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Leo85

COLLEZIONE SCHEDE TELEFONICHE

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Questo è quello che prevede la normativa

 

Decreto ministeriale Sanità 5 luglio 1975

Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896, relativamente all'altezza minima

ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione

(G.u. n. 190 del 18 luglio 1975)

 

Art. 1

 

L'altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m 2,70 riducibili a m 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli.

(...)

 

Art. 2

 

Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a mq 14, per i primi 4 abitanti, ed a mq 10, per ciascuno dei successivi.

 

Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14, se per due persone.

 

Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14.

 

Le stanze da letto, il soggiorno e la cucina debbono essere provvisti di finestra apribile.

 

Art. 3

 

Ferma restando l'altezza minima interna di m 2,70, salvo che per i comuni situati al di sopra dei m. 1000 sul livello del mare per i quali valgono le misure ridotte già indicate all'art. 1, l'alloggio monostanza, per una persona, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28, e non inferiore a mq 38, se per due persone.

 

Ho tralasciato volutamente le parti in cui si fa riferimento alla ventilazione, all'illuminazione, ed alle variazioni legate all'uso (stanze d'albergo) ed al luogo di costruzione (paesi inferiori a 1000 abitanti).

 

Callea ha ragione quando parla di standard (con particolare riferimento alle dimensioni minime); in merito alla vendita dell'edificio, è bene tenere presente che alla definizione del prezzo (al metro quadro) concorrono diversi fattori : superficie complessiva, valore architettonico dell'edificio, locazione all'interno del tessuto urbano, stato dell'appartamento.

 

Non c'è alcun limite massimo riguardante le altezze che non sia dovuto a questioni sismiche (o strutturali).

 

Generalmente -rimanendo in ambito lavorativo- ci si attiene alle dimensioni di cui sopra semplicemente perché aumentare le altezze costituirebbe uno spreco per il costruttore.

Questo perchè gli standard minimi per persona all'interno di un appartamento sono calcolati in mq mentre diventano in mc se la scala è urbana (vengono aggiunti spazi verdi urbani, parcheggi, servizi primari). Va da se che se -per esempio- costruisco un edificio con le altezze di ogni appartamento di 3.7 mt, perdo un appartamento ogni 3 che ne faccio.

 

A parità di superficie un appartamento con l'altezza di 6 metri lo paghi (molto) di più di uno alto 3 mt perchè molto probabilmente sei in un a) edificio di valore storico in zona A b) villa privata c) hangar, e quindi il valore del mq sarà maggiore.

Modificato da meglio papa che sergino

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Questo è quello che prevede la normativa

 

Decreto ministeriale Sanità 5 luglio 1975

Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896, relativamente all'altezza minima

ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione

(G.u. n. 190 del 18 luglio 1975)...

1960316[/snapback]

voi fate confusione tra standard minimi di abitabilità e vendita degli immobili..... per vendere un immobile non ci sono dimensioni o altezze minime (ovvio che se non rispetta gli standard non potrà avere l'abitabilità)

Modificato da lu giani

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Questo è quello che prevede la normativa

 

Decreto ministeriale Sanità 5 luglio 1975

Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896, relativamente all'altezza minima

ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione

(G.u. n. 190 del 18 luglio 1975)...

1960316[/snapback]

voi fate confusione tra standard minimi di abitabilità e vendita degli immobili..... per vendere un immobile non ci sono dimensioni o altezze minime (ovvio che se non rispetta gli standard non potrà avere l'abitabilità)

1960371[/snapback]

 

Yep, però chi è che costruisce/vende/acquista immobili, se poi in base alle normative vigenti non ce se pole campà??

 

.Ciaps

Modificato da callea

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Premesso che il topic è diventato un o.t. mastodontico che rischia di oscurare l'annuncio del povero Leo85, mi rivolgo a lu giani.

 

Mi sembrava che in base a quanto scritto la conclusione fosse ovvia.

Tuttavia, rivolgendoci a due persone (callea e sdd) che con ogni probabilità non sono del settore, credevo fosse utile inserire altre informazioni, così da chiarire tanto i discorsi economici quanto quelli legati agli standard abitativi e di urbanizzazione.

Probabilmente bastava quella frase per mettere il punto sulla vicenda, ma ho preferito approfondire per via di riferimenti (invero confusi) fatti da loro stessi.

 

Callea: cerco di farla semplice.

 

La città è divisa in zone in base al tipo di edificazione (dal centro storico alle zone destinate ad attività industriali/commerciali ed agricole).

 

Per costruire -per esempio- in zona agricola è necessario ottenere il cambio di destinazione; il processo è lungo e complicato ma costituisce un'importante fonte di guadagno per il costruttore, poichè il prezzo di quei terreni è inferiore di quello di una zona in cui l'edificazione residenziale è prevista dal piano regolatore. Per il costruttore questa è la condizione ideale.

 

La grandezza (in termini di area e di cubatura) di un edificio non è decisa dall'architetto o dall'impresa; essa è frutto di un calcolo che comprende la densità abitativa, i mc a persona (standard urbanistici), i riferimenti normativi, ecc.

 

Il prezzo di vendita di un appartamento, una villa ed un edificio - per uno che si vuole "fare casa" - lo fa il mercato. Un piccolo appartamento in centro può costare più di un villone in culo alla luna.Niente più. Non c'entra l'impresa costruttrice, la normativa, gli standard minimi.

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Premesso che il topic è diventato un o.t. mastodontico che rischia di oscurare l'annuncio del povero Leo85, mi rivolgo a lu giani.

 

Mi sembrava che in base a quanto scritto la conclusione fosse ovvia.

Tuttavia, rivolgendoci a due persone (callea e sdd) che con ogni probabilità non sono del settore, credevo fosse utile inserire altre informazioni, così da chiarire tanto i discorsi economici quanto quelli legati agli standard abitativi e di urbanizzazione.

Probabilmente bastava quella frase per mettere il punto sulla vicenda, ma ho preferito approfondire per via di riferimenti (invero confusi) fatti da loro stessi.

 

Callea: cerco di farla semplice.

 

La città è divisa in zone in base al tipo di edificazione (dal centro storico alle zone destinate ad attività industriali/commerciali ed agricole).

 

Per costruire -per esempio- in zona agricola è necessario ottenere il cambio di destinazione; il processo è lungo e complicato ma costituisce un'importante fonte di guadagno per il costruttore, poichè il prezzo di quei terreni è inferiore di quello di una zona in cui l'edificazione residenziale è prevista dal piano regolatore. Per il costruttore questa è la condizione ideale.

 

La grandezza (in termini di area e di cubatura) di un edificio non è decisa dall'architetto o dall'impresa; essa è frutto di un calcolo che comprende la densità abitativa, i mc a persona (standard urbanistici), i riferimenti normativi, ecc.

 

Il prezzo di vendita di un appartamento, una villa ed un edificio - per uno che si vuole "fare casa" - lo fa il mercato. Un piccolo appartamento in centro può costare più di un villone in culo alla luna.Niente più. Non c'entra l'impresa costruttrice, la normativa, gli standard minimi.

1960413[/snapback]

 

Yep certo.

 

La discussione col SDD è nata dal fatto che io ritenessi più prezioso in un'abitazione, lo spazio di superficie piuttosto che lo spazio verticale. (Ma evidentemente lui non è d'accordo).

 

Mi spiego meglio: 100 schede telefoniche occupano lo stesso spazio (volume) a prescindere di come vengono disposte.

 

Tuttavia se vengono messe una accanto all'altra occuperanno più superficie "calpestabile" che altezza.

Se invece le dispongo una sopra all'altra occuperanno una superficie "calpestabile" che sarà la centesima parte mentre in altezza occuperanno cento volte più spazio.

 

Ho fatto notare che l'unità a cui si fa riferimento per quantificare il valore di un immobile è il metro quadro proprio per sostenere la tesi per cui disporle in pila è più razionale proprio perché le prime due dimensioni x e y sono ben più preziose della z.

 

La questione dei limiti normativi introdotta dal SDD è una digressione che non contraddice affatto la mia precedente affermazione.

 

.Ciaps

Modificato da callea

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Premesso che il topic è diventato un o.t. mastodontico che rischia di oscurare l'annuncio del povero Leo85, mi rivolgo a lu giani.

 

Mi sembrava che in base a quanto scritto la conclusione fosse ovvia.

Tuttavia, rivolgendoci a due persone (callea e sdd) che con ogni probabilità non sono del settore, credevo fosse utile inserire altre informazioni, così da chiarire tanto i discorsi economici quanto quelli legati agli standard abitativi e di urbanizzazione.

Probabilmente bastava quella frase per mettere il punto sulla vicenda, ma ho preferito approfondire per via di riferimenti (invero confusi) fatti da loro stessi.

 

Callea: cerco di farla semplice.

 

La città è divisa in zone in base al tipo di edificazione (dal centro storico alle zone destinate ad attività industriali/commerciali ed agricole).

 

Per costruire -per esempio- in zona agricola è necessario ottenere il cambio di destinazione; il processo è lungo e complicato ma costituisce un'importante fonte di guadagno per il costruttore, poichè il prezzo di quei terreni è inferiore di quello di una zona in cui l'edificazione residenziale è prevista dal piano regolatore. Per il costruttore questa è la condizione ideale.

 

La grandezza (in termini di area e di cubatura) di un edificio non è decisa dall'architetto o dall'impresa; essa è frutto di un calcolo che comprende la densità abitativa, i mc a persona (standard urbanistici), i riferimenti normativi, ecc.

 

Il prezzo di vendita di un appartamento, una villa ed un edificio - per uno che si vuole "fare casa" - lo fa il mercato. Un piccolo appartamento in centro può costare più di un villone in culo alla luna.Niente più. Non c'entra l'impresa costruttrice, la normativa, gli standard minimi.

1960413[/snapback]

 

Yep certo.

 

La discussione col SDD è nata dal fatto che io ritenessi più prezioso in un'abitazione, lo spazio di superficie piuttosto che lo spazio verticale. (Ma evidentemente lui non è d'accordo).

 

Mi spiego meglio: 100 schede telefoniche occupano lo stesso spazio (volume) a prescindere di come vengono disposte.

 

Tuttavia se vengono messe una accanto all'altra occuperanno più superficie "calpestabile" che altezza.

Se invece le dispongo una sopra all'altra occuperanno una superficie "calpestabile" che sarà la centesima parte mentre in altezza occuperanno cento volte più spazio.

 

Ho fatto notare che l'unità a cui si fa riferimento per quantificare il valore di un immobile è il metro quadro proprio per sostenere la tesi per cui disporle in pila è più razionale proprio perché le prime due dimensioni x e y sono ben più preziose della z.

 

La questione dei limiti normativi introdotta dal SDD è una digressione che non contraddice affatto la mia precedente affermazione.

 

.Ciaps

1960429[/snapback]

 

Beh, se le disponi bene una accanta all'altra, come se fossero mattonelle, lo spazio che te vene a mancà (chiaramente in maniera relativa) è ancora meno.

 

E inoltre avrai una pavimentazione da fare invidia! ;)

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Yep, però chi è che costruisce/vende/acquista immobili, se poi in base alle normative vigenti non ce se pole campà??

 

.Ciaps

1960383[/snapback]

tantissimi....

ma proprio tanti :D... ovviamente non prettamente riferito al limite minimo di 28 mq... ma moltissime abitazioni vendute/costruite/comprate hanno anche la maggiorparte della metratura non abitabile.....

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Premesso che il topic è diventato un o.t. mastodontico che rischia di oscurare l'annuncio del povero Leo85, mi rivolgo a lu giani.

 

Mi sembrava che in base a quanto scritto la conclusione fosse ovvia.

.....

1960413[/snapback]

non ero rivolto a te... ma quotavo te solo perchè riportavi gli standard ;)

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è la prima volta che mi viene il dubbio che le discussioni su un topic in questa sezione siano serie...

non sono serie,vero? :unsure:

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