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Quest’anno, per la prima volta dal 1983, non sarò un abbonato alle partite della mia squadra di calcio, l’AS Roma. Dopo 28 anni ininterrotti, è accaduto che un ministro della Repubblica, al fuori da ogni legge, mi vieti di fare l’abbonamento se non aderisco al “programma tessera del tifoso”.

Un “programma”che sa di rieducazione e che serve solo a nascondere anni di truffe ed errori oltre l’incapacità di gestire l’ordine pubblico, se non anche il tentativo di garantire nuovi affari ad alcuni padroni del vapore a suon di ordinanze prefettizie.

Si badi bene, la “tessera del tifoso” non è prevista da nessuna legge dello Stato ma, secondo le parole del Presidente del Palermo Zamparini “è un ricatto, un’intimidazione vera e propria”. In pratica, i club sarebbero stati costretti a adottarla pena il rischio che i Prefetti vietassero la vendita dei biglietti in centinaia di partite. È lo stile Maroni, un Ministro dell’Interno che pratica la ritorsione come metodo di governo (come quando ritirò alcuni poliziotti inviati a seguito della Nazionale ai Mondiali in Sudafrica a causa delle dichiarazioni a lui non gradite di un calciatore).

Ma cos’è la tessera del tifoso? Un documento rilasciato ai cittadini da un ente finanziario previa autorizzazione caso per caso da parte della Questura.

Chi non ha questa “patente” non può abbonarsi alle partite di casa della propria squadra, peraltro rinunciando alle condizioni economiche favorevoli per chi compra tutti insieme i biglietti per la stagione. Non può nemmeno comprare i biglietti di ingresso alle partite in trasferta, e se la Prefettura da il via libera su indicazione dell’Aisi l’ex Sisde, è costretto a sedersi nei settori della squadra di casa perché il settore dei tifosi ospiti è a lui interdetto.

Insomma, il se, il dove e il come io possa vedere una partita di calcio lo decide il Ministero..

Negli ultimi 10 anni i Governi Berlusconi, con la complicità del Governo Prodi nel 2007, hanno introdotto, sempre con decreto legge, una legislazione d’emergenza per le manifestazioni sportive contraria alla Costituzione e che ha fatto del calcio un laboratorio per nuove forme di controllo sociale.

Tra le altre cose, nel 2007 è stato fatto divieto alle società di calcio di vendere i biglietti a due categorie di persone:1)chi è stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive;2) chi ha ricevuto il DASPO, ovvero un provvedimento del Questore che, sulla base di denunce o mere informative, vieta per alcuni anni l’accesso agli stadi.

Diamo per buona questa norma (senza considerare che quasi il 42% di chi riceve il Daspo viene poi assolto nel procedimento penale e che comunque ha l’obbligo di firma in Commissariato durante le partite).

Quante sono le persone sottoposte a Daspo? 4.000

Ma serviva la tessera del tifoso per tenere fuori dagli stadi i presunti violenti?

La legge, infatti, già prevede che chi vende i biglietti sia collegato con un software alle questure ai fini del rilascio del nulla osta alla vendita. Per cui chi è nella black list non può prendere i biglietti.

Allora perché imporre questa tessera da Stato di Polizia?

Maroni da oltre un anno non risponde alle quattro interrogazioni che il senatore radicale Marco Perduca gli ha posto sul punto.

Proviamo a fare qualche ipotesi sulla base dei primi effetti.

Su 340 mila abbonati nello scorso anno, in questa stagione ne mancano all’appello 70 mila per manifesta contrarietà al “programma”obbligatorio voluto da Maroni.

Visto che “ultras” viene utilizzato come sinonimo di criminale violento al limite dell’eversione, significa forse che in Italia ci sono 70 mila quasi terroristi?

Certo è che da quando sono state introdotte le norme di emergenza, gli spettatori dal vivo sono diminuiti, mentre quelli televisivi si sono moltiplicati, per la gioia delle pay-tv, ivi compresa quella del Capo del governo di cui fa parte Maroni.

Ma andiamo più a fondo.Questa tessera, oltre che inutile, è irragionevole e autoritaria. Richiede più poliziotti nei controlli e quindi più militarizzazione; impone che tifosi di squadre opposte si mischino negli stessi settori; mette fuori legge i tifosi organizzati; mina l’autorevolezza delle istituzioni di governo; da origini a discriminazioni e ingiustizie.

Premesso che violenti e teste calde non saranno eliminati dalla tdt, sembra una provocazione bella e buona, che di fatto aumenta il rischio che gia dalle prime partite si verifichino tensioni e scontri. Un paradosso. O forse no.

Sono così tanti gli uomini della intelligence del Viminale (prefetti, questori, digos, servizi) a occuparsi di stadio che tutto questo appare molto strano.

A quelli tra loro che leggeranno questo mio post (pensate!) un suggerimento: le scelte ragionevoli rendono autorevoli, quelle imposte rendono autoritari.

Ai tifosi di tutta Italia auguro un buon campionato, con la speranza che insistano a credere nel diritto come metodo migliore per far valere le loro ragioni..

 

Tuttavia a Milano non sta accadendo questo.

Sta infatti accadendo che anche le persone che hanno scontato una diffida in passato, hanno avuto comunicazione con lettera raccomandata a.r. che la loro tessera "Cuore rossonero" non vale più, e quindi non possono più andare allo stadio, in casa o in trasferta.

Per tutta la loro vita.

Questo vale addirittura per coloro che, scontata la diffida, siano stati assolti nel procedimento penale che ha dato origine alla diffida stessa.

In altre parole, chi è stato diffidato ANCHE SE INGIUSTAMENTE perché poi è stato assolto, non potrà MAI PIU' ANDARE ALLO STADIO!

In effetti, rileggendo bene la norma (art. 9 della Legge Amato n. 41 /2007), si capisce che mostro giuridico ha creato il precedente Ministro dell'Interno:

Art. 9.

Nuove prescrizioni per le societa' organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio

1. E' fatto divieto alle societa' organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso, di cui al decreto ministeriale 6 giugno 2005 del Ministro dell'interno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30 giugno 2005, di emettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.

Faccio un mea culpa. Quando lessi l'intervista del Dott. Massucci non ricordavo questo articolo 9. Mi sembrava impossibile una cosa del genere.

E invece sono riusciti a farlo.

Roba da chiedere asilo politico in Iran.

Quindi, cari ragazzi, visto che il modello di tessera del Milan sarà quello che verrà adottato in tutta Italia, il piano diabolico di Amato/Maroni e soci si sta compiendo.

In base alla Legge Amato, tutti quelli che hanno ricevuto una diffida, in qualunque anno, per qualsiasi ragione e qualsiasi sia stato l'esito del procedimento penale, non potranno avere la tessera del tifoso e quindi non potranno andare più allo stadio.

Per sempre.

Anche se innocenti e assolti dal giudice penale!

 

Già questa norma sarebbe sufficiente.

La legge però prevede che anche chi ha ricevuto una condanna per reati "da stadio" non possa avere la tessera del tifoso (che, ricordiamolo, sostituirà i biglietti cartacei e le tessere stagionali).

La norma parrebbe persino ultronea: se sono stato denunciato, la diffida me l'hanno fatta contestualmente alla denuncia.

Quindi già non potrei mai più andare alo stadio per il fatto di essere stato diffidato.

Ma mettiamo il caso che, all'epoca, il tifoso sia stato solo denunciato ma non diffidato.

E che a distanza di 4 o 5 anni venga condannato in primo grado per aver esposto lo striscione contro Prandelli e Mutu. Dopo 5 anni quel soggetto - che regolarmente potrà andare alla partita nel frattempo non essendo né diffidato né condannato - non potrà mai più andare allo stadio, per tutta la sua vita.

Attenzione, perché non sto parlando di qualcosa che potrebbe accadere.

Sto parlando di qualcosa che sta già accadendo a Milano.

E' stata quindi istituita per legge la diffida a vita, anche per gli innocenti e qualsiasi sia il fatto attribuito.

 

Ciao Fabri' e Speriamo che vi siate " Liberati Davvero " degli Eroi come li chiamate voi. Spero di ritrovarti un giorno..ma solo in serie A.. :)

SALUTI.

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Guarda il caso...la tessera presa a modello è quella del Milan!!!

Guarda il caso...ti diffidano a vita (anche solo per uno striscione o addirittura anche se non colpevole!!!) così potrai guardare le partite solo in TV: chissà se oltre alla diffida a vita ti propongono a prezzo speciale una tessera mediaset!!!

Guarda il caso...ci dovrebbe anche essere un vago collegamento tra il modello rossonero e mediaset o sbaglio? Comunque governo e mediaset qualche collegamento lo hanno...

 

Strano che il proprietario di mediaset nonché alta carica dello stato si stia facendo le leggi ad personam per scongiurarsi processi per reati molto più grandi dell'esposizione di uno striscione.

 

OK, spostate il mio post nella sezione politica...ma poi i miei sono i soliti discorsi da comunista antiberlusconiano!!!

 

AVANTI POPOLO che va tutto bene...!!!

Modificato da Il Conte di Collebertone

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suggerirei di mettere come importante...

secondo la mia opinione questa discussione merita una approfondita riflessione.

 

grazie.

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Che schifo, ma se una persona è in serie a per l'inter deve fare la tessera del tifoso di quella squadra, ma se poi in lega pro è per la ternana, per andare a vedere le trasferte di tale squadra puole fare un altra tessera del tifoso oppure lo prende nel culo perchè ha già sottoscritto quella dell'inter?

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Uno schifo. Uno schifo di proporzioni abnormi.

Una tessera che limita la libertà fatta da un ministro su cui c'è una condanna definitiva x oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Un ministro della lega che governa una nazione di cui non crede e schifa l'esistenza per di più. Una tessera che va a punire ogni cittadino e la sua libertà, diritto inalienabile, e che andrà a far cassa per le loro azioni deplorevoli tempestivamente coperte da leggi ad personam.

 

Povera Italia.

Modificato da classe86_

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