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bartolelli

I NOSTRI GRANDI GIORNALISTI

Messaggi raccomandati

Sto leggendo, non credendo ai miei occhi, il libro Applausi e sputi, Le due vite di Enzo Tortora. si tratta della piu' analitica ricostruzione del caso Tortora, con la pubblicazione di tutti gli articoli usciti all'epoca e degli atti processuali.

C'è da rimarere a bocca aperta. Al solo pensiero che l'informazione (oltre che la Giustizia) sia stata affidata a simili protagonisti. Reputati "maestri di giornalismo". Titolari della patente di credibilità.

Vi dò solo un assaggio.

Poi quando ho tempo proseguiranno le citazioni (con i vari Pansa, Zincone, Zucconi ecc...).

Non crederete ai vostri occhi.

 

 

 

 

 

“Tortora non può, non deve diventare un simbolo. Egli è solo uno dei tanti, tantissimi pessimi esempi dell’italiano che, sotto la lacrimuccia televisiva, nasconde il suo ardore per il danaro: e quindi è disponibile a tutto” (Luigi Compagnone, il Secolo XIX).

 

 

 

" lo spaccio operato da Tortora non consisteva certo in “stecchette o bustine, ma in partite di 80 milioni a botta. Un’attività durata anni e stroncata solo ultimamente, secondo indiscrezioni, per uno sgarro commesso dal noto presentatore.

E ancora, pranzi e cene con noti e meno noti camorristi, incontri segreti, rapporti, inchieste, raccomandazioni, suggerimenti, appalti” (Daniele Mastrogiacomo, la Repubblica).

 

 

 

“Se un uomo viene catturato in piena notte vuol dire che qualcosa di grave ha commesso” (Camilla Cederna).

 

“Era un po’ malinconico, non tanto perché costretto a camminare con le mani ammanettate e la scorta dei carabinieri, ma perché è arrivato sul teleschermo senza il suo concubino pappagallo” (Sergio Saviane).

 

 

“Dicono che la tv di Stato è una droga. Mai detto è stato più vero dopo l’arresto di Tortora” (Indro Montanelli).

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questo è adriano Baglivo del Corriere della Sera

 

 

 

sulla prima pagina del Corriere della Sera, l’inviato speciale Adriano Baglivo spiega che i magistrati dell’ufficio istruzione (Farina, Della Lucia, Spirito e Fontana) sono costretti a difendere il loro lavoro dagli attacchi quotidiani di una parte della stampa, che giudicano “per scopi esclusivamente economici interessati alla liberazione di Tortora”.

 

Ma questo è solo l’incipit. “Veniamo ai fatti concreti. Il colloquio con uno degli inquirenti squarcia il velo sul mistero Tortora e delinea un iceberg di prove documentate che finalmente fanno uscire dai forse e dai si dice per entrare nel mondo clandestino della camorra. […] Il quadro nel quale Tortora si colloca assume tinte fosche, per certi versi allucinanti. Un magistrato ha battuto a tappeto alcuni istituti di credito di Milano, ha sequestrato conti bancari e registri. L’altro ieri, in tre banche del centro del capoluogo lombardo, ha sigillato e trasferito a Napoli tre registri navali

che documentano un’operazione di acquisto di una barca, condotta da una società che faceva capo a Tortora. In uno degli istituti un inquirente ha vissuto giorni e notti fino a raccogliere tutta la documentazione della truffa che Tortora avrebbe compiuto sui fondi destinati ai terremotati dell’Irpinia.

 

[…] ‘Chi avrebbe mai pensato – ha detto con profonda amarezza il magistrato – che dietro questa benevola iniziativa si nascondesse un’estorsione tipica della camorra?

Dietro una faccia che invoca umanità e che è vicina al dolore, alle vicissitudini umane, si nasconde un cuore di pietra, una sporcizia impensabile’. Dice il magistrato:

‘Se lei sapesse quello che ci sta sotto…

 

Ci sono interessi economici vertiginosi, cifre impensabili. Non abbiamo dubbi, siamo in possesso di prove documentali ineccepibili. Ciò che conta è questo: i riscontri su Tortora sono incrociati, è una maglia fitta di situazioni che conduce a configurare reati’. […] Abbiamo una confluenza di raggi che conducono a Tortora.

 

Ci sono giochi di miliardi. Questa volta li teniamo in mano, l’organizzazione è alle corde’”. Baglivo a questo punto abbandona l’uso del condizionale e racconta i dettagli della truffa. “Legnano: Tortora lavora ad Antenna 3 e lancia un appello a favore dei terremotati. I soldi inviati dai telespettatori vengono depositati presso il Banco Lariano, che garantisce un interesse del 15 per cento. A questo contratto ufficiale se ne aggiunge un altro, occulto, un cosiddetto fondo nero per il quale l’istituto di credito corrisponde in effetti il 21 per cento d’interesse.

Accade che la differenza tra le due percentuali, il 6 per cento, finisce nelle tasche di Tortora, di Villa (un altro presentatore) e di un dirigente della società. La procura di Milano, delegata dai giudici napoletani, ha svolto indagini a tappeto, accurate”.

 

Tutta la stampa, tutte le televisioni rilanciano i contenuti dell’articolo. L’impatto sull’opinione pubblica è enorme. Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano Francesco Di Maggio contesta a Baglivo la pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale (art. 684 del Codice penale) e apre un’inchiesta. Dieci giorni dopo archivia la squallida vicenda, non senza aver prima testimoniato che i fondi raccolti – 2 miliardi e 600 milioni di lire in vaglia e assegni non trasferibili intestati al commissario per la ricostruzione Giuseppe Zamberletti – sono stati amministrati “in forma corretta e in modo oculato”.

 

Il 24 aprile 1985 il Tribunale di Milano condannerà Baglivo e il suo direttore Alberto Cavallari, rispettivamente a sei e a quattro mesi di reclusione. Il Corriere della Sera

nasconderà la notizia in undicesima pagina.

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no barto, questa è una operazione furbetta e poco onesta...

1410148[/snapback]

ma che furbetta e poco onesta?

Figurati che interesse ho io a parlare di Tortora...

Mi sono comprato il libro stamattina e sono rimasto impressionato dal volume di cazzate scritte. Di come si possa distruggere la vita di un innocente , senza conoscere (come ricordi tu) neanche gli atti.

Pensate a come nasce il caso Tortora:

trovano su un'agendina di un camorrista il nome di tale Enzo Tortona di Salerno.

Senza neanche fare il numero di telefono scritto accanto (che avrebbe svelato che non si trattava del presentatore) chiedono a tale Barra (detto O Animale, pluriomicida, autore di atti di cannibalismo sulle sue vittime), e questo Tortora chi è? Il pressentatore?

E questo, per salvare Tortona: SI.

In galera.

Oltre 800 arresti.

Circa 80 innocenti arrestati per omonimia ( e nessuno lo ha mai detto) .

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no barto, questa è una operazione furbetta e poco onesta...

1410148[/snapback]

ma che furbetta e poco onesta?

Figurati che interesse ho io a parlare di Tortora...

Mi sono comprato il libro stamattina e sono rimasto impressionato dal volume di cazzate scritte. Di come si possa distruggere la vita di un innocente , senza conoscere (come ricordi tu) neanche gli atti.

Pensate a come nasce il caso Tortora:

trovano su un'agendina di un camorrista il nome di tale Enzo Tortona di Salerno.

Senza neanche fare il numero di telefono scritto accanto (che avrebbe svelato che non si trattava del presentatore) chiedono a tale Barra (detto O Animale, pluriomicida, autore di atti di cannibalismo sulle sue vittime), e questo Tortora chi è? Il pressentatore?

E questo, per salvare Tortona: SI.

In galera.

Oltre 800 arresti.

Circa 80 innocenti arrestati per omonimia ( e nessuno lo ha mai detto) .

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lo scandalo giudiziario fu colossale. ma i giornalisti che dovevano fare? a distruggere la vita di tortora furono certi magistrati vergognosi, la stampa fece solo il suo dovere raccontando la storia di una inchiesta che tutta la magistratura difendeva a spada tratta.

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il suo dovere?

 

Ma hai letto quello che scrivevano?

Ti sembra un resoconto asettico?

 

Solo due giornalisti furono innocentisti: Enzo Biagi e Feltri.

Domani posto Zucconi, Moncalvo, Bonaiuti (che dovrebbe essere l'attuale ipergarantista portavoce di Berlusconi), Gambescia e Pansa.

Modificato da bartolelli

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Sto leggendo, non credendo ai miei occhi, il libro  Applausi e sputi, Le due vite di Enzo Tortora. si tratta della piu' analitica ricostruzione del caso Tortora, con la pubblicazione di tutti gli articoli usciti all'epoca e degli atti processuali.

C'è da rimarere a bocca aperta. Al solo pensiero che l'informazione (oltre che la Giustizia) sia stata affidata a simili protagonisti. Reputati "maestri di giornalismo". Titolari della patente di credibilità.

Vi dò solo un assaggio.

Poi quando ho tempo proseguiranno le citazioni (con i vari Pansa, Zincone, Zucconi ecc...).

Non crederete ai vostri occhi.

 

 

 

 

 

  “Tortora non può, non deve diventare un simbolo. Egli è solo uno dei tanti, tantissimi pessimi esempi dell’italiano che, sotto la lacrimuccia televisiva, nasconde il suo ardore per il danaro: e quindi è disponibile a tutto” (Luigi Compagnone, il Secolo XIX).

 

 

 

" lo spaccio operato da Tortora non consisteva certo in “stecchette o bustine, ma in partite di 80 milioni a botta. Un’attività durata anni e stroncata solo ultimamente, secondo indiscrezioni, per uno sgarro commesso dal noto presentatore.

E ancora, pranzi e cene con noti e meno noti camorristi, incontri segreti, rapporti, inchieste, raccomandazioni, suggerimenti, appalti” (Daniele Mastrogiacomo, la Repubblica).

 

 

 

“Se un uomo viene catturato in piena notte vuol dire che qualcosa di grave ha commesso” (Camilla Cederna).

 

“Era un po’ malinconico, non tanto perché costretto a camminare con le mani ammanettate e la scorta dei carabinieri, ma perché è arrivato sul teleschermo senza il suo concubino pappagallo” (Sergio Saviane).

 

 

“Dicono che la tv di Stato è una droga. Mai detto è stato più vero dopo l’arresto di Tortora” (Indro Montanelli).

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a leggere certi commenti viene da vomitare

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Al di là di tutto, il mondo del giornalismo in Italia è morto da tempo, pieno com'è di servi, incompetenti, difensori di questo o quel partito politico, perbenisti, ipocriti, liberali che non sanno nemmeno cosa vuol dire libertà e capacità di giudizio critico e che vada oltre i soliti steccati mentali del nostro sistema politico, gente che invece di informare disinforma e cavalca gli umori popolari del momento.

Molto lontani dal "quarto potere" che controlla e indirizza uomini politici e politiche di governo, che sa attaccare e mettere alla corda i potenti, gli incapaci e i disonesti.

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Barto, messo così sembra tutto assurdo, ma bisogna considerare tempi e circostanze.

La stessa operazione si potrebbe fare su tante altre storie d'Italia, dall'arresto di Valpreda a Tangentopoli, dalla scesa in campo 1 di Berlusconi alla scesa in campo 2-3...... :lol:

 

Roba che certi titoli e certi editoriali sembrano fatti da psicopatici in preda a LSD, invece è gente che ancora oggi fa l'autorevole e il maître à penser..... <_<

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Ho sentito in radio la presentazione del libro, ma non ho avuto ancora modo di acquistarlo...

L'autore parlò di una cosa mooooolto interessante: TORTORA FU ARRESTATO ALLE 4 DI NOTTE, MA - INVECE DI CONDURLO SUBITO A REGINA COELI - FU TRATTENUTO IN UNA CASERMA DEI CARABINIERI FINO A MEZZOGIORNO; A QUELL'ORA - CON CAMERAMEN, GIORNALISTI E FOTOGRAFI AVVISATI - FU FATTO USCIRE IN MANETTE... COSI' SI VOLEVA PRESENTARE LA GIUSTIZIA, AIUTATA DAI GIORNALISTI (più o meno inconsapevolemente)...

Ah! Dimenticavo... Furono arrestate più di 800 persone: 250 vennero condannate... :ciao:

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Berlusconi fu uno dei pochissimi che lo difese:

(tratto da La storia siamo noi di Minoli)

 

Subito a caldo dopo il clamoroso arresto, mentre i telegiornali e i quotidiani d’Italia sbattevano il mostro Tortora in prima pagina, decisi di sentire l’opinione di Silvio Berlusconi. Da ormai quasi tre anni, precisamente il 30 settembre dell’80, aveva fondato Canale 5 e il successo gli sorrideva, come sempre, tra lo scetticismo di molti. Dopo avere strappato Mike Bongiorno alla Rai, puntava proprio all’ingaggio di Tortora, per superare finalmente la Rai anche al venerdì sera. Gli telefonai

il sabato ad Arcore. «Scriva pure che oggi io non provo nessuna soddisfazione», mi dice, «per il danno indirettamente subito dalla concorrenza, ma soltanto molto dispiacere per Tortora. È una cosa incredibile, anzi io non ci credo proprio. E sono sicuro che si chiarirà tutto presto».

Finite le dichiarazioni da pubblicare, Berlusconi si dilungò in spiegazioni con il giovane cronista. «Evidentemente si tratta o di un clamoroso errore o di un complotto. Per averlo con noi gli ho offerto di tutto, gli ho detto che ero disposto persino a prenderlo solo per i programmi giornalistici, e non per uno show alla Portobello. Si è mosso anche Indro Montanelli, che gli ha proposto a mio nome di venire a Italia 1 per fare proprio “la tv di Tortora e Montanelli”. Ma lui niente. È molto attento alla sua immagine e non vuole rischiare con un’avventura nuova. Non parliamo, poi, dei soldi! Tortora è un tipo che non ha interessi economici, non ha problemi di denaro, non ha bisogno di nulla. È solo uno che fa molto bene il suo mestiere, lo ama tantissimo e non ha assolutamente nemmeno un vizio o un punto debole. Glielo assicuro, ho studiato molto bene il soggetto, dato che m’interessa molto. Le accuse che gli rivolgono mi fanno solo ridere: è come se dicessero che io ho rubato qualche milione di lire. A parte il fatto morale, guadagno di mio già mille e cento miliardi all’anno, figurarsi! Martini, glielo giuro: sono pronto a prendere Tortora anche dopodomani, e per fargli firmare il contratto con il mio gruppo andrei personalmente nel parlatoio di Rebibbia».

 

 

Scusate ma st'intervento ci stava tutto :D

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Berlusconi fu uno dei pochissimi che lo difese:

(tratto da La storia siamo noi di Minoli)

 

Subito a caldo dopo il clamoroso arresto, mentre i telegiornali e i quotidiani d’Italia sbattevano il mostro Tortora in prima pagina, decisi di sentire l’opinione di Silvio Berlusconi. Da ormai quasi tre anni, precisamente il 30 settembre dell’80, aveva fondato Canale 5 e il successo gli sorrideva, come sempre, tra lo scetticismo di molti. Dopo avere strappato Mike Bongiorno alla Rai, puntava proprio all’ingaggio di Tortora, per superare finalmente la Rai anche al venerdì sera. Gli telefonai

il sabato ad Arcore. «Scriva pure che oggi io non provo nessuna soddisfazione», mi dice, «per il danno indirettamente subito dalla concorrenza, ma soltanto molto dispiacere per Tortora. È una cosa incredibile, anzi io non ci credo proprio. E sono sicuro che si chiarirà tutto presto».

Finite le dichiarazioni da pubblicare, Berlusconi si dilungò in spiegazioni con il giovane cronista. «Evidentemente si tratta o di un clamoroso errore o di un complotto. Per averlo con noi gli ho offerto di tutto, gli ho detto che ero disposto persino a prenderlo solo per i programmi giornalistici, e non per uno show alla Portobello. Si è mosso anche Indro Montanelli, che gli ha proposto a mio nome di venire a Italia 1 per fare proprio “la tv di Tortora e Montanelli”. Ma lui niente. È molto attento alla sua immagine e non vuole rischiare con un’avventura nuova. Non parliamo, poi, dei soldi! Tortora è un tipo che non ha interessi economici, non ha problemi di denaro, non ha bisogno di nulla. È solo uno che fa molto bene il suo mestiere, lo ama tantissimo e non ha assolutamente nemmeno un vizio o un punto debole. Glielo assicuro, ho studiato molto bene il soggetto, dato che m’interessa molto. Le accuse che gli rivolgono mi fanno solo ridere: è come se dicessero che io ho rubato qualche milione di lire. A parte il fatto morale, guadagno di mio già mille e cento miliardi all’anno, figurarsi! Martini, glielo giuro: sono pronto a prendere Tortora anche dopodomani, e per fargli firmare il contratto con il mio gruppo andrei personalmente nel parlatoio di Rebibbia».

 

 

Scusate ma st'intervento ci stava tutto  :D

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bellissimo... non sapevo mica 'sta cosa che Tortora (a differenza di Santoro ad esempio) era riusicto a resistere alla grana di Arcore... :)

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Berlusconi fu uno dei pochissimi che lo difese:

(tratto da La storia siamo noi di Minoli)

 

Subito a caldo dopo il clamoroso arresto, mentre i telegiornali e i quotidiani d’Italia sbattevano il mostro Tortora in prima pagina, decisi di sentire l’opinione di Silvio Berlusconi. Da ormai quasi tre anni, precisamente il 30 settembre dell’80, aveva fondato Canale 5 e il successo gli sorrideva, come sempre, tra lo scetticismo di molti. Dopo avere strappato Mike Bongiorno alla Rai, puntava proprio all’ingaggio di Tortora, per superare finalmente la Rai anche al venerdì sera. Gli telefonai

il sabato ad Arcore. «Scriva pure che oggi io non provo nessuna soddisfazione», mi dice, «per il danno indirettamente subito dalla concorrenza, ma soltanto molto dispiacere per Tortora. È una cosa incredibile, anzi io non ci credo proprio. E sono sicuro che si chiarirà tutto presto».

Finite le dichiarazioni da pubblicare, Berlusconi si dilungò in spiegazioni con il giovane cronista. «Evidentemente si tratta o di un clamoroso errore o di un complotto. Per averlo con noi gli ho offerto di tutto, gli ho detto che ero disposto persino a prenderlo solo per i programmi giornalistici, e non per uno show alla Portobello. Si è mosso anche Indro Montanelli, che gli ha proposto a mio nome di venire a Italia 1 per fare proprio “la tv di Tortora e Montanelli”. Ma lui niente. È molto attento alla sua immagine e non vuole rischiare con un’avventura nuova. Non parliamo, poi, dei soldi! Tortora è un tipo che non ha interessi economici, non ha problemi di denaro, non ha bisogno di nulla. È solo uno che fa molto bene il suo mestiere, lo ama tantissimo e non ha assolutamente nemmeno un vizio o un punto debole. Glielo assicuro, ho studiato molto bene il soggetto, dato che m’interessa molto. Le accuse che gli rivolgono mi fanno solo ridere: è come se dicessero che io ho rubato qualche milione di lire. A parte il fatto morale, guadagno di mio già mille e cento miliardi all’anno, figurarsi! Martini, glielo giuro: sono pronto a prendere Tortora anche dopodomani, e per fargli firmare il contratto con il mio gruppo andrei personalmente nel parlatoio di Rebibbia».

 

 

Scusate ma st'intervento ci stava tutto  :D

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Certo Fabrì che il nano avrà tante qualità, ma puntare sulla coerenza è davvero una scommessa persa......pensa che nel 1994, all'indomani della prima elezione vinta, disse che avrebbe continuato a garantire l'opera di pulizia dei giudici nei confronti della corruzione politica, innalzando Di Pietro a paladino ed eroe nazionale.........senti mo cosa ne pensa sia di Di Pitero che dei giudici va!! <_<

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E' vero che a leggere oggi certe affermazioni restiamo inorriditi ma (almeno in alcuni casi) bisogna mettersi nei panni del giornalista a cui viene chiesto di commentare a caldo un fatto di cronaca come in quel caso l'arresto di tortora, sulla base di informazioni che - per quanto sommarie - descrivono comunque dei fatti delittuosi.

è quello che purtroppo accade ancora oggi, e molto spesso (soprattutto con i personaggi poco famosi)...

 

d'altronde, se anche oggi venisse arrestato un personaggio pubblico (ad esempio : michele santoro per spaccio di droga, pippo baudo per fiancheggiamento alla mafia, maria de filippi per sfruttamento della prostituzione ecc) non pensate che ci sarebbero fior di opinionisti subito pronti a spalare fango (NONOSTANTE ci sia già stato un caso tortora)?

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ma tutti quei bravi giornalisti..poi CHIESERO SCUSA A TORTORA???? scrissero in prima pagina CHE ERA INNOCENTE??. o come sempre la notizia andò in un trafiletto in mezzo al giornale..??

un conto è raccontare la cronaca dei fatti, un altro sparare sentenze ancora prima del processo, e dare lezioni morali solo per vendere piu copie..!!

 

il caso Tortora è una delle più grandi vergogne della giustizia italiana,

e quei bravi magistrati hanno fatto tutti carriera invece di essere cacciati a calci in culo..!

uno di loro, anni dopo al maurizio costanzo show, ebbe il coraggio di dire che lui non aveva sbagliato...e che per lui quella indagine su tortora era giusta...

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ricordo quel giorno.....mi trovavo al festival di salerno ed accompagnavo i miei....era mattina quando vidi l'edizione del tg2 con mario pastore che annunciava la notizia....per noi bambini abituati a vedere portobello fu destabilizzante poichè soprattutto se ragazzini, pensi sempre che ciò che dice la tv sia sempre giusto - il problema è se lo pensi anche da grande! - comunque nei confronti di tortora c'è stato un accanimento strumentale, voluto ed organizzato.....una violenza mediatica ingiustificata che portò un grande professionista, un uomo buono ed ingenuo sotto tanti punti di vista ad essere messo al pubblico ludibrio senza una ragione.....ho analizzato la situazione e la storia di tortora venti anni dopo...ricordo che ne parlai conuna mia grande collega in mozambico....silvia, che è poi la figlia di enzo...ebbene tortora è stato forse il primo martire della cattiveria e delle malelingue televisive.....e non solo

ema

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ricordo quel giorno.....mi trovavo al festival di salerno ed accompagnavo i miei....era mattina quando vidi l'edizione del tg2 con mario pastore che annunciava la notizia....per noi bambini abituati a vedere portobello fu destabilizzante poichè soprattutto se ragazzini, pensi sempre che ciò che dice la tv sia sempre giusto - il problema è se lo pensi anche da grande! - comunque nei confronti di tortora c'è stato un accanimento strumentale, voluto ed organizzato.....una violenza mediatica ingiustificata che portò un grande professionista, un uomo buono ed ingenuo sotto tanti punti di vista ad essere messo al pubblico ludibrio senza una ragione.....ho analizzato la situazione e la storia di tortora venti anni dopo...ricordo che ne parlai conuna mia grande collega in mozambico....silvia, che è poi la figlia di enzo...ebbene tortora è stato forse il primo martire della cattiveria e delle malelingue televisive.....e non solo

ema

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:clap::clap::clap:

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ricordo quel giorno.....mi trovavo al festival di salerno ed accompagnavo i miei....era mattina quando vidi l'edizione del tg2 con mario pastore che annunciava la notizia....per noi bambini abituati a vedere portobello fu destabilizzante poichè soprattutto se ragazzini, pensi sempre che ciò che dice la tv sia sempre giusto - il problema è se lo pensi anche da grande! - comunque nei confronti di tortora c'è stato un accanimento strumentale, voluto ed organizzato.....una violenza mediatica ingiustificata che portò un grande professionista, un uomo buono ed ingenuo sotto tanti punti di vista ad essere messo al pubblico ludibrio senza una ragione.....ho analizzato la situazione e la storia di tortora venti anni dopo...ricordo che ne parlai conuna mia grande collega in mozambico....silvia, che è poi la figlia di enzo...ebbene tortora è stato forse il primo martire della cattiveria e delle malelingue televisive.....e non solo

ema

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:ola:

 

anch'io avevo 9 anni... e non ci potevo credere... e per farci credere a quella cosa, ce lo fecero vedere in manette...

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ma tutti quei bravi giornalisti..poi CHIESERO SCUSA A TORTORA???? scrissero in prima pagina CHE ERA INNOCENTE??. o come sempre la notizia andò in un trafiletto in mezzo al giornale..??

 

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L'unico che chiese scusa fu Gambescia.

Gli altri rimasero in silenzio.

C'era addirittura chi (Montanelli), anche dopo l'assoluzione definitiva, continuava a dire che qualcosa Tortora aveva pur fatto. Magari non era un camorrista, era un semplice cocainomane, ma qualcosa aveva fatto....La sapeva lunga il Grande Saggio

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