quello che fa lavversario. Se lavversario ti viene incontro, ti allontani. Se si allontana, gli vai incontro. Fine. Vogliono renderlo più difficile di quello che è. E a me queste cose mi mandano nei pazzi».

 

9. «Laspetto psicologico è lottanta per cento della prestazione dei giocatori. Io ora delego molto allo staff, per la preparazione atletica, la tecnica eccetera. Io entro nellesercitazione principale, lavorando su ogni singolo giocatore, per capire quando gli va dato qualcosa, quando gli va tolto, cosa gli va chiesto, a ognuno, perché alla fine sono dei ragazzi e ognuno di loro ha bisogno di coccole e di severità, ma in momenti diversi e in situazioni diverse luno dallaltro. Cè il momento in cui uno devessere ripreso da solo e quello in cui devessere ripreso davanti ai compagni. E cè il momento in cui devi tirarti indietro te, in cui devi mollare».

 

10. «Io sono contentissimo della rosa che abbiamo. È migliorata, e non era facile. Siamo fortissimi. Ai tifosi dico di liberarsi della negatività, di non arrovellarsi sulle sconfitte passate. Le finali si perdono e si vincono, è sempre stato così, e così sarà anche per la Juventus. Lo dico anche ai giocatori, perché per fare grandi cose, col talento che hanno, gli ci vuole solo lincoscienza. Un po di sana follia, mettere da parte i ragionamenti e pensarsi invincibili».

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