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Aghy

Interessante riflessione sugli anni'80

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da Repubblica

 

 

 

Società

 

Indimenticabili Anni '80

 

Sono gli anni che hanno spazzato via il comunismo. Che ci hanno dato benessere e frivolezza. Cosa ne resta? Grande avidità. Intolleranza. E una fede cieca nella furbizia di Nicla Vassallo*

 

Sono stati anni esagerati, intemperanti, trasgressivi, liberi, che hanno raggiunto il loro culmine nel 1989 con la caduta eclatante del Muro, identificata dai più con la caduta perpetua di ogni muro. Materialmente a frantumarsi era invece solo quello di Berlino. Altri agghiaccianti muri materiali sarebbero stati innalzati da lì a poco, con ogni sorta di pretesto, mentre molti steccati paradigmatici e reali, sebbene incorporei, sono lungi dal cadere. Siamo abituati ai revival. Dopo quello degli anni Sessanta e Settanta, assistiamo ora nella cultura, nella moda e nella musica al ritorno degli anni Ottanta. Ma mentre è stata offerta più di una valutazione degli anni Sessanta e Settanta, specie attraverso l’analisi del ’68 e del ’77, sugli anni Ottanta non è facile trovare considerazioni capaci di aspirare a una qualche oggettività. Sebbene festeggiassimo, non ci mancavano gli elementi per subodorare che ci avrebbero lasciato con parecchie illusioni e delusioni. Il thatcherismo avrà anche ringiovanito l’economia, ma insieme all’edonismo reaganiano ha creato un Ivan Boesky, l’emblema dell’operatore di Borsa, capace di esaltare gli aspetti positivi dell’avidità e della cupidigia a tal punto che, non durante quattro chiacchiere al bar, ma all’università di Berkeley, California, nel 1986 afferma: «L’avidità è sana. Puoi essere avido e comunque sentirti in pace con te stesso». Nello stesso periodo avremmo senz’altro dovuto prestare più attenzione a uno scambio di battute di Ritorno al futuro, il film di Robert Zemeckis: Doc Brown: “Dimmi, ragazzo del futuro, chi è il Presidente degli Usa nel 1985?”; Marty McFly: “Ronald Reagan”; Giovane Emmett Brown: “Ronald Reagan? L’attore? Eh! E il vicepresidente chi è? Jerry Lewis? Suppongo che Marilyn Monroe sia la First Lady… e John Wayne il ministro della Guerra”.

 

Potevamo forse immaginare che da lì a poco parecchi politici si sarebbero atteggiati a comici, che molti comici avrebbero iniziato a discettare di politica, che la First Lady francese sarebbe stata un’ex top model? È che forse thatcherismo ed edonismo reaganiano ci sembravano controbilanciati da Mikhail Gorbaciov, in cui confidavamo più del necessario, anche perché non ci saremmo mai figurati che il destino gli avrebbe riservato una fulgida carriera da “testimonial”. Una cieca esaltazione e adorazione del denaro, dei mercati, della Borsa, congiunta a una fede, altrettanto cieca, nella giustizia dell’ingiustizia, della furbizia, della provocazione, del successo a ogni costo si è diffusa rapidamente nella cultura, trasformandola in cultura spazzatura, comunque in una cultura usa-e-getta, in cui non c’è posto per l’etica del limite (inclusa l’etica dei propri limiti) e in cui difatti ogni sorta di volgarità (spettacolare, drammatica, strumentale, pur sempre gratuita) oltrepassa sempre ogni limite.

 

Figlia naturale di ciò è chiaramente la televisione commerciale, parte ormai integrante della nostra cultura in senso lato, dato che l’industria dell’ignoranza è penetrata nelle nostre vite quotidiane, con toni peraltro ingordi, minacciosi, orwelliani - e pensare che 1984 è uscito nel 1949 e che George Orwell avrebbe trovato qualche difficoltà a credere che “Il Grande Fratello” si sarebbe trasformato in una trasmissione di successo. Questa nostra televisione ci offre raramente cultura nel vero e proprio senso del termine: non mi riferisco alla cultura “alta”, coltivata ormai solo dai pochi e veri intellettuali sopravvissuti; piuttosto a quella cultura di base che trasmette conoscenze, educazione, valori, conferendo competenze, significati e scopi all’esistenza di ognuno di noi. Proprio come nella caverna di Platone possiamo vedere solo ombre che pensiamo rappresentino l’unica realtà, siamo oggi incatenati alla televisione e crediamo realtà quanto vi viene trasmesso. Ciò che è percepito come reale si sostituisce al reale, la fiction si sostituisce alla realtà, l’illusione si sostituisce al fatto: a permanere sono solo tanti reality show, in cui gli spettatori vivono da protagonisti consenzienti, o addirittura ignari.

 

Era sostanzialmente questo il pericolo che Sir Karl Popper individuava nella televisione irresponsabile, manipolatrice, incapace di educare, anche se la sua tv presentava caratteristiche senz’altro meno villane e triviali di quella presente. Se è contraddittorio per un liberale come Popper affermare la necessità di porre limiti alla libertà d’espressione? Affatto. Ogni libertà necessita di venir contenuta, ha replicato Popper: così come in città non posso circolare in auto a 200 km all’ora perché, se investo qualcuno, gli procuro un danno fisico, così non posso dire quel che mi pare (per esempio, spacciare illusioni per fatti), perché danneggio epistemicamente chi mi ascolta. Anche se tv commerciale e liberalismo si sono definitivamente imposti a partire dal declino del comunismo - il film Good-bye Lenin lo chiarisce meglio di tanti volumi -, il liberalismo non concerne solo la libertà d’espressione, bensì una sfera più ampia di libertà (libertà di associazione, di coscienza, di professione, di religione, di sessualità), in cui lo Stato non deve intervenire, se non per prevenire gli eventuali danni che l’individuo può recare esercitando le proprie libertà. Non bisogna tuttavia dimenticare che, lungi dall’essere una dottrina contemporanea, il liberalismo emerge nel Seicento e vede nella tolleranza l’unica possibile alternativa alle guerre di religione: ovvio che, se nella sfera religiosa lo Stato non può imporre alcuna fede comune, e quindi Stato e Chiesa devono essere separati, lo stesso giunge presto a valere in altre sfere.

 

In che misura siamo oggi liberalisti è facile da stabilire, perlomeno in Italia: Stato e Chiesa non sono effettivamente separati; lo Stato limita le nostre libertà individuali ben più di quanto qualsiasi dottrina liberalista sarebbe disposta a concedere; e, infine, non saranno più quelle tra protestanti e cattolici, ma le guerre di religione permangono e vengono fomentate anche da coloro che credono di praticare politiche di stampo liberalista: dove è finita la tolleranza, invocata da John Locke?

 

Non ci rimane che distinguere la dottrina liberalista dall’ideologia liberalista: mentre la prima appartiene alla filosofia, si è sviluppata grazie a una serie di argomentazioni e contro argomentazioni circa i fondamenti e la fattibilità del liberalismo, insiste sui diritti individuali, sulle libertà (seppur non prive di sani limiti) del singolo, sulla parità delle opportunità, e, quindi, in quanto dottrina filosofica è una teoria che, se presenta delle falle, può e deve essere migliorata, la seconda, proprio negli anni Ottanta, si è tradotta sul piano pratico in un pretesto bello e buono per accreditare alcune forme di capitalismo contemporaneo in cui si glorifica esclusivamente una competitività che privilegia il profitto dovuto alle speculazioni. Rimane un’ideologia applicata che, al pari di ogni altra ideologia, è fitta di dogmi di cui non ci si riesce a sbarazzare, e in cui non vi è posto per l’etica che mira al bene comune. Forse l’attuale crollo dei mercati finirà con il reclamare a gran voce il bene comune; forse, invece, finirà solo con l’accrescere il divario tra ricchi e poveri, e l’edonismo non si spegnerà, ma rimarrà un lusso per pochissimi. Se il crollo si debba agli anni Ottanta tocca agli economisti stabilirlo; sappiamo però che esso è ideologicamente radicato in quegli anni.

 

(* ) Professore ordinario di Filosofia teoretica, università di Genova

(Pubblicato il 10 ottobre 2008)

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come dissertazione è molto interessante, però credo che siano in pochi a poter giudicare la veridicità di quanto è affermato...io nel 1989 avevo 6 anni, un pò pochi per capire quale fosse il clima politico-sociale dell'epoca....

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gli anni 80 per chi non li ha vissuti (beati voi) io li ricordo come gli anni dell'abbandono dell'impegno politico dopo la sbornia anni 70, e della diffusione del principio "appaio dunque sono" , ossia le marche di abbigliamento come criterio di selezione sociale

 

sono stati anche gli anni del boom delle facoltà di economia e commercio , visto che andava di moda lo "yuppie" ossia il manager giovane e spregiudicato che guadagnava soldi facili in borsa (e i danni di questa mentalità ce li ritroviamo tutti addosso proprio in questi giorni)

 

sono stati gli anni della crisi della Rai a favore di Mediaset (la Rai anni 80 era inguardabile)

 

sono stati gli anni del craxismo e del concetto di "modernità" che poi ha portato a tangentopoli

 

sono stati gli anni della crisi e dell'agonia del sistema sovietico , e quindi dell'espansione a macchia d'olio dell'influenza USA nel mondo.

 

musicalmente sono invece stati anni molto interessanti.

 

Ovviamente non ho alcuna nostalgia di quegli anni , ma sono stati un crocevia determinante per capire la realtà attuale.

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;)

Ringraziando Chiunque/Qualunque cosa sia il Motore dell'Universo, non esistono solo i ventenni, Lana.

 

Mepizzica secondo me sei ingiusto :P

Il problema è che negli anni 80, in troppi (all'epoca quasi trentenni ed oggi in molti al governo - senza distinzione tra maggioranza ed opposizione) hanno cominciato a dimenticare le cose che, a mano a mano, sono diventate scomode (vedi vocaboli: coerenza, onestà intellettuale, ritegno ecc.) a favore di altre.

Questo fenomeno si è sviluppato più che altro nella II° metà ( tarda ) degli anni 80, per prendere solidamente piede negli anni 90. Non credo che si sia esaurito. Anzi, può ancora e solo peggiorare, a mio modesto avviso.

Quello che tu dici (sono stati gli anni del craxismo e del concetto di "modernità" che poi ha portato a tangentopoli ) non lo trovo esatto: il sistema delle tangenti è sempre esistito, permane e ci sarà sempre. Dall'Impero Romano non ha conosciuto soste o flessioni d'introiti.

Nella tangente non esiste concetto di modernità.

Per quanto riguarda Craxi vorrei ricordarti che non è stato l'unico inquisito per Tangentopoli ma, mentre lui è stato messo al rogo, altri se la sono cavata (non so se ricordi l'insabbiamento della questione delle coop rosse). A me piace ricordarlo, in ogni caso, come l'ultimo che si è azzardato a dire all'America che quello che succede in Italia sono questioni italiane (vedi vocabolo Achille Lauro, anche se la vicenda non è stata ancora del tutto chiarita).

Vorrei farti anche notare (poi se vuoi vado al rogo anche io, tanto ci sono abituata) che non si è indagato mai su un patrimonio immobiliare dell'ammontare di 4 miliardi di euro il cui titolare è la persona che allora era il PM di Mani pulite.

Tenderei anche a ricordarti il Lodo Alfano.....

Su quest'ultima cosa vorrei fare una riflessione: quando la Camera stabilì che non era possibile procedere contro Craxi ci fu una sommossa popolare fomentata in vari modi. Due dei nomi dei comizianti che (da parte dei vari gruppi) si attivarono erano Rutelli e Fini: loro dov'erano quando il sopra citato Lodo Alfano è stato votato, visto che il principio è lo stesso?.

Tutto questo non vuole costituire una difesa di un sistema o di un uomo che ormai sta facendo terra per ceci da svariato tempo, ma solo una riflessione disincantata mettendo in parallelo un paio di quisquilie ;)

Ci sono altre cose su cui non sono in linea con il tuo pensiero: l'abbigliamento è tutt'ora (come lo è sempre stato) un criterio di selezione sociale e l'influenza USA si è estesa a macchia d'olio dal Patto Atlantico in poi.

Della Russia non ti so dire, io non c'ero, ma ad una prima occhiata non mi pare che, dall'assassinio dei Romanov in poi sia cambiato molto: hanno sempre e comunque fatto la fame (sennò non me spiego 'sta marea di showgirls, badanti e mignotte che vengono dai paesi baltici).

Su due cose concordo: la musica era stupenda, mamma Rai faceva schifo.

:)

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come dissertazione è molto interessante, però credo che siano in pochi a poter giudicare la veridicità di quanto è affermato...io nel 1989 avevo 6 anni, un pò pochi per capire quale fosse il clima politico-sociale dell'epoca....

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<_<

 

;)

Ringraziando Chiunque/Qualunque cosa sia il Motore dell'Universo, non esistono solo i ventenni, Lana.

 

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:s:

 

Negli anni 80 nn avevo ancora maturato una vera e propria coscienza socio-politica..ero adolescente e la mia attenzione era principalmente catturata dal nuovo affascinante mondo delle donne, quindi le mie incursioni in tutto quello che ho letto sopra erano piuttosto sporadiche e mi hanno lasciato un ricordo piuttosto rarefatto, sul quale nn saprei e nn potrei dare un giudizio di alcun tipo..ricordo però bene mio padre, figlio di contadini, adolescente durante la guerra, poi artigiano e in seguito operaio, che da uomo di profonda intelligenza critica quale è, seguiva avidamente le vicende dell'italia che gli si involveva intorno..lui, beneficiario, come tanti negli anni 60, del benessere economico del dopoguerra, si trovava a 20 anni di distanza a fare i conti con un paese che non riconosceva più e per il quale cominciava a provare qualcosa di molto prossimo allo schifo..mi ricordo che lui, di solito così pacato e a modo, diventava burbero e scattoso quando vedeva quello che gli succedeva intorno, e a me, che avevo tutta una vita davanti, diceva "vattene da questo paese appena puoi, per la gente onesta nn c'è futuro"...una frase fatta, senza dubbio, ma la sua quinta elementare non gli aveva dato un lessico forbito..i titoli di studio, però, servono a ben poco quando hai davanti tuo figlio di 13 anni..lì è l'anima che parla, e quella di mio padre di cose ha sempre avuto tante da dirmene..

Poi, che c'entra, se si parla delle cazzate, musica e cinema hanno segnato anche la mia, di vita.

Ma il ricordo più fulgido di quegli anni è la delusione scolpita sul volto di papà.

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nn c'entra un cazzo ma sotto l'aspetto musicale so stati i migliori anni...purtroppo nn averli vissuti da adolescente ma da poppante...la moda del capello ingellato all indietro, jeans a vita altissima camicie floreali e occhiali da checca...con magari una canzone di sottofondo come never gonna give you up di rick astley!

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Giusto anche quello che dice Cargapassuni (a proposito stamattina sono passato vicino alla tua farmacia e m'era presa l'idea di entrare a chiederti una scatola di "Svoltaren ignizzioni" :lol: ) , è stato un decennio di disillusioni.

 

 

x Alternativa

 

Sul craxismo meglio non aprire una discussione, ma il concetto di "modernità" (spesso associato al motto tipico di quegli anni della "Milano da bere") era quello di uno svecchiamento dei caratteri della nostra società dall'eredità degli anni 70 ...solo che al posto dei valori politici e ideali , giusti o sbagliati che fossero, il craxismo ha sostituito solo il valore del potere e dei soldi , da cui tangentopoli.

 

Che le mode legate all'abbigliamento ci fossero in precedenza è chiaro, ma negli anni 80 è stato tutto accentuato e ha assurto una rilevanza mai vista prima (i "paninari" sono stati la punta dell'iceberg)

 

L'influenza USA ha dilagato col crollo del sistema sovietico , sebbene gli effetti si siano visti soprattutto nel decennio successivo, soprattutto nelle ex repubbliche comuniste dell'est

 

Così la vedo io :)

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come dissertazione è molto interessante, però credo che siano in pochi a poter giudicare la veridicità di quanto è affermato...io nel 1989 avevo 6 anni, un pò pochi per capire quale fosse il clima politico-sociale dell'epoca....

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<_<

 

;)

Ringraziando Chiunque/Qualunque cosa sia il Motore dell'Universo, non esistono solo i ventenni, Lana.

 

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:s:

 

Negli anni 80 nn avevo ancora maturato una vera e propria coscienza socio-politica..ero adolescente e la mia attenzione era principalmente catturata dal nuovo affascinante mondo delle donne, quindi le mie incursioni in tutto quello che ho letto sopra erano piuttosto sporadiche e mi hanno lasciato un ricordo piuttosto rarefatto, sul quale nn saprei e nn potrei dare un giudizio di alcun tipo..ricordo però bene mio padre, figlio di contadini, adolescente durante la guerra, poi artigiano e in seguito operaio, che da uomo di profonda intelligenza critica quale è, seguiva avidamente le vicende dell'italia che gli si involveva intorno..lui, beneficiario, come tanti negli anni 60, del benessere economico del dopoguerra, si trovava a 20 anni di distanza a fare i conti con un paese che non riconosceva più e per il quale cominciava a provare qualcosa di molto prossimo allo schifo..mi ricordo che lui, di solito così pacato e a modo, diventava burbero e scattoso quando vedeva quello che gli succedeva intorno, e a me, che avevo tutta una vita davanti, diceva "vattene da questo paese appena puoi, per la gente onesta nn c'è futuro"...una frase fatta, senza dubbio, ma la sua quinta elementare non gli aveva dato un lessico forbito..i titoli di studio, però, servono a ben poco quando hai davanti tuo figlio di 13 anni..lì è l'anima che parla, e quella di mio padre di cose ha sempre avuto tante da dirmene..

Poi, che c'entra, se si parla delle cazzate, musica e cinema hanno segnato anche la mia, di vita.

Ma il ricordo più fulgido di quegli anni è la delusione scolpita sul volto di papà.

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infatti hai qualche anno più di lei ed una formazione totalmente diversa :lol:

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Giusto anche quello che dice Cargapassuni (a proposito stamattina sono passato vicino alla tua farmacia e m'era presa l'idea di entrare a chiederti una scatola di "Svoltaren ignizzioni"  :lol: ) , è stato un decennio di disillusioni.

 

 

x Alternativa

 

Sul craxismo meglio non aprire una discussione, ma il concetto di "modernità" (spesso associato al motto tipico di quegli anni della "Milano da bere") era quello di uno svecchiamento dei caratteri della nostra società dall'eredità degli anni 70 ...solo che al posto dei valori politici e ideali , giusti o sbagliati che fossero, il craxismo ha sostituito solo il valore del potere e dei soldi , da cui tangentopoli.

 

Che le mode legate all'abbigliamento ci fossero in precedenza è chiaro, ma negli anni 80 è stato tutto accentuato e ha assurto una rilevanza mai vista prima (i "paninari" sono stati la punta dell'iceberg)

 

L'influenza USA ha dilagato col crollo del sistema sovietico , sebbene gli effetti si siano visti soprattutto nel decennio successivo, soprattutto nelle ex repubbliche comuniste dell'est

 

Così la vedo io  :)

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Non volevo fare l'apologia del craxismo e tu, ovviamente, puoi pensarla come vuoi, però......

 

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;)

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Era tutto un effetto speciale!!!Non c'è stato periodo migliore per avere 20 anni.Decennio scintillante,dove si incominciò a vedere un pò di mondo!!!Certo,l'edonismo faceva da padrone e se faceva a gara per chi era più stronzo.Il Moncler,le Timberland,Stone-Island, ray ban caravan e chi più ne ha più ne metta!!Com'era la politica?? Dopo l'86 sembrava che in Italia il decennio precedente non fosse mai esistito.Craxi,Andreotti,De Mita,Spadolini,Goria,erano paraculati da tutti ma manco più de tanto!!!La musica di quel periodo??? Mbèh regà,saro forse de parte ,ma come puoi dimenticare quelle delizie che si espandevano dentro gli impianti fatti ad arte di una golf gt,o una peugeot 205,o una delta hf?? C'era tanto gusto per il bello!!!E a 42 anni ringrazio Dio di averli potuti vivere.

E adesso bacchettatemi pure!!!

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Era tutto un effetto speciale!!!Non c'è stato periodo migliore per avere 20 anni.Decennio scintillante,dove si incominciò a vedere un pò di mondo!!!Certo,l'edonismo faceva da padrone e se faceva a gara per chi era più stronzo.Il Moncler,le Timberland,Stone-Island, ray ban caravan e chi più ne ha più ne metta!!Com'era la politica?? Dopo l'86 sembrava che in Italia il decennio precedente non fosse mai esistito.Craxi,Andreotti,De Mita,Spadolini,Goria,erano paraculati da tutti ma manco più de tanto!!!La musica di quel periodo??? Mbèh regà,saro forse de parte ,ma come puoi dimenticare quelle delizie che si espandevano dentro gli impianti fatti ad arte di una golf gt,o una peugeot 205,o una delta hf?? C'era tanto gusto per il bello!!!E a 42 anni ringrazio Dio di averli potuti vivere.

E adesso bacchettatemi pure!!!

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me cascassero le mani se lo faccio!!!!

:lol::lol::lol:

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Non volevo fare l'apologia del craxismo  e tu, ovviamente, puoi pensarla come vuoi, però......

 

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;)

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ecco appunto stiamo dicendo la stessa cosa :D

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Beh, non esattamente :)

Soprattutto tra i due nella foto, checchè se ne dica, mi sà sempre meglio quello con gli occhiali di quello impomatato.

Se non altro quello con gli occhiali non s'è mai nascosto dietro leggi fatte apposta in un momento di governo favorevole

:P

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..io tutto questo NERO negli anni 80 non ce lo vedo....

 

li yuppies non sono altro che lo sviluppo "temporale" di un certo sistema capitalistico...cioè non sono altro che una logica fase....l'arte de' arricchisse speculando mica l'hanno uinventata loro...

oggi me sembra se chiamino crunch-men..o più familiarmente "furbetti del quartiere"......

e sono l'ennesima fase....penso e spero l'ultima dell'arricchimento sfrenato e a tutti i costi...

 

l'apparire...la voglia di apparire è antica....caso mai negli anni 80 lo sviluppo della TV.....è

"apparso" praticamente dentro le case di tutti gli italiani...se negli 60 le "apparizioni" erano

cose per pochi ...negli 80 sono diventate a portata di tutti

 

e connesso all "apparire"...le mode...

 

negli anni 50 ce stavano li Teddy boys....negli anni 60 i figli dei fiori, i mods, i rockers.....

negli anni 70 i fricchettoni i rasta, i punks, negli 80 appunto i metals (ancora ci sono :D )..io so' uno

de' quelli) i new wavers, i dark, li paninari

 

..io direi che..più che altro..hanno preparato il campo per quello che sta accadendo.........

cioè la fine di un certo sistema e il ridimensionamneto forte che ci sarà degli Stati Uniti...

 

che poi sia..fortunatamente o sfortunatamente...è una questione de' punti de' vista :P

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mi sà sempre meglio quello con gli occhiali di quello impomatato.

Se non altro quello con gli occhiali non s'è mai nascosto dietro leggi fatte apposta in un momento di governo favorevole

:P

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ok ma il primo "mostro" (Craxi) ha creato le basi per una mostruosità ancora più grande (Berlusconi)

 

senza il primo il secondo rimaneva solo un ricco palazzinaro di Milano.

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mi sà sempre meglio quello con gli occhiali di quello impomatato.

Se non altro quello con gli occhiali non s'è mai nascosto dietro leggi fatte apposta in un momento di governo favorevole

:P

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ok ma il primo "mostro" (Craxi) ha creato le basi per una mostruosità ancora più grande (Berlusconi)

 

senza il primo il secondo rimaneva solo un ricco palazzinaro di Milano.

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....Berlusconi....d'Alema, Uolter, bambolotto Rutelli....mica solo quillo de' mostruosità :P

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mi sà sempre meglio quello con gli occhiali di quello impomatato.

Se non altro quello con gli occhiali non s'è mai nascosto dietro leggi fatte apposta in un momento di governo favorevole

:P

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ok ma il primo "mostro" (Craxi) ha creato le basi per una mostruosità ancora più grande (Berlusconi)

 

senza il primo il secondo rimaneva solo un ricco palazzinaro di Milano.

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può darsi... in ogni caso ha ragione lu Fraportanu: sò un pò tutti mostri :D

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mi sà sempre meglio quello con gli occhiali di quello impomatato.

Se non altro quello con gli occhiali non s'è mai nascosto dietro leggi fatte apposta in un momento di governo favorevole

:P

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ok ma il primo "mostro" (Craxi) ha creato le basi per una mostruosità ancora più grande (Berlusconi)

 

senza il primo il secondo rimaneva solo un ricco palazzinaro di Milano.

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:quoto::quoto::quoto:

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comunque per quanto possa essere stato piccolo all'epoca (sono nato nell'80) ho tanti bei ricordi. ricordo mia zia (che è del 1970) come si vestiva, le capigliature, i giochi, la breakdance, ricordo le musiche (quelle le può ascoltare anche chi è nato nel 95...), ricordo gli eventi come il muro di berlino ecc...

 

ricordo la spensieratezza (apparente?) di quell'epoca, nonostante i tanti problemi che c'erano anche allora.

 

io leggendo quella riflessione non vedo gli anni'80 come qualcosa di "buio" o di condannabile. piuttosto andrei a soffermarmi su quegli episodi che ad oggi sono fermentati e che causano la presunta rovina dell'attuale società.

 

per esempio, lo spunto sulle televisioni è drammatico. la tv, oggi, ha fatto diventare ridicola la cultura del nostro Paese.

Modificato da Aghy

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ciao amiche & amici rossoverdi,

io, gli anni '80, li ho passati e conosciuti bene.....e sono contento di averli vissuti.....veramente...sia socialmente, che politicamente, che professionalmente.....e con il bilancio che oggi posso fare.....magari potessi tornare a quel periodo.....un abbraccio

emanuele carioti

Modificato da emanuelecarioti

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Era tutto un effetto speciale!!!Non c'è stato periodo migliore per avere 20 anni.Decennio scintillante,dove si incominciò a vedere un pò di mondo!!!Certo,l'edonismo faceva da padrone e se faceva a gara per chi era più stronzo.Il Moncler,le Timberland,Stone-Island, ray ban caravan e chi più ne ha più ne metta!!Com'era la politica?? Dopo l'86 sembrava che in Italia il decennio precedente non fosse mai esistito.Craxi,Andreotti,De Mita,Spadolini,Goria,erano paraculati da tutti ma manco più de tanto!!!La musica di quel periodo??? Mbèh regà,saro forse de parte ,ma come puoi dimenticare quelle delizie che si espandevano dentro gli impianti fatti ad arte di una golf gt,o una peugeot 205,o una delta hf?? C'era tanto gusto per il bello!!!E a 42 anni ringrazio Dio di averli potuti vivere.

E adesso bacchettatemi pure!!!

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Ti quoto in pieno :rolleyes:

 

Mi sono divertita tantissimo, ero giovanissima, non mi interessava la politica ma solo le discoteche e le cazzate a scuola, gli amici, il ragazzo, il motorino.....l'ho vissuto anch'io e ne sono contenta

 

 

Che anni ragazzi.......quanta nostalgia

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mi sà sempre meglio quello con gli occhiali di quello impomatato.

Se non altro quello con gli occhiali non s'è mai nascosto dietro leggi fatte apposta in un momento di governo favorevole

:P

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ok ma il primo "mostro" (Craxi) ha creato le basi per una mostruosità ancora più grande (Berlusconi)

 

senza il primo il secondo rimaneva solo un ricco palazzinaro di Milano.

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:inchino::inchino::inchino::inchino:

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Anni come giorni volati via

brevi fotogrammi o treni in galleria

è un effetto serra che scioglie la felicità

delle nostre voglie e dei nostri jeans che cosa resterà.

Di questi anni maledetti dentro gli occhi tuoi

anni bucati e distratti noi vittime di noi

ora però ci costa il non amarsi più

è un dolore nascosto giù nell´anima.

Cosa resterà di questi Anni Ottanta

afferrati già scivolati via...

...e la radio canta una verità dentro una bugia.

Anni ballando, ballando Reagan-Gorbaciov

danza la fame nel mondo un tragico rondò.

Noi siamo sempre più soli singole metà

anni sui libri di scuola e poi a cosa servirà.

Anni di amori violenti litigando per le vie

sempre pronti io e te a nuove geometrie

anni vuoti come lattine abbandonate là

ora che siamo alla fine di questa eternità...

...chi la scatterà la fotografia...

..."Won´t you break my heart?"...

...Anni rampanti dei miti sorridenti da wind-surf

sono già diventati graffiti ed ognuno pensa a sé

forse domani a quest´ora non sarò esistito mai

e i sentimenti che senti se ne andranno come spray.

Uh! No, no, no, no...

Anni veri di pubblicità, ma che cosa resterà

anni allegri e depressi di follia e lucidità

sembran già degli Anni Ottanta

per noi queasi ottanta anni fa...

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