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Me pizzica me mozzica

30 anni fa "THE WALL" dei Pink Floyd

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pink-floyd-the-wall-big.jpg

 

uscito a novembre 1979 , un album che non smette mai di emozionare , e di far discutere

 

per alcuni il delirio di Roger Waters , per altri la somma di tutta l'arte Floydiana

 

l'album spaccò la critica e il pubblico dei fans storici , ma a torto o a ragione che sia, è diventato il loro disco più popolare , anche se non il più venduto (che rimane The Dark side of the moon)

 

che sensazioni vi suscita ancora oggi?

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uscito a novembre 1979 , un album che non smette mai di emozionare , e di far discutere

 

per alcuni il delirio di Roger Waters , per altri la somma di tutta l'arte Floydiana

 

l'album spaccò la critica e il pubblico dei fans storici , ma a torto o a ragione che sia, è diventato il loro disco più popolare , anche se non il più venduto (che rimane The Dark side of the moon)

 

che sensazioni vi suscita ancora oggi?

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Mi vanto di avere long plain originale dell'epoca:tenuto come una reliquia.

Modificato da crazy fan

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long playing originale dell'epoca

cd in confezione doppia uscito nell'86

vhs del The wall live in Berlin del 1990

divx dello stesso vhs

cd dello stesso concerto

 

 

primo disco dei Pink acquistato: "Atom heart mother" anno 1975... praticamente a 15 anni

 

penso che basti....

Modificato da arthur fonzarelli

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Ho iniziato ad ascoltare i Pink Floyd quando un mio compagno, alle medie, mi registrò il disco su cassetta...è stato amore fin dal primo ascolto

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Come sapete, sono il biografo ufficiale dei Floyd per Terni e provincia... :P

The Wall è un album difficile da descrivere. Potremmo dire che rappresenta la summa "teologica" dei Pink Floyd, una sorta di redde rationem. Non lo considero tra i migliori lavori della band, soprattutto perchè manca di originalità. The Wall, infatti, è una sintesi estrema di tutti gli album precedenti, a cominciare dai testi: Waters li impasta del suo eterno dolore per la scomparsa del padre, connotando il "muro" come una barriera tra lui ed il mondo che gli gira intorno. Il muro come difesa da uno stato depressivo e di sostanziale pessimismo verso tutto. E' un album spesso verboso e ripetitivo. Musicalmente non c'è niente di nuovo. O perlomeno niente che non sia stato già solcato: è un album "concept", ma lo si era già fatto con Atom, è presente la psichedelia, ma "The piper..." già c'era, così come il prog e tutto il resto. E' appunto una summa, il punto di arrivo della band.

Segna la frattura tra Waters e gli altri, specie con Wrigh, il tastierista. DOpo The wall uscirà "The final cut", che non a caso sulla copertina parla di album scritto da Waters e suonato dai Pink Floyd...

Certo, non parliamo di robbetta...ci sono pezzi memorabili, a partire da "Comfortably Numb", "Mother", "Run like hell", etc...però non innovò nulla.

L'unica cosa davvero memorabile dell'album è lo show che ne seguì, con l'idea di costruire, ad ogni concerto e durante lo svolgimento dello stesso, un enorme muro a separare la band dal pubblico...

Commercialmente, e per paradosso, fu un mezzo fiasco: non perchè l'album vendette poco, anzi (!), ma perchè il costo per l'allestimento del tour (attrezzature e quant'altro) fu nettamente superiore ai ricavi messi insieme. Non a caso si indebitarono tutti, tranne Wright, che fece il tour come "musicista pagato a prestazione" e non come socio della band.

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Come sapete, sono il biografo ufficiale dei Floyd per Terni e provincia... :P

The Wall è un album difficile da descrivere. Potremmo dire che rappresenta la summa "teologica" dei Pink Floyd, una sorta di redde rationem. Non lo considero tra i migliori lavori della band, soprattutto perchè manca di originalità. The Wall, infatti, è una sintesi estrema di tutti gli album precedenti, a cominciare dai testi: Waters li impasta del suo eterno dolore per la scomparsa del padre, connotando il "muro" come una barriera tra lui ed il mondo che gli gira intorno. Il muro come difesa da uno stato depressivo e di sostanziale pessimismo verso tutto. E' un album spesso verboso e ripetitivo. Musicalmente non c'è niente di nuovo. O perlomeno niente che non sia stato già solcato: è un album "concept", ma lo si era già fatto con Atom, è presente la psichedelia, ma "The piper..." già c'era, così come il prog e tutto il resto. E' appunto una summa, il punto di arrivo della band.

Segna la frattura tra Waters e gli altri, specie con Wrigh, il tastierista. DOpo The wall uscirà "The final cut", che non a caso sulla copertina parla di album scritto da Waters e suonato dai Pink Floyd...

Certo, non parliamo di robbetta...ci sono pezzi memorabili, a partire da "Comfortably Numb", "Mother", "Run like hell", etc...però non innovò nulla.

L'unica cosa davvero memorabile dell'album è lo show che ne seguì, con l'idea di costruire, ad ogni concerto e durante lo svolgimento dello stesso, un enorme muro a separare la band dal pubblico...

Commercialmente, e per paradosso, fu un mezzo fiasco: non perchè l'album vendette poco, anzi (!), ma perchè il costo per l'allestimento del tour (attrezzature e quant'altro) fu nettamente superiore ai ricavi messi insieme. Non a caso si indebitarono tutti, tranne Wright, che fece il tour come "musicista pagato a prestazione" e non come socio della band.

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aldilà delle considerazioni qualitative sull'album si cui si può discutere , ma per The Wall non ci fu un vero tour, ma solo due mega-concerti uno a Londra e uno a Los Angeles .....mi sbaglio?

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Come sapete, sono il biografo ufficiale dei Floyd per Terni e provincia... :P

The Wall è un album difficile da descrivere. Potremmo dire che rappresenta la summa "teologica" dei Pink Floyd, una sorta di redde rationem. Non lo considero tra i migliori lavori della band, soprattutto perchè manca di originalità. The Wall, infatti, è una sintesi estrema di tutti gli album precedenti, a cominciare dai testi: Waters li impasta del suo eterno dolore per la scomparsa del padre, connotando il "muro" come una barriera tra lui ed il mondo che gli gira intorno. Il muro come difesa da uno stato depressivo e di sostanziale pessimismo verso tutto. E' un album spesso verboso e ripetitivo. Musicalmente non c'è niente di nuovo. O perlomeno niente che non sia stato già solcato: è un album "concept", ma lo si era già fatto con Atom, è presente la psichedelia, ma "The piper..." già c'era, così come il prog e tutto il resto. E' appunto una summa, il punto di arrivo della band.

Segna la frattura tra Waters e gli altri, specie con Wrigh, il tastierista. DOpo The wall uscirà "The final cut", che non a caso sulla copertina parla di album scritto da Waters e suonato dai Pink Floyd...

Certo, non parliamo di robbetta...ci sono pezzi memorabili, a partire da "Comfortably Numb", "Mother", "Run like hell", etc...però non innovò nulla.

L'unica cosa davvero memorabile dell'album è lo show che ne seguì, con l'idea di costruire, ad ogni concerto e durante lo svolgimento dello stesso, un enorme muro a separare la band dal pubblico...

Commercialmente, e per paradosso, fu un mezzo fiasco: non perchè l'album vendette poco, anzi (!), ma perchè il costo per l'allestimento del tour (attrezzature e quant'altro) fu nettamente superiore ai ricavi messi insieme. Non a caso si indebitarono tutti, tranne Wright, che fece il tour come "musicista pagato a prestazione" e non come socio della band.

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aldilà delle considerazioni qualitative sull'album si cui si può discutere , ma per The Wall non ci fu un vero tour, ma solo due mega-concerti uno a Londra e uno a Los Angeles .....mi sbaglio?

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E' vero che non ci furono molti concerti (non due ma se non ricordo male almeno 6 o7 ) ma il fatto fu che l'organizzazione del tour fu comunque fatta, e questo richiese una spesa non indifferente. Ne parla diffusamente Nick Mason nel suo libro , che conservo gelosamente, e che m'è costato quasi 50 euro! :angry::lol:

Tra l'altro, all'epoca, sempre come riferito da Mason, il gruppo, come tanti altri, veniva pagato non in termini di royalties sul venduto, ma venivano dati dei crediti a seconda di quante tracce si incidevano.

la title track di "Atom Heart Mother", il cui titolo è omonimo, dura oltre 23 minuti. Siccome i Floyd venivano pagati a traccia, per guadagnare di più divisero il pezzo in 6 "sottotracce"...

Allego menù del breakfast tips no1 presente sulla versione rimasterizzata in cd :lol:

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L'ANNIVERSARIO

Trent'anni di The Wall

Waters: "Oggi solo reality..."

 

Il fondatore dei Pink Floyd ripropone una monumentale versione del celebre album del 1979. "Oggi le storie non diventano opere". "Torno in scena per celebrare tutte le vittime innocenti di questi anni

 

dal nostro inviato GIUSEPPE VIDETTI

 

LONDRA - Suo padre, Eric Fletcher Waters, morì ad Anzio nel 1944. Roger aveva cinque mesi. Quell'assenza e l'infanzia traumatica avrebbero condizionato tutta la sua opera, con i Pink Floyd e dopo. Più incline all'opera che alla canzonetta, Roger Waters ha composto autentiche pietre miliari del rock che, dopo lo scioglimento dalla storica band nel 1984, ha rivendicato come sue a colpi di carta bollata. Appena quattro anni fa ha risuonato per intero la saga di The dark side of the moon e ora si appresta a riproporre una nuova, monumentale versione live di The wall, l'album concept che nel 1979 segnò una tappa fondamentale nella carriera dei Pink Floyd e trent'anni fa l'inizio di un tour con effetti scenici e teatrali che prosciugarono le finanze del gruppo. Dopo l'omonimo film di Alan Parker, The wall fu rappresentato da Waters a Berlino nel 1990 in occasione della caduta del muro davanti a 500 mila persone. La nuova produzione debutterà a Toronto il 15 settembre e arriverà al Mediolanum Forum di Assago l'1 e 2 aprile dell'anno prossimo (biglietti in vendita dal 3).

 

"La paura alza i muri", è scritto in un graffito a Gerusalemme", raccontava ieri Waters - che assomiglia sempre più a Richard Gere - durante la presentazione del nuovo progetto, a Londra. "Il mondo è ancora pieno di muri. C'è un muro che separa i ricchi dai poveri, un muro tra il primo, il secondo e il terzo mondo, ci sono muri che dividono la gente a causa del loro credo e della loro ideologia. Il motore di The wall fu il ricordo di mio padre morto in guerra, ma ci sono ancora tanti papà impegnati nei conflitti, molte famiglie, soprattutto negli Usa, che hanno perso parenti in Medio Oriente e anche tante famiglie che piangono vittime civili. Oggi chi ha alle spalle una storia come la mia non scrive The wall, va a raccontarla nei reality show, in cerca di quindici minuti di celebrità. Si diventa famosi senza saper far nulla, non c'è più bisogno di saper recitare, cantare o che so io. Al contrario, è la totale mancanza d'immaginazione a creare il personaggio. La tv... il vero oppio dei popoli. Foraggia consumismo e propaganda. Crea dipendenza".

 

Dunque l'opera è più attuale oggi di quando fu concepita?

"Decisamente. Nonostante i social network, la gente non riesce ancora a comunicare e a scambiarsi le idee. Nazionalismo, razzismo, sessismo e religione generano le stesse paure che hanno paralizzato la mia infanzia. Oggi quando canto Another brick in the wall part II penso all'inutilità delle guerre. Mi chiedo, che stiamo a fare in Afghanistan? Cosa siamo andati a fare in Iraq? Tutto gira sempre intorno alla conquista, al potere, ai soldi. Dagli antichi romani a oggi, passando per l'imperio britannico. Sono perfettamente d'accordo con la teoria di The hurt locker (il film Oscar di Kathryn Bigelow): la guerra è una droga".

 

Riproporre uno spettacolo così complesso, rivisitato in un'epoca in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante, la rende nervoso?

"Nervoso? Eccitato direi. In fondo lo scopo è sempre quello: cercare di emozionare la gente. È vero, la tecnologia è cambiata dal 1980, ma sostanzialmente lo spettacolo è lo stesso. Credo che mi sorprenderò anch'io la sera della prima davanti a quel muro di 73 metri che all'epoca per limitazioni tecniche lasciavamo parzialmente in ombra e oggi vedremo completamente illuminato e bersagliato da mille proiezioni".

 

Che cosa si aspetta da questa nuova avventura, ora che ha messo una certa distanza tra lei e il rock componendo un'opera lirica come Ça ira?

"Riporto The wall in scena per cercare di creare un parallelo tra l'epoca della mia infanzia e il nuovo millennio, per illuminare il mondo sulla condizione in cui vive e celebrare tutte le vittime innocenti di questi anni. Alcuni sostengono che l'uomo è incapace di sviluppare un comportamento più umano, generoso e cooperativo con i propri simili. Io non sono d'accordo. Possiamo aspirare a qualcosa di meglio di questa rituale mattanza con la quale rispondiamo alla paura dell'altro. Per citare il grande vate (John Lennon): "Potete dire che sono un sognatore, ma non sono l'unico"".

 

Ora che vive a New York, come le sembrano l'Inghilterra e l'Europa viste da lontano?

"Come un posto dove, tristemente, i principi della sinistra e del socialismo - da Margaret Thatcher a David Cameron - stanno annegando. Tony Blair ha ribadito il principio che per essere un grande leader bisogna buttarsi nella mischia e uccidere - nonostante il 75 per cento della popolazione fosse contrario all'intervento in Iraq".

E con gli altri Pink Floyd? Dopo il riavvicinamento al Live Aid niente più rancori?

"Mi è capitato d'incontrare Nick (Mason) dopo quel concerto che mi ha toccato il cuore. Con David (Gilmour) mi scambio qualche mail. Credo di non avere più il suo numero. Quando avrò finito questo tour avrò quasi 70 anni, non spererete mica in una reunion?".

 

(28 maggio 2010) © Riproduzione riservata

 

www.repubblica.it

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Ho visto The Wall a Berlino nel '90, lo spettacolo fu commovente, anche se pieno di problemi tecnici (in TV e nel successivo dvd hanno riportato per lo più le prove).

Non perdetevi questo nuovo tour!!! Biglietti in vendita dal 3 giugno.

Modificato da flak

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waters ha annunciato che parte un tour MONDIALE che arriverà presto in europa... un cocnerto per rimettere in scena the wall con nuove animazioni nuovi effetti e tutto il meglio ce può esistere sempre rimanendo fedel all'originale...

 

per quanto mi rigurda the wall è l'opera insuperata per quello che riguarda la musica, una manifestazione immortale ed altissima della bellezza

 

devoto a the wall per sempre

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...e' un viaggio....in una dimensione astratta......e' suono, e' musica, che fa immaginare mondi, emozioni, sensazioni,non semrpe positive, spesso ibride...uno strumento di viaggio senza ruote, motore o ali materiali.... e' un quadro dipinto senza pennello e tela.....

 

quando la musica, a mio avviso, va oltre ogni altra forma di arte...

 

 

P.S. l'unico dispiacere e' nn averlo vissuto nel momento della sua uscita....

 

:)

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In una intervista Waters ha detto che al chitarrista di questo tour dirà: "Suona the wall come lo suonava Gilmour"....Ecco, me basta....come se Gilmour fosse un chitarraro qualunque....Waters è un grande ma sotto il profilo umano....trattava gli altri del gruppo come merde...è normale che proprio the wall fu l'inizio della fine. Ed è pure normale che Gilmour e Mason l'abbiano mandato affanculo più volte ad ogni sua richiesta di reunion.

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organizziamo il pulmino per il concerto di milano?????

dai dai dai!!!!

 

io ci vado, almeno spero!!

1775666[/snapback]

 

Io aderisco.

Per il pullman mettiamo in mezzo Flak che lui s'è girato mezza Italia in questa maniera per vedere concerti (tra l'altro se interessa l'8 giugno sta organizzando per i Muse sempre a Milano).

Dal 3 giugno, inoltre, biglietti in vendita :)

 

Damoce una contata:

 

1) Luriccio

2) Cargapassuni

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Io aderisco.

Per il pullman mettiamo in mezzo Flak che lui s'è girato mezza Italia in questa maniera per vedere concerti (tra l'altro se interessa l'8 giugno sta organizzando per i Muse sempre a Milano).

Dal 3 giugno, inoltre, biglietti in vendita :)

 

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2) Cargapassuni

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La data del concerto?

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dai dai dai!!!!

 

io ci vado, almeno spero!!

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Io aderisco.

Per il pullman mettiamo in mezzo Flak che lui s'è girato mezza Italia in questa maniera per vedere concerti (tra l'altro se interessa l'8 giugno sta organizzando per i Muse sempre a Milano).

Dal 3 giugno, inoltre, biglietti in vendita :)

 

Damoce una contata:

 

1) Luriccio

2) Cargapassuni

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Io ci proverò, carissimo Cargapassuni, ma se l'aria che tira è come quella per i Muse, non c'è da essere ottimisti: non si riesce ad arrivare a 20!

Comunque una decina di adepti per The Wall li trovo di sicuro.

Piuttosto, cominciate a fare le danze propiziatorie, un concerto all'aperto ai primi di aprile a Milano è quasi una follia: freddo e pioggia sono semplicemente probabili (più probabili di sole e caldo), ma sa' che sòla se beccamo pure LA NEBBIA! :lol:

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dai dai dai!!!!

 

io ci vado, almeno spero!!

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Io aderisco.

Per il pullman mettiamo in mezzo Flak che lui s'è girato mezza Italia in questa maniera per vedere concerti (tra l'altro se interessa l'8 giugno sta organizzando per i Muse sempre a Milano).

Dal 3 giugno, inoltre, biglietti in vendita :)

 

Damoce una contata:

 

1) Luriccio

2) Cargapassuni

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La data del concerto?

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1 e 2 Aprile 2011

 

organizziamo il pulmino per il concerto di milano?????

dai dai dai!!!!

 

io ci vado, almeno spero!!

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Io aderisco.

Per il pullman mettiamo in mezzo Flak che lui s'è girato mezza Italia in questa maniera per vedere concerti (tra l'altro se interessa l'8 giugno sta organizzando per i Muse sempre a Milano).

Dal 3 giugno, inoltre, biglietti in vendita :)

 

Damoce una contata:

 

1) Luriccio

2) Cargapassuni

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Io ci proverò, carissimo Cargapassuni, ma se l'aria che tira è come quella per i Muse, non c'è da essere ottimisti: non si riesce ad arrivare a 20!

Comunque una decina di adepti per The Wall li trovo di sicuro.

Piuttosto, cominciate a fare le danze propiziatorie, un concerto all'aperto ai primi di aprile a Milano è quasi una follia: freddo e pioggia sono semplicemente probabili (più probabili di sole e caldo), ma sa' che sòla se beccamo pure LA NEBBIA! :lol:

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Non ho dubbi che ci riuscirai :) anche perchè de scoppiati ne conosciamo parecchi :lol:

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