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tosculu

Resoconto pullman dissociati

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Con il nostro elegantissimo autobus da 30 partiamo quasi precisi, giusto il tempo di far caricare le riserve alcooliche all'utente blues e di raccomandare di non usare l'accendino per evittare il pericolo di esploosioni a bordo.

Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto che forza ternana soffre massimone decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande, lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternana soffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va a ponte romano.

Modificato da tosculu

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Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto  che forza ternana soffre massimone  decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande,  lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternanasoffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va  a ponte romano.

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piu che massimone, stavo a soffri pe la caviglia ceh il buon ceravolo m' ha fatto scoccia!

pero ho sofferto volentieri!

 

scenno li gradoni pe esulta e al primo gia me scoccio la caviglia, arrivo all' inferriata dolorantissimo e me voglio piega e toccamme la caviglia, ma la gente che esulta e molti manco conoscevo me vengono ad abbracccia pe la gioia e non me so potuto tene la caviglia!

scene surreali!

Modificato da forza ternana

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Noi semo arrivati alle 2,40, certo fasse fregà dà quilli dè la ROCCA è grave èèè!!.... :D ....L aprossima vorda però fammè sapè prima perchè vengo con voi... ;)

P.S. mè sò svejato adesso... :P

Modificato da lu cafone

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Velocità max raggiunta 105 Km/h(in discesa) ...su lu "valico" de Montoro toccati i 70 Km/h :(

Semo li mejoo!! B-)

 

p.s.: paga la, paga la, paga la bolletta, valentina paga la bolletta,

paga la, paga la, paga la bolletta, valentina facci una pugnetta!!

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Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto  che forza ternana soffre massimone  decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande,  lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternana  soffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va  a ponte romano.

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:lol::lol::lol::lol:

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Con il nostro elegantissimo autobus da 30 partiamo quasi precisi, giusto il tempo di far caricare le riserve alcooliche all'utente blues e di raccomandare di non usare l'accendino per evittare il pericolo di esploosioni a bordo.

Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto  che forza ternana soffre massimone  decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande,  lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternana  soffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va  a ponte romano.

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vorrei anche ricordà lu tentativo de stò guasto de arrampicasse su la rete; peccato che s'era scordato che 20 minuti prima aveva sboccato sporcannose le scarpe....

pulmann fenomenale!!!!!!!!!!!!!

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Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto  che forza ternana soffre massimone  decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande,  lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternana  soffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va  a ponte romano.

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:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:

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E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

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ma daje...spero x voi che è uno scherzo

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E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

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ma daje...spero x voi che è uno scherzo

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Dalk racconto che ha fatto non sembra uno scherzo.

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E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

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ma daje...spero x voi che è uno scherzo

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Dalk racconto che ha fatto non sembra uno scherzo.

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purtroppo è la verità...confermo !!!!! oltre che lu purmanne sgangherato anche l'autiere co lu tom tom nel cervello AAAAAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUUUUUUTTTTTTTTTTTTTT

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E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

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ma daje...spero x voi che è uno scherzo

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Dalk racconto che ha fatto non sembra uno scherzo.

2253623[/snapback]

 

 

No scherzo un par de palle :D

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Con il nostro elegantissimo autobus da 30 partiamo quasi precisi, giusto il tempo di far caricare le riserve alcooliche all'utente blues e di raccomandare di non usare l'accendino per evittare il pericolo di esploosioni a bordo.

Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto  che forza ternana soffre massimone  decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande,  lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternana  soffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va  a ponte romano.

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:lol::lol::lol::lol:

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resoconto stupendo, la parte in neretto qui ha già fatto il giro degli uffici :lol:

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Con il nostro elegantissimo autobus da 30 partiamo quasi precisi, giusto il tempo di far caricare le riserve alcooliche all'utente blues e di raccomandare di non usare l'accendino per evittare il pericolo di esploosioni a bordo.

Partimo tutti impostati e già ce sentimo a lanciano, senonchè a campomicciolo l'utente forza ternana da l'ennesima dimostrazione di come stia sul pezzo 24h su 24, infatti si accorge che invece del biglietto s'è portato appresso una fattura.

Parcheggiamo da una parte e aspettamo la bardascia del sopracitato che, tempo mezzora arriva col dito medio ben in vista e riporta il biglietto al genio.

Ce rimettemo tutti in pista e, nonostante le grosse prestazioni del mezzo, ce mettemo un altra mezzora per levacce dali cojioni un tir che ce fa da battistrada fino a piediluco: praticamente semo partiti da un ora e ancora stamo a casa.

A bordo soliti deliri alcolici e abbondante lavori con le carte quelle piccole (cit. cesenticerqua) mentre li cori di incitamento a Betlemme e suoi tesserati aumentano di intensità col passare dei chilometri con il trascinante apporto de lu poro Pedro che fa valere tutta l'esperienza dei suoi 60 anni.

Dopo svariate soste per pisciare, la più comoda in mezzo a un autostrada dove non esistono piazzole di sosta, arrivamo alla sosta seria: quella all'autogrill.

E quì di fronte a una scolaresca pugliese che ripiglia con i telefonini certe bestie del pullman, scopriamo che come jim morrison pure enzo jannacci non è vero un cazzo che è morto, ma s'è ritirato con nuovo nome a fa lu professore in puglia: dice che sta pure in contestazione co lu chirurgo che gl'ha staccato diversi quattrini per la chirurgia plastica al volto perchè praticamente è tale e quale a prima dell'intervento.

Dopo esserci resi conto  che forza ternana soffre massimone  decidiamo di ripartire.

Arrivamo al casello di lancianodove ci aspettano gli angeli custodi e quì vediamo l'utente stoguasto che s'appallozza e comincia a cambià colore.

Cucì mentre ci avviciniamo allo stadio lu poro stoguasto pensa che pure li gattucci de lanciano c'hanno diritto de magnà chiccosa e se decide de governalli.

Simpatico siparietto con la polizia che blocca il traffico mentre stoguasto prepara la cena pe li gatti insieme a altri 4-5 che glie lasciano pure da beve a quelle pore bestiole.

Finito de cucinà arrivamo allo stadio, dove fuori dai cancelli ce rendemo conto della classe del ns. pullman. Troviamo infatti l'autista del pullman della rocca in gilet e cravatta, mentre lu nostro è tutto sparrugato e con una coda che manco furia cavallo del west.

Famo in modo de tirà giù dal pullman lu benefattore de li gatti abruzzesi che, col suo bel colorito bianco lenzolo riuscimo a portà dentro lo stadio.

Entriamo con la nostra bella tessera sanitaria ben in vista e ci troviamo nel catino lancianese.

Noi stamo sistemati sopra la parabolica, che pare de sta a indianapolis.

Discreto colpo d'occhio nel settore e partono i primi cori gentili verso la graziosa presidentessa di casa: pigliace lu picchio su le mano è quello più riportabile.

Il tempo de comincià, un par de gorbi a destra e a manca e poi cominciamo a macinare gioco: grosso di deo, vitale che se scorda de passà lu pallone, ceravolo che pare un altro rispetto alle ultime partite, difesa alla grande come al solito.

Mentre quellu cornuto dell'arbitro non ce da un rigore grosso come una casa e annamo alla grande,  lu marito de quella che ce doveva fa una pugnetta ce segna.

Bestemmioni che manco a lu torneo de quadrigliato e mentre tiramo giù quasi tutti li santi in ordine alfabetico, arrivati alla lettera S lu poro ceravolo se inventa un giochittu che sabato a quello dei distinti A che diceva che non avrebbe mai segnato glie piscio addossu.

Giusto il tempo de scusacce con tutti li santi fino alla lettera S che l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo.

O birra non ricordo bene.

Fatto sta che Blues come al solito decide de caccià fori lu fisico e improvvisà li balletti. Cominciano a fioccà sms di chi è rimasto a casa co li peggio insulti e quì scappa fori la vera ignoranza de lu ternano medio che non sa riconoscere un opera d'arte, vale a dire il corpo di blues, ma se merita solo de annà in trasferta a magnà lu pesce.

In montagna chiaramente.

Se spegne un riflettore proprio mentre dalla curva si consiglia una bella pecorina alla nostra amica lancianese, nonchè moglie de quello che c'ha segnato e allora per dieci minuti gioco fermo e ancora tanti complimenti da tutta la curva alla nostra amica valentina.

Si riaccendono le luci proprio mentre uno sta a ciuccià li capezzoli all'utente blues in diretta televisiva e se ricomincia a giocà.

Secondo tempo senza rischi per noi, a parte un rigore che prima quello somaro addormentato dell'arbitro concede ai lancianesi e poi lo sbandieratore che stava bello sveglio fa togliere e a parte il secondo rigore non concesso a ceravolo.

Finisce la partita con i giocatori che vengono a salutare da 50 metri perchè se provano a arrampicasse sulla parabolica se sgrugnano.

Arcogliemo l'impicci e poi ce n'annamo.

Salutamo lu poru mides che solo soletto riparte per salerno e gli damo pure un panino perchè sennò non viaggia tranquillo.

Rimontamo sul pullman e non c'è più un goccio di alcool ma in compenso le carte piccolette vanno che è un piacere: insomma pare il ritorno della gita scolastica dell'orsoline.

senonche, mentre forza ternana  soffre peggio de prima lu poro massimone, decidemo de fermacce all'autogrill dove troviamo una macchinata di ternani dove spiccano bardurrons che se legge alo scuro lu giornale de pochi giorni fa, rubicondo e lingua che magna le patatine.

Dopo una decina de minuti di conferenza se riparte, senonchè a un certo punto in perfetto orario sulla tabella di marcia c'appare da lontano la conca con le sue luci.

Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

Dopo le prime madonne ce piglia lu ride.

A tutti meno che a lu poro lasagna che abita a rieti.

Arrivamo a Terni alle 3.15 assieme al pullman della squadra che è partito un ora e mezzo dopo de noi e questo ci da un tono gratificante.

Ci salutamo, tutti meno che l'utente forza ternana che nel frattempo soffre sempre di più lu poro massimone, e annamo a dormì.

Tutti a casa propria, eccetto lu poro lasagna che piglia un cartone e va  a ponte romano.

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:rotfl::rotfl::rotfl:

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aho regà, io so preoccupato per la Lasagna. Che fine ha fatto poi?  :lol:

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Dovrebbe sta all'altezza de Sulmona...ha pagato il triplo per fa più giri

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pozzate cecavve, la lasagna è tornato mo a casa, se non c'era sto guasto all'autista je facevo accollà l'hotel...

 

ps: momenti perdo lu lavoro stamattina, la spiegazione del fajo non ha convinto troppo il datore :lol:

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Eccheccazzo quante luci.

Troppe luci, specie verso Cospea.

E infatti non è Cospea ma è Tivoli, e quella illuminata non è Terni ma è roma perchè l'autista s'è sbagliato e è annato dritto invece de girà per rieti.

 

è da oggi a mezzogiorno e mezza che leggo sto pezzo e continuo a ride :lol:

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