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Inneres Auge

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:berlusca:

 

Qui il brano:

 

http://xl.repubblica.it/dettaglio/79118

 

Qui il testo:

 

Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando

o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti

precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina.

Uno dice che male c'è a organizzare feste private

con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?

 

Non ci siamo capiti

e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?

Che cosa possono le Leggi dove regna soltanto il denaro?

La Giustizia non è altro che una pubblica merce...

di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori

se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente?

 

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,

quella verticale verso lo spirito.

Con le palpebre chiuse s'intravede un chiarore

che con il tempo e ci vuole pazienza,

si apre allo sguardo interiore: Inneres Auge, Das Innere Auge

 

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,

quella verticale verso lo spirito.

Ma quando ritorno in me, sulla mia via,

a leggere e studiare, ascoltando i grandi del passato...

mi basta una sonata di Corelli, perchè mi meravigli del Creato!

 

:berlusca::berlusca::berlusca::berlusca:

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la solita malizia antiberlusconiana....

 

ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

1677673[/snapback]

uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi:

 

 

Arcangelo Corelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Arcangelo Corelli

Arcangelo Corelli (Fusignano, 17 febbraio 1653 – Roma, 8 gennaio 1713) è stato un compositore e violinista italiano.

 

Considerato tra i più grandi compositori dell'Età barocca. Fondamentale fu il suo contributo allo sviluppo della forma musicale del Concerto grosso, che egli portò all'apice della perfezione.

 

Biografia [modifica]

Studiò a Bologna, dove nel 1670 venne accolto nell'Accademia Filarmonica. Nel 1675 si stabilì a Roma dove fu dal 1679, violinista del Teatro Capranica, e si perfezionò nella composizione. Nel 1679-1680 soggiornò forse in Germania; ma la sua attività si svolse esclusivamente a Roma, dove ebbe come suoi protettori e mecenati i cardinali Benedetto Pamphilj e Pietro Ottoboni. Fu inoltre in buoni rapporti con Cristina di Svezia.

 

Fu considerato da molti contemporanei come il più grande violinista della sua epoca e un valido direttore di complessi orchestrali; in particolare si segnalò come primo violino di complessi ad arco, anche di grandi dimensioni. Nel 1702 si esibì alla corte di Napoli, dove la sua arte non fu compresa. Nel 1708 lasciò ogni attività pubblica; trascorse gli ultimi anni di vita in volontario ritiro, a Roma. La sua fama nazionale ed europea non venne però mai meno tra i contemporanei. Anche per questo fu sepolto nel Pantheon, dove tutt'ora si trova la sua tomba.

 

Corelli fu il primo a conferire il ruolo di protagonista al violino nei concerti e nelle sonate, prassi che poi sarebbe rimasta inalterata per i secoli a venire. Il violino cessò di essere un comune "arco" e assunse la preminenza sugli altri strumenti.

 

Corelli diede nuovo impulso alla forma della sonata a tre, pubblicando, tra il 1681 e il 1694, quattro raccolte, comprendenti ciascuna dodici sonata a tre (dall'op. 1 all'op. 4), le quali, ripartite com'era costume dell'epoca in sonate da camera e sonate da chiesa a seconda del loro carattere, segnano un punto conclusivo dell'evoluzione di questa forma in Italia. Nella sonata a tre, Corelli sfrutta a fondo le possibilità cantabili del violino (si tratta di composizioni per due violini e basso, oltre al clavicembalo nelle sonate da camera e all'organo nelle sonate da chiesa, per la realizzazione del basso continuo), servendosi di una struttura assai semplice in tre o quattro tempi (con prevalenza, nelle sonate da camera, in movimenti di danza). La scrittura, nobile ed espressiva, è sostenuta da un contrappunto vigoroso e di studiate dissonanze. Nell'op. 5, pubblicata verso il 1700, Corelli affrontò anche la sonata per violino solo e basso (col termine sonata si intendeva ancora una successione di vari tempi in forma di suite); fra queste composizioni spicca la celebre Follia, dodicesima della raccolta e coronamento dell'arte strumentale corelliana. L'op. 6, infine, pubblicata nel 1714, ma probabilmente già nota prima, è la principale raccolta di composizioni di Corelli non solo per il suo valore espressivo, ma anche per la risonanza che questi 12 Concerti grossi con duoi altri violini e violoncello di concertino obligati e duoi altri violini, viola e basso di concerto grosso ad arbitrio ottennero sul piano internazionale, ponendosi così all'inizio della fortuna europea del concerto grosso tra cui il dodicesimo il più famoso. Dopo i concerti grossi di Alessandro Stradella (1676), quelli di Corelli rappresentano lo stadio di massima perfezione raggiunto da questa forma nel XVII secolo, con la caratteristica contrapposizione del "concertino" (costituito da tre strumenti solisti) al "tutti" orchestrale.

 

Gli extra opus [modifica]

Nel complesso la produzione "ufficiale" di Corelli appare ridottissima: in oltre quaranta anni di carriera, appena 12 concerti grossi, op. 6, 12 sonate per violino e 48 sonate a tre. Vista la straordinaria capacità di questo musicista, riconosciuta da tutti i contemporanei, questa scarsa produzione non si spiega con i notevoli impegni di concertista e direttore d'orchestra sempre sostenuti da Corelli, né con la cura qualitativa del tutto speciale (e in parte insolita in quei tempi) che egli dedicava alle sue opere prima di pubblicarle a proprio nome. Corelli quindi deve aver scritto ben di più, ma probabilmente gran parte della sua produzione - forse a causa del suo perfezionismo - non fu mai pubblicata ed è così andata dispersa o perduta. Negli ultimi anni c'è stato quindi un grande interesse per la riscoperta di potenziali partiture corelliane, e alcune sono ormai riconosciute quasi unanimemente dai critici. Si tratta quindi di lavori extra opus, rimasti cioè esclusi dalla rigida selezione che Corelli effettuava per le sue opere a stampa, ma non per questo di minore importanza musicale.

 

Tra questi extra opus considerati ormai da tutti autenticamente corelliani si segnala in primo luogo un concerto grosso scritto per la corte di Francesco II d'Este, duca di Modena, nel 1689; questo concerto funse da introduzione musicale a un oratorio di Giovanni Lorenzo Lulier, ed infatti si intitola Introduttione e Sinfonia per l'Oratorio di Santa Beatrice d'Este. Il largo, praticamente uguale a quello del sesto concerto grosso op. 6, pubblicato venticinque anni dopo, non solo rafforza la paternità corelliana del manoscritto, ma ci dimostra come le pubblicazioni delle opere corelliane (e soprattutto dei suoi straordinari concerti grossi) siano il frutto di una attenta selezione di pezzi composti nell'arco di una intera vita artistica, scegliendo pochi brani eletti all'interno di una produzione più vasta, che è andata irrimediabilmente perduta.

 

Un secondo manoscritto oggi attribuito a Corelli riguarda il Concerto a quattro, per due violini, violetta e basso, ritrovato al Conservatorio di S. Pietro a Majella a Napoli e recante la dicitura esplicita "non sono date alle stampe". La copia napoletana, completa di tutte le partiture, indica l'opera come una "sonata a 4", mentre un'altra copia rinvenuta nella Library of St. Michael's College a Tenbury (Gran Bretagna) la presenta come una opera "a 7" e quindi come una forma di concerto grosso. In ogni caso, resta la straordinaria qualità della composizione e in particolare lo splendido movimento in "Grave": esso rappresenta, come quasi sempre nell'opera di Corelli, un brevissimo raccordo tra due tempi veloci, un piccolo gioiello caratterizzato da una nota inquieta, visionaria e malinconica.

 

Numerose fonti italiane, inglesi ed austriache che attestano poi l'autenticità di una Sonata a quattro, per tromba, due violini e basso continuo che merita una particolare menzione in quanto unica opera dedicata dallo straordinario compositore di Fusignano ad uno strumento a fiato. Per contro un'altra sonata e un concerto comprendenti strumenti a fiato, conservati a Vienna, sono di assai dubbia autenticità.

 

Taluni considerano corelliana la Fuga a quattro voci con un soggetto solo rinvenuta da Mario Fabbri, in tempi recenti, presso il Conservatorio di Firenze, e celata sotto lo pseudonimo-anagramma di Gallario Riccoleno. La composizione contiene un tema del tutto simile a quello del celebre Allelujah del Messiah di Händel, e questo potrebbe confermare le indicazioni che ascrivono anche il giovane Händel tra gli allievi beneficati da Corelli, che fu anche un notevole didatta della musica. Per contro potrebbe trattarsi di un "omaggio" virtualmente attribuito a Corelli, di scuola händeliana.

 

Infine bisogna ricordare che l'editore di Corelli, Estienne Roger, pubblicò nel 1714, dopo la sua morte, sei Sonate a tre per due violini col basso per l'organo, che egli qualificò come "opera postuma". L'attribuzione effettiva di queste sonate è anch'essa molto discussa, ma l'ultima sonata è sostenuta da ben otto fonti in tutta Europa e anche la somiglianza stilistica con le sonate a tre è davvero molto pronunciata.

 

Tutte queste opere manoscritte, sia le più certe che le più discusse, si caratterizzano per la raffinatezza stilistica e la qualità della scrittura musicale, e confermano il valore assoluto di Corelli, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica italiana ed europea del '700.

Modificato da passaparola

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ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

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Arcangelo Corelli

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Arcangelo Corelli

Arcangelo Corelli (Fusignano, 17 febbraio 1653 – Roma, 8 gennaio 1713) è stato un compositore e violinista italiano.

 

Considerato tra i più grandi compositori dell'Età barocca. Fondamentale fu il suo contributo allo sviluppo della forma musicale del Concerto grosso, che egli portò all'apice della perfezione.

 

Biografia [modifica]

Studiò a Bologna, dove nel 1670 venne accolto nell'Accademia Filarmonica. Nel 1675 si stabilì a Roma dove fu dal 1679, violinista del Teatro Capranica, e si perfezionò nella composizione. Nel 1679-1680 soggiornò forse in Germania; ma la sua attività si svolse esclusivamente a Roma, dove ebbe come suoi protettori e mecenati i cardinali Benedetto Pamphilj e Pietro Ottoboni. Fu inoltre in buoni rapporti con Cristina di Svezia.

 

Fu considerato da molti contemporanei come il più grande violinista della sua epoca e un valido direttore di complessi orchestrali; in particolare si segnalò come primo violino di complessi ad arco, anche di grandi dimensioni. Nel 1702 si esibì alla corte di Napoli, dove la sua arte non fu compresa. Nel 1708 lasciò ogni attività pubblica; trascorse gli ultimi anni di vita in volontario ritiro, a Roma. La sua fama nazionale ed europea non venne però mai meno tra i contemporanei. Anche per questo fu sepolto nel Pantheon, dove tutt'ora si trova la sua tomba.

 

Corelli fu il primo a conferire il ruolo di protagonista al violino nei concerti e nelle sonate, prassi che poi sarebbe rimasta inalterata per i secoli a venire. Il violino cessò di essere un comune "arco" e assunse la preminenza sugli altri strumenti.

 

Corelli diede nuovo impulso alla forma della sonata a tre, pubblicando, tra il 1681 e il 1694, quattro raccolte, comprendenti ciascuna dodici sonata a tre (dall'op. 1 all'op. 4), le quali, ripartite com'era costume dell'epoca in sonate da camera e sonate da chiesa a seconda del loro carattere, segnano un punto conclusivo dell'evoluzione di questa forma in Italia. Nella sonata a tre, Corelli sfrutta a fondo le possibilità cantabili del violino (si tratta di composizioni per due violini e basso, oltre al clavicembalo nelle sonate da camera e all'organo nelle sonate da chiesa, per la realizzazione del basso continuo), servendosi di una struttura assai semplice in tre o quattro tempi (con prevalenza, nelle sonate da camera, in movimenti di danza). La scrittura, nobile ed espressiva, è sostenuta da un contrappunto vigoroso e di studiate dissonanze. Nell'op. 5, pubblicata verso il 1700, Corelli affrontò anche la sonata per violino solo e basso (col termine sonata si intendeva ancora una successione di vari tempi in forma di suite); fra queste composizioni spicca la celebre Follia, dodicesima della raccolta e coronamento dell'arte strumentale corelliana. L'op. 6, infine, pubblicata nel 1714, ma probabilmente già nota prima, è la principale raccolta di composizioni di Corelli non solo per il suo valore espressivo, ma anche per la risonanza che questi 12 Concerti grossi con duoi altri violini e violoncello di concertino obligati e duoi altri violini, viola e basso di concerto grosso ad arbitrio ottennero sul piano internazionale, ponendosi così all'inizio della fortuna europea del concerto grosso tra cui il dodicesimo il più famoso. Dopo i concerti grossi di Alessandro Stradella (1676), quelli di Corelli rappresentano lo stadio di massima perfezione raggiunto da questa forma nel XVII secolo, con la caratteristica contrapposizione del "concertino" (costituito da tre strumenti solisti) al "tutti" orchestrale.

 

Gli extra opus [modifica]

Nel complesso la produzione "ufficiale" di Corelli appare ridottissima: in oltre quaranta anni di carriera, appena 12 concerti grossi, op. 6, 12 sonate per violino e 48 sonate a tre. Vista la straordinaria capacità di questo musicista, riconosciuta da tutti i contemporanei, questa scarsa produzione non si spiega con i notevoli impegni di concertista e direttore d'orchestra sempre sostenuti da Corelli, né con la cura qualitativa del tutto speciale (e in parte insolita in quei tempi) che egli dedicava alle sue opere prima di pubblicarle a proprio nome. Corelli quindi deve aver scritto ben di più, ma probabilmente gran parte della sua produzione - forse a causa del suo perfezionismo - non fu mai pubblicata ed è così andata dispersa o perduta. Negli ultimi anni c'è stato quindi un grande interesse per la riscoperta di potenziali partiture corelliane, e alcune sono ormai riconosciute quasi unanimemente dai critici. Si tratta quindi di lavori extra opus, rimasti cioè esclusi dalla rigida selezione che Corelli effettuava per le sue opere a stampa, ma non per questo di minore importanza musicale.

 

Tra questi extra opus considerati ormai da tutti autenticamente corelliani si segnala in primo luogo un concerto grosso scritto per la corte di Francesco II d'Este, duca di Modena, nel 1689; questo concerto funse da introduzione musicale a un oratorio di Giovanni Lorenzo Lulier, ed infatti si intitola Introduttione e Sinfonia per l'Oratorio di Santa Beatrice d'Este. Il largo, praticamente uguale a quello del sesto concerto grosso op. 6, pubblicato venticinque anni dopo, non solo rafforza la paternità corelliana del manoscritto, ma ci dimostra come le pubblicazioni delle opere corelliane (e soprattutto dei suoi straordinari concerti grossi) siano il frutto di una attenta selezione di pezzi composti nell'arco di una intera vita artistica, scegliendo pochi brani eletti all'interno di una produzione più vasta, che è andata irrimediabilmente perduta.

 

Un secondo manoscritto oggi attribuito a Corelli riguarda il Concerto a quattro, per due violini, violetta e basso, ritrovato al Conservatorio di S. Pietro a Majella a Napoli e recante la dicitura esplicita "non sono date alle stampe". La copia napoletana, completa di tutte le partiture, indica l'opera come una "sonata a 4", mentre un'altra copia rinvenuta nella Library of St. Michael's College a Tenbury (Gran Bretagna) la presenta come una opera "a 7" e quindi come una forma di concerto grosso. In ogni caso, resta la straordinaria qualità della composizione e in particolare lo splendido movimento in "Grave": esso rappresenta, come quasi sempre nell'opera di Corelli, un brevissimo raccordo tra due tempi veloci, un piccolo gioiello caratterizzato da una nota inquieta, visionaria e malinconica.

 

Numerose fonti italiane, inglesi ed austriache che attestano poi l'autenticità di una Sonata a quattro, per tromba, due violini e basso continuo che merita una particolare menzione in quanto unica opera dedicata dallo straordinario compositore di Fusignano ad uno strumento a fiato. Per contro un'altra sonata e un concerto comprendenti strumenti a fiato, conservati a Vienna, sono di assai dubbia autenticità.

 

Taluni considerano corelliana la Fuga a quattro voci con un soggetto solo rinvenuta da Mario Fabbri, in tempi recenti, presso il Conservatorio di Firenze, e celata sotto lo pseudonimo-anagramma di Gallario Riccoleno. La composizione contiene un tema del tutto simile a quello del celebre Allelujah del Messiah di Händel, e questo potrebbe confermare le indicazioni che ascrivono anche il giovane Händel tra gli allievi beneficati da Corelli, che fu anche un notevole didatta della musica. Per contro potrebbe trattarsi di un "omaggio" virtualmente attribuito a Corelli, di scuola händeliana.

 

Infine bisogna ricordare che l'editore di Corelli, Estienne Roger, pubblicò nel 1714, dopo la sua morte, sei Sonate a tre per due violini col basso per l'organo, che egli qualificò come "opera postuma". L'attribuzione effettiva di queste sonate è anch'essa molto discussa, ma l'ultima sonata è sostenuta da ben otto fonti in tutta Europa e anche la somiglianza stilistica con le sonate a tre è davvero molto pronunciata.

 

Tutte queste opere manoscritte, sia le più certe che le più discusse, si caratterizzano per la raffinatezza stilistica e la qualità della scrittura musicale, e confermano il valore assoluto di Corelli, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica italiana ed europea del '700.

1677712[/snapback]

 

me cojoni! :blink:

ehh l'ignoranza...

grazie Passaparola :)

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la solita malizia antiberlusconiana....

 

ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

1677673[/snapback]

uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi:

..

 

Tutte queste opere manoscritte, sia le più certe che le più discusse, si caratterizzano per la raffinatezza stilistica e la qualità della scrittura musicale, e confermano il valore assoluto di Corelli, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica italiana ed europea del '700.

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me cojoni! :blink:

ehh l'ignoranza...

grazie Passaparola :)

1677717[/snapback]

 

Ma non stavi a scherzà? :huh:

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ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

1677673[/snapback]

 

:blink:

che fai, me caschi sul violino?

;)

1677718[/snapback]

 

Fabrì sono molto più ferrato sulla :music:

 

comunque "cascherei" volentieri anche fra le tue braccia ... :D

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uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi:

 

 

Arcangelo Corelli

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Arcangelo Corelli

Arcangelo Corelli (Fusignano, 17 febbraio 1653 – Roma, 8 gennaio 1713) è stato un compositore e violinista italiano.

 

Considerato tra i più grandi compositori dell'Età barocca. Fondamentale fu il suo contributo allo sviluppo della forma musicale del Concerto grosso, che egli portò all'apice della perfezione.

 

Biografia [modifica]

Studiò a Bologna, dove nel 1670 venne accolto nell'Accademia Filarmonica. Nel 1675 si stabilì a Roma dove fu dal 1679, violinista del Teatro Capranica, e si perfezionò nella composizione. Nel 1679-1680 soggiornò forse in Germania; ma la sua attività si svolse esclusivamente a Roma, dove ebbe come suoi protettori e mecenati i cardinali Benedetto Pamphilj e Pietro Ottoboni. Fu inoltre in buoni rapporti con Cristina di Svezia.

 

Fu considerato da molti contemporanei come il più grande violinista della sua epoca e un valido direttore di complessi orchestrali; in particolare si segnalò come primo violino di complessi ad arco, anche di grandi dimensioni. Nel 1702 si esibì alla corte di Napoli, dove la sua arte non fu compresa. Nel 1708 lasciò ogni attività pubblica; trascorse gli ultimi anni di vita in volontario ritiro, a Roma. La sua fama nazionale ed europea non venne però mai meno tra i contemporanei. Anche per questo fu sepolto nel Pantheon, dove tutt'ora si trova la sua tomba.

 

Corelli fu il primo a conferire il ruolo di protagonista al violino nei concerti e nelle sonate, prassi che poi sarebbe rimasta inalterata per i secoli a venire. Il violino cessò di essere un comune "arco" e assunse la preminenza sugli altri strumenti.

 

Corelli diede nuovo impulso alla forma della sonata a tre, pubblicando, tra il 1681 e il 1694, quattro raccolte, comprendenti ciascuna dodici sonata a tre (dall'op. 1 all'op. 4), le quali, ripartite com'era costume dell'epoca in sonate da camera e sonate da chiesa a seconda del loro carattere, segnano un punto conclusivo dell'evoluzione di questa forma in Italia. Nella sonata a tre, Corelli sfrutta a fondo le possibilità cantabili del violino (si tratta di composizioni per due violini e basso, oltre al clavicembalo nelle sonate da camera e all'organo nelle sonate da chiesa, per la realizzazione del basso continuo), servendosi di una struttura assai semplice in tre o quattro tempi (con prevalenza, nelle sonate da camera, in movimenti di danza). La scrittura, nobile ed espressiva, è sostenuta da un contrappunto vigoroso e di studiate dissonanze. Nell'op. 5, pubblicata verso il 1700, Corelli affrontò anche la sonata per violino solo e basso (col termine sonata si intendeva ancora una successione di vari tempi in forma di suite); fra queste composizioni spicca la celebre Follia, dodicesima della raccolta e coronamento dell'arte strumentale corelliana. L'op. 6, infine, pubblicata nel 1714, ma probabilmente già nota prima, è la principale raccolta di composizioni di Corelli non solo per il suo valore espressivo, ma anche per la risonanza che questi 12 Concerti grossi con duoi altri violini e violoncello di concertino obligati e duoi altri violini, viola e basso di concerto grosso ad arbitrio ottennero sul piano internazionale, ponendosi così all'inizio della fortuna europea del concerto grosso tra cui il dodicesimo il più famoso. Dopo i concerti grossi di Alessandro Stradella (1676), quelli di Corelli rappresentano lo stadio di massima perfezione raggiunto da questa forma nel XVII secolo, con la caratteristica contrapposizione del "concertino" (costituito da tre strumenti solisti) al "tutti" orchestrale.

 

Gli extra opus [modifica]

Nel complesso la produzione "ufficiale" di Corelli appare ridottissima: in oltre quaranta anni di carriera, appena 12 concerti grossi, op. 6, 12 sonate per violino e 48 sonate a tre. Vista la straordinaria capacità di questo musicista, riconosciuta da tutti i contemporanei, questa scarsa produzione non si spiega con i notevoli impegni di concertista e direttore d'orchestra sempre sostenuti da Corelli, né con la cura qualitativa del tutto speciale (e in parte insolita in quei tempi) che egli dedicava alle sue opere prima di pubblicarle a proprio nome. Corelli quindi deve aver scritto ben di più, ma probabilmente gran parte della sua produzione - forse a causa del suo perfezionismo - non fu mai pubblicata ed è così andata dispersa o perduta. Negli ultimi anni c'è stato quindi un grande interesse per la riscoperta di potenziali partiture corelliane, e alcune sono ormai riconosciute quasi unanimemente dai critici. Si tratta quindi di lavori extra opus, rimasti cioè esclusi dalla rigida selezione che Corelli effettuava per le sue opere a stampa, ma non per questo di minore importanza musicale.

 

Tra questi extra opus considerati ormai da tutti autenticamente corelliani si segnala in primo luogo un concerto grosso scritto per la corte di Francesco II d'Este, duca di Modena, nel 1689; questo concerto funse da introduzione musicale a un oratorio di Giovanni Lorenzo Lulier, ed infatti si intitola Introduttione e Sinfonia per l'Oratorio di Santa Beatrice d'Este. Il largo, praticamente uguale a quello del sesto concerto grosso op. 6, pubblicato venticinque anni dopo, non solo rafforza la paternità corelliana del manoscritto, ma ci dimostra come le pubblicazioni delle opere corelliane (e soprattutto dei suoi straordinari concerti grossi) siano il frutto di una attenta selezione di pezzi composti nell'arco di una intera vita artistica, scegliendo pochi brani eletti all'interno di una produzione più vasta, che è andata irrimediabilmente perduta.

 

Un secondo manoscritto oggi attribuito a Corelli riguarda il Concerto a quattro, per due violini, violetta e basso, ritrovato al Conservatorio di S. Pietro a Majella a Napoli e recante la dicitura esplicita "non sono date alle stampe". La copia napoletana, completa di tutte le partiture, indica l'opera come una "sonata a 4", mentre un'altra copia rinvenuta nella Library of St. Michael's College a Tenbury (Gran Bretagna) la presenta come una opera "a 7" e quindi come una forma di concerto grosso. In ogni caso, resta la straordinaria qualità della composizione e in particolare lo splendido movimento in "Grave": esso rappresenta, come quasi sempre nell'opera di Corelli, un brevissimo raccordo tra due tempi veloci, un piccolo gioiello caratterizzato da una nota inquieta, visionaria e malinconica.

 

Numerose fonti italiane, inglesi ed austriache che attestano poi l'autenticità di una Sonata a quattro, per tromba, due violini e basso continuo che merita una particolare menzione in quanto unica opera dedicata dallo straordinario compositore di Fusignano ad uno strumento a fiato. Per contro un'altra sonata e un concerto comprendenti strumenti a fiato, conservati a Vienna, sono di assai dubbia autenticità.

 

Taluni considerano corelliana la Fuga a quattro voci con un soggetto solo rinvenuta da Mario Fabbri, in tempi recenti, presso il Conservatorio di Firenze, e celata sotto lo pseudonimo-anagramma di Gallario Riccoleno. La composizione contiene un tema del tutto simile a quello del celebre Allelujah del Messiah di Händel, e questo potrebbe confermare le indicazioni che ascrivono anche il giovane Händel tra gli allievi beneficati da Corelli, che fu anche un notevole didatta della musica. Per contro potrebbe trattarsi di un "omaggio" virtualmente attribuito a Corelli, di scuola händeliana.

 

Infine bisogna ricordare che l'editore di Corelli, Estienne Roger, pubblicò nel 1714, dopo la sua morte, sei Sonate a tre per due violini col basso per l'organo, che egli qualificò come "opera postuma". L'attribuzione effettiva di queste sonate è anch'essa molto discussa, ma l'ultima sonata è sostenuta da ben otto fonti in tutta Europa e anche la somiglianza stilistica con le sonate a tre è davvero molto pronunciata.

 

Tutte queste opere manoscritte, sia le più certe che le più discusse, si caratterizzano per la raffinatezza stilistica e la qualità della scrittura musicale, e confermano il valore assoluto di Corelli, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica italiana ed europea del '700.

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me cojoni! :blink:

ehh l'ignoranza...

grazie Passaparola :)

1677717[/snapback]

di niente, mepi :)

sono stato avvantaggiato perché ormai più di 30 anni fa ( :( ) ho perfino condotto una trasmissione di sola musica barocca a Radio Galileo che si intitolava, per l'appunto, "Concerto Grosso".... ;)

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Vedemo che trova mò Feltri contro Battiato. :lol:

1677738[/snapback]

:lol::lol::lol:

 

facile: artirerà fori la storia che se la faceva co' giuni russo (notoriamente lesbica)

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Vedemo che trova mò Feltri contro Battiato. :lol:

1677738[/snapback]

tra l'altro almeno la famo finita co sta storia che Battiato era de destra.......l'ennesima assunzione coatta, come quella de Battisti!! <_<

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di niente, mepi :)

sono stato avvantaggiato perché ormai più di 30 anni fa ( :( ) ho perfino condotto una trasmissione di sola musica barocca a Radio Galileo che si intitolava, per l'appunto, "Concerto Grosso".... ;)

1677732[/snapback]

mamma mia :o:o

sa che du cojoni!!! :lol::lol:

 

Ala mixer chi c'era, DJ.Richelieu???? :lol::lol:B-)

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ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

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:blink:

che fai, me caschi sul violino?

;)

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Fabrì sono molto più ferrato sulla :music:

 

comunque "cascherei" volentieri anche fra le tue braccia ... :D

1677726[/snapback]

Alè!!

I prossimi cineforum si fanno appetitosi!! :lol::lol:

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di niente, mepi :)

sono stato avvantaggiato perché ormai più di 30 anni fa ( :( ) ho perfino condotto una trasmissione di sola musica barocca a Radio Galileo che si intitolava, per l'appunto, "Concerto Grosso".... ;)

1677732[/snapback]

mamma mia :o:o

sa che du cojoni!!! :lol::lol:

 

Ala mixer chi c'era, DJ.Richelieu???? :lol::lol:B-)

1677809[/snapback]

:P:D:D:D

soltanto a ripensarci mi si allappano da soli.... :D oggi come oggi dopo 3 minuti già cederei, figuriamoci un'ora di programma

 

fine OT

Modificato da passaparola

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di niente, mepi :)

sono stato avvantaggiato perché ormai più di 30 anni fa ( :( ) ho perfino condotto una trasmissione di sola musica barocca a Radio Galileo che si intitolava, per l'appunto, "Concerto Grosso".... ;)

1677732[/snapback]

mamma mia :o:o

sa che du cojoni!!! :lol::lol:

 

Ala mixer chi c'era, DJ.Richelieu???? :lol::lol:B-)

1677809[/snapback]

:P:D:D:D

ripensandoci mi si allappano da soli.... :D oggi come oggi dopo 3 minuti già cederei, figuriamoci un'ora di programma

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scommetto che un pezzo come quello che era la sigla dell'ALMANACCO DEL GIORNO DOPO fosse considerato rock duro!! :lol::lol::lol:

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di niente, mepi :)

sono stato avvantaggiato perché ormai più di 30 anni fa ( :( ) ho perfino condotto una trasmissione di sola musica barocca a Radio Galileo che si intitolava, per l'appunto, "Concerto Grosso".... ;)

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mamma mia :o:o

sa che du cojoni!!! :lol::lol:

 

Ala mixer chi c'era, DJ.Richelieu???? :lol::lol:B-)

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:P:D:D:D

ripensandoci mi si allappano da soli.... :D oggi come oggi dopo 3 minuti già cederei, figuriamoci un'ora di programma

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scommetto che un pezzo come quello che era la sigla dell'ALMANACCO DEL GIORNO DOPO fosse considerato rock duro!! :lol::lol::lol:

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:D beh, per dirti: Mozart era bandito in quanto troppo "moderno"...si andava da Monteverdi a Bach e non oltre, rigorosamente...il pezzo forte erano i due "Libri di clavicembalo" di François Couperin e i 6 corposi volumi di "musica da tavola" di George Philip Telemann.... :D

 

(RI-FINE OT)

Modificato da passaparola

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la solita malizia antiberlusconiana....

 

ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

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:blink:

che fai, me caschi sul violino?

;)

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Fabrì sono molto più ferrato sulla :music:

 

comunque "cascherei" volentieri anche fra le tue braccia ... :D

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B-)

......ah........

eh questa non mel'aspettavo!!!!!!!!!

:D

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la solita malizia antiberlusconiana....

 

ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

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:blink:

che fai, me caschi sul violino?

;)

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Fabrì sono molto più ferrato sulla :music:

 

comunque "cascherei" volentieri anche fra le tue braccia ... :D

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B-)

......ah........

eh questa non mel'aspettavo!!!!!!!!!

:D

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:kiss2::kiss2:

che carini........magari fosse!! ;)

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la solita malizia antiberlusconiana....

 

ah..ma chi cazzo è Corelli??  :blink:

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:blink:

che fai, me caschi sul violino?

;)

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Fabrì sono molto più ferrato sulla :music:

 

comunque "cascherei" volentieri anche fra le tue braccia ... :D

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B-)

......ah........

eh questa non mel'aspettavo!!!!!!!!!

:D

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:kiss2::kiss2:

che carini........magari fosse!! ;)

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:lol:

si sta creando un film :D

(e non mi sorprende...vista l'appartenenza al cineforum :lol: )

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L'andamento ondivago e centrifugo di questo topic mi sembra che renda plasticamente l'idea di quanto ormai le nefandezze del Nano e tutto ciò che ad esse è in qualche modo connesso abbiano persino oltrepassato la soglia di indignazione e di saturazione di tanti di noi...

 

O sbaglio?

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Vedemo che trova mò Feltri contro Battiato. :lol:

1677738[/snapback]

tra l'altro almeno la famo finita co sta storia che Battiato era de destra.......l'ennesima assunzione coatta, come quella de Battisti!! <_<

1677807[/snapback]

Dirà che è gay, farà il conto di quanti finanziamenti ha ottenuto dallo Stato, farà il conto di quanto è costato quel suo film (andato male) e quanto ha incassato al botteghino, troverà che è andato in qualche festa di partito, che si è fatto ristrutturare la casa alle pendici dell'etna con i soldi pubblici...

matematico

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e delle simpatie islamiche di Battiato non diciamo nulla, eh?

 

uhm....quello per me...

 

 

Qala' mua'llimu'll qariatì

Kana aggiabalu fi-ggiabali

A-ssalam 'alaikum 'alaiki

Alana ana asskunu...

La mia classe fu allevata con il latte di

una capra e del pane di frumento

a quei tempi per divertimento non

avevano inventato il telegiornale

quando ero più giovane credevo che esistesse libertà.

Qala' ecc...

Da bambini si giocava sulle spiaggie con

degli aquiloni a gara sotto il sole

mentre guardavamo il mio salire verso l'alto

preoccupati che non si sciupasse

la mia parte assente si identificava con l'umidità.

Qala' ecc...

Gli orchestrali sono uguali in tutto il mondo

simili ai segnali orario delle

radio.

Le domeniche e nei giorni di vacanza ci si

organizzava per le feste in casa

l'uomo è l'animale più domestico e più stupido che c'è.

Qala' ecc

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Vedemo che trova mò Feltri contro Battiato. :lol:

1677738[/snapback]

:lol::lol::lol:

 

facile: artirerà fori la storia che se la faceva co' giuni russo (notoriamente lesbica)

1677772[/snapback]

 

quindi non andava ad Alghero, ma magari... in Riviera... :D:D

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e delle simpatie islamiche  di Battiato non diciamo nulla, eh?

 

uhm....quello per me...

 

 

Qala' mua'llimu'll qariatì

Kana aggiabalu fi-ggiabali

A-ssalam 'alaikum 'alaiki

Alana ana asskunu...

La mia classe fu allevata con il latte di

una capra e del pane di frumento

a quei tempi per divertimento non

avevano inventato il telegiornale

quando ero più giovane credevo che esistesse libertà.

Qala' ecc...

Da bambini si giocava sulle spiaggie con

degli aquiloni a gara sotto il sole

mentre guardavamo il mio salire verso l'alto

preoccupati che non si sciupasse

la mia parte assente si identificava con l'umidità.

Qala' ecc...

Gli orchestrali sono uguali in tutto il mondo

simili ai segnali orario delle

radio.

Le domeniche e nei giorni di vacanza ci si

organizzava per le feste in casa

l'uomo è l'animale più domestico e più stupido che c'è.

Qala' ecc

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ma il capolavoro è questo

 

http://www.youtube.com/watch?v=huzjO8yO3mw

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Eiacula precocemente l’impero ritorna il circolo dei combattenti

gli stati servi si inchinano a quella scimmia di presidente

s’invade si abbatte si insegue si ammazza il cattivo

si inventano democrazie

 

(Ermeneutica, 2004)

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Vedemo che trova mò Feltri contro Battiato. :lol:

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:lol::lol::lol:

 

facile: artirerà fori la storia che se la faceva co' giuni russo (notoriamente lesbica)

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:lol::lol:

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Vedemo che trova mò Feltri contro Battiato. :lol:

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tra l'altro almeno la famo finita co sta storia che Battiato era de destra.......l'ennesima assunzione coatta, come quella de Battisti!! <_<

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Dirà che è gay, farà il conto di quanti finanziamenti ha ottenuto dallo Stato, farà il conto di quanto è costato quel suo film (andato male) e quanto ha incassato al botteghino, troverà che è andato in qualche festa di partito, che si è fatto ristrutturare la casa alle pendici dell'etna con i soldi pubblici...

matematico

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:lol::(

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