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Miran^^

Ritorno al futuro II

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GRANDE GIOVE! :o

 

Ieri Emmett Brown, oggi Hiro Nakamura

 

e per giunta nella stessa sera! :D

Modificato da Miran^^

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una grande emasaga...sapete ke il 2 ed il 3 furono girati contemporaneamente?

li ho visti tutti al cinema

1 emabbraccio a marty mcfly

ema

1195641[/snapback]

ovvio che losapevamo!!! e tu lo sapevi che i tre film furono scritti tutti insieme?

zf

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rega una delle saghe piu riuscite della storia del cinema...............ogni volta che lo rivedo penso a quando ero regazzino come li filme de BUD SPENCER E TERENCE HILL...............

 

 

UNA FIGATA

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una grande emasaga...sapete ke il 2 ed il 3 furono girati contemporaneamente?

li ho visti tutti al cinema

1 emabbraccio a marty mcfly

ema

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ovvio che losapevamo!!! e tu lo sapevi che i tre film furono scritti tutti insieme?

zf

1195672[/snapback]

 

 

No, il primo era pensato per essere un episodio fine a se stesso.

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Da Wikipedia :

 

Storia della trilogia

 

Il fascino del viaggio del tempo

 

La genesi del progetto Ritorno al futuro si deve ad una circostanza fortuita, capitata al produttore e sceneggiatore Bob Gale nel 1980. Impegnato a sgomberare la soffitta di casa, Gale trovò il diario di classe del padre e scoprì che il proprio genitore era stato capoclasse. Incuriosito dalla circostanza, cominciò a interrogarsi se all'epoca lui e il padre avrebbero potuto diventare amici, oppure se sua madre era davvero quella ragazza virtuosa che diceva d'essere stata. Ne parlò con l'amico Robert Zemeckis, ed insieme a lui cominciò ad abbozzare una sceneggiatura per trarne un film.

 

L'idea di Zemeckis era quella di operare una variazione sul classico tema dei viaggi nel tempo: invece di narrare un viaggio di centinaia di anni preferì concentrarsi sulle implicazioni che avrebbe avuto per un giovane il ritrovarsi a vivere l'epoca in cui i propri genitori erano anch'essi ragazzi, nella stessa città. Il soggetto piacque subito a Steven Spielberg, che si offrì come produttore esecutivo. Sfortunatamente, lo script di Gale e Zemeckis fu rifiutato pressoché da tutti gli studios cinematografici: all'epoca le commedie "giovanili" in voga erano tutte sulla falsariga di Animal House e Porky's, e le major reputavano Ritorno al futuro un film "troppo poco volgare" per attrarre il grande pubblico. Viceversa, l'unico studio che avrebbe potuto produrlo, la Disney, trovò che le implicazioni riguardanti un possibile incesto nel passato tra Marty, il giovane protagonista, e la madre da ragazza, avrebbero danneggiato il nome dell'azienda. Zemeckis, inoltre, doveva fare i conti con la sua difficile situazione lavorativa: i suoi film, La fantastica sfida e 1964: Allarme a New York Arrivano i Beatles, pur avendo ricevuto il plauso della critica, erano stati snobbati dal pubblico e pochi produttori se la sentivano di affidargli un progetto tanto ambizioso.

 

La svolta arrivò nel 1984 quando l'attore e produttore Michael Douglas gli affidò la regia di All'Inseguimento della pietra verde: il film fu un successo e dette a Zemeckis la possibilità di rimettere mano al progetto Ritorno al futuro, consegnando alla storia del cinema una delle saghe più celebri ed apprezzate di sempre.

 

Gli ingredienti di un successo

 

Ottenuta la possibilità di dare vita al progetto, Zemeckis e Gale ritennero giusto rivolgersi a chi per primo aveva creduto alla possibilità di realizzare il film, e cioè Steven Spielberg, che si impegnò nella produzione tramite la sua factory Amblin Entertainment. Alla fine del 1984 la Universal Pictures approvò la sceneggiatura e diede via libera alle riprese.

 

Per la scelta degli interpreti Zemeckis e Gale avevano avuto le idee chiare fin dall'inizio: per il ruolo di Marty McFly, il 17enne protagonista che si ritrovava per caso catapultato dal 1985 al 1955, avrebbero voluto l'emergente Michael J. Fox, ma l'attore all'epoca era già impegnato sul set della sit-com Casa Keaton. I produttori dovettero perciò ripiegare su Eric Stoltz, ma dopo 6 settimane di riprese Zemeckis lo licenziò, ritenendolo non adatto alla parte. Fox, nel frattempo, aveva manifestato la sua disponibilità e riuscì ad ottenere la parte alternando le riprese sul set televisivo (di giorno) con quelle del film (di notte). La parte dello scienziato pazzo, "Doc" Emmett Brown, andò a Christopher Lloyd, già noto per le sua performance in Qualcuno volò sul nido del cuculo, e scelto da Zemeckis per la sua accentuata mimica.

 

Il primo film della serie uscì negli Stati Uniti il 3 luglio 1985, ed ottenne subito un insperato successo: costato 19 milioni di dollari, ne guadagnò 11 solo nel primo week-end di programmazione. Solo in America finì per incassare 210 milioni di dollari, lanciando Michael J. Fox nell'olimpo delle star e Robert Zemeckis come cineasta di primo piano. Fin da subito fu chiaro che il soggetto si prestava alla realizzazione di un sequel, ed il finale "aperto" della prima pellicola (con Doc e Marty in partenza per il futuro) dava spazio a numerose possibilità narrative. Non a caso, nell'edizione uscita in videocassetta, i titoli di coda dei primi due film riportavano la dicitura "Continua", per avvertire il pubblico dell'imminente seguito.

 

Il segreto del successo di Ritorno al futuro si deve ad un abile miscuglio di nostalgia, comicità e fantascienza. In un'epoca come gli anni ottanta, caratterizzata dall'evoluzione tecnologica, con l'avvento dei computer e degli effetti speciali, l'idea geniale degli autori fu invece di riportare il protagonista, e con esso tutto il pubblico, negli anni cinquanta, a stretto contatto con i propri genitori, all'epoca semplici teenager come lui. In questo surreale viaggio Zemeckis e Gale ebbero inoltre l'intuizione di innestare un meccanismo da commedia degli equivoci, con Marty involontario oggetto dei desideri della futura madre e costretto a adoperarsi come pigmalione dell'imbranato padre, al fine di prevenire la propria scomparsa! I continui ammiccamenti alla storia americana (Marty non viene creduto quando nel 1955 racconta che nel 1985 il presidente degli Stati Uniti è Ronald Reagan, all'epoca un semplice attore) ed ai paradossi del destino (nel secondo episodio, ambientato nel 2015, compare un cinema dove si proietta Lo squalo 19 diretto da Max Spielberg, vero nome del figlio del famoso regista) hanno conferito alla trilogia un'irresistibile carica ironica, supportata da una sceneggiatura ad orologeria e da un gruppo di attori in stato di grazia.

 

Se nel primo episodio della saga a farla da padrone era il gusto dolceamaro per l'epoca spensierata dei ragazzi americani, già immortalata in Happy Days ed American Graffiti, e nella quale l'incubo della guerra del Vietnam era ancora ben lontano, nel secondo film della serie il gioco citazionistico e autoreferenziale di Zemeckis divenne ancor più raffinato, con i protagonisti proiettati prima nel futuro, e poi nuovamente nel passato, al fine di riparare ad un incombente paradosso temporale. L'inevitabile conclusione della saga non poteva che consumarsi nella terra e nell'epoca in cui nacque l'America: il Far West del lontano 1885, con Doc e Marty nuovamente insieme, impegnati a trovare il modo di sfuggire ad un temibile pistolero (Buford "Cane Pazzo" Tannen, bisnonno di Biff) ed ancora una volta ritornare al futuro sani e salvi.

 

 

 

esiste anche un sito http://www.ritornoalfuturo.it

dove alla voce giochi trovate il Memory con le foto dei personaggi! :D

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una grande emasaga...sapete ke il 2 ed il 3 furono girati contemporaneamente?

li ho visti tutti al cinema

1 emabbraccio a marty mcfly

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ovvio che losapevamo!!! e tu lo sapevi che i tre film furono scritti tutti insieme?

zf

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No, il primo era pensato per essere un episodio fine a se stesso.

1196076[/snapback]

 

no, solo la sceneggiatura del primo episodio era autoconclusiva, ma la serie venne pensata e scritta tutta insieme, un po come guerre stellari :)

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